Presentazione dei progetti per il premio NOI Insieme - L

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Presentazione dei progetti per il premio NOI Insieme - L
LOREDANA PIANTA
GIUSI ZARBA’
MONTESILVANO MARINA 23 MAGGIO 2015
XX Convegno Nazionale
Montesilvano 22/24 maggio 2015
Premio
NOI INSIEME 2015
PREMIO NOI INSIEME 2015
• Al Miglior progetto delle AVO d’Italia
• OBIETTIVI
• Individuare progetti innnovativi dal punto di vista del
servizio e/o dell’utilizzo dei volontari
• Scambiare buone pratiche
• Stimolare i volontari attraverso l’esempio di altri volontari
• Arricchire il notiziario con progetti di eccellenza
• Coinvolgere le AVO nella scelta del Progetto
PREMIO NOI INSIEME 2015
• Hanno presentato i progetti 10 AVO
• Sono stati presentati 14 progetti
• Prima selezione della Giuria: 6 progetti
che sono stati pubblicati
• Votazione dei Presidenti: 1°, 2°, 3° premio
• SCOPRIREMO STASERA I VINCITORI
• Ora scopriamo meglio i progetti
PREMIO NOI INSIEME
AVO
GARBAGNATE
1)
2)
Favole della Buona notte
Comunicando e lAVOrando insieme con
il sorriso…..per un sorriso
AVO LADISPOLI
1)
Mare nostrum chiama…Cernobyl
risponde
AVO PADOVA
1)
2)
Educazione alla salute e cinema
Non smettere di piacerti
AVO TORINO
1)
2)
3)
Il futuro dei giovani dell’AVO: progetto di
animazione nelle RSA
L’AVO tra passato e futuro
Gruppi appartamento
AVO TARANTO
1)
Cuori liberi
AVO FIRENZE
1)
Life Bridge
AVO ROVIGO
1)
Attività AVO- Quadro informativo e
promozione
AVO NOVARA
1)
I “Leggistorie” AVO
AVO EVI
1)
Da vicino nessuno è normale:
Identità sociale e nuovi scenari di
welfare il volontario in psichiatria
AVO ROMA
1) Comunicazione e relazione
d’aiuto. Come mantenere la rotta
del benessere
La commissione di valutazione per il Premio Noi
Insieme, dopo una attenta valutazione, ha selezionato i
progetti che si sono distinti per l'innovatività del
servizio a favore di chi è in difficoltà e per la capacità di
coinvolgimento di Istituzioni e associazioni.
Come comunicato nel regolamento, sono stati scelti
progetti in attuazione o in fase di avvio..
AVO FIRENZE
PROGETTO
LIFE BRIDGE
Quadro di riferimento
L'Agenzia Regionale per la Cura del Medulloleso è un centro
specializzato nella cura di persone affette da lesione midollare.
Attraverso un approccio multidisciplinare, si pone l'obiettivo di
dare una risposta efficace alle complesse problematiche
(fisiche, psicologiche, sociali) che tale patologia comporta,
all'interno di un percorso che si sviluppa, senza soluzione di
continuità, dal momento del trauma fino al completo
reinserimento familiare e sociale della persona affetta da paratetraplegia.
La cura, l'assistenza, l'iter riabilitativo e il processo di
reinserimento della persona con lesione midollare sono affidate
ad un'équipe multi - professionale che ha come obiettivo quello
di sostenere il paziente al fine di raggiungere il massimo grado
possibile di autonomia, configurandosi dunque come un vero e
proprio "ponte verso la vita" (Life Bridge).
Obiettivo Generale
Preparare la persona con lesione midollare al reinserimento nell'ambiente
della vita sociale, familiare, di lavoro nella maniera più efficace possibile
attraverso la proposta di attività formative e ludico-ricreative calibrate sulle
esigenze della singola persona e condotte da AVO Firenze insieme a
Spingilavita e volontari del Servizio civile nazionale, in accordo con il
personale del reparto.
Obiettivi specifici
Far sperimentare alle persone ricoverate presso l'Agenzia alcune situazioni di
vita quotidiana, nell'ottica di andare a rispondere alle domande e agli
interessi della singola persona.
Trovare e sperimentare soluzioni che portino a un superamento delle
difficoltà conseguenti alla condizione di disabilità.
Destinatari
Tuttele persone ricoverate nell'Agenzia e, in modo particolare, a coloro che si
trovano nella condizione di primo ricovero o per i quali si rendono necessari
interventi per un miglioramento dell'autonomia nello svolgimento delle
attività della vita quotidiana.
Attività
ATTIVITA’ORTO ACCESSIBILE
LABORATORIO DI CUCINA ACCESSIBILE
LABORATORIO DI INFORMATICA
CINEMA ALL'APERTO
ATTIVITA' DI SOCIALIZZAZIONE
i volontari.
