leggi art 4 - Format Research

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leggi art 4 - Format Research
Accelera il recupero dei consumi
Matteo Meneghello
milano
L’auspicio è che quest’ultimo scorcio di 2015 legato allo shopping natalizio possa definitivamente
sancire l’uscita dalla crisi e dare la spinta definitiva per un 2016 di decisa crescita. I segnali per
rafforzare la ripresa dei consumi ci sono tutti. Il clima di fiducia dei consumatori, secondo i dati
Istat di novembre (non registrano ancora l’escalation militare successiva ai fatti di Parigi) sono ai
massimi; a sua volta il commercio al dettaglio, nonostante il passo falso di settembre e i timori per
il terrorismo e l’allarme Oms sul consumo di carne, ha innescato una tendenza al rialzo che dura
ininterrottamente da 12 mesi. I livelli pre-crisi restano lontani ma il biennio 2016-17, segnala
Prometeia, sarà decisivo per riportare la situazione alla normalità.
Da questo punto di vista lo shopping natalizio parte con il passo giusto (sciopero della gdo a parte,
vedi pezzo sotto). I primi segnali, nelle scorse settimane, si sono registrati con l’onda lunga
dell’Expo e con l’anticipo del «black friday» (l’appuntamento Usa con lo shopping il giorno dopo il
Thanksgiving, il 27 novembre), quest’anno «importato» per la prima volta in Italia. Secondo Visa,
nella settimana dal 20 al 26 novembre gli acquisti nel circuito hanno registrato un incremento del
22% rispetto alla settimana precedente, e il 27 ha fatto segnare un nuovo record di transazioni con
1.793 operazioni al secondo. Questo record potrebbe essere superato il 23 dicembre, giornata in cui
di solito si registra il picco sui sistemi Visa: l’anno scorso in quella data sono state elaborate 1.622
transazioni al secondo, in media 87.800 euro al secondo nel picco.
Nel dettaglio, secondo un’indagine di Confcommercio-Format research, anche quest’anno i generi
alimentari si confermano al top della classifica dei regali più gettonati per Natale (74,7%), seguiti
dall’abbigliamento (46,2%) che sorpassa i giocattoli (45,4%). Rispetto al 2014 vanno meglio viaggi,
libri e prodotti per la cura della persona. Perdono appeal gli smartphone e crescono videogames e
pc. Gli acquisti si faranno nei negozi tradizionali ma soprattutto nella gdo. Il vero fenomeno è però
il ricorso al web: il 39,6% dei consumatori acquisterà con un click (nel 2009 il dato era del 3,8%).
Un’indagine Confesercenti-Swg segnala inoltre che quest’anno prevarranno gli acquisti dell’ultima
ora: solo un consumatore su tre ha già terminato gli acquisti, il restante 65% (29 milioni di
persone) cercherà i regali tra questo fine settimana e la vigilia, per una spesa stimata di circa 6,3
miliardi (su un totale di circa 10). Anche i negozianti confermano che il miglioramento generale del
clima di fiducia (nei primi 9 mesi del 2015 le erogazioni di credito al consumo hanno registrato
secondo l’osservatorio Assofin-Crif-Prometeia un aumento a doppia cifra) porterà gli italiani a
spendere qualcosa in più.
In controtendenza invece la previsione della Xmas survey di Deloitte, secondo cui il budget medio
sarà di 421 euro a famiglia, -3% rispetto a Natale 2014. La ricerca evidenzia comunque un
dimezzamento della percentuale di consumatori che ritiene il paese ancora in fase recessiva.
Esaurita la spinta di Natale (intanto alcune regioni come Campania e Basilicata rilanciano sui saldi,
anticipati al 2 gennaio anzichè al 5) per la ripresa definitiva dei prossimi anni contribuiranno a
dare una spinta ai consumi anche le misure della legge di stabilità, insieme alla bassa inflazione e al
prezzo del petrolio. L’aumento stimato da Prometeia nel Rapporto club consumo (nel 105 è stato
dell’1,1%) è dell’1,3% nel 2016 e dell’1,4% nel 2017, a 962,9 miliardi. Ipotizzando la crescita media
del biennio, nel 2020 si tornerà alla soglia pre-crisi di mille miliardi. «Il rafforzamento nella
ripresa dei redditi delle famiglie italiane nel 2016 sosterrà un’accelerazione dei consumi,
beneficiando delle misure di politica di bilancio della legge di stabilità oltre che della bassa
inflazione derivante da un prezzo del petrolio che si manterrà ancora su bassi livelli» spiega
Alessandra Lanza, capo economista di Prometeia. Dopo un quadriennio di crescita, alla fine del
2017 il recupero di quanto eroso con la crisi sarà però parziale: 39,5 miliardi, la metà di quanto
perso (quasi 78,5 miliardi) tra il 2007 e il 2013.
