Analisi climatica inverno 2015
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Analisi climatica inverno 2015
Provincia Autonoma di Trento METEOTRENTINO REPORT ANALISI CLIMATICA DELL’INVERNO 2014-2015 Dipartimento Protezione Civile Servizio Prevenzione Rischi Ufficio Previsioni e Pianificazione Via Vannetti, 41 - 38100 Trento Tel. 0461/494877 – fax 0461/238305 Direttore: Alberto Trenti Hanno curato questo rapporto: Roberto Barbiero I.D.Programmazione di Protezione Civile Elvio Panettieri e Walter Beozzo Ufficio Previsioni e Pianificazione ANALISI CLIMATICA DELL’INVERNO 2014-2015 Dopo le precipitazioni eccezionali e le temperature decisamente superiori alla media dello scorso inverno sulle aree alpine, l’inverno 2014-’15 si caratterizza sulla nostra regione e su gran parte delle Alpi da precipitazioni che tornano nella norma o che risultano di poco superiori alla media mentre ancora si registra una stagione particolarmente mite. Per alcune località della Val d’Adige come Rovereto e Trento risulta addirittura tra gli inverni più caldi mai registrati. Di seguito viene fornita l’analisi climatica ad iniziare dalle caratteristiche principali osservate a livello europeo e italiano per giungere al dettaglio del livello locale. In Europa L’analisi sinottica sull’Europa pone in evidenza come l’inverno 2014-‘15 sia stato interessato dal prevalere di un’anomalia termica positiva su gran parte dell’Europa centrale e orientale risultando molto più calda della media in particolare su Finlandia e Russia (Fig.1a). La stagione è stata caratterizzata dal prevalere di situazioni depressionarie sul nord Atlantico e sul Mediterraneo rispetto al periodo di riferimento 1981-2010, come mostrano le mappe di anomalia del geopotenziale a 500 hPa (circa 5500 m) (Fig.1b), che hanno condizionato maggiormente il tempo sull’Europa occidentale e in particolare sulla penisola Iberica. a b Fig.1 Anomalia della temperatura superficiale (a) e anomalia del geopotenziale a 500 hPa, circa 5500 m (b), rispetto al periodo 1981-2010 per l’inverno 2014-‘15 (dicembre 2014-febbraio 2015) – Dati forniti dal National Oceanic and Atmospheric Administration – Earth System Research Laboratory - USA Questa configurazione media presenta tuttavia delle significative differenze nei singoli mesi (Fig.2) L’anomalia depressionaria sull’Atlantico settentrionale è stata una caratteristica di tutti i mesi ma è stata più marcata nel mese di gennaio. Analogamente una anomalia positiva è stata presente sull’Atlantico occidentale per tutto l’inverno. L’anomalia depressionaria sul Mediterraneo è stata invece presente in modo marcato nel mese di febbraio. Per quanto riguarda le temperature nel mese di dicembre prevale quasi ovunque un’anomalia positiva con segnale più marcato su area Balcanica, Turchia, Finlandia e Russia, mentre temperature minori della media si osservano sulla penisola Iberica. Analogamente in gennaio prevale una debole anomalia positiva su gran parte del continente. Il mese di febbraio vede una 2 più significativa separazione tra l’area dell’Europa orientale continentale risultata più calda della media, specie su Scandinavia e Russia settentrionale, e l’Europa occidentale risultata più fresca specie su penisola Iberica e Francia. Dicembre 2014 Gennaio 2015 Febbraio 2015 Fig.2 Anomalia del geopotenziale a 500 hPa (circa 5500 m) e anomalia della temperatura superficiale rispetto al periodo 1981-2010 per dicembre 2014, gennaio e febbraio 2015 – Dati forniti dal National Oceanic and Atmospheric Administration – Earth System Research Laboratory - USA In Italia Le analisi fornite dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC-CNR) pongono in evidenza come in Italia l’inverno 2014-’15 sia stato il nono più caldo dal 1800 con una temperatura superiore di +0,9°C alla media del periodo di riferimento 1971-2000 e con un segnale più intenso sulle regioni settentrionali. Il contributo maggiore all’anomalia positiva invernale viene