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Anno nuovo, nuovi impegni
Per un progetto formativo organico: alcune
associazioni rispondono
Il tema dell’integrazione nella costruzione di sistemi
locali di Welfare
Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini
Pescare solidarietà: le reti dell'informazione
Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica
Penombre: un’associazione di volontariato culturale
Bullismo: male giovanile del XX1 secolo.
Ma è vero ?
Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova
nell'ambito della salute mentale
Giovani e poesia al Castello di Duino
CIESSE INFORMA - Dicembre 2006 - numero 18 - trimestrale - Spedizione in A. P. - 70% - DCB TS
Il vento delle nostre idee: associazioni e protagonismo
Missione di cooperazione internazionale sanitaria a
Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia)
+ dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005
Le tutele del volontariato
FAQ amministrative e fiscali
Una biblioteca per il volontariato
Bilancio sociale: i frutti del nostro lavoro II parte
Principali scadenze in materia di contributi e
sovvenzioni (dicembre 2006 - febbraio 2007)
Anno nuovo, nuovi impegni
In questa parte dell'anno quasi
tutti vogliono essere un po' più
buoni, per vari motivi: perché si
vive un clima di festa, perché si
fa un bilancio delle attività
svolte, ecc. Anche le decine di
migliaia di volontari che hanno
operato tutto l'anno nella
nostra regione guarderanno
con soddisfazione il lavoro
svolto. Il volontario è quella
persona che diventa felice
nell'atto di donare
gratuitamente un po' del
proprio tempo a favore degli
altri. Il volontario è anche
quella persona che aiuta altre
persone a raggiungere la
felicità. Si prova felicità sia nel
dare che nel ricevere, possiamo
sicuramente affermare che
abbiamo donato tempo,
intelligenza, fatiche ed abbiamo
ricevuto soddisfazioni,
gratificazioni, gioia e felicità.
Tra i bisogni e tra le aspirazioni
che possiamo ascrivere
all'essere umano, c'è
sicuramente quello di
raggiungere la felicità. La felicità
è un bene primario che
possiamo cercare ed ottenere
subito e non rimandare.
Possiamo sostenere che esiste
un diritto alla felicità e che in
un atto di giustizia sociale la
possono raggiungere tutti. La
felicità è uno stato
strettamente personale, però
quando viene condivisa essa si
moltiplica. La felicità si vive in
maniera compiuta quando si è
in relazione con gli altri, mentre
la solitudine genera paura e
angoscia. Il volontario che per
definizione vive una dimensione
comunitaria esplicando la
propria opera con e per gli altri
conosce bene questo fatto.
Il mondo del volontariato,
com'è nella sua natura più
intima è in permanente
evoluzione, ed anche il Centro
Servizi per il Volontariato si
trasforma in continuazione,
cercando di offrire risposte
concrete ai bisogni delle
associazioni.Tra le varie attività
anche questa rivista, pur nella
continuità grafica, con questo
numero, cambia un po' la sua
fisionomia: la scelta di usare una
carta più leggera ci permetterà
di aumentare il numero di
pagine, dando maggiore spazio
a informazioni e associazioni (a
cui rinnoviamo il solito invito:
scrivete, perché la rivista è
un'ottima vetrina, in grado di
garantire visibilità al vostro
impegno quotidiano); abbiamo
avviato nuove rubriche, che si
propongono di offrire alle
associazioni risposte chiare e
rapide ai tanti quesiti ricorrenti.
L'articolo programmatico sulla
centralità della formazione,
uscito nel numero precedente,
ha sollevato l'interesse di varie
associazioni, che hanno inviato
dei commenti e delle proposte
concrete: sono diversi i
contributi giunti, e ne
pubblichiamo subito uno dei
più interessanti.
Accanto alla rivista, la nostra
attività editoriale è in pieno
fermento: sono stati messi in
cantiere, in questi ultimi mesi, la
prima Carta dei Servizi del CSV
(strumento per far conoscere
meglio ciò che il Centro Servizi
Volontariato può offrire al
mondo associativo) e alcuni
nuovi Quaderni di Ciesse
Informa, dedicati a Fund raising,
organizzazione degli eventi,
contabilità, comunicazione,
progettazione, metodologia
della ricerca partecipativa, ecc.
Oltre a tutto ciò, uscirà presto
un CD contenente un software
in grado di realizzare la
1
contabilità per le associazioni di
volontariato, che ottempera agli
obblighi del Decreto Legge
460/97 nonché della nuova
Legge 80/2005. Ovviamente
questo programma verrà
distribuito con licenza d'uso
gratuita alle associazioni. E
stiamo lavorando, naturalmente,
al Bilancio Sociale 2006, che
sarà disponibile in breve, a
documentare, ancora una volta
i "frutti del nostro lavoro".
A tutti auguriamo la felicità nel
2007, e che l'anno sia pieno di
impegni, gratificazioni e
serenità.
Sergio Raimondo
Presidente del CSV
"Per un progetto formativo organico e di qualità,
occorre discutere e investire sulla formazione":
alcune associazioni rispondono
Abbiamo letto con interesse gli
articoli di Sergio Raimondo e
Roberto Lionetti, pubblicati nel
precedente numero di Ciesse
Informa, e concordiamo sulle
Linee di intervento proposte.
Da tempo avvertiamo la
necessità di avviare una
riflessione allargata su alcune
problematiche che affiorano
nella quotidianità del
volontario, ma che poi è difficile
affrontare. L'individuazione di
alcune Linee di intervento
non ci consente solo di definire
i criteri per la valutazione dei
progetti formativi, ma ci aiuta a
riflettere con concretezza e in
modo allargato con tutte le
associazioni sull'ipotesi di una
filosofia del volontariato in
regione, una filosofia condivisa
in modo che la ricchezza del
volontariato, fatto di voci,
presenze e competenze, non si
disperda nella tendenza alla
frammentarietà,
all'individualismo ed
all'incomunicabilità, espressioni
di un volontariato vecchio e
decadente.
Secondo noi, i punti di forza
del volontariato sono la
partecipazione personale e il
radicamento sul territorio.
Spesso, però, l'ideale originario
dell'associazione si scontra con
la difficoltà di coinvolgere
nell'azione gli altri cittadini della
comunità e le spinte iniziali si
affievoliscono, le risorse umane
si impoveriscono e l'area di
intervento si riduce fino ad
esaurirsi. L'ideale originario
diventa un ideale debole,
sopraffatto da altre tendenze e
da altri stimoli che la comunità
offre.
Inoltre, l'organizzazione di corsi
ed attività non garantisce
necessariamente il buon esito
degli interventi, che rischiano di
essere afinalistici.
Esistono, quindi, due questioni
che il volontariato deve porsi,
2
questioni che sono alla base del
suo operare e che sono spesso
riconosciute dai volontari in
tutta la loro attualità.
La prima questione riguarda la
persona nella sua soggettività e
nella sua socialità. Essa pone
una serie di domande quali:
- Le persone possono
valere nella vita della loro
comunità?
- Le loro decisioni possono
avere delle ricadute
positive a livello personale?
- La partecipazione serve
all'emancipazione dei
singoli cittadini?
- Questa emancipazione
può riguardare anche le
persone ammalate,
sofferenti, povere ed
emarginate?
- La solidarietà può portare
ad una rete di rapporti
paritari nei quali la persona
rappresenta il valore più
importante?
La seconda questione
riguarda la dimensione
sociale dell'individuo che abita
la sua comunità, ma che ha
anche a che fare con la
dimensione "politica" dell'agire
piccolo o grande delle persone.
Ha a che fare direttamente con
il benessere dei soggetti in
quanto attori protagonisti di
scelte. Ha a che fare con il
benessere della comunità
determinata da quelle scelte.
Questa seconda questione
pone un'altra serie di domande
quali:
- La comunità può
riflettere sui fenomeni
generali ed elaborare un
progetto comunitario
complessivo, nel qual siano
coinvolti le persone, i
gruppi organizzati, le
associazioni, i servizi e le
istituzioni?
Le associazioni possono
avere un ruolo?
- Le istituzioni possono
elaborare una strategia
complessiva in modo da
favorire il progetto
comunitario?
- Il progetto comunitario è
inteso come un bene
comune da coltivare,
perché utile a trovare delle
soluzioni concrete?
Le nostre proposte per
le Linee di intervento
- La comunicazione e la
condivisione tra le
associazioni: la formazione
di una rete di persone e di
una rete di valori condivisi
Per noi, attivare un dibattito
allargato alle associazioni e,
soprattutto, nelle associazioni,
nessuna esclusa, dalla più
piccola alla più grande, significa
promuovere la capacità del
"piccolo fare" all'interno di un
progetto più grande e
rappresentativo, nel quale le
associazioni diventano
protagoniste anche nel
ricercare collaborazioni,
condivisione di ideali, obiettivi
comuni. Non è più sufficiente
realizzare una rete di
associazioni, perché abbiamo
constatato che questo
intervento non è in grado da
solo di attivare i soci e le altre
persone su progetti comuni.
Dobbiamo coltivare una rete di
persone e promuovere la
formazione di una rete di valori
condivisi da promuovere
concretamente nella comunità.
Questo è un obiettivo
ambizioso, ma, per noi,
fondamentale per realizzare un
nuovo e più incisivo
protagonismo delle persone e
del volontariato.
- Il radicamento
dell'associazione nella vita
della comunità
Le associazioni devono sentirsi
parte della comunità ed avere
consapevolezza del loro ruolo
non istituzionale, perché solo
così raggiungono quel livello di
scambio e di condivisione con
le persone della comunità che
è una grande risorsa sia nel
fare che nel promuovere la
propria idealità. Il valore delle
associazioni sta nel loro "far
parte di", cioè nell'informalità,
più che
nell'istituzionalizzazione, che
porta a significati di estraneità e
di servizi dovuti sia da parte
degli stessi soci che dalle altre
persone esterne
all'associazione.
La grande occasione data dalla
definizione dei Piani di zona, in
molti casi, sta affaticando le
associazioni coinvolte senza
portare ad un aumento del
numero dei volontari.
- La vitalità della vita
3
associativa e la capacità di
comunicare i propri valori
La vita associativa di molte
associazioni langue ed alcune
delle più attive riconoscono nel
rapporto con le istituzioni un
punto di forza sia per essere
riconosciute pubblicamente, sia
per inserire "automaticamente"
nuovi soci. Senza togliere nulla
a queste associazioni, in alcuni
casi si realizza un rapporto di
dipendenza verso le istituzioni.
Solo in alcuni casi, le
associazioni diventano dei
partner forti ed autonomi, ma
in molti altri finiscono per
occupare una posizione
subalterna a discapito di una
forte ed autonoma vita
associativa, che dovrebbe
essere basata sulla
partecipazione, sul
protagonismo (cioè sul fare
positivo) e sulla promozione
dell'identità dell'associazione.
Secondo noi, questi sono i
fattori indispensabili di
un'associazione nella quale
vengano incoraggiati il fare delle
persone e il loro
coinvolgimento nella vita
associativa.
- L'umanesimo comunitario
Le associazioni, secondo noi,
devono dar valore alle persone
al di là delle loro appartenenze,
dei loro ruolo sociali, delle loro
professionalità e realizzare un
contesto di uguaglianza e di
democrazia nel quale tutte le
persone hanno lo stesso
valore. Le associazioni sono lo
scenario nel quale le
disuguaglianze vengono
azzerate per favorire processi
di crescita e di emancipazione e
per mettere al centro la
persona, anche la più debole.
Con Umanesimo comunitario,
intendiamo l'espressione di
questi valori:
1. La persona deve poter
esprimere il valore del suo
pensiero nell'incontro con
altre persone che impara a
conoscere.
2. L'uomo deve poter
esprimere il valore delle
proprie azioni che derivano
dalla conoscenza diretta e dalla
sperimentazione personale.
Lo scenario ideale è la
comunità, nella quale c'è la
conoscenza diretta, oltre la
mediazione tecnologica e
commerciale. In questo senso la
comunità rappresenta il polo
delle azioni dei soggetti.
3. L'uomo condiziona la
comunità in cui vive con le
sue decisioni e con le sue
azioni.
Egli ne determina il benessere e
viene riconosciuto dalla
comunità per questo.
4. L'uomo non si oppone alla
comunità globale e alla
conoscenza oltre i confini del
localismo in cui vive, ma ad uno
scenario imprevedibile, fuori dal
suo controllo e lontano dalla
sua possibilità di fare. In questo
senso, la cooperazione
internazionale può fornire
un canale diretto di
comunicazione e di
collaborazione tra persone
appartenenti a comunità
diverse e lontane.
4
Maria Grazia Villi
(ass. Gruppo Volontari Duino Aurisina
Santa Croce)
Armando Mestroni
(ass. Libera…mente)
Pietro Zolli
(psichiatra)
Il tema dell'integrazione nella costruzione di sistemi
locali di Welfare
Nell'ambito della realizzazione
del progetto "Nonos" è stato
realizzato un seminario formativo
sulla 328 e i processi di
integrazione tra volontariato e
servizi nell'ambito della
costruzione di un sistema di
welfare locale. Il progetto impegna
ANTEA, MoVI e Caritas
Diocesana di Udine insieme alla
ASS5 e a Confcooperative per
sperimentare forme innovative di
aiuto agli anziani per favorire il
loro permanere a casa e
prevenire più possibile il ricorso
alla casa di riposo.
Il seminario è stato animato dal
prof. Franco Vernò e si è rivelato
particolarmente ricco di spunti
utili, grazie al contributo offerto
dall'esperto e dai partecipanti sia
nella discussione in plenaria sia
nei gruppi di lavoro attivati nel
corso della giornata.
Vi riportiamo una breve sintesi
per punti di quanto emerso nel
seminario
L'integrazione
F.Vernò, nella sua relazione
introduttiva, ha ripetutamente
sottolineato la centralità della
dimensione dell'integrazione: non
solo sul piano interprofessionale e
interistituzionale, ma in
particolare su quello delle
politiche sanitarie, sociali,
economiche, abitative, dei
trasporti, dell'ambiente.
Il fatto che tale sia la prospettiva
sancita anche dalle normative
risponde prima di tutto ad un
diritto del cittadino: quello di non
dover essere lui la persona che
raccorda istituzioni ed interventi,
ma che a ciò provvedano le
istituzioni pubbliche e le realtà
private che si occupano di queste
cose. Le disfunzioni delle
istituzioni ricadano, infatti, sempre
sulle persone, sul cittadino
portatore di diritti.
Gli elementi di complessità legati
allo sviluppo dei processi di
molto sentito come nel caso degli
anziani e ciò può facilitare la
costruzione della dimensione
comunitaria.
integrazione sono molti, fra questi:
- il fatto che sono molti i soggetti
pubblici e privati titolati a
occuparsi di condizione anziana
(e naturalmente di tante altre
questioni);
- le responsabilità diverse di cui
tali soggetti sono titolari;
- i diversi territori geografici di
riferimento degli strumenti
programmatori quali il PdZ, i PAT,
il POF.
La comunità locale
La comunità locale è lo "sfondo"
su cui costruire e implementare
PdZ e PAT, anche se occorre
precisare che la legge 328 e le
altre normative di riferimento non
forniscono precisazioni in merito
al concetto di comunità.
Vernò ha ricordato che sono
sostanzialmente due le fasce di
popolazione per le quali la
comunità locale rappresenta un
riferimento molto importante: da
una parte i bambini con le loro
famiglie e dall'altra gli anziani,
persone che avvertono
fortemente l'esigenza di avere
punti di riferimento concreti (quali
i volti di persone conosciute, i
marciapiedi frequentati ecc.) che
solo la comunità può offrire.
Va segnalato che la comunità non
è qualcosa di preesistente; essa
viene costruita dalle persone
intorno ad un problema, a volte
5
Il progetto NONOS si inserisce
all'interno del quadro sopra
delineato, occupandosi dei
processi legati alle esigenze di
domiciliarità delle persone
anziane: si tratta di bisogni che
non possono essere tutelati solo
dalle istituzioni pubbliche e che
non possono essere oggetto di un
approccio meramente
prestazionale.
Basti pensare al caso di un
anziano allettato. Il suo diritto
ad essere curato, assistito e
insieme il diritto a comunicare,
ad essere ascoltato chiamano in
causa soggetti pubblici e
soggetti privati che svolgono un
funzione pubblica come le
associazioni e i gruppi di
volontariato.
Il problema è quello di mettere
in rete tali responsabilità,
poiché quelle assunte dai
soggetti singoli (che operano
come tali) non sono sufficienti,
anche per il motivo che così
facendo non ci si prende cura
della globalità della persona,
che non va segmentata nei suoi
bisogni e nei suoi diritti.
Il welfare comunitario è
proprio questo: la messa in rete
delle risorse e delle
responsabilità.
La legge 328 presuppone che il
sistema dei servizi integrati
metta insieme le prestazioni
professionali con quelle di cura
primaria, espressione della
disponibilità di familiari, vicini,
volontari.
I princìpi di riferimento dei
processi di integrazione
I criteri o princìpi sulla base dei
quali può essere costruito un
sistema di sistemi e la rete
delle attenzioni sono i seguenti:
- Il principio di responsabilità: Il
sistema sarà efficace se le
responsabilità in causa saranno
capaci di esercitare le funzioni
loro attribuite.
- Il principio di sussidiarietà:
come sappiamo esso si basa sul
fatto che le istituzioni pubbliche
devono favorire il ruolo dei
soggetti della comunità. È
importante sottolineare il ruolo
dei Comuni in quanto sono le
istituzioni più vicine ai cittadini,
cui compete la promozione, la
rappresentanza, la tutela della
comunità; il primo compito
loro affidato non è quindi,
sebbene questo sia un pensiero
ancora diffuso, quello di attivare
servizi ma di promuovere la
dimensione partecipativa e
comunitaria fra i cittadini.
- Il principio di solidarietà: non
va dimenticato che la prima
forma di solidarietà è il
pagamento delle tasse in
funzione della redistribuzione
del reddito fra tutti i cittadini.
- Il principio della
partecipazione: si esprime nella
possibilità, in quanto cittadino
appartenente ad una
organizzazione, di partecipare al
processo programmatorio,
assumendo così un ruolo
politico.
- Il principio di concertazione:
significa assumersi precise
responsabilità in funzione degli
obiettivi che sono stati
concordati (nella legge 328 tale
principio si concreta nella firma
dell'accordo di programma fra i
soggetti che hanno preso parte
alla concertazione).
legittimato e garantito dai
soggetti in gioco.
- Occorre costruire ad
esempio una base comune di
conoscenza riguardo alla
condizione anziana, altrimenti
rischiamo di parlare a vuoto e
di non costruire significati
convergenti.
- Occorre anche costruire una
base comune di conoscenze sul
piano normativo: i compiti di un
Comune, di una Azienda
sanitaria.
- I contenuti affrontati
nell'ambito di tali processi
devono essere appetibili,
almeno un po' convincenti.
- Va tenuto presente che i
tempi dei processi non sono
quelli della programmazione: i
soggetti programmatori devono
investire e legittimare tempi
medio-lunghi di lavoro; la
conoscenza reciproca richiede
infatti molto tempo, mentre
oggi la cultura prevalente è
quella di comprare prestazioni,
piuttosto che investire nei
processi.
