Dott. Guido Paganelli Dott. Guido Paganelli

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Dott. Guido Paganelli
AGRONOMO
RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA
Relativa alla progettazione del sistema Verde del Comparto C13
in Zola Predosa (Bo) via Ippolito Nievo
Il Progetto e il Sistema del Verde
UN VERDE DA “MANGIARE”, DA “ODORARE”, DA “CAPIRE”,
DA “PENSARE”, NON SOLO DA “GUARDARE”.
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PREMESSA
Il sottoscritto Dr.Agr. Guido Paganelli, iscritto all'albo dei Dottori Agronomi e Forestali di Bologna con il
numero 657 ( timbro n. 302) e studio in Zola Predosa (Bo) via Risorgimento n. 440/A, è stato incaricato di
predisporre un progetto di sistemazione del verde dell’area del “ Comparto C13” di nuovo insediamento
residenziale, posta al Foglio 28 in Comune di Zola Predosa in via Ippolito Nievo – fraz. Riale- .
INQUADRAMENTO E ANALISI DEL SITO
Inquadramento e localizzazione
Trattasi di un’area a giacitura pianeggiante posta nella frazione di Riale, racchiusa tra la Ferrovia BolognaBazzano, la Strada Statale 569 “ Nuova Bazzanese” e Via Ippolito Nievo, della superficie complessiva di mq.
32.992 di proprietà del sig. Fini Cesare e Comune di Zola Predosa.
Come evidenziato dalla documentazione fotografica allegata al Piano Particolareggiato, l’uso attuale del
suolo è di tipo agricolo con ampia presenza di seminativi e prati polifiti, a cui sono affiancate alcune “
macchie” vegetazionali spontanee sorte per la mancata coltivazione e con la presenza di alcune piante di
notevole pregio (Querce).
L’area è attraversata da un corso d’acqua minore, denominato “ Rio la Fossa”, ampiamente “ non
governato” sul quale troviamo la presenza di un “ troppo pieno” di acque bianche proveniente dalla
fognatura di Via Ippolito Nievo.
Struttura e composizione vegetazionale dell’area
La natura del suolo si presenta variabile, prevale il medio impasto tendente all’argilloso.
La sistemazione e lo scolo delle acque si presentano in buono stato manutentivo in rapporto alla natura del
terreno. La fertilità naturale del terreno è ritenuta piuttosto buona.
Da un punto di vista vegetazionale la zona interessata al progetto trova esistente una piccola fascia
vegetativa posta lungo la via Ippolito Nievo in angolo con l’asse attrezzato, in cui sono presenti diverse
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essenze vegetali, tra cui prevalgono piante di Ulmus ( Olmo) e Populus ( pioppo) come componente
arborea, Sambuco e Prugnolo come componente arbustiva.
L’area è poi attraversata dal Rio la Fossa sulle cui sponde si trova una notevole presenza vegetativa
costituita da piante infestanti, come Edera, Rovo spinato e Rosa canina oltre ad esemplari di Robinia
pseudoacacia, che costituiscono una folta barriera vegetale. Nella parte a ridosso dell’asse attrezzato sono
presenti n. 2 esemplari di Farnia ( Quercus robur) di ottimo pregio.
In sintesi sono presenti elementi naturali vegetativi spontanei che nell’equilibrio biologico attuale hanno
preso il sopravvento su altre essenze vegetative.
In particolare si vuole rammentare come la Robinia pseudoacacia, che è stata utilizzata in passato come
pianta colonizzatrice a causa della sua grande rusticità e della sua grande velocità di propagazione per via
vegetativa, ha condizionato e cambiato il volto al paesaggio agricolo padano fin dall’inizio del ‘900,
insediandosi in ogni ambiente degradato.
Al momento del sopraluogo e da un’analisi visiva delle piante presenti nelle diverse porzioni, è stato
possibile verificare lo scarso stato generale e fitosanitario delle piante esistenti.
In particolare in tutte le zone indagate buona parte delle piante arboree hanno il tronco in parte invaso da
piante di Vitalba ed Edera, che rischiano di comprometterne la vitalità, mentre tutte le Robinie esistenti
sono da considerare piante arboree spontanee ed infestanti, disposte negli interfilari e lungo le siepi stesse,
nonché in sostituzione di piante deficitarie.
Un ulteriore indizio dello scarso stato fitosanitario riscontrato in loco è il degrado del tessuto posto alla
base del tronco di alcune di queste piante da parte di funghi agenti di carie ( Armillaria mellea ). Questa
fitopatia, molto pericolosa per la stabilità delle piante, si insedia penetrando attraverso ferite alle radici o al
colletto solo di alberi deperienti o in stato di sofferenza vegetativa, determinando un diradamento nella
vegetazione presente, ovvero la defogliazione completa degli alberi.
Analisi dell’area di progetto
Nel progettare l’area definita Comparto C13 è stata fatta un’approfondita analisi dell’area, analizzando le
caratteristiche topografiche, idrogeologiche, climatiche e vegetazionale. Inoltre è stata data particolare
enfasi alle componenti ambientali sia biotiche che abiotiche, riconducibili alle infrastrutture presenti e di
progetto, all’uso del suolo e ai corsi e zone d’acqua esistenti.
In sostanza il processo di progettazione dell’area in oggetto è partito dalla considerazione che il territorio
rurale, da cui l’area deriva, deve trovare lettura e continuità con l’area a verde prevista in fase di
progettazione.
Il progetto muove i primi passi dalle accurate analisi e valutazioni svolte sui caratteri biofisici e bioclimatici
del luogo, dalla quale si evince una lettura del sistema urbano esistente, dominate da nette separazioni con
prevalenza dei fenomeni di degrado generalizzati ed estesi a tutto l’intorno urbano.
Secondo questa analisi si rende necessaria una ricomposizione della forma urbana, della protezione e del
ripristino delle condizioni di comfort bioecologico.
Le strategie in cui si sono articolate le soluzioni eco-tecnologiche previste sono sia compatibili con gli
aspetti biofisici che con quelli bioclimatici.
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I fattori biofisici che entrano in gioco nella soluzione tecnologica della riqualificazione sostenibile sono la
regolazione dell’inverdimento, la scelta e il posizionamento della vegetazione . Detti fattori sono stati
pensati come parti sostanziali del progetto con l’ integrazione delle soluzioni propriamente artificiali tese al
controllo e alla regolazione dei fattori di ombreggiamento e con l’uso di materiali ecocompatibili locali nei
processi costruttivi e gestionali dell’architettura.
