- Csv Fvg
Transcript
- Csv Fvg
Anno nuovo, nuovi impegni Per un progetto formativo organico: alcune associazioni rispondono Il tema dell’integrazione nella costruzione di sistemi locali di Welfare Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini Pescare solidarietà: le reti dell'informazione Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica Penombre: un’associazione di volontariato culturale Bullismo: male giovanile del XX1 secolo. Ma è vero ? Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova nell'ambito della salute mentale Giovani e poesia al Castello di Duino CIESSE INFORMA - Dicembre 2006 - numero 18 - trimestrale - Spedizione in A. P. - 70% - DCB TS Il vento delle nostre idee: associazioni e protagonismo Missione di cooperazione internazionale sanitaria a Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia) + dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005 Le tutele del volontariato FAQ amministrative e fiscali Una biblioteca per il volontariato Bilancio sociale: i frutti del nostro lavoro II parte Principali scadenze in materia di contributi e sovvenzioni (dicembre 2006 - febbraio 2007) Anno nuovo, nuovi impegni In questa parte dell'anno quasi tutti vogliono essere un po' più buoni, per vari motivi: perché si vive un clima di festa, perché si fa un bilancio delle attività svolte, ecc. Anche le decine di migliaia di volontari che hanno operato tutto l'anno nella nostra regione guarderanno con soddisfazione il lavoro svolto. Il volontario è quella persona che diventa felice nell'atto di donare gratuitamente un po' del proprio tempo a favore degli altri. Il volontario è anche quella persona che aiuta altre persone a raggiungere la felicità. Si prova felicità sia nel dare che nel ricevere, possiamo sicuramente affermare che abbiamo donato tempo, intelligenza, fatiche ed abbiamo ricevuto soddisfazioni, gratificazioni, gioia e felicità. Tra i bisogni e tra le aspirazioni che possiamo ascrivere all'essere umano, c'è sicuramente quello di raggiungere la felicità. La felicità è un bene primario che possiamo cercare ed ottenere subito e non rimandare. Possiamo sostenere che esiste un diritto alla felicità e che in un atto di giustizia sociale la possono raggiungere tutti. La felicità è uno stato strettamente personale, però quando viene condivisa essa si moltiplica. La felicità si vive in maniera compiuta quando si è in relazione con gli altri, mentre la solitudine genera paura e angoscia. Il volontario che per definizione vive una dimensione comunitaria esplicando la propria opera con e per gli altri conosce bene questo fatto. Il mondo del volontariato, com'è nella sua natura più intima è in permanente evoluzione, ed anche il Centro Servizi per il Volontariato si trasforma in continuazione, cercando di offrire risposte concrete ai bisogni delle associazioni.Tra le varie attività anche questa rivista, pur nella continuità grafica, con questo numero, cambia un po' la sua fisionomia: la scelta di usare una carta più leggera ci permetterà di aumentare il numero di pagine, dando maggiore spazio a informazioni e associazioni (a cui rinnoviamo il solito invito: scrivete, perché la rivista è un'ottima vetrina, in grado di garantire visibilità al vostro impegno quotidiano); abbiamo avviato nuove rubriche, che si propongono di offrire alle associazioni risposte chiare e rapide ai tanti quesiti ricorrenti. L'articolo programmatico sulla centralità della formazione, uscito nel numero precedente, ha sollevato l'interesse di varie associazioni, che hanno inviato dei commenti e delle proposte concrete: sono diversi i contributi giunti, e ne pubblichiamo subito uno dei più interessanti. Accanto alla rivista, la nostra attività editoriale è in pieno fermento: sono stati messi in cantiere, in questi ultimi mesi, la prima Carta dei Servizi del CSV (strumento per far conoscere meglio ciò che il Centro Servizi Volontariato può offrire al mondo associativo) e alcuni nuovi Quaderni di Ciesse Informa, dedicati a Fund raising, organizzazione degli eventi, contabilità, comunicazione, progettazione, metodologia della ricerca partecipativa, ecc. Oltre a tutto ciò, uscirà presto un CD contenente un software in grado di realizzare la 1 contabilità per le associazioni di volontariato, che ottempera agli obblighi del Decreto Legge 460/97 nonché della nuova Legge 80/2005. Ovviamente questo programma verrà distribuito con licenza d'uso gratuita alle associazioni. E stiamo lavorando, naturalmente, al Bilancio Sociale 2006, che sarà disponibile in breve, a documentare, ancora una volta i "frutti del nostro lavoro". A tutti auguriamo la felicità nel 2007, e che l'anno sia pieno di impegni, gratificazioni e serenità. Sergio Raimondo Presidente del CSV "Per un progetto formativo organico e di qualità, occorre discutere e investire sulla formazione": alcune associazioni rispondono Abbiamo letto con interesse gli articoli di Sergio Raimondo e Roberto Lionetti, pubblicati nel precedente numero di Ciesse Informa, e concordiamo sulle Linee di intervento proposte. Da tempo avvertiamo la necessità di avviare una riflessione allargata su alcune problematiche che affiorano nella quotidianità del volontario, ma che poi è difficile affrontare. L'individuazione di alcune Linee di intervento non ci consente solo di definire i criteri per la valutazione dei progetti formativi, ma ci aiuta a riflettere con concretezza e in modo allargato con tutte le associazioni sull'ipotesi di una filosofia del volontariato in regione, una filosofia condivisa in modo che la ricchezza del volontariato, fatto di voci, presenze e competenze, non si disperda nella tendenza alla frammentarietà, all'individualismo ed all'incomunicabilità, espressioni di un volontariato vecchio e decadente. Secondo noi, i punti di forza del volontariato sono la partecipazione personale e il radicamento sul territorio. Spesso, però, l'ideale originario dell'associazione si scontra con la difficoltà di coinvolgere nell'azione gli altri cittadini della comunità e le spinte iniziali si affievoliscono, le risorse umane si impoveriscono e l'area di intervento si riduce fino ad esaurirsi. L'ideale originario diventa un ideale debole, sopraffatto da altre tendenze e da altri stimoli che la comunità offre. Inoltre, l'organizzazione di corsi ed attività non garantisce necessariamente il buon esito degli interventi, che rischiano di essere afinalistici. Esistono, quindi, due questioni che il volontariato deve porsi, 2 questioni che sono alla base del suo operare e che sono spesso riconosciute dai volontari in tutta la loro attualità. La prima questione riguarda la persona nella sua soggettività e nella sua socialità. Essa pone una serie di domande quali: - Le persone possono valere nella vita della loro comunità? - Le loro decisioni possono avere delle ricadute positive a livello personale? - La partecipazione serve all'emancipazione dei singoli cittadini? - Questa emancipazione può riguardare anche le persone ammalate, sofferenti, povere ed emarginate? - La solidarietà può portare ad una rete di rapporti paritari nei quali la persona rappresenta il valore più importante? La seconda questione riguarda la dimensione sociale dell'individuo che abita la sua comunità, ma che ha anche a che fare con la dimensione "politica" dell'agire piccolo o grande delle persone. Ha a che fare direttamente con il benessere dei soggetti in quanto attori protagonisti di scelte. Ha a che fare con il benessere della comunità determinata da quelle scelte. Questa seconda questione pone un'altra serie di domande quali: - La comunità può riflettere sui fenomeni generali ed elaborare un progetto comunitario complessivo, nel qual siano coinvolti le persone, i gruppi organizzati, le associazioni, i servizi e le istituzioni? Le associazioni possono avere un ruolo? - Le istituzioni possono elaborare una strategia complessiva in modo da favorire il progetto comunitario? - Il progetto comunitario è inteso come un bene comune da coltivare, perché utile a trovare delle soluzioni concrete? Le nostre proposte per le Linee di intervento - La comunicazione e la condivisione tra le associazioni: la formazione di una rete di persone e di una rete di valori condivisi Per noi, attivare un dibattito allargato alle associazioni e, soprattutto, nelle associazioni, nessuna esclusa, dalla più piccola alla più grande, significa promuovere la capacità del "piccolo fare" all'interno di un progetto più grande e rappresentativo, nel quale le associazioni diventano protagoniste anche nel ricercare collaborazioni, condivisione di ideali, obiettivi comuni. Non è più sufficiente realizzare una rete di associazioni, perché abbiamo constatato che questo intervento non è in grado da solo di attivare i soci e le altre persone su progetti comuni. Dobbiamo coltivare una rete di persone e promuovere la formazione di una rete di valori condivisi da promuovere concretamente nella comunità. Questo è un obiettivo ambizioso, ma, per noi, fondamentale per realizzare un nuovo e più incisivo protagonismo delle persone e del volontariato. - Il radicamento dell'associazione nella vita della comunità Le associazioni devono sentirsi parte della comunità ed avere consapevolezza del loro ruolo non istituzionale, perché solo così raggiungono quel livello di scambio e di condivisione con le persone della comunità che è una grande risorsa sia nel fare che nel promuovere la propria idealità. Il valore delle associazioni sta nel loro "far parte di", cioè nell'informalità, più che nell'istituzionalizzazione, che porta a significati di estraneità e di servizi dovuti sia da parte degli stessi soci che dalle altre persone esterne all'associazione. La grande occasione data dalla definizione dei Piani di zona, in molti casi, sta affaticando le associazioni coinvolte senza portare ad un aumento del numero dei volontari. - La vitalità della vita 3 associativa e la capacità di comunicare i propri valori La vita associativa di molte associazioni langue ed alcune delle più attive riconoscono nel rapporto con le istituzioni un punto di forza sia per essere riconosciute pubblicamente, sia per inserire "automaticamente" nuovi soci. Senza togliere nulla a queste associazioni, in alcuni casi si realizza un rapporto di dipendenza verso le istituzioni. Solo in alcuni casi, le associazioni diventano dei partner forti ed autonomi, ma in molti altri finiscono per occupare una posizione subalterna a discapito di una forte ed autonoma vita associativa, che dovrebbe essere basata sulla partecipazione, sul protagonismo (cioè sul fare positivo) e sulla promozione dell'identità dell'associazione. Secondo noi, questi sono i fattori indispensabili di un'associazione nella quale vengano incoraggiati il fare delle persone e il loro coinvolgimento nella vita associativa. - L'umanesimo comunitario Le associazioni, secondo noi, devono dar valore alle persone al di là delle loro appartenenze, dei loro ruolo sociali, delle loro professionalità e realizzare un contesto di uguaglianza e di democrazia nel quale tutte le persone hanno lo stesso valore. Le associazioni sono lo scenario nel quale le disuguaglianze vengono azzerate per favorire processi di crescita e di emancipazione e per mettere al centro la persona, anche la più debole. Con Umanesimo comunitario, intendiamo l'espressione di questi valori: 1. La persona deve poter esprimere il valore del suo pensiero nell'incontro con altre persone che impara a conoscere. 2. L'uomo deve poter esprimere il valore delle proprie azioni che derivano dalla conoscenza diretta e dalla sperimentazione personale. Lo scenario ideale è la comunità, nella quale c'è la conoscenza diretta, oltre la mediazione tecnologica e commerciale. In questo senso la comunità rappresenta il polo delle azioni dei soggetti. 3. L'uomo condiziona la comunità in cui vive con le sue decisioni e con le sue azioni. Egli ne determina il benessere e viene riconosciuto dalla comunità per questo. 4. L'uomo non si oppone alla comunità globale e alla conoscenza oltre i confini del localismo in cui vive, ma ad uno scenario imprevedibile, fuori dal suo controllo e lontano dalla sua possibilità di fare. In questo senso, la cooperazione internazionale può fornire un canale diretto di comunicazione e di collaborazione tra persone appartenenti a comunità diverse e lontane. 4 Maria Grazia Villi (ass. Gruppo Volontari Duino Aurisina Santa Croce) Armando Mestroni (ass. Libera…mente) Pietro Zolli (psichiatra) Il tema dell'integrazione nella costruzione di sistemi locali di Welfare Nell'ambito della realizzazione del progetto "Nonos" è stato realizzato un seminario formativo sulla 328 e i processi di integrazione tra volontariato e servizi nell'ambito della costruzione di un sistema di welfare locale. Il progetto impegna ANTEA, MoVI e Caritas Diocesana di Udine insieme alla ASS5 e a Confcooperative per sperimentare forme innovative di aiuto agli anziani per favorire il loro permanere a casa e prevenire più possibile il ricorso alla casa di riposo. Il seminario è stato animato dal prof. Franco Vernò e si è rivelato particolarmente ricco di spunti utili, grazie al contributo offerto dall'esperto e dai partecipanti sia nella discussione in plenaria sia nei gruppi di lavoro attivati nel corso della giornata. Vi riportiamo una breve sintesi per punti di quanto emerso nel seminario L'integrazione F.Vernò, nella sua relazione introduttiva, ha ripetutamente sottolineato la centralità della dimensione dell'integrazione: non solo sul piano interprofessionale e interistituzionale, ma in particolare su quello delle politiche sanitarie, sociali, economiche, abitative, dei trasporti, dell'ambiente. Il fatto che tale sia la prospettiva sancita anche dalle normative risponde prima di tutto ad un diritto del cittadino: quello di non dover essere lui la persona che raccorda istituzioni ed interventi, ma che a ciò provvedano le istituzioni pubbliche e le realtà private che si occupano di queste cose. Le disfunzioni delle istituzioni ricadano, infatti, sempre sulle persone, sul cittadino portatore di diritti. Gli elementi di complessità legati allo sviluppo dei processi di molto sentito come nel caso degli anziani e ciò può facilitare la costruzione della dimensione comunitaria. integrazione sono molti, fra questi: - il fatto che sono molti i soggetti pubblici e privati titolati a occuparsi di condizione anziana (e naturalmente di tante altre questioni); - le responsabilità diverse di cui tali soggetti sono titolari; - i diversi territori geografici di riferimento degli strumenti programmatori quali il PdZ, i PAT, il POF. La comunità locale La comunità locale è lo "sfondo" su cui costruire e implementare PdZ e PAT, anche se occorre precisare che la legge 328 e le altre normative di riferimento non forniscono precisazioni in merito al concetto di comunità. Vernò ha ricordato che sono sostanzialmente due le fasce di popolazione per le quali la comunità locale rappresenta un riferimento molto importante: da una parte i bambini con le loro famiglie e dall'altra gli anziani, persone che avvertono fortemente l'esigenza di avere punti di riferimento concreti (quali i volti di persone conosciute, i marciapiedi frequentati ecc.) che solo la comunità può offrire. Va segnalato che la comunità non è qualcosa di preesistente; essa viene costruita dalle persone intorno ad un problema, a volte 5 Il progetto NONOS si inserisce all'interno del quadro sopra delineato, occupandosi dei processi legati alle esigenze di domiciliarità delle persone anziane: si tratta di bisogni che non possono essere tutelati solo dalle istituzioni pubbliche e che non possono essere oggetto di un approccio meramente prestazionale. Basti pensare al caso di un anziano allettato. Il suo diritto ad essere curato, assistito e insieme il diritto a comunicare, ad essere ascoltato chiamano in causa soggetti pubblici e soggetti privati che svolgono un funzione pubblica come le associazioni e i gruppi di volontariato. Il problema è quello di mettere in rete tali responsabilità, poiché quelle assunte dai soggetti singoli (che operano come tali) non sono sufficienti, anche per il motivo che così facendo non ci si prende cura della globalità della persona, che non va segmentata nei suoi bisogni e nei suoi diritti. Il welfare comunitario è proprio questo: la messa in rete delle risorse e delle responsabilità. La legge 328 presuppone che il sistema dei servizi integrati metta insieme le prestazioni professionali con quelle di cura primaria, espressione della disponibilità di familiari, vicini, volontari. I princìpi di riferimento dei processi di integrazione I criteri o princìpi sulla base dei quali può essere costruito un sistema di sistemi e la rete delle attenzioni sono i seguenti: - Il principio di responsabilità: Il sistema sarà efficace se le responsabilità in causa saranno capaci di esercitare le funzioni loro attribuite. - Il principio di sussidiarietà: come sappiamo esso si basa sul fatto che le istituzioni pubbliche devono favorire il ruolo dei soggetti della comunità. È importante sottolineare il ruolo dei Comuni in quanto sono le istituzioni più vicine ai cittadini, cui compete la promozione, la rappresentanza, la tutela della comunità; il primo compito loro affidato non è quindi, sebbene questo sia un pensiero ancora diffuso, quello di attivare servizi ma di promuovere la dimensione partecipativa e comunitaria fra i cittadini. - Il principio di solidarietà: non va dimenticato che la prima forma di solidarietà è il pagamento delle tasse in funzione della redistribuzione del reddito fra tutti i cittadini. - Il principio della partecipazione: si esprime nella possibilità, in quanto cittadino appartenente ad una organizzazione, di partecipare al processo programmatorio, assumendo così un ruolo politico. - Il principio di concertazione: significa assumersi precise responsabilità in funzione degli obiettivi che sono stati concordati (nella legge 328 tale principio si concreta nella firma dell'accordo di programma fra i soggetti che hanno preso parte alla concertazione). legittimato e garantito dai soggetti in gioco. - Occorre costruire ad esempio una base comune di conoscenza riguardo alla condizione anziana, altrimenti rischiamo di parlare a vuoto e di non costruire significati convergenti. - Occorre anche costruire una base comune di conoscenze sul piano normativo: i compiti di un Comune, di una Azienda sanitaria. - I contenuti affrontati nell'ambito di tali processi devono essere appetibili, almeno un po' convincenti. - Va tenuto presente che i tempi dei processi non sono quelli della programmazione: i soggetti programmatori devono investire e legittimare tempi medio-lunghi di lavoro; la conoscenza reciproca richiede infatti molto tempo, mentre oggi la cultura prevalente è quella di comprare prestazioni, piuttosto che investire nei processi. - Occorre partire sempre dalla lettura dei bisogni delle persone. Essi sono molto complessi, è complessa la loro lettura e ancor più la definizione delle risposte; di certo non sono sufficienti le prestazioni erogate dall'Azienda sanitaria e dai Comuni. - Il valore aggiunto di tale impostazione (quella fondata sui processi) è quello di promuovere processi di cambiamento nel modello di relazioni e di comunicazioni costruito nella comunità locale. Elementi utili per facilitare i processi di integrazione Principi e criteri che orientano la programmazione La costruzione di un linguaggio comune fra i soggetti coinvolti necessita di circa un anno di tempo: questo tempo va - Principio di integrazione: la legge 328 si riferisce alle aree del sociale, del sanitario, della 6 formazione professionale e dell'istruzione, ma in diversi casi si sono inserite anche le tematiche della casa, dei trasporti ecc. - Principio di unitarietà: i Comuni della zona/ambito devono programmare insieme.