da dicembre, il sesto più caldo dal 1880, con +1,5°C rispetto alla media ed un segnale sempre maggiore sulle regioni settentrionali, e dal mese di gennaio con +1,2°C rispetto alla media. Il mese di febbraio è invece risultato nella media su tutta Italia. Per quanto riguarda le precipitazioni gli apporti stagionali sono stati superiori alla media del 36% con un segnale uniforme su tutte le regioni. Nel mese di dicembre le precipitazioni sono state superiori del 15% rispetto alla media ma con valori maggiori sulle regioni nord occidentali e centrali e inferiori alla media su quelle meridionali. Nel mese di gennaio le precipitazioni sono state complessivamente superiori dell’11% ma risultando superiori alla media sulle regioni meridionali e invece inferiori su quelle centro settentrionali. Il contributo più significativo viene dal mese di febbraio dove le precipitazioni sono raddoppiate con un segnale pressochè uniforme su tutta Italia e che hanno reso quello del 2015 l’undicesimo febbraio più piovoso dal 1880. 3 In Trentino La stagione invernale è stata in prevalenza più calda della media e di poco più piovosa pur con delle differenze tra i singoli mesi e le singole località prese in esame. L’andamento della temperatura e delle precipitazioni invernali viene di seguito commentato a confronto con la media del periodo di riferimento per la climatologia 1961-1990. I dati nelle tabelle e nei grafici sono tuttavia messi a confronto anche con il periodo 1981-2010 che a livello internazionale viene sempre più utilizzato e che a breve diverrà il nuovo periodo standard di riferimento. Le temperature I dati osservati per la nostra regione (Tab.1 e 2, Fig.3) mostrano come l’inverno 2014-’15 sia risultato mite con valori superiori di circa 1,5-2,5°C rispetto alla media del periodo di riferimento per la climatologia 1961-1990. Da sottolineare tuttavia che per alcune stazioni della Val d’Adige l’inverno appena trascorso sia stato particolarmente anomali: a Rovereto è risultato il più caldo dal 1935 e a Trento Laste il secondo più caldo dal 1920. Pur riscontrando sempre anomalie positive, lo scostamento con le medie del periodo 1981-2010 risulta inferiore a conferma del generale riscaldamento anche sulla nostra regione e quindi di un aumento medio delle temperature tra i due trentenni assunti come riferimento climatico. Il segnale positivo è stato presente in tutti i singoli mesi ma in maniera più marcata a dicembre che è risultato più caldo della media di circa 2-3° e con scarti estremi come nel caso di Trento Laste (+3,8°C) e Rovereto (+3,4°C). Più caldo della media è risultato anche gennaio (fino a +2,8°C sia a Trento Laste che Rovereto) e in misura minore febbraio (fino a +2,1 a Rovereto e +1,3°C a Trento Laste). 10 Temperatura media [°C] Inverno 2015 1981 - 2010 1961 - 1990 9 Temperature [°C] 8 7 6 5 4 3 2 1 Predazzo Rovereto Tione Trento (Laste) Cavalese Lavarone Castello Tesino 0 Fig.3 Temperature medie invernali a confronto rispetto al periodo 1981-2010 e 1961-1990 Come si può osservare dall’andamento giornaliero della temperatura osservata presso la stazione di Trento Laste (fig.4), espressa come scostamento rispetto alla media di riferimento, per gran parte della stagione invernale i valori sono stati superiori alla media e frequentemente, specie a dicembre e gennaio, sono risultati superiori anche alla media dei valori massimi di riferimento. 