Riferimento normativo “Regolamento Comunale del Verde Pubblico e Privato“ di Zola Predosa
Le scelte progettuali degli spazi verdi, i quali avranno una destinazione “pubblica”, hanno lo scopo di
realizzare “un intervento di qualità e tecnicamente valido, nel miglior rapporto costi benefici di
realizzazione, manutenzione e gestione”.
Forti di questo motivo ispiratore si è fatto espresso riferimento al regolamento comunale del verde del
Comune di Zola Predosa il quale detta al Capitolo IV le Prescrizioni per la realizzazione delle nuove opere di
urbanizzazione di aree verdi pubbliche.
In particolare si sono rispettate le linee indicate dall’articolo 20, che definisce la composizione del verde e
verranno installate le linee di irrigazione per garantire l’attecchimento delle specie messe a dimora. Inoltre
sono state rispettate le regole sul verde complementare alla viabilità (art. 21) dove si è considerato 1 albero
ogni 50 mq. di superficie a parcheggio.
Comunque in tale senso la progettazione si è adeguata al principio di minimizzare l’impegno di risorse
materiali non rinnovabili e di massimo riutilizzo delle risorse naturali impegnate nell’intervento e di
massima manutenibilità, durabilità dei materiali ed agevolare la controllabilità delle prestazioni
dell’intervento nel tempo
DEFINIZIONE DELLO SCHEMA PROGETTUALE
Finalita’ delle opere previste
Il paesaggio viene sempre più considerato come una risorsa rinnovabile ed esauribile che quindi può essere
gestito in funzione dei possibili rapporti che si instaurano con le attività antropiche. L’analisi sull’evoluzione
del paesaggio, attraverso i cambiamenti della copertura del suolo, con particolare riferimento agli ambienti
naturali, si pone sempre di più come uno strumento decisionale imprescindibile nella gestione delle risorse
ambientali, soprattutto in quelle aree dove, l’espansione delle attività antropiche, maggiormente incide sul
territorio con il risultato di un frazionamento degli ecosistemi.
Il paesaggio è l’elemento che unisce gli elementi artificiali del paesaggio al territorio e quindi uno o più
paesaggi contraddistinguono un territorio. Ciascuno di essi ha subito nel tempo delle variazioni, per cui è
possibile con occhio attento analizzare i fenomeni evolutivi che li hanno interessati singolarmente o nel
complesso.
Valori di riferimento
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La considerazione dell’elemento verde nel territorio proviene sia da visioni culturali e scientifiche, sia da
dettati normativi che, peraltro, discendono da movimenti culturali e da acquisizioni e consapevolezze
scientifiche.
Il verde urbano assume una molteplicità di funzioni e valori a seconda delle caratteristiche botaniche
(colori, odori ma anche insetti e allergie), dell’utilizzo (funzionale alle infrastrutture, ricreativo o
didattico,...), e di altri fattori ambientali, storici, sociali e culturali che affondano nel territorio, oltre la città,
le proprie radici.
Di seguito si indicano a titolo esemplificativo i principali valori intrinseci:
- valore ecologico-ambientale: il verde, anche all’interno delle aree urbane, costituisce un fondamentale
elemento di presenza ecologica ed ambientale, che contribuisce in modo sostanziale a mitigare gli effetti di
degrado e gli impatti prodotti dalla presenza delle edificazioni e dalle attività dell’uomo oltre a tutelare la
biodiversità. Fra l’altro la presenza del verde contribuisce a regolare gli effetti del microclima cittadino
attraverso l’aumento dell’evapotraspirazione, regimando così i picchi termici estivi con una sorta di effetto
di “condizionamento” naturale dell’aria che si riflette in una maggior sostenibilità dei consumi energetici;
- valore sanitario: il benessere ambientale determina benefici sanitari generalizzati soprattutto in relazione
all’abbattimento degli inquinanti e specifici in relazione ad utenze particolari quali ad esempio anziani.
D’altro canto i principali problemi derivano dalla sempre maggior sensibilizzazione delle persone ai pollini
che creano aerosol tossici soprattutto se abbinati agli agenti inquinanti;
- valore socio-sanitario: le aree verdi svolgono una importante funzione psicologica ed umorale per le
persone che ne fruiscono, contribuendo al benessere psicologico ed all’equilibrio mentale;
- valore sociale e ricreativo: la presenza di parchi, giardini, viali e piazze alberate o comunque dotate di
arredo verde consente di soddisfare un’importante esigenza ricreativa e sociale e di fornire un
fondamentale servizio alla collettività, rendendo più vivibile e a dimensione degli uomini e delle famiglie
una città. Inoltre la gestione del verde può consentire la formazione di professionalità specifiche e favorire
la formazione di posti di lavoro;
- valore culturale e didattico: la presenza del verde costituisce un elemento di grande importanza dal punto
di vista culturale, sia perché può favorire la conoscenza della botanica e più in generale delle scienze
naturali e del territorio presso i cittadini, sia anche per l’importante funzione didattica rivolta a giovani e
bambini;
- valore estetico-architettonico: anche la funzione estetico-architettonica è rilevante, considerato che la
presenza del verde migliora decisamente il paesaggio urbano e rende più gradevole la permanenza in città,
per cui diventa fondamentale favorire un’integrazione fra elementi architettonici e verde nell’ambito della
progettazione dell’arredo urbano.
Alla luce di quanto sopra, intendere il progetto verde in senso “passivo” come ornamento di decoro
cittadino o semplice arredo funzionale svaluta notevolmente le potenzialità offerte. La città dovrebbe
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intendere sempre il verde in senso “attivo”, legandosi di volta in volta alle esigenze e alle potenzialità
offerte dall’ambiente urbano e al territorio.
