Presentazione dei progetti per il premio NOI Insieme - L
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Presentazione dei progetti per il premio NOI Insieme - L
LOREDANA PIANTA GIUSI ZARBA’ MONTESILVANO MARINA 23 MAGGIO 2015 XX Convegno Nazionale Montesilvano 22/24 maggio 2015 Premio NOI INSIEME 2015 PREMIO NOI INSIEME 2015 • Al Miglior progetto delle AVO d’Italia • OBIETTIVI • Individuare progetti innnovativi dal punto di vista del servizio e/o dell’utilizzo dei volontari • Scambiare buone pratiche • Stimolare i volontari attraverso l’esempio di altri volontari • Arricchire il notiziario con progetti di eccellenza • Coinvolgere le AVO nella scelta del Progetto PREMIO NOI INSIEME 2015 • Hanno presentato i progetti 10 AVO • Sono stati presentati 14 progetti • Prima selezione della Giuria: 6 progetti che sono stati pubblicati • Votazione dei Presidenti: 1°, 2°, 3° premio • SCOPRIREMO STASERA I VINCITORI • Ora scopriamo meglio i progetti PREMIO NOI INSIEME AVO GARBAGNATE 1) 2) Favole della Buona notte Comunicando e lAVOrando insieme con il sorriso…..per un sorriso AVO LADISPOLI 1) Mare nostrum chiama…Cernobyl risponde AVO PADOVA 1) 2) Educazione alla salute e cinema Non smettere di piacerti AVO TORINO 1) 2) 3) Il futuro dei giovani dell’AVO: progetto di animazione nelle RSA L’AVO tra passato e futuro Gruppi appartamento AVO TARANTO 1) Cuori liberi AVO FIRENZE 1) Life Bridge AVO ROVIGO 1) Attività AVO- Quadro informativo e promozione AVO NOVARA 1) I “Leggistorie” AVO AVO EVI 1) Da vicino nessuno è normale: Identità sociale e nuovi scenari di welfare il volontario in psichiatria AVO ROMA 1) Comunicazione e relazione d’aiuto. Come mantenere la rotta del benessere La commissione di valutazione per il Premio Noi Insieme, dopo una attenta valutazione, ha selezionato i progetti che si sono distinti per l'innovatività del servizio a favore di chi è in difficoltà e per la capacità di coinvolgimento di Istituzioni e associazioni. Come comunicato nel regolamento, sono stati scelti progetti in attuazione o in fase di avvio.. AVO FIRENZE PROGETTO LIFE BRIDGE Quadro di riferimento L'Agenzia Regionale per la Cura del Medulloleso è un centro specializzato nella cura di persone affette da lesione midollare. Attraverso un approccio multidisciplinare, si pone l'obiettivo di dare una risposta efficace alle complesse problematiche (fisiche, psicologiche, sociali) che tale patologia comporta, all'interno di un percorso che si sviluppa, senza soluzione di continuità, dal momento del trauma fino al completo reinserimento familiare e sociale della persona affetta da paratetraplegia. La cura, l'assistenza, l'iter riabilitativo e il processo di reinserimento della persona con lesione midollare sono affidate ad un'équipe multi - professionale che ha come obiettivo quello di sostenere il paziente al fine di raggiungere il massimo grado possibile di autonomia, configurandosi dunque come un vero e proprio "ponte verso la vita" (Life Bridge). Obiettivo Generale Preparare la persona con lesione midollare al reinserimento nell'ambiente della vita sociale, familiare, di lavoro nella maniera più efficace possibile attraverso la proposta di attività formative e ludico-ricreative calibrate sulle esigenze della singola persona e condotte da AVO Firenze insieme a Spingilavita e volontari del Servizio civile nazionale, in accordo con il personale del reparto. Obiettivi specifici Far sperimentare alle persone ricoverate presso l'Agenzia alcune situazioni di vita quotidiana, nell'ottica di andare a rispondere alle domande e agli interessi della singola persona. Trovare e sperimentare soluzioni che portino a un superamento delle difficoltà conseguenti alla condizione di disabilità. Destinatari Tuttele persone ricoverate nell'Agenzia e, in modo particolare, a coloro che si trovano nella condizione di primo ricovero o per i quali si rendono necessari interventi per un miglioramento dell'autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Attività ATTIVITA’ORTO ACCESSIBILE LABORATORIO DI CUCINA ACCESSIBILE LABORATORIO DI INFORMATICA CINEMA ALL'APERTO ATTIVITA' DI SOCIALIZZAZIONE i volontari. Tempi di realizzazione Inizio ottobre 2014 Attualmente in fase di realizzazione: sono già state avviate le Attività di socializzazione, Laboratorio di cucina accessibile e Laboratorio di informatica. Si prevede di avviare le altre attività entro novembre 2015. Risorse Finanziamento su bando American International League of Florence accordato a AVO Firenze,attività di servizio dei volontari AVO Firenze e dei volontari Spingilavita, risorse finanziarie e