sermone-confidare in Cristo - Chiesa Cristiana della Grazia

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Confidiamo in Cristo
CHIESA CRISTIANA DELLA GRAZIA
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La vita cristiana si basa ampiamente sulla fiducia. Ci sono state fatte grandi e preziose promesse,
ma per la maggior parte rimangono promesse. Abbiamo la promessa della vita eterna, ma
continuiamo a morire; abbiamo la promessa della risurrezione, ma in questa vita i nostri corpi
continuano a invecchiare e ammalarsi. Abbiamo la certezza di avere comunione con il Signore, ma
a volte ci sembra molto lontano.
Come essere sicuri che tutto questo sia vero? E’ vero, nelle Scritture sono riportate tutte le
promesse che Dio ci ha fatto, ma abbiamo la necessità di avere un ampio elemento di fiducia. Per
questo dobbiamo fidarci della Parola di Dio, confidare che Egli è fedele. Non abbiamo nessun’altra
scelta.
Tutte le religioni richiedono fede; anche nell’ateismo bisogna credere a certe idee. L’agnosticismo
è basato su credenze che non hanno prove; anche l’Induismo, il Buddismo, e ogni forma di
spiritualismo poggiano su idee che non si possono provare. Il nostro problema principale non è se
avere fede o no, ma piuttosto in che cosa avere fede. Penso che nessuno di noi abbia alcun dubbio
su chi riporre la nostra fede; ogni cristiano, per essere tale deve avere fede in Gesù Cristo.
Avere fede in Cristo implica molto più di credere che egli esista, perché non siamo salvati dalla
nostra conoscenza. Avere fede significa essere pienamente convinti che egli sia il nostro Salvatore,
perché ha sacrificato la sua vita per i nostri peccati. Tutto questo è importante, ma la fede coinvolge
molto più di questo: se noi crediamo veramente che Cristo sia morto per i nostri peccati, vuol dire
che ammettiamo di avere peccato, e che meritiamo la morte per i nostri peccati.
Avere fede in Cristo significa ammettere che non possiamo pagare per i nostri peccati, e che se
Gesù non fosse morto per noi, saremmo esclusi dal regno di Dio. Accettare Cristo come nostro
Salvatore, è ammettere che non siamo in grado di salvare noi stessi, perché il Signore è il solo
mezzo per essere salvati. Avere fede in Cristo significa ammettere che Egli è il nostro unico mezzo
per avere comunione con Dio il Padre.
La nostra salvezza non viene per tutte le cose buone che abbiamo fatto, per tutte le leggi che
abbiamo osservato, per tutti gli studi biblici che abbiamo fatto, né per tutto ciò che abbiamo
imparato; il punto centrale non sono i nostri meriti, ma ciò che è stato fatto per i nostri peccati.
Ogni uomo ha fatto del bene e del male, a volte si è comportato con rettitudine, altre volte ha
peccato. La domanda più importante è: Che cosa è stato fatto per annullare il peccato?
La risposta è molto semplice: Gesù è morto per i nostri peccati ed è il solo che può cancellarli tutti;
questo è il solo modo per essere giustificati dal nostro amorevole Padre celeste. Non importa quanti
peccati abbiamo; anche se avessimo solo un piccolo peccato e milioni di buone opere, il solo modo
per essere giustificato è quello di accettare la morte di Cristo perché il suo sangue copre tutte le
nostre trasgressioni.
Se avessimo milioni di peccati e poche cose buone, il sacrificio di Gesù sarebbe ampiamente
sufficiente per cancellare tutti i nostri peccati. Non possiamo esibire nessuna prova fisica per
dimostrarlo, però abbiamo le prove storiche che Gesù morì, anche se gli storici non possono
provare che la sua morte copre i nostri peccati. Proprio per questo, non possiamo far altro che
fidarci del Signore, di credere alla Sua Parola, la Bibbia.