4 Trento Laste Temperature inverno 2014-2015 16 16 MIN Mobile a 30 gg (61-90) MAX Mobile a 30 gg (61-90) 14 12 12 10 10 Dicembre Gennaio 27/2 25/2 23/2 21/2 19/2 17/2 15/2 13/2 9/2 11/2 7/2 5/2 3/2 1/2 30/1 28/1 26/1 24/1 22/1 20/1 18/1 16/1 14/1 12/1 8/1 10/1 6/1 4/1 2/1 31/12 29/12 -4 27/12 -4 25/12 -2 23/12 -2 21/12 0 19/12 0 17/12 2 15/12 2 13/12 4 9/12 4 11/12 6 7/12 6 5/12 8 3/12 8 °C MEDIA Mobile a 30 gg (61-90) 14 1/12 °C 2015 Febbraio Fig.4 Andamento della temperatura giornaliera (°C) per la stazione di Trento Laste (dicembre 2014-febbraio 2015) espressa come anomalia rispetto alla media del periodo 1961-1990 Da evidenziare come tra il 9 e l'11 gennaio forti venti di foehn hanno interessato il Trentino determinando temperature massime particolarmente elevate tanto che in alcune località come Lavarone e Cavalese sono stati battuti i precedenti record di temperatura massima. Le precipitazioni Per quanto riguarda la precipitazione l’inverno 2014-‘15 è stato in prevalenza più piovoso della media (Tab.3 e 4, Fig. 5), fino a +39% nel caso di Castello Tesino e +29% a Trento Laste, ma non sono mancate stazioni con apporti nella media o lievemente inferiori come nel caso di Cavalese e Rovereto pari a -3%. Precipitazione [mm] Inverno 500 2015 1981 - 2010 1961 - 1990 Precipitazioni [mm] 400 300 200 100 Predazzo Rovereto Cavalese Tione Trento (Laste) Male' Lavarone Castello Tesino 0 Fig.5 Precipitazioni invernali a confronto rispetto alle medie del periodo 1981-2010 e 1961-1990 5 Interessante è notare come lo scostamento dalle medie del periodo 1981-2010 evidenzia complessivamente un maggiore aumento delle precipitazioni e quindi segnala come mediamente gli inverni del trentennio più recente siano generalmente meno piovosi di quelli del trentennio 1961-1990. Andando ad analizzare i singoli mesi si osserva come il mese di dicembre sia risultato complessivamente un mese piovoso, registrando valori perlopiù sopra la media ma con significative differenze: fino a +116% a Lavarone e +88% a Trento ma in altri casi minori o addirittura nelle media o di poco inferiori. Gli apporti nei mesi di gennaio e febbraio sono risultati variabili con anomalie sia positive che negative. Ad esempio a gennaio si va da +23% rispetto alla media di Tione a -45% di Lavarone, in febbraio da +41% di Castello Tesino a -11% di Malè. Come si può osservare dall’andamento delle precipitazioni giornaliere misurate presso la stazione di Trento Laste (fig.6) sono state poche le giornate significative di precipitazione che hanno comunque contribuito ad una stagione complessivamente con apporti superiori alla media. Nel mese di dicembre delle 10 giornate con precipitazioni gli apporti del primo giorno (60,2 mm) hanno di fatto segnato il contributo mensile; a gennaio delle quattro giornate piovose gli apporti del 17 (44 mm) hanno determinato il maggior contributo al valore mensile e infine a febbraio si sono osservate cinque giornate con precipitazione con valori più significativi nelle giornate del 6 (24 mm) e del 22 (11 mm) e che hanno determinato il maggior contributo alla media del mese. Trento Laste Precipitazione Inverno 2014-2015 120 300 Prec. Giornaliera (2014-2015) Prec. Cumulata (2014-2015) 80 200 60 150 40 100 20 50 0 0 Precipitazione cumulata (mm) 250 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 2 4 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 Precipitazione giornaliera (mm) Cumulata media 61-90 100 Dicembre Gennaio Febbraio Fig.6 Andamento delle precipitazioni giornaliere per la stazione di Trento Laste e del valore cumulato invernale, pari a 203,2 mm, a confronto con la cumulata media del periodo 1961-1990, pari a 156,0 mm. 6 Le nevicate Per quanto riguarda l’andamento delle precipitazioni nevose, informazioni più dettagliate si possono ricavare dai “Quaderni di nivologia”, tuttavia alcune considerazioni possono essere di seguito riassunte con riferimento ai dati delle principali stazioni di rilevamento manuale. La stagione invernale 2014-’15 torna a registrare valori nella norma dopo l’eccezionalità della stagione invernale precedente con apporti più consistenti sui settori occidentali, fino a 407 cm a Passo Tonale e 321 cm a Malga Bissina, rispetto a quelli orientali. La quota della copertura nevosa è stata generalmente superiore alla norma a causa ancora delle temperature superiori alla media. Località Passo Tonale (1880 m) M.te Bondone - Vason (1670 m) Passo Rolle (1995 m) Pampeago (1760 m) Malga Bissina (1780 m) Dicembre cm 80 21 46 25 31 