RIFLESSIONE 21 APRILE LE COSE MATERIALI 21 APRILE 2016

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RIFLESSIONE 21 APRILE LE COSE MATERIALI 21 APRILE 2016
RIFLESSIONE 21 APRILE
LE COSE MATERIALI 21 APRILE 2016
Una bella giornata come oggi calda e soleggiata,è stata coronata da una interessante discussionedibattito su un argomento di Cristina Fazi. <<Invece di comprare ai vostri figli tutto ciò che voi non
avete avuto, dovreste insegnargli tutto ciò che nessuno vi ha insegnato. Le cose materiali svaniranno
la conoscenza e l'esempio resteranno per sempre. >> Nell'insieme tutti i circa 20 soci hanno nella
loro infanzia assaporato la guerra e sono cresciuti nelle famiglie dove non c'erano sprechi e si dava
importanza alle cose essenziali. In genere questi principi sono stati trasmessi ai figli che ne hanno
fatto tesoro conducendo un percorso di vita basato sul lavoro, l'amore e l'onestà. Il gruppo
attraverso le varie dichiarazioni si è reso conto che concedere ai figli troppe libertà o elargire
compensi , non li avrebbe aiutati a diventare “maturi”. Una partecipante osserva che anche il
consumismo ha il suo lato buono <<Inducendo la gente a comprare si muove il commercio che a
sua volta produce lavoro. >> Una presente racconta che il rapporto con la mamma non è stato
buono: la madre esigeva rispetto e non consentiva alla figlia di esprimere le proprie opinioni.
Nonostante ciò questa persona ha avuto un ottimo rapporto con i due figli ai quali non ha offerto
coccole, ma l'hanno sempre ringraziata perché li ha capiti,li ha stimolati alla lettura e alla
riflessione>>. Interviene un socio <<Mi ha cresciuto mia nonna, aveva 9 figli e durante la guerra
del 15_18 li ha “tirati su “tutti quanti assieme a me. Comprava solo il sale, avevamo le pecore,
usavamo il formaggio per scambiarlo con altri alimenti. Ai miei figli ho insegnato il rispetto e la
parsimonia . I miei figli sono rispettosi con tutti. >>Un signore dall'aria impeccabile esordisce
<<È importante la prima frase, ma non funziona cosi .I miei genitori erano anziani e mi hanno
insegnato poco. Sono cresciuto “da me”, naturalmente, nel silenzio della famiglia Perciò sono stato
fortunato. La morale è come si nasce: dritto o storto. Ho trasmesso la conoscenza,con l'esempio ai
miei figli.>> Una signora dalla voce chiara prende la parola <<Sono nata nel 35 poco prima della
guerra, durante la quale sono stata privata di molte cose. Dopo la situazione bellica ho dato ai miei
figli l'utile, il necessario, il giusto. Loro sono diversi da me: manca loro la fede. >> Con aria
convinta un socio conclude la mattinata affermando <<Ho dato ai miei figli ciò che i miei genitori
non hanno dato a me e ai miei 5 fratelli. Uno dei miei 4 figli contrariamente a quanto gli ho
insegnato dà ai suoi figli il superfluo .>>Ci siamo salutati al suono delle campane di mezzogiorno
con amicizia e allegria per la partenza per il prossimo ponte del 25 aprile .
TERESITA BACHIORRI