Tempi di realizzazione
Inizio ottobre 2014
Attualmente in fase di realizzazione: sono già state avviate le Attività di
socializzazione, Laboratorio di cucina accessibile e Laboratorio di informatica.
Si prevede di avviare le altre attività entro novembre 2015.
Risorse
Finanziamento su bando American International League of Florence accordato
a AVO Firenze,attività di servizio dei volontari AVO Firenze e dei volontari
Spingilavita, risorse finanziarie e umane interne dell' Agenzia Regionale per la
Cura del Medulloleso
Sostenibilità
Il progetto è destinato ad autosostenersi per almeno 10 anni perchè il
materiale acquistato per le attività non è deperibile e, se usato correttamente,
è certificato per durare anche oltre il tempo indicato.
del Centro.
AVO GARBAGNATE
Comunicando e
LAVOrando insieme con
il sorriso
...per un sorriso!
Il progetto presentato da AVO Garbagnate ha come fine sia la
comunicazione all'interno delle realtà in cui l'associazione opera: Ospedale
G.Salvini e RSA Sandro Pertini, sia il dialogo sul territorio attraverso la
realizzazione di eventi in spazi preposti (teatri, spazi espositivi, sale
conferenze .......) che vedano la presenza degli anziani della RSA e non da
ultimo il coinvolgimento dell'Amministrazione Comunale che sarà
direttamente coinvolta per la realizzazione di quanto soprascritto.
Per quanto concerne la realtà ospedaliera, gli eventi proposti vedranno i
pazienti (tutti i pazienti dei reparti in cui operiamo in grado di assentarsi
dal letto per un periodo di tempo al massimo di 2 ore opportunamente
accompagnati dai volontari) presenti e naturalmente anche i parenti e gli
amici degli stessi coinvolti in questi momenti che hanno il fine di portare
degli intrattenimenti che possano essere condivisi dal paziente e dai suoi
affetti così come accadrebbe all'esterno di questa delicata realtà.
Si è scelto quindi un linguaggio alternativo (danza, musica, cultura,
spettacolo) a quello già consueto della comunicazione/dialogo del
volontario in reparto.
25 ottobre 2014
è stato presentata in occasione dell'anniversario dell'Associazione una serata
svoltasi presso la Sala Conferenze dell'Ospedale G.Salvini articolata tra
musica e poesia; il gruppo Vega Ensemble (chitarra, violoncello, sax, tastiera
e voce) ha riproposto brani di jazz classico e come intermezzo lo scrittore
poeta pluripremiato Gianfranco Carpine ha fatto omaggio ai volontari e alla
struttura stessa di una
poesia: "I volontari della vita" recitata nell'intermezzo della serata.
16 dicembre 2014
Auguri di Buon NATALE con la BAND JAKET 80: i pazienti dell'Ospedale ed i
loro parenti trascorreranno un momento musicale con i volontari al fine di
vivere insieme l'attesa del Natale.
21 dicembre 2014
Spettacolo di Natale intitolato "La mia voce per il tuo sorriso" che ha visto la
presenza di 30 bambini dai 3 ai 10 anni che hanno cantato per gli ospiti della
RSA in una scenografia allestita dai volontari dell'AVO Giovani dell'Ospedale
G.Salvini di Garbagnate
Attraverso il coinvolgimento dell'Amministrazione comunale
l'Avo sarà presente sul territorio garbagnatese con la
presentazione di un libro che racconta la storia di un'eroina del
passato nell'epoca della Seconda Guerra mondiale Onorina
Brambilla Pesce sopravvissuta alla guerra e al campo di
concentramento, prima fondatrice del Movimento a difesa delle
donne che terminò gli ultimi anni della sua vita in una casa di
riposo in via Ripamonti a Milano. Lo scrittore di questo libro,
diventato amico di Onorina, è ora un amico anche dell'Avo e si
è offerto di presentare e raccontare alcuni passaggi del suo libro
in compagnia dell'Amministrazione, dei volontari, dei cittadini
garbagnatesi, ma soprattutto degli ospiti della Casa di Riposo
che saranno a loro volta chiamati a raccontare le loro esperienze
del periodo.
gennaio 2015
Spettacolo in RSA intitolato: "Il buon gusto...del passato“ per elogiare
la memoria, attraverso il ricordo.
gennaio 2015 - Ospedale:
dei maestri campioni di ballo da sala si recano in Ospedale con i loro
costumi e intrattengono i pazienti/parenti con un momento di grande
valore artistico.
gennaio-maggio 2015 - Ospedale:
a partire da gennaio fino a maggio 2015 ci sarà una serata in Ospedale
dedicata ad un progetto intitolato "La voce del colore": porteremo i
pazienti a conoscere il mondo dell'arte attraverso le proiezioni di
quadri ad esempio le dame di Boldini, Tolouse Lautrec, Klimt... che,
intervallate a momenti musicali, attraverso piccole "sceneggiature"
redatte da uno scrittore, prenderanno vita direttamente dalla voce
dei volontari che diventeranno magicamente le voci dei quadri. La
sceneggiatura avrà l'ardire di tradurre in parole il pensiero del
protagonista del quadro che da colore diventerà voce.
