Intervista Ad Ascanio Celestini - I Politici Vivono In Una

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Intervista Ad Ascanio Celestini - I Politici Vivono In Una
Intervista Ad Ascanio Celestini - I Politici Vivono In Una Realta' Piena Di Privilegi
Scritto da sberla54
Sabato 15 Maggio 2010 06:10
Intervista Ad Ascanio Celestini - I Politici Vivono In Una Realta' Piena Di Privilegi
(Malcom Pagani su Il Fatto Quotidiano)
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2485
873&title=2485873
L'AnteFatto - Il blog de Il Fatto Quotidiano
Il "cantastorie" finito nel mirino per il suo monologo sul premier
"La mia finalita' non e' far ridere. Non lo e' mai stata. Non sono un comico, narro storie. Sul
piccolo Paese e sul partito dei mafiosi mi ero gia' speso. Chi mi attacca e' disattento, pensi che
in 4 o 5 racconti sul tema, il piccolo presidente muore anche. E' abbastanza semplice pensare
all'Italia o a Berlusconi, ma in realta' io non immagino quei personaggi. Non li nomino mai. A me
interessa parlare del potere in se'. Che poi Berlusconi e Fini recitino una parte, che
l'opposizione sia quasi completamente assente e molti ambiti della Nazione conoscano la
deriva, fa parte dei meccanismi del dominio". Nonno carrettiere, nonna contadina. Padre
restauratore, madre parrucchiera. Da sempre, Ascanio Celestini naviga felicemente dalla parte
di un umile torto. L'aggressione al monologo inscenato da Serena Dandini, lo lascia indifferente.
E' sabato. Festa in famiglia. Moglie, figlia, normalita'.
Celestini, l'apologo morale su Tony corrotto e Tony mafioso, ha fatto arrabbiare
Berlusconi.
Bersani, Fini, D'Alema, Berlusconi. Figure che non mi interessano. Fanno parte tutti di uno
stesso copione. Zavattini consigliava agli sceneggiatori di prendere l'autobus per raccontare
una storia, se stai nell'auto blu e' chiaro che la tua unica preoccupazione sia aumentare lo
stipendio di chi ti e' vicino.
Sembravano furibondi.
Io credo che loro si stupiscano sinceramente quando qualcuno mette in discussione i loro
privilegi perche' non li considerano piu' neanche tali. Bisognerebbe rovesciare la loro vita
completamente, con questo non sostengo che D'Alema non debba piu' andare in barca, ma
forse un tram ogni tanto lo dovrebbe prendere.
La politica si indigna perche' e' lontana dalla realta'?
Prenda il caso Atesia, nonostante fosse un laboratorio di precarieta' a cielo aperto e il piu'
grande call center italiano, ha conosciuto solo indifferenza. Nessuno ha voluto metterci le mani.
Non la politica, ne' i sindacati. Si sono affacciati soltanto quelli di base, persone normali
considerate folli. Atesia e' sulla Tuscolana. Scajola abita al Colosseo. Cosa vuole che gli freghi
del destino di quelle persone?
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Scritto da sberla54
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Lei ha un'estrazione popolare.
Ma non e' necessario avere natali umili per calarsi nella realta'. Prenda la Resistenza. Molto
ho imparato dalla lotta partigiana. Dall'incontro con persone di buona famiglia come Carla
Capponi o Mario Fiorentini che abitavano a Roma, in pieno centro. Fiorentini, che parlava
francese con la sua compagna che era alsaziana, a un certo si trovo' armato nella periferia di
Roma a Centocelle o al Mandrione.
Uno choc.
Scoprirono all'improvviso l'esistenza del popolo. I nostri politici a un incontro che disveli un
ambito diverso, non pensano proprio. Quelli piu' informati conoscono i dati, qualcuno di sinistra
in periferia e' andato a raccogliere i voti. Ma in verita' non sanno nulla. Hanno mai fatto i precari
da Ikea? Hanno mai sudato da Mc Donald?
Perche' Mc Donald?
Una mia amica che ci lavorava mi spiegava: 'Io devo fare sorrisi differenti a persone diverse.
