SYLVIE CHE NON VIVE SOLO PER IL ROCK
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SYLVIE CHE NON VIVE SOLO PER IL ROCK
[PERSONAGGI] DI MANUEL GANDIN (HA COLLABORATO FRANCK RAGAINE) S e si pensa alla musica rock al femminile negli anni Sessanta e Settanta, si finisce sempre per volare oltreoceano, virando verso il folk di Joan Baez o le raffinatezze jazzistiche della canadese Joni Mitchell, passando per la straziante e graffiante voce ribelle di Janis Joplin. E l’Europa? Mah, c’è ben poco, a prima vista. C’è chi nomina Sandie Shaw (ve la ricordate?), che cantava scalza in un impeto furbetto para-ecologico. Molto marketing e poco ar- rosto... O chi pensa alla Francia, per flebili voci tipo Jane Birkin (che di francese aveva solo l’abile marito-manager-cantautore Serge Gainsbourg), o Françoise Hardy, altra svenevole vocina desaparecida. Quasi nulla, dunque, se si vuole parlare di rock. Eppure c’è stata e c’è ancora un’icona del rock al femminile di quegli anni, che anche in Italia tutti hanno conosciuto: Sylvie Vartan. Ma chi, direte voi, quella di Zum zum zum, una cantante rock? Beh, è vero, in Italia smorzò il lato rock per Star della musica francese, la Vartan ha voluto creare un’associazione che aiuta gli ospedali pediatrici bulgari SYLVIE CHE NON VIVE SOLO PER IL ROCK A sinistra, la Vartan nel 1977. Sotto, nella sua casa nel 1981 e in concerto, nel 1983 64 MAGGIO 2008 CLUB3 canzoni più in linea col pubblico di Canzonissima e della tradizione da canzonetta, ma è riuscita lo stesso a vendere dischi e a diventare famosa anche qui da noi. In realtà, Sylvie Vartan è tuttora un fenomeno di culto e non solo in Francia. I numeri lo dimostrano: ha venduto 40 milioni di dischi (miglior performance di un cantante della Rca dopo Elvis Presley); ha avuto 2.000 copertine su giornali di tutto il mondo (più di Brigitte Bardot o Catherine Deneuve, tanto per dire); in 40 anni di carriera è stata vista dal vi- bini e delle madri della regione europea vo da più di 5 milioni di persone. Per il suo dall’Organizzazione mondiale della sanisessantesimo compleanno, nel 2005, ha effet- tà. Ha creato una sua organizzazione in difetuato una tournée che ha toccato Parigi, To- sa delle sei infermiere bulgare e del dottore kyo, Ginevra, Roma, con 4.000 persone di palestinese imprigionati in Libia e condanmedia a serata. È stata la moglie di Johnny nati a morte dopo la falsa accusa di aver Hallyday, all’epoca la copiniettato il virus dell’Hiv a pia più famosa di Francia. 300 bambini. La cantante Anche i libri l’hanno celenumero uno di Francia brata con biografie come (per un recente sondaggio Between light and shaè popolare quanto Edith dows, Tra luci e ombre, che Piaf), scrisse a Gheddafi, ha venduto 250.000 copie col supporto di Condolnel 2005. leezza Rice e si è mossa Le sue apparizioni in Tv per ottenere un atto di clecatalizzano l’attenzione demenza dalla Libia. Ora gli spettatori. Persino i suoi che la vicenda si è feliceabiti, firmati Paul Gaulmente conclusa, ne parla tier, Yves Saint Laurent, con passione. Come è iniDior o Bob Mackie, sono ziata questa storia? stati oggetto di una mostra «Venni avvicinata da Sylvie Vartan al Festival di Cannes del parigina durata sei mesi ed è Antoine Alexieu, uno de2001 e, in alto, durante un’intervista stata immortalata sulla cogli Avvocati senza frontiepertina di Elle per venti volte, un record. Ri- re. Mi informò e io divulgai la notizia. Una sisposatasi con Tony Scotti nel 1984, ha adotta- tuazione che era assolutamente inconcepibita una bimba bulgara, Darina, di otto anni, e le. Era l’inizio di agosto del 2004». ha un figlio, David, di 40 anni, anch’egli canLa fondazione si chiama Association Syltante come lei e papà Hallyday. vie Vartan pour la Bulgarie. La sua principaMa, oltre a cantare, la bionda Sylvie si è le attività consiste nel raccogliere in Francia fiimpegnata nel sociale, non dimenticando le nanziamenti, coi quali vengono acquistati strusue origini bulgare. Nel 2005 è stata desi- menti medico-sanitari, poi donati a ospedali gnata ambasciatrice per la salute dei bam- per l’infanzia bulgari che ne sono privi. 왎 “ ” Quando seppi da Avvocati senza frontiere della vicenda del medico e delle infermiere prigioniere in Libia sentii che dovevo fare qualcosa CLUB3 65 MAGGIO 2008