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gennaio-giugno 2015
da gennaio a giugno 2015 presso la Casa di Riposo verrà svolta la
tombola intitolata "Gli indovinelli dei ricordi". Attraverso la proiezione di
una grande tombola virtuale, gli ospiti saranno divisi in due o più
squadre, a seconda dell'immagine completa, parziale, un dettaglio, un
effetto sonoro, una musica saranno invitati a rispondere all'indovinello
proposto. A capire l'immagine o a ricordare una musica, tutto quello che
verrà selezionato sarà parte del loro bagaglio passato. Sarà nostra cura
informarci su paesi, luoghi di nascita, lavori svolti per poter presentare
delle immagini a loro famigliari. Questo passaggio nei ricordi avrà la
doppia valenza: loro ricorderanno e sarà così anche un momento di
condivisione/socializzazione tra loro e noi impareremo qualcosa di
nuovo e prezioso.
Questo progetto vuole unire più realtà, vuole donare un momento di
condivisione soprattutto tra i pazienti/ospiti e i loro parenti, desidera
creare un'evasione da problematiche importanti che occupano la
mente dei nostri assistiti attraverso la musica, la danza, la poesia, la
scrittura, il gioco, canto.
La CONDIVISIONE attraverso la COMUNICAZIONE ........... ... uniti dal sorriso.
AVO NOVARA
I "LEGGISTORIE" AVO
COME E' NATA L'IDEA
Nel mese di dicembre 2013 ho partecipato, insieme ad altri colleghi dell'Avo, ad un
corso di lettura espressiva finalizzato a promuovere la lettura nei contesti
ospedalieri, in collaborazione con la Direzione Generale dell'Ospedale di Novara.
Dopo il corso di lettura, quindi, abbiamo proposto l'iniziativa al Primario, alla
Caposala ed alle Logopediste del reparto di Recupero, che hanno dato da subito la
loro disponibilità a sperimentare l'attività con i degenti (e gli eventuali familiari
presenti): il coinvolgimento dei sanitari nell'informare i pazienti, la disponibilità di un
idoneo locale per effettuare le letture e la fiducia nei confronti dell'AVO sono stati (e
tuttora sono) molto importanti per il successo del servizio di lettura.
Ma ciò che è stato determinante ed ha fatto la differenza rispetto ad analoghe
iniziative, è stata la collaborazione dei colleghi AVO dei reparti interessati.
Il messaggio trasmesso, in tal modo, è che siamo sempre noi, volontari AVO che,
oltre a svolgere il nostro determinante servizio in corsia, regaliamo anche un'ora di
garbato divertimento e svago.
Il "gruppo di lettura AVO" , operativo da più di due anni, è composto ora da sette
lettori volontari, che offrono così, gratuitamente, nuove ore del loro tempo per gli
altri.
FINALITA'/OBIETTIVI DEL PROGETTO
Lo scopo di leggere dei brani, divertenti e rilassanti, a persone disagiate, come
malati ed anziani, è quello di aiutare a dimenticare, per qualche momento,
problemi ed ansie legate alla malattia, alla solitudine ed all'età avanzata.
Per un'ora infatti le persone diventano spettatori, protagonisti attivi e non
sono più solo "malati" o "anziani ospiti".
Essi apprezzano il piacevole momento di socializzazione e condivisione,
commentando i brani ed allenando la memoria con il racconto di episodi della
propria vita, rievocati dalle letture.
Abbiamo fin da subito dedicato grande attenzione e preparazione alla scelta di
"ciò che si legge", per suscitare interesse, predisporre al sorriso e rendere
piacevole l'ascolto con storie brevi e racconti piacevoli, che portano "lontano".
Leggiamo quindi autori che apportano positivi messaggi spirituali "con
leggerezza" oppure, per rendere la lettura un momento di puro divertimento,
brani e storie di autori ironici e garbati: ridere insieme è infatti terapeutico ed
unisce.
Evitiamo naturalmente argomenti che possono generare ansia, quali malattia,
morte, rimpianto e nostalgia.
PERCHE' E' UN SERVIZIO INNOVATIVO
•E' un diverso modo di "porsi all'ascolto": leggere per gli altri
significa coinvolgere le persone con lo sguardo, per poter
controllare l'attenzione, il livello di gradimento ed eventuali
criticità: anche attraverso una buona lettura si può infatti
sviluppare la "relazione empatica" con le persone
•E' un allenamento al "lavoro di squadra": due o più volontari si
alternano nella lettura, intrattenendo un gruppo di persone,
spesso numeroso.
E' una sfida: "mettersi in gioco" di fronte ad un gruppo di persone,
comunque fragili e vulnerabili, con l'unico scopo di farli sentire
meglio, è gratificante anche per il volontario.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA'
Nei reparti di Recupero e di Neurologia siamo presenti una volta alla
settimana.
