accademia 27 gennaio 2016
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accademia 27 gennaio 2016
ha inizio con la recita del Kol Nidre, che in aramaico significa "tutte le promesse". Bruch, scrive questo Adagio per violoncello e orchestra e assegna al solista il compito di imitare la voce rapsodica del rabbino che intona il canto nella sinagoga, utilizzando come motivo principale il tema Kol Nidre; peraltro la melodia mantiene il suo carattere originario soltanto all'inizio, poiché, affiancata da un secondo motivo parimenti antico, si sviluppa in una serie di variazioni di straordinaria bellezza. Ferruccio Busoni, di cui quest'anno ricorre il 150° anniversario della nascita è stato uno dei più grandi pianisti di tutti i tempi, a lui è intitolato uno dei Concorsi pianistici più importanti al mondo che si svolge con cadenza biennale a Bolzano. Oltre che pianista, Busoni è stato anche un prolifico compositore. Stasera ascolteremo le due Melodie Ebraiche op.15, due Lieder su testi di Lord Byron nella versione per viola e pianoforte. Johann Sebastian Bach scrisse tre sonate per viola da gamba e clavicembalo catalogate BWV 1027-1029. Successivamente, con il declino della viola da gamba nel corso del XIX secolo queste composizioni vennero abitualmente suonate e trascritte anche per altri strumenti, fra cui principalmente viola e violoncello. Una loro caratteristica è che, nonostante gli strumenti siano due, l'effetto è come se suonassero tre strumenti, perché le due mani del clavicembalista, in questo caso pianista, suonano parti distinte, producendo un magnifico contrappunto a tre voci in cui rifulge l'arte di Bach, il più grande contrappuntista di tutti i tempi. La Sonata in sol magg. BWV 1027 (di cui esiste anche una versione per due flauti e b.c., non si sa se antecedente o successiva) è strutturata secondo la classica forma della Sonata da Chiesa quadripartita, con Adagi abbastanza brevi e Allegri più sviluppati. La Sonata in sol min. BWV 1029 si discosta decisamente dalla prima, con la sua struttura tripartita più simile a quella di un Concerto. Molte supposizioni sono state fatte su quest'opera: c'è chi ipotizza la rielaborazione di un Concerto per due traversieri andato perduto e chi ci vede le bozze di un Settimo Concerto Brandeburghese. L'arpeggione è uno strumento musicale inventato dal liutaio viennese Johann Georg Staufer nel 1823. È anche conosciuto come chitarra-violoncello, chitarra d'amore o chitarra ad arco. È un ibrido tra il violoncello, del quale conserva buona parte della tecnica esecutiva, e la chitarra, della quale ha l'accordatura, la forma della cassa e la tastatura del manico. Viene suonato con l'arco e tenuto tra le ginocchia. Lo strumento negli anni trenta dell'Ottocento era già dimenticato. L'arpeggione ebbe una certa diffusione per merito del violoncellista Vincenz Schuster che verosimilmente commissionò a Franz Schubert la Sonata in la minore per arpeggione e pianoforte D 821 oggi nota come "Arpeggione". La sonata, che appartiene alla maturità artistica di Schubert, è rimasta molto popolare nonostante il prematuro declino dello strumento e viene eseguita abitualmente con la viola o con il violoncello. ACCADEMIA FILARMONICA ente morale MESSINA Mercoledì 27 Gennaio 2016 - ore 21,00 Palacultura Antonello GIORNO DELLA MEMORIA….. musica per non dimenticare MARIKO HARA viola ANDREA Sabato 30 Gennaio 2016 - ore 18 PALACULTURA ANTONELLO PADOVA Il Romanticismo Musicale: “Progetto Chopin” pianoforte ANDREA PADOVA pianoforte nel 150° anniversario della nascita di Ferruccio Busoni (1866-1924) Musiche di Mozart, Chopin Sito web: http://accfilarmonicame.xoom.it Facebook: Accademia Filarmonica di Messina Ufficio stampa: Marcella Ruggeri ([email protected]) 6 7 Stagione a Ministero per i Beni e le Attività Culturali Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo 2015-2016 Amministrazione Comunale di Messina Provincia Regionale di Messina Gli interpreti MARIKO HARA (Tokyo 1984) ha debuttato all'età di 16 anni, suonando Concerto per violino di Tchaikovsky con l'Orchestra Filarmonica del Giappone a Tokyo. Ha proseguito la sua carriera suonando la viola dal 2005. Mariko ha vinto numerosi premi tra cui il 1° premio al Toshiya Eto-Violin Competition, il 2° premio all'International Brahms Competition. Ha studiato presso la Toho School of Music dall'età di 5 anni e nel giugno 2009 si è diplomata con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio di Ginevra sotto la guida di Nobuko Imai. Come solista si è esibita con la Japan Philharmonic Orchestra, Duisburg Philharmoniker, la Deutsche Kammer Akademie, georgiano Sinfonietta, Orchestra Tunisi, georgiano Philharmoniker tra gli altri. Ha tenuto recital da solista e in gruppi da camera presso la Wigmore Hall, Beethoven Haus di Bonn, Tokyo Opera City Hall, Toppan Hall. Mariko Hara ama suonare la musica da camera e si esibisce con Nobuko Imai, Steven Isserlis, Christian Tezlaff, Tanja Tezlaff e Elisabeth Leonskaja e il Quartetto di Tokyo. Fa parte del Jupiter Quartet Japan ( 2004 - 2010), con il quale