L`Ospedale coste troppo - Ordine dei Farmacisti di Vicenza

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L`Ospedale coste troppo - Ordine dei Farmacisti di Vicenza
SCHIO-THIENE
Il nuovo ospedale
ha già bisogno
di restauro
SANTORSO Denuncia congiunta di sindacati e Conferenza dei sindaci
«L'Ospedale coste troppo»
Contestate le spese sostenuteper la costruzione del nuovo polo sanitario
Valerio Bassotto
SANTORSO
Su una cosa sono d'accordo
sindacati e Conferenza dei sindaci Alto Vicentino: Zaia deve
mantenere la promessa fatta e
rivedere i conti del financing
project. Partendo da posizioni
diametralmente diverse, Alberto Toldo per la Conferenza dei
sindaci e Cgil, Cisl e Uil per il
sindacato giudicano il costo
dell'ospedale unico di Santorso
eccessivo. Il sindacato se la
cava come al solito addossando
al Governo sia esso nazionale o
regionale ogni responsabilità e
chiede da parte di quest'ultimo
quello che i vicentini riassumono in una frase: «botte piena e
moiere imbriaga», dimenticando che senza il project finan-
cing l'ospedale non si sarebbe
fatto e gli alto vicentini oggi si
troverebbero con due «baracconi» uno a Thiene e uno a Schio,
mangiasoldi e privi di ogni
capacità competitiva nel mondo della moderna medicina. I
sindaci invece sembra non abbiano capito che l'attacco che in
questo periodo hanno subito
non è stato tanto per l'aver
accettato il financing project,
quanto per non averlo controllato e vigilato al momento delle
firme, bloccando l'inevitabile
speculazione e annesso clientelismo che segue sempre nel
nostro Paese opere del genere.
In ogni caso, come è stato detto
da più parti venerdì durante
l'inaugurazione l'ospedale c'è e
i conti si devono fare con esso.
Così, messe da parte le diver-
genze di idee spesso più dovute
a imminenze elettorali che a
veri e propri «misfatti» entrambi le parti sembra abbiano trovato finalmente un punto comune su cui impegnare Zaia e soci.
Punto riassunto dal presidente
Toldo al termine del suo intervento: «È necessario l'allineamento delle risorse sanitarie
tra le Aziende sanitarie, i costi
standard di casa nostra se vogliamo, pretenderli ancor più
credibilmente in tutto il Paese.
Serve molto più coraggio sulle
schede ospedaliere e sulla programmazione territoriale, dove, siamo chiari, serve la razionalizzazione delle strutture
ospedaliere ovunque per dirci
fino in fondo che davvero il
nostro è modello per la sanità
veneta». © riproduzione riservata
SANITÀ VENETO
ISTITUZIONALE A.ULSS N. 4
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POLO OSPEDALIERO II nuovo complesso di Santorso
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OLTRE LA CRISI. Il Patto sociale è stato presentato ieri nella sede della Fondazione Cariverona
Sos lavoro, oltre 2 milioni
per formazione e tirocini
Il progettofinoraha creato occupazione con 370 nuovi contratti
Si replicheranno i tirocini nelle aziende per la formazione continua
Chiara Roverotto
La sfida per il futuro passa anche attraverso il coraggio di
trovare soluzioni innovative.
Soprattutto quando i momenti congiunturali lo richiedono
in una provincia come Vicenza, dove nel 2002 il tasso di disoccupazione era al 2,5 %,
mentre dal 2008 ha iniziato a
salire fino a raggiungere il 6,8
%. Non sono le percentuali nazionali, ma rappresentano comunque cifre preoccupanti. E
c'è chi ha capito, più di altri,
che bisognava puntare sul lavoro, sul problema della disoccupazione per invertire una
tendenza che si stava consolidando. Lo ha intuito ancora
nel 2009 F Amministrazione
provinciale, guidata da Attilio
Schneck che con la Fondazione Cariverona, le quattro conferenze dei sindaci delle Ulss,
Cgil, Cisl e Uil, Confindustria,
Artigiani, Apindustria, Ascom
, Cna e tutti i 112 Comuni ha
dato vita a quello che in seguito è stato chiamato "Il Patto sociale per il lavoro". Un finanziamento di 5 milioni di euro ( 3,9
a carico della Fondazione il resto uscito dalle tasche degli altri partner). Duefilonid'intervento: il primo gestito dagli enti locali con assistenza al reddito e lavori di pubblica utilità. Il
secondo con tirocini in azienda e con rimborso a carico del
Patto sociale. E proprio quest'ultimo passaggio ha coinvolto 840 imprese del territorio
ed ha permesso a 867 persone
di mettere piede in un'azienda
e il 40% pari a 370 disoccupati,
è riuscito a trasformare il tirocinio in un contratto di lavoro.
Si tratta della prima esperienza in Italia che ha dato frutti
positivi che ieri sono stati presentati nella sede della Fondazione Cariverona dal vicepresidente, Silvano Spiller, dal commissario straordinario della
Provincia, Attilio Schneck e
dal presidente della conferenza dei sindaci delllJlss 4, Alberto Toldo.
«I risultati si sono rivelati postivi anche perchè riuscire afare rete è stato l'elemento più
importante in un momento di
grossa difficoltà economica».
E per questo la Fondazione ha
deciso di metterci altri soldi:
un milione e settecentomila
euro che, con gli altri partner,
arriverà a quota due milioni e
mezzo per coprire il 2013 e il
2014 con la medesima tipologia di progetti.
«Restafondamentare dare risposte alla disoccupazione ha precisato Schneck - noi ci
siamo rimboccati le maniche
e abbiamo cercato altre strade, che poi hanno portato a risultati importanti perchè non
H I risultati
sono stati positivi
Ecco perché
abbiamo deciso
di continuare
SILVANO SPILLER
VICE PRESIDENTE FONDAZIONE
abbiamo abbandonato la nostra gente». Positive anche le
considerazioni di Alberto Toldo che si è soffermato sul concetto di rete, sulla fiducia e sul
totale coinvolgimento che i Comuni e non solo hanno avuto
in questi anni. «E soprattutto
- ha concluso - bisogna pensare a chi esce dal lavoro, ma anche alle aziende che non hanno agevolazioni nell'assumere, mentre adesso ci sono».
Or a si riprende con nuova linfa, con altri due milioni e mezzo che saranno concentrati sui
tirocini in azienda «dal momento che si tratta di una soluzione strutturale e non emergenziale», ha dichiarato Spiller. I dirigenti della Provincia
che hanno lavorato al Patto:
Elisabetta Bolisani e Guido
Guiotto hanno fornito cifre,
dati e questionari sul gradimento sia da parte delle aziende che dei fruitori dell'iniziativa. Per tutti è stata considerata positiva. Ieri a parlare della
sua esperienza anche una giovane artigiana, BarbaraZanetti. «In pochi mesi ho dovuto
chiudere la mia attività e poi
ho vissuto facendo la barista,
lababy sitter. Guardando su internet ho scoperto il "patto" e
mi sono iscritta alle liste dei
centri per l'impiego. Ho avuto
fortuna, adesso ho un lavoro e
direi ai giovani che non devono abbandonare creatività e
personalità. Se c'è sconforto
manca l'intraprendenza e senza quest'ultima non si va avanti».*
© RI PRODUZIONE RI SERVATA
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Le cifre
2.290
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GLI INTERVENTI CHE SONO
STATI MESSI IN CAMPO
40%
I MILIONI DI EURO
UTILIZZATI IN DUE ANNI
È RIUSCITO AD OTTENERE
UN CONTRATTO IN AZIENDA
Due i canali del Patto
sociale: il primo gestito dai
Comuni che prevedeva
assistenza al reddito, il
secondo proponeva un
tirocinio in azienda con
rimborso a carico del Patto
Tre milioni e 900 mila euro
sono stati a carico della
Fondazione Cariverona, gli
altri sono stati messi a
disposizione dai diversi
partner che hanno aderito
al progetto nei due anni dal
2011-2013
Le persone che ne hanno
beneficiato sono state
1.102, la maggioranza
italiani. E per 370 di loro
il tirocinio in azienda
si è trasformato in
un contratto di lavoro
Da sinistra Sante Bressan, Attilio Schneck, Silvano Spiller e Alberto Toldo
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AMBIENTE. La puzza avvertita a sud della città parte da un'azienda. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con i titolari
Odori sgradevoli, individuata la causa
Vertice in municipio a Thiene
ieri mattina tra Amministrazione e Arpav per fare il punto
sul problema degli odori nauseabondi che da qualche tempo rendono irrespirabile l'aria
della zona industriale cittadina e delle vicine frazioni.
Un incontro cui hanno preso
parte il sindaco Gianni Casarotto, l'assessore all'ambiente
Andrea Zorzan, il presidente
della seconda commissione
Giampietro Marsetti, i tecnici
Arpav, alcuni dirigenti dell'Ulss 4 e i vigili del fuoco di
Schio.
La riunione è servita innanzitutto ad individuare la fonte
di questa puzza sgradevole,
che sta esasperando i thienesi
residenti al Santo-Lampertico
e a Rozzampia, e che a quanto
pare è prodotta dalla Tintess
spa di via dell'Industria.
«Questa azienda - ha spiegato l'assessore Zorzan - opera
non solo nel settore dellatintura ma anche in quello del trattamento e recupero di rifiuti
per conto terzi. Sembra che
proprio il ciclo di depurazione
delle acque, in alcune particolari condizioni, sia il responsabile di questo odore sgradevole che si sente in zona industriale e nelle frazioni limitrofe».
Al di là della puzza, a preoccupare maggiormente i cittadini
della zona sud di Thiene è la
qualità dell'aria che stanno respirando da quando è sorto il
problema.
«Ad oggi non abbiamo in mano un campionamento puntuale dell'aria - ha precisato
l'assessore Zorzan - perché
questo tipo di analisi richiede
tempi più lunghi. In ogni caso
non abbiamo dati Der dire che
si tratta di sostanze nocive o
pericolose».
Scattatalafoto della situazione, ora rimane da capire come
l'Amministrazione intende
muoversi per risolvere il problema.
«Nel giro di qualche giorno
convocheremo l'azienda - ha
aggiunto Andrea Zorzan - con
la quale abbiamo già avuto dei
colloqui informali, per chiederle di attivarsi al più presto
per attuare le misure necessarie a ridurre gli odori. Nella
stessariunione, abbiamo voluto invitare anche i vigili del
fuoco perché sembrano esserci delle criticità sul versante
della sicurezza e abbiamo preferito avere in mano tutti gli
elementi, in modo da presentare alla ditta una richiesta di
intervento precisa e completa». «A.D.I.