Gennaio cm 131 32 71 36 110 Febbraio cm 196 96 100 62 180 Inverno cm 407 149 217 123 321 Valori di neve fresca osservati presso alcune delle stazioni di rilevamento manuale nell’inverno 2014-‘15 Osservando l’andamento della neve fresca invernale (dicembre-febbraio) rilevata presso la stazione di Passo Tonale dal 1985-’86 ad oggi (fig.7) emerge come si sia misurato il quinto maggior apporto negli ultimi 30 anni (407 cm) a conferma pertanto del contributo comunque significativo delle nevicate invernali sui settori occidentali. L’andamento della neve fresca misurata a Pampeago dal 1981-’82 ad oggi (fig.8) offre invece più l’dea di come gli apporti sui settori orientali (123 cm) siano stati più vicini alla media senza scostamenti particolari. Osservando i singoli mesi gli apporti più consistenti si osservano nei mesi di febbraio e gennaio mentre minori sono stati quelli di dicembre. Da sottolineare come nel mese di febbraio si siano osservate diverse giornate con precipitazioni nevose e gli apporti maggiori sono stati nella giornata del 5-6 febbraio perlopiù sui settori occidentali (68 cm a Passo Tonale) con limite delle nevicate sceso a circa 400-600 m. Nel mese di gennaio sono state minori le giornate con nevicate ma vanno evidenziati gli episodi del 16-17 gennaio, che ha portato le nevicate più copiose e diffuse della stagione (64 cm a Passo Tonale, 44 cm a Passo Rolle), e successivamente del 21-22 gennaio. 7 Stazione di rilevamento 25TO - PASSO TONALE Quota 1880 m s.l.m. Sommatoria della neve fresca (dicembre - febbraio) 1000 900 822 780 800 700 600 cm 510 500 400 418 382 320 282 300 200 272 263 156 119 152 311 186 362 298 284 285 281 215 407 369 353 336 199 195 196 192 99 119 100 0 85- 86- 87- 88- 89- 90- 91- 92- 93- 94- 95- 96- 97- 98- 99- 00- 01- 02- 03- 04- 05- 06- 07- 08- 09- 10- 11- 12- 13- 1486 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 Stagioni invernali Fig.7 Andamento della neve fresca nella stagiona invernale (dicembre-febbraio) osservata presso Passo Tonale dal 1985-’86 al 2014-‘15 Stazione di rilevamento 10PM - PAMPEAGO Quota 1760 m s.l.m. Sommatoria della neve fresca (dicembre - febbraio) 450 417 400 377 350 300 259 250 cm 217 200 150 222 178 168 141 207 205 178 156 153 118 109 100 146 105 140 125 114 115 75 135 126 123 98 104 97 70 175 80 64 46 50 30 0 81- 82- 83- 84- 85- 86- 87- 88- 89- 90- 91- 92- 93- 94- 95- 96- 97- 98- 99- 00- 01- 02- 03- 04- 05- 06- 07- 08- 09- 10- 11- 12- 13- 1482 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 15 Stagioni invernali Fig.8 Andamento della neve fresca nella stagiona invernale (dicembre-febbraio) osservata presso Pampeago dal 1981-’82 al 2014-‘15 8 Tabelle di temperatura Inverno 2015 Nome 1 Pieve Tesino Lavarone Trento (Laste) Cavalese Tione Rovereto Predazzo Temperatura [°C] Media Quota Anno m inizio stagionale 775 1955 1.9 1155 1925 1.1 312 1920 4.8 958 1935 1.2 533 1975 2.4 203 1935 5.4 1000 1925 1.2 Anomalia 1961-1990 1.5 1.7 2.6 1.6 -2.7 1.8 Rank Anomalia Superiore 1981-2010 0.8 10/61 1.3 7/90 2.2 2/93 1.1 16/81 1.0 10/38 2.5 1/80 0.9 18/90 Eventi estremi MAX [°C] Rank Eventi estremi MIN [°C] Tmax Anno Inferiore Tmin Anno 3.5 2.9 5.4 2.8 3.4 5.4 3.1 2007 2007 2007 1989 2007 2015 1989 52/61 84/90 92/93 66/81 29/38 80/80 73/90 -3.1 -4.0 -1.3 -3.8 -1.3 -0.3 -6.6 1963 1963 1929 1963 1991 1963 1963 Tab.1 Temperatura media invernale osservata per alcune stazioni di riferimento con relative anomalie climatiche e rank Le informazioni contenute nella tabella: - Nome della località in esame con relativa quota sul livello del mare e anno di inizio dei rilevamenti - Temperatura media stagionale e anomalia rispetto alla media del periodo di riferimento per la climatologia, 1961-1990, e rispetto al periodo più recente 1981-2010 - Il rank superiore, che ha lo scopo di individuare l’eventuale segnale di una stagione particolarmente calda, indica la posizione del valore osservato di temperatura media stagionale nella sequenza che