- Principio di territorializzazione: gli interventi e i servizi debbono tener conto, sul piano della localizzazione e della gestione, delle caratteristiche del territorio. - Criterio dell'universalismo selettivo: tutti i cittadini devono poter disporre di tutti i servizi, ma mentre alcuni rappresentano dei livelli essenziali a cui tutti devono accedere gratuitamente (per esempio sanità e scuola), lo stesso riconoscimento non è esteso a molte esigenze nell'area sociale per le quali il cittadino è chiamato a compartecipare alla spesa. - Criterio dell'utilizzo di progetti personalizzati: ciò significa non erogare prestazione standardizzate ma prevedere percorsi e progetti personalizzati. Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini Cittadinanzattiva è un movimento di partecipazione civica che opera in Italia e in Europa per la promozione e la tutela dei diritti dei cittadini e dei consumatori. Il modo più efficace per definire la sua missione è contenuto in uno slogan: "Fare i cittadini è il modo migliore di esserlo". L'obiettivo che si pone è far sì che i cittadini abbiano voce ed esercitino poteri e responsabilità in tutte quelle situazioni in cui i loro diritti non vengono riconosciuti o sono violati o disattesi. La seconda parola d'ordine di Cittadinanzattiva è, infatti, "perché non accada ad altri". La missione di Cittadinanzattiva trova il suo fondamento nel dettato costituzionale, in particolare nell'art. 118 ultimo comma della Costituzione, che recita: "Stato, regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà". Grazie a questo articolo i cittadini hanno la titolarità di agire, anche in modo autonomo, per la cura dei beni comuni. Per rendere più efficace il legame dei cittadini con il proprio territorio, Cittadinanzattiva ha costituito 240 Assemblee territoriali con più di 70.000 aderenti, dei quali oltre 700 danno vita alle 5 Assemblee territoriali della nostra regione, da Pordenone a Trieste. Cittadinanzattiva è organizzata in un Congresso nazionale, in 20 Congressi regionali e, a livello locale, in 231 Assemblee territoriali distribuite in tutta Italia. Il Movimento all'interno di ogni assemblea territoriale ed a livello regionale e nazionale è organizzato in gruppi di lavoro tematici, o reti, tra i quali - il Tribunale per i diritti del malato (politiche della salute); - i Procuratori dei cittadini (politiche dei consumatori e degli utenti); - la Scuola di cittadinanza attiva (politiche della scuola e della formazione all'impegno civico); - Giustizia per i diritti (professionisti della giustizia impegnati sul versante della tutela legale e della giustizia come servizio); - il Coordinamento delle Associazioni dei malati cronici (per le politiche della cronicità); - a livello europeo, infine, il Movimento ha costituito Active Citizenship Network (ACN), una rete di lavoro comune sulle politiche della salute e dei consumatori che coinvolge circa 70 associazioni di 29 Paesi dell'Unione europea. Il Tribunale per i diritti del malato, rete "storica" del Movimento, promosso nel 1980 per tutelare i diritti dei cittadini nell'ambito dei servizi sanitari e per contribuire alla realizzazione di un servizio sanitario orientato al cittadino. A livello regionale, il Tribunale per i diritti del malato ha realizzato recentemente diverse campagne: - la sensibilizzazione delle istituzioni competenti sul problema delle barriere architettoniche, che ha portato, come primo risultato concreto (realizzato nel corso di una manifestazione pubblica), all'eliminazione di un cordolo con contestuale costruzione da parte del Comune di Udine di uno scivolo per consentire l'accesso ai disabili del 7 sottoportico adiacente al Caffè Contarena in piazza Libertà; - un monitoraggio di diverse case di riposo, con visite in loco per verificare lo stato della sicurezza degli edifici e l'efficienza del trattamento riservato agli ospiti; - il monitoraggio dei call center istituiti presso le aziende sanitarie e ospedaliere, in collaborazione con l'Agenzia regionale della sanità, braccio operativo del competente Assessorato. Per il 2007 è in programma, in collaborazione con l'Agenzia Regionale della Sanità e con il coordinamento della nostra sede nazionale (che mette a disposizione una tecnologia collaudata da anni), un'iniziativa di vasta portata: l'Audit civico nelle strutture sanitarie e ospedaliere della Regione, operazione che vedrà coinvolti volontari di Cittadinanzattiva e operatori delle aziende sanitarie appositamente addestrati per effettuare un lavoro comune con lo scopo di verificare lo stato delle strutture sanitarie del Friuli Venezia Giulia. I risultati entreranno a far parte integrante di un rapporto nazionale che verrà reso pubblico a fine 2007. La rete Procuratori dei cittadini opera per la tutela dei diritti e la promozione della partecipazione civica nei rapporti tra cittadini, pubblica amministrazione e servizi di pubblica utilità. Gli ambiti di intervento della rete sono servizi assicurativi, servizi bancari, servizi postali, energia (acqua, luce e gas), trasporti, telecomunicazioni, prezzi e tariffe ecc. Una nuova iniziativa partirà tra breve, denominata "Servizi d'informazione, assistenza e intervento per i cittadini consumatori del Friuli Venezia Giulia e cura dei comuni di minori dimensioni". Prevede l'attivazione stabile di una rete di servizi d'informazione, assistenza e intervento, denominata Pit Servizi Locale, a favore dei cittadini consumatori e utenti, con una presenza in provincia di Udine, la più grande della Regione, e di dedicare una particolare attenzione alle popolazioni residenti nei piccoli comuni della nostra Regione, progetto finanziato dalla Regione stessa con i fondi derivanti dalle multe dell'AntiTrust. Un'altra rete è la Scuola di cittadinanza attiva, nata nel 1997 per promuovere la formazione alla cittadinanza attiva e alla tutela dei diritti. L'area delle politiche della scuola ha come principali settori d'intervento la rivisitazione dell'educazione civica e la sicurezza nelle scuole, con la campagna "Imparare sicuri", che ha preso avvio nel 2002 all'indomani del crollo della scuola di San Giuliano di Puglia (morti 27 bambini e un'insegnante). I principali obiettivi della campagna: - contribuire alla messa in sicurezza degli edifici scolastici - avviare occasioni di confronto con gli enti competenti in materia di sicurezza. Nell'ambito della "Campagna nazionale 2006" sono state monitorate una quindicina di scuole della nostra Regione, operazione effettuata nei mesi di Maggio e Giugno da personale della scuola e da componenti i consigli di classe 8 appositamente istruiti e dotati di adeguati supporti informatici. I risultati, peraltro lusinghieri per quanto riguarda le scuole del Friuli Venezia Giulia, saranno pubblicati nel rapporto annuale che sarà presentato ufficialmente in occasione della Giornata nazionale sulla sicurezza nelle scuole, in programma per fine Novembre 2006. Active citizenship network è il programma di politica europea avviato da Cittadinanzattiva nel 2001. Si propone di promuovere e sostenere la costruzione della cittadinanza europea attraverso diversi progetti. Uno di questi ha preso avvio in Regione lo scorso Settembre, denominato "Building bridges in Europe - Ponti per l'Europa". L'obiettivo del progetto è quello di intessere relazioni atte a promuovere amicizie e contatti stabili a livello europeo per realizzare condizioni più avanzate di collaborazione e di conoscenza reciproca riallacciandosi alle tradizioni della Regione Friuli Venezia Giulia, con il proposito di mantenere viva la storica attività di relazioni tra le diverse comunità al di là dei confini geografici e culturali e di creare nuove e più avanzate occasioni di relazioni mediante la promozione della cittadinanza attiva europea, attraverso una rete di istituzioni pubbliche e di organizzazioni di cittadini che lavorano a livello locale e/o regionale. Per queste ragioni, il progetto vede protagonista la nostra realtà regionale assieme a quelle di Polonia, Slovenia e Ungheria, che hanno avuto un passato comune di forte condivisione in quell'area allargata già definita come "mitteleuropea", nella quale si sono intrecciati scambi economici, culture, lingue e tradizioni. Per la realizzazione degli obiettivi, è prevista una pluralità coordinata di azioni ed iniziative: due convegni, a Monfalcone il 25 Novembre 2006 e a Gorizia il 4 Maggio 2007, che avranno per tema, rispettivamente, "L'Europa non si arrende: il varo del Piano D dopo il fallimento della Costituzione" e "Prospettive di cooperazione per una cittadinanza attiva europea"; la realizzazione di un sito interattivo, che rappresenterà lo strumento fondamentale non solo di dialogo per la Rete degli attori locali, ma anche di diffusione di informazioni, di contatto e di scambio, di ricerca di collaborazioni, di feed-back da parte dei vari portatori d'interesse; la partecipazione alle manifestazioni della "3 giorni del Volontariato a Gorizia" (dal 4 al 6 Maggio 2007) e alla "Festa dell'Europa" del 9 Maggio 2007 a Monfalcone. L'evento più importante per la formazione, organizzato in collaborazione con lo United World College of the Adriatic di Duino, vedrà la partecipazione a una Winter School (dall'11 al 15 Dicembre 2006) di giovani rappresentanti e di membri delle tre Nazioni interessate, assieme a studenti dello stesso U.W.C. Sarà un'opportunità unica di incontro, approfondimento e dialogo sui temi della cittadinanza attiva europea, nonché un'occasione di amicizia e scambio nella logica dell'apertura internazionale. Soggetti promotori: Cittadinanzattiva Friuli Venezia Giulia - onlus - È il soggetto proponente e coordinatore del progetto. Centro Servizi Volontariato FVG - Sostiene il progetto nella logica dei suoi obiettivi: promuovere le iniziative per la crescita della cultura della solidarietà, le attività di volontariato ed il rafforzamento dell'associazionismo. Comune di Monfalcone - È il partner che sosterrà, attraverso l'esperienza del suo Ufficio Relazioni Internazionali, le attività di governance. Partners locali ed internazionali: U.W.C., United World College of the Adriatic di Duino; Active Citizenship Network, rete di Cittadinanzattiva; EuropaForm; FONDACA Fondazione per la Cittadinanza Attiva; Istituto Euromediterraneo. Furlan Aldo Coordinatore Progetto Building Bridges in Europe Cittadinanzattiva Friuli Venezia Giulia e-mail :[email protected] 9 Pescare solidarietà: le reti dell'informazione "L'ho trovato su Internet!" È l'espressione che sempre più spesso accompagna l'aria soddisfatta di chi ha trovato risposta alle proprie domande. È indubbio, nel nostro tempo il più ricco bacino di informazioni è la "rete delle reti", più nota come Internet.Tutti oramai ne conoscono l'esistenza e chiunque, prima o dopo, lo incontra nel proprio procedere quotidiano. I più giovani, si sa, si trovano più a loro agio con questa tecnologia, se non altro perché sin dalla scuola sono stati informati che il mouse non è solo un topo di nome Mickey e che la rete non è solo quella che il babbo si porta via quando va a pesca. I più grandi, invece, hanno preso lentamente confidenza con questo nuovo strumento, e, comunque, a volte rimane loro ancora un po' di diffidenza per quel roditore senza orecchie che con un click fa cambiare il mondo che compare sullo schermo. In pochi anni, tutti hanno compreso che il disco non è indicato solo per sentire le canzoni di Bob Dylan, ma che nella sua versione inglese, disk, è anche utilissimo per immagazzinare i dati e le informazioni necessarie a far andare avanti la propria attività. E così il computer e le reti telematiche hanno trovato un loro posticino nei luoghi del quotidiano, e le tecnologie telematiche sono diventati strumenti di lavoro in tutti i settori, anche in quelli in cui opera il volontariato. Alcuni estremisti, sono addirittura dell'idea che Internet non offra solamente un aiuto nel proprio lavoro, ma che sia un modo di essere nel mondo e, quindi, anche un modo di comunicare con tutti. Avere un proprio sito web significa esistere anche per qualcuno lontano da noi, aumentare quindi le possibilità di far conoscere ciò che facciamo; viceversa, in assenza di un proprio spazio nella rete, tutti gli sforzi compiuti per sostenere la propria attività più facilmente restano patrimonio di conoscenza di pochi, vicini, intimi! Senza necessariamente condividere tali posizioni estreme, è vero che può sembrare quasi scontato che il settore del non profit possa fare suo questo nuovo strumento: in fin dei conti si tratta di una tecnologia che permette di raccogliere e/o diffondere nozioni, documenti e testi rapidamente e a basso costo, e, data la cronica scarsità di risorse economiche per le organizzazioni che si occupano di volontariato, Internet sembrerebbe la soluzione ideale. Questo risulta ancora più vero se si considera, poi, che, se gestito nella maniera opportuna, Internet può essere un valido strumento di fund raising, non solo perché attraverso il proprio sito web un'organizzazione può consentire ai propri sostenitori di fare per le sue cause delle donazioni on-line, ma, soprattutto, perché attraverso la rete è possibile creare e rinsaldare relazioni; è un modo efficace ed economico per raggiungere, informare, coinvolgere sia i propri abituali sostenitori, sia i potenziali donatori. Infatti, anche se ad un primo sguardo la rete può sembrare essenzialmente un luogo in cui sono depositate conoscenze, esso è prima di tutto uno spazio di coesione 10 sociale, fatto di comunità virtuali che dialogano tra loro, che si scambiano idee e aiuto. Collaborazione, partecipazione, condivisione, le regole dei gruppi che comunicano in rete; e, sorpresa, a ben guardare si tratta degli stessi principi su cui si basa l'attività di quanti operano nel volontariato. Motivo in più, quindi, per il quale Internet può entrare a buon diritto nella rosa di strumenti di comunicazione privilegiati dal mondo del non profit. E allora, forza, forse vale proprio la pena fare un tuffo nella rete e creare un proprio spazio di comunicazione solidale! Di seguito propongo una selezione di siti che per ragioni diverse possono risultare interessanti per il settore del volontariato. L'elenco, che non vuole essere né esaustivo né completo, ha lo scopo di fornire alcuni esempi di come Internet può essere utilizzato a servizio della cultura della solidarietà. Per una più facile lettura, ho steso l'elenco seguendo il criterio dell'ordine alfabetico. Banca Popolare Etica http://www.finanzaetica.org/ Il sito offre informazioni sul "sistema Banca Etica", sulle modalità per aderirvi e sui servizi e prodotti che il sistema mette a disposizione dei suoi soci e clienti; nel sito sono inoltre messe in evidenza le iniziative e i progetti finanziati da Banca Etica. BilancioSociale.it http://www.bilanciosociale.it/ Nel sito viene presentato il modello per la redazione del Bilancio Sociale elaborato dal gruppo di ricerca dell'Istituto europeo per il Bilancio Sociale (IBS). Banca dati dell'Ancitel Leggi regionali http://www.ancitel.it/int.ist/leggi reg.cfm In questa banca dati, direttamente collegata al sito della Camera dei Deputati, si possono trovare i testi di legge, suddivisi per Regione. La consultazione è possibile inserendo gli estremi della legge oppure le parole chiave. Commissione europea Rappresentanza in Italia http://europa.eu.int/italia/ Il sito offre molte informazioni generali sull'Unione e una chiara panoramica sui programmi di azione e finanziamenti europei, suddivisi per aree tematiche. Per ciascuna iniziativa fornisce una scheda e il relativo indirizzo telematico all'interno del sito dell'Unione. CSV Friuli Venezia Giulia http://www.csv-fvg.it/ Il sito offre una panoramica generale delle attività e dei servizi offerti dal Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia; nel sito, inoltre, è possibile: consultare il database delle associazioni di volontariato regionali ed esaminare la normativa in vigore relativa al settore del volontariato. CSV.net http://www.csvnet.it/index.php Sito dell'associazione Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato. CSAL http://www.units.it/~csal/ Sito del Centro Studi America Latina (Università degli Studi di Trieste). 