La zona industriale. È da qui che partono gli odori sgradevoli
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LONIGO. Era molto conosciuto in città
Stroncato nel sonno
F ex consigliere Bari
Ayeva 59 anni
Abitava con moglie e figli
da qualche anno ad Monte
e apparteneva a una nota
famiglia di commercianti
LinoZonin
Se ne andato nel sonno, nelle
prime ore di lunedì mattina.
Paolo Bari, 59 anni, persona
conosciutissima a Lonigo, dove era nato, e ad Alonte dove
abitava da qualche anno, è spirato così, senza un lamento, lasciando nello sconforto i famigliari e gli amici.
La sera prima si era coricato
come sempre senza accusare
particolari disturbi. Con i famigliari aveva parlato dei suoi impegni imminenti, di faccende
quotidiane, nulla che lasciasse presagire il dramma.
Poi, verso le 2 di lunedì, la moglie lo ha sentito respirare affannosamente e, quando gli si
è rivolta per sapere come stava, per Paolo non c'era già più
niente da fare.
La moglie ha dato immediatamente l'allarme al Suem e
un'ambulanza del 118 con il
medico si è recata ad Alonte,
per tentare di rianimarlo, ma
senza esito. Le cause del decesso parlano di un arresto cardio-respiratorio.
Il corpo è stato quindi trasportato all'ospedale di Arzignano
per l'esame autoptico, il cui esi-
Paolo Bari, aveva 59 anni
to non è al momento conosciuto.
Paolo Bari era il secondogenito di una famiglia di commercianti in abbigliamento molto
stimata in città. Da giovane
aveva anche svolto attività politica ricoprendo per qualche
anno la carica di consigliere
comunale a Lonigo.
Dopo aver lasciato l'attività di
famiglia
aveva
avviato
un'attività di agente librario.
Di temperamento mite e riflessivo era, al tempo stesso, attento e acuto nelle osservazioni.
Un uomo buono e intelligente
che ora la moglie Emanuela, i
figli Tommaso e Francesco, di
soli 12 e 9 anni, i parenti e gli
amici piangono sconsolati.
I funerali si svolgeranno domani alle 10,30 nella chiesetta
di Corlanzone di Alonte. •
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SCUOLA fi SOCIETÀ Parrocchie, associazioni, Asl 3 e Comune da tempo hanno costituito una rete con capofila la Fondazione Pirani-Cremona
1.500 bambini delle pantane oggi promuovono i loro diritti
BASSANO - (R.F.) Saranno i
bambini i principali protagonisti dell'annuale programma di
iniziative predisposto dal Coordinamento per la promozione dei diritti dei minori in
occasione della giornata internazionale dedicata ai più piccoli che si celebra oggi. Realtà del privato sociale, parrocchie, scuole, associazioni, Asl
3 e Comune da tempo hanno
costituito una rete con capofila la Fondazione Pirani-Cremona per promuovere l'attenzione e la cultura verso l'infanzia e l'adolescenza. Quest'anno, il ventaglio delle proposte
raccolte nel cartellone «Festa
dei diritti di tutti i bambini e
bambine» punta a sviluppare
una consapevolezza nei più
piccoli affinché si sentano cittadini a pieno diritto.
Sono numerosi i momenti
che si snoderanno fino a febbraio prossimo. Quest'oggi,
circa 1500 bimbi delle scuole
dell'infanzia paritarie della città alla stessa ora nelle rispettive sedi, affronteranno il tema
dei diritti dei minori attraverso l'animazione di alcune letture. Anche alla primaria Cremona, alle 10, saranno propo-
Oggi alla stessa ora
nelle rispettive sedi
affronteranno
il tema dei minori
sti filmati e letture sulla giornata.
Nella sala esposizioni della
libreria Cedis, in via Da Ponte, fino a domenica è visitabile una mostra fotografica
sull'infanzia negata. Il percorso intitolato «UnChildren»
raccoglie le illustrazioni di
Stefania Spanò ed è curato
dall'associazione Famiglie affidatane di Bassano. Abbinato ad esso, un concorso riservato ai ragazzi delle medie
inferiori e superiori, invitati a
produrre un elaborato, a loro
scelta entro il 27 febbraio, sui
diritti negati ai più piccoli. In
palio, ci sono 200 euro da
spendere in materiale didattico o in libri.
Il calendario delle iniziative
prevede altri appuntamenti,
per lunedì 25 novembre e poi
il 2 dicembre con le letture
animate pensate per i piccoli
della fascia di età che va dai
18 ai 36 mesi. Il primo dicembre, al Ridotto Remondini,
alle 16, il gruppo di Mamme &
Co proporrà Storie di Biscotti,
laboratorio con Giulia Landini. Completano il cartellone,
una mattinata di studi
sull'azione pedagogica di Tarcisio Frigo, in agenda per il 16
febbraio nei locali della Fondazione Pirani-Cremona e ancora, un incontro con il pedagogista Daniele Novara e la
serie di conferenze per operatori intitolata «Ogni bambino
ha il diritto di essere aiutato a
crescere bene e in salute».
La guerra delie cifre
Bambini di una scuola bassanese
I
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CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 7
E c'è anche la procreazione assistita
Unico centro nel Norditalia, segue l'intero processo, dall'analisi dell'embrione alla preparazione al parto
•>
UNA SPERANZA
PER TANTE COPPIE
MAROSTICA - Non solo medicina via
web a Marostica. Nella nuova struttura di via Fermi è attivo uno dei
pochissimi centri in Italia, l'unico al
nord, che si occupa di diagnosi prenatale e di procreazione assistita. Ad
essa si rivolgono coppie di aspiranti
genitori provenienti da tutta Italia:
«Esistiamo dal 2007 come centro di
procreazione - spiega Lorenzo Bertacco - ed il nostro intento è quello di
consentire alle coppie di avere figli,
sani. Attraverso una serie di specialisti seguiamo tutto il processo, dall'analisi delle cellule dell'embrione alla
preparazione della paziente fino al
completamento del processo. Il tutto
all'interno dei nostri locali: sala operatoria, laboratori specifici, stanze di
degenza, palestra. Non lasciamo nulla
al caso e ogni anno inviamo al Ministero della Sanità un report sulle nostre
attività». Tra le caratteristiche principali del centro di medicina scaligero
anche la presenza, oltre che di specialisti, di giovani neolaureati che non
sono costretti a scappare dall'Italia
per lavorare in maniera specializzata
ma trovano nel cuore del Veneto un
centro in linea con gli standard internazionali.
«Come gruppo Salus siamo diventati da tempo un punto di riferimento
per questo tipo di medicina - prosegue Bertacco - ed è bello sottolineare
come sono tanti i giovani medici e
ricercatori che chiedono di poter
collaborare con noi; non possiamo
dire di sì a tutti, ovviamente, ma, nei
limiti del possibile, e delle necessià,
siamo ben felici di avvalerci della
collaborazione di persone che solitamente vediamo fuggire in altri Paesi». L'eccellenza quindi al servizio dei
pazienti, delle giovani generazioni e
del territorio; dalle metodologie classiche della medicina passando per il
web e arrivando fino alle futuristiche,
ma oggi più che mai attuali tecniche
di procreazione medicalmente assistita.
J.L.
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SALUS, UN VALIDO SUPPORTO
Salute, ormai un italiano su tre si rivolge ad internet
(J.L.) Dopo Stati Uniti e Israele, Paesi leader in
questo settore, anche da noi la webmedicine sta
prendendo piede. Ne è dimostrazione una recente
indagine del Forum per la ricerca biomedica del
Censis secondo la quale un italiano su tre utilizza
internet per ottenere informazioni sulla salute. Di
questi, il 90,4% effettua ricerche su specifiche
patologie, il 58,6% cerca medici e strutture a cui
rivolgersi mentre il 15,4% prenota visite ed esami
attraverso la rete. Anche la sanità pubblica, negli
anni, si è sempre più avvicinata a questo
approccio, quantomeno per la prenotazione delle
visite e l'invio di documentazione clinica. Ma c'è
ancora da lavorare. «Webmedicine.it ha impresso
un'accelerazione al processo - avverte aggiunge
Bertacco - non vogliamo sostituirci alla visita
tradizionale poiché siamo convinti che il contatto
diretto sia essenziale. Ma in particolari esigenze il
web e la consulenza on-line hanno valore e sono
di assoluta qualità».
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Visite via web
e procreazione
assistita alla Salus
// Centro diMarostica, unico privato in Italia
abilitato per la procreazione assistita, ora
lancia l'idea di webmedicine.it, primo
portale di consulenze medico-sanitarie on line
CENTRO SALUS Attrezzato per la procreazione assistita
• ddella medicina
WEBMEDICINE
Ideata da Bertacco e Davanzo
a Marostica punta a diventare
la prima piattaforma italiana
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I REPARTI
Si va dalla patologia clinica
alla psicologa e persino a
consulti sulle cellule staminali
Il dottore riceve on-line
Visite ed esamiida
aa casa
Johnny Lazzarotto
MAROSTICA
Il nostro obiettivo e'
\ \ quello di diventare la
prima piattaforma italiana
di consulenza medica on-line entro un anno; in tre anni
puntiamo a diventare leader
in Europa». Si spiega così,
senza troppi giri di parole,
l'idea di webmedicine.it, portale di consulenze medico-sanitarie on-line nato a Marostica nell'ambito del Centro
Salus dall'idea di Lorenzo
Bertacco e Stefano Davanzo.
Ed e' proprio Bertacco, volto
noto della politica marosticense fino alla precedente
tornata elettorale, a illustrare i dettagli di un progetto
che coinvolge oggi decine e decine di pazienti e professionisti:
«Quello che proponiamo é un rapporto diretto tra medico e paziente con la possibilità,
da casa e con orari che
vanno ben oltre i normali standard lavorativi, di ricevere consulti
e indicazioni ma anche di inviare esami e
radiografie. Sulla base
delle richieste e
della disponibili-
tà dello
specialista fissiamo un appuntamento in
giornata e
il tutto si
svolge su
una piattaforma riservata e
blindata
dal punto di vista della privacy dei pazienti. In videoconferenza si instaura un
rapporto diretto con il medico, tanto diretto che al termine della consultazione il paziente ha la possibilità di
esprimere un giudizio sul
servizio e sull'interazione appena avuta con lo specialista».
Al momento sono una quarantina le tipologie di consulenza
che si possono richiedere attraverso il portale webmedicine.it al quale, dopo essersi
registrati, si accede di volta
in volta alla propria area di
interesse. Si va dalla genetica
ai consulti sulle cellule staminali, passando per psicologia,
patologia clinica, andrologia
e ostetricia, arrivando poi ai
rami legati alla nutrizione e
ai disturbi gastrointestinali.