si ottiene ordinando in modo decrescente la serie in esame dal suo valore massimo a quello minimo nel periodo di riferimento: ad esempio nel caso di Trento Laste la media stagionale di 4,8°C si colloca alla posizione 2° nella classifica costituita da 93 osservazioni che vede come massimo valore quello pari a 5,4°C osservato nel 2007 - Il rank inferiore, che ha lo scopo di individuare l’eventuale segnale di una stagione particolarmente fredda, indica la posizione del valore osservato di temperatura media stagionale nella sequenza che si ottiene ordinando in modo crescente la serie in esame dal suo valore minimo a quello massimo nel periodo di riferimento: ad esempio nel caso di Trento Laste la media stagionale di 4,8°C si colloca alla posizione 92° nella classifica costituita da 93 osservazioni che vede come minimo valore quello pari a -1,3°C osservato nel 1929 1 A partire da giugno 2012 la stazione di Pieve Tesino, essendo stata dismessa, viene sostituita dalla nuova stazione di Castello Tesino e sono state effettuate le necessarie verifiche perchè i relativi dati possano garantire la continuità alla serie storica originale 9 Tabelle di temperatura Quota m 775 Anno inizio 1955 Lavarone 1155 1925 Trento (Laste) 312 1920 Cavalese 958 1935 Tione 533 1975 Rovereto 203 1935 Predazzo 1000 1925 Nome Pieve Tesino 1 Valore Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Temperatura media Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Dicembre Gennaio Febbraio Inverno °C °C °C °C 2.4 1.4 1.9 1.9 1.9 1.8 1.0 1.5 1.3 0.8 0.5 0.8 2.0 0.7 0.5 1.1 2.3 2.1 0.8 1.7 2.0 1.2 0.7 1.3 5.2 3.8 5.4 4.8 3.8 2.8 1.3 2.6 3.5 2.2 1.0 2.2 2.0 0.7 0.9 1.2 2.3 1.8 0.7 1.6 2.1 1.0 0.3 1.1 2.8 1.3 3.0 2.4 ----2.2 0.9 0.3 1.0 5.7 4.3 6.3 5.4 3.4 2.8 2.1 2.7 3.3 2.2 2.0 2.5 1.9 0.6 1.2 1.2 2.6 2.0 0.9 1.8 1.7 0.9 0.1 0.9 Tab.2 Temperatura media stagionale e per i singoli mesi invernali osservata per alcune stazioni di riferimento con relative anomalie climatiche Le informazioni contenute nella tabella: - Nome della località in esame con relativa quota sul livello del mare e anno di inizio dei rilevamenti - Valore della temperatura media mensile e stagionale osservata e relative anomalie rispetto alla media del periodo di riferimento per la climatologia, 19611990, e rispetto al periodo più recente 1981-2010 1 A partire da giugno 2012 la stazione di Pieve Tesino, essendo stata dismessa, viene sostituita dalla nuova stazione di Castello Tesino e sono state effettuate le necessarie verifiche perchè i relativi dati possano garantire la continuità alla serie storica originale 10 Tabelle di precipitazione Inverno 2015 Nome 1 Pieve Tesino Lavarone Male' Trento (Laste) Tione Cavalese Rovereto Predazzo Quota m 775 1155 720 312 533 958 203 1000 Precipitazione [mm] Anno Cumulata inizio stagionale 1942 280.8 1921 299.0 1921 168.6 1921 203.2 1921 237.4 1921 105.4 1921 176.4 1921 140.2 Anomalia 1961-1990 39% 28% 11% 29% 13% -3% -3% 23% Rank Anomalia Superiore 1981-2010 57% 14/70 52% 18/95 25% 27/95 48% 24/95 26% 28/95 15% 41/95 10% 30/95 28% 30/95 Eventi estremi MAX [mm] Rank Eventi estremi MIN [mm] P max Anno Inferiore P min Anno 828.8 732.5 501.8 531.4 731.6 374.7 516.2 530.0 2014 1951 2014 2014 2014 1951 1951 2014 57/70 78/95 69/95 72/95 68/95 55/95 66/95 66/95 29.4 35.0 16.1 8.2 14.4 20.3 21.8 17.1 2012 1981 1932 1981 1981 1932 1981 1942 Tab.3 Precipitazione totale invernale osservata per alcune stazioni di riferimento con relative anomalie climatiche e rank Le informazioni contenute nella tabella: - Nome della località in esame con relativa quota sul livello del mare e anno di inizio dei rilevamenti - Precipitazione cumulata stagionale e anomalia, intesa come deficit in % (-) o surplus in % (+), rispetto alla media del periodo di riferimento per la climatologia, 1961-1990, e rispetto al periodo più recente 1981-2010 - Il rank superiore, che ha lo scopo di individuare l’eventuale segnale di una stagione particolarmente