- Occorre partire sempre dalla
lettura dei bisogni delle
persone. Essi sono molto
complessi, è complessa la loro
lettura e ancor più la
definizione delle risposte; di
certo non sono sufficienti le
prestazioni erogate dall'Azienda
sanitaria e dai Comuni.
- Il valore aggiunto di tale
impostazione (quella fondata
sui processi) è quello di
promuovere processi di
cambiamento nel modello di
relazioni e di comunicazioni
costruito nella comunità locale.
Elementi utili per facilitare
i processi di integrazione
Principi e criteri che
orientano la
programmazione
La costruzione di un linguaggio
comune fra i soggetti coinvolti
necessita di circa un anno di
tempo: questo tempo va
- Principio di integrazione: la
legge 328 si riferisce alle aree
del sociale, del sanitario, della
6
formazione professionale e
dell'istruzione, ma in diversi casi
si sono inserite anche le
tematiche della casa, dei
trasporti ecc.
- Principio di unitarietà: i
Comuni della zona/ambito
devono programmare insieme.- Principio di
territorializzazione: gli
interventi e i servizi debbono
tener conto, sul piano della
localizzazione e della gestione,
delle caratteristiche del
territorio.
- Criterio dell'universalismo
selettivo: tutti i cittadini devono
poter disporre di tutti i servizi,
ma mentre alcuni
rappresentano dei livelli
essenziali a cui tutti devono
accedere gratuitamente (per
esempio sanità e scuola), lo
stesso riconoscimento non è
esteso a molte esigenze
nell'area sociale per le quali il
cittadino è chiamato a
compartecipare alla spesa.
- Criterio dell'utilizzo di
progetti personalizzati: ciò
significa non erogare
prestazione standardizzate ma
prevedere percorsi e progetti
personalizzati.
Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini
Cittadinanzattiva è un
movimento di partecipazione
civica che opera in Italia e in
Europa per la promozione e la
tutela dei diritti dei cittadini e
dei consumatori. Il modo più
efficace per definire la sua
missione è contenuto in uno
slogan: "Fare i cittadini è il
modo migliore di esserlo".
L'obiettivo che si pone è far sì
che i cittadini abbiano voce ed
esercitino poteri e
responsabilità in tutte quelle
situazioni in cui i loro diritti
non vengono riconosciuti o
sono violati o disattesi. La
seconda parola d'ordine di
Cittadinanzattiva è, infatti,
"perché non accada ad altri".
La missione di Cittadinanzattiva
trova il suo fondamento nel
dettato costituzionale, in
particolare nell'art. 118 ultimo
comma della Costituzione, che
recita: "Stato, regioni, città
metropolitane, province e
comuni favoriscono l'autonoma
iniziativa dei cittadini, singoli e
associati, per lo svolgimento di
attività di interesse generale,
sulla base del principio della
sussidiarietà". Grazie a questo
articolo i cittadini hanno la
titolarità di agire, anche in
modo autonomo, per la cura
dei beni comuni.
Per rendere più efficace il
legame dei cittadini con il
proprio territorio,
Cittadinanzattiva ha costituito
240 Assemblee territoriali con
più di 70.000 aderenti, dei quali
oltre 700 danno vita alle 5
Assemblee territoriali della
nostra regione, da Pordenone a
Trieste. Cittadinanzattiva è
organizzata in un Congresso
nazionale, in 20 Congressi
regionali e, a livello locale, in
231 Assemblee territoriali
distribuite in tutta Italia.
Il Movimento all'interno di ogni
assemblea territoriale ed a
livello regionale e nazionale è
organizzato in gruppi di lavoro
tematici, o reti, tra i quali
- il Tribunale per i diritti del
malato (politiche della salute);
- i Procuratori dei cittadini
(politiche dei consumatori e
degli utenti);
- la Scuola di cittadinanza attiva
(politiche della scuola e della
formazione all'impegno civico);
- Giustizia per i diritti
(professionisti della giustizia
impegnati sul versante della
tutela legale e della giustizia
come servizio);
- il Coordinamento delle
Associazioni dei malati cronici
(per le politiche della cronicità);
- a livello europeo, infine, il
Movimento ha costituito Active
Citizenship Network (ACN), una
rete di lavoro comune sulle
politiche della salute e dei
consumatori che coinvolge
circa 70 associazioni di 29 Paesi
dell'Unione europea.
Il Tribunale per i diritti del
malato, rete "storica" del
Movimento, promosso nel 1980
per tutelare i diritti dei cittadini
nell'ambito dei servizi sanitari e
per contribuire alla
realizzazione di un servizio
sanitario orientato al cittadino.
A livello regionale, il Tribunale
per i diritti del malato ha
realizzato recentemente
diverse campagne:
- la sensibilizzazione delle
istituzioni competenti sul
problema delle barriere
architettoniche, che ha portato,
come primo risultato concreto
(realizzato nel corso di una
manifestazione pubblica),
all'eliminazione di un cordolo
con contestuale costruzione da
parte del Comune di Udine di
uno scivolo per consentire
l'accesso ai disabili del
7
sottoportico adiacente al Caffè
Contarena in piazza Libertà;
- un monitoraggio di diverse
case di riposo, con visite in
loco per verificare lo stato
della sicurezza degli edifici e
l'efficienza del trattamento
riservato agli ospiti;
- il monitoraggio dei call center
istituiti presso le aziende
sanitarie e ospedaliere, in
collaborazione con l'Agenzia
regionale della sanità, braccio
operativo del competente
Assessorato.
Per il 2007 è in programma, in
collaborazione con l'Agenzia
Regionale della Sanità e con il
coordinamento della nostra
sede nazionale (che mette a
disposizione una tecnologia
collaudata da anni), un'iniziativa
di vasta portata: l'Audit civico
nelle strutture sanitarie e
ospedaliere della Regione,
operazione che vedrà coinvolti
volontari di Cittadinanzattiva e
operatori delle aziende
sanitarie appositamente
addestrati per effettuare un
lavoro comune con lo scopo di
verificare lo stato delle
strutture sanitarie del Friuli
Venezia Giulia.
I risultati entreranno a far
parte integrante di un rapporto
nazionale che verrà reso
pubblico a fine 2007.
La rete Procuratori dei
cittadini opera per la tutela
dei diritti e la promozione della
partecipazione civica nei
rapporti tra cittadini, pubblica
amministrazione e servizi di
pubblica utilità.
Gli ambiti di intervento della
rete sono servizi assicurativi,
servizi bancari, servizi postali,
energia (acqua, luce e gas),
trasporti, telecomunicazioni,
prezzi e tariffe ecc.
Una nuova iniziativa partirà tra
breve, denominata "Servizi
d'informazione, assistenza e
intervento per i cittadini
consumatori del Friuli Venezia
Giulia e cura dei comuni di minori
dimensioni".
Prevede l'attivazione stabile di
una rete di servizi
d'informazione, assistenza e
intervento, denominata Pit
Servizi Locale, a favore dei
cittadini consumatori e utenti,
con una presenza in provincia
di Udine, la più grande della
Regione, e di dedicare una
particolare attenzione alle
popolazioni residenti nei piccoli
comuni della nostra Regione,
progetto finanziato dalla
Regione stessa con i fondi
derivanti dalle multe dell'AntiTrust.
Un'altra rete è la Scuola di
cittadinanza attiva, nata nel
1997 per promuovere la
formazione alla cittadinanza
attiva e alla tutela dei diritti.
L'area delle politiche della
scuola ha come principali
settori d'intervento la
rivisitazione dell'educazione
civica e la sicurezza nelle
scuole, con la campagna
"Imparare sicuri", che ha preso
avvio nel 2002 all'indomani del
crollo della scuola di San
Giuliano di Puglia (morti 27
bambini e un'insegnante).
I principali obiettivi della
campagna:
- contribuire alla messa in
sicurezza degli edifici scolastici
- avviare occasioni di confronto
con gli enti competenti in
materia di sicurezza.
Nell'ambito della "Campagna
nazionale 2006" sono state
monitorate una quindicina di
scuole della nostra Regione,
operazione effettuata nei mesi
di Maggio e Giugno da
personale della scuola e da
componenti i consigli di classe
8
appositamente istruiti e dotati
di adeguati supporti informatici.
I risultati, peraltro lusinghieri
per quanto riguarda le scuole
del Friuli Venezia Giulia, saranno
pubblicati nel rapporto annuale
che sarà presentato
ufficialmente in occasione della
Giornata nazionale sulla
sicurezza nelle scuole, in
programma per fine Novembre
2006.
Active citizenship network
è il programma di politica
europea avviato da
Cittadinanzattiva nel 2001. Si
propone di promuovere e
sostenere la costruzione della
cittadinanza europea attraverso
diversi progetti.
Uno di questi ha preso avvio in
Regione lo scorso Settembre,
denominato "Building
bridges in Europe - Ponti
per l'Europa".
L'obiettivo del progetto è
quello di intessere relazioni
atte a promuovere amicizie e
contatti stabili a livello europeo
per realizzare condizioni più
avanzate di collaborazione e di
conoscenza reciproca
riallacciandosi alle tradizioni
della Regione Friuli Venezia
Giulia, con il proposito di
mantenere viva la storica
attività di relazioni tra le
diverse comunità al di là dei
confini geografici e culturali e di
creare nuove e più avanzate
occasioni di relazioni mediante
la promozione della
cittadinanza attiva europea,
attraverso una rete di
istituzioni pubbliche e di
organizzazioni di cittadini che
lavorano a livello locale e/o
regionale.
Per queste ragioni, il progetto
vede protagonista la nostra
realtà regionale assieme a
quelle di Polonia, Slovenia e
Ungheria, che hanno avuto un
passato comune di forte
condivisione in quell'area
allargata già definita come
"mitteleuropea", nella quale si
sono intrecciati scambi
economici, culture, lingue e
tradizioni.
Per la realizzazione degli
obiettivi, è prevista una pluralità
coordinata di azioni ed
iniziative: due convegni, a
Monfalcone il 25 Novembre
2006 e a Gorizia il 4 Maggio
2007, che avranno per tema,
rispettivamente, "L'Europa non si
arrende: il varo del Piano D dopo
il fallimento della Costituzione" e
"Prospettive di cooperazione per
una cittadinanza attiva europea";
la realizzazione di un sito
interattivo, che rappresenterà
lo strumento fondamentale non
solo di dialogo per la Rete degli
attori locali, ma anche di
diffusione di informazioni, di
contatto e di scambio, di
ricerca di collaborazioni, di
feed-back da parte dei vari
portatori d'interesse; la
partecipazione alle
manifestazioni della "3 giorni
del Volontariato a Gorizia" (dal
4 al 6 Maggio 2007) e alla
"Festa dell'Europa" del 9
Maggio 2007 a Monfalcone.
L'evento più importante per la
formazione, organizzato in
collaborazione con lo United
World College of the Adriatic
di Duino, vedrà la
partecipazione a una Winter
School (dall'11 al 15 Dicembre
2006) di giovani rappresentanti
e di membri delle tre Nazioni
interessate, assieme a studenti
dello stesso U.W.C.
Sarà un'opportunità unica di
incontro, approfondimento e
dialogo sui temi della
cittadinanza attiva europea,
nonché un'occasione di amicizia
e scambio nella logica
dell'apertura internazionale.
Soggetti promotori:
Cittadinanzattiva Friuli Venezia
Giulia - onlus - È il soggetto
proponente e coordinatore del
progetto. Centro Servizi
Volontariato FVG - Sostiene il
progetto nella logica dei suoi
obiettivi: promuovere le
iniziative per la crescita della
cultura della solidarietà, le
attività di volontariato ed il
rafforzamento
dell'associazionismo.
Comune di Monfalcone - È il
partner che sosterrà, attraverso
l'esperienza del suo Ufficio
Relazioni Internazionali, le
attività di governance.
Partners locali ed
internazionali:
U.W.C., United World College
of the Adriatic di Duino; Active
Citizenship Network, rete di
Cittadinanzattiva; EuropaForm;
FONDACA Fondazione per la
Cittadinanza Attiva; Istituto
Euromediterraneo.
Furlan Aldo
Coordinatore Progetto Building
Bridges in Europe
Cittadinanzattiva Friuli Venezia Giulia
e-mail :[email protected]
9
Pescare solidarietà: le reti dell'informazione
"L'ho trovato su Internet!" È
l'espressione che sempre più
spesso accompagna l'aria
soddisfatta di chi ha trovato
risposta alle proprie domande.
È indubbio, nel nostro tempo il
più ricco bacino di informazioni
è la "rete delle reti", più nota
come Internet.Tutti oramai ne
conoscono l'esistenza e
chiunque, prima o dopo, lo
incontra nel proprio procedere
quotidiano. I più giovani, si sa, si
trovano più a loro agio con
questa tecnologia, se non altro
perché sin dalla scuola sono
stati informati che il mouse non
è solo un topo di nome Mickey
e che la rete non è solo quella
che il babbo si porta via
quando va a pesca. I più grandi,
invece, hanno preso lentamente
confidenza con questo nuovo
strumento, e, comunque, a volte
rimane loro ancora un po' di
diffidenza per quel roditore
senza orecchie che con un click
fa cambiare il mondo che
compare sullo schermo. In
pochi anni, tutti hanno
compreso che il disco non è
indicato solo per sentire le
canzoni di Bob Dylan, ma che
nella sua versione inglese, disk,
è anche utilissimo per
immagazzinare i dati e le
informazioni necessarie a far
andare avanti la propria attività.
E così il computer e le reti
telematiche hanno trovato un
loro posticino nei luoghi del
quotidiano, e le tecnologie
telematiche sono diventati
strumenti di lavoro in tutti i
settori, anche in quelli in cui
opera il volontariato.
Alcuni estremisti, sono
addirittura dell'idea che
Internet non offra solamente
un aiuto nel proprio lavoro, ma
che sia un modo di essere nel
mondo e, quindi, anche un
modo di comunicare con tutti.
Avere un proprio sito web
significa esistere anche per
qualcuno lontano da noi,
aumentare quindi le possibilità
di far conoscere ciò che
facciamo; viceversa, in assenza
di un proprio spazio nella rete,
tutti gli sforzi compiuti per
sostenere la propria attività più
facilmente restano patrimonio
di conoscenza di pochi, vicini,
intimi!
Senza necessariamente
condividere tali posizioni
estreme, è vero che può
sembrare quasi scontato che il
settore del non profit possa
fare suo questo nuovo
strumento: in fin dei conti si
tratta di una tecnologia che
permette di raccogliere e/o
diffondere nozioni, documenti e
testi rapidamente e a basso
costo, e, data la cronica scarsità
di risorse economiche per le
organizzazioni che si occupano
di volontariato, Internet
sembrerebbe la soluzione
ideale. Questo risulta ancora
più vero se si considera, poi,
che, se gestito nella maniera
opportuna, Internet può essere
un valido strumento di fund
raising, non solo perché
attraverso il proprio sito web
un'organizzazione può
consentire ai propri sostenitori
di fare per le sue cause delle
donazioni on-line, ma,
soprattutto, perché attraverso
la rete è possibile creare e
rinsaldare relazioni; è un modo
efficace ed economico per
raggiungere, informare,
coinvolgere sia i propri abituali
sostenitori, sia i potenziali
donatori. Infatti, anche se ad un
primo sguardo la rete può
sembrare essenzialmente un
luogo in cui sono depositate
conoscenze, esso è prima di
tutto uno spazio di coesione
10
sociale, fatto di comunità
virtuali che dialogano tra loro,
che si scambiano idee e aiuto.
Collaborazione, partecipazione,
condivisione, le regole dei
gruppi che comunicano in rete;
e, sorpresa, a ben guardare si
tratta degli stessi principi su cui
si basa l'attività di quanti
operano nel volontariato.
Motivo in più, quindi, per il
quale Internet può entrare a
buon diritto nella rosa di
strumenti di comunicazione
privilegiati dal mondo del non
profit. E allora, forza, forse vale
proprio la pena fare un tuffo
nella rete e creare un proprio
spazio di comunicazione
solidale!
Di seguito propongo una
selezione di siti che per ragioni
diverse possono risultare
interessanti per il settore del
volontariato. L'elenco, che non
vuole essere né esaustivo né
completo, ha lo scopo di
fornire alcuni esempi di come
Internet può essere utilizzato a
servizio della cultura della
solidarietà.
Per una più facile lettura, ho
steso l'elenco seguendo il
criterio dell'ordine alfabetico.
Banca Popolare Etica
http://www.finanzaetica.org/
Il sito offre informazioni sul
"sistema Banca Etica", sulle
modalità per aderirvi e sui
servizi e prodotti che il sistema
mette a disposizione dei suoi
soci e clienti; nel sito sono
inoltre messe in evidenza le
iniziative e i progetti finanziati
da Banca Etica.
BilancioSociale.it
http://www.bilanciosociale.it/
Nel sito viene presentato il
modello per la redazione del
Bilancio Sociale elaborato dal
gruppo di ricerca dell'Istituto
europeo per il Bilancio Sociale
(IBS).
Banca dati dell'Ancitel Leggi regionali
http://www.ancitel.it/int.ist/leggi
reg.cfm
In questa banca dati,
direttamente collegata al sito
della Camera dei Deputati, si
possono trovare i testi di legge,
suddivisi per Regione. La
consultazione è possibile
inserendo gli estremi della
legge oppure le parole chiave.
Commissione europea Rappresentanza in Italia
http://europa.eu.int/italia/
Il sito offre molte informazioni
generali sull'Unione e una
chiara panoramica sui
programmi di azione e
finanziamenti europei, suddivisi
per aree tematiche. Per
ciascuna iniziativa fornisce una
scheda e il relativo indirizzo
telematico all'interno del sito
dell'Unione.
CSV Friuli Venezia Giulia
http://www.csv-fvg.it/
Il sito offre una panoramica
generale delle attività e dei
servizi offerti dal Centro
Servizi Volontariato del Friuli
Venezia Giulia; nel sito, inoltre,
è possibile: consultare il
database delle associazioni di
volontariato regionali ed
esaminare la normativa in
vigore relativa al settore del
volontariato.
CSV.net
http://www.csvnet.it/index.php
Sito dell'associazione
Coordinamento nazionale dei
centri di servizio per il
volontariato.
CSAL
http://www.units.it/~csal/
Sito del Centro Studi America
Latina (Università degli Studi di
Trieste).
11
Dipartimento della
Protezione Civile
http://www.protezionecivile.it/in
dex.php
Sito del sistema nazionale della
Protezione Civile.
EUROMED
http://blog.libero.it/EUROMED/
Blog dell'Istituto
Euromediterraneo in cui
vengono discussi temi sociali.
Europalex
http://www.europalex.kataweb.i
t. In questo sito è possibile
ricercare, per parole chiave,
leggi, articoli e comunicati sui
provvedimenti legislativi degli
organismi europei.
Fondazione italiana per il
volontariato
http://www.fivol.it.
Il sito offre notizie e
informazioni sulla Fondazione,
nata nel 1991 per promuovere
e sostenere il volontariato in
tutte le sue forme e sulle
attività di ricerca, formazione e
progettazione da essa avviate.
FOCSIV - Volontari nel
mondo
www.focsiv.it
Il sito raccoglie l'elenco degli
Enti, Organismi e delle ONG
che fanno parte di questa
Federazione di volontariato.Vi
si trova, inoltre, il programma
delle iniziative di formazione sul
volontariato internazionale,
promosse da alcuni degli
organismi associati.