Obiettivi e INPUT
L’intervento riguarda una riorganizzazione complessiva del patrimonio arboreo dell’area, volta ad integrare
le potenzialità dell’esistente con le previsioni funzionali di progetto a mezzo di modifiche dell’ assetto e
della tipologia vegetazionale. Le azioni di riqualificazione dell’area di intervento, cui si dovrà procedere,
sono, in sintesi, volte a:
- integrare e valorizzare elementi preesistenti (filari ed alberature di pregio ben collocate) creando
condizioni al contorno migliori (“fasce di rispetto”, permeabilità);
- sostituire essenze preesistenti non ritenute idonee per varietà o posizionamento con altre di egual
numero;
- costituire una nuova “ossatura verde” a sostegno dell’habitat urbano, umano e non (controllo
climatico, benessere acustico, visivo, olfattivo e sanitario, creazione di micro-habitat adatto
all’avifauna,...);
- organizzare il verde lungo i percorsi pedonali e ciclopedonali (siepi e filari) con funzione ornamentale e
di orientamento visivo lungo un percorso lineare;
- organizzare i parterres delle aiuole a corredo di strade, viali e parcheggi in funzione di schermo verde
(visivo, antiinquinamento, olfattivo) valorizzando essenze resistenti, bisognose di poca manutenzione e
con valore ornamentale;
- costituire un’area a piantumazione densa a protezione dalla sede viaria “Nuova Bazzanese” e dal
parcheggio con caratteristiche volte a ricostituire l’antica varietà vegetazionale del “bosco planiziale”
(Querco-Carpinetum) tipico della val padana (micro-habitat);
- costituire aree tematiche con valore testimoniale o educativo in cui si rievochino i caratteri e la varietà
del patrimonio agricolo locale;
- realizzare parterres erbosi calpestabili (sosta e gioco dolce, passeggio) con specifico valore
ornamentale, olfattivo e testimoniale (richiamo alla “rotazione colturale” dei campi agricoli). Lo sfalcio
programmato consentirà un uso flessibile;
- evidenziare alberature isolate di pregio per portamento, habitus, dimensione, forma e colore tali da
impreziosire l’ambiente urbano e cadenzare ritmi e colori stagionali.
Criteri generali di scelta
La scelta delle specie vegetali segue una duplice logica volta all’integrazione di istanze derivanti
dall’ambiente urbano (sicurezza, benessere, funzionalità) e l’obiettivo di realizzare, con grande attenzione
alla biodiversità, un buon grado di naturalità e una buona capacità di raggiungere una condizione di
equilibrio omeostatico. In tal senso, le linee giuda seguite nelle scelte di carattere botanico sono così
sintetizzabili:
− presenza quasi esclusiva di specie autoctone o naturalizzate che determina una maggiore sostenibilità
ambientale (biodiversità ed essenze tutelata) ed economica (minor cura del verde);
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ricchezza di piante da bacca con frutti appetiti dall’avifauna (Habitat, isola biologica);
scelta essenze adeguate e resistenti all’ambiente urbano (poco sporco, radici non superficiali, non
pericolose, bassa manutenzione e resistenza inquinanti, bassa tossicità allergeni);
scelta di essenze adatte all’utilizzo lungo strada con caratteristiche di:
- contenimento dei costi di gestione (bassi consumi idrici e bassa manutenzione)
- gradevolezza ambientale (portamento, veste, corteccia, profumo)
- sicurezza stradale (visibilità, radici)
- contenimento dell’impatto acustico, visivo, e agenti inquinanti
- conservazione/manutenzione/restauro delle sistemazioni a filare esistenti.
nuove piantumazioni di alberature stradali a filare con funzione ornamentale, resistenza agli
inquinamenti e abbattimento polveri sottili (Tiglio, Olmo), bassa manutenzione, idoneità all’uso
carrabile e pedonale (essenze umbratili e radici profonde);
riorganizzazione generalizzata delle aree piantumate, volta a garantirne la salubrità nel tempo, con
creazione di un ambito “minimum vitale” di pertinenza delle singole alberature (in ragione della loro
grandezza) mantenendo una “zona di rispetto” attorno al tronco libera, o pavimentata esclusivamente
con materiali drenanti.
I fattori sanitari limitano molto la scelta di piante idonee per forma, colore, resistenza influendo sulla
varietà, la qualità estetica e la biodiversità del progetto verde. Le scelte dovranno dunque essere
concertate e meglio specificate nella fase di realizzazione.
Ambiti d’intervento
La riorganizzazione progettuale del verde ha riguardato in particolare i seguenti ambiti funzionali:
A. Sistema della viabilità e parcheggi
-
Collinetta acustica sulla Nuova Bazzanese
La vegetazione agisce principalmente attraverso l’assorbimento dell’energia sonora, ma anche attraverso la
riflessione e rifrazione delle onde sonore. Specie utilizzate, altezza e larghezza della fascia boscata sono gli
elementi che caratterizzano una barriera vegetale al rumore. E’ da privilegiare la scelta di piante con
fogliame presente anche nella parte basale del tronco e preferibilmente perenni ( sempreverdi) al fine di
evitare una riduzione di efficacia della barriera nei periodi invernali.
La collinetta acustica, che viene realizzata con riporto di terreno vegetale, prevede oltre al suo inerbimento
anche la piantumazione di una fascia boscata in consociazione con Cedrus e Querco-carpineto. I valori
previsti sono quelli della biodiversità, di regolatore bioclimatico e biologico, habitat per avifauna, valore
testimoniale e culturale, schermo visivo ed acustico. I criteri di scelta essenze: essenze autoctone per
quanto possibile, forte biodiversità, fioriture scalari(arbusti), affinità alla consociazione. In particolare:
per l’orizzonte della farnia (altezza >12 m) le specie saranno scelte tra:
Quercus petraea, Rovere
Quercus robur L., Farnia
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per l’orizzonte del Carpino (6-12 m) le specie saranno scelte tra:
(Carpinus betulus, Carpino bianco)*pollini assai allergenici, uso limitato o sostituito da “Carpinus orientalis”
Acer campestre, Acero campestre
Acer monspessulanum, Acero minore
Prunus avium, Ciliegio selvatico
Sorbus Tominalis, Ciavardello
Malus sylvestrs, Melo selvatico
Ulmus minor, Olmo minore
Laburnum anagyroides, Maggiociondolo
La scelta degli arbusti e piante erbacee del sottobosco
(Corylus avellana, Nocciolo)*pollini assai allergenici, uso limitato
Prunus spinosa, Prugnolo
Cornus mas, Corniolo
per l’orizzonte del Cedrus ( altezza > 12 m) le specie saranno scelte tra:
Cedrus atlantica
Cedrus deodara
Cupressusu sempervirens
Picea abies excelsa
Pinus nigra
Altre specie floreali e erbacee spontanee consociate in particolare alla Quercia-Carpino, (a titolo
esemplificativo):
Galanthus nivalis, Bucaneve
Anemone ranunculoides, Anemone giallo
Anemone nemorosa, Anemone Bianco
-
Sistema parcheggi lato Nord e lato Sud della lottizzazione
I parcheggi di nuova realizzazione verranno separati dalla carreggiata stradale da una fascia di arbusti e
piante con funzione di filtro visivo (fioritura, portamento gradevole) e antirumore preferendo nella scelta
specie come il Cornus sanguinea, Rosa rugosa, Salix repens argentea, Viburnum lantana di cui è dimostrato
l’effetto benefico nel contenimento delle polveri sottili grazie alla tomentosità delle foglie unita ad una
corretta disposizione a “quinconce” molto ravvicinata.
