italia l`occasione perduta
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produzione interna di auto, che ci ha portato ad avere, unico tra i big d’Europa, un saldo fortemente negativo tra import ed export. Così la pensa Roberto Volpato, a.d. di EliaAmbrosetti, realtà leader nella logistica automotive. Che ci aiuta a fare il punto sulle prospettive del suo settore di Marco De Rosa C hi siede al volante, driver privato o aziendale che sia, probabilmente non ci pensa nemmeno. Eppure, dietro il percorso che ha permesso alla sua vettura di passare dalla catena di montaggio al distributore e, quindi, nelle mani del cliente finale, si cela un servizio complesso e altamente professionale: quello della logistica automotive. Un settore che negli ultimi anni ha conosciuto profondi mutamenti, inevitabili alla luce delle nuove condizioni di mercato, che hanno obbligato anche i player a evolversi e diversificare. Operazione, quest’ultima, che pare essere particolarmente ben avviata nel caso di EliaAmbrosetti, realtà leader da 125 milioni di fatturato (dati 2009 - ndr) capace, negli anni in cui il mercato dell’auto viaggiava con il vento in poppa, di consegnare quasi 800mila vetture ai dealer di tutta Italia e forte di 11 piazzali sul territorio, per un’estensione complessiva di circa due milioni di metri quadri. Italia l’occasione perduta Fm 18 Risultato della fusione societaria tra due aziende con una lunga storia alle spalle, la F.lli Elia e la Ambrosetti Autologistics, avvenuta tra il 2007 e il 2008 sotto la regia del fondo di private equity Clessidra, EliaAmbrosetti affronta con le idee chiare le sfide imposte da un mercato, quello dell’auto, per il quale l’uscita dalla crisi appare ancora lontana. “Si tratta di un mercato che non solo non cresce, ma che anzi dal 2008 è in forte contrazione - esordisce Roberto Volpato, amministratore delegato di EliaAmbrosetti -. Tutte le stime concordano sul fatto che alla fine di quest’anno i volumi di immatricolazione dovrebbero scendere sotto i due milioni di vetture, attestandosi attorno al milione e 960mila unità, pari a un ulteriore -10% rispetto al 2009. E le prospettive per il 2011 non parlano di ripresa, ma piuttosto di un altro piccolo calo. Di fronte a un settore stagnante, che a oggi non è possibile prevedere se e quando tornerà ai livelli LOGISTICA Il grande rammarico del nostro Paese è legato al crollo della Parlano i manager pre-crisi, occorreva allora provare a percorrere strade inedite”. FM: E quindi, come si è mossa EliaAmbrosetti per reagire alla crisi che ha fiaccato il mercato dell’auto? “La nostra reazione si è concretizzata in una serie di nuove operazioni logistiche. Per esempio, abbiamo scelto di integrarci sulla fase marittima, acquisendo un terminal portuale a Livorno. Si tratta di un’iniziativa nella quale crediamo molto, dato che l’integrazione a monte del processo comporta non solo benefici in termini di saving e qualità, ma anche libertà operativa e una grande visibilità a livello internazionale, nei confronti sia degli armatori che dei car maker. Un altro passo di alto respiro strategico è stata poi l’alleanza con la società Sequoiae di Silvio Diciolla, operativa principalmente nel remarketing dell’auto, per dare vita a un nuovo soggetto come Escargo (ne abbiamo parlato nei numeri 61 e 62 di Fleet Magazine - ndr), con l’obiettivo di fornire un servizio innovativo ai player del noleggio e delle auto usate”. roberto volpato deschi di esportare al netto dell’import oltre due milioni di vetture ogni anno. E il medesimo discorso, pur con ordini di grandezza diversi, vale per Francia, Gran Bretagna e Spagna. Insomma il nostro Paese, tempio dell’auto e patria dei grandi designer, registra un enorme deficit tra import ed export. Ed è proprio qui l’aspetto “ FM: Quali sono state le più sostanziali evoluzioni della logistica automotive nell’ultimo decennio? “Si è registrato un forte incremento nell’utilizzo del vettore marittimo, dovuto alla crescita esponenziale degli operatori del far east, giapponesi e poi coreani. E questo ha cambiato radicalmente il ruolo dei porti, e dei relativi hub, nell’ambito del processo della logistica. In realtà, però, il mutamento più significativo ha riguardato il tracollo della produzione nazionale. Spiace sottolinearlo, ma l’Italia è oggi l’unico tra i grandi Paesi europei dove si producono molte meno auto di quante ne assorba il mercato. Lo dimostrano i numeri: nonostante un mercato che vale oltre due milioni di vetture, da noi la produzione non supera le 6/700mila unità. Tutto il contrario della Germania, un mercato da tre milioni di auto che ne produce più di cinque milioni, consentendo ai te- Di fronte a un mercato dell’auto stagnante, oggi la logistica deve provare a percorrere strade inedite logistico più rilevante, perché significa che buona