Licenza proprietaria

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Licenza proprietaria
Le licenze d’uso
• La legge 633/41 attribuisce in via esclusiva all’autore
dell’opera software tutti i diritti derivanti dall’opera stessa,
e vieta e punisce ogni abuso che leda questi diritti
esclusivi. Qualunque attività sul software deve avvenire
dietro consenso dell’autore e quindi, per converso,
possiamo dire che tutto ciò che non è esplicitamente
consentito dall’autore, o dalla legge, è vietato.
• Quando l’autore pone in vendita o comunque
distribuisce il suo software, deve però consentire che
l’acquirente eserciti almeno una parte dei diritti suddetti,
altrimenti il software risulterebbe del tutto inutilizzabile.
Questo consenso, per il software destinato al grande
pubblico, si realizza attraverso la c.d. “LICENZA D’USO”
Le principali tipologie di licenze
Licenza “proprietaria”: è il modello
tradizionalmente impiegato dalle softwarehouse,
chiamato “proprietario” in contrapposizione al
recente fenomeno del software libero. In
generale, la licenza proprietaria è concessa
dietro il pagamento di un prezzo, permette l’uso
di una sola copia del software (spesso su un
solo computer), vieta la distribuzione, la modifica
e ogni altra attività riservata all’autore. Il software
è distribuito esclusivamente in formato binario.
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Le principali tipologie di licenze
Licenza shareware: la licenza prevede due
modalità d’uso del software. Nella prima
modalità, di “valutazione”, è consentito l’uso
gratuito a tempo determinato (a volte con
limitazioni alla funzionalità del software), la copia
e la distribuzione a terzi. Al termine del periodo
di valutazione, l’utente deve cessare ogni uso
del software oppure pagare il prezzo richiesto
per la licenza “registrando” il software. Le
condizioni di licenza del software shareware
registrato sono usualmente analoghe a quelle
delle licenze “proprietarie”. Il software è
distribuito esclusivamente in formato binario.
Le principali tipologie di licenze
Licenza freeware: la definizione di
software freeware ha contorni incerti. In
generale si tratta si software la cui licenza
permette l’uso gratuito e permette la copia,
senza limiti, per uso personale. È vietata la
modifica e ogni altra attività riservata
all’autore. Il software è distribuito
esclusivamente in formato binario.
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Le principali tipologie di licenze
Licenze libere: in generale consentono
l’uso senza limiti, la copia, la modifica e la
distribuzione a terzi di copie identiche o
modificate. Il software è distribuito sia in
formato binario sia in formato sorgente.
Ciò che distingue il software libero è il
regime giuridico di circolazione del bene
software, che ne consente il progressivo
sviluppo.
Il software libero
è il software coperto da licenza che garantisce
all’utente le 4 libertà fondamentali:
•Libertà di usare il programma, per qualsiasi
scopo
•Libertà di studiare come funziona il programma
e adattarlo alle proprie necessità
•Libertà di ridistribuire copie
•Libertà di migliorare il programma e
distribuirne pubblicamente i miglioramenti
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GNU General Public Licence
Buona parte del software libero viene distribuito
con la licenza GNU GPL, che si basa sul
meccanismo del copyleft, ideato da Stallman (il
creatore del progetto GNU).
L’obiettivo di Stallman era quello di mantenere
libero il software libero, cioè da un lato garantire
si la massima libertà di diffusione e di
malleabilità del software, ma dall’altro evitare
che chiunque potesse attribuirsi arbitrariamente i
diritti esclusivi di tutela ed iniziare a distribuire il
software da lui modificato come se fosse
software proprietario.
Il copyleft
Mentre il copyright è tradizionalmente usato per
garantire che tutti i diritti sul software, salvo il
mero uso, possano essere di fatto esercitati
esclusivamente dal titolare dei diritti stessi
Il copyleft è il metodo utilizzato per garantire che
il software creato e inizialmente distribuito come
software libero rimanga per sempre software
libero.
Il copyleft è il nome con cui si indica un diverso
uso del copyright, allo scopo di garantire che
molti diritti sul software possano essere sempre
esercitati dagli utenti.
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Il copyleft
Dal punto di vista giuridico, il copyleft si
attua mediante una o più clausole del
negozio di licenza che, nel concedere la
facoltà d’uso, copia, modifica e
distribuzione del software, obbligano il
licenziatario a concedere a sua volta le
stesse facoltà si suoi avanti causa, alle
stesse condizioni della licenza originaria.
Uso del software
Licenze proprietarie: concesso all’utente
con determinate limitazioni, per esempio:
•Uso su un singolo computer
•Uso non condiviso in rete
•Preesistenza di altre licenze
Licenze libere (GPL): concesso all’utente
senza limitazioni
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Osservazione e studio del
software
Licenza proprietaria: vietato
Licenze libere (GPL): in diritto, concesso
all’utente senza limitazioni e, di fatto, reso
possibile dalla disponibilità del codice
sorgente.
