Medioevo - Lo spazio delle idee

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Medioevo - Lo spazio delle idee
Dal V secolo al Trecento
La musica medievale
IL MEDIOEVO: Quadro storico
Il Medioevo è un' epoca che abbraccia mille anni di storia,
dalla seconda metà del V secolo d.C. alla fine del XV secolo.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente nel 476 d.C.,
nell'Alto Medioevo si verificano ancora delle invasioni
barbariche, l'espansione islamica e, all'inizio del IX secolo, nasce il
Sacro Romano Impero.
Nel Basso Medioevo, che inizia dopo l'anno Mille, si assiste a una
progressiva ripresa dell' economia, alla nascita dei Comuni in Italia
e delle prime monarchie nazionali in Europa.
IL MEDIOEVO: IDEE CHIAVE
Con le ripetute invasioni dei barbari, l'Impero Romano
d'Occidente si sfalda e gran parte delle popolazioni abbandona le città,
rifugiandosi nelle campagne.
In questo periodo la Chiesa diventa l’istituzione di riferimento, anche
per la conservazione e la diffusione della cultura: nei monasteri,
soprattutto in quelli benedettini, i monaci recuperano il patrimonio
classico che rischia di andare perduto.
Dopo l'anno Mille, le città si ripopolano e si affermano nuovi centri di
cultura: in tutta Europa sorgono le prime università, dove anche la
musica entra a far parte delle discipline insegnate; nelle corti si
affermano l'ideale cavalleresco e l'amor cortese.
Fra Duecento e Trecento, si sviluppano nuove conoscenze e si realizzano
capolavori a in campo letterario, in architettura, a scultura, pittura: è
l'inizio di un percorso che porta verso l’Umanesimo del Quattrocento.
IL MEDIOEVO: GENERI E FORME
La produzione musicale si divide in due ambiti: la musica sacra, di
argomento religioso, che ha come forme principali il canto
gregoriano, l'inno. la lauda e la messa, e la musica profana,
di argomento non religioso, che si esprime attraverso canzoni,
danze e ballate.
IL MEDIOEVO: GLI STRUMENTI
Nella musica profana è possibile accompagnare il canto con
strumenti ad arco come la viella e la ghironda, o a corda
pizzicata, come il liuto, l’arpa e la lira. Esistono anche molti
strumenti a fiato e a percussione.
Viella medievale a 5 corde
Ghironda
Arpa medievale
IL MEDIOEVO: COMPOSITORI
Nel Basso Medioevo alcuni musicisti cominciano a "firmare" le loro
composizioni: sono i trovatori e i trovieri, poeti-musicisti, fra cui
emerge Raimbaut de Vaqueiras, e, in seguito, gli esponenti
dell'Ars Nova, compositori di musica polifonica, come Guillaume
de Machault e Francesco Landino (o Landini)
IL MEDIOEVO: I LUOGHI
L'Italia è la regione in cui si sviluppa maggiormente la musica sacra, in particolare il
gregoriano e la lauda, ma a partire dal Basso Medioevo anche la Francia assume
un ruolo di primo piano: con i trovatori nella Francia meridionale, i trovieri
nella Francia settentrionale e a Parigi con una grande scuola polifonica
Nasce un grande
scuola polifonica
I trovieri cantano
le gesta dei grandi
cavalieri
La penisola iberica,
conquistata dagli arabi
subisce l’influenza della
cultura musicale
I Minnesänger sono
cantori d’amore
I trovatori cantano
l’amor cortese
Nasce la lauda
Nasce il canto
gregoriano
Dal V secolo al Trecento
L’Alto medioevo
ALTO MEDIOEVO
MUSICA E SOCIETA’
Dato che nel periodo alto-medioevale non esisteva ancora un sistema di
«scrittura» della musica, le uniche testimonianze dell'attività musicale
in quell' epoca sono indirette e riguardano l'uso del canto nella
liturgia cristiana. Riprendendo la tradizione ebraica di «intonare» la
lettura della Bibbia, fin dai primi secoli i cristiani usavano recitare i testi
sacri «salmodiando», cioè cantilenando alcune melodie fisse. Ogni
comunità cristiana locale aveva ideato una propria serie di
melodie, tramandate oralmente, sulle quali veniva intonata la lettura del
testo greco o latino e che si tramandavano oralmente. Questo vasto
repertorio di canti, da eseguire «a cappella», cioè senza
accompagnamento di strumenti (giudicati inadatti per la musica
sacra, dato che erano utilizzati in quella profana), venne
successivamente raccolto, ordinato e codificato in un repertorio
unico, valido per tutta la Chiesa cristiana d'Occidente.
