AREA 118 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione
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AREA 118 - Architetti nell`Altotevere Libera Associazione
rivista di architettura e arti del progetto settembre/ottobre 2011 118 Italia € 12,00 Canada CAD 39.95/Germany € 24.80/UK GBP 19.50/Greece € 22.00/Portugal € 22.00/Spain € 22.00/Switzerland CHF 30,00/USA $ 40.95/Belgium € 22,00 Rivista Bimestrale/Poste Italiane SpA - spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv.27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Bologna Motta Architettura condominium Zon-e Architects Zigzag Coco Arquitectos Paredes Pino Rueda Pizarro Arquitectos Somos Arquitectos Sergi Serrat+Gines Egea+Cristina Garcia Atelier du Pont A/NM/A Henning Larsen Architects C+S Associati Loris Macci, Andrea Giunti Pietro Carlo Pellegrini Péter Kis Sako Architects building site Steven Holl Architects design i 29 graphic design Formafantasma design focus interview design focus water essay Alfonso Morone Ali Filippini object Sartoriale Maxi, design Carlo Colombo/Antoniolupi Mosaici d’Autore, design Massimiliano Adami/Ceramiche Refin Outline, design Carlo Colombo/Teuco Dialoghi, design Francesco Lucchese/Mosaico+ Next, design Castiglia Associati/Fima Carlo Frattini Mono’, design Patrick Norguet/Ceramica Flaminia Morphing, design Ludovica + Roberto Palomba/Kos Amedeo, design Karim Rashid/Ceramica Cielo Onto, design Matteo Thun/Duravit Acquapura, design Franco Sargiani/Fantini Planet, design Massimiliano Braconi/Scarabeo Start, design Monia Marzano/Valdama Flat, design Meneghello Paolelli Associati/Hidra review factory Tagina design focus essay piccoli lussi little luxuries text by Alfonso Morone “... ai tradizionali accessori, si sono andati sostituendo manufatti ibridi, che pescando un po’ dall’outdoor e un pò da ritualità lontane, indicano tracciati evolutivi tra mondi diversi: dal lavandino alla conca, dalla vasca alla micro piscina domestica, dalla doccia all’hamman.” “The traditional accessories have here been replaced by hybrid products, inspired both by outdoor equipment and by distant customs, suggesting an evolutionary trajectory between different worlds: from simple washbasins to large elegant ones, from ordinary tubs to domestic minipools, from showers to Turkish baths.” Una recente pubblicità rivendica un nuovo diritto al lusso, identificandolo con una piccola utilitaria e incitando ad una indignata riprovazione nei confronti del lusso irraggiungibile. Senza troppe perifrasi, i pubblicitari sembrano aver centrato il tema. Vista l’aria che tira, il concetto tradizionale di lusso, il cui requisito di ingresso è dato necessariamente da una cospicua disponibilità, si allontana sempre di più. Eppure il distacco da un obiettivo che ha alimentato i sogni e la mitologia dei consumi degli ultimi decenni, non è accettabile. È quindi in atto un reload che, senza abbandonare l’idea stessa del lusso, prova a ridefinirlo, depurandolo dei suoi tratti più irraggiungibili. Lo spot in questo ci aiuta, meno feste, gioielli (così nel filmato), ville e vita eccessiva, mentre il vero lusso sta nelle cose più semplici. Un lusso “democratico”, fatto di gesti, più che di fronzoli, di volersi bene, di prendersi cura di sé stessi, attraverso coccole a poco prezzo. È ovvio che l’orizzonte privilegiato di questi piccoli lussi, prevalentemente affettivi, è appunto la casa. In particolare negli spazi destinati prima esclusivamente all’igiene ed oggi, più ampiamente, alla cura di sé stessi. Qui ai tradizionali accessori, si sono andati sostituendo manufatti ibridi, che pescando un po’ dall’outdoor e un pò da ritualità lontane, indicano tracciati evolutivi tra mondi diversi: dal lavandino alla conca, dalla vasca alla micro piscina domestica, dalla doccia all’hamman. Ma vediamo alcune soluzioni che concretizzano chiaramente il quadro sin qui introdotto. Partiamo da un caso che, per disponibilità di soluzioni e qualità di ricerca, riassume bene lo stato attuale. Inax Corporation è un’azienda giapponese le cui origini risalgono addirittura agli inizi degli anni ’20 quando, come produttrice di ceramica e piastrelle di alta qualità, si assicurò la fornitura per l’Hotel Imperial a Tokyo di Frank Lloyd Wright. Alla metà degli anni ’90 la società cambiò nome ed identità, espandendo la propria attività, dalla iniziale realizzazione di rivestimenti in ceramica e sanitari, alla creazione di ambienti bagno completi. Nel tempo Inax si è fatta interprete della tradizione culturale giapponese dell’acqua. Per quel paese, caratterizzato da una straordinaria presenza di vulcani e sorgenti termali, il momento del lavarsi assume una forte valenza rituale. Storicamente il bagno, non assolve alla sola necessità della purificazione del corpo, ma fa piuttosto da tramite alla esperienza spirituale della natura, attraverso un percorso di totale rigenerazione. Questa aspirazione ad un benessere complessivo è perseguita da Inax integrando nella produzione tre fattori fondamentali: “Uomo, Natura e Tecnologia”. Essi si ritrovano in tutta evidenza in alcuni progetti recenti, come Furo, il nuovo concept per lo spazio bagno progettato da Toshiyuki Kita e presentato in anteprima all’Ultimo Salone del Mobile. Kita, attraverso questo progetto, è stato in grado di riportare alla luce usanze antiche e preziose, dilatando il concetto di vasca da bagno, grazie alla più moderna tecnologia. Furo genera all’interno della vasca un “bagno di schiuma” per mezzo di un dispositivo che mescola l’aria con l’acqua calda, attraverso uno speciale agente schiumogeno. Le bolle presentano un diametro minimo, che va da cento a qualche centinaio di micron, e sono delicate e incredibilmente cremose al tatto, rispetto ai tradizionali bagnoschiuma. Concentrandosi in uno strato superficiale, la schiuma agisce come una coperta, impedendo all’acqua calda di raffreddarsi e bloccando così la fuoriuscita del vapore. La vasca resta solo per la metà riempita dall’acqua, mentre la restante è occupata dalle bolle di schiuma, riducendo così notevolmente il consumo idrico e dell’energia necessaria per riscaldarla. Questo processo, evitando propagazioni di vapore acqueo umido nell’ambiente, permette di installare la vasca in qualunque area della casa, offrendo un nuovo concetto del bagno, che non deve essere più necessariamente relegato in un ambito ad esso esclusivamente dedicato. Inoltre, grazie al ridotto volume di acqua impiegato, il sistema permette di non fiaccare il corpo con la pressione e la rapida dispersione termica del calore accumulato. Il progetto è completato attraverso il disegno organico della vasca che, rispetto ad una tradizionale vasca ellittica, asseconda l’ingombro della sagoma umana, favorendo il movimento e la distensione del corpo. Allo stesso modo, della vasca anche la cabina doccia esprime la volontà di creare uno spazio circoscritto ed autonomo, attraverso l’uso di pochi segni forti: un tratto lineare, la luce diffusa dei LED ed il disegno del rivestimento delle piastrelle a terra. Concludiamo con un altro esempio di approccio sistemico e prolifico al tema dell’acqua. La Collezione Faraway di Zucchetti.Kos di Ludovica e Roberto Palomba. Essa comprende più di 100 prodotti, destinati all’abitazione privata, al contract ed a spa, e rappresenta una sorta di punto di vista coerente e specifico sul mondo del bagno e dell’acqua. In questo caso l’elemento identitario, può essere sintetizzato in una idea di assoluta prevalenza dell’esperienza tattile e sensoriale. Si tratta della collezione più completa e strutturata per l’ambiente bagno fino ad ora realizzata: 10 tipologie di materiale diverso utilizzato, 50 pezzi di rubinetteria, 2 vasche, 3 lavabi, un concept spa, più di 30 accessori e complementi. Faraway è un progetto che spazia dall´accessorio alla minipool, contribuendo a dare un forte contributo di cambiamento, in senso postfunzionale, all´ambiente bagno. Faraway Collection è stata segnalata con La Menzione d´Onore Compasso d´Oro ADI 2011. Zucchetti.Kos quest’anno si è aggiudicato anche il Premio Compasso D’Oro per il lavabo Lab 03 by Kos il cui design è sempre di Ludovica e Roberto Palomba. A recent advertisement vindicates a new right to luxury, identifying it with a small utilitarian car and inciting an indignant reproof against unattainable luxury. Without too much beating about the bush, the advertisers seem to have hit the bull’s eye. In view of the current state of affairs, the traditional concept of luxury, which is only accessible to those with abundant funds, is moving further and further beyond reach. Yet an abandonment of a goal that has inspired the dreams and myths of consumers in the last decades is not acceptable. A reload is therefore in progress; without abandoning the very idea of luxury, one attempts to redefine it, eliminating its more unattainable traits. design focus essay The commercial contributes to this: less parties, jewellery (as shown in the film clip), villas and the fast life: true luxury lies in simpler things. A “democratic” luxury made of gestures rather than frills, of caring for oneself, of economical special treats. It is obvious that the prioritized stage for these little, mainly affective, luxuries is precisely the home. Especially in the spaces that used to be dedicated only to hygiene and that today serve a more ample concept of personal care. The traditional accessories have here been replaced by hybrid products, inspired both by outdoor equipment and by distant customs, suggesting an evolutionary trajectory between different worlds: from simple washbasins to large elegant ones, from ordinary tubs to domestic minipools, from showers to Turkish baths. But let us take a look at some concrete examples of the scenario described until this point. Let us begin with a case that, in terms of product range and research quality, reflects the current state of affairs well. Inax Corporation is a Japanese company founded in the remote early Twenties when it produced high-quality ceramics and tiles, and obtained the supply contract for Frank Lloyd Wright’s Hotel Imperial in Tokyo. It changed name and identity in the mid-Nineties, expanding its activity from the initial one of producing ceramic facing materials and bathroom fixtures, to include the creation of complete bathroom interiors. Inax has over the years become an interpreter of the Japanese cultural tradition of water. In that country, rich in volcanoes and hot springs, washing oneself plays an important, almost ritual role. The bathroom has traditionally not only served to clean the body, but as a mediator for a spiritual experience of nature, through an itinerary of total regeneration. This desire for an all-inclusive wellness is pursued by Inax by building three fundamental factors into its products: “Man, Nature and Technology”. This is evident in a number of recent designs, as Furo, the new concept for the bathroom interior designed by Toshiyuki Kita and presented for the first time at the last Furniture Salon. In this project Kita has been able to once more bring ancient and precious customs to the fore, amplifying the concept of bathtub by means of the latest technological developments. With Furo it is possible to create a “foam bath” inside the tub, with a device that mixes air and hot water through a special foam-generating agent. The bubbles are tiny, with a diameter varying from one hundred to a few hundred micron, and they are delicate and incredibly creamy to the touch as compared to traditional foam baths. Being concentrated in a layer on the surface, the foam acts as a blanket, preventing the hot water from cooling and thus preventing steam from rising. The tub remains only halfway filled with water, while the rest is occupied by foam bubbles, something which reduces the consumption of water and the energy necessary to heat it considerably. Thanks to this process, which prevents damp vapours from spreading in the interior, the tub may be installed anywhere in the home, making possible a new concept of bathroom, that no longer necessarily has to be relegated to a special room. Moreover, thanks to the reduced volume of water used, the system makes it possible to avoid exhausting the body with the pressure and the rapid thermal dispersion of the accumulated warmth. The project is completed by the organic design of the tub which, unlike traditional elliptic tubs, is adapted to the human body, favouring its movement and relaxation. Just as the tub, also the shower cabinet reflects a desire to create an enclosed and independent space, through the use of a few striking elements: the linear contours, the light diffused by LEDs and the design of the floor tiles. We conclude with another example of a systemic and prolific approach to the theme of water, namely the Faraway Collection produced by Zucchetti.Kos and designed by Ludovica and Roberto Palomba. It comprises more than 100 products, conceived for private homes, contracts and spas, and represents a kind of coherent and specific approach to the world of bathrooms and water. In this case the identity element may be summed up as an idea of absolute prevalence of the tactile and sensorial experience. It is a matter of the most complete and well-organized collection for the bathroom realized until now: 10 types of different materials, 50 different faucet items, 2 tubs, 3 washbasins, a concept spa, more than 30 accessories and complements. Faraway is a project that ranges from the accessory to the minipool, and makes an important contribution to the change, in a post-functional sense, to the bathroom environment. Faraway was awarded the Honorary Mention of the Compasso d’Oro of ADI in 2011. This year Zukketti.Kos also received the Compasso D’Oro Prize for the Lab 02 by Kos washbasin, another design by Ludovica and Roberto Palomba. Faraway Collection e il lavabo Lab 03 (Compasso D’Oro ADI 2011) disegnati da Ludovica e Roberto Palomba per Zucchetti.Kos. Nella pagina a fianco: collezione Furo, vasca, di Toshiyuki Kita per Inax. Faraway Collection and Lab 03 washbasin (Compasso D’Oro ADI 2011) designed by Ludovica and Roberto Palomba for Zucchetti.Kos. On the left: Furo collection, tub, by Toshiyuki Kita for Inax. design focus essay nuovi accessori per il bagno new accessories for the bathroom text by Ali Filippini Nuovi oggetti per il bagno intelligenti e ibridi che dimostrano versatilità grazie alle performance dei materiali utilizzati. New intelligent and hybrid objects for the bathroom proving versatility thaks to the performance of used materials. Heat, radiatori elettrici free standing, disegnati per Saazs da 5.5.Designers. Heat, free standing electrical heater, designed by 5.5.Designers for Saazs. Accessori intelligenti, multitasking, che invitano a comportamenti sostenibili completano la nuova stanza da bagno. Intelligenza, anzitutto, perché parliamo di oggetti che grazie alla performance garantita dai loro materiali possono ibridare più funzioni dimostrando una certa versatilità di utilizzo. È apparso chiaramente nei progetti di studio, future applicazioni, presentate all’ultimo Salone del Mobile di Milano da Saint Gobain che in collaborazione con il laboratorio di ricerca Saazs ha sviluppato dei prototipi che utilizzano la tecnologia del vetro attivo Quantum Glass. Tra gli oggetti dei sei designer internazionali invitati spiccavano i termosifoni elettrici dei francesi 5.5. L’idea alla base è di usare il vetro riscaldante Thermovit Elegance per offrire una nuova immagine dematerializzata del calorifero. Si tratta di un sistema modulare composto da una base e da tre elementi a scelta; la combinazione di questi ultimi in diversi materiali e colori con il vetro permette una certa libertà compositiva per creare qualcosa che assomiglia a dei “paesaggi artificiali”. Nella medesima collezione trova spazio anche una riflessione sullo specchio, oggetto indispensabile in bagno, che sempre grazie alla tecnologia dei nuovi vetri diventa oltre che elemento riscaldante anche superficie di diffusione sonora trasformandosi in un altoparlante. Da specchio tradizionale, quindi, a dispositivo per la riproduzione e l’ascolto musicale; un oggetto concentrato di molteplici innovazioni che ne fanno il primo della tipologia. Questa forma di “invisibilità” della tecnologia sta alla base anche di alcuni dei progetti più interessanti per il settore rubinetteria. Per esempio Makio Hasuike, forte dell’esperienza della prima serie di alcuni anni fa, ha rilanciato con Rubinetto per Cristina Rubinetterie l’idea di un accessorio assolutamente radicale per la sua forma. Ciò che si vede è solo un cilindro di metallo lucido, perfetto, che integra al suo interno “embedded” tutte le funzioni di miscelamento dell’acqua. In altri casi la tecnologia è in funzione dell’ecologia: come nel brevetto Nobili Energysaving® della collezione Eco di Nobili. Nei rubinetti della serie Nobi E ed Abc E quando la leva è in posizione centrale è erogata solamente acqua fredda, evitando l’accensione della caldaia e riducendo il consumo di acqua calda (il che comporta meno fumi di combustione nell’ambiente e una riduzione dello spreco di energia). Continuando con il rinnovamento delle tipologie tradizionali, esplorando nuovi modi d’uso e relazione con l’ambiente bagno, lo scalda salviette di Deltacalor disegnato da Peter Jamieson – dalle dimensioni contenute come quelle di un piccolo quadro – nasconde in modo decorativo la sua funzione quando chiuso. È composto, infatti, di due elementi – una cornice fissata a parete e un modulo centrale basculante ed ergonomico appositamente brevettato – che permettono una volta richiuso il pannello di incorniciare la salvietta come accade con le camicie nella scatola. Infine l’esercizio di stile, ma per niente sterile e in grado di portare delle idee da svilupparsi, affrontato da un gruppo di giovani designer dell’ECAL di Losanna che si sono misurati con l’esistente sistema bagno Axor Bouroullec. Questo bagno, presentato l’anno scorso, si basava sulla totale libertà compositiva e per riprenderne il concetto i giovani designer hanno studiato una serie di accessori a tema. Ad esempio Diane Du Chaxel con il concept di Screens ha inventato un set per organizzare l’area lavabo con diversi schermi dietro cui nascondere oggetti e accessori, realizzati in plexiglass opaco per richiamare la sensorialità della carta giapponese shoji (quella usata per i paraventi alle cui forme si ispirano questi piccoli divisori). Mentre Upgrade di Doganberk Demir è una serie di accessori da bagno che riprende le forme dei lavandini del bagno Axor Bouroullec in dimensioni mini, trasformandole in mensole e piani da appoggio di diverse dimensioni dotati di gambe e maniglie per traslare dall’area lavabo alla vasca-doccia i diversi prodotti e quant’altro utile in bagno. Intelligent, multitasking accessories that encourage a sustainable lifestyle are completing the new bathroom. We are above all speaking of intelligence because it is a matter of objects that, thanks to the performance guaranteed by their materials, may hybridize several functions, proving a certain versatility in use. This has been evident in the study projects and future applications presented at the last Furniture Salon in Milan by Saint Gobain, which in collaboration with the Saazs research laboratory has developed prototypes based on the Quantum Glass active glass technology. The electric radiators by the French 5.5 firm stood out among the works by the six international designers who had been invited. The basic idea is to use Thermovit Elegance heating glass to present a new, dematerialized image of the radiator. It is a matter of a modular system, composed of a base and three elements chosen from a range of options: the combination of the latter in different materials and colours with the glass allows a certain compositive freedom to create something that resembles “artificial landscapes”. The same collection also finds room for a reflection on the mirror, an indispensable item in a bathroom, which also in this case, thanks to the new glass technology, becomes not only a heating element, but also a sound-diffusing surface, turning into a speaker. From traditional mirror, therefore, to device for playing and listening to music; an object vaunting a concentration of innovations, that make it the first in its category. This kind of “invisible” technology has also inspired some of the most interesting designs in the faucet sector. For instance Makio Hasuike, taking advantage of the solid experience obtained with the first series from a few years ago, has with Rubinetto for Cristina Rubinetterie launched the idea of an accessory with a completely radical form. What one sees is only a cylinder in polished