Fundraising.it
http://www.fundraising.it/
Offre news, documenti,
recensioni e interviste su ciò
che orbita intorno al mondo
del fund raising.
L'obiettivo è trasmettere,
proporre e sostenere la cultura
del fund raising in Italia, non
solamente dal punto di vista
teorico ma anche pratico
attraverso idee e strumenti
innovativi per la raccolta fondi.
Istituto per i Valori
d'Impresa (ISVI)
http://www.isvi.org/
Sito ufficiale dell'organismo che
monitora le esperienze di
responsabilità sociale delle
imprese italiane appartenenti a
qualsiasi settore produttivo.
Una sezione a parte è dedicata
alle imprese che pubblicano il
Bilancio Sociale.
I.C.S. Consorzio Italiano
Solidarietà
http://www.icsitalia.org
Il sito è una vetrina delle
attività del Consorzio, nato nel
1993 per sostenere azioni di
solidarietà nell'area del
conflitto balcanico; promuove
programmi di accoglienza,
protezione e inserimento in
favore dei richiedenti asilo e dei
rifugiati, svolge attività di
ricerca e sensibilizzazione.
Il mestiere di scrivere
http://www.mestierediscrivere.c
om/. Il sito contiene notizie
utili, articoli, consigli pratici e
tanti link per scrivere e
comunicare meglio, anche nel
WEB.
Informa Donna
http://igtolmezzo.coopcramars.i
t/. Il sito è organizzato per aree
tematiche. Di ciascuna offre
informazioni brevi e
schematiche e molti
collegamenti a siti internet.
Nella pagina iniziale risponde ai
quesiti più comuni su
argomenti di pari opportunità,
finanziamenti, imprenditoria,
azioni positive. Particolarmente
utile per avere una panoramica
sulle pari opportunità e per chi
opera nel Friuli Venezia Giulia
ISpeS
http://blog.libero.it/ISPES/
Blog dell'Istituto di Scienze
Sociali per la Salute, con finalità,
CV dei formatori e attività
ISIG
http://www.isig.it/
Sito dell'Istituto di Sociologia
Internazionale di Gorizia,
contenente pubblicazioni,
attività di ricerca e formazione.
METAMORFOSI
http://www.metamorfosi.info
Portale in cui è possibile
trovare notizie dei principali
avvenimenti legati al mondo del
terzo settore. Metamorfosi è
un'agenzia di comunicazione
12
che mette a disposizione la
propria professionalità a favore
di progetti e realtà che si
pongono come obiettivo la
costruzione di un modello di
sviluppo e/o di uno stile di vita
socialmente responsabile ed
ecologicamente sostenibile.
Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali
www.welfare.gov.it/
Il portale offre informazioni
relative alla struttura, ai servizi
e alle attività svolte dal
Ministero.
MISNA
http://www.misna.org/
Sito della Missionary
International Service News
Agency (MISNA) in cui si
trovano quotidianamente
notizie da, su, e per il Sud del
Mondo.
Ordine dei giornalisti Consiglio Regionale Friuli
Venezia Giulia
http://www.odg.fvg.it/mediapres.
htm. Da questa pagina del sito
dell'Ordine dei giornalisti è
possibile consultare il database
degli organi di informazione
operanti nel Friuli Venezia
Giulia.
OpenContent
http://www.opencontent.it/
Sito di questa società di
persone che nasce con lo
scopo di favorire l'adozione di
software libero nel mondo del
Terzo Settore,
PeaceLink
http://www.peacelink.it
È una redazione virtuale, che ha
come scopo la diffusione della
cultura della pace attraverso
articoli, dossier e libri, scritti
dai diversi collaboratori in rete
utilizzando le nuove tecnologie;
scopo è favorire il giornalismo
popolare e la costruzione
sociale dell'informazione.
Protezione Civile FVG
www.protezionecivile.fvg.it
Si tratta del sito della
Protezione Civile del Friuli
Venezia Giulia contenente,
attività e corsi di formazione.
Regione Friuli Venezia
Giulia
http://www.regione.fvg.it
Nel portale della Regione è
possibile trovare le Leggi
regionali e i Bandi di
finanziamento a sostegno di
iniziative per il volontariato.
Servizio Civile
http://www.serviziocivile.it/
Sito ufficiale dell'Ufficio
Nazionale del servizio Civile
contenente tutte le
informazioni sulla normativa, la
formazione e l'adesione alle
missioni del servizio civile
nazionale.
Transparency
http://www.transparency.it/
Sito della filiale italiana
dell'organizzazione
internazionale che si batte per
la trasparenza delle regole sui
mercati, promuovendo la
criminalizzazione degli atti di
corruzione rivolti ad un
funzionario pubblico anche di
un paese straniero
Unimondo.org
http://www.unimondo.org/
La rivista online di
informazione qualificata e
pluralista sullo sviluppo umano.
Contiene dossier sui problemi
ecologici ed umanitari del
pianeta, sullo sviluppo
sostenibile, sulla pace, sulla
democrazia, appelli ed iniziative.
Università degli studi di
Trieste
http://sol.units.it/
Il sito permette di effettuare
una ricerca nell'archivio del
sistema Bibliotecario di Ateneo
dell'Università degli Studi di
Trieste.
Università degli studi di
Udine
http://www.uniud.it/didattica/se
rvizi_studenti/consultazione/bib
lioteche.
Il sito permette di effettuare
una ricerca nell'archivio del
sistema Bibliotecario
dell'Università degli Studi di
Udine.
Vita.it
http://web.vita.it/home/
Portale dell'associazione in cui
è possibile trovare
un'informazione indipendente e
aggiornata sul Terzo settore.
Volontari per lo sviluppo
http://www.volontariperlosvilup
po.it/index.htm
Rivista edita da un consorzio di
ONG (Organismi Non
Governativi) italiane, in cui
sono riportate inchieste
inedite, testimonianze dirette
dei volontari, ma anche
curiosità per la vita di ciascuno,
informazioni spicciole sui
consumi, l'arredamento, i viaggi.
Francesca Macuz
consulente CSV FVG
13
Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica
Giovedì 1 giugno 2006 si è
svolta una tavola rotonda
internazionale su "Trauma e
morti evitabili: dalla
prevenzione alla clinica"
organizzata dall'Associazione
per la cultura dell'emergenza
Ambulance Room Onlus.
Il moderatore dott. Erik Svab,
Coordinatore progetti UE di
collaborazione transfrontaliera,
ha ringraziato per l'ospitalità
offerta dalla Banca di Credito
Cooperativo del Carso di
Opicina che ha offerto al
presidente della Onlus, Stefano
De Vecchis, un kit per la
simulazione di traumi, ustioni e
ferite, strumento necessario
per le molteplici attività
dell'associazione riguardanti la
diffusione di una cultura
dell'emergenza sanitaria.
L'incidenza maggiore di traumi
con vittime o invalidità
permanente - ricorda De
Vecchis - si ha negli incidenti
stradali che nel 2002 sono stati
264.512 con 376.360 feriti,
8.000 morti e 16.000 invalidi
gravi permanenti.
Prevenire per evitare il trauma
vuol dire attuare tutte le
misure atte a garantire la
sicurezza per presa di
coscienza e non per obbligo di
legge passando per l'educare ad
un comportamento idoneo,
vigilare sul corretto uso delle
normative e delle sanzioni da
parte delle istituzioni.
Il dott. Francesco Ponti,
Dirigente Sezione Polizia
Stradale FVG, ricorda che a
Trieste nel 2005 ci sono
stati 512 incidenti rilevati dalla
Polizia Stradale e il 75% di
incidenza urbana.
Il concetto di velocità portatoci
dal progresso deve essere
assolutamente accompagnato a
criteri di sicurezza perché
essere alla guida ci trasforma e,
come in una sorta di giungla,
dove vige la legge del più forte,
il pedone, la carrozzina, il
ciclista, il cieco, possono
aspettare.
Per noi italiani è difficile
culturalmente ricostruire il
modo di vivere
nell'accettazione dell'altro e
nemmeno davanti al fatto che
cadere da un ciclomotore a 30
km/ora è come cadere dal
terzo piano a testa in giù ci
smuove per cercare di creare
un ambiente migliore per
strappare i nostri figli alla
morte.
Responsabile Servizio
emergenza Kranj - dove il
personale sanitario e i Vigili del
Fuoco agiscono di concerto
nell'emergenza e c'è
affiancamento anche nella
formazione, il tirocinio e
l'allenamento specifico.
È seguito l'intervento del Prof.
Giorgio Berlot, Direttore
Istituto Dipartimento Medicina
Perioperatoria Terapia Intensiva
Emergenza e collaboratore del
Servizio Elisoccorso FVG, che
ha illustrato come, per portare
l'ospedale al paziente nel più
breve tempo possibile,
l'elicottero sia il mezzo più
veloce e ci si avvalga per
questo servizio esclusivamente
di personale altamente
specializzato.
L'attività dell'elisoccorso nel
2005 è stata di 660 interventi
primari (81%) e 150 secondari
(19%).
Attualmente i tempi di
intervento sono lunghi perché
esiste un'unica base di partenza
per l'elicottero ed è a Brnik, si
prevede di realizzarne un'altra a
Maribor.
La maggior parte delle morti da
trauma è evitabile ma bisogna
prima contestualizzare
l'ambiente - conclude il Prof.
Berlot - e per ridurre il loro
numero bisogna che il
legislatore ponga limiti (es. per
velocità, uso del casco ecc.),
che ci sia un sistema di
controllo-repressione da parte
delle forze dell'ordine e
l'intervento sanitario infine è
subordinato al funzionamento
delle altre due entità.
Nella vicina Slovenia il sistema
di assistenza per le urgenze è
diverso da quello italiano spiega il Dott. Mitja Mohor,
14
Il sistema di soccorso con
elicottero in Slovenia è ancora
in fase progettuale e i mezzi
usati sono quelli militari
adattati all'uso e nel biennio
2003-2005 gli interventi sono
stati 313.
Daniela Borghesi
(Associazione Comaiuto)
Penombre: un'associazione di volontariato culturale
È nata da poco l'Associazione
Culturale Penombre. I soci
fondatori sono Edvino Ugolini
di Trieste e Pino De March di
Bologna, che sono anche tra i
fondatori della Rete degli
Artisti contro le guerre, nata
nel 2004. Il presidente della
nuova associazione è Edvino
Ugolini, già presidente e socio
fondatore dell'Associazione
Vortici. Penombre è
un'associazione di artisti che
opera nei vari campi della
cultura e si propone di
promuovere il discorso della
solidarietà sociale tramite il
linguaggio dell'arte, anche in
campo internazionale.
L'associazione ha già
organizzato e promosso varie
iniziative tra cui elenchiamo: il
simposio su Pier Paolo Pasolini,
nell'anniversario della sua
morte, che si è svolto in
dicembre a Bologna e a cui
hanno partecipato personalità
della cultura locale. Altre
iniziative dell'associazione: la
raccolta di fondi per la
popolazione del Kashmir
pakistano colpita dal sisma di
ottobre, che oltre a provocare
migliaia di vittime ha creato
milioni di persone senza tetto.
L'associazione ha promosso la
raccolta di fondi a livello locale,
tramite banchetti e in
occasione di eventi pubblici. In
questo ambito, Penombre ha
organizzato un concerto per il
Pakistan svoltosi in marzo al
Teatro Miela di Trieste. È stata
avviata anche una raccolta di
materiale didattico e di
medicinali, coinvolgendo anche
il Centro Servizi Volontariato di
Trieste, l'Università delle Libere
Età Auser, scuole (la Scuola
Elementare Giacomo Venezian
di Prosecco, in particolare, ha
raccolto una quantità enorme
di quaderni, matite, penne e
quant'altro) e Parrocchie. I beni
raccolti sono stati spediti,
insieme ad altro materiale
destinato ad un ospedale della
zona colpita dal terremoto, a
cura della SPES di Trieste, che
ha un progetto in quella zona.
15
L'associazione fa parte della
Rete nazionale degli Artisti e
collabora alle iniziative in
campo nazionale e
internazionale che la stessa
Rete promuove. In questo
ambito, ha partecipato al
recente Forum Sociale Europeo
che si è tenuto ad Atene,
proponendo una giornata
internazionale per
l'indipendenza dei popoli da
tenersi il 4 luglio.
Penombre ha già in programma
altre manifestazioni per l'anno
in corso, tra cui la
partecipazione al Festival
Internazionale del Munzur nel
Kurdistan turco, in luglio, e la
partecipazione al Forum
Europeo degli Umanisti a
Lisbona, in settembre.
Edvino Ugolini
Associazione Penombre
Rete Artisti
Indirizzi utili:
www.edvinougolini.it
www.penombre.splinder.com
www.bloggersperlapace.org
Bullismo: male giovanile del ventunesimo secolo.
Ma è vero?
L'Associazione "Io Tu Noi Voi
Donne Insieme" , con sede in
Udine in Via della Roggia 91, ha
pubblicato nel Marzo del 2006 i
risultati di una ricerca attuata in
collaborazione con il Comune
di Ampezzo sul tema del
bullismo (dall'inglese "bullyng":
comportamento vessatorio
esercitato attraverso violenze
psicologiche e fisiche all'interno
di un gruppo verso un
individuo che si intende isolare,
emarginare od allontanare: in
italiano, sinonimo di
maltrattamento): grazie alla
cortesia della Presidente
dell'Associazione, sig.ra
Eleonora Baldacci, possiamo
proporvi le conclusioni di un
lavoro che fra il mese di marzo
e quello di dicembre del 2004
ha raccolto in 56 plessi
scolastici equamente ripartiti
fra le quattro province della
nostra Regione un campione di
2651 questionari, compilati da
ragazzi frequentanti sia scuole
elementari che medie, costituiti
da 28 domande/intervista
organizzate in quattro sezioni:
una informativa riguardante la
scuola e la classe frequentata,
una seconda sulle relazioni
interpersonali dell'intervistato
con i coetanei, una terza sul
significato di "prepotenza" a
evitare fraintendimenti, l'ultima
relativa a eventuali prepotenze
subite e/o agite dall'intervistato
sia in ambito scolastico che
extrascolastico,accompagnate
da eventuali comunicazioni con
il mondo adulto (insegnanti,
familiari) in merito alle
prevaricazioni subite.
Ma lasciamo la parola alla
Baldacci per le conclusioni del
lavoro:
"Nei primi anni sessanta,
l'economia "tirava", ma non
abbastanza, ed allora i guru
internazionali hanno deciso che
si doveva ampliare il potere
d'acquisto delle famiglie, e che
quindi, poiché era impensabile
alzare gli stipendi agli uomini, si
dovevano spingere le donne a
sentirsi realizzate nel lavoro. Il
giochetto era micidiale, nei film
Luce e negli spot televisivi si
cominciò a pubblicizzare la
felicità della donna lavoratrice
che, con il suo stipendio,
permetteva alla famiglia un
tenore di vita agiato. In questo
modo si è giocato con le donne
che non hanno scelto di
diventare lavoratrici
liberamente, per convinzione
propria, bensì su suggerimento
occulto altrui.
In questo modo, però, si creava
un nuovo problema: la gestione
dei figli! Nuova alzata d'ingegno
dei Tiranni, ma occulti questa
volta. Come già detto il gap che
divideva le generazioni era
profondo,quindi non era
possibile far gestire i figli dai
nonni, di cui si sconfessava la
linea educativa. Saggio sarebbe
stato trovare il modo di far
sentire gli uomini bravi se
collaboravano alla gestione
della casa-famiglia. Ma
figuriamoci, ne sanno qualcosa
quegli uomini degni di tale
nome che uscivano con i figli in
carrozzina: erano schiacciati dal
disprezzo! Il potere era allora
totalmente maschio, e chi lo
gestiva non era certo propenso
a zappettarsi i piedi con la
teoria della collaborazione o
suddivisione delle fatiche ed
allora dal cilindro del cappellaio
matto uscì il dottor Spock. Il
dottor Spock si è inserito
magnificamente in quel
momento storico, e mai
pedagogo avrà tanto successo!
Abbiamo detto che eravamo
orfani di un sistema educativo
vero? Eravamo anche alla
ricerca di altro, gli uomini
continuavano a mettersi le
pantofole o ad andare al bar, e
16
le donne si ritrovavano con il
doppio lavoro e ferocemente
criticate da madri e suocere,
perché la casa non era uno
specchio. Il dottor Spock
scaricava questi genitori da ogni
senso di colpa, perché perdere
tempo ad educare i figli, a
sostenere scontri di volontà
con piccolini alti neppure un
metro? Liberi dovevano essere,
qualsiasi danno avessero
combinato era
semplicemente creatività; guai a
dire a un bimbo "guarda che se
tu fai questo, poi devi aspettarti
quest'altro": era ricatto; che la
vita ti faccia poi pagare tutti i
costi delle tue azioni, non era
contemplato, e così i bambini
non ebbero più né esperienze,
né barriere ed in realtà si
sentirono "non interessanti".
Forse questa non era la
metodologia educativa di tutti,
ma certamente dei più. Un
esempio? Ricordo che un
giorno una mia vicina di casa
venne a suonare il campanello,
raccontandomi che lei e le altre
tre madri della palazzina mi
avevano molto criticata (le
sentivo anch'io dire che mi
interessavo di forme educative
perché non amavo i miei tre
figli, in quanto madre adottiva),
ma quel giorno un loro figlio le
aveva lasciate senza fiato,
intervenendo nei loro discorsi
e dichiarando a chiare note:
"State zitte, se qui c'è una
madre, quella è la signora
Eleonora, perché a lei interessa
cosa fanno i suoi bambini, voi
siete tre mozzarelle mosce!"
Ora quei bambini sono
diventati degli adulti inseriti
ovunque nel mondo lavorativo,
e per di più padri e madri; non
hanno avuto una formazione,
cosa possono trasmettere? E
per di più, cosa si trascinano da
vecchie culture, fatte nuove dai
media?
Bulli? Si guardi ad esempio la
pubblicità di un noto gestore di
telefonia mobile, con i tre
"poveretti" che , divertendosi in
modo immaturo, finiscono
sempre per picchiarsi! Si pensi
che ad un certo punto accanto
ai Tex Willer ed all'Intrepido
con vincenti i personaggi
positivi, è apparso Diabolik,
soppiantando ad esempio
l'Intrepido! Non sono certo
segni di quieto vivere! Senza
considerare le proposte tv per
cui al posto di Perry Mason o
Sherlock Holmes, che
comunque si facevano invidiare
per la loro acutezza mentale,
ci hanno ammannito i vari
"scazzottatori" che risolvono
tutto con un pugno.
I biologi naturalisti dicono che
l'evoluzione delle masse è
dovuta al "propagarsi"
dell'intelligenza, che fino alla
rivoluzione francese la
stragrande maggioranza del
popolo era "bue"perché non
solo ignorante per mancanza di
istruzione scolastica, ma perché
il suo potenziale intellettivo era
ridotto, e che per questo era
così facilmente manovrabile.