ALTO MEDIOEVO
MUSICA E SOCIETA’
La tradizione fa risalire alla figura, di Gregorio Magno (pontefice dal
590 al 604) questa opera di unificazione; in realtà, essa fu il risultato di
un processo lungo e complesso, conclusosi molti secoli dopo la sua
morte. Dal nome di Gregorio il canto monodico (cioè «a una sola voce,
«all'unisono») liturgico cristiano ha preso il nome di canto
gregoriano.
Nei primi secoli il canto liturgico veniva eseguito dall'intera comunità
(uomini e donne). In seguito, per motivi «tecnici» (il grande numero di
melodie da ricordare a memoria richiedeva uno studio continuo; le
prime forme di notazione erano molto complesse e potevano essere lette
solo da specialisti; la lingua latina veniva via via abbandonata nel
linguaggio corrente) ma anche per il sorgere nella Chiesa della
distinzione tra chierici e laici, 1'esecuzione dei canti gregoriani venne
affidata alla schola cantorum, un coro esclusivamente maschile di
cantori professionisti appositamente addestrati.
ALTO MEDIOEVO
Caratteri generali della MUSICA
Il canto gregoriano appare, all'ascolto, molto lontano dalla moderna
sensibilità musicale. Per comprenderne le caratteristiche bisogna però
afferrarne il senso profondo: non si tratta di musica che voglia «esprimere»
qualche cosa, da eseguire pubblicamente o da analizzare intellettualmente, è al
contrario una pratica musicale strettamente legata alla preghiera,
all'orazione comune dei monaci e delle comunità. Solo considerandolo
funzionale a questa esperienza si possono comprendere le ragioni delle
caratteristiche musicali del canto gregoriano:
la ripetitività dell'unica linea melodica che, formata da suoni vicini,
sembra girare sempre intorno ad un o stesso suono (per questo il canto
gregoriano viene anche detto cantus planus, «canto piano»);
la mancanza di un ritmo evidente, dovuta al fatto che la durata dei suoni è
libera, legata solo all'andamento del testo;
l'assenza di variazioni dinamiche: il canto-preghiera è eseguito con
un'intensità uniforme;
il particolare timbro delle voci maschili del coro «a cappella»
ALTO MEDIOEVO
Generi e autori
Genere unico del gregoriano è dunque il canto corale senza
accompagnamento strumentale; poiché si tratta di un canto liturgico,
legato quindi ai momenti di celebrazione e preghiera delle comunità cristiane,
esso assume forme diverse all'interno di due diverse situazioni: l'Ufficio
quotidiano (l'insieme di orazioni che, ogni 3-4 ore, scandivano la giornata di
lavoro dei monaci) e la Messa.
Forme di canto-preghiera tipiche dell'Ufficio sono la salmodia, che è
antifonale (canto a due cori alterni) o responsoriale (alternanza tra solista e
coro), e l'inno, che è una melodia gregoriana su testi non biblici, spesso scritti
da padri della Chiesa, come, ad esempio, S. Ambrogio.
Se è possibile risalire agli autori dei testi di alcuni canti gregoriani, nulla
possiamo invece sapere degli autori delle melodie; la mancanza di una scrittura
musicale e, soprattutto, la funzione religiosa e non «artistica» dei canti
rendevano difficile che se ne ricordasse l'autore.
MEDIOEVO - GUIDO D’AREZZO
la notazione musicale
Guido D’Arezzo nacque nel 995 vicino a Ferrara, fu monaco
benedettino ad Arezzo, dove fondò una scuola di canto. Il suo
metodo di insegnamento innovativo fu molto apprezzato a Roma e
la Chiesa si occupò della sua diffusione.
Guido d'Arezzo mette a punto un sistema di sei suoni che chiama
Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La. Si tratta delle sillabe iniziali dei versi di
un Inno a san Giovanni, composto nell'VIII secolo dal monaco
Paolo Diacono, nel quale ogni verso inizia con un suono più alto
rispetto al precedente. Nascono così le note (dal latino nota, cioè
"appunto", "annotazione"), che ancora oggi utilizziamo.
In questa prima successione di suoni manca ancora la nota Si, il
settimo suono, che sarà aggiunto in seguito ricavandolo dalle
iniziali di Sancte Johannes (San Giovanni").
MEDIOEVO - GUIDO D’AREZZO
la scrittura musicale
Per la scrittura delle note, Guido d'Arezzo definisce un insieme di
quattro linee, chiamato tetragramma (dal greco tetra, "quattro", e
gramma, "linea - segno"), alle quali alcuni secoli dopo se ne aggiungerà
una quinta, dando vita al pentagramma; la forma delle note dapprima
è quadrata, poi diventa romboidale e infine tonda.
Il nome attuale della nota DO, deriva probabilmente dalla prima sillaba
di Dominus ("Signore" in senso cristiano), ed è stato introdotto perché si
pronuncia in modo più fluido nel solfeggio, mentre la "t" finale di ut
causa delle dissonanze. Il nome è stato erroneamente attribuito a
Giovanni Battista Doni, il quale nel XVII secolo avrebbe sostituito "ut"
con la prima sillaba del proprio cognome; in realtà l'uso della sillaba "do"
è attestato già nel 1536 in un testo di Pietro Aretino (dunque molto
prima della nascita di Doni).