metal, perfect, which contains, “embedded”, all the functions necessary to blend water in its interior. In other cases technology is a function of ecology: as in the Nobili Energysaving® patent of the Eco collection by Nobili. When the level is in a central position in the faucets included in the Nobi E and Anc E series, only cold water is poured; the boiler is not activated and the consumption of hot water reduced (something that leads to less combustion exhausts in the environment and a reduction of energy waste). Continuing to explore innovative versions of traditional categories, exploring new ways to use and relate to the bathroom, the towel heater designed by Peter Jamieson for Deltacolor – no bigger than a small painting – conceals its function when closed with a decorative exterior. In fact, it consists of two elements – a frame fixed to the wall and a specifically patented central balancing and tilting ergonomic module – that makes it possible, once the panel is closed again, to frame the towel in the way a shirt is framed in a box. Finally, the exercise in style, anything but sterile and rich in ideas that may be subject of further development, tackled by a team of young designers in the ECAL in Lausanne, who have measured swords with the existing Acor Bouroullec bathroom system. The latter, which was presented last year, is based on a complete freedom of composition, and to develop the concept further the young designers have ideated a series of accessories. Diane Du Chaxel has for instance, with the concept of Screens, invented a set for organizing the washbasin areas with various screens behind which to conceal objects and accessories, realized in opaque Perspex to evoke the sensorial quality of Japanese Shoji paper (the one used for windscreens, whose form inspire these small partitions). Upgrade by Doganberk Demir, on the contrary, is a series of bathroom accessories that re-elaborate the forms of the washbasins of Axor Bouroullec in miniature, turning them into shelves and tops in various dimensions, with legs and handles, to move various products and anything else that is useful in the bathroom from the basin area to the bath and shower area. design focus object sartoriale maxi carlo colombo azienda Antoniolupi anno realizzazione prodotto 2011 materiale Cristalplant® dimensioni 1400x2000mm firm Antoniolupi year of realization 2011 material Cristalplant® dimensions 1400x2000mm Una scultura, che richiama le forme delle classiche vasche da bagno, proposta in chiave contemporanea e con un design accattivante e suggestivo: la vasca Sartoriale nella versione singola, disegnata da Carlo Colombo, diventa maxi per accogliere più persone in un volume molto generoso. Eterea ma solida, discreta ma dalla forte personalità, una sorta di mini piscina domestica, che seduce con le sue linee arrotondate ed essenziali; Sartoriale Maxi è caratterizzata dalla forma avvolgente della vasca interna che si contrappone alle linee rette e alle forme squadrate e rigorose dell’esterno. Un’immagine armoniosa e fluida, che rimanda a un volume levigato nel tempo dalle forze della natura, a un blocco scavato dalle mani sapienti dell’uomo. La vasca Sartoriale Maxi è disponibile nella versione freestanding (con possibilità di personalizzarla anche con soluzioni completamente scatolata o con due lembi che ricadono a pavimento), da incasso o da semincasso. Comfort, innovazione, qualità si combinano perfettamente in un progetto “su misura“, in grado di soddisfare le differenti esigenze del cliente. La tecnologia utilizzata da Antoniolupi consente infatti di realizzare la vasca anche nei fuori squadra, risolvendo così molti problemi di posizionamento all’interno degli ambienti residenziali contemporanei. Sartoriale Maxi conferma ancora una volta la capacità di Antoniolupi di non fermarsi ai risultati ottenuti, ma di alimentare lo sviluppo di un progetto attraverso nuove soluzioni che tengano conto di esigenze funzionali e formali in continua evoluzione. La “sartorialità“ del bagno è uno dei temi cari all’azienda: elementi, arredi e complementi sono realizzati su misura per il cliente, secondo le sue esigenze, le sue idee, le sue passioni. Minimalismo e geometria delle forme diventano stile di riferimento e filo conduttore di tutta la produzione dell’azienda, che non vuol dire sterile ripetizione di linee e soluzioni consolidate, né si traduce nell’identificazione con lo stile di un solo designer, bensì esprime la voglia di aggiornarsi continuamente, di evolversi, di percorrere nuove strade, tanto nell’estetica quanto nello sviluppo di tecnologie e di nuovi materiali. A sculpture that echoes the forms of classical bathtubs is offered in a contemporary, attractive and engaging design. The single version of the Sartoriale tub, designed by Carlo Colombo, becomes maxi-sized to accommodate more people within its very generous volume. Ethereal but solid, subtle yet with a strong personality; the tub is a sort of mini-pool for the home, which seduces with its smooth, rounded lines. The inside of the Sartoriale Maxi tub has an enveloping shape, in contrast with the straight lines and rigorous, square shapes of the tub’s outer sides. Its smooth and harmonious look evokes a shape sanded down over time by the forces of nature; of a block carved by the skilled hands of man. Sartoriale Maxi is available in freestanding (with customized solutions for a fully boxed look or with two sides that reach down to the floor), flush mounted or semi-flush mounted versions. Comfort, innovation and quality are combined to offer a customized solution to meet each customer’s needs. The technology used by Antoniolupi makes it possible to install the tub even in non-square angles, thus solving many positioning problems in contemporary residential environments. Sartoriale Maxi once again confirms Antoniolupi’s ability to not rest on its laurels, but rather feed the development of a design through new solutions that take into account functional and formal needs that are constantly evolving. The “tailoring“ of the bathroom is one of the themes the company holds dear: components, furnishings and accessories are custom-made according to the customer’s needs, ideas and passions. Minimalism and geometry of forms are the point of reference and leitmotif of the company’s entire production. This does not mean sterile repetition of lines and proven solutions, nor does it translate into identifying itself through the style of one single designer, but rather expresses the desire to constantly update, to evolve, to tread new ground, both a esthetically and in the development of new materials and technologies. forme morbide e volume generoso smooth rounded shapes and generous volume design focus object mosaici d’autore massimiliano adami azienda Ceramiche Refin anno realizzazione prodotto 2011 materiale ceramica dimensioni fogli 300x300mm, tessere 50x50mm 100x100mm colori (smaltature) bianco, beige, rosa, azzurro, acquamarina, arancione, petrolio, nero, metallo, (impasto) bianco o colorato firm Ceramiche Refin year of realization 2011 material ceramic dimensions sheets 300x300mm, tesseras 50x50mm 100x100mm colors (glazings) white, beige, pink, light blue, aquamarina, orange, dark blue-green, black, metal, (body) white or coloured Un nuovo punto di vista per scoprire inesplorati e inediti impieghi creativi per il grès porcellanato. Continua il percorso di ricerca intrapreso da Ceramiche Refin con Massimiliano Adami: Mosaici d’Autore ha l’obiettivo di indagare il tema del mosaico reinterpretandolo attraverso la riscoperta delle materie che hanno dato origine al materiale ceramico più tradizionale e che vengono recuperate in una nuova ottica. Esaltare il lato inesplorato della piastrella e approfondire nuove prospettive sull’utilizzo della luce e della sua interazione con le strutture della materia ceramica sono due degli obiettivi delle tre collezioni attraverso le quali viene declinato il progetto Mosaici d’Autore. Un percorso, sviluppato nell’ambito della sperimentazione di DesignTaleStudio, luogo di scambio di idee, creatività ed esperienze sul design e sulla materia. Tra i valori fondamentali di Dts vi è la riscoperta della tradizione ceramica che, tramite una ricerca formale e materica, diventa oggetto di interpretazioni innovative di alto valore estetico e di design. Nel progetto Mosaici d’Autore la riscoperta è quella di un formato, il mosaico appunto, generalmente classico, radicato nelle tradizioni decorative più antiche, che è stato sviluppato in espressioni creative assolutamente nuove, tali da rivoluzionarne il concetto stesso di complemento ceramico. Presentata in occasione del FuoriSalone di Milano e ora in fase di finalizzazione per l’industrializzazione, prevista per il Cersaie, Beside rappresenta un utilizzo mai sperimentato dell’artefatto ceramico, in quanto nasce dall’osservazione della piastrella in grès nella sua essenza, in particolare dall’osservazione del retro. Il lato B (B-side), la faccia più inaspettata, diventa protagonista: la caratteristica struttura a quadri forma un pattern grafico per far riaffiorare la geometria del mosaico giocando con i colori e i riflessi degli smalti ceramici. A new way to discover unexplored, creative, and unusual uses for porcelain stoneware tiles. Mosaici d’Autore continues the search undertaken by Ceramiche Refin with Massimiliano Adami in exploring the mosaic theme and reinterpreting it through the rediscovery of the raw materials that have given rise to the most traditional ceramic product, now reinvented in a new way. Enhancing the unexplored side of the tile and delving into new perspectives on the use of light and its interaction with the structures of ceramic materials are two of the goals set forth in the three collections offered by the Mosaici d’Autore project. This research was developed within the exploration of DesignTaleStudio, a place to exchange ideas, creativity and experiences with design and materials. Among its fundamental values, Dts sets out to rediscover the ceramic tradition that, through a formal and material research, becomes the object of innovative interpretations of high aesthetic value and design. The Mosaici d’Autore project rediscovers the mosaic format, which is usually classical and rooted in the oldest decorative traditions, and has developed it in an entirely new form of creative expression that revolutionizes the very concept of porcelain stoneware. Presented at the FuoriSalone of Milan and now being finalized for production, it is scheduled to be shown at Cersaie under the name Beside. Beside offers a never before seen use of the ceramic product, born following close examination of the porcelain stoneware tile in its raw form, particularly its back side. Its reverse side (or B-side) unexpectedly becomes the protagonist: its square graphic pattern is used to bring out the geometry of mosaic by playing with the colors and reflections of ceramic glazes. il “lato B” della piastrella diventa protagonista the reverse or “B side” of tile becomes protagonist design focus object outline carlo colombo azienda Teuco anno realizzazione prodotto 2011 materiale Duralight® (vasche, lavabi e piatti doccia), ceramica (sanitari) dimensioni vasca 1700x710mm 2100x1100mm, lavabo 750x470/540mm 900x470/540mm, sanitari 530x390mm H280mm firm Teuco year of realization 2011 material Duralight® (tubs, sinks and shower stalls), ceramics (bathroom fixtures) dimensions tub 1700x710mm 2100x1100mm, sink 750x470/540mm 900x470/540mm, bathroom fixtures 530x390mm H280mm Equilibri leggeri e dinamici che, nell’interazione con elementi geometrici e architettonici, definiscono un’idea di ambiente bagno dal carattere forte ed estremamente contemporaneo: è Outline, la collezione arredo bagno che Carlo Colombo ha firmato per Teuco. Espressione di forza e matericità, Outline esalta la bellezza dell’irregolarità attraverso un eclettico segno stilistico per nuove libertà espressive nell’ambiente bagno; tratto distintivo della collezione sono infatti i bordi che si stagliano asimmetrici sulla materia, in un flusso apparentemente casuale, come quello dell’acqua. La morbidezza delle forme è possibile grazie alle potenzialità espressive del Duralight®, il materiale composito in solid surface, brevettato, plasmabile al 100%, ideato, prodotto e lavorato in esclusiva da Teuco, che, oltre a permettere massima versatilità e personalizzazione, regala sensazioni inaspettate amplificando il benessere regalato dal contatto con l’acqua. Fanno parte della collezione vasche, lavabi e piatti doccia in Duralight® e sanitari in ceramica. La vasca rettangolare, disponibile anche in versione centrostanza freestanding, è dotata dell’esclusivo brevetto Hydroline: il primo idromassaggio invisibile in cui le classiche bocchette sono sostituite da sottili fessure che scompaiono alla vista. Tali fessure permettono un sistema di Cromoexperience all’avanguardia: sono le stesse incisioni a essere retroilluminate consentendo alla luce colorata, modulabile in otto differenti tonalità, di illuminare in un continuum l’ambiente bagno. I lavabi hanno forme pure e volumi compatti e sono proposti nella versione da appoggio e filo piano, di grande impatto estetico. Il piatto doccia si caratterizza per la superficie levigata e materica con un’attenzione particolare ai dettagli: il copripiletta a copertura totale dello scarico, per esempio, da semplice elemento funzionale, diventa ricercato segno di stile. Infine, i sanitari sospesi, realizzati in ceramica, che riprendono nelle linee la dinamicità tipica della collezione. Outline è abbinabile con la nuova linea di mobili InsideOut e la nuova collezione di rubinetteria Skidoo, entrambe firmate da Carlo Colombo. A light, dynamic balance which interacts with geometric and architectural elements to state a bathroom concept with a bold, highly contemporary character: Outline is a collection of bathroom furnishings designed by Carlo Colombo for Teuco. An expression of strength and material power, Outline underlines the beauty of irregularity with an eclectic style for new expressive freedom in the bathroom; the collection’s distinctive trait is edges which stand out above the material asymmetrically, in an apparently random flow like water. The softness of the shapes is made possible by the expressive potential of Duralight®, a patented solid surface composite material which is 100% mouldable, designed, produced and worked exclusively by Teuco, which not only permits the utmost versatility and customisation, but offers unexpected sensations to amplify the wellbeing offered by the contact with water. The collection includes Duralight® tubs, sinks and shower stalls and ceramic toilets and bidets. The rectangular tub, also available in a freestanding version for installation in the centre of the bathroom, has an exclusive Hydroline patent: it is the world’s first invisible hydromassage system, in which the classic nozzles are replaced by narrow openings that disappear from view for a new everyday experience with an elegant emotional impact. The openings permit an advanced Cromoexperience system: a backlit opening through which adjustable coloured light in eight different hues continuously illuminates the bathroom. The sinks have pure shapes and compact volumes and are available in versions that rest on the countertop or are set flush with it, with great aesthetic impact. The shower tray has a smooth, highly material surface with a special focus on details: the total drain cover, for example, is not merely a functional element but an elegant sign of style. Lastly, the wall-mounted ceramic bathroom fixtures reproduce the dynamic lines typical of the collection. Outline may be combined with the new InsideOut furniture line and the new Skidoo tap collection, both designed by Carlo Colombo. design focus object dialoghi francesco lucchese azienda Mosaico+ anno realizzazione prodotto 2011 materiale legno, pietra, metallo, vetro dimensioni fogli 300x300mm, spessore 8mm firm Mosaico+ year of realization 2011 material wood, stone, metal, glass dimensions sheet size 300x300mm, thickness 8mm Pietra, vetro, metallo, legno: materie preziose che si combinano in ottiche geometriche formando superfici originali che diventano protagoniste di qualsiasi spazio. È la collezione Dialoghi, il mosaico progettato da Francesco Lucchese per Mosaico+, composta da tessere miste sagomate dello spessore di 8mm. L’introduzione del legno nobile nella collezione ha arricchito di tonalità calde e naturali un mosaico che fa proprio dell’incontro tra i differenti materiali il suo punto di forza. Il legno nobile proveniente da doghe di spessore 4mm, è proposto nelle essenze rovere, doussié, noce canaletto, rovere sbiancato e wengè. Il legno viene incollato mediante adesivo a base poliuretanica bicomponente, resistente all’acqua, al calore e agli agenti chimici, assolutamente privo di formaldeide, su un supporto tecnico di 4mm, realizzato con polimeri rigenerati e fibre di legno provenienti da fonti ecocompatibili. Successivamente il legno è levigato e protetto da una speciale verniciatura non ingiallente col tempo, di elevata durezza e resistenza agli agenti chimici e all’abrasione. Ogni singola tessera è tagliata e bisellata sui quattro lati, in forme diverse, poi assemblate con altri materiali a ricomporre il foglio di mosaico. Le venature, i colori, lo spessore si associano alle caratteristiche di elevata durezza, stabilità dimensionale e resistenza meccanica. Il mosaico viene montato su rete in fibra di vetro a formare fogli che possono leggermente variare a seconda del modulo; le tessere sono distanziate di circa 2mm. Dialoghi permette la realizzazione di infiniti layout compositivi, personalizzabili dal cliente anche attraverso il Design Tool, uno strumento gratuito, distribuito su cd e disponibile a breve sul sito aziendale, che permette la progettazione del proprio mosaico con estrema facilità e con una resa fotorealistica di altissima qualità. Il prodotto così “disegnato” viene poi effettivamente realizzato dall’azienda interamente in Italia. Precious materials such as stone, glass, metal, and wood are combined in optical geometric forms to create original surfaces that become the protagonist of any space. Dialoghi is the mosaic tile collection designed by Francesco Lucchese for Mosaico+, consisting of shaped, mixed tessera that are 8mm thick. Hardwood has been introduced in the collection, infusing the mosaic tile with natural warm tones and making this blending of different materials its strongest feature. The hardwood, cut from 4mm-thick slats, is available in oak, doussié, black walnut, bleached hoak and wengè. The wood is glued to a 4mm technical base with two component polyurethane adhesive, which is resistant to water, heat and chemicals, and is completely formaldehyde free. The technical base is made of reclaimed polymers and wood fibers from environmentally-friendly sources. The wood is then polished and protected with a special hard paint not turning yellow over time, coating that is highly-resistant to chemicals and abrasion. Each individual tessera or tile piece is cut and beveled on all four sides, and into different forms, then assembled together with other materials to create the mosaic sheet. The veining, colors and thickness of Mosaico+ offer high durability, size stability and mechanical strength. The mosaic is mounted on a fiberglass net to form sheets that can vary slightly depending on the module; the tiles are spaced about 2mm apart. Dialoghi allows for infinite layout compositions, which can also be customized by the customer through the free Design Tool, distributed on cd and available shortly on the company website. The tool allows the client to easily design his or her own mosaic tile and provides high-photo renderings of the designed product, which is then made to order by the company in Italy. design focus object next castiglia associati azienda Fima Carlo Frattini anno realizzazione prodotto 2011 materiale ottone finiture cromo firm Fima Carlo Frattini year of realization 2011 material brass finishes chrome Nasce dalla ricerca di inedite soluzioni formali basate sul rigore e la semplicità che i progettisti hanno condotto fianco a fianco con l’azienda: Next, design Castiglia Associati, è la nuova collezione completa di miscelatori monocomando per bagno firmata Fima Carlo Frattini, che propone prodotti capaci di distinguersi nel panorama del settore per design e innovazione. Una linea contemporanea, dall’alta qualità 100% made in Italy, declinata in tutti gli elementi per lavabo (anche nella versione alta per lavabi a bacinella), bidet, vasca e doccia, che presta attenzione alla forma, al dettaglio e all’innovazione