Quindi, il gioco che hanno fatto
i vari "grandi vecchi",
personaggi neppure troppo
occulti che, attraverso un
preciso disegno, sempre su
17
base economica, conducono il
mondo, è chiaro: se siamo
soggetti pensanti indipendenti,
siamo pericolosi, quindi
rispondendo ai bisogni con
immediatezza,senza lasciarci
molto riflettere (il pugno è più
veloce del ragionamento), ci
hanno portati
all'"imbecillità"della violenza,
pronti a ricevere qualsiasi
messaggio ed a comportarci
come loro vogliono.
Cosa dicono i nostri bambini?
Il 70% di essi dichiara che, pur
avendo adottato almeno una
volta comportamenti da bullo,
non è mai stato ripreso dagli
insegnanti!
Questo è dichiarato
soprattutto dai pre-adolescenti.
Sempre questi ultimi, per il 72%
sembrano non averne mai
parlato con i genitori, a quanto
pare né per confrontarsi né per
vantarsi. Sono evidentemente
cifre che parlano chiaro del
distacco generazionale:
dimostrano che camminiamo in
due mondi diversi, paralleli
forse, ma che appunto come
due linee parallele non si
incontrano per nulla. I genitori
non sanno che figli hanno, gli
insegnanti evitano di guardarli,
basta che stiano zitti e buoni
durante la lezione, quindi,
interventi educativi zero! Ma
che genitori siamo noi? Dove
sono i nostri doveri educativi?
Un po' meglio andiamo con i
genitori degli alunni delle
scuole elementari.
Questi ultimi dichiarano infatti
(il 43%, contro un 21% delle
scuole medie inferiori), di
essere stati richiamati, dai
genitori appunto, almeno una
volta, e costretti a giustificare il
loro comportamento: questo fa
sperare che si affacci sul
palcoscenico della vita una
nuova specie di adulti, più
attenti e con caratteristiche
sociali più evolute.
A mio avviso il grosso
problema non è tanto
l'incapacità educativa, quanto la
presenza di possibili educatori
per i genitori che aiutino questi
ultimi a uscire dall'impasse.
Farò un esempio: lo scorso
anno come Associazione
abbiamo proposto ad un
Ambito comunale di far venire
una serie di esperti, noti in
tutta Europa, affinché lavorando
con genitori e insegnanti
insegnassero loro ad ascoltare i
bambini, soprattutto
proponendosi in modo
emotivo. Dirò ancora che
l'ascolto emotivo è la frontiera
più evoluta per rapportarsi con
i minori, perché attraverso
questa metodologia, si può
colloquiare con i sentimenti
comprendendo anche le parole
non dette.
Ebbene: l'équipe, che ha
valutato il progetto assieme a
molti altri, lo ha scartato
perché, a suo dire, non ne
beneficiavano i bambini. Se
questi sono gli esperti che ci
devono insegnare e hanno in
mano le risorse disponibili,
poche speranze ci rimangono.
Speriamo che la capacità di
elaborazione della gente
comune, l'amore per i loro figli,
le lezioni che la storia
giornalmente ci commina,
possano operare dove chi si è
messo in cattedra, in ogni
senso (come gli esperti di cui
sopra), non arriva.
Ma, bulli chi?
L'Associazione "Io Tu Noi Voi Donne
Insieme"
18
Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova
nell'ambito della salute mentale
A Gorizia, tra gli alberi secolari
ed i vecchi padiglioni del Parco
Franco Basaglia, che
racchiudono in sé i segreti del
passato, le stagioni che si sono
avvicendate, lo stravolgimento
di grandi eventi storici,
l'espressione dei volti di chi, lì
rinchiuso, ha trascorso la sua
intera esistenza, il rumore di un
dolore senza parole, c'è uno
stabile in mattoni, con la porta
da poco tinteggiata di giallo,
capace di parlarci di una storia
nuova, di raccontarci una
possibilità.
Questa è la sede del nostro
laboratorio di grafica che,
promosso e sostenuto
dall'URASaM FVG, con
l'appoggio del DSM-ASS N°2
Isontina, nell'ambito
dell'iniziativa regionale SI
LAVORO ed inserito nel Piano
di Zona 2006-2008 del
Comune di Gorizia, è nato
all'interno di un progetto di
inserimento lavorativo per
persone in condizione di
fragilità esistenziale, da tempo
fuori dal mercato del lavoro, e
si è sviluppato, acquistando via
via vigore, fino a prendere la
forma di una sperimentale,
piccola impresa sociale, in cui
l'attività è gratificante ed è
gestita in un contesto motivato
e protetto, in modo tale da
favorire lo sviluppo delle
risorse degli individui.
La scommessa dell'URASaM è
stata quella di provare a
sperimentare un cambiamento
nel mondo del lavoro, affinchè
questo non risulti avulso dal
contesto naturale di vita, ma si
configuri come un parte
integrante del processo di
sviluppo della personalità, che si
concretizza attraverso la
conoscenza di sé, dell'altro, dei
diversi contesti di vita e del
territorio.
19
Il termine graphicamente è
stato scelto dai nostri ragazzi
con la speranza che esso possa
veicolare il nucleo profondo di
significati emersi nel corso della
nostra esperienza: si può fare
grafica in modo innovativo,
intraprendendo il rischio della
novità, tracciando sentieri
alternativi ricchi di possibilità,
dando fiducia alla creatività
anche di chi si trova in un
momento di difficoltà.
Nel nostro laboratorio, aperto
dal lunedì al venerdì con orari
flessibili, lavorano due ragazzi,
seguiti quotidianamente da un
tutor di mestiere, esperto di
grafica ed attento osservatore
dei segnali dei ragazzi, da un
operatore che cura la parte
socio-educativa e trascinati con
forza ed entusiasmo dal
coordinatore del progetto che
offre quotidianamente idee e
promuove i prodotti grafici così
realizzati.
Vengono prodotti, con buona
competenza tecnica, prodotti
originali e curati nei minimi
dettagli, talmente interessanti
che anche noi siamo rimasti
piacevolmente stupiti del
risultato.
Questa esperienza ha offerto a
tutti noi la possibilità di
pensarci in modo diverso, di
sentirci preziosi e prendere
coscienza che quello che
stiamo facendo è unico e
pregiato. Abbiamo pensato che
quello che ci è successo è un
po' quello che capita ai
diamanti: abbiamo avuto
bisogno di essere cercati,
trovati e che qualcuno ci
aiutasse a toglierci di dosso le
sovrastrutture che portavamo
da tempo, perché si potesse
vedere la luce ed il valore di cui
ciascuno di noi è portatore. Per
questo ci siamo uniti in una
Associazione che abbiamo
voluto chiamare "La Saga dei
Diamanti".
Abbiamo pensato fosse
importante raccontare di
questo nostro progetto pilota,
che attualmente gode anche della
collaborazione del CSV FVG,
perché ci sembra una
significativa testimonianza di
come si possa tentare di gestire
la sofferenza mentale sul
territorio, in collaborazione con
l'Azienda Sanitaria, aiutando le
famiglie a sostenere la
problematicità del disagio
psichico, cercando di
contrastare la tendenza
all'esclusione sociale in cui esso
spesso scivola, ed offrendo una
esperienza piacevole e ricca di
significati. Con la speranza che
nella memoria del Parco Franco
Basaglia resti anche una traccia
di questo nostro tentativo
sentito come possibile, che ha
visto la partecipazione
appassionata di noi tutti alla
realizzazione di un progetto
comune, fatto di una
quotidianità più dignitosa,
costruita, giorno per giorno
assieme.
Nel contesto del Laboratorio
di grafica è stato recentemente
iniziato un ulteriore laboratorio
per la predisposizione di siti
Internet, che vede la
partecipazione di persone con
diverso disagio e permette all'
Associazione di operare in
modo interattivo ed
interdisciplinare con soci
volontari che possono essere
utenti, operatori, cittadini,
studenti, etc., favorendo nel
breve/medio periodo
un'integrazione sociale basata
sulla collaborazione e sul
comune operare.
Se voi che leggete l'articolo
desiderate comunicare con noi,
potete contattarci ai seguenti
indirizzi:
email:
[email protected]
tel. 0481- 240077
sito web: www.urasamfvg.com vedi pagina
Laboratori e forum
Invitiamo inoltre a contattarci
per realizzare prodotti grafici e
tipografici, sostenendo il nostro
progetto in modo sostanziale.
Gabriella De Simon
Presidente Urasam Fvg
20
Giovani e poesia al Castello di Duino
Castello di Duino, 26 marzo,
una bella giornata di primavera.
Sono quasi le 16 e nella Sala
delle conferenze affluisce,
numerosissimo fino a riempirla
completamente, un pubblico
"colorato" di giovanissimi,
giovani e meno giovani, tutti
desiderosi di partecipare alla
premiazione di un concorso
che, rispettando il valore
competitivo di uno standard
letterario molto elevato,
conserva la genuinità dell'
"incontro": è l'incontro fra i
giovani poeti del mondo,
fortemente voluto dagli
organizzatori del concorso,
Gabriella Valera Gruber e
Ottavio Gruber, sostenuto
dall'Associazione promotrice
nella quale essi prestano lavoro
volontario, il Club Zyp, accolto
con gentilezza nella propria
"casa" dal Principe Carlo
Alessandro della Torre e Tasso,
e calorosamente reso possibile
da tutti quanti sostengono
l'iniziativa: gli Hotels triestini
(Alla Posta, Al Viale, Colombia,
Continentale, Filoxenia, Italia,
Jolly, Miramare, Novo Impero,
Roma, Star Hotel Savoia, Dama
Bianca di Duino) che hanno
accolto i poeti venuti da
lontano, i privati che
sponsorizzano l'iniziativa
(Friulia Lis di Udine, E-Emotion
Media di Napoli, Dumeilauno
Agenzia Sociale, SIOT,
Erboristeria Antichi Segreti, le
librerie Einaudi, Giulia, In der
Tat, La Fenice, Nero su Bianco)
gli enti pubblici, che con
patrocini, collaborazioni e
sostegni la supportano
(Presidenza della Repubblica,
Ministero degli Esteri, Regione
Friuli Venezia Giulia- Area
Cultura, Centro Servizi per il
Volontariato del FVG, Comune
di Trieste- Assessorato alla
Cultura, Comuni di Duino,
Muggia, San Dorligo, Sgonico,
Monrupino, Provincia di Trieste,
Comune di Roma, Ordine dei
giornalisti FVG, Università di
Trieste, Commissione
UNESCO, ALUT), per non dire
della Ibiskos editrice di A.
Risolo e della Camera di
Commercio di Trieste, già parte
importante del successo della
prima edizione e che di nuovo
ci accompagnano. Sempre
particolarmente significativa poi
la collaborazione del Collegio
del Mondo Unito di Duino, il
cui coro guidato dal maestro
Stefano Sacher e diretto da una
giovane studentessa del
Collegio, ha aggiunto festa alla
festa durante la cerimonia.
Di fatto in sole due edizioni il
Concorso ha coinvolto almeno
80 paesi del mondo: 800 i
partecipanti nella seconda
edizione da 70 paesi.Vincitori
dei primi tre premi sono stati
la statunitense Katrice Y.
Williams, la portoghese
Catarina Almeida de Nunes e la
kazakhstana Natalia
Abdulavieva, le cui poesia sono
state lette con grande
commozione nelle loro lingue
originali: si tratta di uno dei
segni distintivi di questo
concorso che si onora della
collaborazione di una giuria di
critici letterari e poeti esperti
ciascuno in molte lingue così
che tutte le poesie vengono
valutate nella lingua in cui sono
state inizialmente concepite. Al
nigeriano Nsikak Obot Ekanem
è andata la medaglia concessa
al Concorso dal Presidente
della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi, a Stefano Scarfagna, di
16 anni, la targa del Centro
UNESCO di Trieste, a Cecilia
Anesi del Collegio del mondo
Unito di Duino, la targa ALUT
(Associazione Laureati
Università di Trieste); fra i
segnalati giovani da Italia,
Germania, Slovenia, Francia,
21
Cina, Canada, Australia,
Portogallo, Bulgaria, Repubblica
Ceca, Sud Corea, Ecuador,
Spagna. Le loro poesie
verranno pubblicate in volume
bilingue (ancora dono Casa
Editrice Ibiskos di A. Risolo).Va
ricordato che il libro "Il gesto
della Memoria/The Gesture of
the Memory", risultato della
prima edizione è ora in
ristampa, distribuito in tutto il
mondo e venduto a favore della
Fondazione Luchetta-OtaD'Angelo-Hrovatin per i
bambini vittime delle guerre.
Ora è in pubblicazione il libro
contenente le poesie dei
vincitori e selezionati della
seconda edizione, che ancora
una volta sarà pubblicato
gratuitamente dalla stessa
editrice e verrà venduto con
ricavato devoluto ai progetti
umanitari della Fondazione. La
presentazione ufficiale del libro
è già fissata per il giorno 22
settembre nella sala Auditorium
del Revoltella, gentilmente
concessa dalla direttrice Masau
Dan. Anche in quella occasione
molti giovani poeti del mondo
saranno presenti, a rinnovare
l'incontro fra popoli e culture. Il
libro, di alto profilo letterario,
sarà certamente un successo:
un successo di tutti, un
successo della solidarietà che
richiede un impegno: quello di
riuscire a crescere fino ad
ottenere i mezzi necessari
perché almeno tutti i vincitori
possano partecipare
realizzando a Trieste e nella
regione Friuli Venezia Giulia un
evento che le segnali
nell'"Euroregione" come un
luogo di poesia che accoglie nel
suo abbraccio pieno di storia
questo futuro straordinario
rappresentato dalle speranze e
dagli ideali che la giovane
poesia del mondo reca in sé.
Abbiamo già incontrato le
rappresentanze diplomatiche di
molti paesi stranieri in
conferenza stampa, sia a Trieste
che a Roma (sostenuti dal
sindaco d Roma W.Veltroni) e
siamo convinti che la sinergia
cultura/politica/ economia
possa essere forte e
positivamente orientata.
Un grande spontaneo applauso
ha accolto, durante la cerimonia
di premiazione, la dichiarazione
di questo nostro impegno:
dobbiamo dunque soltanto
proseguire tutti insieme verso
l'obiettivo di questa
realizzazione.
Gabriella Valera Gruber
(Associazione Poesia e solidarietà)
È ORA DI ANDARE A CASA
PURIFICAZIONE
Il sole è tramontato
immergendo la sua ultima fiamma,
l'ultima pallottola della sera
ha siglato l'ultima vittima di oggi,
un'ora fa.
È ora di andare a casa
Stasera la luna cammina sull'acqua,
sulla sua tela interminabile,
cristallina e pura.
Acqua, indecisa e immateriale,
scorri via diafana nei rivi,
portando via con te l'ultima goccia,
l'ultima goccia che nell'immenso mare
si fonde nell'azzurro più vero.
Quella goccia, quella goccia la sentii io
mesi addietro, quando percepii la sua
essenza
sulla mia pelle.
Una ad una, miriadi di gocce resero
intensi quei momenti,
in cui intravidi la luna camminare,
sull'acqua.
È tanto tempo che s'udì l'ultima pioggia.
Da allora, acqua, ti chiedo:
purificami.
L'ippopotamo si muove lento,
con aria di trionfo intermittente,
in mezzo, attorno a palpitanti
camicie e scarpe gonfie di morte.
Il gas fumogeno bolle lentamente.
Le lacrime si sono seccate nel cuore
o raffreddate nella morte.
Colpi di fucile riempiono lo spazio
tra chi è mutilo e chi piange un lutto,
È ora di andare a casa.
Un uomo nero lascia cadere
una bottiglia di brandy rubata
Corre con la vita tra le mani
Il poliziotto appoggia l'oasi alle labbra
si asciuga la bocca sulla manica della mimetica
È ora di andare a casa.
Stanotte si toglierà l'uniforme
Indosserà il pigiama
Giocherà con i figli
Farà l'amore con sua moglie.
Domani è giorno di paga.
Ma adesso è ora di andare a casa.
È ora di andare a casa.
Nsikak Obot Ekanem (Nigeria)
22
Costanza Sfiligoi (Trieste)
Il vento delle nostre idee: associazioni e
protagonismo
Questo progetto nasce da due
esigenze distinte e altrettanto
importanti. La prima esigenza
riguarda il protagonismo delle
persone, il bisogno di
esprimere le proprie idee e la
volontà di poter contare
attraverso le loro azioni. La
seconda esigenza riguarda le
associazioni che propongono le
proprie attività al loro esterno,
che sono riconosciute ed
apprezzate per questo, ma che,
tuttavia, stentano a trovare
nuovi soci e finiscono per
diventare dei club "privé". In
realtà, queste due esigenze
s'incrociano spesso in una
soluzione comune, perché la
persona, che vuole esprimere
un suo pensiero, un bisogno o
un desiderio, cerca il confronto
con altre persone e, quindi,
gruppi organizzati (associazioni)
nei quali poter condividere il
suo pensiero, avere risposte
per i suoi bisogni, realizzare il
suo desiderio.
Nella storia esistono molti
esempi di questi percorsi:
percorsi di cura, di
emancipazione personale, di
crescita sociale, di crescita
corporativa e di impegno
politico. Il nostro progetto,
esemplificato in tabella, parte
da queste considerazioni e
pone alcuni interrogativi:
- Le associazioni riconoscono
una loro comunità di
appartenenza e, a loro volta,
sono riconosciute nella
comunità in cui operano?
- Le associazioni coltivano il
loro radicamento nella
comunità e comunicano
attivamente le motivazioni del
loro esistere?
- Le persone che si impegnano
nell'associazione sono
riconosciute anche nella
23
comunità?
- La ricerca del rapporto con
l'istituzione favorisce le
adesioni di nuovi soci
all'associazione?
Potremmo aggiungere anche
altri interrogativi, ma già questi
ci consentono di proporre ai
cittadini ed alle associazioni
alcune questioni che vorremmo
affrontare con questo progetto.
La prima questione riguarda il
protagonismo delle persone,
inteso come "esserci" ed essere
riconosciute per questo.
La seconda questione riguarda
la capacità delle associazioni di
mettere al centro del loro
operato la persona e la sua
scelta di condividere un
progetto comune.
La terza riguarda la capacità di
riproporre in modo critico e
creativo l'idealità originaria
dell'associazione.
L'ultima questione, che forse in
parte raccoglie tutte le altre è
la capacità delle associazioni di
essere protagoniste nella loro
comunità.
Il nostro progetto, fatto in
collaborazione con il Centro
Interprovinciale Servizi per il
Volontariato, ha la presunzione
di proporre in modo forte
questi interrogativi e queste
problematiche e di disegnare
un percorso di attivazione
sociale. Sono previste 3 fasi
successive (3 moduli formativi)
in modo da partire da incontri
iniziali di approfondimento per
arrivare all'attivazione locale di
alcune iniziative.
LE TRE FASI DEL
PROGRAMMA FORMATIVO
Primo modulo formativo:
PER UN'AZIONE
COMUNITARIA
Si tratta di un modulo
formativo che ha l'obiettivo di
coinvolgere le associazioni e di
promuoverne il protagonismo
nell'attivare le reti informali
della comunità. In questa fase
del progetto è prevista una
giornata pubblica nella quale le
associazioni potranno
promuovere le loro attività.
Alla fine di questo primo
modulo, un gruppo di volontari,
in rappresentanza delle loro
associazioni, parteciperà
all'organizzazione del secondo
modulo formativo.
conoscenze e gli strumenti per
poter operare nella comunità
nell'ottica dell'integrazione e
della progettualità condivisa.