si è esibita con successo in Giappone, Stati Uniti e Svizzera. Il Quartetto ha studiato con Gabor Takacs-Nagy e gli è stato attribuito il "Prix de Saugy Daisy" come Quartetto per archi di maggior talento. Il quartetto ha registrato per 3 anni un documentario che viene trasmesso dal BS Asahi nel 2011 e 2012. Ha ricevuto inviti ai festival internazionali di Verbier, Norfolk, Yellow Barn, Kuhmo e Lucerna. Il suo CD di debutto "Fantasie" ha ricevuto recensioni meravigliose. ANDREA PADOVA si è imposto all'attenzione della critica vincendo il Primo Premio allo "J.S.Bach Internationaler Klavierwettbewerb" nel 1995, e da allora ha iniziato una carriera che lo ha portato nelle sale da concerto più importanti del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, Washington Performing Arts Society di Washington, Tokyo Opera City Concert Hall, Gasteig di Monaco di Baviera, Teatro alla Scala di Milano, Accademia di S.Cecilia di Roma. È stato definito "una delle figure più interessanti del panorama pianistico contemporaneo" dalla rivista Insound che nel 2008 lo ha premiato come miglior pianista italiano per la sua figura di musicista completo e versatile. Considerato come uno dei più innovativi interpreti delle opere di J.S.Bach da musicologi autorevoli come Harold C. Schonberg, Andrea Padova è altrettanto a suo agio come interprete del periodo classico e romantico, ha in repertorio oltre sessanta concerti per pianoforte e orchestra (dall'integrale dei concerti di Bach al Novecento). Andrea Padova incide per Stradivarius. La sua incisione delle Fantasie di Bach è stata segnalata dalla rivista "CD Classica" come uno dei tre migliori dischi pianistici del 1997 insieme a quelli di Schiff e Perahia ("Best of 1997"). Nel 2005 il suo disco dedicato a composizioni di Ferruccio Busoni ha ottenuto riconoscimenti, tra gli altri, dall'autorevole rivista "Gramophone" che lo ha paragonato ad Arthur Rubinstein per la sua qualità del suono. Il cd con la sua attesa incisione delle "Variazioni Goldberg" di J.S.Bach, registrata durante una sua recente tournée in Giappone, è stato recentemente pubblicato dell'etichetta discografica EWE Records in Asia e da Stradivarius nel resto del mondo ed ha già registrato consensi entusiastici. Della sua esecuzione in concerto di questo capolavoro il Washington Post ha scritto che l'esecuzione di Andrea Padova "trasmette il senso di superare con successo i limiti delle possibilità umane". Nel 2016/17 registrerà in cd e dvd l'integrale delle Sonate per Pianoforte di Mozart (Limen) incisione alla quale si affianca un'innovativa proposta concertistica che prevede la presentazione delle composizioni mozartiane attraverso la lettura di brani estratti dalle lettere del compositore. Spesso invitato a tenere Masterclasses in Europa, Stati Uniti e Giappone, è stato presidente o membro delle giurie dei Concorsi Internazionali Pianistici "J.S.Bach"" (Würzburg), "S.Thalberg" (Napoli) "E.Porrino" (Cagliari) "LisztZanfi" (Parma). Programma J. S. BACH (1685-1750) Sonata n. 1 in sol maggiore BWV 1027 Adagio Allegro Andante Allegro F. BUSONI (1866-1924) Due Melodie Ebraiche op. 15 A. PADOVA Kaddish M.BRUCH (1838-1920) Kol Nidrei op. 47 ***** J. S. BACH (1685-1750) Sonata n. 3 in sol minore BWV 1029 Vivace Adagio Allegro F. SCHUBERT (1797-1828) Sonata in la minore Dv. 821 "Arpeggione” Allegro moderato Adagio Allegretto Note al programma di Grazia Maria Spuria Oggi, 27 gennaio, è la "Giornata della memoria", istituita ufficialmente dalla Repubblica Italiana nel 2000 per ricordare l'orrore dell'Olocausto. Si è scelta proprio questa data perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata rossa buttarono giù i cancelli di ingresso al campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, scoperchiando quella che potremmo definire "la madre di tutte le stragi", anche se non è stata la prima nella storia, e forse, purtroppo, non sarà neppure l'ultima. A tanto poté giungere il fanatismo e la ferocia degli esseri umani. Ebrei soprattutto (per il cui annientamento era stata appositamente progettata la "soluzione finale"), ma anche omosessuali, cattolici "fastidiosi", handicappati, dissidenti politici… insomma, davvero tutti coloro che potevano "disturbare" o contaminare il superiore popolo ariano, dovevano perire nel modo più atroce e umiliante possibile. È nostro dovere di persone fortunate, nate in un mondo rinato dalle ceneri della Seconda Guerra Mondiale, ricordare i fatti come avvennero e tramandarli alle nuove generazioni. Per questo siamo qui oggi, per ricordare attraverso la musica e non dimenticare con la speranza ciò che è accaduto non possa mai più accadere. Il programma che ascolteremo stasera include appositamente brani di ispirazione ebraica come l'Adagio Kol Nidrei che Max Bruch scrisse nel 1880. Opera scaturita nell'ambito delle ricerche operate dal compositore sul canto tradizionale centro-europeo, Kol Nidrei è formata da una serie di variazioni su due antiche melodie ebraiche risalenti al VII e VIII secolo. Yom Kippur, il giorno ebraico della penitenza,