La zona di sosta verrà sistemata e perimetrata con alberature di media taglia, umbratili, disposte a filare,
costituite da Aceri (Acer monspessulanum) e/o Olmi (Ulmus minor), secondo quanto disposto dal
Regolamento del Verde (art. 21).
Su Via Ippolito Nievo invece i parcheggi sono di tipo privato e saranno oggetto di studio in sede di progetto
esecutivo dei singoli lotti edificabili. In linea di massima si realizzeranno dei filari costituiti da tigli (Tilia
cordata), Aceri (Acer monspessulanum) e/o Olmi (Ulmus campestre L.) con funzione schermante e
decorativa, caratterizzati da colorazioni autunnali di pregio e da caratteristiche tali da garantire la sicurezza
stradale. Il tiglio ha inoltre un effetto aromatico e con l’olmo ha poteri di abbattimento delle polveri sottili
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anche del 50%. Alla base delle alberature si inseriranno barriere verdi di arbusti, erbacee perenni e bulbose
scelti per valore ornamentale e potere antiinquinamento (grazie alla tomentosità delle foglie). Nella zona
prossima alla DugomRulli verranno, per quanto possibile, conservati gli Olmi esistenti.
B. Parco “pensato” - pedonale interno
Il parco è stato pensato e collocato in una posizione baricentrica tra le aree residenziali dell’intervento
privato. Il progetto del parco prevede vari ambiti funzionali che ne valorizzano l’uso e ne consentono una
fruibilità assai diversificata. In particolare si individuano alcuni ambiti principali di intervento e le relazioni
dirette o indirette che intessano con l’ambiente, il patrimonio storico-culturale e gli utenti. Si evidenziano
anche i valori di riferimento mediante i quali si esplicita il criterio del “verde attivo” come elemento
principale di scelta progettuale.
Da questa prima scelta dell’individuazione dell’area in una posizione baricentrica, ne derivano a cascata le
seguenti indicazioni:
a. creazione di spazi aggregativi per le diverse fasce di età;
b. individuazione di un’area attrezzata per ragazzi, in cui loro ed anche i loro genitori o accompagnatori
possano intrattenersi e socializzare durante gli “spostamenti per/e dalla scuola”;
c. sul piano della tipologia delle specie arboree che caratterizzeranno il parco è importante stabilire un
equilibrio tra l’inserimento di piante di grandi dimensioni, es. olmi (Ulmus campestris) e querce (Quercus
peduncolata) che caratterizzano in modo spiccato la vegetazione propria di questa zona, e la necessità di
disegnare l’area a parco con grandi spazi aperti, soprattutto nelle zone centrali, e cioè per rafforzare l’idea
di un luogo rivolto alla socializzazione. Su questo punto :
• Il primo obiettivo sarà perseguito limitando l’impiego di cespugli e piante con portamento basso alle
sole aree perimetrali. Gli alberi di grande dimensione saranno allevati con “impalcatura” alta, così il piano
sottochioma sarà libero e privo di ostacoli visivi in modo da lasciare la sensazione di un unico grande spazio
aperto.
La scelta sarà fatta tra un’ampia varietà di essenze secondo criteri che, in questo frangente, privilegeranno
il carattere “estetico” piuttosto che del carattere “autoctono” delle alberature.
Alberature isolate di pregio
Valore estetico e botanico, peculiarità e longevità delle essenze.
Sistemi arborei lineari (percorso ciclopista)
Orientamento, valore ornamentale, valore funzionale legato all’infrastruttura.
Parterres verdi
Valore estetico ornamentale, barriera antivento a protezione degli orti e del parco
Rampicanti pensilina (ambito di margine pensilina parco)
Valore estetico ornamentale, contaminazione architettura-natura.
Schermi verdi (siepi e barriere verdi)
Delimitazione di ambiti quali percorsi ed aiuole con funzione prevalente di orientamento e ornamento,
corridoi ecologici per avifauna e piccoli mammiferi.
Parterres erbosi (Tappeto erboso uso intenso, Tappeto erboso fiorito, Prato fiorito)
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Scelta funzionale dei manti erbosi in base utilizzo (calpestabilità, estetica, aroma), manutenzione e sfalci
ridotti, valore testimoniale del “paesaggio agrario padano” (“colture a rotazione”), uso flessibile di tutto il
parterre del parco per eventi e manifestazioni.
• Il secondo obiettivo sarà di rafforzare il carattere di “luogo di socializzazione”. Questo obiettivo sarà
ottenuto in parte puntando sulle caratteristiche strutturali del parco (spazi aperti, presenza di numerosi
percorsi di collegamento, ...) in parte con l’inserimento di specifici elementi di arredo, ed attrezzature per le
aree di sosta.
C. Recupero dell’asta fluviale “Rio la Fossa”
Il progetto del recupero della situazione esistente lungo il rio denominato "la Fossa” od anche "Felicina"
prevede vari ambiti funzionali che ne valorizzano l’uso e ne consentono una fruibilità assai diversificata.
Trattasi di un ambito consolidato costituito da qualche piccola macchia a boschetto, derivato dalla mancata
utilizzazione della porzione di terreno agrario prossimo all’asta fluviale. Per la sistemazione ed il recupero si
farà riferimento alle PRESCRIZIONI DI MASSIMA E POLIZIA FORESTALE.
All’interno di questa fascia sono presenti diverse specie vegetali, tra cui prevalgono piante di Robinia
pseudoacacia (componente arborea) e Prugnolo (componente arbustiva) e si segnala altresì una notevole
presenza vegetativa di Edera, Rovo spinato e Rosa canina che costituiscono una folta barriera vegetale.
Sono presenti anche n. 2 esemplari di Farnia (Quercus robur) nella parte posta a ridosso della “Nuova
Bazzanese”.
Le condizioni di abbandono hanno portato tale fascia ad evolvere verso una condizione di degrado in cui le
specie tendono a soffocarsi a vicenda rendendo impossibile un armonico e sano sviluppo delle piante.
Questa crescita incontrollata ha avvantaggiato specie eliofile quali il rovo e la robinia che sono andate ad
oscurare completamente il suolo sottostante rendendo impossibile la crescita a qualsiasi altra forma
vegetale.
In virtù di favorire una maggiore biodiversità vegetale e una crescita sana ed armonica delle piante di ripa,
si prevede la sostituzione totale della vegetazione posta lungo il Rio la Fossa, ad eccezione delle due querce
identificate come uniche specie di pregio esistenti nell'area.
