definitivo scuola primaria 23-8-2012

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definitivo scuola primaria 23-8-2012
RE GI O NE DE L VE NET O
AZIENDA ULSS 16 – PADOVA
C E N T R O
D I
R I A B I L I T A Z I O N E
U D I T I V A
IL BAMBINO
CON DISABILITÀ UDITIVA
NELLA SCUOLA PRIMARIA
A cura di
Logopediste:
Battisti Lucia, Rossi M.Cristina, Sicoli Silvia
Psicologa:
Ghiggeri Sabrina
Audiologo:
Turrini Marco
Foniatra:
Semenzato Gian Luca
Seconda edizione: giugno 2012
PER COMINCIARE…
COSE
DA
RICHIEDERE
AL
MOMENTO
DELL’ISCRIZIONE A SCUOLA DI UN BAMBINO
IPOACUSICO
1- LIM (lavagna interattiva multimediale) installata
nell’aula, a uso esclusivo della classe in cui sarà
inserito il bambino ipoacusico;
2- Strumentazione idonea (dalla 3^ della scuola
primaria) per la trascrizione in tempo reale
delle lezioni (sottotitolazione!);
3- Miglioramento dell’acustica dell’aula con:
pannelli fonoassorbenti; cartelloni alle pareti per
diminuire il riverbero; feltrini o gommini sotto le
sedie e i banchi; sistema di amplificazione per
tutta la classe; porta dell’aula chiusa.
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L’apparecchio acustico e l’impianto cocleare
migliorano la percezione uditiva, ma dobbiamo ricordare
che, pur con questi ausili, il bambino ipoacusico non avrà
mai le abilità uditive dei bambini normoudenti.
In ambiente rumoroso (come l’aula scolastica, la
palestra, la mensa) la percezione uditiva si riduce
ulteriormente e il bambino non può usare solo il canale
uditivo per apprendere.
Per favorire l’apprendimento del bambino ipoacusico
sono indispensabili interventi che, senza modificare gli
obiettivi generali del piano di lavoro didattico, facciano
ricorso a un’ampia gamma di modelli di rappresentazione
(immagini, esperienze attive, esemplificazioni) oltre al
linguaggio parlato e scritto e a tecnologie informatiche.
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Con il bambino sordo è quindi molto importante
utilizzare anche il canale visivo in quanto tale canale può
chiarire le ambiguità del codice orale.
GLI OCCHI
AIUTANO LE ORECCHIE!
Va tenuto presente che le difficoltà del bambino sordo
sono essenzialmente legate alla decodificazione e
comprensione del linguaggio orale.
I tempi di attenzione spesso sono ridotti rispetto a quelli
degli altri alunni, perché il bambino ipoacusico deve
utilizzare anche la lettura labiale per poter interpretare i
suoni prodotti dall’interlocutore.
Ascoltare, per il bambino ipoacusico, è un processo difficile
che comporta un importante sforzo cognitivo, quindi non può
farlo se non presta la massima attenzione!
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LA COMPENSAZIONE A SCUOLA
RIABILITAZIONE e COMPENSAZIONE
sono interventi che possono considerarsi opposti dal
momento che agiscono su piani diversi:
•
la riabilitazione è limitata nel tempo e mira al
recupero di una disfunzione lavorando sulle
difficoltà/funzioni deficitarie. Questa attività viene
attuata in ambito CLINICO! (es. la logopedista fa fare
esercizi di percezione uditiva).
•
La compensazione mira al raggiungimento di un
risultato privilegiando le funzioni integre a supporto di
quelle deficitarie. Tale attività viene attuata in ambito
DIDATTICO! (es. l’insegnante utilizza il testo scritto
per disambiguare il messaggio orale).
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COMPENSARE vuol dire…
ad es. comprendere una spiegazione ascoltandola e
leggendone contemporaneamente la trascrizione scritta
in tempo reale. È difficile per il bambino ipoacusico
accedere ai contenuti solo ascoltando!
Gli STRUMENTI COMPENSATIVI si dividono in:
strategie compensative;
tecnologie compensative;
competenze compensative
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STRATEGIE COMPENSATIVE
Usare sempre il codice grafico- visivo (grafici, mappe,
schemi…) e quello scritto.
Facilitare la memorizzazione/organizzazione delle
informazioni utilizzando la memoria visiva.
Potenziare le capacità di lettura e concentrazione.
Rafforzare le relazioni sociali (lavoro di gruppo…).
