Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la

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Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la
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Anno 1 - n. 49 del 27 ottobre 2010
TRUFFAVA LʼASREM, PATTEGGIA LA PENA MA NON VIENE LICENZIATO. SOLO SOSPESO MA...
Condannato, ora il premio?
Legalità da ripristinare tra i primari del Cardarelli. Se ne occupa la Procura
LA DENUNCIA
Costretto dai medici
a far partorire la moglie
a Campobasso
Servizio
■ A PAGINA 17
AGNONE
Punto nascita, Iorio
sapeva già tutto
Servizio
■ A PAGINA 14
VENAFRO
Ss Rosario: prima
i tagli, poi
il ripensamento
Servizio
■ A PAGINA 15
D
ue pesi e due misure: questo viene da
pensare leggendo la strana
vicenda del dottor Savino
Berardi, primario chirurgo
al Cardarelli di Campobasso. Il medico nello scorso
mese di maggio ha patteggiato la pena per truffa
aggravata. Per lui nessun
licenziamento, come invece è accaduto al dottor Cristiano Huscher. Non solo:
visto che le due Chirurgie
del nosocomio campobassano saranno accorpate
causa Piano di Rientro dal
deficit, il chirurgo sarebbe sul punto di tornare a
fare il primario. Chiede il
ripristino della legalità il
collega Cecere che ha presentato venerdì scorso un
dettagliato esposto alla
Procura della Repubblica
di Campobasso.
Servizio
■ A pagina 3
(
IL FATTO
I fatti
)
-2MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
Il consigliere regionale del Partito Democratico aveva già sollecitato indagini mirate
Dirigenti medici, piovono accuse
cuse
E Petraroia corre in Procura
ura
Accuse circostanziate ma anonime: nel mirino quattro sanitari
che per dieci anni non avrebbero mai ottemperato ai loro compiti
N
on c’è pace per la
sanità molisana.
Mentre la mannaia del commissariamento del commissario tiene
con il fiato sospeso il presidente e gli uomini del suo
Esecutivo (anche se non si
hanno notizie di particolari
atti disperati da parte degli
assessori), i disservizi, i ritardi e le difficoltà organizzative del Pronto Soccorso
del Cardarelli diventano
oggetto di un’altra missiva
di Michele Petraroia, indomito consigliere regionale
del Pd. Già aveva segnalato
alcune anomalie nel luglio
scorso e ieri ha proceduto
ad inoltrare alla Procura
della Repubblica (che lo
ha già sentito come persona informata dei fatti in
merito all’esposto estivo)
una lettera rigorosamente
anonima nella quale si fanno accuse troppo precise. Il
consigliere Petraroia si augura che questa missiva sia
priva di fondamento e demanda la ricerca della verità alle autorità preposte.
Il sedicente “sanitario” si
chiede come mai i dirigenti
medici ospedalieri di primo livello del 118 non sarebbero utilizzati al Pronto
Soccorso Ospedaliero di
Campobasso che sarebbe
carente di personale medico. Secondo la denuncia
inviata al manager Percopo e al subcommissario
Mastrobuono, i dirigenti
medici sarebbero già in soprannumero nella Centrale
Operativa del 118 e non
effettuerebbero nemmeno
i turni di notte delegando i
medici convenzionati e ve-
nendo meno ai loro compiti istituzionali. Dovrebbero
per contratto lavorare sul
territorio ma questo non
accadrebbe quasi mai. Nella missiva si legge che il
vertice dell’Asrem sarebbe
a conoscenza del fatto che
i quattro dirigenti medici da più di dieci anni non
svolgerebbero alcun servizio avendo delegato il loro
compito ai medici convenzionati. Certo, si tratta di
accuse tutte da provare. E
la Procura di certo farà il
suo lavoro egregiamente.
i fatti
LʼESPOSTO
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
3
La scorsa settimana la questione è finita sul tavolo del Procuratore della Repubblica
Cardarelli, primario condannato e premiato?