«E costo di ciascuna consulenza è on-line e a disposizione
di tutti - prosegue Bertacco ci sono persone che spesso,
per problemi lavorativi, non
riescono ad essere in ospedale o in ambulatorio nei classici orari di visita. Ecco che
attraverso il nostro portale ci
si può avvalere della consulenza di un medico specializzato dalle 7 del mattino fino
alle 23.30». I costi vanno dai
40 euro per una semplice
consulenza psicologica di 30
minuti fino ad un massimo di
120 euro per un'ora di consulenza relativa alla nutrizione
in gravidanza o durante l'adolescenza. Ci sono poi casi
specifici e tariffe più elevate
per quanto riguarda il delicato settore delle
cellule staminali con 90 minuti
di consulenza
su cure e approfondimenti con
un costo di circa
220 euro. Il tutto rimanendo comodamente seduti alla propria
scrivania,
di
fronte al proprio computer e
nella più completa privacy.
«I medici che
collaborano con
webmedicine sono accuratamen-
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te selezionati e
devono rispettare il codice etico
che il portale si
è dato - prosegue Bertacco - a
loro chiediamo
la presentazione del curri-
culum in maniera chiara ma
chiediamo anche di sottoporsi ad un continuo feedback di
valutazione al
termine di ogni
consulenza, così
da avere tutti gli elementi per
capire il livello della prestazione di volta in volta erogata». Un continuo scambio e
confronto quindi che da Marostica, punta a portare l'Italia
sempre più al passo con i
tempi.
Una sala
operatoria, un
laboratorio e la hall
del Centro Salus
Marostica. Sopra,
Lorenzo Bertacco,
uno dei fondatori
della clinica
privata: «In tre
anni puntiamo a
diventare leader in
Italia»
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L'INIZIATIVA
Oggi raccolta
dì medicine
peri bimbi
dei paesi poveri
Oggi in occasione della Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia, la Fondazione Francesca Rava propone una iniziativa che coinvolge anche il Vicentino. L'appello della Fondazione, che ha a cuore soprattutto i bambini dei paesi più poveri del mondo, consiste nel raccogliere prodotti baby care, come termometri, pannolini,
garze, cerotti, biberon, oltre a
farmaci da banco ad uso pediatrico, da destinare alle Case or-
fanotrofio NPH in Haiti, in
America Latina e per enti per
l'infanzia bisognosi in varie città d'Italia.
Nonostante la Carta dei diritti dell'infanzia sia stata approvata dall'Assemblea Generale
delle Nazioni Unite nel 1989,
ancor oggi, a milioni di bambini nel mondo sono negati anche i diritti basilari. Per questo la Fondazione ha scelto di
agire con un'azione di sostegno concreto. Tutti i prodotti
che verranno acquistati saranno contestualmente consegnati ai volontari della Fondazione presenti nelle farmacie aderenti, riconoscibili dall'apposita pettorina. Nel Vicentino le
farmacie che hanno aderito sono: Farmacia Campedello (Vicenza); Farmacia Europa (Grisignano); Farmacia Pasubio
(Schio); Farmacia Cogato
dott. Gianantonio (Marano Vicentino); Farmacia Comunale
(Bassano del Grappa).*
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MEDICINA. A Villa Margherita di Arcugnano parte un test sull'efficacia della sostanza vegetale contro l'invecchiamento
La papaya anti-stress nasce a Vicenza
Lo studio condotto dal primario
Risultati anche con il Parkinson
Bosello, cattedratico veronese
di clinica geriatrica e un lungo
curriculum scientifico (esperMisurare lo stress ossidativo to di invecchiamento e nutriper capire se sei malato e se po- zione, ha fondato la Società itatrai ammalarti. A Villa Mar- liana per l'obesità e la Società
gherita di Arcugnano parte italiana per lo studio dei diuna ricerca inedita, la prima sturbi del comportamento alidel genere in Italia. Ma cos'è lo mentare) e di un team operatistress ossidativo ? Sembra un vo di cui farà parte il direttore
oggetto misterioso. Invece è la del laboratorio Andrea Bon.
crisi provocata dall'ammutinaCome primo atto uno studio
mento dei radicali liberi all'in- "a doppio cieco".
terno dell'organismo. Sono
Nel senso che, per eliminare
molecole di ossigeno impazzi- la possibilità di errori, metà
te che cominciano ad attacca- dei pazienti assumerà effettire e a danneggiare i tessuti, an- vamente una farmaco di cui si
cora più man mano che si in- vuole valutare l'efficacia, menvecchia per il cedimento delle tre l'altra metà prenderà una
difese immunitarie e delle bar- sostanza placebo assolutariere antiossidanti. Insomma, mente indistinguibile.
proiettili vaganti che lesionaNordera recluterà 40 pazienno le cellule ma possono inne- ti e 40 familiari, che verranno
scare una serie di malattie di- sottoposti a dei test.
ventando la spia di problemi
In particolare per accertare
molto più pericolosi che maga- il valore del coenzima Q10, un
ri già insidiano la salute.
potente antiossidante che si
Importante, dunque, control- trova in tutte le cellule del corlare lo stadio dell'ossidazione po, tramuta il cibo in energia e
per battere sul tempo i fattori avrebbe effetti benefici nelle
che possono scatenare malat- malattie cardiache, nel posttie anche incurabili. Per que- infarto, nel diabete, ma anche
sto a dicembre all'interno del- per contrastare ipertensione e
la casa di cura Villa Margheri- colesterolo alto.
ta nasce il centro per lo studio
Questo innovativo esperidello stress ossidativo. Una no- mento prevede tre step. I 40
vità assoluta, appunto, nella pazienti e i 40 familiari, a partigeografia della sanità. Lo gui- re da aprile 2014, avranno 6
derà il primario neurologo del- mesi di trattamento. Poi una
la struttura Giampietro Nor- sospensione di 3 mesi. Quindi,
dera, che si avvarrà della con- nuovi esami paralleli. Non sosulenza scientifica di Ottavio lo, ma, come detto, metà delle
Franco Pepe
persone scelte a caso assumeranno ogni giorno una dose di
4 grammi e mezzo di polvere
di papaia, che è inserita fra gli
alimenti ricchi di vitamina C
in grado di garantire il giusto
livello di antiossidanti, e, quindi di fungere da scudo contro
gli effetti devastanti dei radicali liberi.
In pratica a Villa Margherita
si vuole verificare la capacità
della papaia fermentata anche come anti-stress ossidativo dopo che un precedente studio, che ha richiamato l'interesse anche del Centro Caritas
del Vaticano (tanto che Nordera è stato invitato a relazionare a Roma) ne ha accertato in
qualche misura l'incidenza,
nell'ambito della malattia di
Parkinson, sul principale
marker che altera il Dna della
cellula.
«Con 9 grammi di papaia al
giorno - spiega Nordera - dopo 3 mesi la situazione si è normalizzata, i sintomi motori
dei pazienti sono migliorati
del 15 per cento, il tremore è
diminuito».
Insomma si vuole capire fino
a che punto lo stress ossidativo riesca a svelare lo stato di
salute di una persona, sia in
grado di predire future malattie vascolari, cardiologiche,
neurologiche e autoimmuni e
se la papaia possa diventare
un'"arma" utile per queste patologie.*
La ricerca
QUELLA TERAPIA
CHE PIACE AL VATICANO
Fu a gennaio del 2012,
quando papa era ancora
Benedetto XVI, che
Giampietro Nordera venne
chiamato a Roma nella
sede della Fondazione del
Buon Samaritano per
parlare della ricerca
portata avanti nel
laboratorio di Villa
Margherita sull'uso della
papaia fermentata. Ad
ascoltare il direttore della
casa di cura di Arcugnano i
due massimi esponenti
ecclesiali in chiave di
sanità, l'arcivescovo
polacco Zygmunt
Zimowski che guida il
"ministero" vaticano della
salute e il monsignore
congolese Jean-Marie
Mupendawatu
sottosegretario del
Pontifìcio Consiglio per gli
operatori sanitari. Ma
anche il prof. Vittorio
Colizzi, ordinario
all'università Tor Vergata
di Roma, immunologo che
SANITÀ VENETO
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Pag. 14
collabora con il Premio
Nobel Lue Montagnier.
La papaia fermentata, per
il suo costo relativo,
potrebbe infatti diventare
una terapia di elezione per
combattere sia l'Aids e sia
il morbo di Parkinson nei
Paesi più poveri e a costi
molto bassi, «F.P.
Un laboratorio a Villa Margherita sulle malattie degenerative
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Entro il 2015 tutto attivo anche sul territorio
Tre mesi di tempo ai dg
per fare il piano attuativo
VENEZIA
Oltre alle dotazioni di reparti di
ciascun ospedale - con 17.448
posti letto in tutto - la delibera
varata ieri e definita da Zaia il
"business pian"della sanità
regionale indica anche le
schede territoriali.
NUMERI SULTERRITORIO. Ci
saranno in tutto 26 Distretti
socio-sanitari (nel Vicentino,
solo miss 6 della città ne avrà
due). E poi vanno riorganizzate
le Cure primarie con le
aggregazioni funzionali tra
medici di base per la "medicina
di gruppo": ne sono previste in
tutto 198 (per un totale di
3293 medici) di cui 13 per
lUlss di Vicenza, 7 ciascuna per
le Ulss di Bassano e dell'Ovest,
e 8 per quella dell'Alto
Vicentino. C'è poi la
programmazione appunto dei
posti-letto nelle strutture
sanitarie intermedie, con il
criterio base di avere 1,2 posti
ogni mille abitanti: cene
saranno 3mila e 38 in tutto il
Veneto (1263 sono da creare,
gli altri ci sono distribuiti tra
hospice, ospedali di comunità e
unità riabilitative), di cui 420
per il Vicentino. Infine c'è il
controllo della capacità di
accoglienza dei centri di
servizio per anziani: 34 mila
posti in tutta la regione.
NOVITÀ DECISE IN GIUNTA. La
commissione"5anità" ha fatto
inserire anche una unità di
"Psicologia ospedaliera" in ogni
Ulss capoluogo di provincia.
Quanto a dettagli rispetto al piano
complessivo decisi invece dalla
Giunta nella sua autonomia, a
Verona ci sarà una "terapia
intensiva pediatrica"con 10 posti
letto, e a Valdagno resta
l'otorinolaringoiatria con 10 posti
letto e un primariato fino a che
non verrà costruito il nuovo
ospedale dell'Ovest Vicentino.
ORA I PIANI DEI DG. Per i direttori
generali delle Ulss ora inizia lo
sforzo maggiore: entro tre mesi
dalla pubblicazione sul Bur della
delibera varata ieri dovranno
formulare un loro "Piano
aziendale"indicando come
nell'arco dei due anni che hanno
davanti attueranno gli obiettivi
stabiliti dalla Regione anche per
quello che riguarda l'attivazione
dei posti-letto "territoriali" e
l'organizzazione dei medici di base
e della guardia medica che deve
coprire 7giorni su 7 l'assistenza. In
questa "assistenza territoriale"
sarà decisiva l'istituzione delle
"Centrali operative territoriali" che
la Regione ha immaginato come
veri e propri centralini"118 del
territorio" Quanto alle nuove
assunzioni nelle Ulss, continua la
stretta decisa tempo fa: potranno
essere autorizzate solo dalla
Regione, «RE.