MEDIOEVO - GUIDO D’AREZZO
la scrittura musicale
Dal V secolo al Trecento
Il Basso medioevo
BASSO MEDIOEVO
MUSICA E SOCIETA’
Con la rinascita della cultura «profana», distinta da quella «sacra» che
aveva caratterizzato il periodo altomedievale, nelle corti feudali prima e
nelle piazze comunali poi si riscopre la musica. Iniziatori di questa
nuova tradizione musicale, basata su canti di argomento amoroso ed
in lingua d‘Oc (cioè in «provenzale», la prima forma del moderno
francese), sono i trovatori della Francia meridionale; dopo di loro,
i trovieri nella Francia settentrionale e i minnesanger in
Germania riprendono, con caratteristiche simili, la tradizione del
«canto dell'amor cortese». Protagonisti della diffusione in Europa
dei canti profani furono i giullari, artisti saltimbanchi girovaghi che si
esibivano a corte o sul sagrato delle chiese proponendo spettacoli vari e
intrattenimenti musicali, e i menestrelli. Diversamente dagli altri Paesi
europei, in Italia lo sviluppo del canto extraliturgico in lingua volgare
continua a mantenere un carattere «sacro», anche se frammisto ad
elementi di origine profana e popolare (le Laudi).
BASSO MEDIOEVO
MUSICA E SOCIETA’
Tra il XII e il XIV secolo, anche in seguito ai già ricordati cambiamenti
culturali e sociali, si assiste alla contrapposizione polemica tra due
differenti concezioni della musica: la prima, denominata Ars Antiqua, è
rappresentata dagli sviluppi della tradizione del canto liturgico
gregoriano, sviluppi importanti che portano alla nascita della
«polifonia» (non più una sola linea melodica, ma più linee diverse
cantate contemporaneamente); la seconda, chiamata Ars Nova, è
caratterizzata da importanti novità musicali: l'attenzione per il senso del
ritmo e della misura (con i relativi problemi di notazione), lo
sviluppo della polifonia, l'impiego di strumenti musicali. Con l'Ars Nova,
in oltre, la musica comincia a essere intesa non più come semplice
accompagnamento del canto e della preghiera, ma come strumento di
piacere, in grado di produrre effetti, di suscitare emozioni. È
dunque in questi secoli che nasce la concezione della musica come
linguaggio artistico autonomo.
BASSO MEDIOEVO
Caratteri generali della MUSICA
 Dalle «melodie piane» del canto gregoriano si passa ad un progressivo
ampliamento dell'estensione melodica, verso l'acuto e verso il grave,
con l'inserimento di salti e di intervalli;
 si arricchisce, con l'uso degli strumenti musicali in funzione di
accompagnamento (ma anche solistica), la varietà di timbri e di
sonorità ottenibili;
 soprattutto nella musica profana e nelle prime manifestazioni dell'Ars
Nova, si accentua il senso del ritmo e della misura, che determina
anche la necessità di sviluppare la notazione grafica fissando, mediante
appositi segni, la durata dei suoni;
 con il diffondersi della polifonia (per il momento limitata alla pratica
del contrappunto, cioè all' arte di sovrapporre due o più linee
melodiche) si sviluppa l'attenzione agli effetti sonori provocati
dall'emissione simultanea di più suoni che, in seguito, aprirà la strada
all'armonia.
BASSO MEDIOEVO
La polifonia sacra
Nasce nell'XI secolo con il diffondersi dell'abitudine di accompagnare la
melodia gregoriana con un'altra melodia più grave, la vox organalis,
che si muove parallelamente alla voce principale secondo il principio del
contrappunto (dal latino punctum contra punctum, cioè «nota
contro nota»). Successivamente, soprattutto con la scuola parigina di
Nòtre-Dame (XII-XIII secolo), aumentano (fino a 4) le voci che si
aggiungono alla principale e vengono adottati schemi ritmici diversi da
quelli imposti dal testo, spesso derivati dalle canzoni trovadoriche
profane. La forma musicale più caratteristica di questa scuola è il
«mottetto». I due principali maestri della scuola di Nòtre-Dame sono
Leonin, o Magister Leoninus (fine del XII secolo), e Perotin, o
Magister Perotinus (inizio del XIII secolo).