L
a Sanità dei miracoli e quella dei
miracolati. Un distinguo opportuno vista la
storia - vera - che sta capitando nel più grande ospedale (almeno fino ad oggi)
della regione. Il Cardarelli
di Campobasso. La situazione rischia di diventare
esplosiva e non è colpa del
Piano di Rientro, questa
volta. Colpa del primo miracolo, cioè quello che ha
consentito, qualche anno
fa, al reparto di Chirurgia
di essere sdoppiato (con i
conseguenti 2 primari) e
del miracolato, nella fattispecie il dottor Savino
Berardi la cui posizione è
attualmente al vaglio della Procura di Campobasso. Venerdì scorso, infatti,
il dottor Giuseppe Cecere
(anche lui primario di Chirurgia) ha presentato una
richiesta di riesame del
provvedimento disciplinare nei confronti del collega
e/o l’attivazione delle procedure di risoluzione del
rapporto di lavoro per insussistenza dei requisiti di
legge. Che cosa è successo
è ormai fatto noto da tempo. Anche Il Nuovo Molise
si è occupato del caso: il
primario in questione, il
27 maggio scorso, ha patteggiato la pena per truffa
aggravata. Ma lo stesso
primario, nonostante la
condanna per un reato
commesso ai danni della
stessa azienda per la quale lavora, l’Asrem, invece di
essere licenziato così come
sarebbe dovuto accadere
(è successo a Cristiano Huscher, colpevole secondo
l’Azienda sanitaria regionale di aver fatto entrare
Truffa aggravata, per questo alla fine di maggio il medico
ha patteggiato la pena. Adesso qualcuno fa finta di nulla...
in sala operatoria un giornalista di Panorama) non
è stato nemmeno sospeso
(così come invece l’Asrem
stessa aveva deciso di
fare). Macché: con un pedegree di questo livello, i dirigenti della Sanità molisana
vorrebbero che tornasse a
fare... il primario!. E così,
visto che i due reparti di
Chirurgia - con conseguenti due primari - adesso dovranno essere accorpati
alla luce delle evidenze dei
conti della sanità molisana, si starebbe pensando
di fare fuori (professionalmente) il dottor Cecere per far rientrare (dalla
finestra) Berardi. Un’altra
magia, certo. Ma questa
volta la questione è passata in mano alla Procura
di Campobasso che dovrà
occuparsi del caso. Intanto
occorre spiegare che non
si tratta di una “ripicca”
professionale: il ritorno
del primario accusato di
truffa aggravata e condannato (per patteggiamento) nello scorso mese di
maggio ha mandato in tilt
gran parte del personale
medico e infermieristico
che lavora nel nosocomio.
E, seconda questione, si
tratta solo di evidenziare il
mancato rispetto delle leggi posto che oggi, allo stato
dei fatti, con la condanna
divenuta irrevocabile il 16
giugno 2010, il dottor Berardi non potrebbe nemmeno partecipare ad un
concorso. E’ preciso e circostanziato il racconto che
il dottor Cecere ha inoltrato in Tribunale. Il primario
Cecere ricorda l’articolo
10 del codice disciplinare
per il personale dirigenziale del Servizio Sanitario
Nazionale dove si prevede che il licenziamento si
applica a causa del mancato rispetto delle norme
di legge contrattuali e dei
regolamenti aziendali in
materia di espletamento di
attività libero professionale ove ne sia seguito grave
conflitto d’interessi o una
forma di concorrenza sleale nei confronti dell’azienda. Il caso di specie, quindi. Va sottolineata anche
la stranezza del comportamento dell’Asrem che,
riposizionando Berardi al
vertice del reparto di Chirurgia, non terrebbe affatto in conto la motivazione
della condanna: in effetti,
la truffa si è consumata
in danno dell’Asrem e dei
pazienti del Cardarelli. Si
legge nell’esposto: il dipendente in questione ha
violato le norme del codice di comportamento
in materia di
espletamento
d e l l ’ a t t iv i t à
libero professionale avendo occultato
lo svolgimen-
to di visite ambulatoriali a
pagamento eseguite presso il proprio studio privato
senza alcuna autorizzazione preventiva dell’Asrem
e senza riversarne alcuna
percentuale all’Azienda di
appartenenza in dispregio
del regolamento aziendale
in vigore. Il dottor Giuseppe Cecere invita e diffida
l’Asrem a voler procedere
ad un ulteriore accertamento dei fatti e delle circostanze e alla conseguente applicazione, nel caso in
cui l’esposto sia fondato,
alle connesse sanzioni,
cioè al licenziamento, nel
rispetto dei principi e delle
scelte fatti propri dall’amm i n i s t ra z i o n e
in sede di risoluzione di analoghe questioni.
Insomma, invita
l’Asrem a ripristinare la legalità.