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Domenica 20 Dicembre 2015
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-12-20/accelera-recupero-consumi081404.shtml?uuid=ACOHn1wB
Natale, a Milano consumi in ripresa.
Confcommercio: spese a +5%
Ottimisti i presidenti delle associazioni del capoluogo lombardo: stimate
vendite per il 5-10 % in più rispetto allo scorso anno, fila fuori dalle
gioiellerie
Non si canta ancora vittoria per scaramanzia, ma il Natale 2015 sembra far ben sperare i
commercianti. Il mood è più che positivo a Milano, capitale dello shopping, dove i presidenti delle
associazioni di commercianti stimano aumenti significativi per la prima volta dopo anni. In un
articolo pubblicato sull’edizione locale di Repubblica, si parla di un 5-10% in più rispetto allo scorso
anno. Tra le voci raccolte, quella di Lino Stoppani, presidente di Epam, la federazione dei pubblici
esercizi, che parla di un Natale “positivo, come non si vedeva da anni. Però diciamolo sottovoce,
visto che ancora c’è ancora una settimana prima di cantare vittoria. Per il momento sta andando
bene, vedremo nei prossimi sette giorni. Visto che tra Natale e Capodanno ci sono le giornate clou
per il settore degli alimentari”. Complice, secondo il numero uno dell’Epam, anche il clima mite e la
decisione del Comune di introdurre dal 17 al 24 dicembre un biglietto unico valido per tutta la
giornata.
Come lui, ottimista anche Alessandro Prisco, guida dei negozianti intorno al Duomo: “Quest’anno
qui in zona abbiamo puntato su luminarie più ricche e cercato di rendere i negozi più appetibili. E
finora sembra che siamo stati premiati”. Stessa aria positiva registrata da Gabriel Jimmy
Meghnagi, numero uno dei commercianti di corso Buenos Aires, che registra file fuori dalle
gioiellerie, dalle pasticcerie e dai negozi di abbigliamento femminile e per bambini. Forse quelli che
ancora soffrono un poco sono i negozi che vendono calzature o articoli maschili. “Direi che i
segnali sono buoni: rispetto al dicembre del 2014 abbiamo un incremento di almeno cinque punti
nelle vendite”, dice a Repubblica.
Per non parlare del Quadrilatero della Moda, vero regno del lusso cittadino: “Siamo positivi –
spiega Guglielmo Miani, presidente dell’Associazione Montenapoleone – Abbiamo puntato molto
sui clienti italiani, meno sui turisti. Questo perché Milano a Natale non è una meta attrattiva, alcuni
alberghi in questo periodo chiudono: se le strutture ricettive restassero aperte, credo che
potremmo avere risultati ancora migliori”.
Secondo la Camera di commercio di Monza e Brianza, a livello regionale ogni famiglia è pronta a
investire 158 euro nelle spese natalizie, cifra che sale a 173 euro a Milano. Con un rialzo rispetto
al periodo della crisi – nel 2011 solo il 70 per cento degli intervistati aveva intenzione di fare dei
regali di Natale: quest’anno la percentuale è salita al 77 – che testimonia il maggiore ottimismo. Il
36 per cento dei milanesi sceglierà per amici e parenti un regalo gastronomico. Il 58 per cento
punterà sull’abbigliamento, il 41 su libri, dischi o giocattoli.
Una settimana fa i dati di Confcommercio avevano già portato una ventata di positività, parlando
di una spesa del 5% in più a testa rispetto all’anno scorso. Secondo l’indagine condotta in
collaborazione con Format Research, gli acquisti si fanno nei negozi tradizionali (56%), ma
soprattutto nella grande distribuzione organizzata (75,3%). Il vero fenomeno è il ricorso al web per
l’acquisto del regalo di Natale: il 39,6% dei consumatori acquisterà con un click i doni natalizi – nel
2009 gli italiani che compravano sul web i regali di Natale erano soltanto il 3,8% – e sceglierà
l’abbigliamento 26,9%, libri 21,9%, giochi per bambini 16,3%, cellulari e smartphone 15,3%.
Anche quest’anno i generi alimentari si confermano al top della classifica dei regali più gettonati
per il Natale (74,7%), seguiti dall’abbigliamento (46,2%) che “sorpassa” i giocattoli (45,4%).
Rispetto al 2014 vanno meglio i viaggi (+3) i libri (+2,4) e i prodotti per la cura della persona che
addirittura sono in controtendenza con un + 4,4. Perdono appeal gli smartphone e crescono
videogames e computer.
http://preziosamagazine.com/natale-a-milano-consumi-in-ripresa-confcommercio-spese-a-5/
CONFCOMMERCIO VDA | lunedì 21 dicembre 2015, 09:55
Il Natale continua ad essere magro,
per regali non più di 300 eur
Per questo Natale 2015 il 92,5% dei Consumatori ha stanziato un budget non superiore ai 300
euro per i regali. E' quanto emerge da una indagine di Confcommercio in collaborazione con
Format research.