Bambini, anziani, immigrati. Me lo chiede il mio direttore?' Capisce come siamo messi?
Balliamo sul Titanic?
Il vero rischio e' che non ti ascolti nessuno. Puoi dire quello che vuoi, tanto domani si parla di
altro. Si discute solo di cio' che e' in agenda. Ma chi la gestisce, inevitabilmente decide tutto.
Dei favori fatti a Scajola o delle inclinazioni personali di Marrazzo, mi importa zero. Io voglio
sapere come procede la questione del nucleare. I problemi del Lazio sono la discarica di
Malagrotta, l'areoporto di Ciampino, chiuso nel '60 perche' non reggeva un milione di presenze
e poi riaperto, fino ai sette milioni di oggi. Non sono troppe? Ad Albano costruiscono un
inceneritore e non hanno l'acqua potabile.
E i mezzi di comunicazione?
Di alcuni politici si dice che sono comunicatori. No, sono solo ruffiani. Comunicare quando uno
parla e l'altra ascolta per decenni non e' comunicazione. Neanche dittatura che sarebbe una
banalita' ma quando per 40 anni ascolti e basta, dire la tua non e' piu' un'opzione percorribile.
Se li tratta cosi', ne rade al suolo la vanita'.
E' sproporzionata ma e' per questo che diventano interessanti, Si avvicinano ai prototipi del Re
Sole. Di loro, paradossalmente abbiamo anche bisogno. Senza Re Sole non avremmo avuto la
rivoluzione francese, ne' parlato di eguaglianza, liberta' o fratellanza. Li dobbiamo pure
ringraziare. Pero' quando vivi l'arroganza del potere nel tuo paese in modo cosi' smaccato, fa
impressione. Si tranquillizzino. In fondo, facciamo solo letteratura.
Per appianare i conflitti, si parla di anniversari. L'Unita' d'Italia, ad esempio.
A Berlusconi e' scappata la mano. Ha voluto elogiare i 150 anni della Repubblica. Sono gaffes
inoffensive che pero' illuminano sulla reale conoscenza della storia. L'Italia e' un paese molto
particolare. Abbiamo avuto 150 anni di lotta armata, ma oggi ci presentano un quadretto
comico: Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele e Garibaldi. Quattro persone che non sono mai
state sedute insieme a un tavolo. Mazzini e' morto da terrorista e in clandestinita'.Una
rivoluzione? Ma figurarsi, per quella ci vuole consapevolezza. Non al massimo possiamo fare la
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guerra civile.
Il berlusconismo e' un ventennio in minore?
Enzensberger diceva che ai ai tempi della seconda guerra mondiale non credeva di vivere in
quell'epoca. Non dobbiamo cambiare Berlusconi, ma il nostro modo di fare le cose. Tra 30 o tra
300 anni, forse diranno che il decennio che stiamo vivendo in fondo ce lo siamo cercati. Non
credo che il paese sia stato sequestrato da qualcuno, ma abbandonato da qualcun altro.
Cosa ci ha fregati?
Il benessere. Acqua calda, frigoriferi, frullatori. Prenda la tv. E' fascista per definizione. Mi
fanno ridere quelli che dicono: 'ho buttato la televisione' senza capire che hanno gettato solo un
oggetto. Per risalire dovremmo fare una seria analisi del nostro nazismo quotidiano. Abbiamo
fatto finta che i treni per Auschwitz non passassero piu', ma invece quelli camminano tutti i
giorni. Passano nelle scarpe fatte da un bambino a un euro in India, attraverso il cibo che
mangiamo. Ci hanno messo la lavatrice, spostato le tante Auschwitz contemporanee dall'altra
parte del mondo e alla fine, stringendo, ci hanno bloccato. Chi e' che vuole fare la rivoluzione se
ha la possibilita' di farsi una doccia?
Malcom Pagani
(da Il Fatto Quotidiano del 9 maggio)
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Fonte: Intervista Ad Ascanio Celestini - I Politici Vivono In Una Realta' Piena Di Privilegi (Il
Fatto Quotidiano)
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