Alla fine di questo secondo
modulo, i partecipanti
formuleranno delle ipotesi di
progetti da attivare nel terzo
modulo. A questo punto del
programma, è previsto il
coinvolgimento di altri soggetti
della comunità con i quali le
associazioni cercheranno di
attivare dei progetti utili alla
comunità.
Terzo modulo formativo:
FORMAZIONI IN AZIONE
NELLA COMUNITÀ
LOCALE
È il modulo finale che deve
portare le associazioni e le
persone coinvolte ad
organizzare e a realizzare dei
progetti specifici ed utili alla
comunità.
Si tratta di moduli formativi
brevi caratterizzati da una
breve formazione finalizzata
all'inizio concreto del progetto
nel corso del 2006.
Pietro Zolli
Secondo modulo
formativo: FORMAZIONE
ALL'AZIONE
In questo secondo modulo
saranno approfonditi i temi
relativi alla solidarietà e al
protagonismo delle persone e
delle associazioni nella loro
comunità. In particolare,
saranno illustrati le teorie, le
24
Missione di cooperazione internazionale sanitaria a
Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia)
Alla fine degli anni '90,
numerosi soldati italiani
impegnati in operazioni militari
nell'ex Jugoslavia morirono
colpiti da una forma di
leucemia fulminante . La stessa
sorte toccò a militari di altri
paesi (Francia, Portogallo,
Olanda, per non citarne che
alcuni). Si iniziò a denunciare
allora (e non si è più smesso)
l'uso massiccio di armi
all'uranio impoverito fatto dalla
Nato e dall'esercito americano
in quel conflitto come in altri
scenari di guerra (Iraq, Somalia,
Afghanistan, ecc.).
In Bosnia, durante l'operazione
di bombardamento (la
cosiddetta Resolute Response),
durata circa due settimane, per
reazione alla pressione
dell'allora esercito federale
jugoslavo (JNA) su Sarajevo
furono sparati più di 10 mila
proiettili di questo tipo.
Oggi, il reparto di Ematologia
dell'ospedale di Banja Luka,
nella Repubblica Serba di
Bosnia, è l'unico punto di
riferimento per la diagnosi e il
trattamento delle leucemie
pediatriche, patologia tanto
diffusa in quel territorio da far
ipotizzare che una simile
incidenza sia dovuta "a fattori
ambientali o allo spostamento
della popolazione da un'area
all'altra" (cfr "Il Piccolo" di
Trieste del 26 aprile 2005). Ma
"fattori ambientali" e
"spostamento della
popolazione" sembrano
eufemismi per dire guerra,
bombardamenti, popolazioni in
fuga, drammi lontani solo pochi
anni, e iscritti probabilmente
oggi nei corpi e nei destini di
tanti bambini.
La particolare situazione
epidemiologica da un lato,
l'insufficienza delle strutture
sanitarie dall'altro, hanno
sollecitato l'anno scorso un
importante intervento di
cooperazione internazionale,
conclusosi con la consegna alle
autorità comunali e sanitarie di
Banja Luka di un apparecchio
Hemonetics MCS. Si tratta di
un separatore cellulare,
necessario al prelievo di
piastrine, plasma e cellule
staminali, da trasfondere a
bambini leucemici in
chemioterapia presso il Centro
Clinico di Ematologia Pediatrica
di Banja Luka, diretto dalla
amica dottoressa Jelica
Predojevic.
Unit) - G 9 dell'EUFOR (Forza
Europea di Pace) formate dai
nostri Carabinieri sempre ben
voluti ed accolti con calorosa
simpatia da tutte le etnie
presenti sul territorio.
Il complesso macchinario, del
valore di circa 25.000 euro, è
stato acquistato dall'Istituto
Burlo Garofolo di Trieste
(IRCCS) grazie ad un
finanziamento ad hoc della
Regione Autonoma Friuli
Venezia Giulia, e trasportato
prima a Sarajevo e
successivamente a Banja Luka,
anche con il determinante
contributo delle unità di scorta
dell' I.P.U. (International Police
In questa importante missione
umanitaria, coordinata
dall'attuale direttore del
Centro Servizi Volontariato, il
CSV ha offerto tutto il
supporto logistico e
organizzativo, assicurando
anche la gestione in sicurezza
dell'operazione ed il necessario
interpretariato, il tutto a titolo
gratuito e senza alcun onere
per il CSV stesso.
25
La consegna dell'apparecchio è
stata effettuata dal
coordinatore del Dipartimento
Trapianti del Burlo, dottor
Marino Andolina, da alcuni
volontari delle associazioni
Spes e ASIT (entrambe di
Trieste), e dall'allora consulente
del CSV Dario Mosetti, da
lungo tempo profondo
conoscitore della complessità
dello scenario balcanico.
Un ulteriore intervento di
verifica e supporto è stato
ripetuto quest'estate da parte
del dott. Andolina e dall'attuale
direttore del CSV Mosetti con
un incontro specifico con il
ministro della Sanità della
Republika Srpska di Bosnia,
dott. R. Skrbic, e con lo staff
ospedaliero, al fine di
organizzare una clean room ed
un intervento di formazione in
loco, e successivamente a
Trieste, presso l'Istituto B.
Garofolo nonché per fornire
assistenza tecnica agli operatori
sanitari, al fine di poter
effettuare trapianti di midollo
osseo in Bosnia.
Luchetta, Ota, D'Angelo,
Hrovatin di Trieste1 , che opera
da anni nei Balcani (Serbia,
Bosnia, Kosovo, Albania) ed in
altri punti caldi del pianeta
(Afganistan, ecc.) a favore dei
bambini vittime della atrocità
della guerra, nel rispetto delle
diversità etniche, politiche o di
fede religiosa, anche attraverso
due case di accoglienza a
Trieste.
L'atto di solidarietà per quanto
concerne la parte logistica ed
economica è stato e verrà
sostenuto dalla Fondazione
Marino Andolina
Membro della Fondazione Luchetta,
Ota, D'Angelo, Hrovatin
Va precisato, infine, che si è
trattato anche di un concreto
ed operativo esempio di
solidarietà, in omaggio ad un
amico di noi tutti, che non è
più con noi.
Manuela Patella
Centro Servizi Volontariato Friuli
Venezia Giulia
26
1La Fondazione nasce
all'indomani della tragedia di
Mostar (1994) quando gli inviati
della RAI Marco Lucchetta,
Alessandro Ota e Dario
D'Angelo vennero uccisi
mentre stavano realizzando uno
speciale per il Tg1 sui bambini
vittime della guerra nell'ex
Jugoslavia. Il quarto operatore
dell'informazione, Miran
Hrovatin venne a sua volta
ucciso in agguato in Somalia
mentre realizzava, con la
giornalista Ilaria Alpi, un
reportage per il Tg3.
+ dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005
A seguito dell'entrata in vigore
delle disposizioni contenute
nell'articolo 14 del decreto
legge n. 35/2005, convertito con
modificazioni dalla legge n.
80/2005 (la cosiddetta + dai versi), sia i contribuenti (privati
e operatori commerciali) che
intendono effettuare erogazioni
liberali nei confronti delle
ONLUS sia le ONLUS stesse si
dovranno confrontare con
nuove regole in merito alla
possibilità di
detrazione/deduzione delle
erogazioni liberali medesime.
La nuova norma prevede, nel
dettaglio, quanto qui di seguito
riportato:
Soggetti beneficiari della
deduzione (soggetti
erogatori)
In base al comma 1 dell'art. 14
del decreto di cui sopra, i
soggetti ammessi a fruire della
deduzione fiscale delle somme
erogate sono:
1. le persone fisiche soggette
all'IRPEF (IRE) (anche per le
erogazioni effettuate
nell'esercizio di impresa);
2. le società di capitali e gli enti
soggetti all'IRES indicati nell'art.
73 del TUIR (SPA, SApA, SRL,
cooperative, enti commerciali e
non commerciali).
Ne deriva che restano esclusi
dalla deduzione in commento
le società di persone (SNC,
SAS e società semplici) ed i
soggetti ad esse assimilati.
In base al comma 1 dell'art. 14
del decreto di cui sopra, i soggetti
ammessi a fruire della deduzione
fiscale delle somme erogate sono:
1. le persone fisiche soggette
all'IRPEF (IRE) (anche per le
erogazioni effettuate nell'esercizio
di impresa);
2. le società di capitali e gli enti
soggetti all'IRES indicati nell'art.
73 del TUIR (SPA, SApA, SRL,
cooperative, enti commerciali e
non commerciali).
Ne deriva che restano esclusi
dalla deduzione in commento le
società di persone (SNC, SAS e
società semplici) ed i soggetti ad
esse assimilati.
Soggetti destinatari delle
erogazioni liberali
Il decreto contiene un'elencazione
tassativa dei soggetti che possono
ricevere le erogazioni liberali
deducibili:
- tutti quelli che possono
qualificarsi Onlus ai sensi del
D.Lgs 460/97 (tra cui le
associazioni di volontariato iscritte
al registro regionale);
- Associazioni di promozione
sociale iscritte nel registro
nazionale di cui alla legge n.
383/2000;
- Fondazioni e associazioni
riconosciute aventi per oggetto la
tutela, promozione e
valorizzazione dei beni di
interesse artistico, storico e
paesaggistico di cui al Dlgs n.
42/2004.
Limiti di deducibilità delle
erogazioni liberali
Le erogazioni liberali in
argomento possono essere
effettuate in denaro o in natura
e sono deducibili dal reddito
complessivo del soggetto
erogatore nel limite del 10%
del reddito complessivo
dichiarato e, comunque, nella
misura massima di 70.000,00
euro annui.
Ne discende che l'importo
massimo di 70.000,00 euro
opera solo qualora il reddito
complessivo del soggetto erogante
sia uguale o superiore a
700.000,00 euro.
Qualora, invece, il reddito
complessivo del soggetto erogante
sia inferiore a 700.000,00 euro il
limite che si
27
deve applicare è sempre il 10%
del reddito stesso.
Modalità di effettuazione
delle erogazioni liberali in
denaro
La circolare dell'Agenzia delle
Entrate n. 39/E del 19 agosto
2005 afferma che, in analogia
con quanto già previsto per la
generalità delle erogazioni
liberali a favore delle ONLUS,
le erogazioni liberali sono
deducibili solo se i relativi
versamenti sono eseguiti
tramite banca o ufficio postale.
In particolare:
- bonifico bancario o postale;
- versamento con bollettino
postale;
- assegno circolare o assegno
bancario non trasferibile;
- carte di credito o carte di
debito.
Pertanto, non sono ammesse in
deduzione erogazioni liberali in
denaro effettuate in contanti o
con mezzi diversi da quelli su
indicati.
Erogazioni liberali in
natura
Ai fini della rilevazione dei limiti di
deducibilità assume rilevanza il
valore normale del bene, inteso ai
sensi dell'art. 9, comma 3, del
TUIR, e cioè il prezzo o il
corrispettivo mediamente
praticato per i beni della stessa
specie o similari in condizioni di
libera concorrenza ed al
medesimo stadio di
commercializzazione, nel tempo e
nel luogo più prossimi.In relazione
a particolari beni (gioielli, opere
d'arte, ecc.), qualora non sia
possibile stabilirne il valore sulla
base di criteri oggettivi, l'erogante
potrà avvalersi della stima di un
perito. In ogni caso il donante, a
supporto della effettività e
congruità della donazione
effettuata, dovrà acquisire e
conservare:
- la documentazione attestante
il valore normale del bene
donato (tariffari, listini o
perizie);
- una ricevuta rilasciata dal
donatario con la descrizione
analitica e dettagliata dei beni
donati e l'indicazione dei
relativi valori.
Obblighi contabili per i
soggetti destinatari delle
erogazioni
Il comma 2 dell'art. 14 prevede,
ai fini della deducibilità delle
erogazioni liberali, due ulteriori
presupposti a carico dei soggetti
beneficiari delle erogazioni:
1. tenuta di scritture contabili atte
a rappresentare con completezza
ed analiticità le operazioni poste
in essere nel periodo di gestione;
2. la redazione, entro 4 mesi dalla
chiusura dell'esercizio, di un
apposito documento
rappresentativo della situazione
patrimoniale, economica e
finanziaria.
La circolare ha precisato che la
completezza delle scritture
contabili comporta che ogni fatto
gestionale dell'ente debba essere
individuato con precisione, tramite
l'indicazione del numero d'ordine,
della data, della natura
dell'operazione, del valore, delle
modalità di versamento e dei
soggetti coinvolti. L'analiticità delle
scritture contabili impone di
effettuare le registrazioni
singolarmente senza effettuare
alcun raggruppamento.
La circolare afferma inoltre che, in
ogni caso, la completezza e
l'analiticità sono garantite dalla
corretta tenuta della contabilità
ordinaria.
La circolare suggerisce un modello
di rendiconto composto da una
situazione patrimoniale,
economica e finanziaria
accompagnata da una
relazione sulla gestione (che
assolve alla funzione tipica della
nota integrativa per il bilancio
delle società commerciali).
Il rendiconto può, quindi, assumere
forma simile a quella di un vero e
proprio bilancio costituito da stato
patrimoniale e rendiconto
gestionale.
Lo stato patrimoniale fornisce una
rappresentazione statica del
patrimonio dell'ente, distinguendo
l'attività istituzionale da quella
accessoria e mettendo, in
particolare, in evidenza l'attività di
raccolta fondi.
Il rendiconto gestionale fornisce
informazioni sui risultati finanziari
nonché informazioni economiche
indicando tipologie e qualità delle
risorse, sia in entrata che in
uscita.
I predetti obblighi contabili
operano, a prescindere dalla
natura giuridica e dalla
dimensione reddituale degli
organismi beneficiari delle
erogazioni, ai soli fini della
deducibilità fiscale delle erogazioni
stesse in capo ai soggetti eroganti.
Restano comunque fermi gli
ulteriori obblighi contabili previsti
da altre disposizioni fiscali a
carico delle ONLUS e degli altri
soggetti destinatari delle
erogazioni agevolate.
Sanzioni
Il comma 4 dell'art. 14 stabilisce
che qualora nella dichiarazione
dei redditi del soggetto
erogatore delle liberalità siano
esposte indebite deduzioni
dall'imponibile - in violazione
dei presupposti di deducibilità
di cui al comma 1 - la sanzione
è maggiorata del 200 per cento
rispetto a quella ordinaria.
I presupposti di deducibilità di cui
al comma 1, la cui violazione
comporta l'applicazione della
predetta maggiorazione, sono di
due tipi:
- soggettivo, consistente nella
legittima appartenenza dei
28
soggetti destinatari delle
erogazioni alle categorie del
"terzo settore" espressamente
indicate dalla norma;
- oggettivo, derivante dal rispetto
dei limiti quantitativi per la
deducibilità dal reddito delle
liberalità erogate.
Il comma 5 dello stesso art. 14
afferma, altresì, che l'ente
beneficiario ed i suoi
amministratori saranno obbligati
in solido con i soggetti erogatori
per le maggiori imposte accertate
e le sanzioni applicate in tutti i
casi in cui abbia dichiarato di
possedere i caratteri solidaristici e
sociali che costituiscono
presupposto per l'agevolazione e
ne sia invece privo.
La maggiorazione del 200 per
cento non si rende applicabile,
invece, in caso di mancato rispetto
degli obblighi contabili previsti dal
comma 2 dell'art. 14.
Rapporti tra vecchie e
nuove agevolazioni
In relazione ai rapporti con le
altre agevolazioni contenute nel
TUIR, la circolare 39/2005
fornisce le seguenti importanti
indicazioni:
- l'obbligo di tenere la
contabilità per l'ente che riceve
l'erogazione liberale, non vale
per l'applicazione della
disposizione recata dall'articolo
15, comma 1, lettera i-bis) del
TUIR che prevede una
detrazione dall'imposta lorda di
un importo pari al 19 per
cento, tra l'altro, delle
erogazioni liberali in denaro
effettuate a favore delle
ONLUS per importo non
superiore a 4 milioni di lire
(2.065,83 euro). Il privato che,
quindi, in relazione alla sua
erogazione liberale opta in
dichiarazione per la detrazione
prevista dall'articolo 15 del
TUIR in luogo della deduzione
di cui all'articolo 14 D.L.
35/2005, rimarrà al riparo dalle
richiamate conseguenze
derivanti dal negligente
comportamento del soggetto
che riceve l'agevolazione;
- il terzo comma dell'articolo
14 del DL 35/2005 stabilisce la
facoltà per l'erogante, titolare
di reddito d'impresa, di
avvalersi, in relazione alle
liberalità erogate e in luogo
della disposizione prevista
dall'articolo 14 in esame, di
quella recata dall'articolo 100,
comma 2, del TUIR. Quindi,
osserva la CM 39/2005 che
qualora il titolare di reddito
d'impresa effettui liberalità a
favore di soggetti indicati sia nel
comma 1 dell'articolo 14 del
DL 35/2005, sia nell'articolo
100, comma 2, del TUIR, lo
stesso ha la facoltà di applicare,
in alternativa, l'una o l'altra
disposizione nel rispetto delle
relative condizioni. Secondo la
CM 39/2005 la lettura delle
due disposizioni in argomento
induce a ritenere che la scelta
effettuata debba rimanere
ferma per tutto il periodo
d'imposta;
- la nuova disciplina, inoltre,
introduce un divieto di cumulo
tra le diverse agevolazioni
previste, per cui se il soggetto
erogatore usufruisce delle
deduzioni previste dal comma 1
del citato articolo 14 non potrà
usufruire, per analoghe
erogazioni effettuate a beneficio
dei soggetti indicati nel
predetto comma 1, di deduzioni
o detrazioni fiscali previste da
altre norme agevolative. La CM
39/2005 precisa che la non
cumulabilità prescinde
dall'importo delle liberalità
erogate per cui nel caso che il
contribuente eroghi (anche a
più beneficiari) liberalità per un
valore superiore al limite
massimo consentito di
70.000,00 euro, non potrà
avvalersi, in relazione alla parte
eccedente tale limite, del
beneficio della deduzione o
detrazione, neppure ai sensi di
altre disposizioni di legge.
Entrata in vigore
Le erogazioni liberali in
commento potranno essere
dedotte, nel rispetto di tutte le
condizioni previste, se
effettuate a decorrere dal 17
marzo 2005 (data di entrata in
vigore del D.L. n. 35/2005).
Alessandro Olivo
Consulente CSV
29
Le tutele del volontariato
L'assicurazione è uno degli
elementi fondanti della vita
istituzionale di un'associazione
di volontariato. L'articolo 4
comma 1 della Legge Quadro
sul volontariato, la oramai nota
266 del 11 agosto 1991,
sancisce l'obbligo di "assicurare i
propri aderenti, che prestano
attività di volontariato, contro gli
infortuni e le malattie connessi
allo svolgimento dell'attività
stessa, nonché per la
responsabilità civile verso terzi".
Come spesso accade in campo
giuridico, l'enunciato della sola
legge non è sufficiente a
sgombrare il campo da
interpretazioni troppo libere,
che potrebbero dar luogo a
forme assicurative in contrasto
con la Legge Quadro stessa.