11 Dipartimento della Protezione Civile http://www.protezionecivile.it/in dex.php Sito del sistema nazionale della Protezione Civile. EUROMED http://blog.libero.it/EUROMED/ Blog dell'Istituto Euromediterraneo in cui vengono discussi temi sociali. Europalex http://www.europalex.kataweb.i t. In questo sito è possibile ricercare, per parole chiave, leggi, articoli e comunicati sui provvedimenti legislativi degli organismi europei. Fondazione italiana per il volontariato http://www.fivol.it. Il sito offre notizie e informazioni sulla Fondazione, nata nel 1991 per promuovere e sostenere il volontariato in tutte le sue forme e sulle attività di ricerca, formazione e progettazione da essa avviate. FOCSIV - Volontari nel mondo www.focsiv.it Il sito raccoglie l'elenco degli Enti, Organismi e delle ONG che fanno parte di questa Federazione di volontariato.Vi si trova, inoltre, il programma delle iniziative di formazione sul volontariato internazionale, promosse da alcuni degli organismi associati. Fundraising.it http://www.fundraising.it/ Offre news, documenti, recensioni e interviste su ciò che orbita intorno al mondo del fund raising. L'obiettivo è trasmettere, proporre e sostenere la cultura del fund raising in Italia, non solamente dal punto di vista teorico ma anche pratico attraverso idee e strumenti innovativi per la raccolta fondi. Istituto per i Valori d'Impresa (ISVI) http://www.isvi.org/ Sito ufficiale dell'organismo che monitora le esperienze di responsabilità sociale delle imprese italiane appartenenti a qualsiasi settore produttivo. Una sezione a parte è dedicata alle imprese che pubblicano il Bilancio Sociale. I.C.S. Consorzio Italiano Solidarietà http://www.icsitalia.org Il sito è una vetrina delle attività del Consorzio, nato nel 1993 per sostenere azioni di solidarietà nell'area del conflitto balcanico; promuove programmi di accoglienza, protezione e inserimento in favore dei richiedenti asilo e dei rifugiati, svolge attività di ricerca e sensibilizzazione. Il mestiere di scrivere http://www.mestierediscrivere.c om/. Il sito contiene notizie utili, articoli, consigli pratici e tanti link per scrivere e comunicare meglio, anche nel WEB. Informa Donna http://igtolmezzo.coopcramars.i t/. Il sito è organizzato per aree tematiche. Di ciascuna offre informazioni brevi e schematiche e molti collegamenti a siti internet. Nella pagina iniziale risponde ai quesiti più comuni su argomenti di pari opportunità, finanziamenti, imprenditoria, azioni positive. Particolarmente utile per avere una panoramica sulle pari opportunità e per chi opera nel Friuli Venezia Giulia ISpeS http://blog.libero.it/ISPES/ Blog dell'Istituto di Scienze Sociali per la Salute, con finalità, CV dei formatori e attività ISIG http://www.isig.it/ Sito dell'Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia, contenente pubblicazioni, attività di ricerca e formazione. METAMORFOSI http://www.metamorfosi.info Portale in cui è possibile trovare notizie dei principali avvenimenti legati al mondo del terzo settore. Metamorfosi è un'agenzia di comunicazione 12 che mette a disposizione la propria professionalità a favore di progetti e realtà che si pongono come obiettivo la costruzione di un modello di sviluppo e/o di uno stile di vita socialmente responsabile ed ecologicamente sostenibile. Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali www.welfare.gov.it/ Il portale offre informazioni relative alla struttura, ai servizi e alle attività svolte dal Ministero. MISNA http://www.misna.org/ Sito della Missionary International Service News Agency (MISNA) in cui si trovano quotidianamente notizie da, su, e per il Sud del Mondo. Ordine dei giornalisti Consiglio Regionale Friuli Venezia Giulia http://www.odg.fvg.it/mediapres. htm. Da questa pagina del sito dell'Ordine dei giornalisti è possibile consultare il database degli organi di informazione operanti nel Friuli Venezia Giulia. OpenContent http://www.opencontent.it/ Sito di questa società di persone che nasce con lo scopo di favorire l'adozione di software libero nel mondo del Terzo Settore, PeaceLink http://www.peacelink.it È una redazione virtuale, che ha come scopo la diffusione della cultura della pace attraverso articoli, dossier e libri, scritti dai diversi collaboratori in rete utilizzando le nuove tecnologie; scopo è favorire il giornalismo popolare e la costruzione sociale dell'informazione. Protezione Civile FVG www.protezionecivile.fvg.it Si tratta del sito della Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia contenente, attività e corsi di formazione. Regione Friuli Venezia Giulia http://www.regione.fvg.it Nel portale della Regione è possibile trovare le Leggi regionali e i Bandi di finanziamento a sostegno di iniziative per il volontariato. Servizio Civile http://www.serviziocivile.it/ Sito ufficiale dell'Ufficio Nazionale del servizio Civile contenente tutte le informazioni sulla normativa, la formazione e l'adesione alle missioni del servizio civile nazionale. Transparency http://www.transparency.it/ Sito della filiale italiana dell'organizzazione internazionale che si batte per la trasparenza delle regole sui mercati, promuovendo la criminalizzazione degli atti di corruzione rivolti ad un funzionario pubblico anche di un paese straniero Unimondo.org http://www.unimondo.org/ La rivista online di informazione qualificata e pluralista sullo sviluppo umano. Contiene dossier sui problemi ecologici ed umanitari del pianeta, sullo sviluppo sostenibile, sulla pace, sulla democrazia, appelli ed iniziative. Università degli studi di Trieste http://sol.units.it/ Il sito permette di effettuare una ricerca nell'archivio del sistema Bibliotecario di Ateneo dell'Università degli Studi di Trieste. Università degli studi di Udine http://www.uniud.it/didattica/se rvizi_studenti/consultazione/bib lioteche. Il sito permette di effettuare una ricerca nell'archivio del sistema Bibliotecario dell'Università degli Studi di Udine. Vita.it http://web.vita.it/home/ Portale dell'associazione in cui è possibile trovare un'informazione indipendente e aggiornata sul Terzo settore. Volontari per lo sviluppo http://www.volontariperlosvilup po.it/index.htm Rivista edita da un consorzio di ONG (Organismi Non Governativi) italiane, in cui sono riportate inchieste inedite, testimonianze dirette dei volontari, ma anche curiosità per la vita di ciascuno, informazioni spicciole sui consumi, l'arredamento, i viaggi. Francesca Macuz consulente CSV FVG 13 Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica Giovedì 1 giugno 2006 si è svolta una tavola rotonda internazionale su "Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica" organizzata dall'Associazione per la cultura dell'emergenza Ambulance Room Onlus. Il moderatore dott. Erik Svab, Coordinatore progetti UE di collaborazione transfrontaliera, ha ringraziato per l'ospitalità offerta dalla Banca di Credito Cooperativo del Carso di Opicina che ha offerto al presidente della Onlus, Stefano De Vecchis, un kit per la simulazione di traumi, ustioni e ferite, strumento necessario per le molteplici attività dell'associazione riguardanti la diffusione di una cultura dell'emergenza sanitaria. L'incidenza maggiore di traumi con vittime o invalidità permanente - ricorda De Vecchis - si ha negli incidenti stradali che nel 2002 sono stati 264.512 con 376.360 feriti, 8.000 morti e 16.000 invalidi gravi permanenti. Prevenire per evitare il trauma vuol dire attuare tutte le misure atte a garantire la sicurezza per presa di coscienza e non per obbligo di legge passando per l'educare ad un comportamento idoneo, vigilare sul corretto uso delle normative e delle sanzioni da parte delle istituzioni. Il dott. Francesco Ponti, Dirigente Sezione Polizia Stradale FVG, ricorda che a Trieste nel 2005 ci sono stati 512 incidenti rilevati dalla Polizia Stradale e il 75% di incidenza urbana. Il concetto di velocità portatoci dal progresso deve essere assolutamente accompagnato a criteri di sicurezza perché essere alla guida ci trasforma e, come in una sorta di giungla, dove vige la legge del più forte, il pedone, la carrozzina, il ciclista, il cieco, possono aspettare. Per noi italiani è difficile culturalmente ricostruire il modo di vivere nell'accettazione dell'altro e nemmeno davanti al fatto che cadere da un ciclomotore a 30 km/ora è come cadere dal terzo piano a testa in giù ci smuove per cercare di creare un ambiente migliore per strappare i nostri figli alla morte. Responsabile Servizio emergenza Kranj - dove il personale sanitario e i Vigili del Fuoco agiscono di concerto nell'emergenza e c'è affiancamento anche nella formazione, il tirocinio e l'allenamento specifico. È seguito l'intervento del Prof. Giorgio Berlot, Direttore Istituto Dipartimento Medicina Perioperatoria Terapia Intensiva Emergenza e collaboratore del Servizio Elisoccorso FVG, che ha illustrato come, per portare l'ospedale al paziente nel più breve tempo possibile, l'elicottero sia il mezzo più veloce e ci si avvalga per questo servizio esclusivamente di personale altamente specializzato. L'attività dell'elisoccorso nel 2005 è stata di 660 interventi primari (81%) e 150 secondari (19%). Attualmente i tempi di intervento sono lunghi perché esiste un'unica base di partenza per l'elicottero ed è a Brnik, si prevede di realizzarne un'altra a Maribor. La maggior parte delle morti da trauma è evitabile ma bisogna prima contestualizzare l'ambiente - conclude il Prof. Berlot - e per ridurre il loro numero bisogna che il legislatore ponga limiti (es. per velocità, uso del casco ecc.), che ci sia un sistema di controllo-repressione da parte delle forze dell'ordine e l'intervento sanitario infine è subordinato al funzionamento delle altre due entità. Nella vicina Slovenia il sistema di assistenza per le urgenze è diverso da quello italiano spiega il Dott. Mitja Mohor, 14 Il sistema di soccorso con elicottero in Slovenia è ancora in fase progettuale e i mezzi usati sono quelli militari adattati all'uso e nel biennio 2003-2005 gli interventi sono stati 313. Daniela Borghesi (Associazione Comaiuto) Penombre: un'associazione di volontariato culturale È nata da poco l'Associazione Culturale Penombre. I soci fondatori sono Edvino Ugolini di Trieste e Pino De March di Bologna, che sono anche tra i fondatori della Rete degli Artisti contro le guerre, nata nel 2004. Il presidente della nuova associazione è Edvino Ugolini, già presidente e socio fondatore dell'Associazione Vortici. Penombre è un'associazione di artisti che opera nei vari campi della cultura e si propone di promuovere il discorso della solidarietà sociale tramite il linguaggio dell'arte, anche in campo internazionale. L'associazione ha già organizzato e promosso varie iniziative tra cui elenchiamo: il simposio su Pier Paolo Pasolini, nell'anniversario della sua morte, che si è svolto in dicembre a Bologna e a cui hanno partecipato personalità della cultura locale. Altre iniziative dell'associazione: la raccolta di fondi per la popolazione del Kashmir pakistano colpita dal sisma di ottobre, che oltre a provocare migliaia di vittime ha creato milioni di persone senza tetto. L'associazione ha promosso la raccolta di fondi a livello locale, tramite banchetti e in occasione di eventi pubblici. In questo ambito, Penombre ha organizzato un concerto per il Pakistan svoltosi in marzo al Teatro Miela di Trieste. È stata avviata anche una raccolta di materiale didattico e di medicinali, coinvolgendo anche il Centro Servizi Volontariato di Trieste, l'Università delle Libere Età Auser, scuole (la Scuola Elementare Giacomo Venezian di Prosecco, in particolare, ha raccolto una quantità enorme di quaderni, matite, penne e quant'altro) e Parrocchie. I beni raccolti sono stati spediti, insieme ad altro materiale destinato ad un ospedale della zona colpita dal terremoto, a cura della SPES di Trieste, che ha un progetto in quella zona. 15 L'associazione fa parte della Rete nazionale degli Artisti e collabora alle iniziative in campo nazionale e internazionale che la stessa Rete promuove. In questo ambito, ha partecipato al recente Forum Sociale Europeo che si è tenuto ad Atene, proponendo una giornata internazionale per l'indipendenza dei popoli da tenersi il 4 luglio. Penombre ha già in programma altre manifestazioni per l'anno in corso, tra cui la partecipazione al Festival Internazionale del Munzur nel Kurdistan turco, in luglio, e la partecipazione al Forum Europeo degli Umanisti a Lisbona, in settembre. Edvino Ugolini Associazione Penombre Rete Artisti Indirizzi utili: www.edvinougolini.it www.penombre.splinder.com www.bloggersperlapace.org Bullismo: male giovanile del ventunesimo secolo. Ma è vero? L'Associazione "Io Tu Noi Voi Donne Insieme" , con sede in Udine in Via della Roggia 91, ha pubblicato nel Marzo del 2006 i risultati di una ricerca attuata in collaborazione con il Comune di Ampezzo sul tema del bullismo (dall'inglese "bullyng": comportamento vessatorio esercitato attraverso violenze psicologiche e fisiche all'interno di un gruppo verso un individuo che si intende isolare, emarginare od allontanare: in italiano, sinonimo di maltrattamento): grazie alla cortesia della Presidente dell'Associazione, sig.ra Eleonora Baldacci, possiamo proporvi le conclusioni di un lavoro che fra il mese di marzo e quello di dicembre del 2004 ha raccolto in 56 plessi scolastici equamente ripartiti fra le quattro province della nostra Regione un campione di 2651 questionari, compilati da ragazzi frequentanti sia scuole elementari che medie, costituiti da 28 domande/intervista organizzate in quattro sezioni: una informativa riguardante la scuola e la classe frequentata, una seconda sulle relazioni interpersonali dell'intervistato con i coetanei, una terza sul significato di "prepotenza" a evitare fraintendimenti, l'ultima relativa a eventuali prepotenze subite e/o agite dall'intervistato sia in ambito scolastico che extrascolastico,accompagnate da eventuali comunicazioni con il mondo adulto (insegnanti, familiari) in merito alle prevaricazioni subite. Ma lasciamo la parola alla Baldacci per le conclusioni del lavoro: "Nei primi anni sessanta, l'economia "tirava", ma non abbastanza, ed allora i guru internazionali hanno deciso che si doveva ampliare il potere d'acquisto delle famiglie, e che quindi, poiché era impensabile alzare gli stipendi agli uomini, si dovevano spingere le donne a sentirsi realizzate nel lavoro. Il giochetto era micidiale, nei film Luce e negli spot televisivi si cominciò a pubblicizzare la felicità della donna lavoratrice che, con il suo stipendio, permetteva alla famiglia un tenore di vita agiato. In questo modo si è giocato con le donne che non hanno scelto di diventare lavoratrici liberamente, per convinzione propria, bensì su suggerimento occulto altrui. In questo modo, però, si creava un nuovo problema: la gestione dei figli! Nuova alzata d'ingegno dei Tiranni, ma occulti questa volta. Come già detto il gap che divideva le generazioni era profondo,quindi non era possibile far gestire i figli dai nonni, di cui si sconfessava la linea educativa. Saggio sarebbe stato trovare il modo di far sentire gli uomini bravi se collaboravano alla gestione della casa-famiglia. Ma figuriamoci, ne sanno qualcosa quegli uomini degni di tale nome che uscivano con i figli in carrozzina: erano schiacciati dal disprezzo! Il potere era allora totalmente maschio, e chi lo gestiva non era certo propenso a zappettarsi i piedi con la teoria della collaborazione o suddivisione delle fatiche ed allora dal cilindro del cappellaio matto uscì il dottor Spock. Il dottor Spock si è inserito magnificamente in quel momento storico, e mai pedagogo avrà tanto successo! Abbiamo detto che eravamo orfani di un sistema educativo vero? Eravamo anche alla ricerca di altro, gli uomini continuavano a mettersi le pantofole o ad andare al bar, e 16 le donne si ritrovavano con il doppio lavoro e ferocemente criticate da madri e suocere, perché la casa non era uno specchio. Il dottor Spock scaricava questi genitori da ogni senso di colpa, perché perdere tempo ad educare i figli, a sostenere scontri di volontà con piccolini alti neppure un metro? Liberi dovevano essere, qualsiasi danno avessero combinato era semplicemente creatività; guai a dire a un bimbo "guarda che se tu fai questo, poi devi aspettarti quest'altro": era ricatto; che la vita ti faccia poi pagare tutti i costi delle tue azioni, non era contemplato, e così i bambini non ebbero più né esperienze, né barriere ed in realtà si sentirono "non interessanti". Forse questa non era la metodologia educativa di tutti, ma certamente dei più. Un esempio? Ricordo che un giorno una mia vicina di casa venne a suonare il campanello, raccontandomi che lei e le altre tre madri della palazzina mi avevano molto criticata (le sentivo anch'io dire che mi interessavo di forme educative perché non amavo i miei tre figli, in quanto madre adottiva), ma quel giorno un loro figlio le aveva lasciate senza fiato, intervenendo nei loro discorsi e dichiarando a chiare note: "State zitte, se qui c'è una madre, quella è la signora Eleonora, perché a lei interessa cosa fanno i suoi bambini, voi siete tre mozzarelle mosce!" Ora quei bambini sono diventati degli adulti inseriti ovunque nel mondo lavorativo, e per di più padri e madri; non hanno avuto una formazione, cosa possono trasmettere? E per di più, cosa si trascinano da vecchie culture, fatte nuove dai media? Bulli? Si guardi ad esempio la pubblicità di un noto gestore di telefonia mobile, con i tre "poveretti" che , divertendosi in modo immaturo, finiscono sempre per picchiarsi! Si pensi che ad un certo punto accanto ai Tex Willer ed all'Intrepido con vincenti i personaggi positivi, è apparso Diabolik, soppiantando ad esempio l'Intrepido! Non sono certo segni di quieto vivere! Senza considerare le proposte tv per cui al posto di Perry Mason o Sherlock Holmes, che comunque si facevano invidiare per la loro acutezza mentale, ci hanno ammannito i vari "scazzottatori" che risolvono tutto con un pugno. I biologi naturalisti dicono che l'evoluzione delle masse è dovuta al "propagarsi" dell'intelligenza, che fino alla rivoluzione francese la stragrande maggioranza del popolo era "bue"perché non solo ignorante per mancanza di istruzione scolastica, ma perché il suo potenziale intellettivo era ridotto, e che per questo era così facilmente manovrabile. Quindi, il gioco che hanno fatto i vari "grandi vecchi", personaggi neppure troppo occulti che, attraverso un preciso disegno, sempre