Duplicazione del software
Licenze proprietarie: vietata
Licenze libere (GPL): in generale
concessa all’utente senza limitazioni
(salvo le condizioni poste per la
distribuzione ai terzi della copia duplicata)
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Modifica del software
Licenze proprietarie: vietata
Licenze libere (GPL): in generale
concessa all’utente senza limitazioni
(salvo le condizioni poste per la
distribuzione ai terzi della copia modificata)
Distribuzione della copia duplicata
Licenza proprietaria: vietata
Licenze libere (GPL): concessa all’utente a
determinate condizioni (punto 4):
ƒMantenimento della nota di copyright originale
ƒDichiarazione di assenza di garanzia
ƒConservazione di ogni riferimento alla GPL e all’assenza di
garanzia
ƒAllegazione di una copia della licenza
ƒProporzione del corrispettivo richiesto per il mero trasferimento
della copia
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Distribuzione della copia
modificata
Licenza proprietaria: vietata
Licenze libere (GPL): concessa all’utente a determinate
condizioni (punto 5):
ƒ Tutte le condizioni richieste per la distribuzione della copia duplicata
ƒ L’indicazione dell’autore e della data della modifica nel codice
sorgente
ƒIl destinatario della copia modificata deve poterla usare alle condizioni
della stessa licenza che regola l’uso della copia originale
ƒ Il software modificato deve preservare l’esecuzione dell’eventuale
messaggio stampato d’avvio
ƒSe la copia modificata è distribuita formato eseguibile, deve essere
allegato il codice sorgente o l’offerta di fornirlo a chiunque ne faccia
richiesta per un compenso non superiore ai costi.
Integrazione
Licenza proprietaria: vietata
Licenze libere (GPL): concessa all’utente
a determinate condizioni:
ƒ Oltre a quanto previsto per la distribuzione di copie
modificate
ƒLa GPL impone che ricada sotto le condizioni della
stessa GPL ogni lavoro di modifica o di integrazione
che sia distribuito all’interno o unitamente a un
programma licenziato con GPL
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Open Source
Il software open source: è un software
rilasciato con un tipo di licenza per la quale
il codice sorgente è lasciato alla
disponibilità di eventuali sviluppatori, in
modo che con la collaborazione (in genere
libera e spontanea) il prodotto finale possa
raggiungere una complessità maggiore di
quanto potrebbe ottenere un singolo
gruppo di programmazione
Licenza Open source
Secondo le linee guida rilasciate dall’Open Source
Initiative (OSI) le licenze open source devono:
1.
2.
3.
4.
5.
Concedere il diritto di vendere e distribuire il software quale
parte di un insieme di software diversi
Concedere l’accesso al codice sorgente
Concedere la facoltà di modifica e distribuzione delle copie
modificate, alle stesse condizioni di licenza del software
originale
possono impedire la distribuzione del codice sorgente in forma
modificata, a patto che venga consentita la distribuzione
dell'originale accompagnato da "patch", ovvero file che
permettono di applicare modifiche automatiche al codice
sorgente in fase di compilazione
Non discriminare persone o gruppi
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Licenza Open Source
6.
Non limitare l’uso a determinati campi di
applicazione
7. I diritti allegati a un programma devono essere
applicabili a tutti coloro a cui il programma è
redistribuito, senza che sia necessaria l'emissione di
ulteriori licenze
8. Non subordinare gli effetti della licenza
all’appartenenza del software ad un determinato
prodotto o distribuzione
9. Non porre limitazioni riguardo al software che sia
distribuito unitamente al software licenziato
10. Non subordinare gli effetti della licenza all’uso di una
particolare tecnologia
Creative Commons Public
Licenses
Le licenze creative commos rappresentano quindi una
serie di sfumature intermedie fra il regime di copyright
tradizionale e il regime di “pubblico dominio”.
Le licenze CCPL permettono ai titolari dei diritti di
trasmettere alcuni di questi al pubblico e di conservarne
altri, cioè di condividere in maniera ampia le proprie
opere secondo il modello “alcuni diritti riservati”.
Tutte le licenze CCPL hanno in comune la libertà di
copiare, distribuire, mostrare ed eseguire in pubblico
l’opera.
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Creative Commons Public
Licenses
Le licenze creative commons presentano 6 diverse articolazioni che
nascono dalla combinazioni di quattro clausole:
"Non opere derivate" Æ subordinare la riproduzione dell'opera - e
in generale gli atti permessi dalla particolare licenza Creative
Commons scelta - al vincolo che l'opera medesima non sia
modificata
"Non commerciale" Æ che non vi sia una finalità prevalentemente
commerciale
"Condividi allo stesso modo" Æ che, in linea con i principi del
"copyleft" tipici del Software Libero, qualora si modifichi un'opera e
la si ridistribuisca, la cosiddetta "opera derivata" debba essere
ridistribuita sotto le medesime condizioni alle quali si è ricevuta
l'opera originaria
“Attribuzione” Æ che permette che altri copino, distribuiscano,
mostrino ed eseguano copie dell'opera e dei lavori derivati da questa
a patto che vengano mantenute le indicazioni di chi è l'autore
dell'opera.
Creative Commons Public
Licenses
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Commons Deed
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