tecnica che da sempre caratterizza tutta la produzione del marchio. Peculiarità della nuova collezione è la sezione del corpo fortemente caratterizzata, generata da un ovale tagliato, che mette in evidenza la faccia piatta frontale, che si conclude con la manopola. Vero cuore del progetto è proprio la manopola che viene proposta in due versioni: la prima, inedita nella forma, corta a “pomo“ per un’immagine dal carattere forte e accattivante; la seconda a leva più semplice, ma formalmente integrata nel disegno del miscelatore per un’assoluta eleganza formale. Essenzialità, rigore e pulizia formale per una collezione completa e versatile, in grado di inserirsi in qualsiasi contesto, dall’ambiente bagno più tradizionale a quello dallo spiccato stile contemporaneo. Una linea sobria ma elegante allo stesso tempo, che fa della qualità dei materiali e delle tecnologie impiegate i propri punti di forza. Senza dimenticare la sostenibilità. Tutte le fasi della lavorazione dei rubinetti Fima Carlo Frattini, dal disegno iniziale al prodotto finito, sono all'insegna della qualità e del rispetto per l'ambiente. Per questo vengono utilizzati procedimenti galvanici che eliminano le particelle nocive dall'ottone e vengono impiegati materiali, come gomme o metalli, che rispettano le normative più restrittive richieste dalle industrie e dai Ministeri della Salute di USA, Canada ed Europa. Born from the search for new formal solutions based on rigor and simplicity, designers have worked side by side with Castiglia Associati design to create Next, the new complete collection of single-lever bathroom mixers by Fima Carlo Frattini whose product design and innovation set it apart in the industry. A high-quality contemporary line that is 100% made in Italy, the collection features all hardware and accessories for the sink (including high-bowl sinks), bidet, bath and shower, while paying attention to the form, detail and technical innovation that has always distinguished the brand’s entire line. The salient feature of the new collection is its oval cut, which highlights the faucet’s flat front surface ending with the knob. The centerpiece of the design is the faucet mixer, available in two versions: an original “knob“ cut with a strong and captivating look, and a simpler lever integrated into the faucet design, for the ultimate in formal elegance. Simplicity, precision and clean lines are the hallmarks of a complete and versatile collection, capable of fitting into any bathroom setting, from traditional to highly contemporary. The line is sober but stylish at the same time, and its strong points are the quality of materials and technologies used. Not to mention sustainability. All stages in the production of Fima Carlo Frattini taps, from initial design to finished product, are geared towards quality and respect for the environment. To this end, galvanic processes are employed to remove harmful particles from brass, as is the use of materials such as rubber or metal that meet the most stringent industry regulations and those of health authorities in the U.S., Canada, and Europe. rigore tecnologico e inedita essenzialità formale technological rigor and simplicity of lines design focus object mono’ patrick norguet azienda Ceramica Flaminia anno realizzazione prodotto 2007 (nuovi colori 2011) materiale ceramica dimensioni vaso e bidet 350x520mm H420mm, lavabo 540-640-740-1000x400-480mm colori ardesia, azzurro, rosa, champagne (versione lucida) firm Ceramica Flaminia year of realization 2007 (nuovi colori 2011) material ceramic dimensions toilet and bidet 350x520mm H420mm, sink 540-640-740-1000x400-480mm colors slate gray, light blue, pink, champagne (shiny version) Mono’ è la collezione nata dalla creatività del designer francese Patrick Norguet e realizzata da Ceramica Flaminia. È caratterizzata da forme piene, spessori importanti e linee arrotondate. La classica contemporaneità di Mono’ permette l’inserimento di questa linea di sanitari e lavabi in contesti di stile differente e favorisce il possibile connubio con altri elementi della collezione. I sanitari della collezione Mono’, disponibili sia nella versione a terra che sospesi, hanno una forma volutamente piena e arrotondata, dove il rigore diventa sensualità ed eleganza. I volumi morbidi sembrano ricavati nella ceramica stessa, conferendogli un aspetto avvolgente e rimandano all’immagine di una pietra levigata dall’acqua. I lavabi sono realizzati in quattro misure, dal piccolo che misura 540mm al grande da 1000mm. Possono essere istallati sia sospesi che in appoggio su molte delle mensole o panche della gamma Flaminia. La serie Mono’ può essere completata dalla nuova collezione di rubinetti e accessori: Noke’, sempre disegnata da Norguet e contraddistinta da un’inedita sezione ovale e da forme compatte. Anche Mono’ si inserisce nel percorso intrapreso da Ceramica Flaminia che mette il colore al centro dell’ambiente bagno, per personalizzare lo spazio e gli elementi che lo compongono secondo il proprio stile o gusto personale. L’azienda, sotto la direzione artistica di Giulio Cappellini, ha raccolto quest’anno la sfida di un’esplorazione delle nuove culture, dei nuovi stili di vita e della valorizzazione della dimensione relazionale, come testimoniano i progetti sviluppati in collaborazione con gli studenti di Product Design dello Ied di Roma. Una ricerca si sviluppa proprio a partire dall’ambiente che rappresenta per definizione il regno della privacy: il bagno. Mono’ is a collection inspired by the creativity of French designer Patrick Norguet and made by Flaminia, characterised by full, thick shapes and rounded lines. Mono’’s classic contemporary style makes this line of bathroom fixtures perfect for different styles of bathroom and permits combination with other elements from Flaminia’s collections. The toilets and bidets in the Mono’ collection, available either freestanding or wall-mounted, have an intentionally full, rounded shape in which rigour becomes sensuality and elegance. Their soft volumes seem to have been hollowed out of the ceramic, giving it an all-embracing appearance reminiscent of a stone rounded off by water. Sinks come in four sizes, from 540mm to 1000mm, and can be installed either wall-mounted or resting on one of the many shelves and benches in the Flaminia range. The Mono’ series is completed with a new series of taps and accessories: Noke’, also designed by Norguet, with its unusual ovalshaped section and compact forms in line with those of Mono’. Mono’ is also part of the new approach adopted by Ceramica Flaminia, which puts color at the center of the bathroom, allowing the client to personalize the space and its elements according to his or her style or taste. The company, under the artistic direction of Giulio Cappellini, has taken on the challenge this year of exploring new cultures and lifestyles and enhancing the relational dimension, as evidenced by its designs developed in conjunction with Product Design students at Ied in Rome. Part of this exploration has been focused on a space that by definition represents the realm of privacy: the bathroom. design focus object morphing ludovica + roberto palomba azienda Kos anno realizzazione prodotto 2011 materiale Cristalplant® dimensioni vasca 1800x800mm H560mm, top con lavabo integrato 900/1340/1780x500mm colori (vasca) bianco, bianco/rosso, bianco/nero, (mobile) bianco, bianco/tortora, nero, nero/tortora firm Kos year of realization 2011 material Cristalplant® dimensions tub 1800x800mm H560mm, top with integrated washbasin 900/1340/1780x500mm colors (tub) white, white/red, white/black, (sink) white, white/dove-color, black, black/dove-color Nata per coniugare forme archetipiche impresse nella memoria di ciascuno di noi ed estetica innovativa, Morphing rappresenta la metamorfosi di un bagno in divenire. Scultorea e sofisticata, quotidiana e innovativa, la collezione, disegnata da Ludovica+Roberto Palomba, fonde in sé tradizione ed estetica contemporanea, nuovi materiali e rimandi a tipologie classiche. Così i designer descrivono il loro lavoro: “Crediamo che i buoni progetti esistano già in una sorta di immaginario collettivo e che il nostro lavoro consista nell’individuare questi bisogni inconsci, dare loro forma e accompagnarli nel mondo. Un prodotto, che sarà scelto da un’infinità di persone a noi sconosciute, risulterà così sorprendentemente familiare sin dal primo sguardo. Un vero e proprio colpo di fulmine, come l’amore della nostra vita. Questo è evidenza. Le scelte, i gusti… la passione. Tutto è evidente in ciò che creiamo. La cifra del nostro lavoro – ricerca, sviluppo, progetto… si riassume così in una sola parola: Evidenza”. Come ogni collezione dell’azienda, grande attenzione è stata dedicata ai materiali e all’ottimizzazione del processo produttivo, grazie all’utilizzo di pochi stampi che consentono molteplici soluzioni formali e spaziali, offrendo una vasta gamma di modelli. Sviluppata in sinergia con il marchio Cristalplant®, Morphing esplora ed esalta l’estetica trasformista di questo materiale innovativo e contemporaneo. Vasche, lavabi, mobili, accessori e complementi si inseriscono in modo versatile in ogni tipo di ambiente bagno, grazie alle dimensioni contenute degli elementi della collezione. Morphing è stata presentata in abbinamento con la collezione Isy di Zucchetti nella versione colorata (design Matteo Thun con Antonio Rodriguez) per una proposta bagno completa, vero obiettivo di tutte le collezioni del Gruppo Zucchetti.Kos. Created to combine the archetypal shapes impressed in everyone’s memory with an innovative aesthetic, Morphing represents the metamorphosis of a bathroom that is always in the process of becoming. Sculptural and sophisticated, familiar yet innovative, the collection, designed by Ludovica+Roberto Palomba, combines tradition with a contemporary aesthetic, new materials and references to classic types. This is how the designers describe their work: “We believe that good designs already exist in a sort of collective imagination and that our task is to identify these unconscious needs, give them form and bring them into being. And so a product chosen by an infinite number of people we don’t know will be amazingly familiar to them as soon as they set their eyes on it. It’s like falling in love at first sight. It’s obvious. Choices, tastes… passion: everything is obvious in what we create. The key to our work – research, development, design… could all be summed up in a single word: Obviousness”. Like all the company’s collections, this one features a strong focus on materials and on optimisation of the productive process, with use of only a few moulds permitting multiple formal and spatial solutions and offering a vast range of models. Developed in synergy with the Cristalplant® trademark, Morphing explores and enhances the transforming aesthetic of this innovative contemporary material. Sinks, tubs, furnishings, accessories and complements are versatile enough to fit into any kind of bathroom thanks to the small size of the elements in the collection. Morphing was presented along with Zucchetti’s Isy collection in a coloured version (designed by Matteo Thun with Antonio Rodriguez) for a complete range of bathroom products, the true goal of all Zucchetti.Kos Group collections. un progetto sartoriale che si plasma, si modella, si fonde nello spazio a tailored design moulded, modelled and blended into space design focus object amedeo karim rashid azienda Ceramica Cielo anno realizzazione prodotto 2011 materiale ceramica dimensioni (circolare) Ø450mm H900mm base colonna 120x250mm, (ovale) 650x465mm H900mm base colonna 120x440mm colori (bacinella e colonna) bianco, nero, Stone, Antracite, (bacinella) texture firmate Karim Rashid firm Ceramica Cielo year of realization 2011 material ceramic dimensions (round) Ø450mm H900mm column base 120x250mm, (oval) 650x465mm H900mm column base 120x440mm colors (basin and column) white, black, Stone, Anthracite, (basin) texture by Karim Rashid Un prodotto inedito, un nuovo concetto di lavabo estremamente versatile che si adatta a ogni esigenza spaziale e funzionale. Amedeo è il nuovo lavabo disegnato da Karim Rashid per Cielo; un prodotto originale composto da una bacinella, tonda oppure ovale, e da una colonna, anch’essa declinata in due versioni differenti, che diventa un freestanding elegante dal profilo snello, come plasmato dal movimento dell’acqua. Posizionabile su entrambi i suoi lati, frontale e laterale, e dotato di una forte identità formale, quasi scultorea, Amedeo diventa inevitabilmente protagonista assoluto dello spazio in cui viene collocato. L’esclusivo design di Amedeo consente inoltre l’utilizzo della bacinella come un elemento autonomo, a scelta tonda o ovale, privata della colonna che può quindi essere installata, anche in appoggio o semi incasso, in funzione delle proprie esigenze. L’estrema versatilità della nuova collezione è sottolineata ed esaltata dalla molteplici finiture e colori con cui può essere realizzato il lavabo: ceramica tradizionale bianco lucido e nero lucido; Stone e Antracite, le esclusive superfici materiche, porose, opache firmate Cielo. La bacinella, inoltre, è disponibile anche nelle preziose versioni decorate con le texture firmate Rashid. Con Amedeo, Cielo rinnova la propria collaborazione con Karim Rashid, che aveva già firmato l’esclusiva collezione di piatti doccia decorati a mano Tatoo, sollecitando il designer newyorkese a cimentarsi con un lavoro attento e accurato sulla forma, l’innovazione e la funzionalità di un prodotto industriale per il bagno; un design incisivo e raffinato che va oltre la grafica, oltre la decorazione. Una produzione 100% Made in Italy, contraddistinta dalla massima attenzione al dettaglio, rifinita a mano e realizzata con materiali di alta qualità; una perfetta testimonianza della filosofia di Cielo che associa all’attenta ricerca su forme e materiali, un background tecnologico che consente la realizzazione di nuove soluzioni funzionali oltre che formali. A new product, a sink based on an unusual design concept that adapts to all kinds of decorative and functional requirements. Amedeo is the new original sink designed by Karim Rashid for Cielo, composed by a basin, round or oval, and a freestanding column, in two different versions, that becomes an elegant element with slender lines, as if moulded by the flow of the water. Amedeo can be installed on both sides, frontal and lateral, and is characterized by a strong formal identity, almost sculpturesque, becoming the absolute protagonist of the room where it is placed. Amedeo’s exclusive design also allows to use the basin as a standalone element, round or oval, without the column: in this way it can be wall-mounted or half built-in, according to the customer’s needs. The real versatility of the new collection is underlined and pointed out by the various finishings and colours available for the sink: traditional ceramic in glossy white and in glossy black; Stone and Antracite, the exclusive porous and matt surfaces by Cielo. Moreover, the basin will be also available with the preciuos versions with the textures designed by Karim Rashid. With Amedeo, Cielo renews its partnership with Karim Rashid, who had already signed the company’s exclusive collection of Tatoo handdecorated shower trays, asking the New York designer to concentrate on shape, innovation and functionality of an industrial product for the bathroom; an elegant and essential design that goes well beyond graphics and decoration. A product 100% Made in Italy, distinguished by the utmost attention to detail, hand-finished and made with top quality materials; the perfect testimony of Ceramica Cielo’s philosophy of combining research on new forms and materials with a high-tech background permitting the creation of new formal and functional solutions. Tommaso Bovo design focus object onto matteo thun azienda Duravit anno realizzazione prodotto 2011 materiale ceramica (lavabi), multistrato di legno (consolle, ante, cassetti, basi) dimensioni lavabo 450x335mm Ø335mm Ø430mm (da incasso e da consolle), vasca 1700x750mm 1800x800mm 1400x800mm (da incasso o per pannello) colori (mobili) bianco opaco, grigio basalto opaco, castagno scuro, rovere europeo firm Duravit year of realization 2011 material ceramic (sinks), plywood (countertops, cabinet doors, drawers, bases) dimensions sink 450x335mm Ø335mm Ø430mm (built-in and countertop), vasca 1700x750mm 1800x800mm 1400x800mm (built-in or with furniture panel) colors (furniture) white matt, basalt matt, chestnut dark, european oak La nuova serie Onto di Matteo Thun risolve il tema dell’area lavabo in modo nuovo e originale. La ceramica non viene più appoggiata sulla consolle, ma i lavabi, squadrati o tondi, fungono da sostegno per le consolle, la cui parte anteriore si piega arrotondandosi verso il basso e creando un arco che riveste la ceramica. Il legno diventa protagonista assieme alla ceramica dell’ambiente bagno: le consolle, le ante e i cassetti di colonne, basi sospese e basi sottolavabo sono realizzati in multistrato di legno. La struttura a sandwich del legno rimane visibile sui bordi e accentua il naturale carattere accattivante di questo materiale. Allo stesso tempo, gli strati incollati l’uno all’altro impediscono la deformazione e sono perfetti per un ambiente umido come il bagno. Inoltre i bordi sono impregnati d’olio. Questa emulsione di cera a olio satura le fibre del legno in modo che non possano assorbire acqua. I mobili Onto sono quindi perfetti per il bagno non solo dal punto di vista estetico, ma anche funzionale. Le consolle di dimensioni variabili possono essere dotate di tagli portasciugamani nella fascia frontale o sulla superficie del piano. Gli specchi con illuminazione e le basi sospese completano l’insieme. Con lo sguardo rivolto al settore alberghiero è stata creata anche una mensola con cassetti con cuscino imbottito, da installare sotto il lavabo per offrire una comoda seduta. Una colonna completa la serie anche per i bagni privati. Elemento particolare è la base sottolavabo a pavimento a forma di colonna, con bacino tondo, ideale per il settore pubblico e semi-pubblico. In totale la serie comprende 16 diversi modelli di mobili che non solo attirano simpatia, ma donano anche colore alla stanza. Che si tratti di rovere europeo o castagno scuro, bianco opaco o grigio basalto opaco, ciascuna delle quattro finiture della serie funge da elemento di collegamento. È infatti possibile rivestire le vasche nello stesso colore e dare così vita a un’idea unica e armonica in tutto il bagno. Matteo Thun’s new Onto series offers an original new version of the sink area. The ceramic no longer rests on the countertop, but round or square sinks serve as a support for the countertop, the front of which is folded and rounded downwards to create an arc covering the ceramic. Wood plays a key role in the bathroom along with ceramics: countertops, cabinet doors and drawers in columns, wall-mounted bases and sink bases are all made of plywood. The wood’s sandwich structure is visible on the edges, accentuating the material’s natural attraction. At the same time, layers glued onto one another prevent deformation, making them perfect for damp environments such as the bathroom. The edges are impregnated with oil; an oily wax emulsion saturates the wood fibres so they cannot absorb water. This makes Onto furniture perfect for the bathroom, not only aesthetically, but functionally too. Counters of variable sizes can have towel holder openings on the front panel or the counter surface. Mirrors with lighting and wall-mounted bases complete the range. With a view to satisfying the needs of the hotel sector as well, a shelf has been created with drawers and an upholstered cushion, a comfortable seat to install under the sink. A column completes the series for hotel and home bathrooms. The column-shaped sink base is an unusual element, with a round basin perfect for public and semi-public bathrooms. The series includes a total of 16 different items of furniture to add character and colour to the room. Whether it’s european oak or dark chestnut, matt white or matt basalt grey, each of the four finishes in the series acts as a unifying element: tubs can be covered with the same colour to create a single harmonious look in the whole bathroom. design focus object acquapura franco sargiani azienda Fantini anno realizzazione prodotto 2008 materiale pannello in metallo verniciato colore, miscelatore e doccetta cromo, led luminosi dimensioni colonna self standing 700x2150mm P120mm, built in 530x1790mm (distanza dal muro) 36mm colori cemento (self standing), perla, cioccolato, grafite firm Fantini year of