umane interne dell' Agenzia Regionale per la Cura del Medulloleso Sostenibilità Il progetto è destinato ad autosostenersi per almeno 10 anni perchè il materiale acquistato per le attività non è deperibile e, se usato correttamente, è certificato per durare anche oltre il tempo indicato. del Centro. AVO GARBAGNATE Comunicando e LAVOrando insieme con il sorriso ...per un sorriso! Il progetto presentato da AVO Garbagnate ha come fine sia la comunicazione all'interno delle realtà in cui l'associazione opera: Ospedale G.Salvini e RSA Sandro Pertini, sia il dialogo sul territorio attraverso la realizzazione di eventi in spazi preposti (teatri, spazi espositivi, sale conferenze .......) che vedano la presenza degli anziani della RSA e non da ultimo il coinvolgimento dell'Amministrazione Comunale che sarà direttamente coinvolta per la realizzazione di quanto soprascritto. Per quanto concerne la realtà ospedaliera, gli eventi proposti vedranno i pazienti (tutti i pazienti dei reparti in cui operiamo in grado di assentarsi dal letto per un periodo di tempo al massimo di 2 ore opportunamente accompagnati dai volontari) presenti e naturalmente anche i parenti e gli amici degli stessi coinvolti in questi momenti che hanno il fine di portare degli intrattenimenti che possano essere condivisi dal paziente e dai suoi affetti così come accadrebbe all'esterno di questa delicata realtà. Si è scelto quindi un linguaggio alternativo (danza, musica, cultura, spettacolo) a quello già consueto della comunicazione/dialogo del volontario in reparto. 25 ottobre 2014 è stato presentata in occasione dell'anniversario dell'Associazione una serata svoltasi presso la Sala Conferenze dell'Ospedale G.Salvini articolata tra musica e poesia; il gruppo Vega Ensemble (chitarra, violoncello, sax, tastiera e voce) ha riproposto brani di jazz classico e come intermezzo lo scrittore poeta pluripremiato Gianfranco Carpine ha fatto omaggio ai volontari e alla struttura stessa di una poesia: "I volontari della vita" recitata nell'intermezzo della serata. 16 dicembre 2014 Auguri di Buon NATALE con la BAND JAKET 80: i pazienti dell'Ospedale ed i loro parenti trascorreranno un momento musicale con i volontari al fine di vivere insieme l'attesa del Natale. 21 dicembre 2014 Spettacolo di Natale intitolato "La mia voce per il tuo sorriso" che ha visto la presenza di 30 bambini dai 3 ai 10 anni che hanno cantato per gli ospiti della RSA in una scenografia allestita dai volontari dell'AVO Giovani dell'Ospedale G.Salvini di Garbagnate Attraverso il coinvolgimento dell'Amministrazione comunale l'Avo sarà presente sul territorio garbagnatese con la presentazione di un libro che racconta la storia di un'eroina del passato nell'epoca della Seconda Guerra mondiale Onorina Brambilla Pesce sopravvissuta alla guerra e al campo di concentramento, prima fondatrice del Movimento a difesa delle donne che terminò gli ultimi anni della sua vita in una casa di riposo in via Ripamonti a Milano. Lo scrittore di questo libro, diventato amico di Onorina, è ora un amico anche dell'Avo e si è offerto di presentare e raccontare alcuni passaggi del suo libro in compagnia dell'Amministrazione, dei volontari, dei cittadini garbagnatesi, ma soprattutto degli ospiti della Casa di Riposo che saranno a loro volta chiamati a raccontare le loro esperienze del periodo. gennaio 2015 Spettacolo in RSA intitolato: "Il buon gusto...del passato“ per elogiare la memoria, attraverso il ricordo. gennaio 2015 - Ospedale: dei maestri campioni di ballo da sala si recano in Ospedale con i loro costumi e intrattengono i pazienti/parenti con un momento di grande valore artistico. gennaio-maggio 2015 - Ospedale: a partire da gennaio fino a maggio 2015 ci sarà una serata in Ospedale dedicata ad un progetto intitolato "La voce del colore": porteremo i pazienti a conoscere il mondo dell'arte attraverso le proiezioni di quadri ad esempio le dame di Boldini, Tolouse Lautrec, Klimt... che, intervallate a momenti musicali, attraverso piccole "sceneggiature" redatte da uno scrittore, prenderanno vita direttamente dalla voce dei volontari che diventeranno magicamente le voci dei quadri. La sceneggiatura avrà l'ardire di tradurre in parole il pensiero del protagonista del quadro che da colore diventerà voce. - gennaio-giugno 2015 da gennaio a giugno 2015 presso la Casa di Riposo verrà svolta la tombola intitolata "Gli indovinelli dei ricordi". Attraverso la proiezione di una grande tombola virtuale, gli ospiti saranno divisi in due o più squadre, a seconda dell'immagine completa, parziale, un dettaglio, un