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
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GIUNTA REGIONALE. Dopo sei mesi dal primo voto, via libera al provvedimento con le modifiche chieste dal Consiglio
Sanità, c'è il piano regolatore
Definitivamente approvate le schede ospedaliere
anche se Zaia preannuncia alcune «correzioni»
Inseriti i 320 posti letto in più per "foresti"
Piero Erte
inviato a VENEZIA
Questa volta l'iter è finito, anche se non completo. La sanità veneta ha il suo nuovo "piano regolatore" che stabilisce,
Ulss per Ulss, come riorganizzare le strutture ospedaliere e
quelle territoriali. La Giunta
regionale ieri ha approvato definitivamente le "schede" per
le strutture ospedaliere - anche quelle private - e per quelle del territorio. Sono passati
quasi sei mesi dalla prima adozione, ma non ci saranno ritardi: la delibera stabilisce infatti
che i direttori generali delle
singole Ulss avranno tempo fino aliatine del 2015, e cioè fino
alla scadenza del loro mandato - come era stato stabilito già
dall'inizio - per applicare in
pieno il piano stesso.
Anche sulla rete oncologica veneta, sottolinea Zaia, ci sarà
un ragionamento che metta al
centro lo Iov come struttura di
eccellenza in rete con i reparti
disseminati in Veneto.
di tutto potranno trovare allocazione in strutture ospedaliere attuali».
I 320 POSTI LETTO IN PIÙ PER I
"FORESTI" Peraltro a fronte
dei tagli passa definitivamenPOSTI LETTO: DALL'OSPEDALE te la proposta lanciata dalla
AL TERRITORIO. « U n lavoro del commissione "Sanità" di Pagenere - aggiunge con soddi- drin: individuare un "pacco"
sfazione l'assessore Coletto - di 320 posti letto in più che
mancava da 12 anni. Prima si non rientrano nel calcolo deera rattoppato qua e là, ora vie- gli standard (cioè 3,7 posti per
ne rifatto su misura il vestito mille abitanti) perché sono dedella sanità veneta. Con una stinati ai pazienti extra-regiorazionalizzazione che non si è ne. Sono 100 ciascuna per le
basata sui tagli lineari ma su aziende ospedaliere di Padova
una riorganizzazione della re- e Verona (che però possono sate, secondo lo schema degli lire anche a 120) e poi 30 a Mal"hub", cioè ospedali dotati di cesine (Ulss di Bussolengo: in
quelle alte specialità che devo- sostanza li paga il Trentino),
no servire a un bacino di uten- 30 a Feltre e 20 ciascuna a Veti di 1 milione di persone, e de- nezia, Treviso e Vicenza. Quegli "spoke", cioè gli ospedali sti posti in più potranno essecon tute le specialità che devo- re aggiudicati anche alle strutno servire un bacino di ture private convenzionate (fiI RINVÌI: AMBULANZE. D I E T O - 2-300mila abitanti». Rispetto no al massimo del 15% in più
LOGIA, I0V. Il governatore Luca ai posti-letto ospedalieri, osZaia da una parte ha sottoline- serva Coletto, «il Veneto era dei posti letto già accreditati).
ato con forza il passaggio stori- già quasi in linea con l'obiettico, ringraziando l'assessore vo dei 3,7 posti letto per mille LE CRITICHE Nel pomeriggio
Luca Coletto, la struttura tec- abitanti fissato ora dalla legge sono emersi i primi interventi
nica guidata dal dirigente Do- nazionale. Ma abbiamo co- critici. «Di rivoluzionaria, nel
menico Mantoan e la commis- munque riorganizzato il servi- ridisegno della sanità veneta,
sione "Sanità" guidata dal for- zio con un taglio di 1219 posti c'è solo la sfrontatezza del presidente Zaia, che spaccia per
zista Leonardo Padrin, il cui letto ospedalieri che sarà però epocale una riforma che lasceparere è stato quasi intera- compensato da 1263 posti-let- rà tutto com'è per molti anni a
mente recepito ieri dalla Giun- to in più "extraospedalieri", venire», attacca Gerardo Colata stessa, esclusi alcuni parti- cioè ricavati in strutture sani- marco, segretario regionale
colari. Dall'altra ha però mes- tarie intermedie che portano Uil. E per il consigliere Clauso le mani avanti annuncian- l'assistenza più vicina alle sin- dio Sinigaglia (Pd) si tratta sodo che ci saranno anche altre gole aree venete. Nello stesso lo di tagli e poi «basta chiededelibere di "aggiustamento" tempo questi posti letto ci co- re agli addetti ospedalieri per
del piano attuale. Due casi di stano 150 euro al giorno, con- capire che le schede approvate
questi sono già scritti nero su tro i 6-700 degli ospedali. Ora presentano molte scelte sbabianco: le dotazioni di mezzi ci sarà un confronto con le gliate, non a caso lo stesso Zaper i servizi di ambulanze per Conferenze dei sindaci delle ia ammette che verranno corl'emergenza e l'istituzione del- singole Ulss per stabilire dove rette per tranquillizzare chi
la rete delle strutture diabeto- indicare questi posti "territo- protesta».*
logiche sul territorio veneto. riali", che ovviamente prima
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
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Il governatore Luca Zaia coi dg delle Ulss e l'assessore Luca Coletto
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
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SANITÀ. Tempi ridotti e più programmazione
Sangue, da febbraio
le donazioni online
Nella sala convegni dell'ospedale si è svolta una riunione indetta dal Centro trasfusionale
alla quale hanno partecipato i
gruppi che operano nel campo del volontariato: Reparto
Monte Grappa, Fidas, Avis, donatori di sangue di Campese.
La responsabile del settore trasfusionale, Armanda Diamantini, ha fatto presente che, nel
corso del 2012, negli ospedali
di Bassano e Asiago, si è proceduto alla trasfusione di 6.878
unità di emazie, 635 di plasma
e 221 di piastrine, per un totale
di 7.734 interventi. È stato sottolineato il ruolo fondamenta-
le svolto dalle associazioni di
volontariato, per garantire la
disponibilità costante di sangue e di emoderivati. Si è auspicato l'arrivo di giovani donatori, al fine di garantire il ricambio generazionale.
Dal febbraio del prossimo anno, la gestione delle donazioni
sarà regolata dalla prenotazione on-line. Ai donatori saranno inviate le indicazioni per
eseguire da casa, con breve
passaggi, via Internet, la prenotazione. Una novità che permetterà di ridurre i tempi di attesa e migliorerà la programmazione. «M.B.
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
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Novità approvata nella riforma sanitaria. Verifiche continue e pagelle per gli ospedali
La Regione dà i voti ai reparti
I primari rischieranno il posto
VENEZIA—Rivoluzione sanità. La Regione darà le «pagelle» ai primari. Le «Unità operative complesse» che per
due anni nonraggiungeranoi parametri ministeriali saranno sottoposte a «verifica». Se il giudizio sarà negativo salterà il responsabile del reparto, cherischieràla chiusura.
Le «pagelle» per i reparti
I primari rischiano il posto
Approvata Mtima versione della riforma sanitaria
VENEZIA — La novità più importante riguarda «la pagella» dei primari. Le Unità operative
complesse che per due anni non raggiungerano i
parametri ministeriali (per esempio un basso indice di mortalità a 30 giorni per le Cardiologie,
una percentuale indicata di interventi in laparoscopia per le Chirurgie 0 un numero di cesarei
non superiore al 22% del totale parti per le Ginecologie)
saranno infatti sottoposte a
«una puntuale verifica» dalla Regione. Palazzo Balbi
manderà i risultati di tale revisione all'Agenas (l'Agenzia
nazionale per i servizi sanitari) e se il giudizio sarà negativo salterà il responsabile del
reparto «in osservazione»,
che rischierà la chiusura. E'
uno dei paletti introdotti dalle schede ospedaliere ieri definitivamente approvate dalla giunta Zaia dopo il passaggio in commissione
Sanità, della quale sono state recepite diverse modifiche e respinte altre. Questo passaggio ha trovato l'ok di entrambi gli organi, perchè finalizzato a «mantenere alta la qualità in tutti i reparti».
«Ce ne sono alcuni che vanno molto bene e altri
meno — spiega Domenico Mantoan, segretario
regionale della Sanità—la valutazione dei primari servirà proprio a garantire omogeneità di assistenza in ogni struttura del territorio».
E' invece riservata ai disabili e ai soggetti fragili come malati di Aids e anziani non abbienti l'introduzione dell'Odontoiatria di comunità, che
ogni Usi dovrà garantire non in ospedale ma sul
territorio, anche ricorrendo a convenzioni con altre Usi 0 con privati accreditati, per assicurare le
cure gratis ai soggetti citati. In scaletta poi l'atti-
vazione nelle sette Usi capoluogo di un'Unità
semplice di Psicologia ospedaliera, la creazione
di una rete diabetologica e di 600 posti letto aggiuntivi riservati ai malati di fuori regione. Per i
centri convenzionati sono il 15% del totale, che
sale al 30% per i centri psichiatrici. Quanto al pubblico ne sono stati assegnati fino a 120 ciascuna
alle due Aziende ospedaliere di Padova e Verona,
30 l'uno ai nosocomi di Feltre e Malcesine, 20
ognuno a quelli di Venezia, Treviso e Vicenza. Infine, dopo due anni e mezzo di blocco del
turn-over, le richieste di nuove assunzioni da
parte delle aziende torneranno ad essere indirizzate alla segreteria della Sanità, non più alla giunta. Sono i passaggi salienti dell'ultima versione
della riforma della sanità, inizialmente prevista
nel triennio 2013/2015 e ora da attuare nei due
anni che restano. Si opererà la riduzione di 1219
letti ospedalieri (rispetto ai 18.667 del 2012) a
fronte di altri 1263 posti da riservare alle strutture di ricovero intermedie sul
territorio (già forti di 1775), sul
quale dovranno sorgere anche
gli ambulatori I124 («troveremo
l'accordo con i medici di famiglia, i soldi per aprirli ci sono»,
dice l'assessore alla Sanità, Luca Coletto). Il taglio dei letti
ospedalieri e la creazione di
quelli territoriali (dove metterli
lo decideranno Conferenze dei sindaci, direttori
generali delle Usi e medici di base) dovrà essere
contestuale.