realization 2008 material panel in color painted metal, mixer and chrome shower head, led lighting dimensions self standing column 700x2150mm P120mm, built in 530x1790mm (distance from wall) 36mm colors concrete grey (self standing), pearl, chocolate, graphite La capacità di Fantini di pensare e di realizzare prodotti innovativi e inediti, con alto valore formale ed emozionale, si esprime al meglio in Acquapura, la colonna doccia disponibile nella versione self standing e built in, disegnata da Franco Sargiani. Il progetto, che ha ottenuto la Menzione d’onore nell’ambito della selezione XXII Premio Compasso d’Oro Adi, rappresenta la sintesi delle attività tra progettista e azienda per la definizione di prodotti innovativi per la gestione dell’acqua. Acquapura versione self standing formalmente si presenta come un vero elemento d’arredo, la cui pregevolezza e personalità è accentuata dalla luce che conferisce all’oggetto e all’ambiente circostante una particolare atmosfera. Acquapura è un componente architettonico, un elemento solido tridimensionale elementare, un monolite, una quinta per definire uno spazio d’acqua. È un volume polifunzionale, in grado di liberare energie vitali, avvolgenti e coinvolgenti, in grado di creare emozioni: una presenza pensata per offrire all’utente un elevato grado di benessere psicofisico. Il soffione alto, a cascata, fornisce poi un elemento di naturalità e di gradevolezza. Nella versione a pannello Acquapura è un piano verticale che galleggia sulla luce e dal quale fuoriescono getti con lancio d’acqua in orizzontale; per contenere al minimo l’ingombro esterno, è stata concepita come una doccia a semincasso da parete. La soluzione, approvata IMQ, è costituita da un pannello doccia largo 530mm e alto 1790mm che rimane staccato dal muro di 36mm per alloggiare una illuminazione perimetrale con Led e sulla cui sommità è collocata una cascata retroilluminata. Sulla superficie del pannello trovano posto 378 getti frontali, un miscelatore termostatico, una manopola di regolazione dell’intensità d’uscita dell’acqua e sei pulsanti retroilluminati per la scelta delle funzioni (cascata, getti frontali, doccetta a mano). I comandi e le regolazioni sono state pensate per un uso istintivo da parte dell’utente. Particolarmente interessante, su entrambe le versioni, è la possibilità di selezionare, attraverso il semplice tocco dei pulsanti posti sul pannello, uno o più dei quattro settori contenenti i getti frontali. Fantini’s ability to design and create innovative new products of great formal and emotional value is best expressed in Acquapura, a shower column available in self standing or built-in versions designed by Franco Sargiani. The project, awarded by the honourable mention in the selection of the Award Compasso d’Oro Adi, is the result of the synergy between the designer and Fantini to create innovative products for the water handling. The self standing version is formally a true item of furniture, the value and personality of which is underlined by the light that gives the object and the space around it an unusual atmosphere. Acquapura is an architectural component, a basic three-dimensional solid element, a monolith, a backdrop for definition of a water space. It’s a multipurpose volume capable of giving off vital energy, surrounding us and involving us, generating emotions: a presence designed to offer a high level of psycho-physical wellness. The tall cascade showerhead is a pleasant, natural element. In the panel version, Acquapura is a vertical plane floating on light, out of which come horizontal jets of water; to minimise external dimensions, it is designed as a semi-built-in wall-mounted shower. A shower, IMQ approved, panel 530mm wide and 1790mm high is detached from the wall by 36mm to leave room for Led lighting around its edges, at the top of which is a backlit waterfall. On the surface of the panel are 378 frontal jets, a thermostatic mixer, a handle for controlling the intensity of the flow of water and six backlit buttons for choosing functions (waterfall, frontal jets, hand-held showerhead). The commands and controls are designed to be intuitive. One particularly interesting feature of both versions is the possibility of choosing, by simply touching buttons on the panel, one or more of the four sectors containing the frontal jets. design focus object planet massimiliano braconi azienda Scarabeo anno realizzazione prodotto 2011 materiale ceramica dimensioni (appoggio) 480x385mm H160mm, 660x385mm H165mm, (sospeso) 485x470mm H160mm, 670x465mm H162mm firm Scarabeo year of realization 2011 material ceramic dimensions (self standing) 480x385mm H160mm, 660x385mm H165mm, (wall-mounted) 485x470mm H160mm, 670x465mm H162mm Design innovativo e adattabilità degli arredi sintetizzano i tratti dei nuovi elementi della serie Planet, disegnata da Massimiliano Braconi. Già presente all’interno della gamma di prodotti Scarabeo, la collezione si arricchisce oggi di nuovi lavabi che completano con un tocco sofisticato una delle linee esteticamente più giovanili e versatili, ma al tempo stesso essenziali, realizzate dall’azienda. La struttura avvolgente dei vari elementi, le linee morbide e compatte, il disegno ricercato contraddistinguono la collezione per un progetto d’arredo completo e rifinito. Planet è realizzata completamente in ceramica, materiale d’elezione dell’azienda, lavorata accuratamente attraverso l’esperienza artigianale di Scarabeo, per ottenere un prodotto finale dalle forme estremamente pulite ed ergonomiche. Oltre ai nuovi lavabi, di diverse dimensioni e modelli, la collezione si completa con sanitari da terra e sospesi. La qualità nella lavorazione della ceramica consente di ottenere un prodotto finale dalle forme estremamente pulite ed ergonomiche, che richiamano l’immagine compatta dei recipienti di una volta. Dalla storica tradizione manifatturiera associata agli innovativi processi tecnologici e industriali e dalla capacità di interpretare le nuove tendenze, nascono ogni anno 250.000 pezzi che combinano funzionalità e design per una stanza da bagno, intesa come luogo dedicato al benessere e al relax di ciascuno di noi. Planet si inserisce nelle novità dell’azienda per Cersaie 2011, tutte contraddistinte da ricerca e innovazione. Ne fanno parte Wish, elegante e originale linea di arredi firmata dallo studio Talocci, e Moai, disegnata sempre da Massimiliano Braconi, con il quale si è dato respiro a un tratto minimal e armonico. Innovative design and adaptability sum up the features of the new elements in the Planet series designed by Massimiliano Braconi. Already included in the Scarabeo product range, the collection is now enriched with new sinks completing one of the company’s aesthetically youngest, most versatile yet simplest lines. The embracing form of the various elements, soft, compact lines and elegant design of the collection characterise it as part of a complete, finished furnishing project. Planet is made entirely out of ceramic, the company’s preferred material, drawing on Scarabeo’s experience in workmanship to obtain a finished product with particularly clean, ergonomic forms. In addition to new sinks of different sizes and styles, the collection includes self standing and wall-mounted toilets and bidets. The quality of the porcelain manufacturing renders a final product with very clean and ergonomic shapes, recalling the compact look of vintage containers. Traditional manufacturing is combined with innovative technological and industrial processes, along with the ability to interpret new trends, to create 250,000 pieces every year that blend functionality and design for the bathroom; meant as a space dedicated to everyone’s relaxation and well-being. Planet is one of the new products presented at Cersaie 2011, all distinguished by the company’s research and innovation. Other new products include Wish, an elegant original furniture line by studio Talocci, and Moai, also designed by Massimiliano Braconi, characterised by minimal, harmonious lines. design focus object start monia marzano azienda Valdama anno realizzazione prodotto 2011 materiale ceramica dimensioni sanitari a terra 360x540mm H320mm, sanitari sospesi 360x540mm H420mm, lavabi appoggio 450x450mm 720x450mm H120mm, lavabi appoggio/sospesi 500x500mm 750x500mm H120mm, lavabo freestanding 550x420mm H845mm firm Valdama year of realization 2011 material ceramic dimensions freestanding bathroom fittings 360x540mm H320mm, wall-mounted bathroom fittings 360x540mm H420mm, freestanding sinks 450x450mm 720x450mm H120mm, freestanding/wall-mounted sinks 500x500mm 750x500mm H120mm, freestanding sink 550x420mm H845mm Nel segno della semplicità, della realtà e della concretezza, della bellezza essenziale, con un’idea di design che coniuga la funzionalità al rigore espressivo, Start è la nuova collezione di sanitari disegnata per Valdama da Monia Marzano che così esprime il concetto di “poetica della semplicità”: “A mio modo di vedere credo consista nell’incontro tra memoria e contemporaneo che si fondono in modo armonioso nelle forme caratterizzate da linee fluide ed essenziali. Forme ispirate dal cammino dell’acqua che scorre senza incontrare ostacoli. Forme esaltate dall’interazione che si crea tra la luce e l’acqua che scivola verso la sinuosità della buca”. Come quasi sempre accade, la genesi della collezione nasce dal confronto tra le idee e la creatività del progettista, le competenze tecnico produttive dell’azienda e gli obiettivi commerciali che si propone di conseguire. Come sottolinea Monia Marzano: “Il progettista è un mediatore che mette in relazione fra loro gli elementi razionali e la volontà di dare forma fisica alla funzionalità e alla bellezza”. Proprio la conoscenza della realtà aziendale è tornata a essere una delle prerogative essenziali per poter concepire un buon progetto. Continua la designer: “La cosa più importante per un progettista è conoscere le capacità tecniche e produttive dell’azienda per la quale lavorerà, le sue strategie commerciali, la sua storia e i suoi valori. Per questo ho voluto compiere una lunga visita in azienda. In questo modo mi sono potuta rendere conto in modo diretto, guardando e toccando i prodotti, della grande abilità produttiva di Valdama. Dopo aver compreso a fondo l’elevato grado di finitura che l’azienda è in grado di dare ai prodotti, è stato conseguente pensare a una collezione nel segno della semplicità”. Conoscenza delle tecniche, creatività e un buon inizio da cui partire: Start, un nome breve e veloce che sintetizza l’idea di un percorso che inizia e che è destinato a proseguire nel tempo. In pursuit of simplicity, reality and concreteness, of essential beauty, with a design concept combining practicality with expressive rigour, Start is a new collection of bathroom fixtures designed for Valdama by Monia Marzano, who describes her “poetics of simplicity”: “As I see it, it consists of the encounter between memory and the contemporary, coming together harmoniously in forms characterised by simple flowing lines. Forms inspired by the path of water flowing unhindered. Forms enhanced by the interaction of light with water as it slips toward the sinuous opening”. As is normally the case, the collection is a result of the designer’s ideas and creativity meeting the company’s technical and productive skill and commercial goals. As Monia Marzano says: “The designer is a mediator who puts rational elements and the desire to give physical form to beauty and practicality in relation with one another”. Knowledge of the company’s expertise is once again an essential prerogative for coming up with a good design. As the designer puts it: “The most important thing for a designer is knowledge of the company’s technical and productive capabilities, its commercial strategies, its history and values. This is why I spent a lot of time in the company. This allowed me to experience Valdama’s productive knowhow for myself, looking at and touching its products. Once I truly understood the advanced degree of finishing that the company can give to its products, I came up with a collection based on the concept of simplicity”. Knowledge of technique, creativity and a good idea to start with: Start, a short, quick name summing up the idea of a process that has started and is destined to continue in the future. la poetica della semplicità, della bellezza essenziale… the poetics of simplicity, of essential beauty… design focus object flat meneghello paolelli associati azienda Hidra anno realizzazione prodotto 2011 materiale (ceramica) sanitari in vitreous china, lavabi in fire clay dimensioni lavabo 650x510mm, consolle 710/860/960x510mm, sanitari 540x380mm, vaso monoblocco 690x380mm colori bianco, bianco/nero firm Hidra year of realization 2011 material (ceramic) bathroom fittings in vitreous china, sinks in fire clay dimensions sink 650x510mm, console 710/860/960x510mm, bathroom fittings 540x380mm, toilet in single block 690x380mm colors white, black/white Una collezione di ceramica sanitaria classica e moderna allo stesso tempo: Flat, disegnata da Meneghello Paolelli Associati, è la nuova serie caratterizzata da un piano (dello spessore di 4,5 centimetri) su cui si modella delicatamente la vasca. Un bordo molto evidente (che identifica anche gli accessori) che divide lavabo e sanitario in due: la parte superiore caratterizzata dal bacino e la parte inferiore, una base/colonna che si stringe gradualmente man mano che scende a terra. Il bacino diventa così una sorta di depressione fluida, come una membrana elastica alla quale venga applicata una forza che la tende verso il basso. Nasce così un insieme armonioso ed elegante, molto naturale, composto da una forma rigida (quella del bordo appunto) e una curva morbida della vasca e della colonna. La collezione Flat è composto da vaso e bidet a terra, vaso e bidet sospesi, vaso monoblocco; lavabo sospeso, d’appoggio, con colonna e semi colonna; consolle sospese, d’appoggio, da incasso e con gambe ceramiche. La serie è disponibile nella variante bianca e bicolore (bianco e nero), si inserisce nel percorso di collaborazione che prosegue ormai da anni tra l’azienda e lo studio Meneghello Paolelli Associati, per confermare la vocazione nel proporre prodotti con una forte identità come già avvenuto con le collezioni Miss, Mister, Hi-line e molti altri. Realizzata interamente in Italia negli stabilimenti di Civita Castellana, Flat, come tutte le linee Hidra, associa ad un know-how produttivo consolidato e a massimi standard qualitativi, la capacità di concretizzare e sviluppare le idee dei progettisti, attraverso un processo di ingegnerizzazione che parte sempre dalla conoscenza del materiale per valorizzarlo al meglio, sfruttandone qualità tecniche ed estetiche. A collection of ceramic bathroom fixtures which is both classic and modern at the same time: Flat, designed by Meneghello Paolelli Associati, is a new series characterised by a surface (4.5 centimetres thick) on which the tub is delicately modelled. A very obvious edge (which also characterises the accessories in the series) divides the sink and the toilet in two: the upper part with the basin and the lower part, a base or column which gradually thins out towards the ground. The basin thus becomes a sort of fluid depression, like an elastic membrane to which a force is applied, pressing it downwards. The result is a harmonious, elegant whole which is very natural, with a rigid form (the edge) and a soft curve (the tub and the column). The Flat collection includes a freestanding toilet and bidet, wallmounted toilet and bidet, and a toilet in a single block; wall-mounted, freestanding sink, with a column or semi-column; wall-mounted or builtin consoles and consoles with ceramic legs. The series is available in white and two-tone versions (black and white). The collection is the fruit of the company’s longstanding collaboration with Meneghello Paolelli Associates and confirms its vocation for offering products with a strong identity such as the Miss, Mister, Hi-Line, and many other collections. Made entirely in Italy in the Civita Castellana plant, the Flat collection is associated (as are all of the Hidra collections) with an established production know-how and the highest quality standards, along with the ability to develop and execute its designers’ ideas through an engineering process that always begins with a deep knowledge of the materials used, creating the best possible product and capitalizing on its technical and esthetic qualities. un bordo evidente “segna” il profilo degli elementi a clear edge “marks” the outline of the elements design focus review Tulip Arblu Tulip è un sistema di arredo bagno completo composto da vasca, lavabi, consolle e specchiere. La vasca è realizzata in Tecnoblu, ha una forma rettangolare ed è disponibile sia accostata al muro che in modalità freestanding. Alla base ha una forma arrotondata e una particolare lavorazione sul fondo la fa sembrare sospesa. È possibile personalizzare colori e finiture della vasca e l’installazione della rubinetteria. Trame e Ombre ARMA Tulip is a complete set of bathroom fittings including tubs, sinks, countertops and mirrors. The bathtub is made of Tecnoblu, rectangular in shape and available either wall-mounted or freestanding. It has a rounded base worked in a special way that makes it look as if it’s floating. Custom colours, finishes and taps are available for the tub. Arblu srl via Fossaluzza, 5 – 33074 Fontanafredda (PN) tel 0434 599015 – fax 0434 599016 www.arblu.it – [email protected] Tre nuovi rivestimenti in grès (Armure, Izumo e Sekiha) completano la gamma di Trame e Ombre, la collezione di ceramiche per superfici verticali esterne e interne, ispirata a canoni estetici legati alle tradizioni giapponesi. Si tratta di prodotti realizzati anche con materie prime di origine vulcanica estratte in Giappone, che della Terra madre riescono a comunicare l’atmosfera di perfetto equilibrio e profondità della sua filosofia. Three new types of porcelain stoneware cladding (Armure, Izumo and Sekiha) to complete the Trame e Ombre collection of ceramics for indoor and outdoor vertical surfaces, inspired by the aesthetic canons of the Japanese tradition. These are products made with raw materials of volcanic origin quarried in Japan, conveying the atmosphere of perfect balance and the profound philosophy of their homeland. ARMA Architectural Materials via Monelli, 4 – 41042 Fiorano Modenese (MO) tel 0536 911489 – fax 0536 911490 www.armaitalia.it – [email protected] AquaBambù Bossini Genesis Ceramica Globo design Nadia Bossini design Creative Lab Un programma di colonne doccia da esterno per ambienti pubblici o privati. Un gusto particolarmente elegante ed essenziale contraddistingue il design minimale delle colonne-piscina AquaBambù. Proprio come una canna di bambù, il corpo in acciaio inox (finiture lucida od opaca) della colonna doccia viene tagliato a 45° sulla sommità per regalare il lusso di un getto a cascata o pioggia. A series of outdoor shower columns for installations in public places or at home. Particularly elegant, simple taste characterises the minimal design of the AquaBambù swimming pool column. Like a bamboo reed, the stainless steel body (with glossy or matt finish) of the shower column is cut 45° at the top for the luxury of either a cascade jet or a rainfall. Bossini spa via G. Matteotti, 170/A – 25014 Castenedolo (BS) tel 030 2134211 – fax 030 2134290 www.bossini.it – [email protected] I pezzi della collezione Genesis nascono da una matrice di forma geometrica “stondata“: la pianta del lavabo ricorda un rettangolo morbido e smussato con base ellissoide. Forme ispirate alla natura, linee morbide che richiamano i sensi e le forme armoniche del corpo umano: gli elementi in ceramica sembrano pietre modellate dall’erosione dell’acqua, lontanissime dalle linee fredde e formali che caratterizzano il bagno. All the items in the new Genesis collection are inspired by a “roundedoff“ geometric matrix: the base of the sink recalls a soft rectangle with rounded-off corners and an elliptical base. Forms inspired by nature, soft lines recalling the senses and harmonious forms of the human body: single ceramic elements look like stones modelled by the erosion of water, far removed from the cold, formal lines characterising many bathrooms. Ceramica Globo spa loc. La Chiusa – 01030 Castel Sant’Elia (VT) tel 0761 516568 – fax 0761 515168 www.ceramicaglobo.com – [email protected] Cow Artceram Virgo Bonomi design Meneghello Paolelli Associati design Brian Sironi Cow è una nuova linea di sanitari e lavabi diversa da tutte le altre, caratterizzata da quattro piedi di appoggio. La primaria fonte d’ispirazione