Abbiamo le prove che è stato risuscitato e glorificato da Dio, che gli apostoli proclamarono il
perdono nel suo nome e che è molto importante confidare in Lui, ma si arriva sempre al punto che
per credere fermamente ci vuole fede. Senza fede non ci sarebbe Dio e noi saremmo perduti, senza
fede non ci sarebbe Gesù e noi moriremmo nei nostri peccati. Non abbiamo nessun’altra speranza.
Fermiamoci ogni tanto a riflettere sulla speranza che abbiamo per la vita eterna, meditiamo su dove
ci troviamo!
Crediamo nelle promesse di Gesù Cristo? Accettando Gesù come nostro Salvatore, crediamo e
rimaniamo fermi in Lui, confidando che con la Sua morte e risurrezione è stato completato il piano
per la nostra salvezza? Continuiamo a confidare nel Signore perché solo in Lui c’è la salvezza?
Leggiamo la lettera a Tito capitolo 3 verso 5: “ Egli ci ha salvati non per mezzo di opere giuste
che noi avessimo fatto, ma secondo la sua misericordia, mediante il lavacro della
rigenerazione e il rinnovamento dello Spirito Santo”.
Nessuno può dire: “ Penso di potere entrare nel regno perché ho fatto questo o quello”. Nessuno
può presentare le proprie credenziali per entrare nella gloria del Regno dei cieli. Tutto quello che
possiamo dire è: “ Sarò salvato solamente perché Gesù è morto per i miei peccati, malgrado siano
molti. Io mi trovo qui solo perché sono stato invitato, e perché Lui ha pagato il prezzo del mio
biglietto d’ingresso.”
E’ giunta l’ora di smettere di sentirsi a posto per tutto ciò che abbiamo fatto, e cominciare a
focalizzare la nostra attenzione sulla grazia di Gesù, solo così possiamo accettarlo come nostro
Salvatore. Se cerchiamo di richiedere qualche credito, dimostriamo di non avere completa fiducia
in Cristo.
Alcuni pensano che non sia giusto che una persona che fa del bene rimanga esclusa dalla grazia di
Dio, mentre un criminale pentito sarà benvenuto nel Regno di Dio. Qual è la logica? La logica è
che tutti gli uomini fanno bene e male. La domanda non è se uno ha fatto più bene che male, ma se
i suoi peccati sono stati cancellati.
Chi respinge la grazia di Dio è pieno di orgoglio e, nella propria rettitudine, non si accorge di essere
una persona sciocca che sottovaluta la bontà e la grazia di Dio. Una persona che ammette i propri
peccati, anche se sono molti, è sulla via del ricupero. Chi ammette di non avere alcuna possibilità e
accetta la grazia di Dio, è saggia ed ha la consapevolezza che è necessario l’aiuto di Dio, perché
quello è il solo modo per ottenere la vita eterna.
Leggiamo Luca capitolo 18 versi da 10 a 13: “ Due uomini salirono al tempio per pregare: uno
era fariseo e l’altro pubblicano. 11 Il fariseo, stando in piedi, dentro di sé pregava così: “ O
Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, rapaci, ingiusti, adulteri, e neppure come
quel pubblicano. 12 Io digiuno due volte la settimana e pago la decima di tutto ciò che
possiedo”, 13 Il pubblicano invece, stando lontano, non ardiva neppure alzare gli occhi al
cielo; ma si batteva il petto, dicendo: “ O Dio, sii placato verso me peccatore.”
Questi versi dimostrano che dobbiamo riconoscere che abbiamo bisogno della sua grazia; se
pensiamo di essere a posto per via di quello che facciamo, stiamo sbagliando perché non lo siamo
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affatto e non importa quanto bene abbiamo fatto. Non abbiamo capito che cosa sia fare bene, se
abbiamo trascurato la cosa più importante dell’universo: adorare Dio.
