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commentary Commentary, 05 settembre 2016 DEMOCRAZIA E HONG KONG: UN PROBLEMA IRRISOLTO ©ISPI2016 FILIPPO FASULO e elezioni di domenica 4 settembre hanno L 1997. Secondo gli accordi di allora, Hong Kong portato nuovamente d’attualità il tema della avrebbe mantenuto il proprio sistema politico per democrazia nell’ex colonia britannica. L’onda cinquant’anni – dunque fino al 2047 – in accordo con lunga delle proteste studentesche che sotto il nome di la formula “un paese, due sistemi” che stabiliva la so- Occupy Central paralizzarono il centro di Hong Kong vranità cinese sull’isola a fianco di una sua autonomia. per 70 giorni nel 2014 ha portato per la prima volta Le regole per determinare l’esecutivo di Hong Kong all’elezione di parlamentari con tendenze indipenden- risentivano però del retaggio coloniale, durante il tiste. Pur conservando la maggioranza con 40 seggi, quale non vi erano ancora istituzioni democratiche in l’Alleanza pro-Pechino ne perde tre rispetto al 2012. essere. Il Chief Executive, dunque, viene eletto da un L’opposizione (che passa da 27 a 30 seggi) non è più gruppo di grandi elettori, selezionati a loro volta sulla rappresentata dall’Alleanza base di circoscrizioni funzionali, ovvero costituite pan-democratica, più moderata, ma anche dai rappre- sulla base delle corporazioni professionali cittadine, sentanti più radicali con tre membri espressione diretta ritenute vicine a Pechino. Il sistema delle circoscri- delle proteste del 2014. Il risultato pratico è che i zioni funzionali, seppur con alcune modifiche, è in gruppi pro-Pechino mantengono la maggioranza vigore anche per l’elezione di 35 dei 70 seggi dell’Assemblea, ma le opposizioni hanno i numeri per dell’Assemblea Legislativa (35 invece si basano su esercitare il potere di veto sulle decisioni più impor- “classiche” circoscrizioni geografiche a suffragio tanti. L’anno prossimo si vota per il Chief Executive – universale), un elemento che ha sempre garantito il capo del governo di Hong Kong – e, di conseguenza, all’Alleanza pro-Pechino la maggioranza dei seggi (24 il clima è destinato a polarizzarsi ancora di più. dei propri 40 seggi totali ottenuti in quest’ultima tor- unicamente nata elettorale). Gli eventi che hanno portato ai risultati odierni hanno origine nel passaggio dal Regno Unito alla Cina nel 1 Filippo Fasulo, ISPIResearchFellow Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI. Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo. commentary Nel 2007 il Parlamento cinese aveva stabilito che a mondiali di calcio del 2018 che hanno visto la squadra partire dal 2017 si sarebbero potute tenere elezioni del cinese e quella di Hong Kong lottare fino all’ultima Chief Executive a suffragio universale, ma tra una rosa giornata per passare al turno successivo. In occasione di candidati eletti da un comitato elettivo (art. 45 della della partita decisiva nell’ex-colonia le autorità hanno Basic Law – Costituzione). Questa apertura, ribadita trasferito la partita in uno stadio di periferia per timore nell’agosto del 2014, è stata ritenuta insufficiente da che l’evento assumesse un connotato politico. Inoltre, parte della popolazione di Hong Kong che ha è scesa in nell’ultimo anno si sono sollevate sempre più proteste piazza per proteste poi scemate dietro l’irremovibilità per l’eccessiva intromissione di Pechino negli affari delle autorità di Pechino. Tuttavia nel giugno 2015, la interni, resa manifesta dalla ormai sparizione tempo- proposta di modifica della legge elettorale che avrebbe ranea di cinque librai che vendevano pubblicazioni modificato l’elezione del Chief Executive da indiretta anti-governative vietate nella Cina continentale. Da a “diretta ma mediata” è stata respinta in parlamento, ultimo, Hong Kong sta vivendo una trasformazione mantenendo il nulla di fatto. Quindi, l’anno prossimo il identitaria che corre di pari passo alla graduale aper- Chief Executive verrà così nuovamente votato soltanto tura cinese al mondo esterno, minando così il ruolo di dal Comitato Elettivo, senza alcun passaggio a suffra- principale porta d’accesso alla Cina che ha fatto la gio universale. fortuna economica dell’ex-colonia. È facile così prevedere il rischio di una paralisi del Le elezioni di Hong Kong del 4 settembre sono quindi sistema politico di Hong Kong. Infatti, molto proba- un segnale che per le autorità cinesi la questione di bilmente i gruppi d’opposizione potrebbero non rico- Hong Kong rappresenta ancora un fronte aperto. È noscere un nuovo Chief Executive eletto con le vec- vero che Hong Kong è pur sempre un’area periferica chie regole. È irreale pensare però che Pechino o la rispetto a Pechino, ma ha grandi contatti con maggioranza locale possano andare incontro alle ri- l’occidente e gode ancora della nomea di “avamposto chieste dell’opposizione, per non apparire troppo de- libero” sul territorio cinese. Come dimostrato dalla bole. Tra le possibilità di compromesso, ci potrebbe recenti elezioni l’attuale scelta attendista di Pechino essere elettorale non sta pagando e mancano alternative efficaci. Il dell’Assemblea Legislativa eleggendo tutti i 70 seggi prezzo da pagare per una radicalizzazione dello scon- sulla base delle circoscrizioni a suffragio universale su tro base geografica (possibilità prevista dall’art. 68). l’immagine di Pechino ma costituirebbe anche un Tuttavia, tale scelta, porterebbe le attuali opposizioni a elemento di instabilità che minerebbe la fiducia degli diventare maggioranza, una circostanza difficilmente investitori esteri. la modifica del sistema accettata da Pechino. Sullo sfondo di questo scontro istituzionale si trova la ©ISPI2016 crescita di una nuova generazione che si ispira ai modelli democratici di stampo occidentale e fortemente critica nei confronti della Cina, tanto da avanzare richieste indipendentiste. Tali sentimenti si sono manifestati anche in occasione delle qualificazioni ai 2 non avrebbe soltanto effetti negativi per