su 17 base economica, conducono il mondo, è chiaro: se siamo soggetti pensanti indipendenti, siamo pericolosi, quindi rispondendo ai bisogni con immediatezza,senza lasciarci molto riflettere (il pugno è più veloce del ragionamento), ci hanno portati all'"imbecillità"della violenza, pronti a ricevere qualsiasi messaggio ed a comportarci come loro vogliono. Cosa dicono i nostri bambini? Il 70% di essi dichiara che, pur avendo adottato almeno una volta comportamenti da bullo, non è mai stato ripreso dagli insegnanti! Questo è dichiarato soprattutto dai pre-adolescenti. Sempre questi ultimi, per il 72% sembrano non averne mai parlato con i genitori, a quanto pare né per confrontarsi né per vantarsi. Sono evidentemente cifre che parlano chiaro del distacco generazionale: dimostrano che camminiamo in due mondi diversi, paralleli forse, ma che appunto come due linee parallele non si incontrano per nulla. I genitori non sanno che figli hanno, gli insegnanti evitano di guardarli, basta che stiano zitti e buoni durante la lezione, quindi, interventi educativi zero! Ma che genitori siamo noi? Dove sono i nostri doveri educativi? Un po' meglio andiamo con i genitori degli alunni delle scuole elementari. Questi ultimi dichiarano infatti (il 43%, contro un 21% delle scuole medie inferiori), di essere stati richiamati, dai genitori appunto, almeno una volta, e costretti a giustificare il loro comportamento: questo fa sperare che si affacci sul palcoscenico della vita una nuova specie di adulti, più attenti e con caratteristiche sociali più evolute. A mio avviso il grosso problema non è tanto l'incapacità educativa, quanto la presenza di possibili educatori per i genitori che aiutino questi ultimi a uscire dall'impasse. Farò un esempio: lo scorso anno come Associazione abbiamo proposto ad un Ambito comunale di far venire una serie di esperti, noti in tutta Europa, affinché lavorando con genitori e insegnanti insegnassero loro ad ascoltare i bambini, soprattutto proponendosi in modo emotivo. Dirò ancora che l'ascolto emotivo è la frontiera più evoluta per rapportarsi con i minori, perché attraverso questa metodologia, si può colloquiare con i sentimenti comprendendo anche le parole non dette. Ebbene: l'équipe, che ha valutato il progetto assieme a molti altri, lo ha scartato perché, a suo dire, non ne beneficiavano i bambini. Se questi sono gli esperti che ci devono insegnare e hanno in mano le risorse disponibili, poche speranze ci rimangono. Speriamo che la capacità di elaborazione della gente comune, l'amore per i loro figli, le lezioni che la storia giornalmente ci commina, possano operare dove chi si è messo in cattedra, in ogni senso (come gli esperti di cui sopra), non arriva. Ma, bulli chi? L'Associazione "Io Tu Noi Voi Donne Insieme" 18 Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova nell'ambito della salute mentale A Gorizia, tra gli alberi secolari ed i vecchi padiglioni del Parco Franco Basaglia, che racchiudono in sé i segreti del passato, le stagioni che si sono avvicendate, lo stravolgimento di grandi eventi storici, l'espressione dei volti di chi, lì rinchiuso, ha trascorso la sua intera esistenza, il rumore di un dolore senza parole, c'è uno stabile in mattoni, con la porta da poco tinteggiata di giallo, capace di parlarci di una storia nuova, di raccontarci una possibilità. Questa è la sede del nostro laboratorio di grafica che, promosso e sostenuto dall'URASaM FVG, con l'appoggio del DSM-ASS N°2 Isontina, nell'ambito dell'iniziativa regionale SI LAVORO ed inserito nel Piano di Zona 2006-2008 del Comune di Gorizia, è nato all'interno di un progetto di inserimento lavorativo per persone in condizione di fragilità esistenziale, da tempo fuori dal mercato del lavoro, e si è sviluppato, acquistando via via vigore, fino a prendere la forma di una sperimentale, piccola impresa sociale, in cui l'attività è gratificante ed è gestita in un contesto motivato e protetto, in modo tale da favorire lo sviluppo delle risorse degli individui. La scommessa dell'URASaM è stata quella di provare a sperimentare un cambiamento nel mondo del lavoro, affinchè questo non risulti avulso dal contesto naturale di vita, ma si configuri come un parte integrante del processo di sviluppo della personalità, che si concretizza attraverso la conoscenza di sé, dell'altro, dei diversi contesti di vita e del territorio. 19 Il termine graphicamente è stato scelto dai nostri ragazzi con la speranza che esso possa veicolare il nucleo profondo di significati emersi nel corso della nostra esperienza: si può fare grafica in modo innovativo, intraprendendo il rischio della novità, tracciando sentieri alternativi ricchi di possibilità, dando fiducia alla creatività anche di chi si trova in un momento di difficoltà. Nel nostro laboratorio, aperto dal lunedì al venerdì con orari flessibili, lavorano due ragazzi, seguiti quotidianamente da un tutor di mestiere, esperto di grafica ed attento osservatore dei segnali dei ragazzi, da un operatore che cura la parte socio-educativa e trascinati con forza ed entusiasmo dal coordinatore del progetto che offre quotidianamente idee e promuove i prodotti grafici così realizzati. Vengono prodotti, con buona competenza tecnica, prodotti originali e curati nei minimi dettagli, talmente interessanti che anche noi siamo rimasti piacevolmente stupiti del risultato. Questa esperienza ha offerto a tutti noi la possibilità di pensarci in modo diverso, di sentirci preziosi e prendere coscienza che quello che stiamo facendo è unico e pregiato. Abbiamo pensato che quello che ci è successo è un po' quello che capita ai diamanti: abbiamo avuto bisogno di essere cercati, trovati e che qualcuno ci aiutasse a toglierci di dosso le sovrastrutture che portavamo da tempo, perché si potesse vedere la luce ed il valore di cui ciascuno di noi è portatore. Per questo ci siamo uniti in una Associazione che abbiamo voluto chiamare "La Saga dei Diamanti". Abbiamo pensato fosse importante raccontare di questo nostro progetto pilota, che attualmente gode anche della collaborazione del CSV FVG, perché ci sembra una significativa testimonianza di come si possa tentare di gestire la sofferenza mentale sul territorio, in collaborazione con l'Azienda Sanitaria, aiutando le famiglie a sostenere la problematicità del disagio psichico, cercando di contrastare la tendenza all'esclusione sociale in cui esso spesso scivola, ed offrendo una esperienza piacevole e ricca di significati. Con la speranza che nella memoria del Parco Franco Basaglia resti anche una traccia di questo nostro tentativo sentito come possibile, che ha visto la partecipazione appassionata di noi tutti alla realizzazione di un progetto comune, fatto di una quotidianità più dignitosa, costruita, giorno per giorno assieme. Nel contesto del Laboratorio di grafica è stato recentemente iniziato un ulteriore laboratorio per la predisposizione di siti Internet, che vede la partecipazione di persone con diverso disagio e permette all' Associazione di operare in modo interattivo ed interdisciplinare con soci volontari che possono essere utenti, operatori, cittadini, studenti, etc., favorendo nel breve/medio periodo un'integrazione sociale basata sulla collaborazione e sul comune operare. Se voi che leggete l'articolo desiderate comunicare con noi, potete contattarci ai seguenti indirizzi: email: [email protected] tel. 0481- 240077 sito web: www.urasamfvg.com vedi pagina Laboratori e forum Invitiamo inoltre a contattarci per realizzare prodotti grafici e tipografici, sostenendo il nostro progetto in modo sostanziale. Gabriella De Simon Presidente Urasam Fvg 20 Giovani e poesia al Castello di Duino Castello di Duino, 26 marzo, una bella giornata di primavera. Sono quasi le 16 e nella Sala delle conferenze affluisce, numerosissimo fino a riempirla completamente, un pubblico "colorato" di giovanissimi, giovani e meno giovani, tutti desiderosi di partecipare alla premiazione di un concorso che, rispettando il valore competitivo di uno standard letterario molto elevato, conserva la genuinità dell' "incontro": è l'incontro fra i giovani poeti del mondo, fortemente voluto dagli organizzatori del concorso, Gabriella Valera Gruber e Ottavio Gruber, sostenuto dall'Associazione promotrice nella quale essi prestano lavoro volontario, il Club Zyp, accolto con gentilezza nella propria "casa" dal Principe Carlo Alessandro della Torre e Tasso, e calorosamente reso possibile da tutti quanti sostengono l'iniziativa: gli Hotels triestini (Alla Posta, Al Viale, Colombia, Continentale, Filoxenia, Italia, Jolly, Miramare, Novo Impero, Roma, Star Hotel Savoia, Dama Bianca di Duino) che hanno accolto i poeti venuti da lontano, i privati che sponsorizzano l'iniziativa (Friulia Lis di Udine, E-Emotion Media di Napoli, Dumeilauno Agenzia Sociale, SIOT, Erboristeria Antichi Segreti, le librerie Einaudi, Giulia, In der Tat, La Fenice, Nero su Bianco) gli enti pubblici, che con patrocini, collaborazioni e sostegni la supportano (Presidenza della Repubblica, Ministero degli Esteri, Regione Friuli Venezia Giulia- Area Cultura, Centro Servizi per il Volontariato del FVG, Comune di Trieste- Assessorato alla Cultura, Comuni di Duino, Muggia, San Dorligo, Sgonico, Monrupino, Provincia di Trieste, Comune di Roma, Ordine dei giornalisti FVG, Università di Trieste, Commissione UNESCO, ALUT), per non dire della Ibiskos editrice di A. Risolo e della Camera di Commercio di Trieste, già parte importante del successo della prima edizione e che di nuovo ci accompagnano. Sempre particolarmente significativa poi la collaborazione del Collegio del Mondo Unito di Duino, il cui coro guidato dal maestro Stefano Sacher e diretto da una giovane studentessa del Collegio, ha aggiunto festa alla festa durante la cerimonia. Di fatto in sole due edizioni il Concorso ha coinvolto almeno 80 paesi del mondo: 800 i partecipanti nella seconda edizione da 70 paesi.Vincitori dei primi tre premi sono stati la statunitense Katrice Y. Williams, la portoghese Catarina Almeida de Nunes e la kazakhstana Natalia Abdulavieva, le cui poesia sono state lette con grande commozione nelle loro lingue originali: si tratta di uno dei segni distintivi di questo concorso che si onora della collaborazione di una giuria di critici letterari e poeti esperti ciascuno in molte lingue così che tutte le poesie vengono valutate nella lingua in cui sono state inizialmente concepite. Al nigeriano Nsikak Obot Ekanem è andata la medaglia concessa al Concorso dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, a Stefano Scarfagna, di 16 anni, la targa del Centro UNESCO di Trieste, a Cecilia Anesi del Collegio del mondo Unito di Duino, la targa ALUT (Associazione Laureati Università di Trieste); fra i segnalati giovani da Italia, Germania, Slovenia, Francia, 21 Cina, Canada, Australia, Portogallo, Bulgaria, Repubblica Ceca, Sud Corea, Ecuador, Spagna. Le loro poesie verranno pubblicate in volume bilingue (ancora dono Casa Editrice Ibiskos di A. Risolo).Va ricordato che il libro "Il gesto della Memoria/The Gesture of the Memory", risultato della prima edizione è ora in ristampa, distribuito in tutto il mondo e venduto a favore della Fondazione Luchetta-OtaD'Angelo-Hrovatin per i bambini vittime delle guerre. Ora è in pubblicazione il libro contenente le poesie dei vincitori e selezionati della seconda edizione, che ancora una volta sarà pubblicato gratuitamente dalla stessa editrice e verrà venduto con ricavato devoluto ai progetti umanitari della Fondazione. La presentazione ufficiale del libro è già fissata per il giorno 22 settembre nella sala Auditorium del Revoltella, gentilmente concessa dalla direttrice Masau Dan. Anche in quella occasione molti giovani poeti del mondo saranno presenti, a rinnovare l'incontro fra popoli e culture. Il libro, di alto profilo letterario, sarà certamente un successo: un successo di tutti, un successo della solidarietà che richiede un impegno: quello di riuscire a crescere fino ad ottenere i mezzi necessari perché almeno tutti i vincitori possano partecipare realizzando a Trieste e nella regione Friuli Venezia Giulia un evento che le segnali nell'"Euroregione" come un luogo di poesia che accoglie nel suo abbraccio pieno di storia questo futuro straordinario rappresentato dalle speranze e dagli ideali che la giovane poesia del mondo reca in sé. Abbiamo già incontrato le rappresentanze diplomatiche di molti paesi stranieri in conferenza stampa, sia a Trieste che a Roma (sostenuti dal sindaco d Roma W.Veltroni) e siamo convinti che la sinergia cultura/politica/ economia possa essere forte e positivamente orientata. Un grande spontaneo applauso ha accolto, durante la cerimonia di premiazione, la dichiarazione di questo nostro impegno: dobbiamo dunque soltanto proseguire tutti insieme verso l'obiettivo di questa realizzazione. Gabriella Valera Gruber (Associazione Poesia e solidarietà) È ORA DI ANDARE A CASA PURIFICAZIONE Il sole è tramontato immergendo la sua ultima fiamma, l'ultima pallottola della sera ha siglato l'ultima vittima di oggi, un'ora fa. È ora di andare a casa Stasera la luna cammina sull'acqua, sulla sua tela interminabile, cristallina e pura. Acqua, indecisa e immateriale, scorri via diafana nei rivi, portando via con te l'ultima goccia, l'ultima goccia che nell'immenso mare si fonde nell'azzurro più vero. Quella goccia, quella goccia la sentii io mesi addietro, quando percepii la sua essenza sulla mia pelle. Una ad una, miriadi di gocce resero intensi quei momenti, in cui intravidi la luna camminare, sull'acqua. È tanto tempo che s'udì l'ultima pioggia. Da allora, acqua, ti chiedo: purificami. L'ippopotamo si muove lento, con aria di trionfo intermittente, in mezzo, attorno a palpitanti camicie e scarpe gonfie di morte. Il gas fumogeno bolle lentamente. Le lacrime si sono seccate nel cuore o raffreddate nella morte. Colpi di fucile riempiono lo spazio tra chi è mutilo e chi piange un lutto, È ora di andare a casa. Un uomo nero lascia cadere una bottiglia di brandy rubata Corre con la vita tra le mani Il poliziotto appoggia l'oasi alle labbra si asciuga la bocca sulla manica della mimetica È ora di andare a casa. Stanotte si toglierà l'uniforme Indosserà il pigiama Giocherà con i figli Farà l'amore con sua moglie. Domani è giorno di paga. Ma adesso è ora di andare a casa. È ora di andare a casa. Nsikak Obot Ekanem (Nigeria) 22 Costanza Sfiligoi (Trieste) Il vento delle nostre idee: associazioni e protagonismo Questo progetto nasce da due esigenze distinte e altrettanto importanti. La prima esigenza riguarda il protagonismo delle persone, il bisogno di esprimere le proprie idee e la volontà di poter contare attraverso le loro azioni. La seconda esigenza riguarda le associazioni che propongono le proprie attività al loro esterno, che sono riconosciute ed apprezzate per questo, ma che, tuttavia, stentano a trovare nuovi soci e finiscono per diventare dei club "privé". In realtà, queste due esigenze s'incrociano spesso in una soluzione comune, perché la persona, che vuole esprimere un suo pensiero, un bisogno o un desiderio, cerca il confronto con altre persone e, quindi, gruppi organizzati (associazioni) nei quali poter condividere il suo pensiero, avere risposte per i suoi bisogni, realizzare il suo desiderio. Nella storia esistono molti esempi di questi percorsi: percorsi di cura, di emancipazione personale, di crescita sociale, di crescita corporativa e di impegno politico. Il nostro progetto, esemplificato in tabella, parte da queste considerazioni e pone alcuni interrogativi: - Le associazioni riconoscono una loro comunità di appartenenza e, a loro volta, sono riconosciute nella comunità in cui operano? - Le associazioni coltivano il loro radicamento nella comunità e comunicano attivamente le motivazioni del loro esistere? - Le persone che si impegnano nell'associazione sono riconosciute anche nella 23 comunità? - La ricerca del rapporto con l'istituzione favorisce le adesioni di nuovi soci all'associazione? Potremmo aggiungere anche altri interrogativi, ma già questi ci consentono di proporre ai cittadini ed alle associazioni alcune questioni che vorremmo affrontare con questo progetto. La prima questione riguarda il protagonismo delle persone, inteso come "esserci" ed essere riconosciute per questo. La seconda questione riguarda la capacità delle associazioni di mettere al centro del loro operato la persona e la sua scelta di condividere un progetto comune. La terza riguarda la capacità di riproporre in modo critico e creativo l'idealità originaria dell'associazione. L'ultima questione, che forse in parte raccoglie tutte le altre è la capacità delle associazioni di essere protagoniste nella loro comunità. Il nostro progetto, fatto in collaborazione con il Centro Interprovinciale Servizi per il Volontariato, ha la presunzione di proporre in modo forte questi interrogativi e queste problematiche e di disegnare un percorso di attivazione sociale. Sono previste 3 fasi successive (3 moduli formativi) in modo da partire da incontri iniziali di approfondimento per arrivare all'attivazione locale di alcune iniziative. LE TRE FASI DEL PROGRAMMA FORMATIVO Primo modulo formativo: PER UN'AZIONE COMUNITARIA Si tratta di un modulo formativo che ha l'obiettivo di coinvolgere le associazioni e di promuoverne il protagonismo nell'attivare le reti informali della comunità. In questa fase del progetto è prevista una giornata pubblica nella quale le associazioni potranno promuovere le loro attività. Alla fine di questo primo modulo, un gruppo di volontari, in rappresentanza delle loro associazioni, parteciperà all'organizzazione del secondo modulo formativo. conoscenze e gli strumenti per poter operare nella comunità nell'ottica dell'integrazione e della progettualità condivisa. Alla fine di questo secondo modulo, i partecipanti formuleranno delle ipotesi di progetti da attivare nel terzo modulo. A questo punto del programma, è previsto il coinvolgimento di altri soggetti della comunità con i quali le associazioni cercheranno di attivare dei progetti utili alla comunità. Terzo modulo formativo: FORMAZIONI IN AZIONE NELLA COMUNITÀ LOCALE È il modulo finale che deve portare le associazioni