Chiara Spina
4
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
La politica
LA NOTA
Michele Iorio, gradimento in caduta? Non per l’artificiere Camillo Di Pasquale
C
hi sale e chi scende: la classifica del gradimento dei governatore non ha premiato il presidente della Regione
Molise. Scende di posti in classifica ma arriva in soccorso, come sempre ormai, l’artificiere. Nel silenzio generale
della maggioranza e soprattutto dell’Esecutivo, l’unico a difendere l’operatpo di Michele Iorio è Camillo Di Pasquale,
il consigliere che salvò il presidente dalla crisi politica del 2005. “E’ un dato che va letto nella giusta maniera, senza
quelle strumentalizzazioni che vorrebbero far passare il concetto che i molisani non hanno più fiducia nell’operato
del presidente della Regione” dice Di Pasquale. Dalla ricerca emerge che il 48% dei molisani ha fiducia nell’operato
del presidente Iorio. “Se qualcuno, a questo punto, dovesse parlare di una bocciatura del presidente Iorio – afferma
Di Pasquale – commetterebbe un grosso errore in quanto il governatore è alle prese con la delicatissima questione del
riassetto della sanità. Una spina del fianco del governatore del Molise che in questi ultimi mesi ha dovuto parare colpi
da ogni parte, evitando però di essere travolto e stritolato da giochini che nulla hanno a che vedere con gli interessi primari dei cittadini. Val bene
dunque evidenziare questo dato – dice ancora Di Pasquale – leggendolo però nella prospettiva giusta, ponendosi innanzitutto una domanda fondamentale: quale soglia di fiducia i molisani avrebbero riposto nel presidente Iorio qualora non ci fosse stata la problematica delicatissima della
sanità? Credo – conclude l’esponente della PdL – che il presidente avrebbe raggiunto soglie di fiducia elevatissima nella popolazione amministrata,
quelle che raggiungerà alla prossima rilevazione statistica, quando avrà risolto positivamente la questione del riassetto complessivo di una sanità
che Iorio vuol continuare a mantenere agganciata e rispondente ai bisogni di tutto il territorio regionale”.
(
)
Le città del Molise
Campobasso
Una sentenza che fa
giurisprudenza, in primo
grado il giudice aveva
già obbligato l’Asl
al risarcimento
R
andagismo: condannati il comune di Campobasso e l’Asrem. Una sentenza
che farà giurisprudenza, soprattutto alla luce
dell’aumento del fenomeno del randagismo.
La Corte d’appello di
Campobasso ha condannato il comune e la ex Asl
al risarcimento del danno
perché un cittadino campobassano, difeso dagli avvocati Mario Davì e Marco
Angiolillo, è stato aggredito nel marzo 2005 da un
branco di cani randagi, in
pieno centro cittadino, tra
piazza Andrea D’Isernia e
via Conte Rosso.
In primo grado il giudice di pace aveva dato ragione al cittadino campobassano ritenendo l’Asl n. 3 di
Campobasso unico soggetto responsabile per l’accaduto e condannandola a un
IL FATTO
-6-
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
La Corte dʼappello dà ragione al campobassano aggredito in via Conte Rosso
I morsi dei randagi pagati dal Comune
risarcimento di 1.300 euro.
L’Asl ha presentato appello contro tale decisione
e nel secondo grado di giudizio la Corte d’appello ha
condannato anche il Comune al risarcimento insieme
all’organo sanitario.
Nella sentenza emessa
dal giudice Stefano Calabria viene spiegato chiaramente che nella gestione
dei canili “le competenze
delle Asl sono ben più ampie e generali dovendosi ricomprendere nel controllo
sulla popolazione dei cani
non solo il censimento
tramite l’anagrafe canina,
ma anche il controllo sulla
presenza dei cani sul territorio, compresi i cani ran-
dagi”. La sentenza prosegue spiegando che l’Asrem,
in base alla legge regionale,
ha compiti più ampi, “tra
i quali spicca la gestione dell’anangrafe canina,
strumento che non ha solo
una funzione di mera registrazione e contabilità, ma
implica e porta con sé, a carico di chi la gestisce, una
responsabilità complessiva
sulla presenza dei cani nel
territorio”. Inoltre, la Corte
d’appello stabilisce anche
che sono particolarmente rilevanti i compiti delle
guardie zoofile volontarie:
“esse sono competenti per
la vigilanza e l’osservanza delle disposizioni della
legge, sono nominate dal
presidente della giunta regionale e svolgono le loro
funzioni in collegamento
con i servizi veterinari delle Asl: spetta a loro, quindi,
occuparsi anche del controllo sulla presenza nel
territorio dei cani randagi,
compreso l’esercizio del
ruolo di accalappiacani.
Il fenomeno del randagismo è potenzialmente
pericoloso per la salute
umana,attese le patologie
di cui i cani randagi sono
frequentemente portatori”.
La sentenza conclude affermando che spetta alle Asl
la competenza a vigilare
sui cani randagi. Il Comune
è, invece, responsabile per
la mancata istituzione di
canili o per la loro inadeguata tenuta. MaFin
CAMPOBASSO
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
9
Un po’ di Molise
alla corte di Obama
con Luigi De Socio
Il medico ha contribuito alla campagna
elettorale del Presidente.