Nel dettaglio sono aumentati nel 2015 coloro che dichiarano di essere intenzionati a spendere
tra i 100 e i 300 euro,essendo il 62,4% contro il 61,9% dello scorso anno. In leggero aumento
anche la spesa media nel 2015 che è risultata pari a 166euro, contro i 158 euro dello scorso
anno. La percentuale di coloro che hanno dichiarato di essere intenzionati a spendere nel 2015
una cifra superiore rispetto a quella dell'anno precedente e' pari al 4,9% contro l'1,8% del 2014,
una percentuale ancora bassa, ma con un incremento assai significativo. Nel 2009 la quota di
consumatori intenzionata a spendere più di 300euro era pari al 31,7%, superiore di oltre 24 punti
percentuali rispetto a quella registrata oggi.
http://www.valledaostaglocal.it/2015/12/21/leggi-notizia/argomenti/confcommerciovda/articolo/il-natale-continua-ad-essere-magro-per-regali-non-piu-di-300-euro.html
Natale 2015: dal lusso ai regali solidali
Secondo le ultime stime, la spesa per i regali di Natale degli italiani aggirerà quest’anno tra i 100 e i 300 euro per persona e come sempre accade le idee regalo potrebbero essere molto diverse tra loro a seconda dei gusti e delle disponibilità economiche. C’è chi infatti farà dei regali davvero molto costosi, soprattutto tra i prodotti tecnologici all’avanguardia, ma c’è anche chi penserà agli altri, optando magari per dei regali solidali. Fare un regalo solidale è una scelta responsabile, che può portare un grande aiuto ai più deboli e a chi è senza mezzi. Tra questi si possono scegliere anche quelli presenti sul sito della Lega del Filo d’oro, che mette a disposizione diversi tipi di regali solidali come la bomboniera solidale, da utilizzare sia come regalo natalizio, coinvolgendo altre persone in questa catena di solidarietà, sia come simbolo di un’occasione importante, non ultima un matrimonio, una laurea o un’altra ricorrenza che capiti durante il resto dell’anno. Si potranno così aiutare i bambini ma anche gli adulti affetti da sordità, cecità e dalla mancanza della parola, ma anche coloro che presentano più di una menomazione a livello cognitivo e sensoriale. Il contrasto con i regali di lusso Per chi invece avesse intenzione di fare un regalo di lusso, che mira a stupire la persona che lo riceverà, ci sono diverse idee come per esempio i televisori di ultima generazione con prestazioni di altissima qualità. Tra questi c’è LG 55EG910EV a schermo ricurvo con Dolby Digital, il sistema operativo WebOS 2.0 e la connettività Wi-­‐Fi, che lo rendono una fantastica Smart TV e con collegamento a internet. Tra i computer più potenti e con un design futuristico c’è anche l’Apple Mac Pro, tra i migliori sul mercato, ma una buona alternativa può essere anche il sistema audio home theatre Bowers & Wilkins Wireless Zeppelin, che porterà l’esperienza del suono ai più alti livelli. Tra i piccoli gioielli del mondo high-­‐tech c’è anche il Super Mario Watch, prodotto in poche decine di esemplari che farà la felicità degli appassionati di video giochi e preziosi gadget. I regali di Natale degli italiani Secondo un’indagine di Confcommercio, realizzata in collaborazione con Format Research, il Natale del 2015 sarà migliore in termini di spesa rispetto a quello dell’anno scorso, con una maggiore preferenza per lo shopping on line, dove è possibile risparmiare e avere una scelta ancora più ampia. Tra i regali più gettonati, a sorpresa, ci saranno quelli che riguardano i generi alimentari, settore nel quale l’eccellenza italiana la farà da padrone nel 74,7% dei casi, seguito da un 46,2% per l’abbigliamento e da un 45,4% di giocattoli, in diminuzione rispetto allo scorso anno. Toccano invece il 4,4% i regali che riguarderanno la cura della persona e i cosmetici, non distanti dai libri, tra cui quelli in formato elettronico fanno segnare un incremento del 2,4% rispetto al 2014. Cedono un po’ il passo invece i prodotti come smartphone e tablet, mentre guadagnano preferenze i pc e le consolle dei giochi. A fare regali saranno in tutto l’85,9% di cui il 56% nei negozi tradizionali e saranno gli over 55 e i giovani a spendere di più. Conterranno invece le spese le famiglie con genitori di età compresa tra i 35 e i 44 anni e che vivono nelle grandi città e che hanno dei figli. http://www.gazzettinonline.it/2015/12/18/natale-2015-dal-lusso-ai-regali-solidali_47671.html