e le persone coinvolte ad organizzare e a realizzare dei progetti specifici ed utili alla comunità. Si tratta di moduli formativi brevi caratterizzati da una breve formazione finalizzata all'inizio concreto del progetto nel corso del 2006. Pietro Zolli Secondo modulo formativo: FORMAZIONE ALL'AZIONE In questo secondo modulo saranno approfonditi i temi relativi alla solidarietà e al protagonismo delle persone e delle associazioni nella loro comunità. In particolare, saranno illustrati le teorie, le 24 Missione di cooperazione internazionale sanitaria a Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia) Alla fine degli anni '90, numerosi soldati italiani impegnati in operazioni militari nell'ex Jugoslavia morirono colpiti da una forma di leucemia fulminante . La stessa sorte toccò a militari di altri paesi (Francia, Portogallo, Olanda, per non citarne che alcuni). Si iniziò a denunciare allora (e non si è più smesso) l'uso massiccio di armi all'uranio impoverito fatto dalla Nato e dall'esercito americano in quel conflitto come in altri scenari di guerra (Iraq, Somalia, Afghanistan, ecc.). In Bosnia, durante l'operazione di bombardamento (la cosiddetta Resolute Response), durata circa due settimane, per reazione alla pressione dell'allora esercito federale jugoslavo (JNA) su Sarajevo furono sparati più di 10 mila proiettili di questo tipo. Oggi, il reparto di Ematologia dell'ospedale di Banja Luka, nella Repubblica Serba di Bosnia, è l'unico punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle leucemie pediatriche, patologia tanto diffusa in quel territorio da far ipotizzare che una simile incidenza sia dovuta "a fattori ambientali o allo spostamento della popolazione da un'area all'altra" (cfr "Il Piccolo" di Trieste del 26 aprile 2005). Ma "fattori ambientali" e "spostamento della popolazione" sembrano eufemismi per dire guerra, bombardamenti, popolazioni in fuga, drammi lontani solo pochi anni, e iscritti probabilmente oggi nei corpi e nei destini di tanti bambini. La particolare situazione epidemiologica da un lato, l'insufficienza delle strutture sanitarie dall'altro, hanno sollecitato l'anno scorso un importante intervento di cooperazione internazionale, conclusosi con la consegna alle autorità comunali e sanitarie di Banja Luka di un apparecchio Hemonetics MCS. Si tratta di un separatore cellulare, necessario al prelievo di piastrine, plasma e cellule staminali, da trasfondere a bambini leucemici in chemioterapia presso il Centro Clinico di Ematologia Pediatrica di Banja Luka, diretto dalla amica dottoressa Jelica Predojevic. Unit) - G 9 dell'EUFOR (Forza Europea di Pace) formate dai nostri Carabinieri sempre ben voluti ed accolti con calorosa simpatia da tutte le etnie presenti sul territorio. Il complesso macchinario, del valore di circa 25.000 euro, è stato acquistato dall'Istituto Burlo Garofolo di Trieste (IRCCS) grazie ad un finanziamento ad hoc della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e trasportato prima a Sarajevo e successivamente a Banja Luka, anche con il determinante contributo delle unità di scorta dell' I.P.U. (International Police In questa importante missione umanitaria, coordinata dall'attuale direttore del Centro Servizi Volontariato, il CSV ha offerto tutto il supporto logistico e organizzativo, assicurando anche la gestione in sicurezza dell'operazione ed il necessario interpretariato, il tutto a titolo gratuito e senza alcun onere per il CSV stesso. 25 La consegna dell'apparecchio è stata effettuata dal coordinatore del Dipartimento Trapianti del Burlo, dottor Marino Andolina, da alcuni volontari delle associazioni Spes e ASIT (entrambe di Trieste), e dall'allora consulente del CSV Dario Mosetti, da lungo tempo profondo conoscitore della complessità dello scenario balcanico. Un ulteriore intervento di verifica e supporto è stato ripetuto quest'estate da parte del dott. Andolina e dall'attuale direttore del CSV Mosetti con un incontro specifico con il ministro della Sanità della Republika Srpska di Bosnia, dott. R. Skrbic, e con lo staff ospedaliero, al fine di organizzare una clean room ed un intervento di formazione in loco, e successivamente a Trieste, presso l'Istituto B. Garofolo nonché per fornire assistenza tecnica agli operatori sanitari, al fine di poter effettuare trapianti di midollo osseo in Bosnia. Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin di Trieste1 , che opera da anni nei Balcani (Serbia, Bosnia, Kosovo, Albania) ed in altri punti caldi del pianeta (Afganistan, ecc.) a favore dei bambini vittime della atrocità della guerra, nel rispetto delle diversità etniche, politiche o di fede religiosa, anche attraverso due case di accoglienza a Trieste. L'atto di solidarietà per quanto concerne la parte logistica ed economica è stato e verrà sostenuto dalla Fondazione Marino Andolina Membro della Fondazione Luchetta, Ota, D'Angelo, Hrovatin Va precisato, infine, che si è trattato anche di un concreto ed operativo esempio di solidarietà, in omaggio ad un amico di noi tutti, che non è più con noi. Manuela Patella Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia 26 1La Fondazione nasce all'indomani della tragedia di Mostar (1994) quando gli inviati della RAI Marco Lucchetta, Alessandro Ota e Dario D'Angelo vennero uccisi mentre stavano realizzando uno speciale per il Tg1 sui bambini vittime della guerra nell'ex Jugoslavia. Il quarto operatore dell'informazione, Miran Hrovatin venne a sua volta ucciso in agguato in Somalia mentre realizzava, con la giornalista Ilaria Alpi, un reportage per il Tg3. + dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005 A seguito dell'entrata in vigore delle disposizioni contenute nell'articolo 14 del decreto legge n. 35/2005, convertito con modificazioni dalla legge n. 80/2005 (la cosiddetta + dai versi), sia i contribuenti (privati e operatori commerciali) che intendono effettuare erogazioni liberali nei confronti delle ONLUS sia le ONLUS stesse si dovranno confrontare con nuove regole in merito alla possibilità di detrazione/deduzione delle erogazioni liberali medesime. La nuova norma prevede, nel dettaglio, quanto qui di seguito riportato: Soggetti beneficiari della deduzione (soggetti erogatori) In base al comma 1 dell'art. 14 del decreto di cui sopra, i soggetti ammessi a fruire della deduzione fiscale delle somme erogate sono: 1. le persone fisiche soggette all'IRPEF (IRE) (anche per le erogazioni effettuate nell'esercizio di impresa); 2. le società di capitali e gli enti soggetti all'IRES indicati nell'art. 73 del TUIR (SPA, SApA, SRL, cooperative, enti commerciali e non commerciali). Ne deriva che restano esclusi dalla deduzione in commento le società di persone (SNC, SAS e società semplici) ed i soggetti ad esse assimilati. In base al comma 1 dell'art. 14 del decreto di cui sopra, i soggetti ammessi a fruire della deduzione fiscale delle somme erogate sono: 1. le persone fisiche soggette all'IRPEF (IRE) (anche per le erogazioni effettuate nell'esercizio di impresa); 2. le società di capitali e gli enti soggetti all'IRES indicati nell'art. 73 del TUIR (SPA, SApA, SRL, cooperative, enti commerciali e non commerciali). Ne deriva che restano esclusi dalla deduzione in commento le società di persone (SNC, SAS e società semplici) ed i soggetti ad esse assimilati. Soggetti destinatari delle erogazioni liberali Il decreto contiene un'elencazione tassativa dei soggetti che possono ricevere le erogazioni liberali deducibili: - tutti quelli che possono qualificarsi Onlus ai sensi del D.Lgs 460/97 (tra cui le associazioni di volontariato iscritte al registro regionale); - Associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale di cui alla legge n. 383/2000; - Fondazioni e associazioni riconosciute aventi per oggetto la tutela, promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico di cui al Dlgs n. 42/2004. Limiti di deducibilità delle erogazioni liberali Le erogazioni liberali in argomento possono essere effettuate in denaro o in natura e sono deducibili dal reddito complessivo del soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato e, comunque, nella misura massima di 70.000,00 euro annui. Ne discende che l'importo massimo di 70.000,00 euro opera solo qualora il reddito complessivo del soggetto erogante sia uguale o superiore a 700.000,00 euro. Qualora, invece, il reddito complessivo del soggetto erogante sia inferiore a 700.000,00 euro il limite che si 27 deve applicare è sempre il 10% del reddito stesso. Modalità di effettuazione delle erogazioni liberali in denaro La circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 39/E del 19 agosto 2005 afferma che, in analogia con quanto già previsto per la generalità delle erogazioni liberali a favore delle ONLUS, le erogazioni liberali sono deducibili solo se i relativi versamenti sono eseguiti tramite banca o ufficio postale. In particolare: - bonifico bancario o postale; - versamento con bollettino postale; - assegno circolare o assegno bancario non trasferibile; - carte di credito o carte di debito. Pertanto, non sono ammesse in deduzione erogazioni liberali in denaro effettuate in contanti o con mezzi diversi da quelli su indicati. Erogazioni liberali in natura Ai fini della rilevazione dei limiti di deducibilità assume rilevanza il valore normale del bene, inteso ai sensi dell'art. 9, comma 3, del TUIR, e cioè il prezzo o il corrispettivo mediamente praticato per i beni della stessa specie o similari in condizioni di libera concorrenza ed al medesimo stadio di commercializzazione, nel tempo e nel luogo più prossimi.In relazione a particolari beni (gioielli, opere d'arte, ecc.), qualora non sia possibile stabilirne il valore sulla base di criteri oggettivi, l'erogante potrà avvalersi della stima di un perito. In ogni caso il donante, a supporto della effettività e congruità della donazione effettuata, dovrà acquisire e conservare: - la documentazione attestante il valore normale del bene donato (tariffari, listini o perizie); - una ricevuta rilasciata dal donatario con la descrizione analitica e dettagliata dei beni donati e l'indicazione dei relativi valori. Obblighi contabili per i soggetti destinatari delle erogazioni Il comma 2 dell'art. 14 prevede, ai fini della deducibilità delle erogazioni liberali, due ulteriori presupposti a carico dei soggetti beneficiari delle erogazioni: 1. tenuta di scritture contabili atte a rappresentare con completezza ed analiticità le operazioni poste in essere nel periodo di gestione; 2. la redazione, entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio, di un apposito documento rappresentativo della situazione patrimoniale, economica e finanziaria. La circolare ha precisato che la completezza delle scritture contabili comporta che ogni fatto gestionale dell'ente debba essere individuato con precisione, tramite l'indicazione del numero d'ordine, della data, della natura dell'operazione, del valore, delle modalità di versamento e dei soggetti coinvolti. L'analiticità delle scritture contabili impone di effettuare le registrazioni singolarmente senza effettuare alcun raggruppamento. La circolare afferma inoltre che, in ogni caso, la completezza e l'analiticità sono garantite dalla corretta tenuta della contabilità ordinaria. La circolare suggerisce un modello di rendiconto composto da una situazione patrimoniale, economica e finanziaria accompagnata da una relazione sulla gestione (che assolve alla funzione tipica della nota integrativa per il bilancio delle società commerciali). Il rendiconto può, quindi, assumere forma simile a quella di un vero e proprio bilancio costituito da stato patrimoniale e rendiconto gestionale. Lo stato patrimoniale fornisce una rappresentazione statica del patrimonio dell'ente, distinguendo l'attività istituzionale da quella accessoria e mettendo, in particolare, in evidenza l'attività di raccolta fondi. Il rendiconto gestionale fornisce informazioni sui risultati finanziari nonché informazioni economiche indicando tipologie e qualità delle risorse, sia in entrata che in uscita. I predetti obblighi contabili operano, a prescindere dalla natura giuridica e dalla dimensione reddituale degli organismi beneficiari delle erogazioni, ai soli fini della deducibilità fiscale delle erogazioni stesse in capo ai soggetti eroganti. Restano comunque fermi gli ulteriori obblighi contabili previsti da altre disposizioni fiscali a carico delle ONLUS e degli altri soggetti destinatari delle erogazioni agevolate. Sanzioni Il comma 4 dell'art. 14 stabilisce che qualora nella dichiarazione dei redditi del soggetto erogatore delle liberalità siano esposte indebite deduzioni dall'imponibile - in violazione dei presupposti di deducibilità di cui al comma 1 - la sanzione è maggiorata del 200 per cento rispetto a quella ordinaria. I presupposti di deducibilità di cui al comma 1, la cui violazione comporta l'applicazione della predetta maggiorazione, sono di due tipi: - soggettivo, consistente nella legittima appartenenza dei 28 soggetti destinatari delle erogazioni alle categorie del "terzo settore" espressamente indicate dalla norma; - oggettivo, derivante dal rispetto dei limiti quantitativi per la deducibilità dal reddito delle liberalità erogate. Il comma 5 dello stesso art. 14 afferma, altresì, che l'ente beneficiario ed i suoi amministratori saranno obbligati in solido con i soggetti erogatori per le maggiori imposte accertate e le sanzioni applicate in tutti i casi in cui abbia dichiarato di possedere i caratteri solidaristici e sociali che costituiscono presupposto per l'agevolazione e ne sia invece privo. La maggiorazione del 200 per cento non si rende applicabile, invece, in caso di mancato rispetto degli obblighi contabili previsti dal comma 2 dell'art. 14. Rapporti tra vecchie e nuove agevolazioni In relazione ai rapporti con le altre agevolazioni contenute nel TUIR, la circolare 39/2005 fornisce le seguenti importanti indicazioni: - l'obbligo di tenere la contabilità per l'ente che riceve l'erogazione liberale, non vale per l'applicazione della disposizione recata dall'articolo 15, comma 1, lettera i-bis) del TUIR che prevede una detrazione dall'imposta lorda di un importo pari al 19 per cento, tra l'altro, delle erogazioni liberali in denaro effettuate a favore delle ONLUS per importo non superiore a 4 milioni di lire (2.065,83 euro). Il privato che, quindi, in relazione alla sua erogazione liberale opta in dichiarazione per la detrazione prevista dall'articolo 15 del TUIR in luogo della deduzione di cui all'articolo 14 D.L. 35/2005, rimarrà al riparo dalle richiamate conseguenze derivanti dal negligente comportamento del soggetto che riceve l'agevolazione; - il terzo comma dell'articolo 14 del DL 35/2005 stabilisce la facoltà per l'erogante, titolare di reddito d'impresa, di avvalersi, in relazione alle liberalità erogate e in luogo della disposizione prevista dall'articolo 14 in esame, di quella recata dall'articolo 100, comma 2, del TUIR. Quindi, osserva la CM 39/2005 che qualora il titolare di reddito d'impresa effettui liberalità a favore di soggetti indicati sia nel comma 1 dell'articolo 14 del DL 35/2005, sia nell'articolo 100, comma 2, del TUIR, lo stesso ha la facoltà di applicare, in alternativa, l'una o l'altra disposizione nel rispetto delle relative condizioni. Secondo la CM 39/2005 la lettura delle due disposizioni in argomento induce a ritenere che la scelta effettuata debba rimanere ferma per tutto il periodo d'imposta; - la nuova disciplina, inoltre, introduce un divieto di cumulo tra le diverse agevolazioni previste, per cui se il soggetto erogatore usufruisce delle deduzioni previste dal comma 1 del citato articolo 14 non potrà usufruire, per analoghe erogazioni effettuate a beneficio dei soggetti indicati nel predetto comma 1, di deduzioni o detrazioni fiscali previste da altre norme agevolative. La CM 39/2005 precisa che la non cumulabilità prescinde dall'importo delle liberalità erogate per cui nel caso che il contribuente eroghi (anche a più beneficiari) liberalità per un valore superiore al limite massimo consentito di 70.000,00 euro, non potrà avvalersi, in relazione alla parte eccedente tale limite, del beneficio della deduzione o detrazione, neppure ai sensi di altre disposizioni di legge. Entrata in vigore Le erogazioni liberali in commento potranno essere dedotte, nel rispetto di tutte le condizioni previste, se effettuate a decorrere dal 17 marzo 2005 (data di entrata in vigore del D.L. n. 35/2005). Alessandro Olivo Consulente CSV 29 Le tutele del volontariato L'assicurazione è uno degli elementi fondanti della vita istituzionale di un'associazione di volontariato. L'articolo 4 comma 1 della Legge Quadro sul volontariato, la oramai nota 266 del 11 agosto 1991, sancisce l'obbligo di "assicurare i propri aderenti, che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile verso terzi". Come spesso accade in campo giuridico, l'enunciato della sola legge non è sufficiente a sgombrare il campo da interpretazioni troppo libere, che potrebbero dar luogo a forme assicurative in contrasto con la Legge Quadro stessa. Maggior chiarezza ci viene offerta dal Decreto Ministeriale, emanato dal ministero dell'industria, commercio e artigianato, del 14 febbraio 1992.Tale fonte giuridica stabilisce che le polizze possano essere stipulate in forma collettiva o in forma numerica e, inoltre, fornisce le linee guida da seguire per una corretta esecuzione del dettato legislativo. Restando in tema, non va dimenticato che la Regione Friuli Venezia Giulia, all'art. 8 della Legge Regionale 12 e successive modifiche e integrazioni (allegato C), prevede un rimborso premio dell'assicurazione volontari nel limite massimo di € 20,00 (venti/00) per volontario e comunque fino ad un massimo di € 2000,00 (duemila/00) per ogni organizzazione richiedente. Per il 2007, la scadenza dei termini per la presentazione della documentazione inerente la concessione contributi è fissata per il 28 febbraio. Il Centro servizi volontariato del Friuli-Venezia Giulia, nella sua opera di supporto e sostegno al mondo del volontariato, ha sondato il 30 mercato assicurativo, andando alla ricerca di un'offerta che fosse capace di coniugare costi e qualità del servizio garantito. I frutti di tale ricerca non si sono fatti attendere, ed hanno permesso al Centro Servizi volontariato di stipulare in forma collettiva una convenzione con una primaria compagnia di assicurazioni che prevede le migliori garanzie ad un costo annuo di € 8,00 (otto/00) per singolo volontario. Ma le buone notizie non terminano qui. Per tutte le associazione di volontariato che decideranno di appoggiarsi alla convezione stipulata dal Centro servizi, c'è l'opportunità di estendere a costi competitivi le proprie garanzie assicurative. Nello specifico, con un costo annuo di € 80,00 (ottanta/00) per organizzazione, sarà possibile usufruire della polizza che garantisce la responsabilità civile verso terzi in caso di organizzazione, partecipazione e/o gestione di spettacoli e manifestazioni di carattere promozionale, culturale artistico e religioso che prevedono la presenza di pubblico. Inoltre, con un costo annuo di € 80,00 (ottanta/00) fino a 30 volontari e di € 120,00 (centoventi/00) per un numero maggiore, di ottenere la tutela legale del presidente e dell'associazione stessa. Tenendo fede all'impegno di essere fattivamente vettore della cultura della solidarietà, il Centro servizi volontariato del Friuli-Venezia Giulia mette a disposizione gratuitamente delle associazioni un consulente assicurativo, che, previo appuntamento concordato con i singoli sportelli della nostra Regione, fornisce maggiori informazioni e delucidazioni. Riportiamo qui di seguito il testo del Decreto Ministeriale del 14 febbraio 1992. Decreto Ministeriale Ministero industria, commercio e artigianato 14 febbraio 1992 "Obbligo alle organizzazioni di volontariato ad assicurare i propri aderenti, che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile per i danni cagionati a terzi dall'esercizio dell'attività medesima" (Pubblicato in G. U. 22 febbraio 1992, n. 44) IL MINISTRO DELL'INDUSTRIA DEL COMMERCIO E DELL'ARTIGIANATO Visto l'art. 4 della legge 11 agosto 1991, n. 266, leggequadro sul volontariato, in particolare il comma 2, che prevede la individuazione, con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, di meccanismi assicurativi semplificati con polizze anche numeriche o collettive, per gli aderenti alle organizzazioni di volontariato, e la disciplina dei relativi controlli; Decreta: ART. 1. Assicurazione degli aderenti ad organizzazioni di volontariato. 