BASSO MEDIOEVO
La monodia profana e la monodia sacra popolare
Il canto monodico (cioè a una sola voce, diversamente da quello
polifonico) di carattere profano, in lingua provenzale o in tedesco antico,
riprende una tradizione precedente in lingua latina, della quale non sono
rimaste che poche tracce (come i Carmina Burana, una raccolta di
canti goliardici di studenti universitari tedeschi del 1200). Trovatori,
trovieri e minnesanger composero e diffusero nelle corti europee un
gran numero di canzoni di struttura e argomento diverso: dalla canzone
cortese, di argomento amoroso, a quella narrativa, che descriveva le
gesta di eroi e cavalieri (molto nota è la Chanson de Roland), alle
canzoni per danzare. In Italia il canto monodico, che affronta temi di
carattere sacro e devozionale, si realizza nella forma della Lauda, una
canzone religiosa in volgare che anticipa le successive Sacre
Rappresentazioni. Tra i numerosi autori di questo «genere» ricordiamo il
trovatore Bertrand de Ventadorn (XII secolo), il troviere Adam de
la Halle (XIII secolo) e i minnesànger Tannhàuser.
BASSO MEDIOEVO
Ars Nova
La concezione della musica che viene proposta dai teorici dell'Ars
Nova trova diverse realizzazioni in contesti culturali e geografici
diversi.
In Francia, viene sviluppata la forma del mottetto polifonico (a
tre o quattro voci), di argomento principalmente profano, anche
se il più noto lavoro di Guillaume de Machaut (XIV secolo)
resta la famosa Messa de Notre-Dtume a 4 voci.
In Italia, soprattutto nella Firenze del trecento, si sviluppano
principalmente le forme profane del madrigale e della ballata
(composizione strofica di carattere per lo più profano,
originalmente destinata al canto e alla danza) per opera di
Francesco Landino (1335-1397) e Gherardello (XIV secolo).
BASSO MEDIOEVO
Ars antiqua
termine adottato intorno al 1320 per indicare, in contrapposizione a
quello di Ars nova, l'arte polifonica del periodo 1230-1320 ca., nel corso
di una polemica che vide impegnati, tra gli altri, Filippo di Vitry come
sostenitore dei compositori “moderni” e Jacopo di Liegi, nello Speculum
musicae, come difensore degli “antichi”, cioè dei compositori attivi nel
sec. XIII. Al centro della disputa erano gli aspetti tecnici dei due stili,
prevalentemente i problemi ritmici, con esclusivo riferimento alla
musica polifonica. Oggi il termine Ars antiqua viene usato da alcuni
studiosi in un'accezione cronologicamente più ampia, comprendente i
primi sviluppi della polifonia nel sec. XI, la scuola di Notre-Dame con
Leoninus e Perotinus (Pérotin) e il periodo successivo, fino agli inizi del
sec. XIV, con le scuole di Francone e Petrus de Cruce, che ebbero
sempre Parigi come centro principale.
MEDIOEVO: l’Inno
L’inno è una forma di canto religioso nato in Asia minore nel II-III
secolo.
In occidente si diffuse a partire dal IV secolo soprattutto ad opera di
Sant’Ambrogio, vescovo di Milano. Egli compose alcuni inni divenuti
famosi e ancora oggi in uso nella chiesa milanese
Gli inni erano destinati ad essere eseguiti da tutti i fedeli, quindi
particolarmente facili da cantare:
 Il testo era in versi suddivisi in strofe, tutte musicate con la stessa
melodia
 La melodia si ripeteva sempre uguale ad ogni strofa per imprimersi
più facilmente nella Memoria
Per rendere più semplice l’apprendimento, ad ogni nota musicale
corrispondeva una sillaba del testo Venivano utilizzate melodie con poche
note, evitando gli intervalli ampi, più difficili da intonare
MEDIOEVO: Il canto gregoriano
Papa Gregorio I (540 –604) decise di contrastare la tendenza alla dispersione del
repertorio sacro che si era differenziato tra le varie comunità cristiane. Selezionò i canti ritenuti
più adatti per le celebrazioni e li riunì in un libro chiamato Antifonario. Ordinò che in tutte le
Chiese cristiane fossero eseguiti solo questi canti scelti dalla Chiesa di Roma
È un canto vocale, affidato alle sole voci senza accompagnamento strumentale Può
essere eseguito:
 Da una voce solista (canto monodico)
 Da un coro dove tutti cantano la stessa melodia (coro omofono)
 A dialogo fra un solista e il coro (canto responsoriale)
 Dal coro diviso in due parti (canto antifonale)
Veniva cantato dal celebrante o da un coro di cantori specializzati (Schola
cantorum)
I fedeli che partecipavano alla funzione religiosa intervenivano cantando solo alcune parti meno
impegnative Tutti i canti erano in latino, la lingua ufficiale della Chiesa
I canti gregoriani hanno un ritmo libero, non basato cioè su pulsazioni ritmiche
Il ritmo si pensava che fosse un elemento legato alla vita terrena. Questi canti si elevavano verso
un mondo spirituale, di conseguenza dovevano “staccarsi” da ogni elemento materiale Anche gli
strumenti musicali erano vietati, perché troppo legati alla musica profana
MEDIOEVO: Il dramma liturgico
Anche la musica religiosa tende ad ispirarsi alle forme del popolo
In occasione delle principali ricorrenze, come il Natale o la Pasqua, si
allestiscono nelle chiese delle rappresentazioni teatrali ispirate ai testi
sacri.