effetto sonoro, una musica saranno invitati a rispondere all'indovinello proposto. A capire l'immagine o a ricordare una musica, tutto quello che verrà selezionato sarà parte del loro bagaglio passato. Sarà nostra cura informarci su paesi, luoghi di nascita, lavori svolti per poter presentare delle immagini a loro famigliari. Questo passaggio nei ricordi avrà la doppia valenza: loro ricorderanno e sarà così anche un momento di condivisione/socializzazione tra loro e noi impareremo qualcosa di nuovo e prezioso. Questo progetto vuole unire più realtà, vuole donare un momento di condivisione soprattutto tra i pazienti/ospiti e i loro parenti, desidera creare un'evasione da problematiche importanti che occupano la mente dei nostri assistiti attraverso la musica, la danza, la poesia, la scrittura, il gioco, canto. La CONDIVISIONE attraverso la COMUNICAZIONE ........... ... uniti dal sorriso. AVO NOVARA I "LEGGISTORIE" AVO COME E' NATA L'IDEA Nel mese di dicembre 2013 ho partecipato, insieme ad altri colleghi dell'Avo, ad un corso di lettura espressiva finalizzato a promuovere la lettura nei contesti ospedalieri, in collaborazione con la Direzione Generale dell'Ospedale di Novara. Dopo il corso di lettura, quindi, abbiamo proposto l'iniziativa al Primario, alla Caposala ed alle Logopediste del reparto di Recupero, che hanno dato da subito la loro disponibilità a sperimentare l'attività con i degenti (e gli eventuali familiari presenti): il coinvolgimento dei sanitari nell'informare i pazienti, la disponibilità di un idoneo locale per effettuare le letture e la fiducia nei confronti dell'AVO sono stati (e tuttora sono) molto importanti per il successo del servizio di lettura. Ma ciò che è stato determinante ed ha fatto la differenza rispetto ad analoghe iniziative, è stata la collaborazione dei colleghi AVO dei reparti interessati. Il messaggio trasmesso, in tal modo, è che siamo sempre noi, volontari AVO che, oltre a svolgere il nostro determinante servizio in corsia, regaliamo anche un'ora di garbato divertimento e svago. Il "gruppo di lettura AVO" , operativo da più di due anni, è composto ora da sette lettori volontari, che offrono così, gratuitamente, nuove ore del loro tempo per gli altri. FINALITA'/OBIETTIVI DEL PROGETTO Lo scopo di leggere dei brani, divertenti e rilassanti, a persone disagiate, come malati ed anziani, è quello di aiutare a dimenticare, per qualche momento, problemi ed ansie legate alla malattia, alla solitudine ed all'età avanzata. Per un'ora infatti le persone diventano spettatori, protagonisti attivi e non sono più solo "malati" o "anziani ospiti". Essi apprezzano il piacevole momento di socializzazione e condivisione, commentando i brani ed allenando la memoria con il racconto di episodi della propria vita, rievocati dalle letture. Abbiamo fin da subito dedicato grande attenzione e preparazione alla scelta di "ciò che si legge", per suscitare interesse, predisporre al sorriso e rendere piacevole l'ascolto con storie brevi e racconti piacevoli, che portano "lontano". Leggiamo quindi autori che apportano positivi messaggi spirituali "con leggerezza" oppure, per rendere la lettura un momento di puro divertimento, brani e storie di autori ironici e garbati: ridere insieme è infatti terapeutico ed unisce. Evitiamo naturalmente argomenti che possono generare ansia, quali malattia, morte, rimpianto e nostalgia. PERCHE' E' UN SERVIZIO INNOVATIVO •E' un diverso modo di "porsi all'ascolto": leggere per gli altri significa coinvolgere le persone con lo sguardo, per poter controllare l'attenzione, il livello di gradimento ed eventuali criticità: anche attraverso una buona lettura si può infatti sviluppare la "relazione empatica" con le persone •E' un allenamento al "lavoro di squadra": due o più volontari si alternano nella lettura, intrattenendo un gruppo di persone, spesso numeroso. E' una sfida: "mettersi in gioco" di fronte ad un gruppo di persone, comunque fragili e vulnerabili, con l'unico scopo di farli sentire meglio, è gratificante anche per il volontario. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA' Nei reparti di Recupero e di Neurologia siamo presenti una volta alla settimana. Sovente al termine i pazienti, piacevolmente coinvolti, raccontano episodi di vita personale rievocati dai brani letti, vivendo così un momento di "vita normale". Quello che notiamo è che le persone non si aspettano da noi la dizione perfetta, la preparazione cioè di un attore: ciò che veramente viene apprezzato è il "dono" di dedicare loro del tempo per farli sentire meglio, con un brano di buona letteratura e con un sorriso. Gli autori che scegliamo sono diversi, per contenuto e per stile; cerchiamo, poi, di adeguarci all'uditorio delle persone presenti nel giorno dell'incontro, soprattutto in ospedale: leggere un brano ad un malato con problemi neurologici, infatti, puo' essere anche terapeutico, perché può risvegliare ricordi ed allenare l'attenzione.. . MODALITA' DI MONITORAGGIO/VALUTAZIONE Per monitorare e valutare l'andamento del servizio sono state predisposte delle schede con i dati relativi ai singoli incontri di lettura (brani scelti e partecipanti, per evitare ripetizioni e sovrapposizioni). RICADUTA Nel corso del 2014 il servizio è stato presentato in una conferenza stampa a gennaio, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura e la Biblioteca Negroni, e, successivamente a novembre, in occasione della Convenzione stipulata tra Avo Novara, Assessorato e le due case di riposo. Nel mese di febbraio 2015, inoltre, siamo stati premiati, per la parte relativa alla lettura ad alta voce, nell'ambito del progetto "La lettura incontra la vita" dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Novara, presentato al Centro Studi Cultura e Società di Torino. Riteniamo quindi, dopo più di due anni dall'avvio di questo innovativo modo di fare il volontario Avo, che la lettura ad alta voce sia un efficace strumento di aiuto, realizzato e condiviso tra colleghi il cui unico obiettivo è il bene di altre persone. La nostra vera soddisfazione è infatti far vivere una situazione positiva ed inaspettata proprio all'interno dell'esperienza, spesso problematica, del ricovero ospedaliero o della vita in casa di riposo. Pensiamo inoltre che il progetto di lettura funzioni perché abbiamo visto e vediamo ogni volta "un cambiamento" nelle persone: cogliere un nuovo interesse, un motivo di benessere o di riflessione, un rinnovato desiderio di partecipare, in chi è spesso provato da situazioni difficili, ci incoraggia e ci motiva nel proseguire. AVO PADOVA Educazione alla Salute e Cinema: l'AVO Padova incontra la cittadinanza L'AVO Padova ha strutturato un percorso che ha previsto una serie di incontri incentrati sul concetto di salute e di benessere, durante i quali sono stati proiettati alcuni film inerenti a questi argomenti. Nello specifico, l'Associazione si propone di informare e sensibilizzare la cittadinanza sui problemi etico-sanitari di maggiore interesse attraverso il mezzo cinematografico. Il cinema spesso si ispira e mette insieme la vita reale e il vissuto quotidiano. Durante la visione di un film, la persona si ritaglia un momento piacevole, che diventa anche spunto per riflessioni sulle tematiche trattate. Gli Incontri di Educazione alla Salute e Cinema - aperti alla cittadinanza e naturalmente ai nostri volontari - hanno previsto la visione di alcuni films e di seguito un approfondimento condotto da un relatore esperto (medico, psicologo, sociologo) che ha poi guidato la discussione su aspetti peculiari, fornendo ai presenti elementi di riflessione. Gli incontri si sono svolti presso un Cinema d'essai della Città. Obiettivi: Migliorare la qualità di vita attraverso degli incontri di educazione alla salute che prevedano la visione di un film e un approfondimento da parte di un esperto Educare, informare e sensibilizzare la cittadinanza alla prevenzione, ad uno stile di vita più sano e alla salvaguardia della salute quale bene primario Ampliare la conoscenza sulle diverse tipologie di malattie Favorire il confronto e lo scambio di esperienze tra cittadini Tempi di attuazione: Il progetto si sviluppa a partire da aprile 2014 e si conclude a gennaio 2017. Stato attuale di avanzamento La prima edizione del ciclo di Incontri di Educazione alla Salute e Cinema si è svolta nei mesi di settembre e di ottobre 2014. Sono stati proiettati i seguenti films: • "E se vivessimo tutti insieme?" Regia di Stéphane Robelin - Francia 2011. Al termine del film un Geriatra dell'Azienda Ospedaliera di Padova ha trattato la tematica: "L'invecchiamento attivo". • "Allacciate le cinture" Regia di Ferzan Ozpetek - Italia 2014. Una Psicologa dell'Istituto Oncologico Veneto ha trattato il tema: "La comunicazione nella malattia oncologica". • "Lei" Regia di Spike Jonze - USA 2013. Un counselor di Telefono Amico ha trattato il tema: "La richiesta di aiuto attraverso il filo del telefono". • "Una canzone per Marion" Regia di Paul Andrew Williams - Gran Bretagna 2012. La Responsabile del Servizio Animazione di AltaVita Istituzioni Riunite di Assistenza ha trattato il tema: "I servizi presenti nel Centro Diurno