Maggior chiarezza ci viene
offerta dal Decreto
Ministeriale, emanato dal
ministero dell'industria,
commercio e artigianato, del 14
febbraio 1992.Tale fonte
giuridica stabilisce che le
polizze possano essere
stipulate in forma collettiva o in
forma numerica e, inoltre,
fornisce le linee guida da
seguire per una corretta
esecuzione del dettato
legislativo.
Restando in tema, non va
dimenticato che la Regione
Friuli Venezia Giulia, all'art. 8
della Legge Regionale 12 e
successive modifiche e
integrazioni (allegato C),
prevede un rimborso premio
dell'assicurazione volontari nel
limite massimo di € 20,00
(venti/00) per volontario e
comunque fino ad un massimo
di € 2000,00 (duemila/00) per
ogni organizzazione
richiedente. Per il 2007, la
scadenza dei termini per la
presentazione
della documentazione inerente
la concessione contributi è
fissata per il 28 febbraio.
Il Centro servizi volontariato
del Friuli-Venezia Giulia, nella
sua opera di supporto e
sostegno al mondo del
volontariato, ha sondato il
30
mercato assicurativo, andando
alla ricerca di un'offerta che
fosse capace di coniugare costi
e qualità del servizio garantito.
I frutti di tale ricerca non si
sono fatti attendere, ed hanno
permesso al Centro Servizi
volontariato di stipulare in
forma collettiva una
convenzione con una primaria
compagnia di assicurazioni che
prevede le migliori garanzie ad
un costo annuo di € 8,00
(otto/00) per singolo
volontario.
Ma le buone notizie non
terminano qui. Per tutte le
associazione di volontariato che
decideranno di appoggiarsi alla
convezione stipulata dal Centro
servizi, c'è l'opportunità di
estendere a costi competitivi le
proprie garanzie assicurative.
Nello specifico, con un costo
annuo di € 80,00 (ottanta/00)
per organizzazione, sarà
possibile usufruire della polizza
che garantisce la responsabilità
civile verso terzi in caso di
organizzazione, partecipazione
e/o gestione di spettacoli e
manifestazioni di carattere
promozionale, culturale
artistico e religioso che
prevedono la presenza di
pubblico. Inoltre, con un costo
annuo di € 80,00 (ottanta/00)
fino a 30 volontari e di €
120,00 (centoventi/00) per un
numero maggiore, di ottenere
la tutela legale del presidente e
dell'associazione stessa.
Tenendo fede all'impegno di
essere fattivamente vettore
della cultura della solidarietà, il
Centro servizi volontariato del
Friuli-Venezia Giulia mette a
disposizione gratuitamente
delle associazioni un consulente
assicurativo, che, previo
appuntamento concordato con
i singoli sportelli della nostra
Regione, fornisce maggiori
informazioni e delucidazioni.
Riportiamo qui di seguito il
testo del Decreto Ministeriale
del 14 febbraio 1992.
Decreto Ministeriale Ministero industria,
commercio e artigianato 14 febbraio 1992
"Obbligo alle
organizzazioni di volontariato ad
assicurare i propri aderenti, che
prestano attività di volontariato,
contro gli infortuni e le malattie
connessi allo svolgimento
dell'attività stessa, nonché per la
responsabilità civile per i danni
cagionati a terzi dall'esercizio
dell'attività medesima"
(Pubblicato in G. U. 22 febbraio
1992, n. 44)
IL MINISTRO
DELL'INDUSTRIA DEL
COMMERCIO E
DELL'ARTIGIANATO
Visto l'art. 4 della legge 11
agosto 1991, n. 266, leggequadro sul volontariato, in
particolare il comma 2, che
prevede la individuazione, con
decreto del Ministro
dell'industria, del commercio e
dell'artigianato, di meccanismi
assicurativi semplificati con
polizze anche numeriche o
collettive, per gli aderenti alle
organizzazioni di volontariato, e
la disciplina dei relativi
controlli;
Decreta:
ART. 1. Assicurazione degli
aderenti ad organizzazioni
di volontariato.
1. Le organizzazioni di
volontariato di cui alla legge 11
agosto 1991, n. 266, sono
obbligate ad assicurare i propri
aderenti, che prestano attività
di volontariato, contro gli
infortuni e le malattie connessi
allo svolgimento dell'attività
stessa, nonché per la
responsabilità civile per i danni
cagionati a terzi dall'esercizio
dell'attività medesima.
ART. 2. Polizze
assicurative.
1. Le assicurazioni di cui
all'articolo precedente possono
essere stipulate in forma
collettiva o in forma numerica.
2. Le assicurazioni di cui al
comma precedente sono quelle
che, in forza di un unico
vincolo contrattuale,
determinano una molteplicità di
rapporti assicurativi riguardanti
una pluralità di soggetti
assicurati determinati o
determinabili, con riferimento
al registro di cui all'art. 3.
3, 4. Le predette assicurazioni,
sulla base delle risultanze del
registro di cui al successivo art.
3, devono garantire tutti i
31
soggetti che risultano aderenti
alle organizzazioni di
volontariato e che prestano
attività di volontariato. Le
garanzie assicurative decorrono
dalle ore 24 del giorno di
iscrizione nel registro (1).
5. Per coloro che cessano
dall'adesione alle organizzazioni
di volontariato le garanzie
assicurative perdono efficacia
dalle ore 24 del giorno
dell'annotazione della
cancellazione nel registro.
6. Le organizzazioni di
volontariato devono
comunicare all'assicuratore
presso cui vengono stipulate le
polizze i nominativi dei soggetti
di cui al comma 3 e le
successive variazioni,
contestualmente alla iscrizione
nel registro previsto dall'art. 3
(2).
ART. 3. Adempimenti delle
organizzazioni di
volontariato.
1. Le organizzazioni di
volontariato debbono tenere il
registro degli aderenti che
prestano attività di
volontariato. Il registro, prima di
essere posto in uso, deve
essere numerato
progressivamente in ogni pagina
e bollato in ogni foglio da un
notaio, o da un segretario
comunale, o da altro pubblico
ufficiale abilitato a tali
adempimenti. L'autorità che ha
provveduto alla bollatura deve
altresì dichiarare, nell'ultima
pagina del registro, il numero di
fogli che lo compongono (3).
2. Nel registro devono essere
indicati per ciascun aderente le
complete generalità, il luogo e
la data di nascita e la residenza.
3. I soggetti che aderiscono
all'organizzazione di
volontariato in data successiva
a quella di istituzione del
registro devono essere iscritti
in quest'ultimo nello stesso
giorno in cui sono ammessi a
far parte dell'organizzazione.
ART. 4. Controllo.
4. Nel registro devono essere
altresì indicati i nominativi dei
soggetti che per qualunque
causa cessino di far parte
dell'organizzazione di
volontariato. L'annotazione nel
registro va effettuata lo stesso
giorno in cui la cessazione si
verifica.
2. Le organizzazioni di
volontariato comunicano a
ciascuna regione o provincia
autonoma nel cui territorio
esercitano la loro attività ed
all'osservatorio nazionale per il
volontariato l'avvenuta
stipulazione delle polizze
concernenti le assicurazioni di
cui all'art. 1 entro i trenta
giorni successivi a quello della
stipulazione delle polizze
stesse.
5. Il registro deve essere
barrato ogni qualvolta si annoti
una variazione degli aderenti
che prestano attività di
volontariato, ed il soggetto
preposto alla tenuta dello
stesso o un suo delegato deve
apporvi la data e la propria
firma (4).
1. Il controllo viene esercitato
dall'Istituto per la vigilanza sulle
assicurazioni private e di
interesse collettivo (ISVAP) nei
limiti delle proprie
competenze.
(1) L'articolo 1 del Decreto
Ministeriale 16 novembre 1992
(G.U. 3 dicembre 1992, n. 285)
ha sostituito con l'attuale comma
3 gli originari commi 3 e 4.
(2) Comma così modificato
dall'art. 2, D.M. 16 novembre
1992 (G.U. 3 dicembre 1992, n.
285).
(3) Comma così modificato
dall'art. 3, del Decreto Ministeriale
16 novembre 1992 (G.U. 3
dicembre 1992, n. 285).
(4) Comma così modificato
dall'art. 4, Decreto Ministeriale 16
novembre 1992 (G.U. 3 dicembre
1992, n. 285).
Paolo Bacotta
Consulente assicurativo del CSV
Maria Pia Baldini
Operatrice dello sportello di Trieste
del CSV
32
FAQ amministrative e fiscali
Prende il via, con questo numero, una nuova rubrica, con l'intento di offrire delle risposte chiare e concise ai
quesiti di tipo amministrativo e fiscale sollevati più spesso dalle associazioni di volontariato. La sigla FAQ entrata ormai nel gergo di che frequenta i siti web - è l'acronimo dell'espressione inglese Frequently Asked
Questions, che significa, appunto, "domande poste più frequentemente". La rubrica sarà curata da Alessandro
Olivo, consulente del CSV per il settore amministrativo, contabile e fiscale.
(Dario Mosetti, direttore CSV)
- Che differenza c'è tra associazioni riconosciute e non riconosciute?
La differenza tra le prime e le seconde consiste nel fatto che, mentre delle obbligazioni assunte da
un'associazione riconosciuta risponde solo l'associazione con il proprio patrimonio, con esclusione da
responsabilità per i singoli soci, per le obbligazioni assunte da un'associazione non riconosciuta il patrimonio
dell'associazione risponde in solido con quello delle persone che hanno agito in nome e per conto
dell'associazione. Pertanto i creditori di un'associazione non riconosciuta potranno pretendere l'intero
credito indifferentemente dall'associazione o dal singolo socio che ha contratto l'obbligazione in nome e per
conto dell'associazione.
Per ottenere il riconoscimento le associazioni devono farne richiesta allo Stato (Prefettura) o alla Regione.
È bene precisare che il riconoscimento della personalità giuridica presso gli appositi registri delle persone
giuridiche è un procedimento assolutamente indipendente e diverso dall'iscrizione nei registri del
volontariato, che viene condotto da uffici diversi, con presupposti e finalità diverse.
- Cosa si intende per associazione di volontariato?
In senso ampio può ritenersi associazione di volontariato qualsiasi associazione composta unicamente da soci
volontari, che pertanto prestino il proprio apporto all'associazione in modo assolutamente gratuito senza
percepire alcun tipo di retribuzione nemmeno per via indiretta.
In realtà va detto che ormai da anni, in seguito all'approvazione della legge n.266/91, viene chiamata
associazione di volontariato, in senso più tecnico, ogni associazione che sia iscritta, o che quantomeno possa
astrattamente iscriversi, ai registri previsti dalla suddetta normativa e dalle successive normative regionali che
hanno recepito i principi sanciti dalla legge n.266/91.
- Che differenza c'è tra un'associazione di volontariato ed una Onlus?
Innanzitutto va detto che la Onlus è un soggetto che è stato introdotto dal decreto legislativo n.460/97 con
rilevanza esclusivamente fiscale. Quindi, ai sensi dell'art.10 dello stesso decreto possono rientrare nell'ambito
Onlus varie figure già note ed esistenti dal punto di vista civilistico come associazioni, comitati, fondazioni o
cooperative sociali che operino negli ambiti descritti dal suddetto art.10 nel perseguimento di finalità di
solidarietà sociale e che abbiano adeguato lo statuto includendo le previsioni richieste da tale normativa.
L'iscrizione all'Anagrafe delle Onlus viene effettuata inviando un'apposita comunicazione, reperibile sul sito
del ministero delle Finanze, alla Direzione Regionale delle Entrate.
Da sottolineare che le associazioni di volontariato iscritte negli appositi registri sono Onlus "di diritto" e
come tali, per poter godere del trattamento riservato alle Onlus, sono esonerate dall'obbligo dell'invio della
comunicazione.
- Le associazioni devono chiedere l'attribuzione del codice fiscale?
La richiesta di un codice fiscale, pur non essendo obbligatoria, è altamente consigliata e diviene indispensabile
per una associazione iscritta o che chieda l'iscrizione nel Registro del Volontariato.
33
Il codice fiscale consente, infatti, di identificare esattamente l'associazione nei rapporti con gli altri enti, con
i privati e con le amministrazioni pubbliche: serve ad esempio per registrare l'atto costitutivo e lo statuto,
per erogare compensi ai collaboratori o ai dipendenti, per versare le ritenute d'acconto, per documentare le
spese sostenute. Il codice fiscale va richiesto anche se l'associazione non svolge alcuna attività imponibile ai
fini fiscali.
Il codice fiscale è attribuito dagli uffici locali dell'Agenzia delle Entrate competenti rispetto al luogo dove
l'associazione ha la sede legale.
- Le associazioni di volontariato devono essere titolari di una partita Iva?
Le operazioni poste in essere da una associazione nello svolgimento dell'attività istituzionale e nello
svolgimento delle attività "commerciali o produttive marginali" di cui al D.M. 25/05/1995 richiedono solo
l'attribuzione del codice fiscale e non l'apertura della partita Iva. In base alla L. 266/91 l'attività istituzionale e
le attività "commerciali o produttive marginali" di cui al D.M. 25/05/1995 non costituiscono, infatti, cessioni
di beni né prestazioni di servizi, e quindi, essendo fuori dal campo Iva, non implicano la necessità di aprire la
partita iva. L'associazione dovrà quindi pagare anche l'Iva sugli acquisiti che i fornitori addebitano insieme al
prezzo del bene o del servizio e - al pari di ogni consumatore finale - non potrà detrarla.
L'apertura della partita Iva diviene sicuramente necessaria nel caso in cui l'associazione decida di svolgere
anche una attività commerciale non marginale (e cioè una attività commerciale che va oltre i limiti descritti
dal D.M. 25/05/1995).
L'apertura della partita Iva va effettuata presso gli Uffici dell' Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall'inizio
dell'attività commerciale. In tal caso l'associazione diventerà "soggetto passivo" Iva: potrà detrarre l'Iva pagata
sugli acquisti e dovrà applicare l'Iva ai beneficiari dell'attività (coloro che acquistano il servizio o il bene);
dovrà tenere i registri Iva e inviare la dichiarazione annuale.
- L'esercizio sociale di un'organizzazione di volontariato deve coincidere con l'anno solare?
La coincidenza temporale o meno dell'esercizio sociale con l'anno solare viene liberamente determinata dagli
associati nello statuto dell'organizzazione.
La coincidenza dei due periodi facilita indubbiamente la gestione dell'operatività dell'ente e gli adempimenti
di natura fiscale che lo stesso deve svolgere in ottemperanza a precisi obblighi normativi.
Alessandro Olivo
consultente CSV
34
Una biblioteca per il volontariato
Il Centro Servizi Volontariato
ha ultimato, nel settembre del
2006, la catalogazione dei testi
presenti nella sua biblioteca.
A ogni pubblicazione è stata
conferita una collocazione
progressiva, per il
posizionamento univoco del
testo. Ma ciò che più importa, è
che ogni testo è stato schedato
inoltre per soggetto, abbinando
alla pubblicazione un vasto
numero di parole-chiave,
desunto dal titolo, dall'indice e
dall'eventuale indice analitico.
In tale modo, grazie ad
un'applicazione software
predisposta dal Centro Studi
sulla base del programma
FileMaker, o direttamente nella
versione in formato pdf,
contenuta su cd (disponibile
presso gli Sportelli) e
consultabile anche online, nel
nostro sito (http://www.csvfvg.it/), sarà possibile reperire in
modo immediato tutti i testi
disponibili in biblioteca su un
determinato tema (es.:
sussidiarietà, piani di zona,
privacy, banca etica, servizio civile,
ecc.).
L'assegnazione di una
collocazione permette poi il
reperimento fisico del libro ed
un'eventuale gestione dei
prestiti e delle consultazioni,
che potrebbero essere allargate
anche a studenti e laureandi
interessati al mondo del
volontariato per motivazioni
personali e/o di studio.
Le schede bibliografiche
contenute nel file
biblioteca_CSV.pdf, relative ai
testi presenti in Biblioteca,
possono essere scorse
utilizzando la rotellina del
mouse, o mediante i tasti PAG
GIU’ e PAG SU presenti sulla
tastiera.
Per effettuare una ricerca
bibliografica, è sufficiente, dopo
avere aperto il file, cliccare sul
simbolo del binocolo presente
fra le icone in alto, e digitare
nella finestra a destra, sotto a
"Quale parola o frase
ricercare?" la parola (es.:
emergenza) o l'espressione (es.:
protezione civile) che interessa.
Saranno automaticamente
individuate dal programma
tutte le schede che soddisfano
il criterio di ricerca così
impostato.
Cliccando poi con il tasto
sinistro del mouse sulle voci
presenti nella finestra dove
sono riportati i risultati, ci si
posiziona rapidamente sulla
scheda selezionata.
Chi non ha dimestichezza con
internet e computer, può
richiedere comunque al Centro
Studi una bibliografia relativa a
un determinato tema. A titolo
esemplificativo: se
un'associazione di volontariato
è interessata a conoscere quali
sono i testi disponibili su
argomenti come sussidiarietà,
finanza etica, pace, condizione
della donna, e via dicendo, può
richiedere quest'informazione
anche contattando
direttamente il Centro Studi
(per telefono o via e-mail) e
presentando allo sportello di
Trieste una richiesta di servizi
sull'apposito modulo.
Nel cd sono presenti inoltre,
sempre in formato pdf, i numeri
arretrati della rivista "Ciesse
Informa", i Quaderni che
l'accompagnano e, da dicembre
'06, anche una catalogazione di
tesi universitarie dedicate al
volontariato.
Roberto Lionetti
Centro Studi CSV
35
Bilancio Sociale 2005: i frutti del nostro lavoro
II parte
PREMESSA
Il numero precedente di CIESSE INFORMA conteneva la prima parte della versione di sintesi del bilancio
sociale 2005 del Centro Servizi del Friuli Venezia Giulia. Come anticipato, in questo numero proseguiamo
con la seconda ed ultima parte: in questo modo il CSV intende dare la più ampia diffusione possibile alle
informazioni contenute in esso.
Il primo bilancio sociale del CSV (uscito nel giugno 2006) è una pubblicazione rivolta a tutti che
rendiconta (nel senso che "dà conto") e comunica quello che il Centro Servizi ha svolto nel corso del
2005. E' stata un'occasione in cui impostare un processo interno per stabilire come e quanto il CSV è
stato capace di realizzare la propria missione. Gli interlocutori che il CSV aveva in mente all'inizio di
questo lavoro erano molteplici: Associazioni e volontari, Fondazioni di origine bancaria, Comitato di
Gestione, Personale, Enti Locali, Istituzioni, Cittadini, etc. Il bilancio sociale rappresenta un ulteriore passo
per impostare con tutti un processo interattivo di dialogo sociale.
Ricordiamo che le Associazioni interessate che volessero redigere il proprio bilancio sociale o di missione,
possono rivolgersi al CSV per avere l'assistenza e il supporto metodologico necessari per
realizzare il documento di rendicontazione sociale. Il consulente dott. Marco Caputo è, per
questo, disponibile su appuntamento.
I SERVIZI DI FORMAZIONE
(tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale)
I corsi realizzati nel 2005
Di seguito presentiamo i risultati dei corsi realizzati direttamente dal Centro Servizi: per completare
il quadro relativo alla promozione della formazione per il volontariato, dobbiamo ricordare le iniziative
formative sostenute dal Centro Servizi tramite specifiche collaborazioni con le Associazioni.
