Diario di viaggio in Cina, partenza da Cavanella Vara
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Diario di viaggio in Cina, partenza da Cavanella Vara
PAGINA 8 LA GAZZETTA DEL VARA Diario di viaggio in Cina, partenza da Cavanella Vara Le informazioni: un optional le campagne: splendide Cavanella – Pechino e ritorno 26.000Km. Città visitate: Pechino, Datong, Pingyao, Xi’An, Chegdu, Guilin, Yangshuo; 7.200 Km percorsi in 20 giorni. Ciò che colpisce maggiormente il viaggiatore una volta raggiunta la Cina è il numero di persone che la popolano: prendere un autobus urbano durante le ora di punta è praticamente impossibile. Le cose vanno leggermente meglio con la metropolitana solo perché le corse sono frequentissime su tutte le linee. Il modo più conveniente per spostarsi per tratte sotto i 1000km rimane sicuramente il treno (per tratte più lunghe si può ricorrere tranquillamente a spostamenti aerei): sono numerosi i treni notturni dotati di cuccette che attraversano il paese, basta ricordarsi di prenotare per tempo (almeno il giorno prima di viaggiare). Dato l’ affollamento dei luoghi, le code sono all’ ordine del giorno. Nessuno rispetta la fila, nemmeno per accedere ai servizi igienici, per cui è necessario tirare fuori denti e unghie per non perdere il posto. Interagire con i cinesi è abbastanza complicato: soltanto una piccolissima parte della popolazione capisce l’ inglese (che viene parlato solamente dal personale degli hotel) per cui molto spesso ci trova a cercare di comunicare a gesti. Una particolarità che ho notato è che, quando si cerca di chiedere informazioni, nessuno ammette di non sapere dove un determinato posto sia. È successo di vedersi indicare direzioni opposte per raggiungere un determinato luogo. Nota dolente della Cina è la diffusione, ancora scarsissima, di attività che accettano l’ uso di carte di credito. Questo costringe sempre a viaggiare con grandi quantità di moneta specie nelle zone rurali dove non sono presenti banche presso cui si possa prelevare denaro (a noi è capitato di doverci spostare di 120 km solo per poter ritirare contanti). La cucina è veramente ottima: dalle bancarelle lungo la strada che arrostiscono qualsiasi tipo di carne, pesce e verdura ai ristoranti veri e propri, la quantità di pietanze è notevole. I prezzi poi sono estremamente bassi per cui può capitare di pranzare in due con poco più di un euro. Le attrazioni turistiche sono (purtroppo) viste dal governo unicamente come una fonte di lauti introiti: attorno all’attrazione vera e propria sorgono (o sono in fase di costruzione) vere e proprie cittadine di negozi e souvenir. Significativo il caso del sito dell’ Esercito di terracotta: è raggiungibile solamente dopo aver attraversato un’ area commerciale che si stende per circa 1 km di lunghezza. In conclusione consiglio di visitare le città (ormai troppo occidentali) solo per il tempo strettamente necessario al proprio itinerario programmato e dirigersi verso le campagne e le zone meno popolate, decisamente più interessanti e più vivibili, dove il tempo sembra essersi fermato ed è possibile ancora osservare una Cina che tra qualche anno non esisterà più. Andrea Pini Da questo numero introduciamo una nuova rubrica in cui raccogliamo diari ed esperienze di viaggio, il tutto condito con fotografie. I lettori sono invitati a partecipare. Questo l’ itinerario del viaggio che ho intrapreso in Cina nello scorso mese di agosto con la mia ragazza Valeria. Partenza dall’ aeroporto di Milano Malpensa il 9 agosto: dopo circa 13 ore di volo e uno scalo arriviamo al Beijing International airport (Pechino) all’ alba del 10. Stravolti dal viaggio ci sistemiamo in un gradevole ostello, che avevamo provveduto a prenotare prima della partenza dall’ italia, nei pressi di piazza Tienanmen. Lasciati li zaini, ci dirigiamo verso la “Città proibita” e per la prima volta capiamo il significato di “il paese più popolato al mondo”: il complesso degli edifici che ospitavano l’ imperatore è letteralmente attraversato da un fiume di gente! L’ 11, dopo una rigenerante dormita, andiamo a visitare la Grande Muraglia nel tratto di Badaling a circa 60 km da Pechino: il meteo non è un granché, la muraglia merita di essere vista anche se arrampicarsi su per i gradini che la percorrono richiede buone gambe. Rientrati in città ci fermiamo a visitare il villaggio olimpico. Il 12, visitiamo il Tempio del Cielo e nel pomeriggio raggiungiamo la stazione ovest da cui partiamo alla volta di Datong dove giungiamo intorno alle 23. Venerdì 13 