dell'Istituto di Riposo per Anziani". La seconda edizione del ciclo di Incontri di Educazione alla Salute e Cinema si svolgerà nel mese di aprile 2015. Verranno proiettati i seguenti films: • "Si può fare" Regia di Giulio Manfredonia - Italia 2008. Una Psicologa che gestisce il Centro Sociale della Casa ai Colli - ULSS 16 tratterà la tematica: "La riabilitazione sociale del paziente psichiatrico". • “La guerra è dichiarata” Regia di Valérie Donzelli - Francia 2011. Un oncologo pediatrico tratterà il tema: “La malattia oncologica nel bambino”. • “Una sconfinata giovinezza” Regia di Pupi Avati - Italia 2010. Una Neurologa dell’Azienda Ospedaliera di Padova tratterà la tematica: “Prendersi cura della persona con demenza”. Destinatari • Volontari • Operatori sanitari • Familiari dei malati • Cittadinanza • Altre associazioni: Città Sane, Croce Verde, Telefono Amico, AIL, Daccapo, ecc. Risorse umane Oltre ai relatori coinvolti a trattare le varie tematiche collegate ai films, verrà coinvolto anche la Psicologa AVO che si occuperà di organizzare tutti gli incontri e di tenere i contatti con i relatori. Monitoraggio La Psicologa AVO verificherà la ricaduta degli incontri informativi -formativi attraverso la somministrazione di un questionario di gradimento finale. Ricaduta I partecipanti al primo ciclo di incontri sono stati in totale 713 di cui 440 cittadini sono venuti a conoscenza delle attività dell'Associazione e sono stati sensibilizzati su tematiche sanitarie di grande interesse. AVO ROVIGO Attività AVO Quadro Informativo e Promozione Il progetto "Attività AVO - Quadro Informativo e Promozione", prevede un'attività di promozione su un modello perfettamente adattabile alle esigenze, alla realtà e alle necessità di ogni Sezione AVO presente sul territorio Nazionale. Finalità/obiettivi Il progetto si pone l'obbiettivo di promuovere l'AVO attraverso 2 componenti principali: a) descrivere nel dettaglio l'attività di volontariato che viene svolta nei reparti, riportando esperienze dirette fatte dai volontari dell'AVO (nel caso specifico, la Sezione di Rovigo), raccolte in una pubblicazione. b) far arrivare questa dettagliata informazione ad ogni singolo studente delle Università e della classe 5° di ogni Istituto Superiore, in prossimità (temporale) di uno dei Corsi base. Viene consigliata anche la promozione sul sito AVO del territorio in cui viene svolta l'iniziativa. Tempi di attuazione I tempi di attuazione, pur vincolati dalla disponibilità di volontari che operano nel tempo libero, si possono inquadrare in un range che può variare da pochi giorni a qualche settimana. I tempi per il raggiungimento del target possono comunque variare ulteriormente, appunto, in funzione del tempo reso disponibile dai volontari. Data di inizio progetto Per quanto riguarda la sede AVO di Rovigo, il progetto è stato realizzato (seppur parzialmente) in corrispondenza dell'ultimo Corso Base (Novembre 2014). Stato attuale di avanzamento Per quanto riguarda la Sezione AVO di Rovigo, le fasi realmente realizzate sono: a) Realizzazione della pubblicazione in formato PDF; b) Promozione sul sito AVO Veneto http://www.avoveneto.org/ La successiva fase di promozione presso L'Univesità e Istituti Superiori (5° anno) verrà realizzata in occasione del prossimo Corso Base. Risorse Le risorse necessarie per la realizzazione del progetto sono di facile reperibilità e di relativa economicità. Nello specifico: a)Coinvolgimento di tutti i volontari nel riportare una loro esperienza, per poi raggrupparle all'interno della pubblicazione; b) Impaginazione della pubblicazione nel formato informatico PDF, il tutto quindi con un normalissimo pc; c) Il costo di una eventuale pubblicazione anche in formato cartaceo (poche copie per presentazioni ufficiali, ad es. convegni). Ambito di realizzazione L'ambito di realizzazione e promozione, come già anticipato, è individuato nelle Universitaria e negli Istituti Superiori (studenti del 5° anno, per una questione di maggiore età), al fine di incoraggiare il maggior numero di studenti ad avvicinarsi alla realtà AVO e ai corsi da essa promossi. Come specificato al successivo punto "Modalità di monitoraggio/valutazione" la flessibilità del progetto permette di adattare la modalità di realizzazione e promozione a diversi ambiti. Descrizione delle attività Le attività, nello specifico, possono essere riassunte nei seguenti punti: a) Individuazione di uno o più referenti, all'interno dell'Associazione, che coordinino la realizzazione del progetto. b) Individuazione di Enti Pubblici e privati presenti sul territorio