Ora il suo impegno si è spostato
sulla riforma sanitaria statunitense
A
tu per tu con Lu- Qualcosa di profondamen- cui mettere la mia firma
igi De Socio, un te diverso da quanto vedo oppure da scrivere dimolisano
doc, accadere qui da noi, dove rettamente con pensieri,
ma con trascorsi di stu- la percezione da parte del suggerimenti, storie, opidio negli States, la sen- cittadino medio è quella di nioni. Il tutto è culminato
sazione è di avere a che una politica e di una clas- di recente con la consegna
fare con una persona che se politica sempre più fine di un attestato, per aver
mette l’ interlocutore su- a se stessa e sempre più dato anch’io un apporto
bito a proprio agio. Dottor avulsa dalla realtà”. In che alla messa a fuoco della
riforma
sanitaria
De Socio, Barack
americana”. Pensa
Obama:
come
che la sanità sia
mai una scelta
dunque
imporcosì particolare?
tante? “Senz’altro
“Sono italiano, ma
sì. Era una riforma
anche americano
che mancava agli
nel cuore. Mio nonStati Uniti, e di cui
no trascorse negli
una nazione come
Stati Uniti 25 anni
gli Stati uniti, apdella sua vita e
punto, ormai non
questo ha lasciato
poteva più fare a
in me un profondo
meno. Grazie a essa,
segno”. Come mai
32 milioni di ameriproprio gli Stacani potranno usuti Uniti? “Perché
fruire di una sanità
negli Stati Uniti,
affidabile e a basso
nonostante la pur
costo. Mi stupisco,
presente crisi e le
dunque,
quando
tante contraddizioni, prevale ed
Il dottor Luigi De Socio. Sopra il riconoscimento vedo che qui da noi,
invece, si tende ad
è ben strutturato
siglato dal presidente Barack Obama
andare al contrario
nella società il concetto di meritocrazia; per senso lei si sente vicino facendo tagli importanti
fortuna ancora presente e a Obama? “ Innanzitut- alla sanità, alla ricerca ed
l’ho constatato di persona to perché si pone prima anche all’istruzione”. Tali
da anni, da quando sono come persona e poi come tagli sono stati definiti
stato accolto a braccia personaggio politico. Sa necessari. Lei cosa ne
aperte da colleghi e docen- essere colto, semplice, pensa? “Penso che il debiti universitari. Ben diverso senza essere mai arrogan- to pubblico in Italia, purda altri posti, tipo la no- te, né volgare senza mai troppo, sia elevato. Penstra Italia, dove purtrop- prevaricare l’interlocuto- so che questo sia uno dei
po imperano tuttora baro- re. Nell’ascoltarlo e nel momenti più controversi e
nie, nepotismi, familismi vederlo all’azione è come contraddittori della nostra
e feudalesimi vari. E dico se ci si accorgesse subito storia, di noi intesi come
tuttora: in pieno 2010. E il di avere a che fare con una umanità, come italiani e
tutto in un sistema che nel persona che si comporta come cittadini della Renostro Paese pone l’ istru- abbastanza diversamente pubblica Italiana.; al conzione, la scuola, l’universi- da quanto mediamente si tempo penso che l’Italia,
tà, la didattica, in secondo vede in giro dalle nostre che geograficamente e
piano, facendo tagli in- parti. Basta guardarlo on- per altri aspetti rimane un
concepibili. Quella stessa line, o sulla Cnn. E poi di bel paese, dovrebbe tuttaistruzione, considerata in- Obama mi piace anche il via riflettere su una cosa.