Tabella di sintesi
PROVINCIA
N. CORSI REALIZZATI
ORE SVOLTE
N. PARTECIPANTI
6
224
64
PORDENONE
6
74
81
TRIESTE
4
88
111
UDINE
5
44
112
21
430
368
GORIZIA
Totale complessivo
36
Queste le tematiche affrontate:
- Il bilancio sociale per le organizzazioni non profit
- Comunicazione
- Informatica di base e intermedia
- Dall'idea al progetto
- Decidere di decidere
- Tecniche di comunicazione per responsabili di associazioni
- Progetto uomo
- Addetto al pronto soccorso
- Fund raising
- La voce delle fiabe
- Amministratore di sostegno
La valutazione della formazione
Sulla base delle schede di valutazione raccolte alla fine di ogni corso, riportiamo i giudizi espressi dai
partecipanti: il punteggio va da 0 = minimo a 5 = massimo
Come evidenziato nel grafico precedenti, la formazione erogata direttamente dal Centro Servizi viene
giudicata nel complesso in maniera positiva.
Le valutazioni medie dei corsi, infatti, risultano leggermente superiori rispetto a quelle dell'anno
precedente, e comunque tutti i giudizi espressi sono compresi tra il valore 4,0 e il 4,8: se consideriamo che
la scala di valutazione va da 0 a 5 possiamo dedurre che i risultati siano soddisfacenti.
DOCUMENTAZIONE, INFORMAZIONI, CENTRO STUDI
(tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale)
Il CentroStudi del Volontariato
Il Centro Studi del Volontariato si propone, come obiettivo generale, quello di contribuire ad una maggiore
pertinenza ed efficacia delle azioni di volontariato in risposta ai bisogni presenti nella società.
Nello specifico, nel corso del 2005 il Centro Studi del CSV ha realizzato le seguenti attività:
Centro Studi / Ass. Hospice Adria
Convegno su "Dolore: prospettive a confronto"
Centro Studi / ASS N. 1 TRIESTINA
Organizzazione e partecipazione al corso "Costruiamo la
comunità"
37
Le pubblicazioni curate nel 2005
Anche nel 2005 è proseguita l'attività del Centro Studi di pubblicazione di ricerche, documenti e/o atti di
convegni. In sintesi:
Redazione di 4 numeri di Ciesse Informa e produzione di vario materiale grafico
Redazione del Quaderno "Dolore: prospettive a confronto"
Redazione del Quaderno " Dalla disabilità alla cittadinanza"
Realizzazione di un cd con i numeri arretrati di Ciesse Informa
La rivista CIESSE INFORMA
La rivista CIESSE Informa è stata diffusa in maniera capillare sul territorio, cercando di raggiungere quanti,
oltre alle Associazioni, fossero interessati alle dinamiche del volontariato regionale.
Ogni numero viene stampato in 2.800 copie. Circa 2.300 copie vengono spedite a:
Destinatari
N. copie
inviate
Associazioni
1518
Enti locali
337
Csv nazionali
226
Sanità
94
Organi controllo e direttivo
41
Indirizzi vari
33
Curie e Caritas diocesane
8
Fondazioni bancarie
5
Giornali
5
Le attività di ricerca
Associazione / ente capofila
Centro Studi / ASS N. 1 TRIESTINA
Descrizione iniziativa
coordinamento di una ricerca sui bisogni della popolazione
38
Sensibilizzazione e promozione del volontariato
Associazione / ente capofila
Descrizione iniziativa
FERPI - (Federazione Relazioni
Pubbliche Italiana)
stand presso il convegno Festival Mondiale delle Relazioni
Pubbliche dal titolo "Comunicare per la diversità, con la diversità,
nella diversità".
Centro Studi
Convegno su Microcredito (19-20 settembre '05)
Centro Studi
Mostra fotografica su donna, infanzia e lavoro in africa
Biblioteca
Il Centro Studi gestisce inoltre la biblioteca del Centro Servizi che raccoglie riviste ed oltre 300 libri e li
mette a disposizione delle organizzazioni e delle persone che ne facciano richiesta.
L'osservatorio della sussidiarietà sociale
Nel corso del 2005 il CSV ha dato avvio ad un nuovo strumento per il sostegno al ricco e composito
mondo regionale del volontariato; si tratta dell'Osservatorio della sussidiarietà sociale che supporta le
iniziative degli oltre duemila sodalizi operanti in Regione. In particolare, l'Osservatorio interviene per
sostenere la presenza degli Organismi di volontariato ai tavoli di partenariato che, nei diciannove Ambiti
territoriali in cui è stata suddivisa la regione, predisporranno i piani di zona previsti dalla legge regionale 23
del 2004 per attuare le politiche sociali regionali. È stato inoltre sottoscritto, il protocollo d'intesa con
l'Anci Friuli Venezia-Giulia, la Federsanità Anci, la Conferenza permanente per la programmazione sociale e
sociosanitaria regionale.
Altre iniziative di ricerca: la borsa di ricerca "Paolo Matteucci"
L'Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine, con la Scuola Internazionale di Studi
Superiori Avanzati (SISSA) di Trieste, sta realizzando un laboratorio di ricerca sulle lesioni del midollo
spinale, le quali sono causa di paralisi per le persone che subiscono un trauma. Il Centro Servizi ha inteso
promuovere una raccolta fondi per pagare un ricercatore in tale laboratorio.Tale borsa di ricerca è stata
intitolata a Paolo Matteucci, in memoria del nostro precedente Direttore, ed è denominata "Progetto
SPINAL - Nuovo laboratorio integrate studi funzionali di base e clinici sulle lesioni del midollo spinale". La
raccolta fondi è resa possibile grazie alla collaborazione con l'Associazione Tetra Paraplegici del Friuli
Venezia Giulia.
Il rapporto con l'Università
Il rapporto con l'Università è fondamentale nell'attività del Centro Studi e del Centro Servizi, poiché
permette di sviluppare iniziative importanti e qualificate di studio, ricerca e promozione sul volontariato.
Si è così giunti ad una prima collaborazione fra Centro Studi e Dipartimento di Scienze dell'Educazione, al
fine di realizzare un incontro, in ambito universitario, sul tema dell'educazione attraverso lo sport.
Durante la tavola rotonda è stato presentato agli studenti e agli organismi di volontariato intervenuti il
Quaderno di Ciesse Informa "Il pianeta sport. Attività sportive, educazione e scienze umane".
Un ulteriore momento di collaborazione con l'Università italiana è rappresentato dal convegno "Il
dolore: prospettive a confronto", tenutosi a Trieste nel gennaio 2005, presso la biblioteca della Facoltà
di Medicina.
39
Sempre con il Dipartimento di Scienze dell'Educazione, in vista di una possibile ricerca su immigrazione,
sport e integrazione, e per individuare le tesi di laurea e di specializzazione che riguardano il mondo
del volontariato e le sue tematiche. Questo patrimonio scientifico purtroppo non viene sufficientemente
valorizzato né condiviso. Il Centro Studi del CSV ha voluto farsi collettore e promotore di questo
patrimonio.
Altra iniziativa importante è stata svolta con l'Università di Udine, riguardante la sensibilizzazione in area
handicap. Nello specifico si tratta del progetto "Alla ricerca del Tempo Liberato", svolto in
collaborazione con l'Associazione Italiana per l'Assistenza agli Spastici e che ha visto un ampio
coinvolgimento dell'Università degli Studi di Udine.
La comunicazione del CSV
La comunicazione del Centro Servizi non è rivolta esclusivamente al volontariato e alle sue strutture
organizzative, ma a tutti i cittadini, i mass-media, le istituzioni, gli enti pubblici e privati, le rappresentanze
sociali, le scuole e così via.
I canali informativi e di comunicazione
Le azioni più significative, anche per il 2005, sono state:
- comunicati stampa
- conferenze stampa
- presenza sui giornali locali e nazionali
- presenza sugli altri media
- pubblicazione di un periodico
- raccolta di indirizzi utili
- pubblicazione e diffusione di dispense, libri e
manuali
- disponibilità a seguire studenti che abbiano scelto tesi
- diffusione di ricerche
- creazione di banche dati e collegamenti relativi
- presenza in internet
- creazione di speciali eventi
- presenza in eventi e manifestazioni pubbliche
- Abbonamento a riviste di volontariato
- creazione di una emeroteca e biblioteca
specializzata
di laurea sul volontariato.
Il sito web
Il nostro sito web, visibile all'indirizzo www.csv-fvg.it, rappresenta uno strumento molto importante con
cui il Centro Servizi fornisce informazioni costantemente aggiornate alle Associazioni e a quanti fossero
interessati ad aggiornarsi sui temi del volontariato in regione.
I visitatori, nel corso del 2005, sono stati circa 10.200
40
Alcuni indicatori sull'attività di aggiornamento del sito nel corso del 2005
Sezione
Attività di aggiornamento
Circolari e comunicazioni
dove inseriamo anche tutto ciò che inviamo in via cartacea alle
associazioni
circa 40 circolari
Formazione
in cui si trovano si i corsi offerti direttamente dal csv, sia i corsi fatti in
collaborazione con il csv, sia corsi organizzati da altri
circa 30 schede
Eventi
in cui trovano spazio manifestazioni organizzate o sostenute dal CSV, ma
anche eventi ritenuti interessanti per il mondo del volontariato e che ci
vengono segnalati
circa 100 schede eventi
Notizie
in cui vengono inseriti articoli relativi alle attività delle Associazioni
circa 150 schede
Normativa
con l'aggiornamento costante di leggi, decreti, etc
circa 20 schede
Banca Dati delle Associazioni
con le variazioni anagrafiche elle associazioni già inserite e le schede dI
quelle neo-costituite
Quotidianamente
Le Trasmissioni televisive
Nel corso del 2005 il CSV ha avviato più progetti per offrire visibilità alle associazioni di volontariato
tramite trasmissioni televisive dedicate alle stesse ed autogestite:
Il progetto "Le Ali della Solidarietà" riguardava le seguenti emittenti locali:
Emittente
Tipologia del servizio
Durata della trasmissione
N. MESSA IN ONDA NEL 2005
TELE
PORDENONE
50 trasmissioni (1 messa in
onda + replica a settimana)
15 minuti
3 + repliche
TELE FRIULI
21 trasmissioni (1 messa in
onda + replica a settimana)
10 minuti
3 + repliche
30 puntate
5 minuti
4
11 trasmissioni
12 minuti
8
TELE 4
CANALE 55
41
Il progetto "Agorà", invece, ha interessato 14 associazioni per un totale di 32 registrazioni (fino aprile
2005) su Antenna3 Trieste e Antenna3 Friuli: anche Agorà ha offerto uno spazio televisivo gratuito alle
associazioni che desiderano farsi conoscere.
A cornice introduttiva delle trasmissioni proposte in tutta la regione per dar voce alle Associazioni, è stata
realizzata una sigla iniziale di pochi secondi che riprende la sede del Centro: l'animazione è stata prodotta
con la V di Volontariato, trasformata in una farfalla che danza e presenta la rubrica LE ALI DELLA
SOLIDARIETA'.
Inoltre abbiamo prodotto dei veri e propri spot pubblicitari per promuovere l'immagine del CSV: sono
collocati all'interno della rubrica stessa (LE ALI DELLA SOLIDARIETA' ) e sintetizzano la gioia di fare ed
essere un volontario.
I Servizi di supporto logistico
(tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale)
I servizi di supporto logistico rappresentano una fonte di sostegno e di appoggio alle attività delle
Associazioni di notevole importanza: spesso, infatti, le Organizzazioni di Volontariato non dispongono delle
attrezzature, dei locali, dei supporti audio-visivi, etc. indispensabili per realizzare le proprie attività. Per
questo motivo, nel tempo, sono aumentate le disponibilità e l'ammodernamento dei più vari servizi di
supporto logistico.
Servizio
Trieste
Udine
Pordenone
Gorizia
tot
Reperimento strutture/aule
68
45
6
5
124
Prestito attrezzature
all'esterno
125
119
54
11
309
Utilizzo attrezzature in loco
(es: fotocopiatore, fax,
stampante - stampa etichette)
859
394
23
26
1.302
Utilizzo automezzo*
32
36
3
0
71
*gli automezzi messi a disposizione delle Associazioni hanno percorso più 50.000 chilometri nel 2005.
42
Fotocopie e riproduzioni
Anche i servizi tipicamente offerti da una copisteria sono molto utili alle Associazioni: basti pensare che
spesso la modalità preferita per promuovere le proprie iniziative è la divulgazione di materiale cartaceo
(volantini, brochure, manifesti, dispense, etc.). Per questo motivo il Centro Servizi si è dotato di
attrezzature adeguate a questa richiesta: fotocopiatori in bianco e nero e a colori, rilegatrici, taglierine,
stampanti laser, etc.
Il numero dei fogli di carta che sono stati acquistati ed utilizzati nel 2005, in tutte le sedi e gli
sportelli SONO STATI OLTRE 642.000.
Naturalmente questo dato comprende anche i consumi di carta per uso interno: questo numero, tuttavia,
rappresenta una piccolissima percentuale rispetto al totale destinato alle Associazioni.
La promozione della progettualità sociale
(tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale)
Sostenere la progettualità sociale delle organizzazioni di volontariato significa mettere a disposizione una
serie di opportunità rivolte alle Associazioni, mirate ad incrementare le possibilità di accesso a maggiori
risorse economiche ed a moltiplicare le occasioni di sperimentazione di forme innovative di volontariato,
promuovendo e consolidando così lo sviluppo stesso del volontariato.
I seminari informativi
Nel 2005 sono stati organizzati diversi seminari informativi sulla progettazione. Hanno partecipato 93
persone:
n. iscritti
2004
2005
Trieste
54
31
Gorizia
30
25
Pordenone
30
37
Udine
30
0
Totale
144
93
La stesura dei progetti
Oltre alle attività di informazione e orientamento, il Centro Servizi ha erogato consulenza specifica in
questo campo ed assistito diverse Associazioni alla stesura di progetti e alla risposta ad appositi bandi
regionali.
Consulenze specifiche erogate sulla progettazione
Consulenze
2004
2005
25
34
Consulenze continuative
2
Consulenze telefoniche e/o via email
8
43
10
Il CSV ha curato 53 progetti;di questi 47 risultano essere ammessi dai rispettivi bandi (pari all'89%, che è
indice dell'effettiva capacità di predisporre progetti in linea con le richieste dei bandi di finanziamento). Il
74%, inoltre, è stato giudicato anche finanziabile, ovvero le Associazioni che hanno presentato quei
progetti, hanno ricevuto (o riceveranno) effettivamente i finanziamenti. Questo dato è indice anche della
capacità progettuale del Centro Servizi perché non basta saper scrivere progetti che rispettino tutti i
requisiti richiesti dai bandi: è necessario anche puntare sulla qualità progettuale per garantire agli
interventi un punteggio maggiore in fase di valutazione, da parte dell'organo giudicante.
Oltre all'aspetto della progettualità va considerata l'attività di gestione: durante il 2005 abbiamo fornito
consulenza continuativa ad alcune associazioni per la gestione di progetti finanziati. Nello specifico si è
trattato di offrire supporto nei rapporti con l'ente erogatore, abbiamo contribuito a revisioni progettuali,
progettazione esecutiva, stesura di report, rendicontazioni intermedie, ecc...
LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI
(tratto dal capitolo 5 del bilancio sociale)
Con la prima edizione del Bilancio Sociale abbiamo voluto mettere in evidenza l'opinione dei nostri
interlocutori più importanti (le Associazioni di Volontariato attive nel territorio del Friuli Venezia Giulia)
attraverso l'invio di questionari.
I questionari inviati sono stati due: uno per le associazioni utenti ed un altro per le associazioni non utenti
In totale ne sono stati inviati 1.538. L'invio è stato effettuato nel dicembre 2005.
"Conosce l'organizzazione territoriale del Centro Servizi per il Volontariato del Friuli
Venezia Giulia costituitasi sulla base della Legge-quadro sul Volontariato n. 266/91, che ha
la funzione di sostenere e qualificare l'attività delle Associazioni di Volontariato?"
NO
8%
16 su 211 risposte
SI'
92%
195 su 211 risposte
La stragrande maggioranza delle associazioni interpellate dichiara di conoscere il Centro Servizi, teniamo
però presente che l'8% ne segnala la non conoscenza e conseguentemente ammette di non conoscere gli
sportelli territoriali ed i servizi; come vedremo alla domanda seguente che riguarda la conoscenza dei
servizi offerti dal CSV, tale percentuale sale di oltre 10 punti in percentuale.
"Conosce i servizi che il CSV-FVG offre alle Associazioni di Volontariato?"
NO
19,5%
45 su 211 risposte
SI'
80,5%
166 su 211 risposte
Notiamo che il 19, 5 % dichiara di non conoscere i servizi offerti dal CSV; dobbiamo aggiungere però che
gli stessi richiedono maggiori informazioni sull'attività del CSV, ed è sperabile che la compilazione del
questionario li induca in futuro ad usufruirne.
44
"In che modo è venuto a conoscenza del CSV-FVG?"
Per le associazioni utenti, la modalità di informazione più segnalata è risultata essere il "passaparola", che
comprende anche la condivisione delle normative che ne hanno definito l'istituzione (decreto interministeriale del 8
ottobre 1997); infatti molti annotano di essersi attivati per la stessa costituzione del CSV, di aver contribuito alla
sua nascita sulle basi della L.R. N.12/95.
In secondo luogo l'informazione è passata attraverso eventi informativi organizzati dallo stesso
associazionismo, seguita dalle informazioni avute presso le amministrazioni locali, rappresentate dalle
Province che come sappiamo sono soci fondatori del CSV.
Le risposte delle associazioni NON utenti sono più differenziate: le percentuali variano per quanto
riguarda le indicazioni interpersonali, mentre i media locali sono sempre allo stesso piano. Quindi rispetto
alle associazioni utenti aumenta di molto la quota rivista CIESSE INFORMA, che risulta essere una
importante e apprezzata fonte di informazione per le Associazioni.
"Da quanto tempo utilizza i servizi del CSV-FVG (Ass.Utenti)?"
Non risponde
7,1%
Da alcuni mesi
1,4%
Meno di un anno
5,0%
Più di un anno
86,5%
"Quale sportello territoriale fra quelli indicati conosce?"
SPORTELLI
PORDENONE SEDE
N.ro Risposte
80
GORIZIA
46
TRIESTE
39
UDINE
34
PORDENONE AMM.NE PROVINCIALE
13
TRIESTE AMM.NE PROVINCIALE
10
AVIANO
8
AZZANO X
5
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
3
TOLMEZZO
3
SAN DANIELE DEL FRIULI
3
PORPETTO
3
45
"Quale sportello utilizza o ha utilizzato?"
SPORTELLI
N.ro Risposte
UDINE
71
TRIESTE
37
PORDENONE SEDE
27
GORIZIA
16
TRIESTE AMM.NE PROVINCIALE
3
PORPETTO
2
TOLMEZZO
2
AZZANO X
1
PORDENONE AMM.NE PROVINCIALE
1
SAN DANIELE DEL FRIULI
1
SAN VITO AL TAGLIAMENTO
1
AVIANO
0
Lo sportello più utilizzato dalle Associazioni utenti del 2005 è quello di Udine, seguito in questo caso dagli
sportelli di Trieste e Pordenone.