che possano supportare, anche eventualmente a livello economico, la realizzazione del progetto. c) Acquisizione di almeno un'esperienza in "Corsia" di ogni singolo volontario e successiva selezione tra quelle più significative, al fine di sensibilizzare la potenziale utenza esponendo ciò che succede realmente durante un turno in Reparto. d) Inserimento nella pubblicazione di tutte quelle informazioni aggiuntive che permettano alla potenziale utenza di approfondire l'argomento, come ad esempio Link (a pagine web) utili come AVO Regionale e locale, Centro Servizi, ecc., referenti e riferimenti dell'Associazione, ecc. e) Impaginazione della pubblicazione in formato PDF (facilmente inviabile attraverso e- mail), preferibilmente in formato A5, in modo da prevedere anche una eventuale edizione ridotta in formato cartaceo più "spendibile" in determinati contesti come presentazioni ufficiali, convegni, ecc. f) Inserimento della pubblicazione in una pagina web dell'AVO presente in quell'ambito territoriale, per renderla facilmente fruibile a chiunque. g) Contattare le Segreterie di Università, Istituti Superiori e/o altri soggetti, Segreterie che permetteranno (ove possibile e in presenza di un indirizzo e-mail per ogni singolo studente come ad esempio nelle Università) di arrivare ad un ampio bacino di potenziali volontari, spedendo direttamente il file PDF o, in alternativa, l'URL (indirizzo alla pagina web) della pubblicazione. Sempre con le Segreterie ci si può attivare anche per organizzare incontri con gli studenti per un'esposizione più diretta e personale dell'attività AVO e per dare la giusta chiave di lettura alla pubblicazione sopra citata. Eventuali altri soggetti coinvolti/reti I soggetti coinvolti sono le Segreterie delle Università e degli Istituti Superiori. Ciò non toglie che si possano individuare ulteriori soggetti da coinvolgere nel progetto, in base alle esigenze e alle realtà del territorio in cui viene svolta l'iniziativa. Modalità di monitoraggio/valutazione Il monitoraggio e la valutazione delle attività, sono riscontrabili attraverso un confronto tra le adesioni ai corsi base precedenti (quindi senza l'iniziativa in oggetto) e quelli fatti successivamente con l'apporto dell'iniziativa in oggetto. Naturalmente ha la sua valenza anche la percentuale di aderenti al corso base che successivamente decidono di continuare il percorso. Il modello del progetto è comunque sufficientemente flessibile per essere adattato alle esigenze di qualunque Sezione AVO e in qualunque territorio si trovi, e può essere ulteriormente migliorato sulla base delle variabili del territorio stesso, come: - numero e tipologia di volontari, per ottimizzare il materiale di promozione; - tipologia di Enti pubblici o privati ai quali l'Associazione può appoggiarsi; - numero e tipologia dei soggetti ai quali rivolgersi per la promozione; - tipologie di comunicazione da adottare nel contesto in cui si opera (TV locali, stampa locale, Radio, ecc.) Ricaduta La ricaduta dell'iniziativa, sull'attività AVO, è individuabile nell'acquisizione di nuove risorse in età compresa tra i 18 e i 30 anni, intese come capitale umano da avviare all'attività di volontariato. La considerazione iniziale che ha portato alla realizzazione del progetto, fa capo all'oggettiva constatazione che il numero di volontari al di sotto dei 30 anni all'interno dell'Associazione è inferiore rispetto ai volontari over 30. Con questo progetto si punta alla promozione dell'attività di volontariato, mirando alla sensibilizzazione di potenziali volontari under 30. AVO TORINO GRUPPI - APPARTAMENTO 2014 “Una casa non è una questione di mattoni, ma di amore.” (Christian Bobin) “Benvenuti a casa mia. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate.” (Anonimo) Sintesi del progetto Nel 2014 è stato avviato il nuovo servizio dei volontari AVO Torino in 4 gruppi-appartamento cittadini: si tratta di alloggi in cui vivono i malati psichiatrici nella fase di passaggio tra il ricovero in ospedali e/o cliniche e il recupero di una piena autonomia personale (relazionale, abitativa, lavorativa…). I volontari entrano letteralmente "in casa d'altri", tra persone che presentano varie patologie e difficoltà esistenziali, in un contesto 'protetto' dalla presenza o comunque dalla supervisione degli operatori sociosanitari. Un'esperienza nuova e sfidante, dove si richiede grande flessibilità e spirito d'adattamento. Per questo si punta su una selezione e formazione dei volontari sempre più attenta e accurata. Origini del progetto L'iniziativa è nata nell'ambito del Programma "In Rete contro il Disagio psichico" che dal 2011 vede i volontari di A.V.O. Torino e dell'associazione Di.A.Psi. Difesa Ammalati Psichici Piemonte impegnati in un comune servizio negli Spdc (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura), cioè i cosiddetti repartini in tre ospedali torinesi, Mauriziano, San Giovanni Bosco, Martini. Proprio l'esperienza in Spdc ha permesso di comprendere come l'ospedalizzazione sia solo una tappa, relativamente breve, nel percorso di malattia e sofferenza della persona con problemi psichiatrici. In repartino si finisce nel momento in cui scoppia la "crisi", o comunque nelle fasi più acute della malattia. Ma il percorso di sofferenza - e spesso di solitudine ed emarginazione - continua poi per il malato psichico nella vita di tutti i giorni, andando a toccare e compromettere i suoi affetti, le relazioni, la sistemazione abitativa o lavorativa ecc. Il disagio, insomma, resta diffuso e "spalmato" sul territorio. Per questo i nostri volontari hanno scelto di offrire la loro presenza fatta di ascolto, accettazione e accoglienza non solo nelle strutture ospedaliere o nelle cliniche psichiatriche, ma anche in altri contesti e altre dimensioni dell'esistenza dei malati. Così, dopo una gestazione di oltre un anno (per organizzare i volontari disponibili, espletare le procedure burocratiche con l'Asl e le coperture assicurative) nell'ottobre 2014 è stato possibile avviare il nuovo servizio in 4 gruppi-appartamento di Torino. Si tratta di un progetto pilota, replicabile in altri contesti, e che presenta ampi margini di sviluppo (basti pensare che i gruppi- appartamento, solo nella città di Torino, sono una settantina). Molto dipenderà dal numero di volontari motivati e adeguatamente formati su cui si potrà contare nei prossimi anni. Caratteristiche del servizio I gruppi-appartamento sono alloggi in cui abitano un massimo di 5 persone, alle prese con percorsi di riabilitazione e reinserimento sociale: un "ponte" tra il ricovero in strutture di breve o lunga degenza e il recupero della piena autonomia relazionale, abitativa, professionale ecc. A volte però - ad es. nel caso di persone che sono state a lungo rinchiuse in manicomio e/o che hanno grosse difficoltà nel recuperare una vita pienamente "normale" - la permanenza nei gruppiappartamento può durare anche tutta la vita. Alcuni operatori (educatori, OSS, infermieri ecc.) sono presenti per alcune ore la settimana all'interno del gruppo, che per il resto si gestisce liberamente. A volte gli abitanti dell'appartamento hanno un lavoro all'esterno, oppure una pensione di invalidità che dà loro una certa indipendenza anche economica. Il servizio in queste realtà implica che il volontario (uno per ogni gruppo-appartamento) entri di fatto in casa altrui, penetrando quindi in uno spazio privato e intimo, diverso da quello istituzionalizzato dell'ospedale. Si tratta comunque di una dimensione 'protetta', regolata dalla presenza o comunque dalla supervisione degli operatori. Il volontario nell'offrire un ascolto attivo svolge un servizio che risulta estremamente vario, per la diversità delle persone ospitate (differenze di sesso, età, patologie, situazione culturale o professionale ecc) e delle relative esigenze. Spesso il volontario stimola le persone a uscire di casa, accompagnandole a fare la spesa, a prendere un caffè, a fare una passeggiata, ad andare al cinema o visitare un museo: insomma a recuperare la "normalità" della vita vissuta, quei piccoli gesti che a noi appaiono scontati ma che per loro spesso sono una (ri)scoperta e una conquista. In alcuni casi il volontario si ferma anche a pranzo a casa loro. Il servizio richiede un'estrema flessibilità, deve tener conto dei diversi bisogni e caratteristiche degli ospiti, dei loro limiti psico-fisici, delle loro manie, paure, insicurezze, ma anche dei loro desideri, sogni e speranze… L'esperienza avviata in questi mesi si sta rivelando complessivamente soddisfacente ed "efficace", sia per i volontari sia per gli utenti, e anche per gli operatori che assistono a piccole ma costanti "conquiste". I volontari impiegati in questo servizio sono stati scelti per la loro disponibilità e versatilità, per la loro consolidata esperienza in cliniche e/o repartini psichiatrici, e perché in questi anni hanno seguito assiduamente percorsi formativi e di aggiornamento. A loro merito va detto che nella maggior parte dei casi hanno deciso di mantenere, accanto al servizio in gruppo-appartamento, anche il precedente servizio in Spdc, per essere vicini ai malati in ogni momento e seguirli