1. Le organizzazioni di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, sono obbligate ad assicurare i propri aderenti, che prestano attività di volontariato, contro gli infortuni e le malattie connessi allo svolgimento dell'attività stessa, nonché per la responsabilità civile per i danni cagionati a terzi dall'esercizio dell'attività medesima. ART. 2. Polizze assicurative. 1. Le assicurazioni di cui all'articolo precedente possono essere stipulate in forma collettiva o in forma numerica. 2. Le assicurazioni di cui al comma precedente sono quelle che, in forza di un unico vincolo contrattuale, determinano una molteplicità di rapporti assicurativi riguardanti una pluralità di soggetti assicurati determinati o determinabili, con riferimento al registro di cui all'art. 3. 3, 4. Le predette assicurazioni, sulla base delle risultanze del registro di cui al successivo art. 3, devono garantire tutti i 31 soggetti che risultano aderenti alle organizzazioni di volontariato e che prestano attività di volontariato. Le garanzie assicurative decorrono dalle ore 24 del giorno di iscrizione nel registro (1). 5. Per coloro che cessano dall'adesione alle organizzazioni di volontariato le garanzie assicurative perdono efficacia dalle ore 24 del giorno dell'annotazione della cancellazione nel registro. 6. Le organizzazioni di volontariato devono comunicare all'assicuratore presso cui vengono stipulate le polizze i nominativi dei soggetti di cui al comma 3 e le successive variazioni, contestualmente alla iscrizione nel registro previsto dall'art. 3 (2). ART. 3. Adempimenti delle organizzazioni di volontariato. 1. Le organizzazioni di volontariato debbono tenere il registro degli aderenti che prestano attività di volontariato. Il registro, prima di essere posto in uso, deve essere numerato progressivamente in ogni pagina e bollato in ogni foglio da un notaio, o da un segretario comunale, o da altro pubblico ufficiale abilitato a tali adempimenti. L'autorità che ha provveduto alla bollatura deve altresì dichiarare, nell'ultima pagina del registro, il numero di fogli che lo compongono (3). 2. Nel registro devono essere indicati per ciascun aderente le complete generalità, il luogo e la data di nascita e la residenza. 3. I soggetti che aderiscono all'organizzazione di volontariato in data successiva a quella di istituzione del registro devono essere iscritti in quest'ultimo nello stesso giorno in cui sono ammessi a far parte dell'organizzazione. ART. 4. Controllo. 4. Nel registro devono essere altresì indicati i nominativi dei soggetti che per qualunque causa cessino di far parte dell'organizzazione di volontariato. L'annotazione nel registro va effettuata lo stesso giorno in cui la cessazione si verifica. 2. Le organizzazioni di volontariato comunicano a ciascuna regione o provincia autonoma nel cui territorio esercitano la loro attività ed all'osservatorio nazionale per il volontariato l'avvenuta stipulazione delle polizze concernenti le assicurazioni di cui all'art. 1 entro i trenta giorni successivi a quello della stipulazione delle polizze stesse. 5. Il registro deve essere barrato ogni qualvolta si annoti una variazione degli aderenti che prestano attività di volontariato, ed il soggetto preposto alla tenuta dello stesso o un suo delegato deve apporvi la data e la propria firma (4). 1. Il controllo viene esercitato dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo (ISVAP) nei limiti delle proprie competenze. (1) L'articolo 1 del Decreto Ministeriale 16 novembre 1992 (G.U. 3 dicembre 1992, n. 285) ha sostituito con l'attuale comma 3 gli originari commi 3 e 4. (2) Comma così modificato dall'art. 2, D.M. 16 novembre 1992 (G.U. 3 dicembre 1992, n. 285). (3) Comma così modificato dall'art. 3, del Decreto Ministeriale 16 novembre 1992 (G.U. 3 dicembre 1992, n. 285). (4) Comma così modificato dall'art. 4, Decreto Ministeriale 16 novembre 1992 (G.U. 3 dicembre 1992, n. 285). Paolo Bacotta Consulente assicurativo del CSV Maria Pia Baldini Operatrice dello sportello di Trieste del CSV 32 FAQ amministrative e fiscali Prende il via, con questo numero, una nuova rubrica, con l'intento di offrire delle risposte chiare e concise ai quesiti di tipo amministrativo e fiscale sollevati più spesso dalle associazioni di volontariato. La sigla FAQ entrata ormai nel gergo di che frequenta i siti web - è l'acronimo dell'espressione inglese Frequently Asked Questions, che significa, appunto, "domande poste più frequentemente". La rubrica sarà curata da Alessandro Olivo, consulente del CSV per il settore amministrativo, contabile e fiscale. (Dario Mosetti, direttore CSV) - Che differenza c'è tra associazioni riconosciute e non riconosciute? La differenza tra le prime e le seconde consiste nel fatto che, mentre delle obbligazioni assunte da un'associazione riconosciuta risponde solo l'associazione con il proprio patrimonio, con esclusione da responsabilità per i singoli soci, per le obbligazioni assunte da un'associazione non riconosciuta il patrimonio dell'associazione risponde in solido con quello delle persone che hanno agito in nome e per conto dell'associazione. Pertanto i creditori di un'associazione non riconosciuta potranno pretendere l'intero credito indifferentemente dall'associazione o dal singolo socio che ha contratto l'obbligazione in nome e per conto dell'associazione. Per ottenere il riconoscimento le associazioni devono farne richiesta allo Stato (Prefettura) o alla Regione. È bene precisare che il riconoscimento della personalità giuridica presso gli appositi registri delle persone giuridiche è un procedimento assolutamente indipendente e diverso dall'iscrizione nei registri del volontariato, che viene condotto da uffici diversi, con presupposti e finalità diverse. - Cosa si intende per associazione di volontariato? In senso ampio può ritenersi associazione di volontariato qualsiasi associazione composta unicamente da soci volontari, che pertanto prestino il proprio apporto all'associazione in modo assolutamente gratuito senza percepire alcun tipo di retribuzione nemmeno per via indiretta. In realtà va detto che ormai da anni, in seguito all'approvazione della legge n.266/91, viene chiamata associazione di volontariato, in senso più tecnico, ogni associazione che sia iscritta, o che quantomeno possa astrattamente iscriversi, ai registri previsti dalla suddetta normativa e dalle successive normative regionali che hanno recepito i principi sanciti dalla legge n.266/91. - Che differenza c'è tra un'associazione di volontariato ed una Onlus? Innanzitutto va detto che la Onlus è un soggetto che è stato introdotto dal decreto legislativo n.460/97 con rilevanza esclusivamente fiscale. Quindi, ai sensi dell'art.10 dello stesso decreto possono rientrare nell'ambito Onlus varie figure già note ed esistenti dal punto di vista civilistico come associazioni, comitati, fondazioni o cooperative sociali che operino negli ambiti descritti dal suddetto art.10 nel perseguimento di finalità di solidarietà sociale e che abbiano adeguato lo statuto includendo le previsioni richieste da tale normativa. L'iscrizione all'Anagrafe delle Onlus viene effettuata inviando un'apposita comunicazione, reperibile sul sito del ministero delle Finanze, alla Direzione Regionale delle Entrate. Da sottolineare che le associazioni di volontariato iscritte negli appositi registri sono Onlus "di diritto" e come tali, per poter godere del trattamento riservato alle Onlus, sono esonerate dall'obbligo dell'invio della comunicazione. - Le associazioni devono chiedere l'attribuzione del codice fiscale? La richiesta di un codice fiscale, pur non essendo obbligatoria, è altamente consigliata e diviene indispensabile per una associazione iscritta o che chieda l'iscrizione nel Registro del Volontariato. 33 Il codice fiscale consente, infatti, di identificare esattamente l'associazione nei rapporti con gli altri enti, con i privati e con le amministrazioni pubbliche: serve ad esempio per registrare l'atto costitutivo e lo statuto, per erogare compensi ai collaboratori o ai dipendenti, per versare le ritenute d'acconto, per documentare le spese sostenute. Il codice fiscale va richiesto anche se l'associazione non svolge alcuna attività imponibile ai fini fiscali. Il codice fiscale è attribuito dagli uffici locali dell'Agenzia delle Entrate competenti rispetto al luogo dove l'associazione ha la sede legale. - Le associazioni di volontariato devono essere titolari di una partita Iva? Le operazioni poste in essere da una associazione nello svolgimento dell'attività istituzionale e nello svolgimento delle attività "commerciali o produttive marginali" di cui al D.M. 25/05/1995 richiedono solo l'attribuzione del codice fiscale e non l'apertura della partita Iva. In base alla L. 266/91 l'attività istituzionale e le attività "commerciali o produttive marginali" di cui al D.M. 25/05/1995 non costituiscono, infatti, cessioni di beni né prestazioni di servizi, e quindi, essendo fuori dal campo Iva, non implicano la necessità di aprire la partita iva. L'associazione dovrà quindi pagare anche l'Iva sugli acquisiti che i fornitori addebitano insieme al prezzo del bene o del servizio e - al pari di ogni consumatore finale - non potrà detrarla. L'apertura della partita Iva diviene sicuramente necessaria nel caso in cui l'associazione decida di svolgere anche una attività commerciale non marginale (e cioè una attività commerciale che va oltre i limiti descritti dal D.M. 25/05/1995). L'apertura della partita Iva va effettuata presso gli Uffici dell' Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dall'inizio dell'attività commerciale. In tal caso l'associazione diventerà "soggetto passivo" Iva: potrà detrarre l'Iva pagata sugli acquisti e dovrà applicare l'Iva ai beneficiari dell'attività (coloro che acquistano il servizio o il bene); dovrà tenere i registri Iva e inviare la dichiarazione annuale. - L'esercizio sociale di un'organizzazione di volontariato deve coincidere con l'anno solare? La coincidenza temporale o meno dell'esercizio sociale con l'anno solare viene liberamente determinata dagli associati nello statuto dell'organizzazione. La coincidenza dei due periodi facilita indubbiamente la gestione dell'operatività dell'ente e gli adempimenti di natura fiscale che lo stesso deve svolgere in ottemperanza a precisi obblighi normativi. Alessandro Olivo consultente CSV 34 Una biblioteca per il volontariato Il Centro Servizi Volontariato ha ultimato, nel settembre del 2006, la catalogazione dei testi presenti nella sua biblioteca. A ogni pubblicazione è stata conferita una collocazione progressiva, per il posizionamento univoco del testo. Ma ciò che più importa, è che ogni testo è stato schedato inoltre per soggetto, abbinando alla pubblicazione un vasto numero di parole-chiave, desunto dal titolo, dall'indice e dall'eventuale indice analitico. In tale modo, grazie ad un'applicazione software predisposta dal Centro Studi sulla base del programma FileMaker, o direttamente nella versione in formato pdf, contenuta su cd (disponibile presso gli Sportelli) e consultabile anche online, nel nostro sito (http://www.csvfvg.it/), sarà possibile reperire in modo immediato tutti i testi disponibili in biblioteca su un determinato tema (es.: sussidiarietà, piani di zona, privacy, banca etica, servizio civile, ecc.). L'assegnazione di una collocazione permette poi il reperimento fisico del libro ed un'eventuale gestione dei prestiti e delle consultazioni, che potrebbero essere allargate anche a studenti e laureandi interessati al mondo del volontariato per motivazioni personali e/o di studio. Le schede bibliografiche contenute nel file biblioteca_CSV.pdf, relative ai testi presenti in Biblioteca, possono essere scorse utilizzando la rotellina del mouse, o mediante i tasti PAG GIU’ e PAG SU presenti sulla tastiera. Per effettuare una ricerca bibliografica, è sufficiente, dopo avere aperto il file, cliccare sul simbolo del binocolo presente fra le icone in alto, e digitare nella finestra a destra, sotto a "Quale parola o frase ricercare?" la parola (es.: emergenza) o l'espressione (es.: protezione civile) che interessa. Saranno automaticamente individuate dal programma tutte le schede che soddisfano il criterio di ricerca così impostato. Cliccando poi con il tasto sinistro del mouse sulle voci presenti nella finestra dove sono riportati i risultati, ci si posiziona rapidamente sulla scheda selezionata. Chi non ha dimestichezza con internet e computer, può richiedere comunque al Centro Studi una bibliografia relativa a un determinato tema. A titolo esemplificativo: se un'associazione di volontariato è interessata a conoscere quali sono i testi disponibili su argomenti come sussidiarietà, finanza etica, pace, condizione della donna, e via dicendo, può richiedere quest'informazione anche contattando direttamente il Centro Studi (per telefono o via e-mail) e presentando allo sportello di Trieste una richiesta di servizi sull'apposito modulo. Nel cd sono presenti inoltre, sempre in formato pdf, i numeri arretrati della rivista "Ciesse Informa", i Quaderni che l'accompagnano e, da dicembre '06, anche una catalogazione di tesi universitarie dedicate al volontariato. Roberto Lionetti Centro Studi CSV 35 Bilancio Sociale 2005: i frutti del nostro lavoro II parte PREMESSA Il numero precedente di CIESSE INFORMA conteneva la prima parte della versione di sintesi del bilancio sociale 2005 del Centro Servizi del Friuli Venezia Giulia. Come anticipato, in questo numero proseguiamo con la seconda ed ultima parte: in questo modo il CSV intende dare la più ampia diffusione possibile alle informazioni contenute in esso. Il primo bilancio sociale del CSV (uscito nel giugno 2006) è una pubblicazione rivolta a tutti che rendiconta (nel senso che "dà conto") e comunica quello che il Centro Servizi ha svolto nel corso del 2005. E' stata un'occasione in cui impostare un processo interno per stabilire come e quanto il CSV è stato capace di realizzare la propria missione. Gli interlocutori che il CSV aveva in mente all'inizio di questo lavoro erano molteplici: Associazioni e volontari, Fondazioni di origine bancaria, Comitato di Gestione, Personale, Enti Locali, Istituzioni, Cittadini, etc. Il bilancio sociale rappresenta un ulteriore passo per impostare con tutti un processo interattivo di dialogo sociale. Ricordiamo che le Associazioni interessate che volessero redigere il proprio bilancio sociale o di missione, possono rivolgersi al CSV per avere l'assistenza e il supporto metodologico necessari per realizzare il documento di rendicontazione sociale. Il consulente dott. Marco Caputo è, per questo, disponibile su appuntamento. I SERVIZI DI FORMAZIONE (tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale) I corsi realizzati nel 2005 Di seguito presentiamo i risultati dei corsi realizzati direttamente dal Centro Servizi: per completare il quadro relativo alla promozione della formazione per il volontariato, dobbiamo ricordare le iniziative formative sostenute dal Centro Servizi tramite specifiche collaborazioni con le Associazioni. Tabella di sintesi PROVINCIA N. CORSI REALIZZATI ORE SVOLTE N. PARTECIPANTI 6 224 64 PORDENONE 6 74 81 TRIESTE 4 88 111 UDINE 5 44 112 21 430 368 GORIZIA Totale complessivo 36 Queste le tematiche affrontate: - Il bilancio sociale per le organizzazioni non profit - Comunicazione - Informatica di base e intermedia - Dall'idea al progetto - Decidere di decidere - Tecniche di comunicazione per responsabili di associazioni - Progetto uomo - Addetto al pronto soccorso - Fund raising - La voce delle fiabe - Amministratore di sostegno La valutazione della formazione Sulla base delle schede di valutazione raccolte alla fine di ogni corso, riportiamo i giudizi espressi