Tra le novità più «tecniche», la conferma della
Terapia intensiva pediatrica con 10 letti in Azienda ospedaliera a Verona, l'Ortopedia a «Villa Salus» a Mestre, il primariato di Endocrinologia in
Azienda ospedaliera a Padova, 50 letti aggiuntivi
in strutture intermedie nell'Usi 12, 20 dei quali
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 20
all'ospedale civile di Venezia. Una riorganizzazione che dovrebbe partire il prossimo febbraio, perchè adesso i direttori generali hanno 90 giorni di
tempo per presentare alla Regione il proprio piano aziendale per il 2014 e il 2015, nel quale indicare «le azioni da intraprendere per l'adeguamento della dotazione assistenziale, nel rispetto dell'equilibrio di bilancio». «Il 98% del lavoro è stato fatto — dice il governatore Luca Zaia — ora,
un po' alla volta, apporteremo aggiustamenti
con altre delibere». La prima contempla la scelta,
da parte dello stesso Zaia con i rettori, di quanti
tra gli 80 primariati l'una delle Aziende ospedaliere di Padova e Rovigo dovranno andare ai medici ospedalieri
e quanti agli universitari. «Il fine della riforma è di riorganiz-
zare il sistema in base ai bisogni della popolazione, all'appropriatezza dell'assistenza e a una
più equa e uniforme distribuzione delle risorse, ma senza
operare tagli orizzontali e indiscriminati — aggiunge Coletto —. Possiamo dire
di aver rifatto l'abito alla sanità, un abito su misura, che assicura le cure il più vicino possibile al
paziente, compatibilmente all'alta qualità, alla sicurezza e all'efficacia». Ma l'opposizione storce il
naso. «Macché rivoluzione, vengono fatte promesse poi non mantenute — sbotta Claudio Sinigaglia (Pd) — le schede sono piene di scelte sbagliate, a partire dal territorio, dove non è previsto nulla in termini di strutture intermedie».
Michela Nicolussi Moro
Per i più fragili
Cure odontoiatriche gratis
per i disabili e per i soggetti
deboli, come anziani
disagiati e malati di Aids
In reparto Un infermiere al lavoro al letto di un paziente
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 21
Primo caso in Veneto
Il test del Dna
arriva in farmacia
PADOVA - Di solito viene prelevato dalla
polizia scientifica dopo un omicidio, o sulla
«scena del crimine» dei telefilm americani.
A Padova, invece, il test del Dna approda in
farmacia: non certo per individuare il
colpevole di un delitto, ma per prevenire
patologie e disfunzioni dovute a una
cattiva alimentazione, n servizio (una
novità assoluta in Veneto) è venuto in
mente al titolare della farmacia
«Savonarola» nell'omonima via della Città
del Santo, e prevede due tipi di test,
sufficienti una volta sola in tutta la vita: da
un lato quelli per le intolleranze alimentari
come celiachia ed allergia al lattosio, con
cui si può capire se esiste una
predisposizione alle reazioni autoimmuni;
dall'altro quelli metabolici, che permettono
di scoprire la quantità di calcio, vitamina
D, Mari, omocisteina e colesterolo presenti
nel metabolismo. «Qualche cliente ha già
provato, ma non abbiamo ancora ricevuto
l'esito - dice Pangrazio -. Per ora il costo
del servizio è di 165 euro».
Alessandro Macciò
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 22
Caso Cariolaro
Prof grave
in Cina,
pronta
équipe per
rimpatriarlo
Grave David Cariolaro
PADOVA —Un'equipe
padovana è pronta a
volare in Cina e riportare
in patria David Cariolaro,
44enne padovano da oltre
50 giorni ricoverato in
gravi condizioni a
Suzhou, città a 100
chilometri da Shanghai
dove da otto anni insegna
Matematica alla
«Xianjiatong-LiverpooL».
n docente, vittima di un
brutto incidente, ha
subito un politrauma
encefalico-midollare con
complicazioni polmonari
ed è in coma ma i medici
cinesi non sono in grado
di operarlo, perciò è vitale
per lui il rientro in Italia.
Dopo gli appelli lanciati
dal padre Gianfranco,
costretto a pagare 1500
euro al giorno per la
degenza, il premier Enrico
Letta ha autorizzato 10
giorni fa il trasferimento
con un volo di Stato. Un
improvviso aggravamento
di Cariolaro ne ha però
rinviato l'arrivo
all'ospedale della città del
Santo. «Nelle ultime ore la
situazione si è stabilizzata
e ora sembra che il
paziente sia trasportabile
— annuncia il
governatore Luca Zaia,
allertato dal console
generale a Shanghai,
Vincenzo De Luca —.
Vogliamo andare a
riprendercelo, deve essere
qui per la fine della
settimana». Zaia ha
firmato le autorizzazioni
necessarie all'invio a
bordo del Falcon di
un'equipe composta dal
primario della
Neurochirurgia
dell'Azienda osDedaliera
padovana, professor
Renato Scienza, della
responsabile della Terapia
intensiva dello stesso
reparto, dottoressa
Marina Munari, di un
altro anestesista e di due
infermieri. «Noi siamo
pronti, i documenti anche
e abbiamo dato
all'Aeronautica militare
indicazioni per
l'allestimento di una sorta
di Rianimazione mobile»,
dice Scienza.
M.N.M.
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 23
L'Angelo di Mestre
Vetrate a vela, servono rocciatori francesi
Pulire lefinestredell'ospedale
costa 270mila euro in 5 anni
L'ospedale di Mestre
L'Usi: «Stiamo rivedendo la spesa del servizio»
Rocciatorifrancesiper pulire
le vetrate a vela dell'Angelo
Il conto? 270.000 euro in 5 anni
La Regione: «Mausolei ingestibili, lontani dai malati»
VENEZIA — Ma è possibile che per pulire la
grande vetrata a vela dell'ospedale dell'Angelo
bisogna scomodare l'uomo ragno? O meglio,
la sua declinazione al secolo, cioè un gruppo
di esperti tra speleologi e alpinisti francesi procurati dalla società «Air process Mediterranée» alla Sodexo, la multinazionale che ha
in gestione le pulizia del polo di Mestre. Professionisti abituati a far splendere gli esterni
di grattacieli e aereporti e che, in turni di dieci
per altrettanti giorni, si calano lungo i 7 mila
metri quadri della grande vela di vetro, lunga
180, partendo dal tetto. Protetti da una speciale imbracatura, utilizzando la doppia corda
per la discesa e la messa in sicurezza e muovendosi con ventose applicate alle scarpe, i
rocciatori scendono lungo le superfici rimuovendo lo sporco. Dapprima passano un rullo
imbevuto di sostanza sgrassante, poi un tergivetro per dare brillantezza alle superfici. Il tutto al prezzo di 30 mila euro a intervento, moltiplicato per tre volte nei primi anni a partire
dal 2009, e per 12 mesi negli ultimi. Facendo i
conti della serva, se per 2009 e 2010 si sono
spesi 180 mila euro in totale e per il triennio
2011/2013 altri 90 mila, la spesa ammonta già
a 270 mila euro. Solo per la pulizia di un vetro.
Poi c'è quella dei 16 mila metri quadrati di finestre a specchio delle stanze di degenza, rivolte sia all'esterno che nella hall, e dei quattro «pozzi di luce» interni, alti 31 metri. Insomma, il conto è da capogiro.
«L'operazione è a carico di "Veneta Sanitaria", il concessionario del project che ha costruito l'ospedale ed è impegnato a garantire il
servizio — fa sapere l'Usi 12 veneziana — insieme agli altri compresi nell'accordo, secondo i capitolati concordati con noi e secondo
gli standard da noi stabiliti. Nel quadro della
revisione degli accordi sul project financing,
in atto a Venezia, sta comunque per essere ridiscusso anche questo costo, nell'ottica di un
complessivo sforzo di contenimento delle
uscite». Va ricordato che il project contempla
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 24
241 milioni di spese di costruzione, con un investimento di 141 milioni da parte del privato,
al quale la Regione deve pagare un canone di
40 milioni all'anno per 24 anni. In più il privato si tiene gli introiti di alcuni servizi che ha
ricevuto in gestione, come bar e servizio alberghiero.
«La pulizia viene ripetuta in base alle necessità, variabili a seconda degli eventi atmosferici, che possono influire sporcando 0, al contrario, contribuendo a tenere pulita la vetrata —
precisa l'Usi 12 —. Nei primi anni è stata ripetuta anche tre volte l'anno, ma in seguito si è
ritenuto che per le superfici esterne, mai a contatto con l'utenza, fosse sufficiente in media
un intervento ogni 12 mesi». Uno spreco lo
stesso secondo il governatore Luca Zaia, che
ha ingaggiato una battaglia contro «gli ospedali-mausoleo poco utili ai malati e difficilmente
gestibili». «E' ora di abbandonare i progetti di
edilizia ospedaliera che comportano sprechi
inaccettabili — attacca il presidente del Vene-
to — mi riferisco per esempio alle grandi hall,
agli spazi commerciali, alle vetrate dell'Angelo, che appunto dobbiamo pulire con i rocciatori. Non discuto la bellezza architettonica e
non voglio andare contro gli archistar, ma solo puntualizzare che gli edifici pubblici devono essere semplici e fruibili. Non abbiamo bisogno di opere faraoniche, che costano e magari sono poco funzionali, perchè costringono
a concentrare in poco spazio i posti letto. I progettisti devono essere vicini ai malati, costruire quello che serve loro, non puntare a centri
mastodontici lontani dalle esigenze della gente». Secondo Zaia il «surplus», ovvero l'inutile
abbellimento architettonico, in un appalto vale tra il 25% e il 30%, perciò induce l'esborso di
milioni di euro. «Soldi che potremmo dedicare all'acquisto di macchinari e alta tecnologia,
indispensabili a curare i cittadini», chiude il
governatore.
n
Ogni intervento di pulizia
con dieci speleologi costa
30 mila euro. Prima
l'operazione veniva ripetuta
3 volte l'anno, ora una sola
M.N.M.
99
Luca Zaia
Non c'è bisogno
di opere faraoniche,
che tolgono spazio
ai posti letto
L'uomo ragno Uno dei rocciatori francesi ingaggiati per pulire la vetrata a vela dell'Angelo
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 25
L'impero di Ponzano
Benetton, doppia mossa tra farmeceutici e profumi
TREVISO — Alessandro Benetton
uno e due. Nella duplice veste di
leader del gruppo del casual di
Ponzano e di presidente di 21
Partners, l'imprenditore ha fatto
ieri parlare di sé due volte per
altrettante operazioni di rilievo.
Benetton Group ha reso nota
un'intesa con la spagnola Puig
per una licenza in esclusiva per
creare, sviluppare e distribuire
nuove linee di profumi United
Colors. Il contratto diventerà
operativo il 1. gennaio con la
distribuzione sia nei negozi di
cosmesi sia nei punti vendita
Benetton di una fragranza
femminile.