A seguito di trinciatura e rimozione della vegetazione arborea ed arbustiva si potrà intervenire con lavori di
risagomatura dell’alveo del rio in ambito demaniale. Durante la realizzazione di tali opere si dovrà
provvedere a salvaguardare i due esemplari di Quercus robur e in particolar modo il loro apparato radicale.
Se non di stretta necessità dovrà quindi essere escluso qualsiasi tipo di scavo nei pressi di tali alberi
mantenendo un’area di rispetto di 10 metri dal tronco.
La fascia ripariale dovrà essere mantenuta quindi reimpiantata con specie adatte alle caratteristiche della
stazione. Si consiglia Quercus robur, Carpinus betulus, Salix alba, Coryllus avellana, Cornus sanguinea in
modo da imitare un ecosistema naturale in equilibrio. Tale area fungerà da zona di riparo e corridoio
ecologico per l’avifauna in maniera più ottimale dell’attuale in quanto la diversità delle specie botaniche
dovrebbe portare maggiore diversità animale. Tuttavia onde evitare futuri problemi analoghi agli attuali di
abbandono e soffocamento e permettere una manutenzione dell'area con prezzi contenuti, si prevede la
rivegetazione di un solo argine ripariale. L'altro argine dell’asta fluviale sarà regolarmente sfalciato almeno
una volta all’anno. In questo modo si garantisce una corretta gestione del sistema: a prezzi contenuti e
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senza andare ad agire fisicamente sul sistema naturale di impianto suddetto, senza quindi disturbare
animali in cova o in riproduzione, si permette una pulizia costante dell'alveo fluviale atta a prevenire
problemi di scorrimento delle acque superficiali che potrebbero andare a creare problemi nell'area a
grande fruibilità prevista. Nella sponda con la fascia ripariale la vegetazione impiantata con le specie
suddette sarà lasciata crescere naturalmente prevedendo uno sfalcio manuale solo i primi anni dopo
l’impianto onde evitare la crescita e il sopravvento di piante spontanee infestanti quali la vitalba, la robinia,
l'ailanto.
LISTA RAGIONATA DELLE ESSENZE SCELTE
Scelta delle essenze
Per una descrizione più esaustiva delle scelte e le soluzioni paesaggistiche introdotte di natura progettuale
si rimanda agli elaborati grafici.
Per quanto riguarda la scelte e le specifiche di natura botanica si rimanda alla lista di seguito presentata.
• ALBERATURE ISOLATE DI PREGIO
Valori: ornamentale, botanico, testimoniale e culturale, monumentale e commemorativo Criteri di scelta
essenze: autoctone ed alloctone naturalizzate, longevità, dimensione, portamento, fioritura, peculiarità
fogliame.
Problematiche: cure abbastanza costanti, specializzate e diversificate per esemplare, aggravio di cure per
esemplari esotici
Quercus robur, Quercus robur “fastigiata” (longevità, dimensione, portamento massa fogliare)
Quercus rubra, Quercia rossa (longevità, dimensione portamento massa e colore fogliare)
Magnolia grandiflora, Magnolia (portamento, intensità del verde, profumo, colore e massa fogliare,
fioritura)
Juglans regia, Noce Bianco (dimensione, portamento globulare accentuato, frutti edibili, colore e
consistenza massa fogliare e tronco)
Celtis australis, Bagolaro (longevità, dimensione, frutti e fiori ornamentali)
Ginko biloba, Ginkobiloba (portamento, colore autunnale e forma fogliare)
• SISTEMI LINEARI (Filari alberati)
Valori: ornamentale, abbattimento inquinanti, testimoniale e culturale, utilizzo complementare alle
infrastrutture a sviluppo lineare (strade, ciclopiste, marciapiedi), schermo visivo, schermo acustico,
regolazione dell’irraggiamento solare (fronti esposti), limitazione “effetto venturi” nei viali, orientamento a
scala paesaggistica.
Criteri di scelta essenze: autoctone, caducifoglie, portamento e dimensione adatti alle sedi stradali, potere
abbattimento polveri sottili, resistenza inquinamento e rusticità, apparato radicale non superficiale, facile
potatura, scarsa manutenzione.
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Dott. Guido Paganelli
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1. VIALI ALBERATI
Tilia cordata, Tiglio selvatico *lievemente allergenico anche se, in questo ambito, è il migliore dei tigli
sprigionando meno profumo del T. Plathyphyllos e Tomentosa; alto potere di abbattimento polveri sottili
(fino 50% in viale alberato) e resistenza inquinanti, aromatico
In alternativa :
Ulmus campestris, Olmo *problemi fitosanitari da malattie fungine (Grafiosi); alto potere di abbattimento
polveri sottili (fino 50% in viale alberato) e resistenza inquinanti
Carpinus betulus, Carpino bianco *spiece tipica dei boschi planiziali di pianura oggi utilizzata sia in forma
libera sia in arte topiaria
2. PARCHEGGI (filari parcheggio)
Acer monspessulanum, Acero minore
Ulmus minor, Olmo minore
3. PERCORSI ciclo-pedonali (asse ciclopedonale centrale – parcheggio Via Ippolito Nievo)
Cercis Siliquastrum, Albero di giuda (corpo del filare)
Magnolia grandiflora, Magnolia ( nei punti di snodo dei percorsi, orientamento anche invernale) o il
alternativa: Phyrus sylvestris / Ulmus minor
4. PARTERRES VERDI
- GIARDINI ARBUSTI FIORITI E SEMPREVERDI
Valori: ornamentale, botanico, commemorativo, aromatico, barriera frangivento, schermo verde Criteri di
scelta essenze: autoctone e parzialmente alloctone naturalizzate, accento sulle tonalità del verde scuro,
dimensioni contenute, crescita lenta, bassa manutenzione e necessità idriche, colore, stagionalità e
caratteristica delle fioriture.
Problematiche: possibili fastidi per allergeni, soprattutto conifere da febbraio-aprile; necessarie potature
regolari
Rosa canina, Rosa selvatica
Cytisus scoparius Ginestra dei carbonai
Taxus baccata, Tasso (ars topiaria)
Buxus sempervirens, Bosso (ars topiaria)
Laurus Nobilis,Alloro (ars topiaria)
Hippophae rhamnoides, Olivello spinoso
Ligustrum vulgare, Ligustro
Camelia Japonica, Camelia
- RAMPICANTI RECINZIONI
Valori: ornamentale, aromatico, frangivento, schermo verde
Criteri di scelta essenze: autoctone e alloctone naturalizzate, colore, stagionalità e caratteristica delle
fioriture, aroma
Problematiche: possibili fastidi per allergeni, soprattutto oleacee; necessarie potature regolari.