sempre più a 360 gradi. Ruolo della Formazione Il servizio con i malati psichici è di per sé molto delicato e complesso, non basta la buona volontà ma occorre essere preparati in maniera adeguata per evitare di danneggiare involontariamente - dal punto di vista emotivo e psicologico - non solo queste persone così fragili ma anche noi stessi (il rischio del burnout, l'esaurimento che colpisce gli operatori professionali e provoca un atteggiamento negativo verso se stessi e verso i pazienti, può riguardare infatti anche i volontari). Ancora più delicato il servizio in gruppo-appartamento: qui si esce dalla struttura "asettica" e chiusa del reparto ospedaliero in cui, malgrado l'imprevedibilità dei comportamenti di questi malati, tutti i gesti e le situazioni sono in qualche modo previsti e codificati. Di fatto si mettono i piedi in casa altrui, c'è una componente di "penetrazione" di uno spazio intimo e privato che, come avviene in ogni casa d'abitazione, ha le sue regole e le sue particolarità, tanto più accentuate in quanto i residenti non fanno parte di una stessa famiglia dove le persone sono cresciute insieme e si conoscono da anni, e nemmeno sono amici che hanno scelto volontariamente di condividere l'abitazione, ma persone che sono state "prese" e collocate in un contesto in qualche modo 'imposto'. A questo si aggiunge il fatto che il volontario si reca nei gruppi-appartamento anche in orari in cui non è prevista la presenza fisica degli operatori. Il servizio implica quindi una grande responsabilità, tatto, sensibilità, accortezza e a volte anche abilità pratiche. Il ruolo fondamentale del volontario resta quello dell'ascolto e della relazione, ma talvolta questo può tradursi in prestazioni "manuali": chi si trova a cambiare lampadine, chi insegna alle signore a lavorare a maglia… Il servizio è "variopinto": ha tutti i colori della vita vissuta, per questo richiede flessibilità e spirito d'adattamento. E per questo si insiste sulla cura da mettere nella selezione e formazione dei volontari. Mandare i volontari in casa d'altri è una responsabilità in più per l'AVO, quindi è importante che si tratti di persone di assoluta fiducia e competenza. Ai volontari impegnati in psichiatria si propongono durante l'anno corsi di formazione e aggiornamento, e periodici incontri di supervisione con un professionista esterno che aiuta a fare un lavoro anche personale, di riflessione su di sé e sul proprio servizio, su paure dubbi difficoltà ecc. Incontri che offrono ai volontari la possibilità di confrontarsi tra loro, crescere insieme e rinsaldare lo spirito di gruppo, vivendo sulla propria pelle la verità dello slogan "Aiutare ci unisce". Prospettive future Il progetto dei gruppi-appartamento è solo agli inizi, ma ha ampie possibilità di sviluppi futuri. Come si è detto, a Torino queste realtà sono circa una settantina, quindi la possibilità di estendere il servizio ad altre strutture è molto concreta. Non solo. Nell'ottica di essere presenti accanto ai malati psichici in ogni tappa del loro cammino, un altro territorio ancora tutto da esplorare è quello delle comunità e, ancor più impegnativo, quello della presenza accanto a persone con disagio psichico che vivono da sole, avendo acquisito una sufficiente autonomia ma senza ancora un pieno e vero reinserimento nella compagine sociale. Pensiamo ad esempio a casi di persone che vivono da sole, in un'abitazione ereditata dalla famiglia o di edilizia popolare, campano con una modesta pensione d'invalidità o sporadiche borse lavoro, e talvolta ricevono il cibo a domicilio dagli operatori, con l'unico "obbligo" di presentarsi una volta al mese al Centro di salute mentale per fare l'iniezione a rilascio lento che serve a controllare i sintomi della loro patologia. Persone molto più autonome di coloro che vivono nei gruppi-appartamento ma tuttavia non pienamente guarite e, soprattutto, non pienamente reinserite; spesso molto - o del tutto - sole. "Stanare" queste sacche di marginalità potrebbe essere un futuro impegno dei volontari, sempre meglio 'attrezzati' per intervenire in ambiti diversi dal chiuso degli ospedali, nei quali comunque è fondamentale mantenere la quantità e qualità della nostra presenza, importante nel momento della crisi per i pazienti e anche per i loro familiari. ALTRI PROGETTI AVO EVI DA VICINO NESSUNO E’ NORMALE: IDENTITA’ SOCIALE E NUOVI SCENARI DI WELFARE IL VOLONTARIO IN PSICHIATRIA AVO LADISPOLI MARE NOSTRUM CHIAMA … CERNOBYL RISPONDE AVO ROMA COMUNICAZIONE E RELAZIONE D’AIUTO COME MANTENERE LA ROTTA DEL BENESSERE AVO TARANTO CUORI LIBERI