scheda Campisano - Sentieri nel bosco

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scheda Campisano - Sentieri nel bosco
Scheda deii film proposti a scuola.
Titolo: Blow-up.
Regista: Michelangelo Antonioni.
Anno e nazionalità: 1966, inglese.
Attori più importanti del film: David Hemmings, Vanessa Redgrave, Sarah Miles e Peter
Browles..
Personaggi principali: Thomas, la ragazza delle foto nel parco, i mimi e le foto..
Tre aggettivi per il personaggio protagonista: Thomas: indifferente, capitalista e
razionalmente dubitante (poiché lui accetta e conosce la sua posizione dubitativa).
Tre aggettivi per il personaggio antagonista: Non ci sono Personaggi antagonisti ma è la
contrapposizione tra dubbio e realtà che disorienta il protagonista. Questo contrasto è:
l’adrenalina del racconto, instabilizzante e certo.
Breve riassunto degli avventi narrati.
Thomas, il protagonista della storia, è un fotografo.Questo film può essere definito come un
giallo incompleto. Thomas è in un parco per immortalare con la sua fotocamera, quella serenità.
La sua attenzione viene colta però da una coppia che correndo sale su una collina. Thomas
Scatta alcune foto, appena la ragazza se ne accorge gli corre incontro e vuole prendersi la
macchinetta. La ragazza va via perché Thomas promette di svilupparle le foto e dargliele
successivamente. Quando lui vede le foto stampate si accorge che l’anziano signore che nel
pomeriggio scherzava con la ragazza è disteso dietro un albero, inoltre si vede un uomo, da
dietro la siepe, con una pistola . Il fotografo esegue molti ingrandimenti per essere sicuro,
alla fine ritorna sul posto e non è sicuro di quello che vede finche non tocca il cadavere. Lui
prova a raccontare la storia agli amici, ma nessuno gli crede. Lui, insicuro e dubitante, non ha
ancora trovato la sicurezza per andare dalla polizia, così torna per la terza volta nel parco, e il
corpo non c’è più. Thomas non sa che fare. Camminando li vicino vede un gruppo di mimi che
“fanno finta” di giocare a tennis, lui rimane per qualche minuti a guardare. La “pallina
invisibile” esce dalla rete, Thomas è perplesso ma alla fine riesce ad accettare il dubbio e a
vivere con esso. Nell’inquadratura finale la pallina è diventata reale tanto che se ne
percepisce, senza vederlo, il rumore mentre rimbalza sulle racchette. Questa vicenda è
contornata da luoghi e situazioni che il fotografo vive, legate agli anni ’60, e più nello specifico
a un mondo consumista e non interessato all’essere ma all’ apparire.
Cosa vuole dire l’autore del film?
Niente può essre giudicato da noi certo. Le foto dovrebbero essere uno dei mezzi più
oggettivi per “filmare” la realtà; ciò nonostante sono proprio le foto che il protagonista stesso
scatta a far crescere il dubbio e l’insicurezza in lui e a non poter dare una risposta certa su
ciò che ha visto. Un altro tema che l’autore affronta è la perdita di valori che il mondo sta
subendo con il capitalismo e il consumismo: Thomas compra un elica, così, senza un fine; le
modelle, da lui fotografate, non hanno una personalità, sono invece manichini da mettere in
vetrina per attirare il pubblico, e non sono più persone, ma oggetti.
La scena che mi è piaciuta particolarmente.
Inizia con un campo contro campo tra Thomas e i mimi che giocano, loro completamente
immersi nel mondo del “dubito”, l’altro invece dubita ma non sa ancora se entrare o meno in
quel mondo. Ad un certo punto la pallina dei mimi esce dal campo e noi ce ne accorgiamo grazie
allo scrupoloso movimento della macchina da presa. E’ Thomas che dovrebbe prenderla. Viene
inquadrato lui, poi i mimi e ancora lui. Thomas si gira e cammina, vengono ripresi i mimi, questo
è il momento di massima tensione, il protagonista se ne va o accetta di vivere nell’incertezza?
Finalmente Thomas di schiena corre, prende la pallina e la tira ai giocatori. C’è un primo piano
per capire la scelta del protagonista, poi campo lunghissimo che ci riporta alla condizione di
dubbio ormai accettata coscientemente. In tutta la sequenza non vi sono dialoghi, né musiche,
si sente solo il rumore del vento anche se nelle ultime inquadrature dopo la scelta di Thomas,
si sente anche il rumore della pallina.
Giudizio sul film e riferimenti alla concezione del dubbio cartesiano.
Il contenuto del film, la visione del dubbio, del consumo e della donna-manichino, sono
stupendi; le sequenze hanno scarsa velocità ma è proprio questo carattere che crea suspance
e ci fa sentite un tutt’uno con le angosce del protagonista. Le inquadrature e la fotografia del
film sono eccezionali, specialmente quelle dei luoghi aperti. Le inquadrature a campi lunghi o
lunghissimi servono notevolmente a farci disorientare in quella che può essere l’immensità del
mondo ma non a farci dubitare della nostra esistenza. Infatti il protagonista per tutto il film
è angosciato perché non sa cosa succede intorno a lui ma non ha paura perché non dubita sulla
sua esistenza. Questo pensiero è ripreso quasi completamente, se non per intero, dal tanto
famoso pensiero cartesiano “COGITO ERGO SUM”, “penso quindi sono, esisto”. Cartesio
infatti dubita sull’esistenza del mondo intorno a se, in quanto io posso pensare solo quell’
oggetto nella mia mente, ma mai l’oggetto come fisicità, di conseguenza i tavoli, i libri, tutto
ciò che noi vediamo e crediamo essere reale potrebbe anche solo una fantasia. Sempre
Cartesio dice che non posso però dubitare su fatto che io esista, perché so di esistere in
quanto penso e posso pensare su tutto ciò che mi circonda. Così posso dubitare sulla
differenza tra sogno e realtà ma non sulla mia presenza. Tutto potrebbe essere il Tutto e il
Nulla, per me sono proprio questi dubbi che rendono bella la vita.
Martina Campisano
L. S. Keplero
Anni 16
IV C