Queste strategie, sebbene destinate ai soggetti con
disabilità uditiva, sono molto efficaci anche per gli altri
alunni.
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TECNOLOGIE COMPENSATIVE
Trascrizione in tempo reale della lezione (può essere
utilizzato un software di riconoscimento vocale).
Sistemi di sottotitolazione del materiale audio-visivo
presentato alla classe (filmati, documentari…).
LIM che deve essere posizionata all’interno dell’aula
del bambino ipoacusico e va utilizzata per integrare
l’informazione orale con quella visiva
Sono caratterizzate da flessibilità e molteplicità d’uso (con uno
stesso strumento si possono fare diverse cose utili per tutto il
gruppo classe).
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COMPETENZE COMPENSATIVE
E’ importante favorire l’acquisizione di abilità e atteggiamenti
personali che consentano al bambino ipoacusico di
comprendere l’importanza delle strategie compensative,
sfruttando al meglio tutti i rimedi disponibili per superare la
difficoltà di percezione uditiva o comunque per ridurne gli
effetti negativi.
Es. il bambino deve capire che è fondamentale prestare
attenzione alla lettura labiale, al testo scritto, ai sottotitoli, ecc.
Per evitare che il bambino possa rifiutare queste modalità di
lavoro, si ritiene utile estenderle a tutta la classe.
E’ importante sviluppare nel bambino la consapevolezza che
le informazioni derivanti dal canale visivo sono molto utili per
compensare gli effetti negativi della ridotta percezione uditiva.
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GLI INSEGNANTI DEVONO TROVARE TUTTE LE
STRATEGIE POSSIBILI PERCHE’ L’INFORMAZIONE
ARRIVI AL BAMBINO IPOACUSICO.
ALCUNI CONSIGLI…
La scelta della posizione del bambino nell’aula, deve
tener conto della sua condizione uditiva e protesica. A
tale proposito si raccomanda di contattare la Struttura
Riabilitativa per concordare la scelta ottimale.
Se il bambino utilizza un sistema FM, rivolgersi alla
Struttura Riabilitativa per ottenere le informazioni
necessarie ad un uso corretto.
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Evitare la sovrapposizione di più voci (es. due
insegnanti
o
due
bambini
che
parlano
contemporaneamente).
Controllare che il locale sia ben illuminato e che il viso
di chi parla sia sempre in luce e di fronte al bambino
perché egli possa usufruire della lettura labiale.
Il parlante deve usare un’articolazione normale (non
iper-articolata o non eccessivamente ridotta) e fare
attenzione a non coprirsi la bocca quando parla.
Parlare con ritmo normale, non scandito, a una
normale intensità di conversazione (non sussurrare,
né urlare). Quando il bambino non capisce è utile
avvicinarsi a lui e ripetere rallentando l’eloquio.
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Durante la spiegazione è preferibile stare fermi, di
fronte ai bambini. Si deve evitare di camminare tra i
banchi e di dare le spalle al bambino ipoacusico.
Cercare di ridurre rumori e suoni perchè interferiscono
con la percezione del messaggio primario. Si
consigliano i pannelli fonoassorbenti per migliorare
l’acustica dell’aula.
Gli ausili fonici, come il registratore, CD, strumenti di
sintesi vocale…, andrebbero sempre proposti con il
corrispondente testo scritto.
Rivolgersi ai bambini dopo averli chiamati per nome,
soprattutto durante le conversazioni, in modo che il
bambino possa identificare il parlante.
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Nel corso della spiegazione utilizzare il più possibile la
LIM così il bambino potrà accedere ai contenuti sia
con il canale uditivo compromesso, che con quello
visivo integro.
Per il bambino ipoacusico il dettato è un’attività molto
difficile: non può guardare l’insegnante e scrivere
contemporaneamente, quindi tale attività non deve
essere oggetto di verifica.
I compiti per casa non devono essere dettati alla fine
delle lezioni, ma vanno sempre scritti alla lavagna!
Questo vale anche per: il testo dei problemi, le
domande per le verifiche e tutte le comunicazioni
veloci che il bambino ipoacusico spesso non coglie
(ad es. il cambio di orario, il dover portare materiale
diverso un certo giorno ecc...).
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A disposizione per ulteriori informazioni
L’ÉQUIPE
DEL CENTRO DI RIABILITAZIONE UDITIVA
Via Foscolo 7, Padova
e-mail: [email protected]
Tel. 049-821 5421 / 5422 / 5423 / 5412/ 5418 / 5419 / 5420
Fax 049-8215414
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