vece da Obama (discorso realismo, vale a dire il non Ci rendiamo conto che tra
agli Americani del 9 otto- promettere in maniera numero di parlamentari,
bre 2010) e da organismi gratuita solo cambiamen- indennità e privilegi già a
tipo l’Onu (Irina Boskova, ti; il vero cambiamento livello centrale, nonché ai
Direttore Generale dell’ deve scattare, innanzitut- vari livelli locali, con ReUnesco, 5 ottobre 2010) to in noi, come persone e gioni, Province ed altri
come cardine fondamen- come cittadini”. Come si è enti, qui abbiamo proportale di una società in tut- svolta questa sua attivi- zionalmente tante più perto il mondo”. Come mai tà di affiancamento? “In sone da mantenere rispetla scelta di affiancare primis, come le dicevo pri- to agli Stati Uniti? Eppure
Barack Obama? “E’ una ma, sono stato un volon- qui lo Stato è uno solo,
scelta ideologica, ma an- tario. Sin dai tempi della oltre oceano invece gli
che d’empatia spontanea. prima campagna elettora- Stati federati sono 50. Ci
Sono volontario di Obama le di Obama, appunto, mi rendiamo conto di quanto
sin dai tempi della sua pri- sono iscritto da spontane- queste persone costano
ma campagna elettorale. amente e con estremo en- all’Italia, e di quanto poco
Obama rappresenta il nuo- tusiasmo all’ associazione talora facciano? I primi
vo, sia rispetto all’ Ameri- Organizing for America, tagli netti, rapidi, immeca del passato ma anche adoperandomi a fare qual diati e decisi andrebbero
come modi di fare. Soprat- che potevo fare o che, di fatti lì a monte, e non su
tutto rappresenta un nuo- volta in volta, mi veniva sanità, istruzione e ricervo modo di fare politica e richiesto: dalle telefonate ca ritenuti, appunto, da
d’interagire coi cittadini. agli elettori alle emails su organismi mondiali, tipo
l’Onu, come fondamenti
basilari all’ interno di una
società”. Pensa che la situazione in Italia e nel
mondo possa migliorare? “Solo quando i cittadini e le persone prenderanno coscienza che possono
migliorare prima se stessi
come individui e come cittadini. E’ un po’ anche il
pensiero che traspare da
Obama: piccoli cambiamenti individuali, che portano poi gradualmente a
cambiamenti maggiori. Se
il comunismo come ideologia negli anni ha lasciato
forse adito a perplessità in
più parti del mondo, anche il sistema capitalistico
-spinto all’ esasperazione-
alla
fine
è autoimploso. Penso andrebbero
d bb
studiati nuove strategie
e soprattutto nuovi sistemi
comportamentalichesappiano
ridare,
non solo al cittadino, ma
anche all’uomo in senso
lato, la sua centralità in
quanto essere vivente. Il
tutto in una economia di
ripresa più lenta ma che
dia il necessario spazio
alle persone rispettose di
se stesse degli altri, della
terra e dell’ ambiente. Nel
fare ciò, penso che le persone potrebbero iniziare
a riscoprire il piacere e la
necessità di saper guardarsi negli occhi, ricomin-
ciando a dialogare; con le
famiglie che riscoprano
l’importanza d
di ffare lle fal’
f
miglie, gli insegnanti che
sappiano e siano messi in
grado di educare. Inoltre,
le persone potrebbero iniziare a ritrovarsi di tanto
in tanto nelle proprie case
a turno, come si fa anche
nella nuova America di
Obama, su suggerimento
dello stesso Obama, discutendo del più e del meno,
ma anche di programmi
sociali comuni. Un piccolo, possibile segno iniziale
di cambiamento anche in
questo. Adottato in America, attuabile anche qua”.
Monica Fusco
Isernia
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
13
IN EVIDENZA
Tagli alla sanità, Giannini
denuncia Fazio e Tremonti
L
o aveva promesso e lo ha fatto. Ernesto Giannini,
presidente dell’associazione Altiero Spinelli, ha
presentato un esposto presso la Procura della Repubblica di Isernia contro i ministri Fazio e Tremonti. In
questo modo Giannini dà seguito alla denuncia fatta alcune
settimane fa sui tagli alla sanità molisana, a suo dire colpa
del governo nazionale. A dare il la alle accuse, il dato raccolto dal presidente della
“Spinelli” riguardante 98 pazienti che «tra luglio e settembre scorsi non hanno trovato posto nel pronto soccorso dell’ospedale Veneziale di Isernia a causa dei tagli
imposti». Giannini ha spiegato che dunque «la battaglia in campo sanitario va combattuta contro il Governo centrale», nelle persone del ministri Fazio e Tremonti. Un
Governo che secondo il presidente «non riconosce all’ammalato molisano i livelli
essenziali di assistenza che la Repubblica deve garantire a tutta la collettività, pena
la violazione dell’articolo 32 della Costituzione italiana».
Daci
(
)
Le città del Molise
Alto
Molise
MAURIZIO DʼOTTAVIO
“A
Ospedale, chiude
il punto nascita
Cacciavillani:
«Iorio sapeva»
Michele Iorio durante lʼinaugurazione della casa per disabili
“
Durante l’inaugurazione
della casa per disabili
il Governatore ha mentito
sapendo di mentire
rettifica. Pesante, micidiale, oseremo definirla, che
butta nubi cupe sul futuro
dell’intero territorio altomolisano. La smentita a
quelle promesse fatte con
enfasi da Iorio portano la
firma del direttore sanitario dell’Asrem di Isernia,
Fulvio Manfredi Selvaggi
“
LE REAZIONI
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
LA VERITAʼ IN UN DECRETO DATATO 10 MAGGIO 2010
AGNONE
Roma mi sto
battendo affinché strutture
ospedaliere come quelle
di Agnone, Venafro e Larino, che il Governo centrale
vorrebbe chiudere definitivamente, possano continuare ad erogare servizi
indispensabili alla popolazione. Nello specifico per
quanto concerne Agnone
vi dico che la struttura sarà
riconvertita in una Rsa in
linea con le esigenze di un
territorio abitato prevalentemente da una popolazione anziana, ma allo stesso
tempo manterrà tutti i servizi fondamentali, compreso il Punto nascita”.