Sovente al termine i pazienti, piacevolmente coinvolti, raccontano
episodi di vita personale rievocati dai brani letti, vivendo così un
momento di "vita normale".
Quello che notiamo è che le persone non si aspettano da noi la
dizione perfetta, la preparazione cioè di un attore: ciò che
veramente viene apprezzato è il "dono" di dedicare loro del tempo
per farli sentire meglio, con un brano di buona letteratura e con un
sorriso.
Gli autori che scegliamo sono diversi, per contenuto e per stile;
cerchiamo, poi, di adeguarci all'uditorio delle persone presenti nel
giorno dell'incontro, soprattutto in ospedale: leggere un brano ad un
malato con problemi neurologici, infatti, puo' essere anche
terapeutico, perché può risvegliare ricordi ed allenare l'attenzione.. .
MODALITA' DI MONITORAGGIO/VALUTAZIONE
Per monitorare e valutare l'andamento del servizio sono state
predisposte delle schede con i dati relativi ai singoli incontri di
lettura (brani scelti e partecipanti, per evitare ripetizioni e
sovrapposizioni).
RICADUTA
Nel corso del 2014 il servizio è stato presentato in una conferenza
stampa a gennaio, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura
e la Biblioteca Negroni, e, successivamente a novembre, in
occasione della Convenzione stipulata tra Avo Novara,
Assessorato e le due case di riposo.
Nel mese di febbraio 2015, inoltre, siamo stati premiati, per la
parte relativa alla lettura ad alta voce, nell'ambito del progetto "La
lettura incontra la vita" dell'Assessorato alla Cultura del Comune
di Novara, presentato al Centro Studi Cultura e Società di Torino.
Riteniamo quindi, dopo più di due anni dall'avvio di questo
innovativo modo di fare il volontario Avo, che la lettura ad alta
voce sia un efficace strumento di aiuto, realizzato e condiviso tra
colleghi il cui unico obiettivo è il bene di altre persone.
La nostra vera soddisfazione è infatti far vivere una situazione
positiva ed inaspettata proprio all'interno dell'esperienza, spesso
problematica, del ricovero ospedaliero o della vita in casa di
riposo.
Pensiamo inoltre che il progetto di lettura funzioni perché
abbiamo visto e vediamo ogni volta "un cambiamento" nelle
persone: cogliere un nuovo interesse, un motivo di benessere o
di riflessione, un rinnovato desiderio di partecipare, in chi è
spesso provato da situazioni difficili, ci incoraggia e ci motiva nel
proseguire.
AVO PADOVA
Educazione alla Salute e
Cinema:
l'AVO Padova incontra la
cittadinanza
L'AVO Padova ha strutturato un percorso che ha previsto una serie
di incontri incentrati sul concetto di salute e di benessere, durante
i quali sono stati proiettati alcuni film inerenti a questi argomenti.
Nello specifico, l'Associazione si propone di informare e
sensibilizzare la cittadinanza sui problemi etico-sanitari di maggiore
interesse attraverso il mezzo cinematografico.
Il cinema spesso si ispira e mette insieme la vita reale e il vissuto
quotidiano. Durante la visione di un film, la persona si ritaglia un
momento piacevole, che diventa anche spunto per riflessioni sulle
tematiche trattate.
Gli Incontri di Educazione alla Salute e Cinema - aperti alla
cittadinanza e naturalmente ai nostri volontari - hanno previsto la
visione di alcuni films e di seguito un approfondimento condotto da
un relatore esperto (medico, psicologo, sociologo) che ha poi
guidato la discussione su aspetti peculiari, fornendo ai presenti
elementi di riflessione.
Gli incontri si sono svolti presso un Cinema d'essai della Città.
Obiettivi:
Migliorare la qualità di vita attraverso degli incontri di educazione
alla
salute che prevedano la visione di un film e un
approfondimento da parte di un esperto
Educare, informare e sensibilizzare la cittadinanza alla prevenzione,
ad uno stile di vita più sano e alla salvaguardia della salute quale
bene primario
Ampliare la conoscenza sulle diverse tipologie di malattie
Favorire il confronto e lo scambio di esperienze tra cittadini
Tempi di attuazione:
Il progetto si sviluppa a partire da aprile 2014 e si conclude a
gennaio 2017.
Stato attuale di avanzamento
La prima edizione del ciclo di Incontri di Educazione alla Salute e Cinema si è
svolta nei mesi di settembre e di ottobre 2014.
Sono stati proiettati i seguenti films:
• "E se vivessimo tutti insieme?" Regia di Stéphane Robelin - Francia 2011.
Al termine del film un Geriatra dell'Azienda Ospedaliera di Padova ha
trattato la tematica: "L'invecchiamento attivo".
• "Allacciate le cinture" Regia di Ferzan Ozpetek - Italia 2014. Una
Psicologa
dell'Istituto Oncologico Veneto ha trattato il tema: "La
comunicazione nella malattia oncologica".