è il mondo neoclassico in cui le gambe del mobile sono l’elemento caratterizzante. I sanitari Cow assumono una struttura ibrida tra sospeso e a terra, una forma ammiccante e giocosa dalle linee morbide che ricordano la sagoma di una mucca. Cow is a new collection of bathroom fittings and sinks, different from all the others, characterized by a four-legs structure. The main source of inspiration is the neoclassical style, according to which the furniture legs are the distinguishing element. Cow bathroom fittings have a hybrid structure, between wall-mounted and freestanding, an alluring and playful shape with smooth rounded lines resembling the outline of a cow. Artceram srl via Monsignor Tenderini – 01033 Civita Castellana (VT) tel 0761 599499 – fax 0761 514232 www.artceram.it – [email protected] Con la sua linea flessuosa e semplicissima (un tubo Ø36mm che dal lavabo disegna una S verso l’alto), Virgo richiama il flusso dell’acqua, l’ansa di un fiume, o il connubio femminile-acquatico. Tre i modelli proposti: miscelatore monocomando per lavabo, miscelatore monocomando per bidet e miscelatore a parete per vasca. Bonomi Contemporaneo Italiano - Idrosanitaria Bonomi spa via Monsuello, 36 – 25065 Lumezzane SS (BS) tel 030 8922121 – fax 030 8922151 www.bonomionline.com – [email protected] Pico Ceramiche Mutina Towel Box Deltacalor design Ronan & Erwan Bouroullec design Peter Jamieson Realizzata con tre differenti basi colorate e miscele di minerali specifiche, Pico rivela sorprendenti espressioni superficiali e di tonalità e regala sensazioni sensuali e intense. Per Mutina l’ennesima collaborazione con i grandi nomi del design internazionale che si trovano ad affrontare per la prima volta il progetto ceramico, alla ricerca di nuovi materiali, da plasmare e modellare. Made with three different coloured bases and mixtures of specific minerals, Pico’s collection reveals surprising expressions of surface and tone offering intense sensual impressions. Mutina is the result of yet another partnership with one of the big names in international design who find themselves working with ceramics for the first time, in search of new materials to mould and model. Ceramiche Mutina srl via Ghiarola Nuova, 16 – 41042 Fiorano Modenese (MO) tel 0536 812800 – fax 0536 812808 www.mutina.it – [email protected] With its simple flexing line (a Ø36mm pipe forming an S rising upward from the sink), Virgo recalls the flow of water, a bend in a river, or the femininity of the sea. Three models are available: a mixer with a single control for the sink, a mixer with two controls for the bidet and a wall-mounted mixer for the bathtub. Towel Box è lo scaldasalviette elettrico della collezione Ideas. Ultima novità del marchio, disegnata da Peter Jamieson, è frutto di un nuovo concept progettuale: una vera e propria cornice radiante in acciaio, dall’estrema purezza formale, creata per stringere e incorniciare in chiave originale la salvietta grazie a un modulo centrale basculante che si muove in modo ergonomico dando la possibilità di inserirla e stenderla. Towel Box is an electric towel warmer from the Ideas collection. The brand’s latest new model, designed by Peter Jamieson, it is the result of a new design concept: a true radiating frame of steel, of great formal purity, created to hold and frame the towel in an original way with an oscillating central module that moves ergonomically so that the towel can be inserted and spread out. Deltacalor srl via Mazzini snc – 23801 Calolziocorte (LC) tel 0341 644995 www.deltacalor.com – [email protected] design focus review Monolith Geberit Naked Glass Idromassaggio design Giopato & Coombes Nasce come “corpo unico“, un monolite essenziale che funge da modulo di installazione per fissare il wc alla parete, nella versione a pavimento o sospesa: Geberit Monolith è perfetto per interventi di ristrutturazione, dove è possibile addirittura installarlo davanti a vecchi impianti preesistenti, senza spaccare muri. Il sottile parallelepipedo in alluminio racchiude la cassetta di risciacquo con doppio pulsante. It originated as a “single body”, an essential monolith acting as an installation unit for anchoring a freestanding or wall-mounted wc to the wall. Geberit Monolith is perfect for renovation projects, where it may be installed in an existing bathroom without damaging the walls. The fine aluminium parallelepiped encloses the flushing mechanism with its double side button. Geberit Marketing e Distribuzione SA via Gerre, 4 – 6928 Manno (Svizzera) tel (0041 91) 6119292 – fax (0041 91) 6119393 www.geberit.it – [email protected] E-Wood Iris Ceramica Originali, eclettiche, accessibili, le vasche Naked sono oggetti d’arredo da interpretare e plasmare secondo il gusto unico e personale. L’ampia scelta di colori e finiture, sia per il top in vetro e la pannellatura, sia per il telaio a vista, permette di realizzare inediti accostamenti. Modelli disponibili: dalla vasca soprapiano o sottopiano con top e telaio, alla vasca con moduli accessori, fino alla versione pannellata. Original, eclectic, accessible Naked bathtubs are true items of furnishing, to be interpreted and moulded to suit one’s own personal taste. The wide range of colours and finishes available for the glass countertop and panelling or with the frame in view permits a range of unusual combinations. Models available: from standing or sunken bathtubs, with countertop and frame, to tub with accessories, up to the panelled version. Glass Idromassaggio srl via Baite, 12/E z.i. – 31046 Oderzo (TV) tel 0422 7146 – fax 0422 816839 www.glassidromassaggio.it – [email protected] Cento Kerasan design Marc Sadler L’elegante naturalezza del legno incontra la resistenza e la tecnologia della ceramica di nuova generazione: Iris Ceramica presenta E-wood, la collezione che trasmette il calore di un rivestimento naturale interpretando la nuova tendenza che vede il legno sempre più richiesto proprio in quegli ambienti dove è maggiormente soggetto a deterioramento dovuto al continuo calpestio, l’umidità e agli agenti atmosferici. The elegant naturalness of wood encounters the strength and advanced technology of the new generation of ceramics: Iris Ceramica presents e-wood, a collection conveying the feeling and warmth of natural wood panelling, interpreting the new trend in which wood is increasingly in demand in rooms, where it is most subject to deterioration due to footsteps, moisture and atmospheric agents. Iris Ceramica spa via Ghiarola Nuova, 119 – 41042 Fiorano Modenese (MO) tel 0536 862111 – fax 0536 804602 www.irisceramica.com – [email protected] Marc Sadler disegna un elegante cubo che funge da lavabo e portaoggetti grazie al pratico ripiano ricavato nella struttura monoblocco in ceramica: è Cento, la soluzione di grande impatto ma con dimensioni ridotte (45x45cm). Un nome che ben evidenzia i 100mm che ritornano come “fil-rouge“ leggibile nei singoli elementi di una linea che prevede oltre 50 pezzi, fra cui 18 diversi lavabi. Marc Sadler has designed an elegant cube to act as a sink and a surface on which to place objects, with a practical countertop cut out of a single block of ceramic: Cento is a high impact solution of compact dimensions (45x45cm). The name emphasises the measurement of 100mm, back as the “common thread“ legible in the individual elements in a line of more than 50 items, including 18 different sinks. Kerasan Sanitari srl z.i. loc. Prataroni – 01033 Civita Castellana (VT) tel 0761 542018 – fax 0761 540627 www.kerasan.it – [email protected] Sento Graff Axor Citterio M Hansgrohe design Angeletti Ruzza Design design Antonio Citterio Essenziale, rigoroso, sintetico: queste le caratteristiche principali della nuova collezione Sento, disegnata da Angeletti Ruzza Design. Una linea caratterizzata da forme pure e armoniose, risultato di un’attenta ricerca progettuale che esalta la forza espressiva della materia. La semplificazione del disegno, scevro da dettagli superflui, dà vita a un sistema completo di rubinetteria che lo rende una presenza discreta ed elegante. Simple, rigorous, synthetic: these are the key features of the new Sento collection designed by Angeletti Ruzza Design. A line characterised by pure, harmonious shapes, the result of attentive design research underlining the material’s expressive power. Simplification of design eliminating superfluous details gives life to a complete tap system, making it a discrete, elegant presence. Graff Division Europe via Aretina, 159 – 50136 Firenze tel 055 9332115 – fax 055 9332116 www.graff-mixers.com – [email protected] Italia 150 cascata La Torre L’acqua che scorre evoca sempre piacevoli sensazioni e immagini di rilassanti paesaggi naturali: Italia 150 cascata è il miscelatore di La Torre Rubinetteria che genera una cascata d’acqua, rigenerante fonte di benessere. Linee semplici ed essenziali, geometrie cilindriche per il corpo e rettangolari per la bocca di erogazione si confrontano in un insieme armonico ed elegante. Flowing water always evokes pleasant sensations and images of relaxing natural landscapes. Italia 150 cascata is a mixer by La Torre Rubinetteria which generates a waterfall, a regenerating source of wellness. Simple, essential lines, cylindrical geometries in the body and rectangles in the spout come together in a harmonious, elegant whole. La Torre spa via Altovergante, 33 – 28045 Invorio, Talonno (NO) tel 0322 255391 – fax 0322 255442 www.latorre-spa.it – [email protected] Antonio Citterio firma la nuova manopola a stella di Axor: un dettaglio di stile che richiama, rinnovandola, l’estetica classica della rubinetteria a tre fori per le versioni bordo vasca, lavabo o a muro. L’elegante rubinetteria, nella sola finitura cromata, fa parte della collezione Axor Citterio M, integrandosi perfettamente con i miscelatori e gli accessori creati dal designer milanese. Antonio Citterio designed the new Axor star handle: a style detail recalling and renewing the classic look of the three-hole tap for tub, sink or wall-mounted versions. These elegant taps with a single chromeplated finish are part of the Axor Citterio M collection, fitting perfectly with the mixers and accessories created by the Milanese designer. Hansgrohe srl s.s 10, Km 24,4 – 14019 Villanova d’Asti (AT) tel 0141 931111 – fax 0141 946594 www.hansgrohe.it – [email protected] Linfa Laminam Un progetto che prende ispirazione dal legno, materia viva e vibrante, reinterpretata nella dimensione e nelle finiture: Linfa esprime la volontà di ricerca sulla materia, indagando finiture e lavorazioni inusuali. Al posto delle essenze classiche sono proposti trattamenti di superficie e finiture più attuali, grazie ai quali le lastre assumono sfumature inedite, quali cenere, cotone, canapa o toni caldi quali corteccia e cocco. A project inspired by wood, a living, vibrant material, reinterpreted in its dimensions and finishes: Linfa expresses the will to conduct research into the material, investigating unusual finishes and ways of working. In place of the classic varieties of wood, contemporary surface treatments and finishes give the panelling unusual hues such as ash, cotton, hemp, or warm hues of bark and coconut. Laminam spa via Ghiarola Nuova, 258 – 41042 Fiorano Modenese (MO) tel 0536 1844200 – fax 0536 1844201 www.laminam.it – [email protected] design focus review Audrey Lea Ceramiche O’Clock Bongio design Marco Poletti Nasce all’insegna dell’eleganza e della semplicità la nuova collezione Audrey. Tra gli elementi distintivi: colori neutri e tonalità pastello rese più contemporanee dall’effetto pixel; decori eleganti e disegni geometrici e floreali con infiniti punti a rilievo che offrono una nuova leggerezza visiva; stile sobrio grazie a un’estetica classica, un mood rassicurante in grado di durare nel tempo. The new Audrey collection is inspired by elegance and simplicity. Its distinctive elements include neutral hues and pastel shades with a contemporary pixel effect; elegant ornaments and geometric and floral designs with infinite dots in relief, offering a new visual lightness; a sober style with a classic aesthetic, in a reassuring mood that will never become outdated. Lea Ceramiche via Cameazzo, 21 – 41042 Fiorano Modenese (MO) tel 0536 837811 www.ceramichelea.it – [email protected] Sharp Tender rain® Una collezione che interpreta sia lo stile minimalista, sia quello più tradizionale: da un gioco di linee concave e convesse e di volumi puri come il cilindro nasce O’Clock. Importante è l’orientamento della leva che evita l’accensione del boiler quando non necessaria, pur mantenendo il movimento tradizionale di apertura. È proposta nelle versioni cromo, bianco matt, caffè matt, platinum e nichel spazzolato. A collection interpreting both the minimalist and traditional styles: a play of concave and convex lines and pure volumes such as cylinders creates O’Clock. The orientation of the lever is important, preventing the boiler from coming on when it is not necessary, while maintaining the traditional motion of turning on the water tap. Available in chrome-plated, matt white, matt coffee, platinum and brush nickel versions. Mario Bongio srl via Aldo Moro, 2 – 28017 San Maurizio D’Opaglio (NO) tel 0322 967248 – fax 0322 950012 www.bongio.it – [email protected] Futurion Flat Villeroy & Boch design Alba Polenghi Lisca Concepita come riduzione formale del salire e dello spandersi dell’acqua, Sharp è la colonna multifunzione, realizzata interamente in ottone massiccio e dotata di una singolare plurifunzionalità: il soffione anticalcare permette duplicità erogativa, getto a pioggia o a cascata. È disponibile anche in versione da terra, ideale per installazioni outdoor, oppure nella versione solo soffione per le ristrutturazioni. Conceived as a formal synthesis of the rising and expansion of water, Sharp is a new multipurpose column, made entirely out of solid brass, with an unusual multipurpose nature: the lime-scale proof showerhead can produce a rain or cascade effect. It is also available in a freestanding version, perfect for installation outdoors, or in a showerhead only version for renovation projects. Tender Rain® loc. Molino Rastelli, 8 – 13018 Valduggia (VC) tel 0163 47664 – fax 0163 47818 www.tenderrain.com – [email protected] Estetica e funzionalità si fondono in Futurion Flat, i nuovi piatti doccia a filo pavimento, realizzati in Quaryl® (brevetto esclusivo dell’azienda), una speciale mescola di quarzo e acrilico estremamente malleabile che permette di creare spigoli vivi e precisi. Liscio, uniforme, privo di pori e lucido, il piatto doccia crea un gioco di riflessi che dona alla superficie estrema lucentezza e piacevole sensazione di calore al tatto. Villeroy & Boch AG Casella Postale 1120 – D66688 Mettlach tel 0049 (0) 6864810 www.villeroy-boch.com Aesthetics and practicality come together in Futurion Flat, the new sunken shower trays made of Quaryl® (the company’s own exclusive patent), a special blend of quartz and acrylic which is highly malleable to permit creation of sharp, precise corners. Smooth, uniform, without pores, glossy, the shower tray creates reflections which add shine to its surface and feel pleasantly warm to the touch. tagina “La nostra forza sta nel non dimenticare mai da dove veniamo, nel tenere viva la memoria della tradizione aggiornando continuamente tecniche, materiali e processi produttivi”. Lo dice Mario Moriconi, AD di Tagina Ceramiche d’Arte, mentre ci accompagna nella visita alla sua azienda descrivendoci caratteristiche e segreti ed entusiasmandosi tra digressioni su Giotto e Steve Jobs, tra i restauri degli affreschi di Assisi, e le nuove applicazioni dell’iPad. La “sua” azienda è un po’ così, capace di realizzare pezzi speciali fatti a mano dalle forme complesse ma anche di integrare nel proprio impianto una nuova pressa con la quale ottenere lastre dello spessore di 20mm o nel nuovo formato 80x80cm presentate al Cersaie. Immersa nelle splendide colline umbre, ben radicata nel territorio, c’è una storia unica di passione, cultura e rispetto per la materia raccontata in ogni progetto, in ogni collezione, racchiusa in ogni piastrella ceramica. “Our strong point is that we never forget where we come from, keeping tradition alive while continuing to update our techniques, materials and productive processes.” So says Mario Moriconi, Managing Director of Tagina Ceramiche d’Arte, as he takes us on a tour of his company’s plants, describing its features and secrets to us and getting carried away as he digresses about Giotto and Steve Jobs, discussing everything from the great restoration project of the Assisi frescoes to new iPad applications. That’s what “his” company is like, capable of making special handmade pieces in complex shapes or integrating a new press into his plant to make tiles 20mm thick or the new 80x80cm tiles presented at Cersaie. Surrounded by the splendid hills of Umbria, with strong local roots, his company has a unique history of dedication, culture and respect for materials which is apparent in all its projects, in all its collections, in every one of its ceramic tiles. design focus factory tagina l’innovazione nell’arte della ceramica innovation in the art of ceramics text by Davide Cattaneo photo by Ferdinando Sacco L’eredità di un grande patrimonio territoriale, la tensione costante all’eccellenza, la ricerca dell’innovazione tecnologica in ogni fase del processo produttivo: non più solo Made in Italy, ma “Made in Tagina”, lo slogan coniato per sottolineare la principale caratteristica di un progetto che nasce, cresce e si concretizza interamente all’interno dell’azienda, nel rispetto scrupoloso dell’ambiente, della sostenibilità, delle normative tecniche internazionali. Proprio l’ottimale combinazione del know-how aziendale con sofisticati impianti di ultima generazione porta il processo produttivo a un livello d’efficienza che si esprime nell’alta qualità di tutti i prodotti di Tagina Ceramiche d’Arte: superfici ceramiche per pavimenti e rivestimenti per differenti campi di applicazione, dal residenziale al pubblico, dal retail al wellness. Una proposta ampia e articolata, una gamma di collezioni che spaziano dal gusto classico, più o meno rivisitato e “modernizzato”, a soluzioni decisamente più contemporanee nelle quali la componente tecnologica e prestazionale diventa fondamentale. Un’alternanza di stili e soluzioni che mira da un lato a riaffermare la presenza dell’azienda nel mondo della ceramica smaltata tradizionale, dall’altro a indagare nuovi e sofisticati linguaggi o, come vedremo in seguito, possibilità di impiego all’apparenza inedite, in contesti per troppo tempo lasciati ad altri materiali. Per far ciò è necessario avere un’esatta conoscenza dei mercati, soprattutto di quelli emergenti e delle loro dinamiche specifiche, per affrontarli con le soluzioni più appropriate, per rispondere alle esigenze tecniche ed estetiche dei consumatori, per anticipare una possibile richiesta, per influenzare una tendenza. Nel laboratorio Tagina, fulcro della ricerca e della sperimentazione, processi tecnologici avanzati, come quelli impiegati per lo sviluppo degli impasti in grès porcellanato, convivono con una cultura artigiana di alto livello, con l’uso sapiente delle terre tradizionali, con la maestria nelle arti decorative, con le antiche tecniche della ceramica “a colaggio” e del “terzo fuoco”, nel dialogo e nella collaborazione che l’azienda coltiva con il mondo dei professionisti del design. La parte più tradizionale dell’azienda è rappresentata dall’area dello stabilimento nella quale viene ancora utilizzata l’antica tecnica del colaggio. Un posto magico, dal sapore antico, nel quale la sapienza degli addetti che vi operano fa la differenza per ottenere manufatti di assoluta bellezza, nel quale la maestria dell’uomo, i saperi tramandati e l’individualità preziosa della lavorazione artigiana si esprimono al meglio. Vi si eseguono, infatti, pezzi speciali che hanno bisogno di un controllo manuale spinto all’eccesso per verificare e correggere continuamente parametri e tempistica delle diverse fasi del processo: dal colaggio della barbottina, un composto argilloso allo stato liquido o semiliquido, all’interno dello stampo in gesso sagomato, al tempo durante il quale l’impasto viene lasciato all’interno dello stampo che deve tenere conto di diversi parametri, tra i quali le condizioni di temperatura e di umidità presenti. Lo stampo (realizzato su modello all’interno dell’azienda) deve sempre essere sufficientemente umido per permettere una buona aderenza del materiale alle pareti, ma non lo deve essere troppo, perché un eccesso di umidità causa un assorbimento non uniforme o insufficiente. Il gesso assorbe l’umidità della barbottina che si “attacca” così