dai partecipanti: il punteggio va da 0 = minimo a 5 = massimo Come evidenziato nel grafico precedenti, la formazione erogata direttamente dal Centro Servizi viene giudicata nel complesso in maniera positiva. Le valutazioni medie dei corsi, infatti, risultano leggermente superiori rispetto a quelle dell'anno precedente, e comunque tutti i giudizi espressi sono compresi tra il valore 4,0 e il 4,8: se consideriamo che la scala di valutazione va da 0 a 5 possiamo dedurre che i risultati siano soddisfacenti. DOCUMENTAZIONE, INFORMAZIONI, CENTRO STUDI (tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale) Il CentroStudi del Volontariato Il Centro Studi del Volontariato si propone, come obiettivo generale, quello di contribuire ad una maggiore pertinenza ed efficacia delle azioni di volontariato in risposta ai bisogni presenti nella società. Nello specifico, nel corso del 2005 il Centro Studi del CSV ha realizzato le seguenti attività: Centro Studi / Ass. Hospice Adria Convegno su "Dolore: prospettive a confronto" Centro Studi / ASS N. 1 TRIESTINA Organizzazione e partecipazione al corso "Costruiamo la comunità" 37 Le pubblicazioni curate nel 2005 Anche nel 2005 è proseguita l'attività del Centro Studi di pubblicazione di ricerche, documenti e/o atti di convegni. In sintesi: Redazione di 4 numeri di Ciesse Informa e produzione di vario materiale grafico Redazione del Quaderno "Dolore: prospettive a confronto" Redazione del Quaderno " Dalla disabilità alla cittadinanza" Realizzazione di un cd con i numeri arretrati di Ciesse Informa La rivista CIESSE INFORMA La rivista CIESSE Informa è stata diffusa in maniera capillare sul territorio, cercando di raggiungere quanti, oltre alle Associazioni, fossero interessati alle dinamiche del volontariato regionale. Ogni numero viene stampato in 2.800 copie. Circa 2.300 copie vengono spedite a: Destinatari N. copie inviate Associazioni 1518 Enti locali 337 Csv nazionali 226 Sanità 94 Organi controllo e direttivo 41 Indirizzi vari 33 Curie e Caritas diocesane 8 Fondazioni bancarie 5 Giornali 5 Le attività di ricerca Associazione / ente capofila Centro Studi / ASS N. 1 TRIESTINA Descrizione iniziativa coordinamento di una ricerca sui bisogni della popolazione 38 Sensibilizzazione e promozione del volontariato Associazione / ente capofila Descrizione iniziativa FERPI - (Federazione Relazioni Pubbliche Italiana) stand presso il convegno Festival Mondiale delle Relazioni Pubbliche dal titolo "Comunicare per la diversità, con la diversità, nella diversità". Centro Studi Convegno su Microcredito (19-20 settembre '05) Centro Studi Mostra fotografica su donna, infanzia e lavoro in africa Biblioteca Il Centro Studi gestisce inoltre la biblioteca del Centro Servizi che raccoglie riviste ed oltre 300 libri e li mette a disposizione delle organizzazioni e delle persone che ne facciano richiesta. L'osservatorio della sussidiarietà sociale Nel corso del 2005 il CSV ha dato avvio ad un nuovo strumento per il sostegno al ricco e composito mondo regionale del volontariato; si tratta dell'Osservatorio della sussidiarietà sociale che supporta le iniziative degli oltre duemila sodalizi operanti in Regione. In particolare, l'Osservatorio interviene per sostenere la presenza degli Organismi di volontariato ai tavoli di partenariato che, nei diciannove Ambiti territoriali in cui è stata suddivisa la regione, predisporranno i piani di zona previsti dalla legge regionale 23 del 2004 per attuare le politiche sociali regionali. È stato inoltre sottoscritto, il protocollo d'intesa con l'Anci Friuli Venezia-Giulia, la Federsanità Anci, la Conferenza permanente per la programmazione sociale e sociosanitaria regionale. Altre iniziative di ricerca: la borsa di ricerca "Paolo Matteucci" L'Istituto di Medicina Fisica e Riabilitazione Gervasutta di Udine, con la Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati (SISSA) di Trieste, sta realizzando un laboratorio di ricerca sulle lesioni del midollo spinale, le quali sono causa di paralisi per le persone che subiscono un trauma. Il Centro Servizi ha inteso promuovere una raccolta fondi per pagare un ricercatore in tale laboratorio.Tale borsa di ricerca è stata intitolata a Paolo Matteucci, in memoria del nostro precedente Direttore, ed è denominata "Progetto SPINAL - Nuovo laboratorio integrate studi funzionali di base e clinici sulle lesioni del midollo spinale". La raccolta fondi è resa possibile grazie alla collaborazione con l'Associazione Tetra Paraplegici del Friuli Venezia Giulia. Il rapporto con l'Università Il rapporto con l'Università è fondamentale nell'attività del Centro Studi e del Centro Servizi, poiché permette di sviluppare iniziative importanti e qualificate di studio, ricerca e promozione sul volontariato. Si è così giunti ad una prima collaborazione fra Centro Studi e Dipartimento di Scienze dell'Educazione, al fine di realizzare un incontro, in ambito universitario, sul tema dell'educazione attraverso lo sport. Durante la tavola rotonda è stato presentato agli studenti e agli organismi di volontariato intervenuti il Quaderno di Ciesse Informa "Il pianeta sport. Attività sportive, educazione e scienze umane". Un ulteriore momento di collaborazione con l'Università italiana è rappresentato dal convegno "Il dolore: prospettive a confronto", tenutosi a Trieste nel gennaio 2005, presso la biblioteca della Facoltà di Medicina. 39 Sempre con il Dipartimento di Scienze dell'Educazione, in vista di una possibile ricerca su immigrazione, sport e integrazione, e per individuare le tesi di laurea e di specializzazione che riguardano il mondo del volontariato e le sue tematiche. Questo patrimonio scientifico purtroppo non viene sufficientemente valorizzato né condiviso. Il Centro Studi del CSV ha voluto farsi collettore e promotore di questo patrimonio. Altra iniziativa importante è stata svolta con l'Università di Udine, riguardante la sensibilizzazione in area handicap. Nello specifico si tratta del progetto "Alla ricerca del Tempo Liberato", svolto in collaborazione con l'Associazione Italiana per l'Assistenza agli Spastici e che ha visto un ampio coinvolgimento dell'Università degli Studi di Udine. La comunicazione del CSV La comunicazione del Centro Servizi non è rivolta esclusivamente al volontariato e alle sue strutture organizzative, ma a tutti i cittadini, i mass-media, le istituzioni, gli enti pubblici e privati, le rappresentanze sociali, le scuole e così via. I canali informativi e di comunicazione Le azioni più significative, anche per il 2005, sono state: - comunicati stampa - conferenze stampa - presenza sui giornali locali e nazionali - presenza sugli altri media - pubblicazione di un periodico - raccolta di indirizzi utili - pubblicazione e diffusione di dispense, libri e manuali - disponibilità a seguire studenti che abbiano scelto tesi - diffusione di ricerche - creazione di banche dati e collegamenti relativi - presenza in internet - creazione di speciali eventi - presenza in eventi e manifestazioni pubbliche - Abbonamento a riviste di volontariato - creazione di una emeroteca e biblioteca specializzata di laurea sul volontariato. Il sito web Il nostro sito web, visibile all'indirizzo www.csv-fvg.it, rappresenta uno strumento molto importante con cui il Centro Servizi fornisce informazioni costantemente aggiornate alle Associazioni e a quanti fossero interessati ad aggiornarsi sui temi del volontariato in regione. I visitatori, nel corso del 2005, sono stati circa 10.200 40 Alcuni indicatori sull'attività di aggiornamento del sito nel corso del 2005 Sezione Attività di aggiornamento Circolari e comunicazioni dove inseriamo anche tutto ciò che inviamo in via cartacea alle associazioni circa 40 circolari Formazione in cui si trovano si i corsi offerti direttamente dal csv, sia i corsi fatti in collaborazione con il csv, sia corsi organizzati da altri circa 30 schede Eventi in cui trovano spazio manifestazioni organizzate o sostenute dal CSV, ma anche eventi ritenuti interessanti per il mondo del volontariato e che ci vengono segnalati circa 100 schede eventi Notizie in cui vengono inseriti articoli relativi alle attività delle Associazioni circa 150 schede Normativa con l'aggiornamento costante di leggi, decreti, etc circa 20 schede Banca Dati delle Associazioni con le variazioni anagrafiche elle associazioni già inserite e le schede dI quelle neo-costituite Quotidianamente Le Trasmissioni televisive Nel corso del 2005 il CSV ha avviato più progetti per offrire visibilità alle associazioni di volontariato tramite trasmissioni televisive dedicate alle stesse ed autogestite: Il progetto "Le Ali della Solidarietà" riguardava le seguenti emittenti locali: Emittente Tipologia del servizio Durata della trasmissione N. MESSA IN ONDA NEL 2005 TELE PORDENONE 50 trasmissioni (1 messa in onda + replica a settimana) 15 minuti 3 + repliche TELE FRIULI 21 trasmissioni (1 messa in onda + replica a settimana) 10 minuti 3 + repliche 30 puntate 5 minuti 4 11 trasmissioni 12 minuti 8 TELE 4 CANALE 55 41 Il progetto "Agorà", invece, ha interessato 14 associazioni per un totale di 32 registrazioni (fino aprile 2005) su Antenna3 Trieste e Antenna3 Friuli: anche Agorà ha offerto uno spazio televisivo gratuito alle associazioni che desiderano farsi conoscere. A cornice introduttiva delle trasmissioni proposte in tutta la regione per dar voce alle Associazioni, è stata realizzata una sigla iniziale di pochi secondi che riprende la sede del Centro: l'animazione è stata prodotta con la V di Volontariato, trasformata in una farfalla che danza e presenta la rubrica LE ALI DELLA SOLIDARIETA'. Inoltre abbiamo prodotto dei veri e propri spot pubblicitari per promuovere l'immagine del CSV: sono collocati all'interno della rubrica stessa (LE ALI DELLA SOLIDARIETA' ) e sintetizzano la gioia di fare ed essere un volontario. I Servizi di supporto logistico (tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale) I servizi di supporto logistico rappresentano una fonte di sostegno e di appoggio alle attività delle Associazioni di notevole importanza: spesso, infatti, le Organizzazioni di Volontariato non dispongono delle attrezzature, dei locali, dei supporti audio-visivi, etc. indispensabili per realizzare le proprie attività. Per questo motivo, nel tempo, sono aumentate le disponibilità e l'ammodernamento dei più vari servizi di supporto logistico. Servizio Trieste Udine Pordenone Gorizia tot Reperimento strutture/aule 68 45 6 5 124 Prestito attrezzature all'esterno 125 119 54 11 309 Utilizzo attrezzature in loco (es: fotocopiatore, fax, stampante - stampa etichette) 859 394 23 26 1.302 Utilizzo automezzo* 32 36 3 0 71 *gli automezzi messi a disposizione delle Associazioni hanno percorso più 50.000 chilometri nel 2005. 42 Fotocopie e riproduzioni Anche i servizi tipicamente offerti da una copisteria sono molto utili alle Associazioni: basti pensare che spesso la modalità preferita per promuovere le proprie iniziative è la divulgazione di materiale cartaceo (volantini, brochure, manifesti, dispense, etc.). Per questo motivo il Centro Servizi si è dotato di attrezzature adeguate a questa richiesta: fotocopiatori in bianco e nero e a colori, rilegatrici, taglierine, stampanti laser, etc. Il numero dei fogli di carta che sono stati acquistati ed utilizzati nel 2005, in tutte le sedi e gli sportelli SONO STATI OLTRE 642.000. Naturalmente questo dato comprende anche i consumi di carta per uso interno: questo numero, tuttavia, rappresenta una piccolissima percentuale rispetto al totale destinato alle Associazioni. La promozione della progettualità sociale (tratto dal capitolo 4 del bilancio sociale) Sostenere la progettualità sociale delle organizzazioni di volontariato significa mettere a disposizione una serie di opportunità rivolte alle Associazioni, mirate ad incrementare le possibilità di accesso a maggiori risorse economiche ed a moltiplicare le occasioni di sperimentazione di forme innovative di volontariato, promuovendo e consolidando così lo sviluppo stesso del volontariato. I seminari informativi Nel 2005 sono stati organizzati diversi seminari informativi sulla progettazione. Hanno partecipato 93 persone: n. iscritti 2004 2005 Trieste 54 31 Gorizia 30 25 Pordenone 30 37 Udine 30 0 Totale 144 93 La stesura dei progetti Oltre alle attività di informazione e orientamento, il Centro Servizi ha erogato consulenza specifica in questo campo ed assistito diverse Associazioni alla stesura di progetti e alla risposta ad appositi bandi regionali. Consulenze specifiche erogate sulla progettazione Consulenze 2004 2005 25 34 Consulenze continuative 2 Consulenze telefoniche e/o via email 8 43 10 Il CSV ha curato 53 progetti;di questi 47 risultano essere ammessi dai rispettivi bandi (pari all'89%, che è indice dell'effettiva capacità di predisporre progetti in linea con le richieste dei bandi di finanziamento). Il 74%, inoltre, è stato giudicato anche finanziabile, ovvero le Associazioni che hanno presentato quei progetti, hanno ricevuto (o riceveranno) effettivamente i finanziamenti. Questo dato è indice anche della capacità progettuale del Centro Servizi perché non basta saper scrivere progetti che rispettino tutti i requisiti richiesti dai bandi: è necessario anche puntare sulla qualità progettuale per garantire agli interventi un punteggio maggiore in fase di valutazione, da parte dell'organo giudicante. Oltre all'aspetto della progettualità va considerata l'attività di gestione: durante il 2005 abbiamo fornito consulenza continuativa ad alcune associazioni per la gestione di progetti finanziati. Nello specifico si è trattato di offrire supporto nei rapporti con l'ente erogatore, abbiamo contribuito a revisioni progettuali, progettazione esecutiva, stesura di report, rendicontazioni intermedie, ecc... LA PAROLA ALLE ASSOCIAZIONI (tratto dal capitolo 5 del bilancio sociale) Con la prima edizione del Bilancio Sociale abbiamo voluto mettere in evidenza l'opinione dei nostri interlocutori più importanti (le Associazioni di Volontariato attive nel territorio del Friuli Venezia Giulia) attraverso l'invio di questionari. I questionari inviati sono stati due: uno per le associazioni utenti ed un altro per le associazioni non utenti In totale ne sono stati inviati 1.538. L'invio è stato effettuato nel dicembre 2005. "Conosce l'organizzazione territoriale del Centro Servizi per il Volontariato del Friuli Venezia Giulia costituitasi sulla base della Legge-quadro sul Volontariato n. 266/91, che ha la funzione di sostenere e qualificare l'attività delle Associazioni di Volontariato?" NO 8% 16 su 211 risposte SI' 92% 195 su 211 risposte La stragrande maggioranza delle associazioni interpellate dichiara di conoscere il Centro Servizi, teniamo però presente che l'8% ne segnala la non conoscenza e conseguentemente ammette di non conoscere gli sportelli territoriali ed i servizi; come vedremo alla domanda seguente che riguarda la conoscenza dei servizi offerti dal CSV, tale percentuale sale di oltre 10 punti in percentuale. "Conosce i servizi che il CSV-FVG offre alle Associazioni di Volontariato?" NO 19,5% 45 su 211 risposte SI' 80,5% 166 su 211 risposte Notiamo che il 19, 5 % dichiara di non conoscere i servizi offerti dal CSV; dobbiamo aggiungere però che gli stessi richiedono maggiori informazioni sull'attività del CSV, ed è sperabile che la compilazione del questionario li induca in futuro ad usufruirne. 44 "In che modo è venuto a conoscenza del CSV-FVG?" Per le associazioni utenti, la modalità di informazione più segnalata è risultata essere il "passaparola", che comprende anche la condivisione delle normative che ne hanno definito l'istituzione (decreto interministeriale del 8 ottobre 1997); infatti molti annotano di essersi attivati per la stessa costituzione del CSV, di aver contribuito alla sua nascita sulle basi della L.R. N.12/95. In secondo luogo l'informazione è passata attraverso eventi informativi organizzati dallo stesso associazionismo, seguita dalle informazioni avute presso le amministrazioni locali, rappresentate dalle Province che come sappiamo sono soci fondatori del CSV. Le risposte delle associazioni NON utenti sono più differenziate: le percentuali variano per quanto riguarda le indicazioni interpersonali, mentre i media locali sono sempre allo stesso piano. Quindi rispetto alle associazioni utenti aumenta di molto la quota rivista CIESSE INFORMA, che risulta essere una importante e apprezzata fonte di informazione per le Associazioni. "Da quanto tempo utilizza i servizi del CSV-FVG (Ass.Utenti)?" Non risponde 7,1% Da alcuni mesi 1,4% Meno di un anno 5,0% Più di un anno 86,5% "Quale sportello territoriale fra quelli indicati conosce?" SPORTELLI PORDENONE SEDE N.ro Risposte 80 GORIZIA 46 TRIESTE 39 UDINE 34 PORDENONE AMM.NE PROVINCIALE 13 TRIESTE AMM.NE PROVINCIALE 10 AVIANO 8 AZZANO X 5 SAN VITO AL TAGLIAMENTO 3 TOLMEZZO 3 SAN DANIELE DEL FRIULI 3 PORPETTO 3 45 "Quale sportello utilizza o ha utilizzato?" SPORTELLI N.ro Risposte UDINE 71 TRIESTE 37 PORDENONE SEDE 27 GORIZIA 16 TRIESTE AMM.NE PROVINCIALE 3 PORPETTO 2 TOLMEZZO 2 AZZANO X 1 PORDENONE AMM.NE PROVINCIALE 1 SAN DANIELE DEL FRIULI 1 SAN VITO AL TAGLIAMENTO 1 AVIANO 0 Lo sportello più utilizzato dalle Associazioni utenti del 2005 è quello di Udine, seguito in questo caso dagli sportelli di Trieste e Pordenone. "Quali sono fra quelli indicati e offerti dal CSV-FVG i servizi utili alla vostra Associazione?" 46 "In ques'ultimo anno (2005), quali servizi ha utilizzato?" SERVIZI UTILIZZATI TOT CORSI FORMAZIONE 75 UTILIZZO ATTREZZATURE 69 COSULENZA FISCALE 57 COSULENZA ASSICURATIVA 50 CONSULENZA PROGETTUALE 49 PRODUZIONE MATERIALE GRAFICO 49 PRESTITO ATTREZZATURE 40 CONSULENZA GIURIDICA 39 COLLABORAZIONI SU CORSI 39 COLLABORAZIONE SU EVENTI 35 UTILIZZO SPAZI 27 PRESTITO AUTOMEZZI 22 Le associazioni utenti dichiarano di aver frequentato almeno una volta all'anno i corsi di formazione del CSV, ed alcuni anche con maggior frequenza. Il servizio utilizzato con maggior frequenza , è risultato essere l'utilizzo di attrezzature presso lo sportello. Anche il ricorso alla consulenza fiscale è stato maggiormente segnalato con frequenza annuale. Ricordiamo che ci sono state anche diverse singole persone che hanno richiesto informazioni in particolar modo per quanto riguarda la costituzione di un associazione, che non sono state interpellate in questa rilevazione. "Ritiene che i servizi utilizzati siano stati utili per la sua associazione?" Non risponde 2,8% Poco utili 1,4% Abbastanza utili 24,8% Molto utili 70,9% "Come valuta la possibilità di accedere ai servizi rispetto alla dislocazione degli sportelli, l'accessibilità, gli orari ed i tempi di attesa?" 