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Jasmimum officinale, Gelsomino comune
Lonicera Caprifolium, Caprifoglio
Wisteria sinensis, Glicine
Buganville bouganville, Bouganville
- SCHERMI VERDI (siepi e arbusti tappezzanti)
Valori: ornamentale, schermo visivo, schermo antinquinamento (in particolare specie tomentose) , schermo
olfattivo, frangivento, delimitazione ambiti stradali, continuità visiva dei percorsi lato strada, parziale
limitazione rumore di fondo e riverbero
Criteri di scelta essenze: autoctone e puntualmente alloctone naturalizzate, resistenza agli inquinanti,
rusticità, bassa manutenzione, colore, stagionalità e qualità delle fioriture/frutti/massa fogliare, aroma,
basse necessità idriche, varietà estetica con composizioni miste di sempreverdi e caducifoglie, disposizione
a quinconce (ottimizza valore di filtro)
Problematiche: possibili fastidi per allergeni, soprattutto oleacee; necessari sfalci programmati di pulizia e
piccole potature
- SIEPI (Arbusti)
Berberis vulgaris, Crespino
Buxus sempervirens, Bosso
Cornus sanguinea, Sanguinello
Coryllus avellana, Nocciolo
Cotoneaster salicifolia, Cotognastro
Prunus laurocerasus, Laurociliegio
Taxus baccata, Tasso
Viburnum opulus, Viburno
-
AIUOLE/BARRIERE VERDI (Arbusti a siepe o tappezzanti, erbacee perenni, bulbose perenni con
prevalenza di tomentose)
Cornus sanguinea, Sanguinella
Rosa rugosa, Rosa rugosa
Salix rosmarinifolia, Salice a foglia di rosmarino
Viburnum lantana,Viburno
Spiraea, Spirea
Cytisus scoparius, Ginestra dei carbonai
(Chrysanthemum maximum “Nanus”, Crisantemo nano)*pollini allergenici
Geranium endresii, Geranio
Hypericum calycinum, Iperico
Rudbeckia fulgida Sullivantii “Goldsturm”
-
PARTERRES ERBOSI
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Valori: ornamentale, uso civico e sociale, regolatore luminoso, bioclimatico, culturale, funzionalità connessa
all’uso attivo del verde
Criteri di scelta essenze: autoctone, colore e tessitura del tappeto, rusticità, stagionalità e qualità delle
fioriture, aroma, scelta mirata a soddisfare diverse esigenze funzionali dei parterre (sosta e relax, gioco,
gioco pesante/sport, calpestio massivo, prati da sfalcio), bassa manutenzione (specie rustiche autoctone) in
relazione alle cure e agli sfalci annui diversificati per tipologia d’uso del parterre
Problematiche: possibili fastidi per allergeni, soprattutto graminacee e composite, a tal proposito si
interverrà in fase di semina alla scelta più adeguata e bilanciata alle varie esigenze contrastanti); per i
tappeti fioriti e prati fioriti l’effetto estetico completo si ottiene dopo 2 anni; per tappeti e prati fioriti
particolari cure nella fase di messa a dimora, semina e crescita; necessità di limitare inizialmente
l’infestazione da malerbe.
- TAPPETI FUNZIONALI MONOCROMATICI – H: 10 cm
(Alta resistenza calpestio, eventi e gioco intenso, ottima tessitura e colore invernale, bassa manutenzione)
Miscela di Microtermae:
Festuca Arundinacea 70%; (resistente caldo, ombra e siccità, competitiva con infestanti)
Poa Pratense 5%; Erba fienarola (alta calpestabilità e rigenerazione)
Lolium Perenne 25%, Loglietto perenne (funzione supporto alle altre due specie)
Agrostis capillaris, Agrostide tenue
- TAPPETI ERBOSI FIORITI – H: 10-30 cm
(Buona resistenza al calpestio e sosta, gioco leggeri, valore ornamentale, stagionalità, aroma, limitato
numero di sfalci ed elevata rusticità – bassa manutenzione, biodiversità, miscela Fiori selvatici ed erbacee
perenni autoctone o naturalizzate)
- Fiori selvatici:
Campanula glomerata,Campanella agglomerata
Campanula rotundifolia, Campanula soldanella
Carum carvi,Cumino dei prati
Centaurea jacea, Fiordaliso stoppione
Primula elatior, Primula maggiore
Chrysanthemum leucanthemum, Margherita comune
Primula veris, Primula
Hieracium pilosella, Pilosella
Prunella vulgaris, Prunella comune
Ranunculus bulbosus, Ranuncolo bulboso
Leontodon autumnalis, Dente di leone ramoso
Salvia pratensis, Salvia selvatica
Leontodon hispidus, Dente di leone comune
Thymus pulegioides, Timo goniotrico
Lotus corniculatus, Ginestrino
Trifolium pratense, Trifoglio pratense
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- Piante erbacee:
Lolium perenne, Loglio comune
Cynosurus cristatus, Covetta dei prati
Poa pratensis, Fienarola dei prati
Festuca rubra ssp., Festuca rossa ssp
Agrostis capillaris,Agrostide tenue
- PRATI FIORITI – H: 30-80 cm
(Calpestio e sosta solo dopo sfalcio, possibilità di “sfalcio creativo” per creare percorsi e stanze verdi,
valore ornamentale, stagionalità, aroma, limitato numero di sfalci ed elevata rusticità - bassa
manutenzione, biodiversità, valore culturale-testimoniale (“colture a rotazione” del paesaggio agricolo
emiliano e romagnolo)
- Fiori selvatici (estrema varietà e scalarità fioriture):
Achillea millefolium, Achillea
Dianthus superbus, Garofano a pennacchio
Sanguisorba minor, Pimpinella Salvastrella minore23
Agrimonia eupatoria, Agrimonia comune
Galium verum, Caglio zolfino
Scabiosa columbaria, Vedovina selvatica
Ajuga reptans, Iva comune – Erba di S. Lorenzo
Helianthemum nummularium, Eliantemo maggiore
Silene dioica, Silene dioica
Aquilegia atrata, Aquilegia scura
Hieracium aurantiacum, Sparviero aureo
Silene flos-cuculi, Fior di cuculo
Aquilegia vulgaris, Aquilegia comune
Hieracium pilosella, Pilosella
Silene nutans, Silene ciondola
Bellis perennis, Pratolina
Hypericum perforatum, Iperico
Silene vulgaris, Silene rigonfia
Campanula glomerata, Campanella agglomerata
Campanula rapunculoides, Campanula serpeggiante
Leontodon autumnalis, Dente di leone ramoso
Thymus pulegioides, Timo goniotrico
Campanula rapunculus, Raperonzolo
Leontodon hispidus, Dente di leone comune
Tragopogon orientalis, Barba di becco
Campanula rotundifolia, Campanula soldanella
Malva moschata, Malva moscata
Origanum vulgare, Origano
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Centaurea jacea, Fiordaliso stoppione
Chrysanthemum leucanthemum, Margherita comune
Primula veris, Primula
Daucus carota, Carota
Dianthus deltoides, Garofano minore
Rhinantus alectorolophus, Cresta di gallo comune
- Piante erbacee:
Festuca rubra ssp., Festuca rossa ssp
Agrostis capillaris, ,Agrostide tenue
Poa pratensis, Fienarola dei prati
Festuca ovina duriuscula, Festuca longifolia
Cynosurus cristatus, Covetta dei prati
Phleum pratense, Coda di topo
Possibilità di inserire specie selvatiche officinali quali Achillea millefolium, Calendula officinalis e possibilità
di variare le composizioni in base alle necessità funzionali limitando uso piante allergeniche (graminacee e
composite in particolare).