alla pareti dello stampo e si stratifica formando uno spessore variabile a seconda delle caratteristiche del pezzo, mentre il resto (la parte centrale ancora liquida) viene riversato per poi essere riutilizzato. Una volta aperto lo stampo (indicativamente dopo un paio d’ore), il pezzo, vuoto all’interno e quindi più leggero, viene lasciato asciugare a temperatura ambiente per qualche giorno per eliminare la minima parte di umidità che ancora contiene, prima di essere avviato al forno di cottura. Proprio in questa fase risulta importantissimo il controllo diretto degli artigiani per verificare eventuali fessurazioni, anomalie di spessore, carichi tensionali eccessivi e inaspettati che possono minare la solidità del pezzo e provocare rotture in fase di cottura. Durante l’essicazione occorre inoltre prestare particolare attenzione al ritiro della materia che porta a una riduzione sensibile delle dimensioni del pezzo (già calcolata in fase di progetto della matrice e dello stampo e controllata costantemente). I pezzi perfettamente asciutti vengono poi inseriti all’interno del forno dove rimangono in cottura per circa otto ore con una curva delle temperature che raggiunge la punta massima di 1080°C, a cui fa seguito un ciclo di raffreddamento di dieci ore che porta i pezzi a una temperatura di 100°C al raggiungimento della quale vengono tolti dal forno. Al termine della cottura, che può prevedere una seconda e una terza fase (il cosiddetto “terzo fuoco”) a seconda della tipologia del pezzo, tutti gli elementi possono essere avviati alle fasi successive di pittura e smaltatura. Dal “laboratorio” escono pezzi complessi (mensole, angoli, gambe per consolle bagno…) e le inimitabili decorazioni a rilievo, così come i pezzi speciali per alcune delle collezioni contemporanee, che conferiscono ai rivestimenti Tagina un valore unico nel panorama della ceramica industriale. Altre caratteristiche e priorità, ma stessa attenzione ai dettagli in ogni fase del processo, le ritroviamo nella parte più tecnologica e innovativa dell’azienda nella quale vengono prodotte, con tecnologie industriali evolute, le lastre in gres porcellanato conformi ai più attuali standard internazionali, con caratteristiche tecniche prestazionali d’eccellenza. Tutto nasce dalla polvere di argilla, chiamata “atomizzato”, che arriva in stabilimento e viene caricata tramite tramogge all’interno dei silos che, oltre a dividerla per tipologia e caratteristiche, svolgono una funzione di serbatoio di materia prima per garantire l’approvvigionamento per alcuni giorni. L’atomizzato, al quale vengono aggiunti i colori in polvere e gli altri elementi (quarzo, zinco…) secondo una “ricetta” e un dosaggio stabilito, viene mescolato all’interno di cilindri nei quali sono contenute biglie di ferro per ottenere una composizione omogenea. Una significativa crescita degli investimenti in ricerca e innovazione tecnologica ha reso possibile l’attivazione di sofisticate torri tecnologiche per l’alimentazione di presse ad alto tonnellaggio, con sistemi di dosaggio in verticale che permettono la miscelazione Tagina nasce nel 1973 a Gualdo Tadino. Con tre stabilimenti che si estendono su un’area complessiva di oltre 85.000m2, 270 addetti e un indotto significativo, l’azienda rappresenta una delle più importanti realtà industriali dell’Umbria; accanto all’indiscussa importanza che riveste all’interno del territorio mantiene una costante attenzione rivolta al mercato internazionale. Tagina raccoglie l’eredità della tradizione ceramica e della cultura artigiana di una cittadina umbra già nota in tutto il mondo per la produzione delle maioliche a riflessi metallici. Dallo stile moderno al classico, dal rustico al mosaico, le collezioni dell’azienda propongono al mercato prodotti fortemente innovativi, capaci di soddisfare le diverse esigenze dei clienti e caratterizzati da elevati standard qualitativi. Tagina was established in Gualdo Tadino in 1973. With three plants covering a total of more than 85,000m2, 270 employees and a large network of local suppliers, the company is one of Umbria’s most important industries; it is not only of unquestionable importance to the local area, but maintains a constant focus on the global market. Tagina draws on the inheritance of the ceramics tradition and handcrafting tradition of an Umbrian town renowned all over the world for its unique majolica with a metallic sheen. From contemporary to classic styles, from rustic tiles to mosaic pieces, the company’s collections offer the market highly innovative products capable of meeting customers’ different needs and characterised by high quality standards. Tagina ceramiche d’Arte spa via Flaminia, z.i. Nord 06023 Gualdo Tadino (PG) tel 075 91471 fax 075 9141375 www.tagina.it – [email protected] design focus factory e granulazione di argille e la colorazione delle polveri a secco. La pressatura a umido consente di “legare” la piastrella che esce sotto forma di lastra e avviata alle successiva fase di essicazione in forno verticale. Dal forno escono le lastre sui nastri che verranno portate alle linee sulle quali verranno effettuate le lavorazioni superficiali. La decorazione delle lastre, la sua immagine estetica, può essere ottenuta tramite fotocolor (rulli nei quali l’inchiostro viene trasferito per contatto sulla superficie della lastra), stampante verticale (con ugelli attivati in posizioni e tempi differenti per ottenere l’effetto richiesto) o digitale (che permette qualsiasi riproduzione di immagini e una maggiore versatilità in base alle quantità richieste). L’ultima fase, forse quella più delicata, è quella della cottura nel tradizionale forno in linea, all’interno del quale le lastre rimangono per circa 70 minuti. All’uscita dal forno vengono lasciate raffreddare e preparate per l’imballo automatico preceduto da un doppio controllo della qualità (automatico, per la planarità e ortogonalità delle superfici e manuale, e condotto dall’operatore qualificato, per la finitura e il colore). Grande attenzione è stata dedicata nell’ultimo periodo da Tagina alla dotazione di presse, con l’introduzione di nuove macchine che consentono, per esempio, la realizzazione della speciale lastra Compact della collezione Wire Out, dello spessore di 20mm. Questo progetto innovativo, sviluppato dall’azienda in collaborazione con Simone Micheli, sarà il vero protagonista anche del Cersaie 2011. In particolare, l’azienda ha lavorato molto sull’evoluzione di questa collezione, già presentata lo scorso anno, concentrando gli sforzi sull’ambiente esterno, un contesto dalle molteplici opportunità ma un “terreno difficile”, da anni prerogativa esclusiva di pietre, marmo e legno. Con Wire Out definita dall’AD di Tagina Mario Moriconi “la piastrella all’aria aperta”, l’azienda propone una soluzione ideale per ogni tipo di applicazione outdoor, oltre a dare ai progettisti una opportunità importante per realizzare una superficie continua tra interno ed esterno che consenta di mantenere inalterate valenze estetiche e caratteristiche prestazionali. Wire System è un sistema progetto ceramico in grado di generare architetture continue e fluide, capace di animare gli spazi per renderli altamente sensoriali, funzionali e unici. È una proposta versatile, ideale per gli ambienti domestici fino ad arrivare alle aree wellness e alle spa, passando attraverso il residenziale, l’hotellerie e il settore contract. Wire Out, proposta in sei colori, presenta una finitura grezza che dona naturalità alla superficie, rendendola molto simile a quella di una lastra in pietra. La collezione si è evoluta nel tempo grazie a una forte ricerca tecnologica, che ha consentito di declinarla in quattro differenti tipologie di applicazione: dall’incollaggio (posa tradizionale) al pavimento galleggiante sopraelevato con supporti in polipropilene, dal semplice appoggio su ghiaia o sabbia a quello su erba. “Il progetto sviluppato con Tagina – racconta Simone Micheli – non è un progetto di un semplice prodotto, ma un sistema che si pone come obiettivo principale di portare una nuova luce dentro e fuori dall’architettura, definendo così nuovi campi segnici e funzional. Ho immaginato di disegnare plurimi racconti tridimensionali con l’idea di realizzare un sistema perfetto per l’uomo contemporaneo e capace di donare efficaci risposte estetico-prestazionali alle domande di un mercato mondiale sempre più esigente”. Wire, disponibile nello spessore da 12 o 20mm, è completata di numerosi pezzi speciali, angoli curvi o retti, canaline per il deflusso d’acqua forate o non, cordoli ed elementi per la costruzione di pedane per il contenimento e il mantenimento del verde. I pezzi speciali, caratterizzati da un forte contenuto tecnologico, sono però realizzati con l’antica tecnica del colaggio, riletta in chiave moderna, e applicata a forme e dimensioni mai sperimentate prima. Ancora una volta la più evoluta delle collezioni attinge al passato, il progetto più innovativo ha bisogno della memoria, la produzione industriale più spinta non può prescindere dal sapere antico e dalla cultura della tradizione. The heritage of a great local tradition, continual striving for excellence, striving for technological innovation at all stages in the productive process: not just Made in Italy, but “Made in Tagina”, the slogan the company has coined to underline the key features of a project which was created, developed and given concrete form entirely in-house, with scrupulous respect for the environment, for sustainability, and for international technical standards. The optimal combination of corporate know-how with sophisticated latest generation plants brings the productive process to a level of efficiency that is apparent in the high quality of all Tagina Ceramiche d’Arte products: ceramic surfaces for floors and walls in different fields of application, from homes to public spaces, from retail to wellness. A vast and highly varied product range, a series of collections ranging from new versions of classic taste to bold contemporary solutions in which the high-tech and high performance component is always in the forefront. An alternation of styles and solutions aimed at confirming the company's importance in the world of conventional Tra tradizione e modernità, tra artigianalità e tecnologia: antico e moderno sono protagonisti in tutte le fasi della produzione di ceramiche all’interno dello stabilimento Tagina di Gualdo Tadino. Tradition and modernity, from craft to technology: antique and modern are teh protagonists in all the steps of the ceramic production in the Tagina plant of Gualdo Tadino. enamelled ceramics while studying sophisticated new forms of expression or, as we will see below, new potential for application in areas left to other materials for too long. To do this it is essential to be perfectly familiar with all the markets, especially the emerging new markets, and their specific dynamics, in order to provide them with the most appropriate solutions, respond to consumers’ technical requirements and tastes, anticipate possible requests and have an impact on trends. In Tagina’s laboratories, the fulcrum of the company’s research and experimentation, advanced technological processes such as those used for developing porcelain stoneware mixtures survive side by side with top craftsmanship, skilful use of traditional earths, mastery of the decorative arts, ancient “cast” and “third fire” ceramic techniques, and the company’s dialogue and collaboration with design professionals. The company's traditional heart is the part of the plant where the age-old casting technique is used. A magical place with a timeless atmosphere, where the skill of the workers makes all the difference in obtaining manufactures of unspoiled beauty, in which human skill, know-how passed down over the generations and the precious individuality of hand craftsmanship are best expressed. This is where the company makes its special pieces, requiring the utmost manual control to continually verify and correct parameters and timing at different stages in the process: from casting of the slip, a clayey compound in a liquid or semi-liquid state, in the specially shaped plaster mould to determination of the amount of time for which the mixture hardens in the mould, which must take into account a number of parameters including temperature and humidity conditions. The mould (made in-house on the basis of a model) must always be damp enough to allow the material to adhere to its walls, but not too damp, as excess humidity can cause uneven or insufficient absorption. Plaster absorbs humidity from the slip, which is thereby “attached” to the walls of the mould and stratified to form a thickness which varies on the basis of the features of the piece, while the rest (the central part, which is still liquid) is poured out and reused. Once the mould has been opened (normally after a couple of hours), the piece, which is empty on the inside and therefore lighter, is left to dry at room temperature for a few days in order to eliminate the small amount of moisture it still contains before being fired. At this stage, the craftsman’s direct control is crucial to check for any cracks, abnormal thicknesses, or excessive and unexpected tension which might undermine the solidity of the piece and cause it to break during firing. During drying it is also important to pay careful attention to the shrinkage of the material, which leads to a significant reduction in the size of the piece (already calculated when planning the matrix and the mould, and kept constantly under control). The perfectly dry pieces are then placed in the furnace, where they are fired for about eight hours with a temperature curve peaking at 1080°C, followed by a ten-hour cooling cycle which cools the pieces to a temperature of 100°C, after which they are removed from the furnace. After completion of firing, and possibly a second and even a third firing, depending on the type of piece, all items may be sent on for painting and enamelling. Complex pieces come out of the “laboratory” (shelves, corner pieces, legs for bathroom fixtures…) along with inimitable relief decorations and special pieces for some of the company’s contemporary collections that make Tagina tiles unique on the industrial ceramics market. Other features and priorities, but the same painstaking attention to detail at all stages in the process, may be found in the most technologically advanced and innovative part of the company, where advanced industrial technologies are used to produce porcelain stoneware tiles that conform to the latest international standards, offering outstanding technical performance. “Wire System è una collezione capace di cambiare camaleonticamente pelle al prodotto in relazione al contatto con lo spazio” Simone Micheli. “Wire System is a collection that can change its skin in contact with space, like a chameleon” Simone Micheli. It all starts with “atomised” clay, which comes to the plant and is loaded on hoppers into the silos where it is divided by type and features to provide a reservoir of raw materials, enough to supply the plant for a few days. The atomised clay, to which powdered colours and other elements (quartz, zinc…) are added on the basis of established “recipes” and quantities, are mixed in cylinders containing iron balls to ensure the homogeneity of the composition. Significantly increased investment in research and technological innovation has permitted activation of sophisticated high-tech towers feeding high tonnage presses, with vertical batching systems that permit mixing and grinding of clays and colouring of dry powders. Damp pressing makes it possible to “bind” the tile, which comes out in the form of a sheet and is then sent on to the next phase: drying in a vertical kiln. The tiles come out of the kiln on belts which take them to the surface treatment lines. The decoration of the tile, defining its aesthetic image, may be obtained by photo-colouring (rollers in which ink is transferred to the surface of the tile by contact), vertical printers (with rollers activated at different times and positions to obtain the desired effect) or digital printers (making it possible to reproduce any kind of image and ensuring greater versatility depending on the required quantities). The last and perhaps most delicate stage is firing in the traditional inline kiln, in which the tiles remain for about 70 minutes. When they come out of the kiln they are left to cool and prepared for automatic wrapping, preceded by double quality control (automatic, to ensure flatness and right angles on the surfaces, and manual, by a qualified operator, to check finish and colour). Tagina has been paying a lot of attention to its presses recently, introducing new machines that allow, for instance, creation of the special compact tiles in the Wire Out collection, which are only 20mm thick. This innovative project was developed by the company in collaboration with Simone Micheli, and will be the key feature of the company’s stand at Cersaie 2011. The company has been focusing on the evolution of this collection, already presented last year, concentrating its efforts on tiles for outdoor use: an application offering plenty of opportunities, but also “difficult ground”, which was for years the exclusive prerogative of stones, marbles and wood. With Wire Out, which Tagina Managing Director Mario Moriconi calls “the open air tile”, the company offers the ideal solution for all kinds of outdoor applications, as well as offering designers an important opportunity to create a continuous surface maintaining the same aesthetic value and performance indoors and outdoors. Wire System is a ceramic project or system capable of generating continuous, fluid architectures that animate spaces and make them highly sensorial, functional and unique. It is a versatile product, perfect for domestic spaces, wellness areas and spas, homes, hotels and the contract industry. Wire Out, available in six colours, has a rough finish that gives the surface a natural look, making it very similar to that of a stone tile. The collection has evolved over the years thanks to the company’s strong commitment to technological research, which has allowed it to offer four different types of application: from gluing (traditional laying) to raised floating floors with polypropylene supports, and from simply resting on gravel or sand to installation on grass. “The project developed with Tagina,” says Simone Micheli, “is not just a product but a system that sets itself the primary goal of bringing new light into and outside the building, defining new symbolic and functional fields. I imagined I was designing a series of threedimensional stories, focusing on the idea of coming up with a perfect system for contemporary man, offering an effective response in terms of both appearance and performance for an increasingly demanding global market”. Wire, available in thicknesses of 12 and 20mm, is completed with several special pieces, curved or straight corner pieces, run-off channels with and without holes, curbs and elements for constructing platforms to contain and maintain greenery. The high-tech special pieces are made using the age-old casting technique, reinterpreted in a modern light and applied to new forms and dimensions. Once again, the most advanced new collections draw upon the past, the most innovative new projects rely on historical memory, and the most advanced industrial production cannot do without the ancient flavour and culture of tradition. direttore responsabile editor Condominium Marco Casamonti vicedirettore deputy editor Laura Andreini Philipp Meuser comitato di direzione editorial commitee Alessandro Anselmi Augusto Romano Burelli Aurelio Cortesi Claudio D’Amato Giangiacomo D’Ardia Nicola Pagliara Franz Prati Franco Stella comitato di redazione editorial committee Maria Argenti Laura P. Bertolaccini Davide Cattaneo Isotta Cortesi Nicola Flora Paolo Giardiello Maura Manzelle Alessandro Massarente Efisio Pitzalis Giovanni Polazzi Gennaro Postiglione 118 area n°118 anno XXII 2011 settembre/ottobre rivista bimestrale bimonthly magazine registrazione Tribunale di Milano n. 306 del 1981 08 08 R.O.C. n° 6553 del 10 dicembre 2001 spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Bologna abbonamenti Italia: abbonamento annuo € 75,00 una copia € 12,00 Foreign subscription by priority mail: €114,00 customer service tel +39 02 30225480 fax +39 02 30225402/30225406 www.shopping24.it amministrazione vendite fax +39 02-06 30225402-5406 associato a in copertina Somos Arquitectos 123 Social Housing Apartments in Vallecas, Madrid fotografia Somos Arquitectos consulenti consultants Luca Basso Peressut Antonio D’Auria Aldo De Poli Sergio Polano corrispondenti corrispondents Cristiano Bianchi, Londra Annegret Burg, Berlino Jorge Carvalho, Porto Galina Kim, Taschkent Cristiana Mazzoni, Parigi Thomas Mc Kay, New York Philippe Meier, Ginevra Antonio Pizza, Barcellona Yoshio Sakurai, Tokio Jamal Shafiq A. Ilayan, Amman Zhi Wenjun, Shanghai Marco Zuttioni, Pechino hanno collaborato contributions Maria Amarante Federica Arman Cecilia Bianchi Roberta Borghi Monica Bruzzone Alessandro Massera Federico Monica Carmine Piscopo traduzioni translations Francesca Gamurrini Jorunn Monrad Selig fotolito photolito Art and Pixel, Firenze stampa printing Faenza Industrie Grafiche, Faenza distribuzione esclusiva Italia distribution in Italy m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione estero distribution abroad m-dis distribuzione media spa, Milano distribuzione librerie bookshop distribution Joo Distribuzione, Milano realizzazione editoriale editorial production Archea Associati via della Fornace 30/r 50125 Firenze redazione editorial staff Archea Associati coordinamento redazionale editorial coordination Beatrice Papucci Katia Carlucci Sara Castelluccio telefono +39 055 683199 fax +39 055 685193 [email protected] progetto grafico graphic design A G Fronzoni presentazione/introduction 2 editoriale/editorial 4 8 12 20 Zon-e Architects Social Housing for mine-workers 28 zigzag arquitectura VIVAZZ 40 Coco arquitectos 168 Social housing in Madrid 46 Paredes Pino 41 social dwellings in Vallecas 52 Rueda Pizarro arquitectos 64 Viviendas Vpp para la Emvs 58 Somos Arquitectos 123 Social Housing Apartments in Vallecas 66 Sergi Serrat + Gines Egea + Cristina Garcia 85 Dwellings for the elderly and public facilities 74 Atelier du Pont New housing units 80 A/NM/A ZAC Grand Large 90 Henning Larsen Architects The Wave Residence 98 C+S Associati ULH-Urban Lake Houses Donatella Treu sede operativa: Via C. Pisacane, 1 20016 Pero (MI) tel. +39 02 30223002 ufficio pubblicità: Lorena Villa tel. +39 02 30226836 [email protected] ufficio traffico: Sandra Forlani tel. +39 051 6575842 sandra.forlani@ilsole 24ore.com segreteria di redazione: Caterina Zanni Informativa ex D. Lgs 196/3 (tutale della privacy) Il Sole 24 ORE S.p.A., Titolare del trattamento, tratta, con modalità connesse ai fini, i Suoi dati personali, liberamente conferiti al momento della sottoscrizione dell’abbonamento od aquisiti da elenchi contenenti dati personali relativi allo svolgimento di attività economiche ed equiparate per i quali si applica l’art. 24, comma 1, lett. d del D.Lgs n. 196/03, per inviarLe la rivista in abbonamento od in omaggio. 