47 "Come valuta la possibilità di accedere ai servizi rispetto alla dislocazione degli sportelli, l'accessibilità, gli orari ed i tempi di attesa?" Valutazione accesso ai servizi SCARSO SUFFICIENTE BUONO OTTIMO DISLOCAZIONE 2,3% 11,6% 57,5% 28,6% ACCESSIBILITA' 1,5% 13,2% 51,2% 34,1% ORARI 3,1% 18,6% 60,5% 17,8% TEMPI D'ATTESA 1,5% 12,5% 55% 31% "Rispetto alla sua esperienza diretta come valuta la qualità dei servizi rispetto alla idoneità dei locali, qualità delle attrezzature, accoglienza e cortesia degli operatori?" Valutazione qualità dei servizi SCARSO SUFFICIENTE BUONO OTTIMO IDONEITA' LOCALI 4,3% 17,5% 60% 18.2% QUALITA' ATTREZZATURE 0,9% 10% 57,6% 31,5% 3,2% 42,2% 54,6% 8,8% 46,8% 43,6% ACCOGLIENZA CORTESIA COMPETENZA DEGLI OPERATORI 0,8% 48 "Ritiene che le attività della sua Associazione si siano qualificate con l'utilizzo dei sevizi? Ed in che modo?" SI' NO Non risponde Abbiamo potuto svolgere le pratiche burocratiche in modo più agevole 75 10 56 È migliorata la nostra comunicazione e visibilità sul 74 8 59 I nostri volontari sono più formati 74 / 67 Abbiamo potuto realizzare più attività 71 / 70 Abbiamo realizzato progetti più qualificati 71 / 70 Abbiamo sviluppato collaborazioni con altre associazioni 71 / 70 "Rispetto alla sua conoscenza cosa si aspetta in futuro dall'azione del CSV-FVG?" SI' NO Non risponde Iniziative per la crescita della cultura della solidarietà e la promozione del volontariato 84 / 57 Servizi di consulenza e assistenza 104 / 37 Percorsi di formazione 85 / 56 Utilizzo e prestito attrezzature 82 / 59 Orientamento al servizio civile 37 7 97 Raccolta dati sul mondo del volontariato 44 / 97 92 / 49 53 2 86 Studi e ricerche su tematiche di 49 La considerazione che possiamo fare, per concludere questa analisi, è che le indicazioni ricevute saranno preziose per le scelte future, e che gli operatori in attività giornaliera presso gli sportelli, possono confermare le priorità segnalate e risultate da questa rilevazione. Già molto si è cercato di potenziare in questi primi mesi del 2006, come i servizi di consulenza. Questa valutazione testimonia come siano molte le aspettative rivolte al nostro servizio e molto il lavoro che ci aspetta. OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO (tratto dal capitolo 6 del bilancio sociale) Realizzando questo nostro primo bilancio sociale abbiamo potuto constatare che le attività realizzate e i risultati ottenuti sono stati davvero molti; al tempo stesso sono emersi diversi spunti per il proseguimento del nostro lavoro e per lo sviluppo di nuove considerazioni. Per questo, introduciamo in questa sezione i nostri OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO per gli anni futuri. Il nostro impegno è quello di perseguirli già dal prossimo esercizio. - Aumentare il coinvolgimento dei nostri Associati - Promuovere maggiormente il ruolo e la consapevolezza del volontariato attraverso la formazione - Incrementare la qualità dei servizi resi e la nostra operatività - Migliorare il nostro Sistema Informativo - Aumentare la nostra capacità comunicativa - Rafforzare il rapporto con gli organi di governo e di controllo - Migliorare la collaborazione con gli organi nazionali Marco Caputo consulente per il CSV sul bilancio sociale Dario Mosetti direttore del CSV 50 Sovvenzioni e contributi L'approfondimento di questo numero è dedicato nuovo programma comunitario Cultura 2007, che sarà attivo per il periodo 2007-2013, di cui sono stati recentemente pubblicati i primi bandi. Nella scheda sintetica vengono riportati gli elementi principali del Programma e dei bandi aperti. Come di consueto il 31 gennaio si chiude il termine per la presentazione della maggior parte delle richieste di contributo alla Regione e alle Province. Quale ausilio alla programmazione delle Associazioni si riportano i riferimenti delle principali leggi regionali che prevedono l'erogazione di contributi o sovvenzioni. Per le Associazioni che desiderano avvalersi del supporto del Centro Servizi del Volontariato, si ricorda che, durante il mese di gennaio sarà attivo, presso i quattro sportelli provinciali, un servizio di consulenza e verifica sulle domande di contributo prima della loro spedizione agli Enti erogatori. Gli appuntamenti con i consulenti possono essere fissati telefonando al proprio sportello provinciale di riferimento o presso la sede di Pordenone al numero 0434-21961. Programma comunitario Cultura 2007 (2007-2013) Il Programma Cultura 2007 è il nuovo programma comunitario nel settore della cultura. L'approvazione del Programma si sta concludendo in queste settimane. Attualmente il documento ufficiale cui fare riferimento è la Posizione comune (CE) n. 11/2006, del 18 luglio 2006, definita di comune accordo tra Parlamento europeo e Consiglio. Obiettivo Contribuire alla valorizzazione di uno spazio culturale comune europeo sostenendo la cooperazione tra artisti, operatori e istituzioni culturali. In particolare, il programma mira a perseguire i seguenti obiettivi specifici: - promuovere la mobilità transnazionale delle persone che lavorano nel settore culturale; - incoraggiare la circolazione transnazionale delle opere e dei prodotti artistici e culturali; - favorire il dialogo interculturale. Azioni 1. Sostegno ad azioni culturali 1.1 Progetti di cooperazione pluriennali Progetti di cooperazione culturale strutturati e duraturi. Ciascun progetto deve coinvolgere almeno 6 operatori, di uno o più settori culturali, provenienti da 6 diversi Paesi ammissibili al programma e deve essere finalizzato alla realizzazione di molteplici attività pluriennali, di natura settoriale o transettoriale, che perseguano almeno due dei tre obiettivi specifici del programma. Il programma sostiene i progetti di cooperazione nella fase di decollo e di strutturazione o in quella di estensione geografica, affinchè si sviluppino nel tempo e raggiungano l'autonomia finanziaria. 1.2 Azioni di cooperazione Azioni di cooperazione culturale, di natura settoriale o transettoriale, caratterizzate da creatività e innovazione.Tali azioni, di durata annuale o biennale, devono coinvolgere almeno 3 operatori, di uno o più settori culturali, provenienti da 3 diversi Paesi ammissibili al programma. Si intende sostenere in particolare azioni intese ad esplorare possibilità di cooperazione da sviluppare in un periodo più lungo. 1.3 Azioni speciali Iniziative di grande portata e vasta risonanza presso i cittadini europei che contribuiscano ad accrescere la consapevolezza di appartenere ad una stessa comunità, a sensibilizzare alla diversità culturale europea e al dialogo interculturale. Queste azioni possono contribuire anche a dare maggiore visibilità all'azione culturale comunitaria sia all'interno che all'esterno dell'UE. Le azioni speciali devono inoltre ricondursi ad almeno due dei tre obiettivi specifici del programma. In questo ambito potranno essere sostenute, ad esempio, le "Capitali europee della cultura", l'assegnazione di premi, nonché i progetti di cooperazione culturale con Paesi terzi o con organizzazioni internazionali attive nel settore della cultura (UNESCO e Consiglio d'Europa). 51 2. Sostegno ad organismi attivi a livello europeo nel settore della cultura Sostegno ad organismi che operano a favore della cooperazione culturale svolgendo funzioni di rappresentanza a livello comunitario, raccogliendo o diffondendo informazioni a favore della cooperazione culturale transeuropea, collegando in rete a livello europeo organismi attivi nel settore della cultura, partecipando alla realizzazione di progetti di cooperazione culturale o svolgendo il ruolo di ambasciatori della cultura europea. Questi organismi devono avere dimensione europea, ossia esercitare le loro attività a livello europeo, individualmente o sottoforma di più associazioni coordinate, e sia la loro struttura (membri iscritti) che le loro attività devono avere rilevanza a livello dell'UE o interessare almeno 7 Paesi ammissibili al programma. A tali organismi può essere concessa una sovvenzione di funzionamento destinata a sostenere le spese connesse alla realizzazione delle attività previste nel loro programma di lavoro permanente. 3. Sostegno a lavori d'analisi, alla raccolta/diffusione dell'informazione e ad attività che ottimizzano l'impatto dei progetti nel settore della cooperazione culturale 3.1 Sostegno agli helpdesk nazionali del programma ("Punti di contatto Cultura"). 3.2 Realizzazione di studi e lavori d'analisi, in particolare riguardanti dati statistici, che contribuiscano ad accrescere la conoscenza sulla cooperazione culturale europea e a creare un terreno favorevole al suo sviluppo 3.3 Ideazione di uno strumento Internet, indirizzato ai professionisti del settore, per lo scambio di esperienze e di buone prassi e la diffusione di informazioni sulla cooperazione culturale transeuropea. Potranno essere finanziati progetti ed attività che riguardano tutti i settori di attività culturale ed artistica ad esclusione del settore audiovisivo. Beneficiari Possono partecipare al programma tutte le categorie di operatori culturali: industrie culturali, enti pubblici, fondazioni, associazioni, università, istituti di ricerca. Entità contributo - Progetti di cooperazione pluriennale: contributo comunitario fino al 50% del budget del progetto e a carattere decrescente. Il contributo è concesso per un periodo da 3 a 5 anni e non può essere superiore a € 500.000 all'anno. - Azioni di cooperazione: contributo comunitario fino al 50% del budget del progetto, per un importo compreso tra € 50.000 e € 200.000. Il contributo è concesso per un periodo massimo di 2 anni. - Azioni speciali: contributo comunitario fino al 60% del budget del progetto. - Organismi attivi a livello europeo: contributo comunitario fino all'80% delle spese finanziabili dell'organismo nell'anno per il quale la sovvenzione è richiesta. - Analisi e informazione: non specificato. Modalità e procedura Le azioni 1 e 2 verranno attuate mediante inviti a presentare proposte (bandi), l'azione 3 sarà attuata direttamente dalla Commissione europea. Il 7 novembre 2006, sulla GUCE/GUUE C 270/11, sono stati pubblicati i bandi relativi alle azioni 1.1, 1.2 e 1.3. La scadenza, per tutte le azioni è fissata al 28 febbraio 2007. Il testo dei bandi e la guida per la presentazione dei progetti possono essere scaricati dal Sito Antenna culturale italiana, all'indirizzo: www.antennaculturale.it. Scadenza Il programma sarà operativo per il periodo 2007-2013. La scadenza dei primi bandi pubblicati è fissata al 28 febbraio 2007. 52 Riferimenti Commissione europea - Direzione Generale Istruzione e Cultura Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura Avenue du Bourget, 1 (BOUR,4/13) B - 1140 Bruxelles http://eacea.ec.europa.eu/static/index.htm Aree Geografiche coinvolte UE 27: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica ceca, Repubblica slovacca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Paesi candidati (effettivi e potenziali): Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Ex Repubblica yugoslava di Macedonia, Montenegro, Serbia (incluso il Kosovo) e Turchia. EFTA/SEE: Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Daniela Peresson Consulente CSV 53 Principali scadenze in materia di contributi e sovvenzioni (dicembre 2006-febbraio 2007) Scadenza Direttiva 2006 per progetti sperimentali di volontariato GU. 252 del 28 ottobre 2006 Supplemento Ordinario n. 204 4 dicembre Organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale del volontariato Ministero del Welfare Direzione Generale per il volontariato, l'associazionismo e le formazioni sociali Divisione III Volontariato L. 342/2000 art. 96, Reg. 388/01. Contributo per acquisto ambulanze o beni strumentali donati 31 dicembre Associazioni di volontariato Ministero del Welfare Direzione Generale per il volontariato, l'associazionismo e le formazioni sociali Divisione III Volontariato L.R. 6/89 Gemellaggi, scambi tra scuole, seminari 31 gennaio Comuni, scuole, associazioni Regione F.V.G. Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e L.R. 10/97 incentivo programmi comunitari 31 gennaio Beneficiari programmi comunitari Regione F.V.G. Direzione centrale relazioni internazionali, comunitarie e autonomie locali L.R. 17/2000 Realizzazione di progetti antiviolenza e istituzione di centri per donne in difficoltà 31 gennaio Enti locali, associazioni femminili Regione F.V.G. Direzione centrale Salute e protezione sociale L.R. 43/80 artt. 14 e 18. Attrezzature, impianti e manifestazioni sportive e ricreative 31 gennaio Comuni, associazioni sportive Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 68/81 Attività culturali Titoli II e III 31 gennaio Comuni, associazioni culturali Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 49/83 Orientamento musicale di tipo corale, strumentale e bandistico 31 gennaio Associazioni culturali Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 15/87 Cultura della pace 31 gennaio Comuni, associazioni culturali Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 11/88 Cultura "rom" 31 gennaio Enti locali, associazioni Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 31/89 Attività delle Università della Terza Età 31 gennaio Università della Terza Età, comunque denominate Amministrazione provinciale competente per territorio 54 Riferimento normativo L.R. 15/96 Promozione delle lingue minoritarie Scadenza 31 gennaio Destinatari Comuni, associazioni 31 gennaio L.R. 41/96 art. 5 co. 2 Progetti innovativi e sperimentali nell'ambito delle iniziative a Comuni, associazioni Ente erogatore Amministrazione provinciale competente per territorio Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 48/96 sostegno alle attività istituzionali delle associazioni che operano a favore dei disabili e handicappati 31 gennaio Associazioni che perseguono la tutela e la promozione sociale dei cittadini minorati, disabili ed handicappati. Amministrazione provinciale competente per territorio L.R. 12/1995 art.8 ed ex art. 8 bis Contributi per il consolidamento delle strutture associative e alla qualificazione dell'attività delle organizzazioni di volontariato Contributi per la promozione di una cultura della solidarietà, per l'orientamento, formazione e aggiornamento volontari (formazione, progetti mirati, iniziative di promozione, attrezzature, rimborso spese 28 febbraio Organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale Regione F.V.G. Direzione centrale Istruzione, cultura, sport e pace. Servizio politiche della pace, solidarietà e associazionismo Programma comunitario Cultura 2000 Inviti a presentare proposte per: - progetti di cooperazione pluriennali e azioni di cooperazione - progetti di traduzione letteraria - Bando per l`organizzazione e assegnazione di un premio dell`UE nel settore del patrimonio culturale 28 febbraio Industrie culturali, enti pubblici, fondazioni, associazioni, università, istituti di ricerca. Commissione europea Direzione Generale Istruzione e Cultura Agenzia esecutiva per l'istruzione, gli audiovisivi e la cultura Proventi ex lege 47/88. Contributi per iniziative di promozione della realtà economica, produttiva e di ricerca del territorio provinciale da realizzarsi nel primo semestre 2007 28 febbraio Associazioni, enti senza scopo di lucro Camera di Commercio di Trieste Azienda Speciale "Trieste Benzina agevolata" 55 Sommario Anno nuovo, nuovi impegni Raimondo pag. 1 Per un progetto formativo organico: alcune associazioni rispondono Villi et alii > 2 Il Tema dell'integrazione nella costruzione di sistemi locali di Welfare Vernò > 5 Cittadinanzattiva: favorire il ruolo dei cittadini Furlan > 7 Pescare solidarietà: le reti dell'informazione Macuz > 10 Trauma e morti evitabili: dalla prevenzione alla clinica Borghesi > 14 Penombre: un’associazione di volontariato culturale Ugolini > 15 Bullismo: male giovanile del XXI secolo. Ma è vero? Ass."Io Tu Noi Voi Donne Insieme" > 16 Ripensare al lavoro per offrire una prospettiva nuova nell'ambito della salute mentale De Simon > 19 Giovani e poesia al Castello di Duino Gruber > 21 Il vento delle nostre idee: associazioni e protagonismo Zolli > 23 Missione di cooperazione internazionale sanitaria a Banja Luka (Republika Srpska - Bosnia) Andolina et alii > 25 + dai, - versi: novità introdotte dalla Legge 80/2005 Olivo > 27 Le tutele del volontariato Bacotta > 30 FAQ amministrative e fiscali Olivo > 33 Una biblioteca per il volontariato Lionetti > 35 Bilancio sociale: i frutti del nostro lavoro II parte Caputo > 36 Principali scadenze in materia di contributi e sovvenzioni (dicembre 2006 - febbraio 2007) Peresson > 51 56 CIESSE INFORMA - NUMERO 18 - PERIODICO DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI-VENEZIA GIULIA - VIALE MARTELLI, 51 - 33170 PORDENONE - TEL 0434 21961 REDAZIONE: ROBERTO LIONETTI,TEL. 040 364156 - FAX 040 3485783 - E.-MAIL [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE: UGO SALVINI - PROGETTO GRAFICO: 3TECHNOLOGYSRL I TESTI, ANCHE SE CURATI CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE, NON POSSONO COMPORTARE SPECIFICHE RESPONSABILITA' PER INVOLONTARI ERRORI O INESATTEZE IN CAPO ALL'AUTORE E/O EDITORE. IL VOLUME E' STATO CHIUSO IN REDAZIONE NEL MESE NOVEMBRE '06 Questa iniziativa editoriale, come previsto dalla Legge 266/91 per tutte le attività del Centro Servizi Volontariato, è possibile grazie al contributo delle Fondazioni di origine bancaria: Fondazione della Cassa di Risparmio di Udine e Pordenone, Fondazione della Cassa di Risparmio di Trieste, Fondazione della Cassa di Risparmio di Gorizia, Fondazione della Cassa di Risparmio delle Province Lombarde, Fondazione Monte dei Paschi di Siena.