Non si può voltare le spalle al nostro Creatore, cercando di non dipendere da Lui, rifiutando la sua
grazia senza la quale non si può fare bene;
tutti abbiamo un estremo bisogno della Sua grazia e del Suo aiuto. Dobbiamo riconoscere che
dipendiamo da Dio, non solo per la vita fisica ma anche per quella spirituale, per tutto il nostro
benessere.
Quando cominceremo a capire cos’è la grazia, saremo grati a Dio per la Sua grande misericordia.
Dobbiamo sapere che anche quando siamo a corto della sua gloria, Egli ci ama ugualmente. Man
mano che ci rendiamo conto sempre più dell’infinita profondità del Suo amore e della Sua
pazienza, crescerà in noi il desiderio di lodarlo e adorarlo.
Leggiamo la lettera di Tito, capitolo 2 versi 11 e 12: “ Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti
gli uomini, si è manifestata 12 e c’insegna a rinunziare all’empietà e alle mondane
concupiscenze, per vivere in questo mondo saggiamente, giustamente e pienamente”.
Cristo ha dimostrato il Suo impegno per noi, rinunciando alla Sua gloria, facendosi uomo per
sacrificare la Sua vita per noi, e donandoci la sicurezza che porterà a termine la sua opera di
salvezza in tutti. La sua risurrezione è l’evidenza che Dio ha approvato il Suo sacrificio e l’ha
accettato come atto propiziatorio per l’espiazione dei nostri peccati. I Suoi miracoli, la Sua
risurrezione e il Suo aiuto nelle nostre vite, sono la testimonianza che Egli può e farà ciò che ha
promesso.
Il Signore si è qualificato anche per essere il mediatore tra noi e il Padre, per permettere la nostra
relazione con Dio. Qual è il nostro vero problema? Che cosa incrina la nostra fede? Vediamo
ancora che il peccato è presente nella nostra vita, vediamo una lotta interiore che ci fa sbagliare
continuamente. Questo non deve farci disperare, perché siamo sicuri che la morte di Gesù copra
tutti i peccati, anche i nostri.
I nostri fallimenti non devono deprimerci, ma ci devono incoraggiare ad essere sempre più grati per
la misericordia che Dio ci dona. La nostra fede deve essere in Cristo, non in ciò che facciamo; non
possiamo confidare in noi stessi, dobbiamo appoggiarci completamente su Cristo. Solo lui è degno
di fiducia.
Noi dobbiamo essere come i patriarchi, che cedettero in cose che non potevano vedere; leggiamo
Ebrei capitolo 11 verso 1: “ Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose
che non si vedono”. I patriarchi avevano molti peccati, ed anche momenti di dubbio, ma si
fidarono di Dio. Leggiamo il versetto 13: “ Tutti costoro sono morti nella fede, senza aver
ricevuto le cose promesse ma, vedutele da lontano, essi ne furono persuasi e le accolsero con
gioia, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra”.
Ad Abrahamo fu promessa una città eterna, una casa celestiale, ma morì senza riceverla. La nostra
evidenza reale è la fede. Noi non abbiamo nessuna tangibile prova che Abrahamo riceverà ciò in
cui credeva; anche noi non abbiamo alcuna prova evidente che riceveremo la salvezza in cui
speriamo. Quello che abbiamo è la promessa.
Gesù dice:” Sì, voi siete perdonati. Sì, voi avete lo Spirito Santo che vive in voi. Sì, voi avete la vita
eterna. Sì, voi siete qualificati per il regno. Sì, Io lo renderò possibile.”
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Non abbiamo delle prove, abbiamo solo promesse, e dobbiamo fidarci di Lui. Sì, Egli ha pagato per
tutti i nostri peccati. Sì, la salvezza è per grazia, un dono anche per i peccatori più incalliti. Sì, Egli
ha fatto ciò di cui abbiamo bisogno. Possiamo e dobbiamo fidarci di Lui. Gesù Cristo è degno di
fede, la salvezza eterna è nelle sue mani e vuole farcene dono; per questo dobbiamo aver fede in
Lui giorno per giorno, per tutta la nostra vita.
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