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Memories of flats when condo becomes novel scenari di architettura/architectural scenario Giancarlo Cerutti amministratore delegato: City in a Box Paolo Giardiello antologia/anthology Il Sole 24 ORE spa sede legale: Via Monte Rosa, 91 20149 Milano presidente: In the foam of cohabitation Peter Sloterdijk letture critiche/critical lectures direttore editoriale Business Media: Mattia Losi proprietario ed editore: The collective dwelling: yesterday, today, tomorrow testo Marco Casamonti 108 Loris Macci, Andrea Giunti Residential and commercial building 116 Pietro Carlo Pellegrini Nuovo edificio residenziale “Resortis“ 124 Kis Péter építészmüterme Práter street 130 Sako Architects, BUMPS 136 Shared, public, invisible but perceptible Daria Ricchi cantiere/building site 144 Steven Holl Architects Sliced Porosity Block interni/interiors 154 i29 Home 07 design 160 Formafantasma/Nodus Rug 166 Condominium bibliographical journey 168 itinerario contemporaneo/contemporary itinerary Tirana itinerary 176 esiti concorsi/competitions 182 recensioni mostre e libri/ exhibition and book reviews 188 new media City in a box Paolo Giardiello Città in scatola Molto spesso una certa letteratura, comunemente definita “fantascienza”, ha così crudamente osservato i comportamenti e i desideri dell‘uomo, da tratteggiarne il profilo più vero e privo di giustificazioni culturali o morali. Col pretesto di guardare il futuro i grandi autori del genere hanno in realtà descritto il loro presente, i vizi e le ambizioni e, senza alcuna retorica, hanno provato a immaginare le possibili conseguenze dei più intimi desideri ed aspirazioni della loro società. Non privi, a volte, di un certo catastrofismo, scevri da ogni utopia – anche se può apparire contraddittorio – hanno usato l‘immagine del futuro come un tagliente giudizio sulle derive già in essere nell‘attualità. Inutile verificare a posteriori i loro presagi, in quanto, loro intento è comprendere la contemporaneità, pur se attraverso uno specchio deformante e fantasioso, più per ammonire circa l‘avvento di possibili futuri che per proporli. Per questo, rispetto al tema del presente numero di area, è impossibile non correre con la memoria ad uno dei più famosi racconti di J. G. Ballard1 incentrato proprio sulle dinamiche sociali scatenate all‘interno di un innovativo condominio, parte di un ambizioso intervento di sviluppo di una città2. Un grattacielo, come quello del romanzo, non è solo una “grande“ architettura, esemplificativa di soluzioni strutturali, distributive, linguistiche e stilistiche proprie di un edificio di rilevante scala, ma è invece la vera impalcatura che unisce, e separa, un frammento complesso di umanità. Edificio che non prende la forma di una torre qualsiasi, ma di una vera e propria piramide sociale, ben definita nei rapporti e nella gerarchie, nei servizi e nelle opportunità. Un condominio3 è quindi una aggregazione complessa di proprietà private connesse da parti comuni o pubbliche e, l‘idea sociale rispondente a tali esigenze, è quella della condivisione più che dell‘intimità. Un edificio siffatto, qualunque sia la sua dimensione, localizzazione o morfologia, mette in contatto le esigenze e le aspirazioni di individui distinti, vive al suo interno dinamiche paragonabili a quelle di una intera città, innescando relazioni, e a volte anche conflitti, propri di determinate compagini sociali. A certain kind of literature, usually defined as “science fiction”, has very often observed human conduct and desires so crudely as to profile it with the greatest truthfulness and the least cultural and moral justification. With the pretext of looking at the future, the great authors of the genre have described their present, its vices and ambitions and, without any rhetoric, they have tried to imagine the possible consequences of the most intimate desires and aspirations of their society. Sometimes with a touch of catastrophism, and free of all utopianism – even if this may appear contradictory – they have used the image of the future as a cutting judgment on trends that already exist in their society. It is futile to verify their premonitions after the fact, as their aim has been to understand the contemporary reality, even if through a deforming and fantasizing mirror, to warn against possible futures rather than to suggest them. This is why it is impossible, in relation to the theme of this issue of area, not to recall one of the most famous stories of J. G. Ballard1 that centres precisely on the social dynamics triggered within an innovative condominium, part of an ambitious project aimed at the development of a city2. A skyscraper like the one in the novel is not just a “great” architecture, an example of structural, distributive, linguistic and stylistic solutions characteristic of a large building; on the contrary, it is the true framework that unites, and separates, a complex fragment of humanity. Such a building does not take the form of just any tower; it is a true social pyramid, well defined in its relations and hierarchies, in its services and opportunities. A condominium3 is therefore a complex aggregation of private properties connected by shared or public parts, and the social idea that meets these requirements is one of sharing rather than of intimacy. Such a building, regardless of its size, location or morphology, puts the needs and hopes of distinct individuals into contact; dynamics comparable to those of a whole city develop within it, triggering relations, and sometimes also conflicts, characteristic of certain social unities. As the urban form is determined by bonds of association and public assistance, hierarchic expression of private life and collective needs, likewise a condominium stages a smaller version of the same relations, even if on an architectural scale. Residential buildings housing several families are, when they are not a banal aggregation of apartments without any significant form but an intensive exploitation of space, the expression of an idea of community, organized around itineraries and spaces that represent its very reason for existing; an example of the relationship that is established between private life and public participation, between privacy and sharing, between independence and responsibility. With respect to the city, large residential blocks have played different roles over time that may be exemplified in two principal modes: either as parts of a whole, components of a connective tissue where individuals participate chorally; or as individualities with a strong character, inserted in a territory characterized by relations rather than by plots. Le Corbusier’s Unité d'Habitation4, is an example of the latter category; in fact, these buildings are not merely Come la forma urbana è dettata da legami associativi e assistenziali, espressione gerarchica della vita privata e delle esigenze collettive, analogamente un condominio pone in essere, in misura ridotta, le stesse relazioni, pur se alla scala dell‘architettura. Gli edifici residenziali plurifamiliari, quando non sono la banale aggregazione di appartamenti senza alcuna forma significante, se non lo sfruttamento intensivo dello spazio, sono l‘espressione di una idea di collettività, articolata intorno a percorsi e a spazi che ne rappresentano la ragione stessa; esemplificazione del rapporto che si instaura tra vita privata e partecipazione pubblica, tra riservatezza e condivisione, tra indipendenza e responsabilità. Rispetto alla città, i grandi blocchi residenziali hanno, nel tempo, interpretato diversi ruoli, esemplificabili in due modalità principali: o come parti di un tutto, componenti di un tessuto connettivo dove le singolarità partecipano in maniera corale; ovvero come individualità, dal forte carattere, calate in un territorio caratterizzato da relazioni più che da trame. Appartengono a questa seconda logica, ad esempio, le Unité d‘Habitation4 proposte da Le Corbusier che, infatti, non sono solo edifici complessi e polifunzionali, ma sono parte di una innovativa idea di spazio antropizzato, enunciato a partire dal progetto della Ville Radieuse5, in cui il dissolvimento dello spazio urbano, così come storicamente concepito, non passa attraverso l‘annullamento delle relazioni umane quanto, piuttosto, nella distruzione dei legami consolidati tra densità e distribuzione, tra forma del territorio e dimensione dell‘architettura. complex and multifunctional, but part of an innovative idea of anthropized space, enunciated since the project of the Ville Radieuse5, where the dissolution of the urban space, as it has been historically conceived, is not accomplished through a cancellation of human relations, but rather through the destruction of the consolidated bonds between density and distribution, between form of the territory and dimension of architecture. Analogously, the ideas of Archigram6, precisely on the basis of the relationship between single dwelling unit and its possible aggregations, seek to suggest completely new urban forms, equally unusual as they are sometimes “unstable”, based on substantial and not formal social relations, on existential relations and convergences that are also capable of offering a new idea of public space, a new expressive form of community7. This is why no twisting of theories is required to recognize, in the compositive scheme of a system of aggregation of housing units, not just the solution to the needs of individuals but also the realization of an idea capable of giving form to a “togetherness”, of giving new meaning to sharing the environment in which one lives. 1. James Graham Ballard, Shanghai, 1930 - Shepperton, 2009 2. J.G. Ballard, High-Rise, London 1975 3. The word condominium derives etymologically from Latin con – together and dominium – dominion. The condominium is therefore a “right of dominion” to exercise or that is exercised together with others. It is therefore evident that the sum of identity is naturally translated in a form of control, or even dominion, on the freedom of others. 4. Le Corbusier experimented his idea of Unité d'Habitation through various realizations, slightly different from one another, over a period of sixteen years: 1946 Marseilles, 1952 Nantes – Rezé, 1957 Briey en Forêt, 1957 Meaux, 1957 Berlin, 1962 Firminy. 5. To Le Corbusier the Ville Radieuse (1933) is the city of tomorrow, where the relationship between Man and nature will be re-established! 6. In 1961 the Archigram group published a brochure, announcing their ideas. The main members were Peter Cook, Warren Chalk, Ron Herron, Mike Webb and David Greene. 7. See, in particular, the projects: Plug-in-City, Peter Cook, 1964; The Walking City, Ron Herron, 1964; Instant City, Ron Herron, 1970. 9 letture critiche critical lectures 1. James Graham Ballard, Shanghai, 1930 Shepperton, 2009 2. J.G. Ballard, High-Rise, London 1975, trad. it. Il condominio, Milano 2003 3. La parola condominio etimologicamente deriva dal latino con – insieme e dominium – dominio. Il condominio è quindi il “diritto di dominio” da esercitare o esercitato insieme ad altri. È evidente quindi che la somma di indentità si traduce naturalmente in una forma di controllo o addirittura di dominio delle libertà altrui. 4. Le Corbusier sperimenta la sua idea di Unité d'Habitation attraverso varie realizzazioni, leggermente diverse tra loro, nell'arco di sedici anni: 1946 Marsiglia, 1952 Nantes – Rezé, 1957 Briey en Forêt, 1957 Meaux, 1957 Berlino, 1962 Firminy. 5. La Ville Radieuse (1933) è per Le Corbusier la città di domani, dove sarà ristabilito il rapporto uomo-natura! 6. Gli Archigram pubblicano nel 1961 una brochure con cui diffondono le loro idee. I principali membri del gruppo sono stati Peter Cook, Warren Chalk, Ron Herron, Mike Webb e David Greene. 7. Vedi in particolare i progetti: Plug-in-City, Peter Cook, 1964; The Walking City, Ron Herron, 1964; Instant City, Ron Herron, 1970. Participation makes Man play an active role in relation to the causes determining the transition between city and domestic space, between exterior and interior, between a public way of life and the building of one’s private. A relationship made of compromises with the surroundings that analyzes and defines the flows of stimuli and contacts, tracing the inviolable border of intimacy. Efficiency, not understood as efficiency of performance, is the need to integrate individual primary needs with others of a collective kind. It is therefore the possibility to contaminate intimacy with measured and focused relations, aimed at creating a network of connections and exchanges, not yet completely public, but nevertheless no longer exclusively private. These requirements are characteristic of present-day life, in which some actions are not due or obligatory but “chosen”, and serve to realize a personal lifestyle. Finally freedom, understood as ability to suggest and not to impose, avoiding to resolve in a stable form, instead allowing for infinite degrees of discovery and invention in the fruition of spaces, in the way to use the interiors, choose the itineraries, in the characterization of the environments and in the flexibility of the components it is made of. To do so, there is no need for projections into the future, for imagining the unimaginable; it is only necessary to restore its historical task to architecture, namely that of giving form, critically, to the dreams of Man. In these and in the previous pages: Le Corbusier Briey-en-Forêt : Unité d‘habitation 1956 Photographe: Mazot ©FLC/SIAE, 2011. L‘efficienza, non intesa come efficienza di prestazioni, è l‘esigenza di integrare i propri bisogni primari ad altri di tipo collettivo. È quindi la possibilità di contaminare l‘intimità con relazioni misurate e mirate, tese a creare una rete di connessioni e di scambi, non ancora del tutto pubblica, ma tuttavia non più esclusivamente privata. Esigenze proprie della vita odierna in cui alcune azioni, non sono dovute o obbligate, ma sono “scelte” e attuano il personale stile di vita. Infine la libertà, intesa come capacità di suggerire e non di imporre, evitando di risolvere in forma stabile, lasciando piuttosto infiniti gradi di scoperta e di invenzione nella fruizione degli spazi, nel modo di usare gli interni, di scegliere i percorsi, nella caratterizzazione degli ambienti e nella flessibilità dei componenti che li realizzano. Per far questo non c‘è bisogno di proiezioni nel futuro, di immaginare l‘inimmaginabile, ma solo di restituire all‘architettura il suo storico compito, di dare forma, criticamente, ai sogni dell‘uomo. 10 Allo stesso modo le idee degli Archigram6, proprio a partire dal rapporto tra la singola cellula abitativa e le sue possibili aggregazioni, cercano di suggerire forme inedite di città, inconsuete quanto a volte "instabili", basate su relazioni sociali sostanziali e non formali, su rapporti e convergenze esistenziali in grado anche di offrire una nuova idea di spazio pubblico, una nuova forma espressiva di collettività7. Per questo, non è una forzatura teorica vedere nello schema compositivo di un sistema di aggregazione di unità abitative, non solo la soluzione dei bisogni dei singoli, ma anche la realizzazione di una idea capace di dare forma allo “stare insieme“, di restituire un significato alla condivisione dell‘ambiente in cui si vive. Considerare i corridoi come strade interne, gli androni e i pianerottoli come piazze, le terrazze come belvederi, i porticati come stoá, significa provare a elevare gli elementi distributivi di una architettura a parti significanti di un vivere pubblico. La città attuale, infatti, non è più solo quella progettata, è ormai un sistema complesso di relazioni e scambi, a volte immateriali, comunque disgregati e diffusi, incapaci di restituire una forma ed un linguaggio precisi. Per questo la contemporanea labilità dei confini disciplinari, come anche di definizioni pertinenti e assolute, fa sì che il progetto di una sola architettura possa innescare una più ampia riflessione sui legami e sulle dinamiche propri della società contemporanea. Sinteticamente, infine, è possibile individuare alcune caratteristiche utili alla definizione di tali edifici: ripetizione, identità, percezione, partecipazione, efficienza, libertà. La ripetizione è un valore negativo quando rappresenta l‘interpretazione banale di un impianto reiterato senza criterio se non quello funzionale, creando nell‘uomo disagio e perdita di comprensione dei luoghi che abita. Essa diventa, invece, positiva quando si intende come estensione dei principi del domestico, dei valori del privato, a tutto l‘insieme, quando cioè si è in grado di evitare la replica formale a favore della moltiplicazione dei contenuti. La percezione è un valore che va visto nel duplice aspetto “interno” ed “esterno”. La leggibilità dall‘esterno implica la riconoscibilità, l‘identità, del proprio habitat oltre che la comunicazione di quello che si è. La percezione dallo spazio privato dell‘ambiente circostante comporta invece una gerarchia di significati tesi a filtrare e guidare la comprensione del mondo. La partecipazione rende l‘uomo protagonista delle ragioni che soggiacciono al passaggio tra la città e lo spazio domestico, tra l‘esterno e l‘interno, tra il modo di vivere il pubblico e quello di costruire il proprio privato. Un rapporto fatto di compromissioni con l‘intorno, che analizza e definisce il flusso di stimoli e contatti, tracciando il confine invalicabile dell‘intimità. To see corridors as internal streets, halls and landings as squares, terraces as lookouts, porches as stoá, means to try to elevate the distributive elements of an architecture to significant parts of a public living. In fact, the presentday city is not only the planned one; it has become a complex system of relations and exchanges, sometimes intangible, in any case disintegrated and diffused, incapable of being expressed in precise form and language. This is why the contemporary instability of borders, as well as of pertinent and absolute definitions, makes it possible for the project of a single architecture to trigger an ampler reflection on the bonds and dynamics characterizing present-day society. Finally, we may synthetically identify a number of characteristics useful for the definition of these buildings: repetitiveness, identity, perception, participation, efficiency, freedom. Repetitiveness is a negative characteristic when it represents a banal interpretation of a plan, repeated without any criterion but a functional one that makes Man feel ill at ease and unable to understand the places where he lives. On the contrary, it becomes positive when it is understood as extension of the principles of domesticity, of the value of the private sphere of the whole aggregate, when one is in other words able to avoid formal replication in favour of a multiplication of contents. Perception is a value that must be seen in the dual aspect of “interior” and “exterior”. The legibility of the interior implies the recognisability, the identity, of one’s own habitat in addition to communication of what one is. Perception of the surroundings from one’s private space entails, on the contrary, a hierarchy of significances aimed at filtering and guiding an understanding of the world. 