parte del prodotto arriva dall’estero. E se per un operatore come EliaAmbrosetti, che fa logistica d’importazione, tutto questo non rappresenta certo un problema, per il sistema-Paese nel suo complesso testimonia una grande occasione perduta: quella di avere, oltre al produttore nazionale, la presenza e il contributo significativo all’export di altri costruttori. Per quanto riguarda in particolare il nostro settore, comunque, la conseguenza principale ha riguardato la necessità di attrezzarsi con piazzali ai confini stradali e marittimi, per poter “ LOGISTICA Parlano i manager Fm 19 LOGISTICA Parlano i manager nire un servizio qualitativo e uniforme da Carimate, al confine con la Svizzera, fino a Palermo. Il tutto all’insegna della massima competitività economica”. Nella sede di Moncalieri, alle porte di Torino, una serie di immagini d’epoca ripercorre la storia delle due società che tra il 2007 e il 2008 hanno dato vita alla EliaAmbrosetti. accogliere il prodotto. Ed ecco quindi che sono nati gli hub di Livorno, Civitavecchia, Salerno, Palermo… e poi di Capodistria, dove oggi è attivo uno dei maggiori nodi logistici d’interscambio tra l’est del Mediterraneo e la piattaforma continentale”. FM: E quali, invece, le novità che il settore deve aspettarsi per il prossimo futuro? “Nel futuro, purtroppo, vedo una progressiva erosione del valore del servizio e un decadimento delle regole. Già oggi aziende di trasporto lituane, estoni o rumene invadono il mercato, operando quella che non esito a definire una vera e propria concorrenza sleale in virtù di standard di sicurezza insufficienti, ammortamenti ridicoli e costi del lavoro significativamente più bassi. Fino all’anno scorso, poi, la normativa europea non permetteva il cabotaggio: questi soggetti, in pratica, arrivavano dall’estero e una volta consegnato se ne dovevano andare, senza trasportare da punto a punto in territorio italiano. Adesso, invece, tale pratica è consentita, fino a un massimo di tre volte alla settimana. Ma, mi chiedo: chi controllerà mai l’osservan- Fm 20 za di tale limite? Tutto questo è molto triste per noi, che siamo un’azienda italiana attenta alle regole, sempre determinata nell’imporre ad autisti, contrattisti e sub-fornitori il rispetto delle norme, a cominciare dai tempi di guida e riposo. Ci conforta, però, vedere come i clienti più avveduti dimostrino di saper comunque distinguere tra operatori seri e soggetti borderline”. FM: Se dovesse indicare il principale vantaggio che un grande operatore della logistica come EliaAmbrosetti può garantire… “…direi senz’altro un’enorme flessibilità. Nel 2007 la nostra azienda trasportava 4.500 auto al giorno, mentre nello scorso settembre, uno dei mesi più neri della crisi, ne abbiamo trasportate 2.500. Però, a prescindere dal numero, il livello di servizio è rimasto lo stesso. Se poi il cliente ha problemi di stoccaggio, e quindi di produzione che non riesce a inoltrare ai dealer, EliaAmbrosetti può aiutarlo grazie alla capacità di stoccare fino a 100mila autoveicoli. In più, disponiamo di una rete di piazzali fortemente delocalizzata, che ci permette di for- FM: Crisi del mercato dell’auto a parte, quali sono le criticità con cui la vostra categoria deve misurarsi? “Non c’è dubbio che la carenza infrastrutturale ha portato a un decadimento nella velocità del servizio. I nodi sui quali sarebbe necessario intervenire per rendere più efficiente l’autotrasporto sono molteplici. I più urgenti? La tangenziale esterna di Milano, la Pedemontana lombarda, la Gronda di Genova e la variante di valico BolognaFirenze. Altro problema: la maggior parte dei dealer ancora oggi si trova nei centri urbani, dove tra Ecopass, Ztl e difficoltà di parcheggio, distribuire è diventato per noi complicato e molto oneroso”. FM: In Italia, la movimentazione degli autoveicoli avviene prevalentemente su gomma, con ricadute in termini di impatto ambientale. Quali sono le azioni attivate da EliaAmbrosetti per contenerle? “Abbiamo 400 mezzi, di cui più del 50% sono di nostra proprietà, mentre gli altri appartengono a esclusivisti che lavorano a contratto pluriennale, e quindi sono di fatto parte integrante della flotta EliaAmbrosetti. In generale si tratta di un parco giovane, dato che la strategia aziendale prevede di cambiare i mezzi una volta finito il periodo di ammortamento, quindi non oltre i 5-6 anni. Risultato: tutti i veicoli sono al massimo Euro 3, ma il 50% della flotta è già Euro 5. In più, prevediamo incentivi per gli autisti in funzione dei consumi. Perché, certo, è nel nostro interesse che consumino meno; ma anche perché intendiamo portare avanti una politica di rispetto dell’ambiente. Quindi, per esempio, li obblighiamo a spegnere i mezzi quando sono fermi sui piazzali per le operazioni di carico. E se non lo fanno, sono previste delle multe”.