Lo diceva Michele Iorio
il 26 giugno scorso in occasione dell’inaugurazione della casa per disabili
“Dopo di Noi” alla presenza degli assessori regionali Fusco Perrella, Franco
Giorgio Marinelli, del presidente della Provincia di
Isernia, Luigi Mazzuto, del
vescovo di Trivento, Domenico Angelo Scotti, del sindaco di Agnone, Gelsomino De Vita e di numerosi
amministratori della zona.
Dichiarazioni prontamente
riportate dal sito online Altomolise.net e mai smentite. Purtroppo a distanza di
quattro mesi è arrivata la
- 14 -
che senza troppi fronzoli o giri di parole, venerdì
scorso, ha detto davanti i
primari del Caracciolo che
il punto nascita di Agnone
chiuderà i battenti dal primo novembre. Non ci saranno nè santi nè madonne
a scongiurare questa ennesima tegola che si abbatte
sulla testa di popolazioni
già fortemente penalizzate
sia sotto l’aspetto sociale
che economico.
In alto Molise, in sostanza, non si nascerà più.
Ma a quanto pare Iorio sapeva tutto ma al contrario
ha fatto finta di niente, almeno a detta del consigliere di minoranza al Comune
di Agnone, Maurizio Cacciavillani. “Iorio in occasione dell’inaugurazione della
casa per disabili sapeva di
mentire spudoratamente
– dichiara l’esponente di
Nuovo Sogno Agnonese visto che l’atto che preve-
deva la chiusura del punto nascita del Caracciolo
era stato da lui firmato un
mese prima, con decreto n.
19 del 10.05.2010 ‘Ristrutturazione della rete ospedaliera’”.
Iorio sbugiardato? A
detta di carte e decreti
sembrerebbe proprio così.
Ma Cacciavillani non si
ferma al Governatore della
Regione Molise e chiama
in causa anche il primo
cittadino di Agnone, De
Vita invitandolo “a dare
comunicazione
ufficiale
sulla chiusura del punto
nascita, evitando, per meri
interessi politici, di mettere a repentaglio la salute di
quanti inconsapevolmente,
fanno ancora affidamento
sulla struttura”.
Infine contro questo
piano infausto, frutto delle
politiche irresponsabili del
centro-destra, - conclude
Cacciavillani - il Gruppo
consiliare “Nuovo Sogno
Agnonese” organizzerà un
sit-in di protesta sabato
prossimo alle ore 10 nei
pressi della casa per disabili di Agnone in località
“Secolare”. Inaugurata in
pompa magna e ad oggi
ancora chiusa.
«DE VITA? UN SINDACO ASSENTE CHE NON HA AVUTO IL CORAGGIO DI DIMETTERSI»
«Basta votare chi ha ucciso Agnone»
Attademo dell’Idv: «Hanno scambiato l’attività politica per pratiche clientelari»
“O
spedale S.F.
Caracciolo
ultimo atto:
dal 1° novembre partirà
la riduzione drastica delle
strutture chirurgiche ed
ostetrico-ginecologiche
con la scomparsa del punto nascita e della pediatria.
Il Pronto Soccorso sarà declassato a “Punto di primo
soccorso” (?). Rimarrà solo
il reparto di Medicina con
annessa
lungo-degenza.
Praticamente è lo “smantellamento” dell’ospedale
S.F. Caracciolo anche se
nessuno lo vuole ammettere”.
E’ la dichiarazione di
Giuseppe Attademo, componente del coordinamento provinciale dell’Italia
dei Valori.
“In questi ultimi 10
mesi di annunci e notizie
tra loro contrastanti circa la sorte dell’ospedale
l’unica certezza è stato che
il personale medico ed infermieristico ha continuato la sua attività anche se
con difficoltà organizzative
crescenti ed in assenza di
indicazioni precise da parte della Direzione generale
– prosegue Attademo - I cittadini agnonesi non sembrano avvedersene. Perché
tutto questo? perché ancora una volta la politica ha
fallito. Pur in presenza di
esponenti di primo piano
in loco della politica regionale non si è saputo (o po-
tuto) fare nulla”.