58 Madrid, Spain Somos Arquitectos architect: Somos Arquitectos (Luis Burriel Bielza, Pablo Fernandez Lewicki, Jose Antonio Tallon Iglesias) project name: 123 Social Housing Apartments in Vallecas owner: EMVS – Madrid Municipal Housing Agency location: Madrid project year: 2006 construction year: 2007-2009 end of construction: september 2009 budget: 6.115.627 euros site area: 1,318 sqm building area: 1,170 sqm gross floor area: 14,934 sqm building coverage area: 1,170 sqm structure: concrete and steel max. height: 30,70 m parking lot: 128 photo by Somos Arquitectos www.somosarquitectos.es site plan 59 scenari di architettura architectural scenario . 123 Social Housing Apartments L‘edificio si erge per otto piani sopra terra secondo il limite imposto dal severo piano regolatore della città. Le sue notevoli dimensioni ne fanno uno schermo visivo per l‘area verde che si colloca a lato, di fatto proteggendola dall‘arteria stradale a dodici corsie che scorre sul lato opposto. La facciata e la sua superficie erano dunque il mezzo più potente a nostra disposizione per manipolare la scala delle percezioni. Colori, forme e dislocazioni delle aperture sono stati studiati appositamente. Le unità abitative a piano terra sono orientate verso la cosiddetta area verde e sono state collocate a due metri di altezza rispetto alla strada per evitare gli sguardi indiscreti di eventuali passanti. La facciata principale si rivolge verso il trambusto tipico di una strada frequentata con traffico intenso. A questo livello si trovano gli spazi commerciali e tre vie d‘accesso. Anche se il numero di appartamenti avrebbe giustificato la presenza di due accessi separati, abbiamo preferito creare un varco unico, grande abbastanza da giustapporsi alle dimensioni dell‘edificio. L‘ingresso è completamente aperto su entrambi i lati e la sua configurazione rettangolare dialoga con le piattaforme irregolari che contraddistinguono l‘area delle cassette postali. L‘atrio si articola in ampi terrazzamenti rifiniti a mosaico che si susseguono elevandosi in altezza e trasformando il pianerottolo in uno spazio compresso. Queste transizioni dimensionali vengono unificate grazie ad un soffitto di colore verde completamente illuminato da un sistema di lampade sporgenti. L‘edificio crea riflessi che ne mimetizzano le dimensioni, creando così un rapporto gradevole con l‘ambiente circostante. La facciata è frammentata in piccole unità colorate che, accostate le une alle altre, trasmettono una sensazione di movimento, che ricorda il dinamismo della pelle di un camaleonte. Il volume assume un aspetto cristallizzato grazie all‘impiego di pannelli in policarbonato a celle aperte montati su telai in alluminio che vanno a costituire un rivestimento sostenibile e riciclabile. I pannelli abbinano gradazioni di tonalità e brillantezza con un substrato di colore neutro in base alla struttura esterna dell‘edificio, ottenendo il giusto equilibrio fra i materiali per dare alla facciata un aspetto vibrante, che entri in risonanza con la luce caratteristica della città di Madrid. Invece dei classici avvolgibili, è stato utilizzato un sistema di imposte, progettate appositamente per questo edificio punteggiato da trecentosessantanove finestre in sei diverse combinazioni. Le imposte si aprono verso l‘esterno e si ripiegano di lato restando perpendicolari alla facciata. Sono realizzate in alluminio rivestito con gli stessi pannelli in policarbonato a celle aperte che ricoprono le pareti esterne dell‘edificio. Le posizioni che assumono vanno a modificare la percezione del volume. Da chiuse, sembrano fondersi completamente in un continuum monolitico che dà continuità alle fasce verticali. Da aperte, invece, si trasformano in altrettante scaglie irregolari e colorate che conferiscono alla facciata maggiore plasticità. Il piano terra è fasciato da un rivestimento metallico grigio scuro che, come un podio virtuale, sostiene il volume verde soprastante in continua trasformazione. L‘edificio è sormontato dagli attici rifiniti di bianco che sembrano fondersi con la luminosità del cielo. All‘interno, un lungo cortile fiancheggiato da gallerie di accesso garantisce agli appartamenti luce e ventilazione, consentendo un affaccio su entrambi i lati dell‘edificio. I ballatoi leggeri in acciaio zincato attraversano lo spazio vuoto interno e ottimizzano lo spazio verticale di accesso a ciascun piano. I soffitti sospesi in policarbonato traslucido, nei quali sono nascosti i cavi elettrici, si presentano come drappi di lino dai quali proviene una luce diffusa che illumina gli ingressi agli appartamenti. Per catturare più luce possibile, tutto è rifinito in bianco con numerosi spunti colorati sulle finestre e sulle facciate degli ascensori. Dal punto di vista strutturale, abbiamo adottato una soluzione mista. Il corpo principale dell‘edificio è realizzato in cemento armato, mentre il sistema di circolazione fatto di ballatoi e scale che si erge in cortile è costruito in acciaio. 64 116 Florence, Italy . “Resortis“ Building Pietro Carlo Pellegrini project: Pietro Carlo Pellegrini with Mauro Latini, Dario Arnone, Michela Ceccarelli, Sirio Lazzari, Rui Vieira, Sheila Lazzerini client: Edilsviluppo srl structures: Studio Mannelli systems: David Lattari design: 2005 end of works: 2010 photo by Mario Ciampi 117 scenari di architettura architectural scenario www.pietrocarlopellegrini.com site plan Il progetto prevede la realizzazione di 22 appartamenti in un lotto di terreno edificabile posto nel centro storico di Fiesole, nell’area denominata ex macelli. Il nuovo complesso edilizio si presenta come un unico edificio in linea suddiviso in tre corpi di fabbrica sfalsati tra loro in pianta e in alzato, che disegnano un edificio caratterizzato da una forma articolata e morbida nel suo andamento irregolare. Il fabbricato è composto da tre piani fuori terra e da un interrato con destinazione a parcheggio, realizzato con struttura in cemento armato e tamponamenti in muratura tradizionale, con finitura in intonaco di tipo civile miscelato con colori terra, e coperto con tetto a falde inclinate con il manto di copertura in cotto alla toscana. The project consists of the construction of 22 apartments in a building plot in the old city centre of Fiesole, in the area referred to as the former slaughterhouse. The new building complex is a single elongated building subdivided in three blocks, staggered in plan and elevation; the result is a building characterized by a complex form softened by its irregular development. The building has three floors above ground and one basement housing parking spaces; the facades are finished with civil plasterwork mixed with terracotta colours, while the inclined roof is covered with Tuscan-style earthenware tiles. The new building complex is a single elongated building subdivided in three blocks, staggered in plan and elevation. contemporary itinerary: Tirana 01. 02. 03. 04. 05. 06. 07. 08. 09. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. Tirana City Centre, AS.Architecture-Studio Skanderbeg square, 51N4E TIR - Mosque and Museum of Religious Harmony, Bjarke Ingels Group TID tower, 51N4E Toptani center, MVRDV 4 evergreen, Studio Archea Millenium building, AS.Architecture-Studio Triangolo Tirana, Atelier 4 White stone, studio raça arkitektura Edificio in Xhezmy Delli street, Baukuh Edificio in Myslym Shyri street, Baukuh Station towers, Frit van Dongen, de Architekten Cie / BaksvanWengerden Architecten House 1, Cityförster Roof Garden, Marpillero & Associati KM_runwaypark, Atenastudio Park City, Cityförster/Shift Architecture/Ulrike Centmayer Shkolla vjeçare ylberi, Francesco Scardaccione Shkolla vjeçare ylberi - lartë, Francesco Scardaccione ANA, Cityförster AIC, Atelier 4 edited by Antonello Boschi (n. 1-20), Andrea Bulleri, (n. 21-40) 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. 35. 36. 37. 38. 9-year school “Kongresi i Manastirit”, Arkimade For Dritan Hoxha, 51N4E The Transantlantic, studio raça arkitektura Tirana Rocks, MVRDV Le Serre, Atenastudio Lana bridge, 51N4E Virtual air conditioners, Bolles + Wilson Vaso Pasha, AS.Architecture-Studio Rationalist Apartments, Bolles + Wilson ABA Business Center, Bolles + Wilson Enver Hoxha museum, Klement Kolaneci, Pranvera Hoxha The Open Parliament of Albania, Coop Himmelb(l)au ETC European Trade Center, Ettore De Lellis Yellow Palace, studio raça arkitektura Ferrar building, Atelier 4 Villa in Tirana, Ettore De Lellis Park life, JA Joubert Architecture Fondacioni Filekpedeftiki-Arsakeio e Tiranes, Demetrios Issaias, Tassis Papaioannou 39. QTU – Qendra Tregtare, ATP Architects and Engineers 40. Tirana International Airport, Hintan Associates 40 39 19 rr. d emo krac ia ja n mis jorda C 13 rr. 2 ento ri 18 17 rr. drit an dra ko siri ga l ge kar rr. tod om anc o 9n B hox ha it er f 12 yl ës 34 br di 09 t 08 rr. kavajës rri am . blv jr ba cu E i kagjin lek du pa ris it rk li qema ismail 27 bit t e kom shmorë blv. dë ko mu na e d’a 33 31 ri frashë abdyl de lvi na an SHI I SHE . NOL S FAN TA U RIN rtit 4 shku orët e dëshm ashëri sami fr s ezë ep 25 asha vaso p esha sul ejm an PARK gjoll 23 28 zh 04 32 26 ani bogd pjetër . blv kuqi gura luigj geo rge w. bus 05 h i n pta to t mura 01 it shkurt rët e 4 ri m shy t ame t ih im llaz o ok nfer a enc muh da mje ndre rë mo irfan tomini 11 fishta jergj blv. g curri ajram blv. b tah 28 nëntori o dëshm eko s ajë kav 03 02 07 mysly x ho rësi oka shir rik e d fre ësh 3d rr. sim ha rr. sha et g joll e mu ham k dor teo A dur fa hamdi su erbeg skënd rr. xhezmi delli 10 20 rr. 06 21 mi arkitekt kase ana kom nen a rdh e 15 ba 1 dav rika bar i volksh rr. gu blv. zo asim rr. rela pet hit res 14 16 ko aj xh 30 li zene asim vro sta jau vin 35 rr. elb sotir kolea asa nit 29 PA R KU IM AD H D 24 re to eti sh KO PS H BO 36 LIQENI ARTIFICIAL I TIRANËS GJ IK TA N PS HT I ZO O LO IK KO 22 TI h us sg La ci de ra po herm an g 37 mein er 38 10 A A White stone residential studio raça arkitektura 2011 Rruga Frederik Shiroka 13 project Edificio in Xhezmi Delli street typology residential architect Baukuh realization 2005-2009 address Xhezmi Delli 14 B project typology architect realization address project Edificio in Myslym Shyri street typology mixed use architect Baukuh realization 2005-2009 address Rruga Myslym Shyri 15 project typology architect realization address Roof Garden mixed use Marpillero & Associati 2010 - under construction Rruga e Durrësit project typology architect Station towers mixed use Frit van Dongen, de Architekten Cie / BaksvanWengerden Architecten realization 2008 - in progress address Rruga Karl Gega/ Rruga Siri Kodra 16 B B B House 1 residential Cityförster 2005-2010 Rruga Jordan Misja B A ©Giovanna Silva project typology architect realization address 12 11 ©Giovanna Silva 09 project typology architect realization address KM_runwaypark urban park Atenastudio 2008 - under construction Rruga Ana Komnena project typology Park City urban design and residential area architect Cityförster/Shift Architecture/Ulrike Centmayer realization 2008 - in progress address Ex – Aviationfield 18 C C project typology architect realization address Shkolla vjeçare ylberi school Francesco Scardaccione 2003-2005 Rruga 29 Nentori (near Rruga Todo Manco) 21 D project 19 9-year school “Kongresi i Manastirit” typology school architect Arkimade realization 2008 address Rruga 3 Dëshmorët project typology architect realization address 20 C Shkolla vjeçare ylberi - lartë school Francesco Scardaccione 2010 Rruga 29 Nentori (near Rruga Todo Manco) 22 D project For Dritan Hoxha typology memorial pavilion architect 51N4E realization 2009 address Varrezat e Sharrës D project ANA typology residential architect Cityförster realization 2011 under construction address near Rruga Arben Broci project typology architect realization address 23 24 D project typology architect realization address AIC residential Atelier 4 2004-2008 Rruga Ndre Mjeda, 35 172 itinerario contemporaneo: tirana contemporary itinerary: tirana 17 E The Transantlantic residential studio raça arkitektura 2007 Rruga Irfan Tomini project typology architect realization address Tirana Rocks urban masterplan MVRDV 2008 - in progress Shetitore Lasgush Poradeci 25 26 E project typology architect realization address E Le Serre residential Atenastudio 2005 – under construction under construction Rruga Komuna e Parisit 29 E Lana bridge bridge 51N4E 2008 Boulevardi Gjergj Fishta / Boulevardi Bajram Curri 30 E project typology architect realization address project typology architect realization address project typology architect realization address project typology architect realization address E Virtual air conditioners residential Bolles + Wilson 2005 Corner of Ismail Qemali and Dëshmorët e 4 Shkurtit 31 E Rationalist Apartments residential Bolles + Wilson 2008 Dëshmorët e 4 Shkurtit 28 27 E ABA Business Center office building Bolles + Wilson 2004-2008 Corner of Rruga Lek Dukagjini and Rruga Asim Zeneli project typology architect Enver Hoxha museum mixed use Klement Kolaneci, Pranvera Hoxha realization 1987 address Dëshmorët e Kombit project typology architect realization address Vaso Pasha mixed use AS.Architecture-Studio 2003 – under construction under construction Rruga Vaso Pasha corner Rruga Pjeter Bogdani 32 E project The Open Parliament of Albania typology public building architect Coop Himmelb(l)au realization 2011-in progress address Blv. Dëshmorët e Kombit corner blv. Bajram Curri 33 34 E C E project ETC European Trade Center typology office building architect Ettore De Lellis realization 2005 address Blvd. Bajram Curri, Godina ETC project typology architect realization address 37 38 E project typology architect realization address 35 E Yellow Palace residential studio raça arkitektura 2005 Rruga Hoxha Tahsim project typology architect realization address project typology architect realization address E Ferrar building mixed use Atelier 4 2004-2008 Rruga Sotir Kolea, Ferrar 1 39 E Park life residential JA Joubert Architecture 2010 – under construction under construction Rruga Herman Gmeiner/Rruga Memo Bejko 36 E Fondacioni FilekpedeftikiArsakeio e Tiranes school Demetrios Issaias, Tassis Papaioannou 2007 Lundër, Rruga e Elbasanit project typology architect QTU – Qendra Tregtare shopping center ATP Architects and Engineers realization 2007 address Qendra Tregtare Univers project typology architect realization address Villa in Tirana family house Ettore De Lellis 2009 Rruga Sauk, 1 40 E project Tirana International Airport typology airport terminal architect Hintan Associates realization 2007 address Tirana International Airport Nënë Tereza Gran bazar “Bisognava vederla soltanto l’anno passato colle sue basse casette, a veranda, fatte di mattoni crudi e di mota, sparse entro i fronzuti giardini della vasta piana; con poche cattive strade orribilmente selciate, fangosissime d’inverno, polverosissime d’estate, illuminate scarsamente a petrolio, con i radi viandanti muniti di lanterna; con modestissimi non invitanti alberghi; priva di servizi pubblici; […] A distanza d’un solo anno la capitale ha mutato fisionomia e sta assumendo gradualmente l’aspetto di una città. Larghe, spaziose strade, luce elettrica, alberghi, caffè; ogni giorno cade una vecchia stamberga ed è rimpiazzata da moderne costruzioni; ogni giorno s’apre una nuova arteria, qualche negozio, s’alzano Ministeri, Legazioni, Caserme, Ospedali; si fanno giardini, ed il vecchio bazar (che a mio avviso dovrebbe rimanere così com’è per dare un’impronta propria alla città), si fa sempre più rifornito […]. Qui un anno conta per dieci”1. Tirana sorta di luogo del tempo replicato: la testimonianza d’inizio secolo sembra fotografare impietosamente il panorama di una città giovane, fondata nel Seicento da Sulejman Pasha – una insolita contaminazione di abitazioni sparse, scarsa densità e assenza di ogni normativa – e divenuta capitale solo nel 1920 in virtù di un compromesso politico. Uno stato senza identità, presto assorbito nell’orbita italiana e inverato dal travertino romano della nuova visione razionalista. Dopo il lungo inverno comunista, una crescita economica rapidissima ha finito per alimentare una forte speculazione edilizia, quasi a chiudere il cerchio storico di una qytet senza regole. Un anno conta ancora per dieci, nella capitale europea maggiormente cresciuta nell’ultimo ventennio, capace di triplicare la sua estensione urbana e passare dai 200.000 abitanti del 1985 agli 800.000 attuali. In questo laboratorio vitalistico e incontrollato, Tirana ha testato la sua capacità di introdurre cambiamenti attraverso gli slanci cromatici del sindaco Rama e le prefigurazioni introdotte dai concorsi internazionali. Con notevole sforzo, è stata tratteggiata una città virtuale composta da grandi icone e da un diverso sistema strutturale, capace di sovrapporsi ai luoghi con distacco: per ora galleggia aereo e attende, con difficoltà, di materializzarsi. “One only had to see it a year ago, with its low little houses with verandas, built from unfired bricks and mud, scattered inside leafy gardens on the vast plain; with a few bad roads, horribly paved, terribly muddy in winter and just as dusty in summer, badly lit with oil lamps, with far-between travellers equipped with lanterns, with very modest and anything but inviting hotels, lacking in public services; […] In the course of just one year the capital has changed completely, and it is gradually beginning to look like a city. Large, spacious streets, electric light, hotels, cafes. A hovel falls every day, to be replaced by modern constructions; new thoroughfares and shops are opened daily; ministries, legations, barracks and hospitals are built; gardens are created, and the old bazaar (which should in my opinion remain as it is to give the city a characteristic touch) vaunts an ever-greater selection of goods […]. A year counts for ten here”1. Tirana, a kind of place where time is replicated: the testimonial of the early years of the century seems to reflect a ruthless image of a young city, founded in the Seventeenth century by Suleiman Pasha – an unusual contamination of scattered dwellings, scarce density and complete absence of regulations – that only became a capital in 1920, thanks to a political compromise. A state without identity, soon absorbed within the Italian orbit and concretized in Roman travertine on the basis of the new rationalistic vision. After the long Communist winter, the intense economic growth has resulted in widespread real estate speculation, almost as if to close the historical circle of a qytet without rules. A year still counts for ten, in the European capital that has grown fastest in the last twenty years, tripling its urban extension and increasing its population from 200,000 inhabitants in 1985 to the current figure of 800,000. In this vital and uncontrolled testing ground Tirana has proven its ability to introduce changes, through the chromatic outbursts of its mayor Rama, and the visions introduced by the international competition. A virtual city made of large icons and a different structural system, capable of superimposing itself on the placed with detachment, has been outlined with considerable effort. For now it is hovering in the air, waiting for a difficult materialization. 175 itinerario contemporaneo: tirana contemporary itinerary: tirana text by Antonello Boschi, Andrea Bulleri 1. Azaïs P., “Nella capitale d’un giovane regno: Tirana (visioni ed impressioni)”, in Emporium n. 424, aprile 1930, pp. 221222.