ASPETTI TECNICI REALIZZATIVI DELL’INTERVENTO
Impianti di irrigazione
Così come previsto dal Regolamento Comunale del Verde saranno installate delle linee di irrigazione che
funzioneranno in automatico per l’irrigazione delle piante messe a dimora, specialmente nel primo periodo
quello del loro attecchimento. In particolare l’operazione tecnica di gestione degli impianti di irrigazione
sarà la seguente:
Irrigazione
Viene garantita la manutenzione e la gestione (apertura, chiusura, orari di funzionamento ecc.) di tutti gli
impianti di irrigazione presenti nelle aree in manutenzione.
La canna di adduzione dell’acqua deve essere munita nella parte terminale di aspersore a doccia e l'acqua,
oltre a non essere troppo fredda, deve scendere per caduta o comunque avere bassa pressione per non
sollevare il terreno mettendo a nudo le radici e per ridurre al minimo il danneggiamento della struttura del
terreno stesso; deve riempire tutto il tondello senza, peraltro, tracimare asportando terreno.
Il quantitativo di acqua da distribuire per ogni adacquamento è dell'ordine di 40-50 litri/pianta nel caso di
giovani alberi, 10/20 litri/pianta per gli arbusti.
Le innaffiature vanno comunemente eseguite nel periodo di attività vegetativa, nei mesi più caldi e secchi,
quando le piante hanno elevate necessità idriche; non si esclude la loro utilità anche in altri periodi
dell'anno soprattutto quando si verificano siccità impreviste.
PIANO DI MANUTENZIONE DELL’OPERA
Manuale di manutenzione durante la fase di messa a dimora delle piante
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a- Al momento della messa a dimora delle piante, si consiglia una lavorazione che consenta di
interrompere le soluzioni di continuità tra le radici, un arieggiamento e una maggiore sofficità
del terreno circostante. Tale operazione permette una migliore percolazione del terreno
impedendo fastidiosi ristagni ed un’interruzione della risalita capillare che favorirebbe il
disseccamento rapido del sottosuolo.
b- Evitare di procedere a rincalzare con terreno vegetale gli esemplari arborei, in particolare alla
base del loro tronco per impedire lo sviluppo di marciumi radicali indesiderati.
c- Sistemazione delle aree che, attraverso un rimodellamento, richiuda gli avvallamenti, le
contropendenze ad elevato ristagno idrico;
d- Raccordo delle canalette scolanti superficiali da realizzarsi nella zona rimessa in coltivazione,
fino a raggiungere uno dei due fossi di scolo, in modo da avere un rapido smaltimento
dell’acqua superficiale della zona.
Programma degli interventi di manutenzione
Per quanto riguarda, invece, gli oneri relativi all’ordinaria e straordinaria manutenzione delle opere previste
nel progetto, le scelte dei materiali e delle lavorazioni sono state effettuate già con l’ottica di minimizzare i
costi di manutenzione e gestione. Pertanto sono da prevedere le seguenti operazioni:
1. Operazioni di potatura
I tagli (eliminazione di rami, rifilatura di spezzoni o monconi verdi o secchi) non vanno eseguiti troppo a
ridosso del fusto o del ramo portante ma devono salvaguardare il colletto del ramo stesso (collare) cioè
quell'allargamento posto alla base del ramo, ben visibile su alcune specie, non facile da individuare su altre,
che rappresenta il naturale punto di abscissione. Operando in questo modo si ottiene inoltre un taglio di
superficie più ridotta (a volte di molto). I tagli, tranne casi particolari, devono essere eseguiti in modo da
lasciare rami di ritorno a scalare facendo sì che il ramo di ordine superiore sia di diametro adeguato al ramo
che lo sostiene. Il ramo in posizione più distante non dovrà essere troppo lungo, soprattutto sui tigli, per
evitare che si rompa. Tutte le attrezzature utilizzate per il taglio (lame, catene, barre ecc.) dovranno essere
periodicamente disinfettate durante i lavori e alla fine degli stessi; tale precauzione è importante
soprattutto passando da un albero al successivo. Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto e
smaltito presso discariche autorizzate o centri autorizzati al compostaggio.
Durante la potatura, nel caso fossero presenti, si dovrà anche provvedere al taglio dei “selvatici”, dell'edera
o di altre infestanti che avviluppano la pianta, all'eliminazione di cavi, corde, tutoraggi o corpi estranei che
possano arrecare danni di qualsiasi tipo.
2. Rasatura Tappeti Erbosi
Consiste nel taglio accurato dell'erba eseguito con mezzi meccanici e rifinito a mano per un numero minimo
di 6 volte in un anno.
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Sono parte integrante del taglio, e quindi comprese nel prezzo, le operazioni preliminari di raccolta ed
allontanamento di tutti i rifiuti, corpi estranei e sassi compresi, eventualmente presenti.
La pulitura preliminare sopra descritta dovrà interessare anche le superfici di insidenza di alberi, arbusti,
siepi e altre piante eventualmente presenti; arbusti, siepi e altre piante dovranno essere pulite anche al
loro interno.
Sono parte integrante del taglio dell’erba le spollonature di tipo “A” su tutti gli alberi esistenti nell’area.