Come 21 Partners, sigla nata nel
2009 dopo la riorganizzazione
della merchant bank 21
Investimenti, Alessandro
Benetton ha comunicato
l'acquisizione di una larga
maggioranza di Synerlab, società
della farmaceutica, da Ardian,
soggetto del private equity che
deriva dalla parigina Axa. Ardian,
azionista di Synerlab dall' aprile
2007, resterà nel capitale con una
quota di minoranza. Il gruppo,
specializzato nella produzione di
medicinali per conto terzi, ha un
giro d'affari valutato intorno ai
100 milioni di euro ed occupa
oltre 600 dipendenti nei 4 siti di
produzione e nel centro di
ricerca, tutti in Francia.
e> RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro
Benetton,
presidente di
Benetton group
SANITÀ VENETO
CRONACA A.ULSS VICENTINE
Pag. 26
Tumori al seno:
800 casi all'anno,
9 guarigioni su 10
(F.Capp.)
Ottocento
nuovi casi l'anno a Padova, più di quattromila nel Veneto. La possibilità di ammalarsi per
una donna su nove, di
guarire per nove su
dieci. Questo grazie a
terapie sempre più personalizzate, farmaci
sempre più mirati, una
diagnostica molecolare
sempre più precisa. È
ancora il tumore al seno la bestia nera, ma
quel nero si sta progressivamente schiarendo,
lasciando ampio spazio
alla speranza.
«Il trattamento precoce può ridurre significativamente la mortalità: questo successo spiega il professor Pier
Franco Conte, direttore Oncologia medica 2
dello Iov - è il risultato
dii notevoli progressi
nella conoscenza della
biologia del cancro al
seno, i programmi di
screening, l'imaging
avanzato, i farmaci a
bersaglio molecolare».
ULSS 15 E SANITA' LOCALE
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
Pag. 27
Oggi la raccolta umanitaria
di farmaci pediatrici
per i bambini in difficoltà
(F.Capp.) La farmacia Al pozzo d'oro
(via San Clemente), la farmacia comunale San Bellino (via Bramante) a
Padova e la farmacia Alla Provvidenza
(viale Europa) a San Martino di Lupari:
sono questi tre i punti vendita nel
Padovano a partecipare oggi alla raccolta umanitaria della Fondazione Francesca Rava in favore dei bambini in
difficoltà. La cittadinanza potrà entrare
nelle farmacie e donare sciroppi per la
tosse, latte in polvere, detergenti, pappe per lo svezzamento, aspiratori nasali
per bambini, paracetamolo, termometri, soluzioni fisiologiche e molti altri
prodotti per la salute e la cura dei più
piccoli. Il 50% dei prodotti pediatrici,
raccolti grazie alla generosità della
popolazione e alle donazioni delle farmacie, andrà ai bambini seguiti ad
Haiti dalla Fondazione Rava mentre il
restante 50% ai bambini bisognosi del
Veneto e la successiva consegna avverrà tramite associazioni umanitarie del
territorio. «Nasce quest'anno una iniziativa di alto valore socio-sanitario che
vede il Veneto in prima linea nella cura
dei bambini in difficoltà» dice la farmacista Elena Vecchioni, responsabile per
il Veneto dell'iniziativa umanitaria.
ULSS 15 E SANITA' LOCALE
PIANO E SERV. SANIT REG.VEN.
Pag. 28
SANITÀ
Il test del Dna
da oggi si fa
in farmacia
SALUTE La "Savonarola" apripista per l'ultima frontiera delle analisi metaboliche e preventive
Il test del Dna? Si fa in farmacia
Con 80-150 euro e un sempliceprelievo sipossono scoprire intolleranze e predisposizioni
Federica Cappellata
Svela i segreti della nostra
"essenza", cosa ci fa star bene,
cosa potrebbe farci star meglio.
È il test del Dna, che ora a un
prezzo popolare (dagli 80 ai 150
euro, secondo la soluzione prescelta), si può fare in farmacia.
A Padova apripista è la farmacia Savonarola nella via omonima: qui in pochi secondi è
possibile raccogliere informazioni per conoscere, con assoluta certezza scientifica, le nostre
caratteristiche metaboliche e
quali alimenti ci fanno campare a lungo. Con questo nuovo
approccio personalizzato alla
prevenzione e al benessere individuale, si prevengono indirettamente malattie cardiovascolari, osteoporosi, ipertensione,
aterosclerosi, diabete e altre
patologie derivate dalla formazione dei radicali liberi.
«In città siamo il presidio di
un progetto avviato in Emilia
Romagna dalla Ngb Genetics,
spin off dell'Università di Ferrara, che a Bologna realizza test
genetici anche in ambito forense per conto di procure e forze
di polizia - spiega il titolare
della farmacia Savonarola,
Franco Pangrazio -. Il test si
basa su un auto prelievo di
saliva effettuato da parte del
cliente che è sempre assistito,
soprattutto nella successiva lettura del risultato, da personale
qualificato: aspetto indispensabile per interpretare correttamente i dati ottenuti, pur non
trattandosi di diagnosi».
I test si effettuano prelevando, con un semplice tampone,
qualche cellula dalle pareti della bocca: cellule esaminate poi
nei laboratori della Ngb Genetics che si avvalgono delle più
moderne tecnologie di biologia
molecolare. In 15 giorni il diretto interessato riceve la risposta
assieme ai suggerimenti per
rendere l'alimentazione e lo
stile di vita più corretti e personalizzati. «Un esame del sangue, per quanto preciso, legge
sempre lo stato di salute del
momento - prosegue Pangrazio
- e quindi può essere influenzato da fattori contingenti; il test
genetico invece determina con
assoluta certezza la presenza o
l'assenza di determinati fattori
strutturali che possono determinare problemi anche gravi».
Così l'esame sulla celiachia
permette di sapere se esiste
una predisposizione genetica a
questo disturbo, quello sull'intolleranza al lattosio aiuta a
comprendere se alcuni fastidi
gastrointestinali possono essere dovuti all'assunzione di latte;
vi è poi il test che dà risposte
sul metabolismo, evidenziando
se è opportuno integrare la
dieta con acido folico, calcio o
vitamina D.
PIONIERE
Il farmacista
Franco
Pangrazio
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Pag. 29
VJLLANOVA La lista "Civica Villanova" contro il sindaco che replica sull'associazione di volontariato
È scontro politico sul "Club Tre"
Lorena Levorato
VILLANOVA DI CAMPOSAMPIERO
Un complotto contro il Club
Tre. È questa la nuova accusa
che i consiglieri della lista "Civica Villanova" rivolgono al sindaco e alla sua amministrazione
comunale. Sullo sfondo l'associazione di volontariato "Club
Tre", che si occupa del trasporto sociale e attività a favore
degli anziani. «Continua la vicenda che coinvolge il Club Tre
ed è emerso in tutta la sua
violenza e volgarità il piano di
eliminare il direttivo da parte
di, oramai ben individuati personaggi. Anche dell'amministrazione», dice il capogruppo consiliare Lucio Caccin. Il consigliere parla di una missiva di
Loris Tommasini, volontario
del Club Tre, che è stata «erroneamente, dallo stesso, resa
pubblica su una pagina del
social network facebook l'8 novembre scorso - prosegue Caccin - Nella lettera Tommasini
tranquillizzava una tale Elena
dicendole che stava lentamente
maturando l'alternativa. Sempre ad Elena, approfittando del
suo ruolo di dipendente
dell'Ulss 15, si chiedeva di approfondire la questione di rimborsi al Club Tre». La donna in
questione è Elena Paggetta,
vicesindaco e assessore ai servizi alla persona del Comune di
Villanova. «Siamo preoccupati
per le gravi anomalie che si
registrano ogni giorno nell'operato e nel comportamento della
giunta che è apertamente manovrata e tenuta a bacchetta da
Dersone estranee all'ammini-
strazione in quanto non elette.
Vogliamo sapere se il sindaco è
al corrente degli intrighi che si
stanno perpetrando ai danni
dell'associazione». Chiamato in
causa, il sindaco Cristian Bottaro respinge ogni ipotesi di intrigo o complotto. «I rapporti con
il Club Tre non sono come li
dipinge "Civica Villanova", e
siamo già pronti a rinnovare la
convenzione. Ci dispiace che
l'opposizione continui a strumentalizzare politicamente le
associazioni comunali. Noi non
abbiamo tempo per alimentare
polemiche né per stare su facebook. Il post scritto è stato
subito cancellato, e ribadisco il
nostro impegno su cose più
serie e importanti di cui occuparci e tra queste non rientrano
i messaggi sui social network».
ANOMALIE
Lucio Caccin
chiama in
causa il
sindaco su
anomalie della
giunta e gli
intrighi ai danni
della
associazione
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REGIONE Approvate definitivamente le "schede" ospedaliere
La sanità cambia faccia
(F.Capp.) Ospedale Immacolata Concezione
di Piove di Sacco: si temeva venisse chiuso,
in realtà sarà rilaciato. Posti letto negli
ospedali capoluogo: si paventava una drastica riduzione, nel concreto sarà invece una
rimodulazione. Meno cure ospedaliere, più
assistenza territoriale, con l'asse spostato
dal ricovero in senso tradizionale alla cura
in strutture cosiddette "intermedie": questa
la filosofia che sottende la nuova geografia
sanitaria, licenziata ieri in via definitiva
dalla Giunta regionale, che ha approvato le
schede ospedaliere, dando il placet alla
versione approvata sei settimane fa dalla
Commissione sanità.
L'Azienda ospedaliera dedicherà 120 nuovi posti letto ai pazienti da fuori Veneto, un
aumento del 15% della capacità ricettiva è
riservato alle strutture private accreditate.
In via Giustiniani una delle apicalità per la
medicina generale dovrà essere ad indirizzo
endocrinologico. Nella Saccisica si irrobustiscono ostetricia e ginecologia con l'attivazione di un centro di procreazione medicalmente assistita; potenziato l'Istituto oncologico
veneto con l'istituzione di nuovi primariati,
a Camposampiero nascita di un Cto, centro
traumatologico ortopedico. Il Policlinico di
Abano diventa polo di riferimento regionale
per la cura del piede diabetico; a Monselice
consolidamento di radioterapia e ortopedia.
Nel territorio dell'Ulss 16 i distretti socio-sanitari scendono da sei a due, ma un terzo
verrà presto aggiunto.
«Sono contento che sia stato apprezzato il
lavoro svolto in Commissione - commenta il
suo presidente Leo Padrin - e ringrazio
pubblicamente l'assessore alla sanità Luca
Coletto che si è comportato in modo esemplare. Mi pare molto bene, su tutta la linea».