raggiungiamo, con un autobus di linea le grotte buddiste (veramente bellissime!) che si trovano fuori città: un complesso di centinaia di grotte scavate nella roccia con effigi buddiste. Al pomeriggio non va a buon fine il tentativo di raggiungere il Tempio sospeso a circa 70 km a causa della strada chiusa per lavori. In serata prendiamo il primo treno con cuccette alla volta di Pingyao. La giornata del 14 la passiamo a passeggio per le strade di Pyngyao il cui centro storico è stato conservato così come si presentava prima della svolta comunista della Cina. Alla sera partenza in treno per Xi’An e purtroppo non abbiamo trovato cuccette libere. Sopravvisuti ad un epico viaggio di 12 ore seduto su un sedile in una carrozza stracolma di persone, dedichiamo la giornata del 15 agosto alla visita della vecchia capitale: Pagoda della grande Oca, torre della campana e visita serale al folcloristico quartiere musulmano. La mattinata del 16 la passiamo in pullman, bloccati in autostrada da un incidente, sotto il sole a circa 40°; nel pomeriggio, abbandonata l’ idea di visitare lo Huang Shan, una delle montagne sacre del taoismo, rientriamo a Xi’An. Sfruttando il favorevole cambio dell’ euro sullo yuan viaggiamo in prima classe sulla linea superveloce (ben oltre i 350 km\h) con soli 9 euro. Il giorno dopo visitiamo l’ esercito di terracotta e la sera partiamo alla volta di Chengdu, ringraziando la buona sorte che ci ha permesso di trovare cuccette libere. Arriviamo a Chengdu dopo 14 ore di treno e passiamo la giornata del 18 a visitare il Monas- tero buddista e il parco. Il clima qui è completa mente diverso rispetto a Xi’an e la vicinanza ai tropici si fa sentire: il 19 siamo bloccati in albergo da una pioggia torrenziale che non permette nessun tipo di escursione. Il giorno seguente visitiamo il Centro di ricerca sui Panda di Chengdu, il più importante al mondo, dove entriamo in contatto con questi bellissimi animali. Alla sera partiamo alla volta di Guilin effettuando il nostro primo trasferimento in aereo. La giornata del 21 la passiamo a visitare Guilin con i suoi caratteristici picchi di roccia che sorgono un po’ ovunque all’ interno della città. Alla sera ci spostiamo di circa 70 Km più a sud a Yangshuo. Il 22 sfruttiamo il fatto di trovarci in une delle zone naturali più incantevoli della Cina e decidiamo di partire per una camminata lungo il fiume Li: dopo esserci accorti di aver sbagliato strada in aperta campagna, decidiamo di rientrare a Yangshuo con una delle caratteristiche zattere di bamboo che discendono il corso del fiume. Il giorno seguente visitiamo la cittadina (per gli standard cinesi si tratta di cittadina, malgrado i suoi 700.000 abitanti). Il 24 andiamo, con una gita organizzata, a visitare le terrazze di riso: si tratta di terrazzamenti realizzati in montagna ad una quota di circa 1500 metri che purtroppo si presentano nel loro massimo splendore in primavera, quando sono completamente allagate. Decidiamo di noleggiare due mountain bike e il 25 ci rechiamo alla vicine Grotte dell’ acqua dove ci si può immergere, all’ interno della montagna, in vasche naturali di acqua termale. Il 26 partiamo per un giro in bicicletta nella compagna circostante ma, vuoi per la scarsità di indicazioni stradali, vuoi per la nostra completa ignoranza del cinese, ci troviamo a percorrere circa 60 km sotto un sole cocente cercando di carpire un minimo di indicazioni ( in Cina l’ inglese è parlato da pochissime persone) a gesti per rientrare in città. Sorpresi da un temporale ci ripariamo sotto alcune tettoie; alle 18 facciamo rientro in città completamente stremati. Vista la fatica del giorno prima il 27 lo passiamo in relax a Yangshuo: sfruttando i convenientissimi prezzi cinesi ci concediamo massaggi a corpo e piedi per circa 2 ore per soli 14 euro. Il 28 ritorniamo a Guilin da cui ci imbarchiamo su l’ aereo che ci porta nuovamente a Pechino. La giornata del 29 visitiamo il Tempio dei Lama, il più grande tempio tibetano al di fuori del Tibet; e il pomeriggio ci dedichiamo ad un po’ di shopping in vista del rientro. Lunedi 30 torniamo al punto di partenza, il Beijing International airport da cui ci imbarchiamo per Milano. Andrea Pini Nelle foto in alto: a sinistra una immagine scattata a bordo di una bamboo-boat sul fiume Li, a destra una enorme statua di Budda (circa 20 metri di altezza) a Datong; una classica cena sulle starade della cina; in basso una immagine dei panda giganti del Sichuan a chengdu, a destra un tratto molto impegnativo della grande muraglia a Badaling