Attademo poi conclude
con la famosa richiesta di
dimissioni del primo cittadino che dovevano servire
a scuotere le acque.
“La richiesta, fatta dall’
Italia dei Valori, di dimissioni del sindaco di Agnone era rivolta a dare una
scossa all’ambiente politico locale creando un ‘caso
politico’ che illuminasse la
gravissima situazione. Ma
tutto ciò non è avvenuto:
le istituzioni si sono isolate (del resto coinvolte in
sterili beghe interne) ed i
politici responsabili di tale
sfascio sono restati assenti.
L’ Italia dei Valori – conclude Attademo - ancora una
volta indirizza un appello
a tutti i cittadini che prendano coscienza della gravissima situazione in cui
versa la nostra comunità
affinché non deleghino più
il loro futuro a gente che,
scambiando il clientelismo
con l’attività politica, ha distrutto irrimediabilmente
un territorio”.
(
)
Le città del Molise
- 15 -
MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
Venafro
Clamoroso dietrofront
Ss. Rosario sospeso il provvedimento dei tagli e Santilli nominato al posto di Selvaggi
Il sindaco Cotugno: «Quella sull’ospedale è una battaglia che vinceremo insieme a tutta la città»
NINO VOLPI
A
vanti tutta, dietro front. Sembra
questa la politica
sull’ospedale cittadino. Ieri
l’altro il Comitato “SS Rosario” aveva annunciato fuoco e fiamme per la chiusura soprattutto di Medicina
che sarebbe dovuta scattare con la Festa di Ognissanti (1 novembre), subito
dopo (ieri) si diffondeva
una nuova notizia: il provvedimento è stato sospeso.
L’altra sera veniva anche
annunciata l’occupazione
dell’ospedale e ribadita
anche quella del Comune, con la convocazione di
un’assemblea plenaria per
giovedì mattina (domani)
presso il SS Rosario, ieri
invece la convocazione rientrava. Sospesa anche la
protesta , organizzata dal
Comitato. Almeno quella
più eclatante e dirompente. Tutto a posto.
Ma la novità delle novità è anche un’altra: il dottor
Fulvio Manfredi Selvaggi, il
funzionario che aveva firmato il Decreto che attuava
il taglio dei Reparti, è stato
LʼAsrem fa retromarcia sui tagli allʼospedale Santissimo Rosario di Venafro. Ecco le nuove carte
sostituito dal dottor Raimondo Santilli. Quest’ultimo diventa così una sorta
di direttore del Distretto
Sanitario di Venafro. A lui,
che occupa un posto “difficile” in un momento cruciale per la sanità, il compito di agire. Di essere una
sorta di fiduciario in loco di
tutte le scelte che verranno
fatte per il SS Rosario.
Il giallo delle “carte”
Il giallo dei provvedi-
menti ed atti attuativi. Sempre riguardanti il “SS Rosario”. Ieri è stato emesso un
breve comunicato dal Comune, che recita così: «In
seguito al provvedimento
adottato dal Manfredi Selvaggi, il Sindaco Nicandro
Cotugno ha incontrato il
sub commissario Michele
Iorio e i vertici della Asrem
chiedendo la sospensione
del provvedimento stesso.
Il sub commissario e i dirigenti con disposizione del
25 ottobre, accogliendo le
istanze del Sindaco, hanno
provveduto alla sospensione del provvedimento in
attesa di inquadrare la riorganizzazione dell’ospedale SS.Rosario nell’ambito
del piano di rientro sanitario».
Subito Il Nuovo Molise
ha voluto ascoltare direttamente il sindaco Nicandro
Cotugno: «Sto lavorando da
tempo in difesa dell’ospedale cittadino, che mi sta
particolarmente a cuore.
Qualche giorno fa nell’apprendere del provvedimento del dottor Selvaggi
ho ascoltato il governatore
Iorio ed i vertici della Asrem. Recandomi personalmente a Campobasso. Tutti
mi hanno rassicurato che
quel provvedimento sarebbe stato sospeso. Anche
perché non era in linea con
quanto concordato persino
in Consiglio comunale».
Che cosa è successo?
«Il provvedimento di
sospensione materialmente non era ancora arrivato.
Io ho insistito per avere in
mano i documenti scritti,
anche per rassicurare tutti.
In particolare gli addetti ai
lavori, che sono soprattutto i medici dell’ospedale
ed i nostri concittadini. Io
continuerò sempre a difendere il SS Rosario con fatti ed atti che contano più
delle parole. Comunque
mi auguro che tutti quanti
uniti, insieme, possiamo
vincere questa grande battaglia sociale».
E poi?
«Nel frattempo faccio
gli auguri a Raimondo Santilli per l’alto incarico che
ha ricevuto».