I fedeli partecipano come attori a questi teatri religiosi interpretando i vari
personaggi delle sacre scritture. Il popolo partecipa anche con le sue musiche,
che vanno ad aggiungersi e a fondersi con quelle liturgiche
Nascono così una quantità di “drammi liturgici”. Tra i più famosi e belli:
 Il pianto di Maria
 Il dramma di Daniele
 La visita al sepolcro
Questi drammi erano ancora cantati in latino, la lingua ufficiale della Chiesa, ma
ormai il popolo non lo capiva più. È naturale perciò che pian piano, col tempo,
anche nelle chiese si arrivasse a cantare musiche nella lingua parlata.
MEDIOEVO: La lauda
La lauda nasce nel XIII secolo, all’interno delle confraternite di laici
francescani Essa si diffonde in breve tempo in tutta l’Italia centrale,
grazie al fiorire di numerose altre confraternite popolari. La lauda è una
forma musicale religiosa non legata alla liturgia ufficiale della Chiesa. È
un canto di lode che i confratelli cantavano durante le processioni in
onore di Cristo, della Vergine o dei santi:
 Gli argomenti trattati sono di ispirazione popolare
 È articolata in strofe (cantate a volte da un solista) alle quali si alterna
un ritornello (cantato da tutti i fedeli in coro)
 Il testo è in volgare, la lingua parlata dal popolo, e ad ogni sillaba
corrisponde una nota della melodia
 A volte il canto presenta un ritmo più scandito, quasi a voler
accompagnare i passi dei fedeli durante la processione
MEDIOEVO: La lauda - 2
Le laudi sono giunte a noi conservate in raccolte chiamate
“laudari”. La più famosa di queste raccolte è il “Laudario di
Cortona”, risalente al XIII secolo. Le laudi si diffusero anche
in Spagna col nome di “càntigas”. Il Re Alfonso di Castiglia,
detto “il saggio”, compose le 400 “Càntigas de Sancta Maria”.
La più antica lauda, scritta in volgare, è quella notissima di S.
Francesco che va sotto il titolo di Laudes creaturarum o
Cantico delle creature; forse altri francescani ne composero di
simili, ma non ci sono giunte.
Ascoltiamo una lauda medioevale dal Laudario di Cortona di
Jacopone da Todi, un altro frate notissimo, «Troppo perde ‘l
tempo». Non si sa se nella sua vita si sia occupato di musica e se
questa attribuzione sia autentica, il testo è sicuramente suo.
MEDIOEVO: MOTTETTO
forma musicale polifonica, sacra, prima solo vocale, poi anche
vocale e strumentale. Nacque nel sec. XIII. dall'aggiunta di una o
due voci a un tenor gregoriano. Nel sec. XIV, si affermò il mottetto
isoritmico (ripetizione o la ricorrenza di una o più sequenze
ritmiche), nel sec. XV, si infittì la scrittura contrappuntistica, specie
tra i polifonisti fiamminghi. Nel '500 le complessità
contrappuntistiche si stemperano a vantaggio di una maggiore
aderenza ai testi. Sorge anche il MOTTETTO concertato, cioè con
strumenti, coltivato in epoca barocca. Successivamente il
MOTTETTO confluisce e si confonde con altre forme sacre.
MEDIOEVO: La chanson
La chanson ("canzone", dal latino cantio) in generale è una
composizione con testo in francese.
In un linguaggio più specialistico la parola chanson si riferisce alla
canzone polifonica francese del tardo medioevo e del rinascimento,
diffusa da trovatori e trovieri.
Le prime chanson erano scritte nelle forme della ballata o del rondò,
successivamente molti compositori musicarono delle poesie popolari in
varie forme che assunsero le definizioni di chanson d'histoire, di chanson
dramatique, di chanson de danse, di chanson d'aube, di reverdie e di
pastourelle.
Le prime chanson erano per due, tre voci. La quarta voce venne aggiunta
soltanto a partire dal XVI secolo. In alcuni casi i cantori erano
accompagnati da uno strumento.
MEDIOEVO: Madrigale e Ballata
Il Madrigale medioevale è una composizione a 2 o 3
voci coltivata nel sec. XIV nel quadro dell'Ars nova.
Diverso è quello rinascimentale che approfondiremo
nel prossimo capitolo.
La Ballata è composizione strofica di carattere per lo
più profano, originalmente destinata al canto e alla
danza.