Sono altresì parte integrante del taglio dell’erba i lavori di rifinitura del taglio intorno ad alberi ed
arbusti, ai cordoli, alle recinzioni, ai manufatti in genere, agli impianti ecc.
In particolare alberi, arbusti, siepi ed altre piante non devono in alcun modo essere danneggiati;
nel caso non fosse possibile evitare il danno usando mezzi meccanici l’Impresa è tenuta ad eseguire
la rifinitura manualmente.
Tutto il materiale di risulta dovrà essere raccolto ed avviato alle discariche autorizzate a spese
dell’Impresa. Il prezzo comprende anche le eventuali spese di smaltimento.
3. Raccolta foglie e pulizia aree
La raccolta foglie e ramaglie da attuare su tutte le aree comprese nella manutenzione comprende la
raccolta accurata di tutte le foglie, di tutte la ramaglie, di tutti i rifiuti eventualmente presenti sull’area
mediante aspirazione e/o rastrellatura manuale.
La perfetta pulizia delle superfici deve essere estesa alle aree pavimentate e comunque interessate da
passaggi, manufatti, vani tecnici ed estesa al di sotto e all’interno di cespugli, siepi e altre piante.
Codesti interventi eseguiti tra i mesi di Ottobre e Febbraio dovranno essere n. 3 distanziati di almeno un
mese l’uno dall’altro.
Le risulte e i rifiuti accumulati a fine lavoro dovranno essere sgomberati e smaltiti presso le discariche
autorizzate o centri autorizzati al compostaggio a totale carico dell’Impresa.
4. Diserbo
Il diserbo chimico è un'operazione finalizzata ad eliminare o impedire la nascita di tutta la vegetazione
(diserbo totale) o solo di alcune specie indesiderate (diserbo selettivo) presenti in determinate aree
pubbliche (vialetti, aiuole, parchi, ecc.). Il diserbo di manufatti e pavimentazioni , per le aree interessate, ha
cadenza di n. 3 interventi / anno.
Nel caso di diserbi totali eseguiti su manufatti, pavimentazioni, fondi di ghiaia, può essere richiesto il taglio
o la scerbatura dell’erba morta e lo sgombero e lo smaltimento delle risulte.
5. Pulitura del tondello
La pulitura del tondello consiste nella zappatura del terreno, nell'eliminazione delle infestanti, nel taglio di
polloni basali, nonché nell'asportazione dei rifiuti eventualmente presenti; nel caso di terra rialzata intorno
al colletto dell’albero la pulitura del tondello comprende l’asportazione di terra o altri materiali presenti
fino al raggiungimento del piano campagna o del piano pavimentazione.
Nei limiti del possibile, senza arrecare danno all’albero, l’intervento comprende anche l’abbassamento della
“matrice pollonifera” per mezzo di zappe particolari.
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Nell'esecuzione di questi interventi bisogna prestare attenzione a non "scoprire" e danneggiare le radici di
piante ornamentali mentre le erbe infestanti vanno estirpate in profondità agendo, quando necessario, col
solo uso delle mani.
La pulitura del tondello ha cadenza di n. 6 interventi / anno.
6. Manutenzione di arbusti, rampicanti e sarmentose
Per "Manutenzione" si intende un insieme di operazioni che comprendono:
a) N° 1 intervento di potatura senza limiti di intensità, per conseguire una o più delle seguenti finalità:
o favorire la fioritura,
o contenere lo sviluppo,
o conferire forma particolare alla pianta,
o mantenere la pianta in una certa forma,
o modificare la forma attuale della pianta,
o rimuovere parti secche, rotte o ammalate.
b) N° 1 intervento di zappatura alla base con eliminazione di tutte le piante infestanti erbacee, arbustive,
o arboree nate per disseminazione naturale o per via agamica come convolvolo, edera, sambuco, robina,
ailanto ecc.
c) N° 1 intervento di fertilizzazione utilizzando prodotti a cessione controllata contenenti azoto, fosforo,
potassio e microelementi.
7. Manutenzione di siepi e spalliere
Valgono tutte le prescrizioni date per arbusti, rampicanti e sarmentose.
Nel caso delle siepi assume spesso maggiore rilevanza, rispetto agli arbusti, la potatura per mantenerle ad
un'altezza e con una forma indicate di volta in volta.
Molte di esse devono essere mantenute in forma strettamente obbligata ovvero perfettamente
Geometrica.
8. Pacciamatura
Consiste nel coprire il terreno con materiali diversi, normalmente in corrispondenza di alberi o arbusti, al
fine di impedire o ridurre la crescita di piante spontanee indesiderate.
Il suo impiego sul verde ornamentale ha spesso anche il fine di abbellire, rendere “più finita” una
realizzazione, soprattutto in fase d’impianto. E' una pratica antica attuabile con erba tagliata, paglia, fibre di
cocco, cortecce sminuzzate, chips, film di polietilene, dischi pacciamanti, tessuti sintetici o altri prodotti.
Il materiale di gran lunga più diffuso oggi negli impianti ornamentali, usato per lo più nel caso di arbusti e
tappezzanti, è la corteccia di conifere. Si ricorda che la pacciamatura con corteccia deve avere uno spessore
minimo di 6 cm (meglio se 8/10) per avere efficacia.
COMPUTO METRICO DEI LAVORI
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Al termine della presente relazione si ipotizza un computo metrico estimativo dei lavori per la
realizzazione degli interventi sopra specificati.
- Realizzazione aree verdi e attrezzature
Per quanto riguarda la stima del costo di realizzazione delle aree verdi e attrezzature di progetto,
si rimanda al contenuto dell’elaborato E – COSTI SCHEMATICI URBANIZZAZIONI
- Manutenzione aree verdi
Per quanto riguarda, invece, tutte le attività di manutenzione sopra descritte potranno essere svolte da una
squadra di 4 operai per 6 ore/settimana. Pertanto il costo di tale manutenzione sarà di € 30,00 x 4 x 6 = €
720,00 / cad.
Il costo annuo di gestione e manutenzione delle opere dell’intero progetto è pertanto pari a € 720,00 x 52 =
€ 37.440,00 / anno.
Il prezzo orario di € 30,00 tiene conto anche dei costi del materiale di consumo (attrezzi manuali,
carburanti, materiale di piccola manutenzione, attrezzi di pulizia, ecc) necessari per l’esecuzione della
manutenzione.
Rimanendo a disposizione per ogni chiarimento, si ringrazia il committente per la fiducia accordata
al sottoscritto.
Zola Predosa li 24 giugno 2014
Dott. Agr. Guido Paganelli
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