Una brutta gatta da pelare?
«Non credo che sarà
così. Credo invece che sia
un alto incarico, una figura
che mancava da tempo ed
era fondamentale. Raimondo saprà farsi certamente
valere. Anche perché nel
SS Rosario ci sono primari
che hanno grandi capacità
professionali e sono animati da un grande spirito
di collaborazione».
(
)
Le città del Molise
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MERCOLEDÌ 27 OTTOBRE 2010
Termoli
LA DENUNCIA ORA SI RIVOLGERAʼ AI CARABINIERI
LA TESTIMONIANZA
SONIA FASULO
“Hanno voltato
le spalle a mia moglie
che doveva
partorire in ospedale”
“A
Cristiano Cistullo è pronto a presentare una denuncia
“
Non ci hanno messo
a disposizione un’ambulanza
per andare a Campobasso
al telefono. Il dottor Flocco
ha solo detto: ‘Andrà tutto bene’ ed è andato via, il
dottor Bifernino invece ci
ha detto: “Noi non ci prendiamo la responsabilità del
parto e non diamo nessuna
garanzia”, stessa frase che
ha confermato la dottoressa Zizza”.
La responsabilità di una
piccola vita che vorreb-
“
Termoli nessuno si è preso la
responsabilità
di far nascere mio figlio”.
Questa la dura affermazione di Cristiano Cistullo, operaio termolese di
37 anni che ha deciso di
raccontarci la sua terribile storia al San Timoteo
di Termoli: “Accompagnai
mia moglie nel reparto di
ginecologia alla 34esima
settimana con delle minacce d’aborto. Il medico
curante, Occhionero non
c’era e tantomeno ha risposto al telefono. Si avvicinò il dottor Bifernino
che ha deciso di trasferire
mia moglie a Campobasso. Lì hanno strutture più
avanzate per far nascere i
bambini alla 34esima settimana. Nel capoluogo, dopo
tutte le cure alla 36esima
settimana è stata dimessa e siamo tornati a casa.
Fino a qui nulla di strano. Il
giorno seguente purtroppo
mia moglie ha rotto le acque. Da questo momento è
iniziato il nostro incubo al
San Timoteo. Ancora ricordo la rabbia e la paura che
ho provato in quei momenti. Mentre mia moglie piangeva disperata nessuno dei
tre dottori presenti ha voluto ricoverarla perché Occhionero, suo medico, era
in ferie e non rispondeva
be solo venire al mondo.
Al San Timoteo è possibile nascere alla 36esima
settimana ed allora cosa
è successo in quel caso?
“Eravamo nel panico. Mia
moglie aveva perso le acque e nessuno si decideva
a ricoverarla. Può accadere
che un bambino durante il
parto abbia conseguenze,
ma non può accadere che 3
dottori si rifiutino di prendersi cura di una donna
che deve partorire. In tutto
questo il tempo scorreva.
Si è avvicinato Bifernino
ed ha detto: “Noi la responsabilità non c’è la prendiamo, cosa vuole fare? Non le
consiglio di andare a Vasto
perché le ostetriche non
sono un granché, a Campobasso ci sono stati casi
di morte, faccia lei”. Cosa
dovevamo fare? Far nascere nostro figlio e basta.
Occhionero, raggiunto telefonicamente conosceva la
situazione della gravidanza travagliata di mia moglie, ma nonostante qualche parola di conforto non
si è presentato in ospedale.
Ci stavano costringendo ad
andare via; Campobasso
è l’ospedale più vicino ed
abbiamo deciso di andare
lì. Ma non ci hanno nemmeno messo a disposizione l’ambulanza. Prima di
andare via però ci hanno
detto: “Non dite a Campobasso che siete stati qui” e
se ne sono lavati le mani.
Io, mia moglie con le doglie
e mia suocera siamo partiti
con la mia auto per Campobasso. Un viaggio terribile
dove un dosso avrebbe potuto uccidere nostro figlio
e mettere in pericolo la vita
di mia moglie. Però siamo
arrivati e dopo 12 ore mio
figlio è venuto alla luce
grazie ai dottori di Campobasso. Ora mi rivolgerò ai
carabinieri perché voglio
denunciare questo episodio e coloro che hanno voltato le spalle a mia moglie”.
Chi si può prendere la
‘responsabilità’ di far nascere un bambino? E chi
soprattutto può non farlo?
In queste ore Cristiano si
sta dirigendo dai carabinieri che indagheranno
sulla questione.
Sta di fatto però che
nelle menti dei due neo
genitori la nascita del loro
pargolo resterà uno dei ricordi, purtroppo, più brutti.