• "Lei" Regia di Spike Jonze - USA 2013. Un counselor di Telefono Amico
ha trattato il tema: "La richiesta di aiuto attraverso il filo del telefono".
• "Una canzone per Marion" Regia di Paul Andrew Williams - Gran
Bretagna 2012. La Responsabile del Servizio Animazione di AltaVita Istituzioni Riunite di Assistenza ha trattato il tema: "I servizi presenti nel Centro
Diurno dell'Istituto di Riposo per Anziani".
La seconda edizione del ciclo di Incontri di Educazione alla
Salute e Cinema si svolgerà nel mese di aprile 2015.
Verranno proiettati i seguenti films:
• "Si può fare" Regia di Giulio Manfredonia - Italia 2008. Una
Psicologa che gestisce il Centro Sociale della Casa ai Colli - ULSS
16 tratterà la tematica: "La riabilitazione sociale del paziente
psichiatrico".
• “La guerra è dichiarata” Regia di Valérie Donzelli - Francia 2011.
Un oncologo pediatrico tratterà il tema: “La malattia
oncologica nel bambino”.
• “Una sconfinata giovinezza” Regia di Pupi Avati - Italia 2010.
Una Neurologa dell’Azienda Ospedaliera di Padova tratterà la
tematica: “Prendersi cura della persona con demenza”.
Destinatari
• Volontari
• Operatori sanitari
• Familiari dei malati
• Cittadinanza
• Altre associazioni: Città Sane, Croce Verde,
Telefono Amico, AIL, Daccapo, ecc.
Risorse umane
Oltre ai relatori coinvolti a trattare le varie tematiche
collegate ai films, verrà coinvolto anche la Psicologa AVO
che si occuperà di organizzare tutti gli incontri e di tenere i
contatti con i relatori.
Monitoraggio
La Psicologa AVO verificherà la ricaduta degli incontri
informativi -formativi attraverso la somministrazione di un
questionario di gradimento finale.
Ricaduta
I partecipanti al primo ciclo di incontri sono stati in totale
713 di cui 440 cittadini sono venuti a conoscenza delle
attività dell'Associazione e sono stati sensibilizzati su
tematiche sanitarie di grande interesse.
AVO ROVIGO
Attività AVO
Quadro Informativo
e
Promozione
Il progetto "Attività AVO - Quadro Informativo e Promozione",
prevede un'attività di promozione su un modello perfettamente
adattabile alle esigenze, alla realtà e alle necessità di ogni Sezione
AVO presente sul territorio Nazionale.
Finalità/obiettivi
Il progetto si pone l'obbiettivo di promuovere l'AVO attraverso 2
componenti principali:
a) descrivere nel dettaglio l'attività di volontariato che viene svolta
nei reparti, riportando esperienze dirette fatte dai volontari dell'AVO
(nel caso specifico, la Sezione di Rovigo), raccolte in una
pubblicazione.
b) far arrivare questa dettagliata informazione ad ogni singolo
studente delle Università e della classe 5° di ogni Istituto Superiore,
in prossimità (temporale) di uno dei Corsi base. Viene consigliata
anche la promozione sul sito AVO del territorio in cui viene svolta
l'iniziativa.
Tempi di attuazione
I tempi di attuazione, pur vincolati dalla disponibilità di volontari
che operano nel tempo libero, si possono inquadrare in un range
che può variare da pochi giorni a qualche settimana. I tempi per il
raggiungimento del target possono comunque variare
ulteriormente, appunto, in funzione del tempo reso disponibile dai
volontari.
Data di inizio progetto
Per quanto riguarda la sede AVO di Rovigo, il progetto è stato
realizzato (seppur parzialmente) in corrispondenza dell'ultimo
Corso Base (Novembre 2014).
Stato attuale di avanzamento
Per quanto riguarda la Sezione AVO di Rovigo, le fasi realmente
realizzate sono:
a) Realizzazione della pubblicazione in formato PDF;
b) Promozione sul sito AVO Veneto http://www.avoveneto.org/
La successiva fase di promozione presso L'Univesità e Istituti
Superiori (5° anno) verrà realizzata in occasione del prossimo
Corso Base.
Risorse
Le risorse necessarie per la realizzazione del progetto sono di
facile reperibilità e di relativa economicità.
Nello specifico:
a)Coinvolgimento di tutti i volontari nel riportare una loro
esperienza, per poi raggrupparle all'interno della
pubblicazione;
b) Impaginazione della pubblicazione nel formato informatico
PDF, il tutto quindi con un normalissimo pc;
c) Il costo di una eventuale pubblicazione anche in formato
cartaceo (poche copie per presentazioni ufficiali, ad es.
convegni).