piovosa, indica la posizione del valore osservato di precipitazione cumulata stagionale nella sequenza che si ottiene ordinando in modo decrescente la serie in esame dal suo valore massimo a quello minimo nel periodo di riferimento: ad esempio nel caso di Trento Laste la cumulata stagionale di 203,2 mm si colloca alla posizione 24° nella classifica costituita da 95 osservazioni che vede come massimo valore quello pari a 531,4 mm osservato nel 2014 - Il rank inferiore, che ha lo scopo di individuare l’eventuale segnale di una stagione particolarmente secca, indica la posizione del valore osservato di precipitazione cumulata stagionale nella sequenza che si ottiene ordinando in modo crescente la serie in esame dal suo valore minimo a quello massimo nel periodo di riferimento: ad esempio nel caso di Trento Laste la cumulata stagionale di 203,2 mm si colloca alla posizione 72° nella classifica costituita da 95 osservazioni che vede come minimo valore quello pari a 8,2 mm osservato nel 1981 1 A partire da giugno 2012 la stazione di Pieve Tesino, essendo stata dismessa, viene sostituita dalla nuova stazione di Castello Tesino e sono state effettuate le necessarie verifiche perchè i relativi dati possano garantire la continuità alla serie storica originale 11 Tabelle di precipitazione Nome Valore Dic Gen Feb Inverno Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 Lavarone Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 Male' Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 Trento (Laste) Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 Tione Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 123.4 67.1 89.8 166.6 77.1 92.5 65.0 49.8 63.0 102.6 54.6 65.8 88.6 74.6 86.0 62.8 65.2 51.5 43.4 79.5 60.0 58.8 49.2 40.5 55.2 53.5 42.2 89.6 72.8 61.0 94.6 67.2 45.4 89.0 75.1 52.3 44.8 50.5 35.0 45.4 47.5 33.9 59.2 60.2 45.7 280.8 202.4 178.8 299.0 242.9 196.9 168.6 151.8 135.4 203.2 158.0 137.1 237.4 210.4 188.0 Cavalese Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 38.2 35.9 41.9 24.4 35.4 26.4 42.8 36.2 25.6 Rovereto Cumulata Valore medio 1961 - 1990 Valore medio 1981 - 2010 81.6 59.5 75.2 44.2 64.6 50.3 Cumulata Valore medio 1961 - 1990 64.6 43.3 Valore medio 1981 - 2010 51.7 1 Pieve Tesino Predazzo Valore Dic Gen Feb Inverno Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 123.4 84 37 166.6 116 80 65.0 31 3 102.6 88 56 88.6 19 3 62.8 -4 22 43.4 -45 -28 58.8 19 45 55.2 3 31 89.6 23 47 94.6 41 108 89.0 18 70 44.8 -11 28 45.4 -4 34 59.2 -2 30 280.8 39 57 299.0 28 52 168.6 11 25 203.2 29 48 237.4 13 26 105.4 108.3 91.8 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 38.2 6 -9 24.4 -31 -8 42.8 18 67 105.4 -3 15 50.6 55.3 38.9 176.4 180.9 159.9 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 Anomalia 1981 - 2010 81.6 37 9 44.2 -32 -12 50.6 -9 30 176.4 -3 10 34.0 36.2 41.6 35.5 140.2 114.0 Cumulata Anomalia 1961 - 1990 64.6 49 34.0 -6 41.6 17 140.2 23 29.5 30.8 109.8 Anomalia 1981 - 2010 25 15 35 28 Tab.4 Precipitazione cumulata per i singoli mesi invernali e stagionale (mm), con relative anomalie climatiche (%), per alcune stazioni di riferimento Le informazioni contenute nella tabella: - Precipitazione cumulata per i singoli mesi invernali e stagionale messa in relazione con i valori cumulati medi del periodo di riferimento per la climatologia, 1961-1990, e del periodo più recente 1981-2010 (sinistra) - Precipitazione cumulata per i singoli mesi invernali e stagionale messa in relazione con i valori di anomalia, intesi come deficit in % (-) o surplus in % (+), rispetto ai valori cumulati medi del periodo di riferimento per la climatologia, 1961-1990, e del periodo più recente 1981-2010 (destra) 1 A partire da giugno 2012 la stazione di Pieve Tesino, essendo stata dismessa, viene sostituita dalla nuova stazione di Castello Tesino e sono state effettuate le necessarie verifiche perchè i relativi dati possano garantire la continuità alla serie storica originale 12