"Quali sono fra quelli indicati e offerti dal CSV-FVG i servizi utili alla vostra Associazione?"
46
"In ques'ultimo anno (2005), quali servizi ha utilizzato?"
SERVIZI UTILIZZATI
TOT
CORSI FORMAZIONE
75
UTILIZZO ATTREZZATURE
69
COSULENZA FISCALE
57
COSULENZA ASSICURATIVA
50
CONSULENZA PROGETTUALE
49
PRODUZIONE MATERIALE GRAFICO
49
PRESTITO ATTREZZATURE
40
CONSULENZA GIURIDICA
39
COLLABORAZIONI SU CORSI
39
COLLABORAZIONE SU EVENTI
35
UTILIZZO SPAZI
27
PRESTITO AUTOMEZZI
22
Le associazioni utenti dichiarano di aver frequentato almeno una volta all'anno i corsi di formazione del
CSV, ed alcuni anche con maggior frequenza. Il servizio utilizzato con maggior frequenza , è risultato essere
l'utilizzo di attrezzature presso lo sportello. Anche il ricorso alla consulenza fiscale è stato maggiormente
segnalato con frequenza annuale.
Ricordiamo che ci sono state anche diverse singole persone che hanno richiesto informazioni in particolar
modo per quanto riguarda la costituzione di un associazione, che non sono state interpellate in questa
rilevazione.
"Ritiene che i servizi utilizzati siano stati utili per la sua associazione?"
Non risponde
2,8%
Poco utili
1,4%
Abbastanza utili
24,8%
Molto utili
70,9%
"Come valuta la possibilità di accedere ai servizi rispetto alla dislocazione degli sportelli, l'accessibilità, gli
orari ed i tempi di attesa?"
47
"Come valuta la possibilità di accedere ai servizi rispetto alla dislocazione degli sportelli, l'accessibilità, gli orari ed i
tempi di attesa?"
Valutazione accesso ai servizi
SCARSO
SUFFICIENTE
BUONO
OTTIMO
DISLOCAZIONE
2,3%
11,6%
57,5%
28,6%
ACCESSIBILITA'
1,5%
13,2%
51,2%
34,1%
ORARI
3,1%
18,6%
60,5%
17,8%
TEMPI D'ATTESA
1,5%
12,5%
55%
31%
"Rispetto alla sua esperienza diretta come valuta la qualità dei servizi rispetto alla idoneità dei locali, qualità
delle attrezzature, accoglienza e cortesia degli operatori?"
Valutazione qualità dei servizi
SCARSO
SUFFICIENTE
BUONO
OTTIMO
IDONEITA' LOCALI
4,3%
17,5%
60%
18.2%
QUALITA'
ATTREZZATURE
0,9%
10%
57,6%
31,5%
3,2%
42,2%
54,6%
8,8%
46,8%
43,6%
ACCOGLIENZA
CORTESIA
COMPETENZA
DEGLI OPERATORI
0,8%
48
"Ritiene che le attività della sua Associazione si siano qualificate con l'utilizzo dei sevizi?
Ed in che modo?"
SI'
NO
Non risponde
Abbiamo potuto svolgere le
pratiche burocratiche in
modo più agevole
75
10
56
È migliorata la nostra
comunicazione e visibilità sul
74
8
59
I nostri volontari sono più
formati
74
/
67
Abbiamo potuto realizzare più
attività
71
/
70
Abbiamo realizzato progetti
più qualificati
71
/
70
Abbiamo sviluppato
collaborazioni con altre
associazioni
71
/
70
"Rispetto alla sua conoscenza cosa si aspetta in futuro dall'azione del CSV-FVG?"
SI'
NO
Non risponde
Iniziative per la crescita della
cultura della solidarietà e la
promozione del volontariato
84
/
57
Servizi di consulenza e assistenza
104
/
37
Percorsi di formazione
85
/
56
Utilizzo e prestito attrezzature
82
/
59
Orientamento al servizio civile
37
7
97
Raccolta dati sul mondo del
volontariato
44
/
97
92
/
49
53
2
86
Studi e ricerche su tematiche di
49
La considerazione che possiamo fare, per concludere questa analisi, è che le indicazioni ricevute saranno
preziose per le scelte future, e che gli operatori in attività giornaliera presso gli sportelli, possono
confermare le priorità segnalate e risultate da questa rilevazione. Già molto si è cercato di potenziare in
questi primi mesi del 2006, come i servizi di consulenza. Questa valutazione testimonia come siano molte
le aspettative rivolte al nostro servizio e molto il lavoro che ci aspetta.
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
(tratto dal capitolo 6 del bilancio sociale)
Realizzando questo nostro primo bilancio sociale abbiamo potuto
constatare che le attività realizzate e i risultati ottenuti sono stati
davvero molti; al tempo stesso sono emersi diversi spunti per il
proseguimento del nostro lavoro e per lo sviluppo di nuove
considerazioni. Per questo, introduciamo in questa sezione i nostri
OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO per gli anni futuri.
Il nostro impegno è quello di perseguirli già dal prossimo
esercizio.
- Aumentare il coinvolgimento dei nostri Associati
- Promuovere maggiormente il ruolo e la consapevolezza del volontariato attraverso la formazione
- Incrementare la qualità dei servizi resi e la nostra operatività
- Migliorare il nostro Sistema Informativo
- Aumentare la nostra capacità comunicativa
- Rafforzare il rapporto con gli organi di governo e di controllo
- Migliorare la collaborazione con gli organi nazionali
Marco Caputo
consulente per il CSV sul bilancio sociale
Dario Mosetti
direttore del CSV
50
Sovvenzioni e contributi
L'approfondimento di questo numero è dedicato nuovo programma comunitario Cultura 2007, che sarà
attivo per il periodo 2007-2013, di cui sono stati recentemente pubblicati i primi bandi.
Nella scheda sintetica vengono riportati gli elementi principali del Programma e dei bandi aperti.
Come di consueto il 31 gennaio si chiude il termine per la presentazione della maggior parte delle
richieste di contributo alla Regione e alle Province. Quale ausilio alla programmazione delle Associazioni si
riportano i riferimenti delle principali leggi regionali che prevedono l'erogazione di contributi o
sovvenzioni.
Per le Associazioni che desiderano avvalersi del supporto del Centro Servizi del Volontariato, si ricorda
che, durante il mese di gennaio sarà attivo, presso i quattro sportelli provinciali, un servizio di consulenza e
verifica sulle domande di contributo prima della loro spedizione agli Enti erogatori. Gli appuntamenti con i
consulenti possono essere fissati telefonando al proprio sportello provinciale di riferimento o presso la
sede di Pordenone al numero 0434-21961.
Programma comunitario Cultura 2007 (2007-2013)
Il Programma Cultura 2007 è il nuovo programma comunitario nel settore della cultura. L'approvazione del
Programma si sta concludendo in queste settimane. Attualmente il documento ufficiale cui fare riferimento
è la Posizione comune (CE) n. 11/2006, del 18 luglio 2006, definita di comune accordo tra Parlamento
europeo e Consiglio.
Obiettivo
Contribuire alla valorizzazione di uno spazio culturale comune europeo sostenendo la cooperazione tra
artisti, operatori e istituzioni culturali. In particolare, il programma mira a perseguire i seguenti obiettivi
specifici:
- promuovere la mobilità transnazionale delle persone che lavorano nel settore culturale;
- incoraggiare la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici e culturali;
- favorire il dialogo interculturale.
Azioni
1. Sostegno ad azioni culturali
1.1 Progetti di cooperazione pluriennali
Progetti di cooperazione culturale strutturati e duraturi. Ciascun progetto deve coinvolgere almeno 6
operatori, di uno o più settori culturali, provenienti da 6 diversi Paesi ammissibili al programma e deve
essere finalizzato alla realizzazione di molteplici attività pluriennali, di natura settoriale o transettoriale, che
perseguano almeno due dei tre obiettivi specifici del programma.
Il programma sostiene i progetti di cooperazione nella fase di decollo e di strutturazione o in quella di
estensione geografica, affinchè si sviluppino nel tempo e raggiungano l'autonomia finanziaria.
1.2 Azioni di cooperazione
Azioni di cooperazione culturale, di natura settoriale o transettoriale, caratterizzate da creatività e
innovazione.Tali azioni, di durata annuale o biennale, devono coinvolgere almeno 3 operatori, di uno o più
settori culturali, provenienti da 3 diversi Paesi ammissibili al programma. Si intende sostenere in particolare
azioni intese ad esplorare possibilità di cooperazione da sviluppare in un periodo più lungo.
1.3 Azioni speciali
Iniziative di grande portata e vasta risonanza presso i cittadini europei che contribuiscano ad accrescere la
consapevolezza di appartenere ad una stessa comunità, a sensibilizzare alla diversità culturale europea e al
dialogo interculturale. Queste azioni possono contribuire anche a dare maggiore visibilità all'azione
culturale comunitaria sia all'interno che all'esterno dell'UE. Le azioni speciali devono inoltre ricondursi ad
almeno due dei tre obiettivi specifici del programma.
In questo ambito potranno essere sostenute, ad esempio, le "Capitali europee della cultura", l'assegnazione
di premi, nonché i progetti di cooperazione culturale con Paesi terzi o con organizzazioni internazionali
attive nel settore della cultura (UNESCO e Consiglio d'Europa).
51
2. Sostegno ad organismi attivi a livello europeo nel settore della cultura
Sostegno ad organismi che operano a favore della cooperazione culturale svolgendo funzioni di
rappresentanza a livello comunitario, raccogliendo o diffondendo informazioni a favore della cooperazione
culturale transeuropea, collegando in rete a livello europeo organismi attivi nel settore della cultura,
partecipando alla realizzazione di progetti di cooperazione culturale o svolgendo il ruolo di ambasciatori
della cultura europea.
Questi organismi devono avere dimensione europea, ossia esercitare le loro attività a livello europeo,
individualmente o sottoforma di più associazioni coordinate, e sia la loro struttura (membri iscritti) che le
loro attività devono avere rilevanza a livello dell'UE o interessare almeno 7 Paesi ammissibili al programma.
A tali organismi può essere concessa una sovvenzione di funzionamento destinata a sostenere le spese
connesse alla realizzazione delle attività previste nel loro programma di lavoro permanente.
3. Sostegno a lavori d'analisi, alla raccolta/diffusione dell'informazione e ad attività che ottimizzano l'impatto
dei progetti nel settore della cooperazione culturale
3.1 Sostegno agli helpdesk nazionali del programma ("Punti di contatto Cultura").
3.2 Realizzazione di studi e lavori d'analisi, in particolare riguardanti dati statistici, che contribuiscano ad
accrescere la conoscenza sulla cooperazione culturale europea e a creare un terreno favorevole al suo
sviluppo
3.3 Ideazione di uno strumento Internet, indirizzato ai professionisti del settore, per lo scambio di
esperienze e di buone prassi e la diffusione di informazioni sulla cooperazione culturale transeuropea.
Potranno essere finanziati progetti ed attività che riguardano tutti i settori di attività culturale ed artistica
ad esclusione del settore audiovisivo.
Beneficiari
Possono partecipare al programma tutte le categorie di operatori culturali: industrie culturali, enti pubblici,
fondazioni, associazioni, università, istituti di ricerca.
Entità contributo
- Progetti di cooperazione pluriennale: contributo comunitario fino al 50% del budget del progetto e a
carattere decrescente. Il contributo è concesso per un periodo da 3 a 5 anni e non può essere superiore
a € 500.000 all'anno.
- Azioni di cooperazione: contributo comunitario fino al 50% del budget del progetto, per un importo
compreso tra € 50.000 e € 200.000. Il contributo è concesso per un periodo massimo di 2 anni.
- Azioni speciali: contributo comunitario fino al 60% del budget del progetto.
- Organismi attivi a livello europeo: contributo comunitario fino all'80% delle spese finanziabili dell'organismo
nell'anno per il quale la sovvenzione è richiesta.
- Analisi e informazione: non specificato.
Modalità e procedura
Le azioni 1 e 2 verranno attuate mediante inviti a presentare proposte (bandi), l'azione 3 sarà attuata
direttamente dalla Commissione europea.
Il 7 novembre 2006, sulla GUCE/GUUE C 270/11, sono stati pubblicati i bandi relativi alle azioni 1.1, 1.2 e
1.3.
La scadenza, per tutte le azioni è fissata al 28 febbraio 2007.
Il testo dei bandi e la guida per la presentazione dei progetti possono essere scaricati dal Sito Antenna
culturale italiana, all'indirizzo: www.antennaculturale.it.
Scadenza
Il programma sarà operativo per il periodo 2007-2013.
La scadenza dei primi bandi pubblicati è fissata al 28 febbraio 2007.
52
Riferimenti
Commissione europea - Direzione Generale Istruzione e Cultura
Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura
Avenue du Bourget, 1 (BOUR,4/13)
B - 1140 Bruxelles
http://eacea.ec.europa.eu/static/index.htm
Aree Geografiche coinvolte
UE 27: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia,
Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca,
Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Paesi candidati (effettivi e potenziali): Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ex Repubblica yugoslava di
Macedonia, Montenegro, Serbia (incluso il Kosovo) e Turchia.
EFTA/SEE: Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
Daniela Peresson
Consulente CSV
53
Principali scadenze in materia di contributi e
sovvenzioni (dicembre 2006-febbraio 2007)
Scadenza
Direttiva 2006 per progetti
sperimentali di volontariato
GU. 252 del 28 ottobre 2006 Supplemento Ordinario n. 204
4 dicembre
Organizzazioni di volontariato
iscritte nel registro regionale
del volontariato
Ministero del Welfare
Direzione Generale per il
volontariato, l'associazionismo e le
formazioni sociali Divisione III Volontariato
L. 342/2000 art. 96, Reg. 388/01.
Contributo per acquisto
ambulanze o beni strumentali
donati
31 dicembre
Associazioni
di volontariato
Ministero del Welfare
Direzione Generale per il
volontariato, l'associazionismo e le
formazioni sociali Divisione III Volontariato
L.R. 6/89 Gemellaggi, scambi tra
scuole, seminari
31 gennaio
Comuni, scuole, associazioni
Regione F.V.G. Direzione centrale
relazioni internazionali, comunitarie e
L.R. 10/97 incentivo programmi
comunitari
31 gennaio
Beneficiari programmi
comunitari
Regione F.V.G. Direzione centrale
relazioni internazionali, comunitarie e
autonomie locali
L.R. 17/2000 Realizzazione di
progetti antiviolenza e istituzione
di centri per donne in difficoltà
31 gennaio
Enti locali, associazioni
femminili
Regione F.V.G.
Direzione centrale Salute e protezione
sociale
L.R. 43/80 artt. 14 e 18.
Attrezzature, impianti e
manifestazioni sportive e
ricreative
31 gennaio
Comuni, associazioni sportive
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 68/81 Attività culturali Titoli
II e III
31 gennaio
Comuni, associazioni culturali
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 49/83 Orientamento
musicale di tipo corale,
strumentale e bandistico
31 gennaio
Associazioni culturali
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 15/87 Cultura della pace
31 gennaio
Comuni, associazioni culturali
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 11/88 Cultura "rom"
31 gennaio
Enti locali, associazioni
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 31/89 Attività delle
Università della Terza Età
31 gennaio
Università della Terza Età,
comunque denominate
Amministrazione provinciale
competente per territorio
54
Riferimento normativo
L.R. 15/96 Promozione delle
lingue minoritarie
Scadenza
31 gennaio
Destinatari
Comuni, associazioni
31 gennaio
L.R. 41/96 art. 5 co. 2 Progetti
innovativi e sperimentali
nell'ambito delle iniziative a
Comuni, associazioni
Ente erogatore
Amministrazione provinciale
competente per territorio
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 48/96 sostegno alle attività
istituzionali delle associazioni che
operano a favore dei disabili e
handicappati
31 gennaio
Associazioni che perseguono
la tutela e la promozione
sociale dei cittadini minorati,
disabili ed handicappati.
Amministrazione provinciale
competente per territorio
L.R. 12/1995 art.8 ed ex art. 8
bis Contributi per il
consolidamento delle strutture
associative e alla qualificazione
dell'attività delle organizzazioni
di volontariato Contributi per la
promozione di una cultura della
solidarietà, per l'orientamento,
formazione e aggiornamento
volontari
(formazione, progetti mirati,
iniziative di promozione,
attrezzature, rimborso spese
28 febbraio
Organizzazioni di volontariato
iscritte nel registro regionale
Regione F.V.G.
Direzione centrale Istruzione, cultura,
sport e pace. Servizio politiche della
pace, solidarietà e associazionismo
Programma comunitario Cultura
2000
Inviti a presentare proposte per:
- progetti di cooperazione
pluriennali e azioni di
cooperazione
- progetti di traduzione letteraria
- Bando per l`organizzazione e
assegnazione di un premio
dell`UE nel settore del
patrimonio culturale
28 febbraio
Industrie culturali, enti
pubblici, fondazioni,
associazioni, università, istituti
di ricerca.
Commissione europea Direzione
Generale Istruzione e Cultura
Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli
audiovisivi e la cultura
Proventi ex lege 47/88.
Contributi per iniziative di
promozione della realtà
economica, produttiva e di
ricerca del territorio provinciale
da realizzarsi nel primo semestre
2007
28 febbraio
Associazioni, enti senza scopo
di lucro
Camera di Commercio di Trieste
Azienda Speciale "Trieste Benzina
agevolata"
55
Sommario
Anno nuovo, nuovi impegni
Raimondo
pag.
1
Per un progetto formativo organico: alcune associazioni
rispondono
Villi et alii
>
2
Il Tema dell'integrazione nella costruzione di sistemi locali
di Welfare
Vernò
>
5
Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini
Furlan
>
7
Pescare solidarietà: le reti dell'informazione
Macuz
>
10
Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica
Borghesi
>
14
Penombre: un’associazione di volontariato culturale
Ugolini
>
15
Bullismo: male giovanile del XXI secolo. Ma è vero?
Ass."Io Tu Noi
Voi Donne Insieme"
>
16
Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova
nell'ambito della salute mentale
De Simon
>
19
Giovani e poesia al Castello di Duino
Gruber
>
21
Il vento delle nostre idee: associazioni e protagonismo
Zolli
>
23
Missione di cooperazione internazionale sanitaria
a Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia)
Andolina
et alii
>
25
+ dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005
Olivo
>
27
Le tutele del volontariato
Bacotta
>
30
FAQ amministrative e fiscali
Olivo
>
33
Una biblioteca per il volontariato
Lionetti
>
35
Bilancio sociale: i frutti del nostro lavoro II parte
Caputo
>
36
Principali scadenze in materia di contributi e sovvenzioni
(dicembre 2006 - febbraio 2007)
Peresson
>
51
56
CIESSE INFORMA - NUMERO 18 - PERIODICO DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI-VENEZIA GIULIA - VIALE MARTELLI, 51 - 33170 PORDENONE - TEL 0434 21961
REDAZIONE: ROBERTO LIONETTI,TEL. 040 364156 - FAX 040 3485783 - E.-MAIL [email protected]
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I TESTI, ANCHE SE CURATI CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE,
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