Ambito di realizzazione
L'ambito di realizzazione e promozione, come già
anticipato, è individuato nelle Universitaria e negli
Istituti Superiori (studenti del 5° anno, per una
questione di maggiore età), al fine di incoraggiare il
maggior numero di studenti ad avvicinarsi alla realtà
AVO e ai corsi da essa promossi.
Come specificato al successivo punto "Modalità di
monitoraggio/valutazione" la flessibilità del progetto
permette di adattare la modalità di realizzazione e
promozione a diversi ambiti.
Descrizione delle attività
Le attività, nello specifico, possono essere riassunte nei seguenti
punti:
a) Individuazione di uno o più referenti, all'interno
dell'Associazione, che coordinino la realizzazione del progetto.
b) Individuazione di Enti Pubblici e privati presenti sul territorio che
possano supportare, anche eventualmente a livello economico, la
realizzazione del progetto.
c) Acquisizione di almeno un'esperienza in "Corsia" di ogni singolo
volontario e successiva selezione tra quelle più significative, al
fine di sensibilizzare la potenziale utenza esponendo ciò che
succede realmente durante un turno in Reparto.
d) Inserimento nella pubblicazione di tutte quelle informazioni
aggiuntive che
permettano alla potenziale utenza di
approfondire l'argomento, come ad esempio
Link (a pagine web) utili come AVO Regionale e locale, Centro
Servizi, ecc., referenti e riferimenti dell'Associazione, ecc.
e) Impaginazione della pubblicazione in formato PDF (facilmente
inviabile attraverso e- mail), preferibilmente in formato A5, in
modo da prevedere anche una eventuale edizione ridotta in
formato cartaceo più "spendibile" in determinati contesti come
presentazioni ufficiali, convegni, ecc.
f) Inserimento della pubblicazione in una pagina web dell'AVO
presente in quell'ambito territoriale, per renderla facilmente
fruibile a chiunque.
g) Contattare le Segreterie di Università, Istituti Superiori e/o altri
soggetti, Segreterie che permetteranno (ove possibile e in
presenza di un indirizzo e-mail per ogni singolo studente come ad
esempio nelle Università) di arrivare ad un ampio bacino di
potenziali volontari, spedendo direttamente il file PDF o, in
alternativa, l'URL (indirizzo alla pagina web) della pubblicazione.
Sempre con le Segreterie ci si può attivare anche per organizzare
incontri con gli studenti per un'esposizione più diretta e personale
dell'attività AVO e per dare la giusta chiave di lettura alla
pubblicazione sopra citata.
Eventuali altri soggetti coinvolti/reti
I soggetti coinvolti sono le Segreterie delle Università e
degli Istituti Superiori.
Ciò non toglie che si possano individuare ulteriori
soggetti da coinvolgere nel progetto, in base alle
esigenze e alle realtà del territorio in cui viene svolta
l'iniziativa.
Modalità di monitoraggio/valutazione
Il monitoraggio e la valutazione delle attività, sono riscontrabili
attraverso un confronto tra le adesioni ai corsi base precedenti
(quindi senza l'iniziativa in oggetto) e quelli fatti successivamente
con l'apporto dell'iniziativa in oggetto. Naturalmente ha la sua
valenza anche la percentuale di aderenti al corso base che
successivamente decidono di continuare il percorso. Il modello del
progetto è comunque sufficientemente flessibile per essere
adattato alle esigenze di qualunque Sezione AVO e in qualunque
territorio si trovi, e può essere ulteriormente migliorato sulla base
delle variabili del territorio stesso, come: - numero e tipologia di
volontari, per ottimizzare il materiale di promozione; - tipologia di
Enti pubblici o privati ai quali l'Associazione può appoggiarsi;
- numero e tipologia dei soggetti ai quali rivolgersi per la
promozione;
- tipologie di comunicazione da adottare nel contesto in cui si opera
(TV locali, stampa
locale, Radio, ecc.)
Ricaduta
La ricaduta dell'iniziativa, sull'attività AVO, è individuabile
nell'acquisizione di nuove risorse in età compresa tra i 18
e i 30 anni, intese come capitale umano da avviare
all'attività di volontariato.
La considerazione iniziale che ha portato alla realizzazione
del progetto, fa capo all'oggettiva constatazione che il
numero di volontari al di sotto dei 30 anni all'interno
dell'Associazione è inferiore rispetto ai volontari over 30.
Con questo progetto si punta alla promozione dell'attività
di volontariato, mirando alla sensibilizzazione di potenziali
volontari under 30.
AVO TORINO
GRUPPI - APPARTAMENTO
2014
“Una casa non è una questione di mattoni,
ma di amore.”
(Christian
Bobin)
“Benvenuti a casa mia. Entrate e lasciate un
po' della felicità che recate.”
(Anonimo)
Sintesi del progetto
Nel 2014 è stato avviato il nuovo servizio dei volontari
AVO Torino in 4 gruppi-appartamento cittadini: si tratta
di alloggi in cui vivono i malati psichiatrici nella fase di
passaggio tra il ricovero in ospedali e/o cliniche e il
recupero di una piena autonomia personale (relazionale,
abitativa, lavorativa…).