Ha una forma monopartita che prevede un unico
periodo musicale che si ripete più volte. Ad ogni strofa
si ripete la stessa melodia con parole diverse
MEDIOEVO: Ballata
Ascoltiamo “A l’entrada del temps clar”
una ballata trovadorica anonima
del XII o del XIII secolo in cui si canta e si balla il sopraggiungere della primavera
(dei “giorni chiari”). La primavera è allegoricamente raffigurata da una regina che,
allontanando un decrepito re geloso e risentito (l’inverno), invita i giovani a
ballare nella danza rinnovatrice della vita.
In chiave moderna, Fabrizio De Andrè ha usato spesso questa forma musicale. La
Canzone di Marinella, ad esempio, è formata da un unico periodo
musicale che si ripete quasi uguale per tutte le otto strofe del brano. Di
seguito il testo delle prime due strofe.
Questa di Marinella la storia vera
che scivolò nel fiume a primavera
ma il vento che la vide così bella
dal fiume la portò sopra una stella
Sola senza il ricordo di un dolore
vivevi senza il sogno di un amore
ma un re senza corona e senza scorta
bussò tre volte un giorno alla tua porta
STORIA
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27 a.C. fondazione dell'Impero Romano
313 d.C., Editto di Costantino: viene
riconosciuta la libertà di culto al
Cristianesimo, che si diffonde nelle terre
dell'Impero.
395 Divisione dell'Impero Romano in
Impero d'Occidente e d'Oriente.
406 I barbari occupano la Gallia e la
Spagna.
476 Fine dell'Impero d'Occidente.
493 Teodorico fonda il regno degli
Ostrogoti in Italia.
VI Secolo: Guerra tra Goti e Bizantini in
Italia: devastazioni. L’Inghilterra è invasa
da tribù di angli e di Sassoni.
568 Inizia l'invasione longobarda in Italia.
590-604 Papato di Gregorio Magno.
630 Maometto fonda l'islam.
711 Gii Arabi conquistano gran parte
della Spagna.
774 Carlo re dei Franchi, sconfigge i
Longobardi in Italia;. poi ì sassoni in
Germania.
800 Carlo Magno fonda il Sacro Romano
Impero.
IX secolo GIL arabi occupano la Sicilia,
Diffusione del feudalesimo;
955 Le ripetute invasioni degli Ungari e
degli' Slavi vengono fermate da Ottone I,
che viene poi incoronato imperatore
1004 Venezia afferma il suo predominio
sul Adriatico; liberandolo dai pirati illirici
XI Secolo I normanni occupano l’Italia
Meridionale. Guerre tra Impero e
Papato.
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STORIA DELLA MUSICA - ALTO MEDIOEVO: QUADRO STORICO INTERDISCIPLINARE
SCIENZA E TECNICA
LETTERATURA
27a.C. L'erudito Marco Terenzio
• 30 a.C. Orazio: Satire e Epodi.
Varrone lascia una vasta opera di
• 19 a.C. Virgilio muore mentre sta
ricerche storiche, etnografiche e
rifinendo l'Eneide.
linguistiche, in gran parte perdute.
• 17 d.C. Muore Tito Livio: Dalla
I sec. a.C. Vitruvio scrive il più famoso
fondazione di Roma (opera storica).
trattato dell'antichità sull'architettura. • 1 d.C. Ovidio: Metamorfosi e Arte
I sec. d.C. Strabone scrive la sua vasta
d'amare.
Geografia.
• 65 Muore Seneca: Dialoghi e Tragedie
64-100 Vengono scritti i quattro
• 95 Quintiliano: Istituzioni oratorie.
Vangeli.
• 98 Tacito: Annali, Storie.
Il Secolo Scoperte mediche di Galeno.
• 120 Muore Plutarco: Vite parallele.
Scoperte astronomiche di Tolomeo.
• 180 Muore Marco Aurelio: I ricordi.
III Secolo Diofanto di Alessandria scrive • 185 Muore Luciano di Samosata:
il maggiore trattato antico d'algebra.
Dialoghi, Libro sulla danza
300 Zosimo scrive il trattato di alchimia; • 253 Muore Origene:I principi.
500 Editto di Teodorico.
• 320 Muore Lattanzio: Divine istituzioni
523 Boezio: La consolazione della
• 397 S. Agostino: Le confessioni.
filosofia
• 405 Muore Clemente Prudenzio: Le
529 S. Benedetto fonda l'ordine
corone
monastico.
• 42IÌ Muore S. Girolamo: Uomini illustri.
535 Codice di diritto civile di
• VI secolo Giordane: Storia dei Goti.
Giustiniano.
• 600 Muore Venanzio Fortunato: Pàngé
772 È accertato l'uso del sistema
lingua.
numerico arabo.
• VIII secolo Beda: Storia degli Angli.
782 Carlo Magno fonda la Scuola
• 790 Alcuino: Letter, poemetti. Paolo
Palatina.
Diacono; Storia dei Longobardi.