«Inizia una nuova era: per Piove è una
grande occasione di integrazione con l'ospedale Sant'Antonio di Padova - commenta il
dg dell'Ulss 16 Urbano Brazzale - grazie alla
Regione che ha ritenuto l'Immacolata concezione un polo degno di potenziamento».
Quanto al calo numerico dei distretti, il dg
precisa che «i servizi sul territorio rimarranno invariati per la cittadinanza, solo le sedi
di gestione saranno accorpate, accorciando
così la catena di comando».
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DOMANI POMERIGGIO AL PALAZZO MONTE DI PIETÀ
L'associazione Daccapo presenta il suo progetto
'Work up? Why not!" per il post trauma cranico
Domani, alle 17.30 alla sala convegni del Palazzo del Monte di
Pietà (piazza Duomo) verrà presentato il progetto "Work up?
Why not!". Durante l'incontro
saranno illustrati gli obiettivi e le
attività previste dal progetto,
che avrà come destinatari le persone con "grave cerebrolesione
acquisita". In breve si fratta di
tutti quei ragazzi ma anche tanti
adulti vittime di gravi incidenti,
che devono affrontare lunghe
degenze in ospedale e ancora
più lunghe riabilitazioni. L'incontro di domani diventa anche
l'occasione per evidenziare e discutere le problematiche riabilitativo - assistenziali, che le persone affette da grave cerebrolesione acquisita e le loro famiglie in-
contrano nella fase del reinserimento sodale-lavorativo. L'iniziativa è dell'associazione di volontariato Daccapo, nata nel
2005 dopo l'esperienza negativa
di un gruppo di giovani e le loro
famiglie, che si sono ùovati ad
affrontale un'inadeguata assistenza post-ospedaliera dopo
gravi incidenti. All'incontro parteciperanno i rappresentanti degli enti che collaboreranno alla
realizzazione del progetto, come la Ulss 15e 16, l'Inail Padova,
il dipartimento di Psicologia generale, quello di medicina dello
sport dell'Università di Padova,
l'associazione MetaArte&Cultura, la Parrocchia San Giovanni
Bosco e la S.S.Darl. Elan Vital. Info 049 652071.
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Franceschi ricoverato
Ilfratello:«Il digiuno
lo ha debilitato»
L'autonomista che ha sparato al direttore generale della Bcc
ha iniziato un mese fa lo sciopero della fame in carcere
di Giusy Andreoli
» BORGORICCO
Da giovedì scorso Luciano
Franceschi è stato trasferito
dal carcere Due Palazzi di Padova all'ospedale cittadino. Il
lungo digiuno che ha iniziato
un mese fa lo ha debilitato,
tanto da impedirgli di presentarsi, la settimana scorsa, alla
visita dei parenti.
«Quello che si temeva alla fine è successo. Luciano Franceschi, l'indipendentista veneto,
membro del parlamento veneto e ministro ancora in carica
alle questioni monetarie venete, è stato ricoverato d'urgenza», dichiara Albert Gardin,
che ieri ha divulgato la notizia
del ricovero del detenuto Franceschi, accusato di tentato
omicidio nei confronti del direttore generale della Bcc di
Campodarsego Pierluigi Gambarotto.
Il ricovero dell'indipendentista è confermato dal fratello
Enzo: «Luciano è molto debilitato a causa dello sciopero del-
la fame, ma è fermo nelle sue
posizioni», dichiara Enzo Franceschi. Secondo quanto affermato da Gardin, Franceschi
ha iniziato lo sciopero della fame «per raggiungere gli stessi
obiettivi: indurre il sistema
bancario a una trattativa con
l'imprenditoria veneta e denunciare lo stato di colonizzazione attuato dall'Italia sulla
Venezia».
Fatto sta che Franceschi è
stato ricoverato giovedì sera
nel reparto di Medicina, al
quarto piano dell'ospedale civile. «Presentava problemi di
salute. Naturalmente è piantonato», aggiunge il fratello.
«L'altro ieri, lunedì, il figlio e
nostra madre hanno potuto incontrarlo, hanno parlato assieme. È stato un colloquio sereno, fatto con le guardie presenti in stanza. Lui è sotto monitoraggio per i problemi cardiaci
che ha, è sotto flebo ed è molto
debilitato. Questo è il terzo ricovero in strutture civili, senza
contare il periodo a Verona in
struttura carceraria».
Ieri Gardin ha lanciato un
appello a Franceschi «di interrompere subito il digiuno a oltranza, assicurandogli che i
suoi obiettivi sono negli impegni del Governo Veneto e che il
suo conflitto processuale con
la Bcc sarà avocato, per competenza giuridica e territoriale, dalla Corte di Giustizia Veneta che istruirà il processo:
"Luciano Franceschi contro il
sistema bancario italiano e la
politica antiveneta dello Stato
italiano».
Franceschi comunque è sotto processo nel Tribunale di
Padova per tentato omicidio.
L'11 febbraio scorso, avuta la
conferma che la Bcc non gli
avrebbe concesso un prestito,
andò in banca e sparò a Gambarotto, 62 anni, colpendolo
due volte all'addome: il funzionario rimase per settimane tra
la vita e la morte. Franceschi,
56 anni, commerciante di Borgoricco, rimase poi immobile
con l'arma in pugno, lasciandosi arrestare.
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L'ospedale di Padova, in basso a sinistra Luciano Franceschi
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Zaia: «Su Iov e oncologia investiremo»
Zaia e il nuovo acceleratore
«Sullo Iov (Istituto oncologico
veneto) vogliamo investire: è
uno dei pilastri della nostra
azione in campo sanitario» ha
osservato il presidente del Veneto Luca Zaia. E ha ribadito: «Il
settore ha bisogno di una rete di
network con tutta l'oncologia
del Veneto, di cui sentiremo
parlare nei prossimi anni, poi di
dotazioni tecnologiche di livello. E il nuovo acceleratore linea-
re di Padova (modernissima apparecchiatura di radioterapia)
è solo l'inizio: abbiamo dato disposizione di acquistare una tomografia che ci farà entrare nel
clan dell'oncologia mondiale».
E per quanto riguarda il prossimo direttore generale? Sul successore del professor Muzio «...
non escludo di utilizzare un
bando già fatto, quello aperto
con 270 candidati già vagliati».
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LA RICERCA
Centomila euro
peri bambini
• • Martedì prossimo alle 11.30
al ristorante Le Calandre la
onlus "Il Gusto per la Ricerca"
consegnerà 105.350 euro al la
"Fondazione Città della
Speranza, che sarà
rappresentatadalla dottoressa
Stefania Fochesato e all'Hospice
Pediatrico dell'Azienda
ospedalieradi Padova,
rappresentatadalla dottoressa
Franca Benini.
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Usi 16, distretti sanitari ridotti da sei a due
La giunta regionale ieri ha approvato le schede ospedaliere, entreranno in vigore nel 2015
Mesi di tira e molla e battaglie.
Sullo sfondo la minaccia di tagli draconiani al numero dei
posti letto degli ospedali padovani. Ieri la giunta regionale ha
approvato in via definitiva le
schede di dotazione ospedaliera, il "disegno" della sanità del
domani. Un domani nemmeno cosi lontano, dato che entreranno in vigore a partire dal
2015. I direttori generali di
azienda ospedaliera, Usi 16 e
Iov, rispettivamente Claudio
Dario, Urbano Brazzale e Pier
Carlo Muzzio (che si dimetterà il 31 dicembre) avranno
tempo un anno per preparare
le strutture sanitarie alla rivoluzione. Se i camici bianchi
erano molto preoccupati per il
taglio dei posti letto, la sorpresa che accompagna le schede
riguarda in particolare i distretti sanitari: saranno ridotti
di un terzo, passeranno da sei
a due. Una riduzione drastica
che non ha tenuto conto nemmeno delle indicazioni fornite
dalle stesse schede, che prevedevano un distretto ogni centomila abitanti. L'Usi 16, azienda sanitaria territoriale più
grande del Veneto, di utenti ne
conta quasi 500 mila, ma si dovrà accontentare di soli due distretti, area del Piovese compresa. Per converso però Padova potrà contare su venti aggregazioni funzionali territoriali (Aft), strutture che accoglieranno i medici di medicina
generale riuniti in rete per fornire un servizio sette giorni su
sette. Sul territorio poi, per
compensare i tagli ai posti letto degli ospedali padovani, saranno attivati 115 posti. Schede ospedaliere e piano socio-sanitario ridimensioneranno di molto il volume dei letti
delle strutture assistenziali per
acuti. Via Giustiniani vedrà ac-
crescere il suo ruolo di ospedale di terzo livello, con un potenziamento della trapiantistica e dell'alta specializzazione.
Saranno attivati cento posti
letto per i pazienti che arrivano da fuori regioni. Nei lunghi
passaggi che hanno contraddistinto l'approvazione delle
schede le modifiche apportate
sono minime: le medicine (otto in origine) passano da tre a
quattro, confermato il taglio alle chirurgie generali e a tutti i
reparti considerati doppione.
A pagare il prezzo più alto
dei tagli sarà l'ospedale di Piove di Sacco, presidio Usi 16,
che vedrà scomparire reparti
come l'Oncologia, la Neurologia, mentre altre attività saranno garantite solo in sinergia
con il Sant'Antonio, che perderà buona parte dell'attività riabilitativa.
Fabiana Pesci
La sede del distretto 1 di via degli Scrovegni
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Tagli alla spesa, scure sulla sanità
Ma il commissario Cottarelli è sott'attacco. Seconda rata Imu, scontro su terreni agricoli e case di lusso
» ROMA
L'ultimo passo sarà domani
(al massimo venerdì), con la
riunione del Consiglio dei ministri che approverà il decreto
legge per la cancellazione della seconda rata Imu, anche se
rimane al momento ancora
aperto il nodo - diventato scottante in questi giorni - di terreni e fabbricati agricoli. Il settore potrebbe infatti essere
escluso dal provvedimento ed
essere quindi costretto al pagamento della tranche di dicembre. Con un "risparmio" per le
casse dello Stato di circa 400
milioni di euro sui 2,4 miliardi
per i quali si cerca copertura
negli acconti Ires e Irap di banche e assicurazioni e nel risparmio amministrato.
L'ipotesi di escludere i terreni ha però scatenato le ire dei
fuoriusciti del Pdl che hanno
tirato in ballo i rappresentanti
del Nuovo centrodestra all'interno del governo (ministro
De Girolamo in primis) in difesa del comparto agricolo e della linea no tax. Il discorso resta
in sospeso anche per le case di
lusso, sulle quali si starebbe
ancora cercando una defini-
zione esatta, per vedere cioè
quali categorie di immobili includere tra quelle di prestigio a
cui far pagare la tassa.