I volontari entrano letteralmente "in casa d'altri", tra
persone che presentano varie patologie e difficoltà
esistenziali, in un contesto 'protetto' dalla presenza o
comunque dalla supervisione degli operatori sociosanitari. Un'esperienza nuova e sfidante, dove si richiede
grande flessibilità e spirito d'adattamento. Per questo si
punta su una selezione e formazione dei volontari
sempre più attenta e accurata.
Origini del progetto
L'iniziativa è nata nell'ambito del Programma "In Rete
contro il Disagio psichico" che dal 2011 vede i volontari di
A.V.O. Torino e dell'associazione Di.A.Psi. Difesa Ammalati
Psichici Piemonte impegnati in un comune servizio negli
Spdc (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura), cioè i
cosiddetti repartini in tre ospedali torinesi, Mauriziano,
San Giovanni Bosco, Martini. Proprio l'esperienza in Spdc
ha permesso di comprendere come l'ospedalizzazione sia
solo una tappa, relativamente breve, nel percorso di
malattia e sofferenza della persona con problemi
psichiatrici. In repartino si finisce nel momento in cui
scoppia la "crisi", o comunque nelle fasi più acute della
malattia.
Ma il percorso di sofferenza - e spesso di solitudine ed
emarginazione - continua poi per il malato psichico
nella vita di tutti i giorni, andando a toccare e
compromettere i suoi affetti, le relazioni, la
sistemazione abitativa o lavorativa ecc.
Il disagio, insomma, resta diffuso e "spalmato" sul
territorio. Per questo i nostri volontari hanno scelto di
offrire la loro presenza fatta di ascolto, accettazione e
accoglienza non solo nelle strutture ospedaliere o nelle
cliniche psichiatriche, ma anche in altri contesti e altre
dimensioni dell'esistenza dei malati.
Così, dopo una gestazione di oltre un anno (per
organizzare i volontari disponibili, espletare le
procedure burocratiche con l'Asl e le coperture
assicurative) nell'ottobre 2014 è stato possibile
avviare il nuovo servizio in 4 gruppi-appartamento di
Torino.
Si tratta di un progetto pilota, replicabile in altri
contesti, e che presenta ampi margini di sviluppo (basti
pensare che i gruppi- appartamento, solo nella città di
Torino, sono una settantina).
Molto dipenderà dal numero di volontari motivati e
adeguatamente formati su cui si potrà contare nei
prossimi anni.
Caratteristiche del servizio
I gruppi-appartamento sono alloggi in cui abitano un
massimo di 5 persone, alle prese con percorsi di
riabilitazione e reinserimento sociale: un "ponte" tra il
ricovero in strutture di breve o lunga degenza e il
recupero della piena autonomia relazionale, abitativa,
professionale ecc. A volte però - ad es. nel caso di persone
che sono state a lungo rinchiuse in manicomio e/o che
hanno grosse difficoltà nel recuperare una vita
pienamente "normale" - la permanenza nei gruppiappartamento può durare anche tutta la vita.
Alcuni operatori (educatori, OSS, infermieri ecc.) sono
presenti per alcune ore la settimana all'interno del
gruppo, che per il resto si gestisce liberamente. A volte gli
abitanti dell'appartamento hanno un lavoro all'esterno,
oppure una pensione di invalidità che dà loro una certa
indipendenza anche economica.
Il servizio in queste realtà implica che il volontario (uno per ogni
gruppo-appartamento) entri di fatto in casa altrui, penetrando
quindi in uno spazio privato e intimo, diverso da quello
istituzionalizzato dell'ospedale. Si tratta comunque di una
dimensione 'protetta', regolata dalla presenza o comunque dalla
supervisione degli operatori. Il volontario nell'offrire un ascolto
attivo svolge un servizio che risulta estremamente vario, per la
diversità delle persone ospitate (differenze di sesso, età,
patologie, situazione culturale o professionale ecc) e delle relative
esigenze. Spesso il volontario stimola le persone a uscire di casa,
accompagnandole a fare la spesa, a prendere un caffè, a fare una
passeggiata, ad andare al cinema o visitare un museo: insomma a
recuperare la "normalità" della vita vissuta, quei piccoli gesti che
a noi appaiono scontati ma che per loro spesso sono una
(ri)scoperta e una conquista. In alcuni casi il volontario si ferma
anche a pranzo a casa loro. Il servizio richiede un'estrema
flessibilità, deve tener conto dei diversi bisogni e caratteristiche
degli ospiti, dei loro limiti psico-fisici, delle loro manie, paure,
insicurezze, ma anche dei loro desideri, sogni e speranze…
L'esperienza avviata in questi mesi si sta rivelando
complessivamente soddisfacente ed "efficace", sia per i
volontari sia per gli utenti, e anche per gli operatori che
assistono a piccole ma costanti "conquiste".