IX secolo È attestato l'uso della staffa e • 822 Rabano Mauro; L'Universo,
del collare rigido per il cavallo. Il fisico
enciclopedia.
arabo AI Kindi fa scoperte di ottica e di • 965 Rosvita Le gesta dell'Imperatore
acustica.
Otto.
900 Invenzione del ferro da cavallo.
• 1050 La canzone di Orlando.
970 Il califfo di Cordoba fonda
un'Accademia di studi astronomici.
XI secolo Avicenna scrive ampie opere
di medicina,
1040 Tavole di Amalfi, norme di diritto
marittimo;
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ARTE
25 a.C. Pantheon (Roma).
13 a.C. Ara Pacis Augustae (Roma).
64 d.C. Domus Aurea (Roma).
117 Mausoleo di Adriano (Roma).
193 Colonna Aureliana (Roma).
305 Palazzo di Diocleziano (Spalato) .
315 Arco di Costantino e S. Giovanni in
Laterano (Roma).
532 Santa Sofia (Costantinopoli).
547 S. Vitale e S. Apollinare (Ravenna).
675 Affreschi di Castelseprio (Varese).
751 Tempio diNalO e Statua del Buddha
(Giappone).
785 Moschea di Cordoba.
805 Cappella Palatina (Aquisgrana).
835 Volvinio: Altare di S. Ambrogio
(Milano).
1008 Cattedrale. di Torcello (Venezia).
1018 S. Miniato (Firenze).
1050 S. Ciriaco (Ancona).
1063 Duomo (Pisa). S. Abbondio
(Como).
1066 Abbazia (Montecassino) .
1075 S. Ambrogio (Milano).
1084 Affreschi di S. Clemente (Roma).
1087 Cattedrale di S. Nicola (Bari).
1184 S. Marco (Venezia).
STORIA
• XII secolo iniziano le liti tra Guelfi e
Ghibellini. Si formano in Italia i Comuni.
Crociate contro l'islam
• 1152 Viene eletto imperatore Federico I
Barbarossa, che cerca di domare le
ribellioni autonomistiche dei Comuni.
• 1183 Pace di Costanza: l'imperatore
riconosce molti diritti ai Comuni
• 1198 È papa Innocenzo III che dichiara il
potere religioso del papato superiore a ogni
altro potere, specialmente a quello
dell'imperatore.
• XIII secolo Massima fioritura dei Comuni
in Italia. Nella seconda métà del secolo, i
Comuni cominciano a trasformarsi in
Signorie. I Cavalieri teutonici s'insediano
nei territori baltici.
• 1215-1250 È imperatore Federico II: in
lotta con i Comuni e con il papato;
promuove un'intensa rinascita culturale.
• 1215 Magna Charta : la prima costituzione
dell'età moderna, che limita i diritti del re
(Inghilterra)
• 1266 I Francesi, guidati da Carlo d'Angiò
occupano l' Italia meridionale
• XIV secolo Declino del potere politico
del papato e dell'impero
• 1305 - 1377 La corte papale è trasferita ad
Avignone, sotto il controllo del re di
Francia
• 1337 Inizia la Guerra dei Cento Anni tra
Francia e Inghilterra
• XIV secolo I Turchi occupano quasi tutto
l' Impero Romano d'Oriente
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STORIA DELLA MUSICA – BASSO MEDIOEVO: QUADRO STORICO INTERDISCIPLINARE
SCIENZA E TECNICA
LETTERATURA
1088 A Bologna è fondata la prima
• XII secolo Viaggi di Sinbad il marinaio
università
• 1140 Il poema del Cid
XII secolo Si traducono molte opere
• 1160 Bèroul: il romanzo di Tristano
scientifiche classiche e arabe
• 1165 Chrètien de Troyes: Lancillotto
1115 A Bologna insegna Irnerio,
• 1175 Il romanzo di Renart
fondatore della moderna giurisprudenza • XIII secolo La saga dei Nibelunghi
1172 A Venezia si fondano le prime
• 1224 S. Francesco: Il cantico delle creature
Società in accomandita
• 1225 Guillaume de Lorris: Romanzo della
1190 Ruggero di Frugardo, il maggior
Rosa
dottore della Scuola Salernitana, scrive un • 1276 Guido Guinizzelli: Canti. Inizia il "Dolce
importante trattato di chirurgia
stil novo"
1200 Le Repubbliche marinare italiane
• 1281 Il novellino
introducono l'uso della bussola sulle navi
• 1300 Guido Cavalcanti: Rime
1202 Leonardo Fibonacci: Libro dell'
• 1306 - 1321 Dante Alighieri: Divina
abaco, prima opera matematica
Commedia
Occidentale che usa le cifre arabe
• 1335 - 1374 Francesco Petrarca: Canzoniere
1241 Federico II regolamenta la
professione dei chirurghi e dei farmacisti • 1349 - 1353 Giovanni Boccaccio:
Decamerone
1275 Viene redatta la Carta Pisana, la più
•
1386 Geoffrey Chaucer: I racconti di