Atteso per questa settimana
anche il pacchetto sviluppo
del ministro Zanonato, per il
quale non è ancora stata decisa in via definitiva la forma legislativa. Quello che era partito come un decreto, potrebbe
infatti trasformarsi in un disegno di legge collegato alla legge di stabilità che approderebbe in un secondo Consiglio dei
ministri convocato per venerdì. Rispetto alle prime versioni, il ddl si articola, a quanto si
apprende, in una quindicina
di norme suddivise in capitoli
energia, immobiliare, politica
industriale con credito d'imposta e mini bond.
Rimangono forti le polemiche anche sul reale impatto
della spending review. «Se non
si fa una spending review reale, reinvestendo i risparmi nel
sistema, ma ci si limita a sottrarre risorse si darà un colpo
mortale al Servizio sanitario
nazionale» ha detto a margine
della riunione della commissione Affari sociali della Came-
ra, il presidente Pierpaolo Vargiu, a proposito delle voci che
iniziano a circolare su possibili risparmi in sanità del commissario Cottarelli. «È fondamentale - ha ribadito - reinvestire i risparmi in sanità perché abbiamo davanti due sfide
fondamentali, l'innovazione e
la cronicità, e senza soldi non
si vince né una né l'altra». Netta la posizione del presidente
degli industriali: «Le cifre circolate sono confortanti. Speriamo che si vada fino in fondo
e che si riesca a fare un vero intervento di taglio della spesa»,
ha sottolineato il presidente di
Confindustria, Giorgio Squinzi, commentando il programma del commissario per la
spending review, Carlo Cottarelli, «Cottarelli - ha aggiunto è una persona di grande determinazione e conoscenza, con
un'esperienza di 28 anni al
Fondo monetario internazionale». Intorno alla spending review ieri è andato in scena anche lo scontro tra Cicchitto e la
Prestigiacomo, che ha accusato l'ex capogruppo di essere incoerente per aver sposato la linea del governo Letta anche
sulla spending review. (a. d. s.)
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MIGLIORA IL DOCENTE
Equipe medica vola in Cina
perriprendereCariolaro
» PADOVA
Un'equipe medica dell'azienda ospedaliera di Padova volerà in Cina per riportare in Italia, dove sarà operato, un professore padovano, David Cariolaro, ricoverato in stato di
coma, dopo un grave incidente, in un ospedale ad un centinaio di km da Shanghai. Il presidente del Veneto ha reso noto di aver firmato le necessarie
autorizzazioni per l'invio del
gruppo di medici nel paese
orientale. Già nelle scorse settimane si era pensato ad un volo
straordinario per riportare in
patria il docente, ma poi l'aggravamento della sua situazione aveva fatto posticipare la
cosa. L'uomo deve essere sot-
toposto ad un delicato intervento al cervello, che sarà eseguito nella neurochirurgia dell'
Azienda ospedaliera padovana. «Non sia mai detto - ha
commentato Zaia - che il Veneto lasci un suo cittadino dall'altra parte del mondo nelle condizioni di Cariolaro. Sarà un'
impresa difficile e non priva di
rischi, ma vale la pena di correrli». Il professore era stato
vittima di un grave incidente
alcune settimane fa nel quale
aveva riportato un politrauma
cranio-encefalo midollare e toracico. Le sue condizioni sono
ora migliorate, al punto da
consentirne il trasporto in Italia: un viaggio stimato in circa
19 ore dal momento della partenza da Shanghai.
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WELFARE VENETO
» LE SCHEDE OSPEDALIERE
Sì definitivo al piano sanità
Meno 1200 posti e più cure
Taglio delle capienze per acuti e nuove aperture territoriali saranno contestuali
La nomina dei primari universitari sarà concordata tra Zaia e i rettori degli atenei
riformista del presidente Leonardo Padrin - sono state accolte pressoché integralmente, soNel prossimo triennio la sanità prattutto per quanto i riguarda i
del Veneto subirà una riduzio- "saldi" nei posti letto e gli interne di risorse statali stimata in- venti di razionalizzazione dei
torno al miliardo. Il "sistema reparti. Con due novità signifidella salute" attuale (fondato cative rispetto alla formulaziocom'è su una fitta rete ospeda- ne originale. L'abbandono delliera generalista non immune la logica dei due tempi (prima
da sprechi e duplicati) non è in le chiusura, poi le nuove attivagrado di reggere questa mazza- zioni in un rapporto di 1775 a
ta, pena compromettere la qua- 1027) fortemente contestata
lità delle prestazioni erogate. dall'opposizione: «L'attivazioUrge invertire la rotta, allegge- ne delle strutture di ricovero inrendo la pressione sugli ospeda- termedio dev'essere contestuali attraverso una redistribuzio- le alla riduzione dei posti letti
ne della medicina sul territorio: ospedaliero», affermala delibericoveri ridotti al minimo nei
poli tradizionali; cure moltipli- ra, specificando che - in via
cate in hospice, ospedali di co- prioritaria, entro il 2015 - i presìmunità, centri riabilitativi e resi- di di medicina territoriale dodenze temporanee. Il vantaggio vranno essere istituiti in sedi di- sulla carta, almeno - è duplice; strettuali e ospedali parzialabbattimento dei costi, perché mente o totalmente dismessi.
la degenza in reparto costa L'altra variazione (il diavolo si
6-700 euro al giorno mentre nasconde nei dettagli, già) riquella "territoriale" flette a 150; guarda la nomina dei primari
e riduzione del disagio per il pa- delle cliniche universitarie; il
ziente, che ha l'opportunità di Consiglio aveva rivendicato
essere dimesso in tempi brevi ri- una voce - consultiva - in capicevendo le terapie necessarie a tolo ma il governatore Luca Zabreve distanza da casa o addirit- ia è stato di parere diverso: a indicare i destinatari delle ambite
tura a domicilio.
poltrone sarà lui stesso d'intesa
È questa la ratio che ispira le con i rettori degli atenei di Paschede di programmazione del dova e Verona.
Piano socio-sanitario approvaCe n'è abbastanza per indurte ieri, in via definitiva, dalla
giunta di Palazzo Balbi. Le os- re Zaia al colpo di grancassa:
servazioni del Consiglio regio- «Adesso il Veneto dispone di un
nale - che aveva radiografato e "piano industriale" vero e prointegrato il documento in com- prio e di una vera programmamissione sanità, sotto la spinta zione in materia sanitaria, che il
di Filippo Tosatto
» VENEZIA
cittadino avrà la certezza di vedere governata al cento per cento». «Abbiamo ricucito su misura l'abito della nostra sanità», fa
eco l'assessore Luca Coletto «e
l'opera di ammodernamento
non avverrà a suon di tagli lineari, come quelli imposti sistematicamente da Roma, ma attraverso il buon senso. La razionalizzazione dei posti letto, per
citare il punto più importante,
ha portato sì a tagliare circa
1.200 posti per acuti, ma riversandoli sul territorio, visto che
abbiamo ottenuto addirittura
una trentina di posti in più tra
posti a bassa-media intensità e
posti di cura nei cosiddetti
ospedali di comunità, con forti
risparmi che tuttavia non incideranno sull'eccellenza delle
prestazioni mediche fornite».
Citi non condivide tanto entusiasmo è Claudio Sinigaglia,
l'esperto del Pd in materia di
welfare: «Basta chiedere agli addetti ospedalieri e ai cittadini di
realtà come Dolo, Belluno, Asiago, Rovigo, Adria, Castelfranco,
San Dona, Verona o Padova per
capire che le schede presentano molte scelte sbagliate», commenta il consigliere «che si tratti solo si tagli è confermato dal
fatto che mancano risorse certe
per realizzare le promesse, facile prevedere che non saranno
mantenute».
Nota a margine, ma neanche
tanto. Caposaldo della rete oncologica preventiva e curativa è
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senz'altro l'Iov, il cui direttore
generale Pier Carlo Muzzio lascerà l'incarico a fine anno.
Un'eredità importante che richiede un successore all'altezza. «Non escludo di nominarlo
utilizzando il bando in atto 270
candidati che sono stati già vagliati», fa sapere Zaia, definendo l'Istituto di Padova «un pilastro strategico» meritevole di di
dotazioni tecnologiche di livel-
lo: «Il nuovo acceleratore lineare è solo l'inizio, abbiamo dato
disposizione di acquistare quella tomografia che ci permetterà
di entrare nel clan della grande
oncologia mo ndiale».
LA RIFORMA DELLA SALUTE IN CIFRE
1.207
l posti letto
per pazienti
acuti
che saranno
eliminati
6-700
euro
Costo medio
quotidiano
del ricovero
ospedaliero
1.775
[\,<
i posti letto sul territorio
che saranno attivati, dei quali:
-•*^-!8lHospice
621 —
nelle Comunità
terapeutiche
protette
184
negli Istituti
e Centri
di riabilitazione
236
Ospedali
di Comunità
553 di Unità
riabilitativa
territoriale
150
euro
costo medio
quotidiano
del ricovero
territoriale
7,5
giorni
degenza
media
degli acuti
nel 2012
18.667
posti letto
utilizzati
attualmente,
pari all'84%
del totale
standard
percentuale
posti letto/abitanti
da conseguire entro
il 2015:3,7 per mille
standard attuale:
3,9 per mille
4 8 8 riservati ai pazienti extra-regionali
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Città della Speranza
Torre della ricerca, affittati
i 2 piani riservati dia Capua
PADOVA — Si è chiuso il braccio di ferro tra Fondazione «Città della
Speranza», Istituto zooprofilattico e Regione per il trasferimento di Ilaria
Capua nella torre della ricerca pediatrica costruita dalla onlus. Dopo il
rifiuto dello Zooprofilattico di comprare uno degli ultimi due piani
riservati alla virologa (l'altro lo avrebbe acquistato la Regione), la «Città
della Speranza» li ha affittati entrambi. «Il nono ospiterà la società
"Research & Innovation" (promuove T'outsourcing"
tecnologico specializzato in servizi nel campo biomedico e
farmacologico, ndr), il decimo un gruppo di ricerca americano e uno
tedesco — spiega Franco Masello, presidente dell'Istituto di ricerca —. Il
contratto di affitto dura sei anni ed è prorogabile per altri sei, le nuove
équipe entreranno il primo gennaio 2014. Così la torre sarà al completo:
al momento al lavoro ci sono già 120 scienziati». La Capua continuerà a
stare nella struttura con la «Fondazione Penta», che si occupa di Aids
pediatrico e di altre malattie infettive nei bambini e le ha messo a
disposizione uno studio e una collaborazione. Ieri intanto la «Città della
Speranza» ha presentato a Palazzo Ferro Fini il i2esimo volume del
«Cantastorie», in vendita a 13 euro su www.cittadellasperanza.org. Il
ricavato va a sostegno della ricerca pediatrica.
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