I volontari impiegati in questo servizio sono stati scelti per
la loro disponibilità e versatilità, per la loro consolidata
esperienza in cliniche e/o repartini psichiatrici, e perché in
questi anni hanno seguito assiduamente percorsi
formativi e di aggiornamento. A loro merito va detto che
nella maggior parte dei casi hanno deciso di mantenere,
accanto al servizio in gruppo-appartamento, anche il
precedente servizio in Spdc, per essere vicini ai malati in
ogni momento e seguirli sempre più a 360 gradi.
Ruolo della Formazione
Il servizio con i malati psichici è di per sé molto delicato e complesso, non basta la
buona volontà ma occorre essere preparati in maniera adeguata per evitare di
danneggiare involontariamente - dal punto di vista emotivo e psicologico - non
solo queste persone così fragili ma anche noi stessi (il rischio del burnout,
l'esaurimento che colpisce gli operatori professionali e provoca un
atteggiamento negativo verso se stessi e verso i pazienti, può riguardare infatti
anche i volontari).
Ancora più delicato il servizio in gruppo-appartamento: qui si esce dalla struttura
"asettica" e chiusa del reparto ospedaliero in cui, malgrado l'imprevedibilità dei
comportamenti di questi malati, tutti i gesti e le situazioni sono in qualche modo
previsti e codificati. Di fatto si mettono i piedi in casa altrui, c'è una componente
di "penetrazione" di uno spazio intimo e privato che, come avviene in ogni casa
d'abitazione, ha le sue regole e le sue particolarità, tanto più accentuate in
quanto i residenti non fanno parte di una stessa famiglia dove le persone sono
cresciute insieme e si conoscono da anni, e nemmeno sono amici che hanno
scelto volontariamente di condividere l'abitazione, ma persone che sono state
"prese" e collocate in un contesto in qualche modo 'imposto'. A questo si
aggiunge il fatto che il volontario si reca nei gruppi-appartamento anche in orari
in cui non è prevista la presenza fisica degli operatori. Il servizio implica quindi
una grande responsabilità, tatto, sensibilità, accortezza e a volte anche abilità
pratiche. Il ruolo fondamentale del volontario resta quello dell'ascolto e della
relazione, ma talvolta questo può tradursi in prestazioni "manuali": chi si trova a
cambiare lampadine, chi insegna alle signore a lavorare a maglia…
Il servizio è "variopinto": ha tutti i colori della vita
vissuta, per questo richiede flessibilità e spirito
d'adattamento. E per questo si insiste sulla cura da
mettere nella selezione e formazione dei volontari.
Mandare i volontari in casa d'altri è una responsabilità
in più per l'AVO, quindi è importante che si tratti di
persone di assoluta fiducia e competenza. Ai volontari
impegnati in psichiatria si propongono durante l'anno
corsi di formazione e aggiornamento, e periodici
incontri di supervisione con un professionista esterno
che aiuta a fare un lavoro anche personale, di
riflessione su di sé e sul proprio servizio, su paure
dubbi difficoltà ecc. Incontri che offrono ai volontari la
possibilità di confrontarsi tra loro, crescere insieme e
rinsaldare lo spirito di gruppo, vivendo sulla propria
pelle la verità dello slogan "Aiutare ci unisce".
Prospettive future
Il progetto dei gruppi-appartamento è solo agli inizi, ma ha ampie possibilità di
sviluppi futuri. Come si è detto, a Torino queste realtà sono circa una
settantina, quindi la possibilità di estendere il servizio ad altre strutture è
molto concreta. Non solo. Nell'ottica di essere presenti accanto ai malati
psichici in ogni tappa del loro cammino, un altro territorio ancora tutto da
esplorare è quello delle comunità e, ancor più impegnativo, quello della
presenza accanto a persone con disagio psichico che vivono da sole, avendo
acquisito una sufficiente autonomia ma senza ancora un pieno e vero
reinserimento nella compagine sociale. Pensiamo ad esempio a casi di persone
che vivono da sole, in un'abitazione ereditata dalla famiglia o di edilizia
popolare, campano con una modesta pensione d'invalidità o sporadiche borse
lavoro, e talvolta ricevono il cibo a domicilio dagli operatori, con l'unico
"obbligo" di presentarsi una volta al mese al Centro di salute mentale per fare
l'iniezione a rilascio lento che serve a controllare i sintomi della loro patologia.
Persone molto più autonome di coloro che vivono nei gruppi-appartamento
ma tuttavia non pienamente guarite e, soprattutto, non pienamente reinserite;
spesso molto - o del tutto - sole. "Stanare" queste sacche di marginalità
potrebbe essere un futuro impegno dei volontari, sempre meglio 'attrezzati'
per intervenire in ambiti diversi dal chiuso degli ospedali, nei quali comunque è
fondamentale mantenere la quantità e qualità della nostra presenza,
importante nel momento della crisi per i pazienti e anche per i loro familiari.
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