antica carta nautica
Canterbury
1276 Viene attestato il funzionamento di
mulini per la fabbricazione della carta, a
Fabriano
1298 Marco Polo scrive Il
Milione,resoconto dei suoi lunghi viaggi
in Oriente
1303 Viene fondata l' Università di Roma
1323 Viene attestato il funzionamento del
primo altoforno per produrre il ferro
1346 Primo uso del cannone, dagli
Inglesi contro i Francesi (Battaglia di
Crècy)
1352 In un affresco di Treviso compare la
prima raffigurazione degli occhiali
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ARTE
1100 A Modena Wiligelmo realizza le sculture
del Duomo
1109 Torre degli Asinelli a Bologna: la città
aveva ben 180 torri
1120 S. Michele a Pavia (stile romantico)
1140 Cappella Palatina a Palermo (stile
normanno - arabo)
1160 S. Cataldo a Palermo (stile normanno). I
Maestri Campionesi iniziano a Modena la loro
attività di scultori e costruttori
1163 Inizia la costruzione della cattedrale di
Notre - Dame a Parigi
1170 Mosaici del Duomo di Monreale
1178 A Parma Benedetto Antelami realizza le
sculture del Duomo, poi del Battistero
1197 Cattedrali: S. Nicola a Bari; Chartres
(Francia); Leon (Spagna)
XIII secolo Cattedrali: Siena, Lucca, Napoli,
Rouen, Bourges, Reims, Colonia
1300 Giotto: Affreschi di Assisi. Poi quelli
della Cappella degli Scrovegni (Padova)
1310 Giovanni Pisano: Pulpito del Duomo di
Pisa. Duccio di Buoninsegna: Maestà
1317 Simone Martini: Pala di S. Ludovico
(Napoli); Storie di S. Martino (Assisi)
1354 Alhambra di Granada (Spagna):
capolavoro dell' architettura islamica
1377 Cattedrale di Ulma (gotico tedesco)
1386 Fondazione del Duomo di Milano; poi di
S. Petronio (Bologna); Certosa di Pavia
ALTO MEDIOEVO
Avvenimenti chiave in musica
55 a.C. Gneo Pompeo fa erigere il primo teatro stabile a Roma
17 a.C. Il carme secolare di Orazio, eseguito con canto e strumenti
IV Secolo si diffonde in occidente l'uso orientale delle campane
313 dopo l'editto di Costantino si sviluppano i vari riti cantati:romano, ambrosiano, gallicano,
mozarabico, bizantino
430 s. Agostino: libro sulla musica
500 Boezio: istituzione musicale
600 Papa Gregorio unifica il repertorio dei canti liturgici
700 oratoriale di Verona: codice contenente i primi neumi
VIII Secolo: si diffondono la ribeca (strumento ad arco usato dai menestrelli) e l'organo come
strumento di chiesa
800 Notker Balbulus: sequenze
850 primi esempi di canto polifonico
860 Antiphonarium Cento, prima grande raccolta di canti gregoriani
X Secolo si diffondono la viella (antecedente del violino) e il monocordo (usato per intonare i
cantori)
1000 appare in Italia il salterio a corde pizzicate o percosse
1025 Guido d'Arezzo: Micrologus. Diffusione del rigo musicale
BASSO MEDIOEVO
Avvenimenti chiave in musica
1112 Guglielmo di Poitiers compone il più antico documento di musica dei trovatori. L' arte di
questi cantori dell' amore si diffonde in Europa
1150Vengono scritti i primi esempi di discanto polifonico
1170 Compaiono i primi minnesanger in Germania
1180 Inizia la scuola di Notre - Dame con Lèonin e Pèrotin: è l' Ars Antiqua
1190 Si diffonde il sistema di misura mensurale, con le figure di durata
1225Viene scritto il codice contenente i Carmina Burana: 300 componimenti goliardici
1252 Il re di Castiglia Alfonso il Saggio compone la Cantigas: canzoni alla Vergine
1260 Inizia il movimento religioso dei flagellanti, autori delle laude
1283 Adam de la Halle: Jeu de Robin et de Marion, composto alla corte angioina (Napoli)
1300 Si diffonde la bombarda, strumento ad ancia doppia. L' organo si arricchisce della pedaliera
1320 Philippe de Vitry scrive Ars Nova
1323 Messa di Tournai: è il primo esempio di messa polifonica (di diversi autori)
1349 Guillaume de Machaut: Messa di Notre - Dame: prima messa polifonica di un solo autore
1350 Fiorisce l' Ars Nova fiorentina
1388 Il fiammingo Johannes Ciconia scrive il più antico esempio di messa parodia, dove applica
testi liturgici a persistenti melodie profane