La cura del gioco d`azzardo nella ASL TA
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La cura del gioco d`azzardo nella ASL TA
DIPENDENZE PATOLOGICHE La cura del gioco d’azzardo nella ASL TA I risultati del lavoro svolto nell’ambulatorio dedicato Eugenio Lucaselli A quasi due anni dalla sua inaugurazione, l’ambulatorio “Gioco d’Azzardo e Nuove Dipendenze” del dipartimento di Dipendenze patologiche della ASL TA, diretto da Vincenzo Simeone, ha presentato i risultati del lavoro svolto sino a oggi nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Taranto il 6 febbraio scorso. Il gioco d’azzardo patologico (GAP) è oggi riconosciuto, dall’Associazione psichiatrica americana, una vera e propria patologia ed è catalogata nel “Manuale Diagnostico dei disturbi mentali” nel DSM-IV, fra i comportamenti persistenti e ricorrenti dell’individuo. Comportamento che può compromettere nell’individuo colpito le proprie attività familiari e lavorative. A questo fine dunque la ASL TA ha provveduto a realizzare un ambulatorio dedicato a questo tipo di patologie. La struttura sorge a Taranto in via Lazio n. 45 (presso la sede del Dipartimento di Dipendenze patologiche), è gestito da Margherita Taddeo (psicologo e psicoterapeuta), Vincenza Ariano (medico e tossicologo) e Angela Fiorino (assistente sociale), che prestano la propria assistenza sanitaria a tutti i pazienti che manifestano problemi correlati al GAP. Vediamo di cosa si tratta. Secondo gli schemi stabiliti nel DSM-IV, un individuo rientra in una diagnosi di GAP se manifesta almeno cinque fra le dieci condizioni sotto elencate: è completamente assorbito dal gioco d’azzardo; ha bisogno di giocare d’azzardo con quantità crescenti di denaro per raggiungere l’eccitazione desiderata; ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; è irrequieto e irritato quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d’azzardo; gioca d’azzardo per sfuggire problemi, o per alleviare un umore disforico (colpa, ansiadepressione); rincorre le perdite; mente ai membri della famiglia, al terapeuta o ad altri, per occultare l’entità del proprio coinvolgimento nel gioco d’azzardo; ha commesso azioni illegali come frode, furto, appropriazione indebita per finanziare il gioco d’azzardo; ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro oppure opportunità scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo; fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata a causa del gioco d’azzardo. I pazienti attualmente osservati all’interno dell’ambulatorio della ASL TA sono stati 80. Degli 80 pazienti, il 48% è sposato, il 27% è celibe o nubile, il 19% è separato o divorziato e il 5% è vedovo. Inoltre degli 80 pazienti, il 14% è di sesso femminile (presentandosi con una fascia di età media di 54 anni) e l’86% è di sesso maschile (presentandosi con una fascia di età media di 45 anni). Fra i giochi più frequenti risultano i “gratta e vinci”, le slot machines e i video poker. Meno frequenti sono risultati essere il gioco del lotto, il bingo e il poker online. Analizziamoli in termini di percentuali: le slot machines sono scelte per il 37%, i “gratta e vinci” per il 27%, le scommesse sportive per il 16%, il poker online per il 9%, il lotto per il 7% ed infine il bingo per il 4%. Infine per completare l’”identikit” dei pazienti che si sono rivolti all’ambulatorio della ASL TA, si osserva che si tratta di operai per il 32%, impiegati per il 25%, i pensionati per il 20%, casalinghe per il 7%, liberi professionisti per il 7%, studenti per il 2%. Lo schema di approccio, diagnosi, cura e follow-up al paziente seguito all’interno dell’ambulatorio di “Gioco d’Azzardo e Nuove Dipendenze” della ASL TA: L’approccio terapeutico adottato è quello multimodale integrato riconosciuto come intervento specifico per le dipendenze da sostanze e comportamentali con: 1. integrazione tra le diverse professionalità che portano avanti l’intervento terapeutico; 2. integrazione tra i diversi Servizi che, si possono occupare di questi pazienti (Sert, Salute Mentale, Servizio Sociale, ecc.); 3. Integrazione tra il Servizio Pubblico e il Privato Sociale, i gruppi di Giocatori Anonimi e le Comunità Terapeutiche; Il modello operativo utilizzato è quello della presa in carico multidisciplinare del soggetto e della sua famiglia. Nel corso degli anni è sempre più cresciuta la richiesta di aiuto da parte della famiglia attuale o d’origine del giocatore, in considerazione del fatto che la problematica GAP- Gioco Azzardo Patologico comporta enormi ripercussioni sociali, relazionali ed economiche anche sul nucleo familiare. METODOLOGIA D’INTERVENTO CLINICO 1. FASE DI ACCOGLIENZA: in questa prima fase l’equipe accoglie riformula la domanda d’aiuto del soggetto e della sua famiglia. In alcuni casi è la famiglia a recarsi per prima all’Ambulatorio per ricevere informazioni e sostegno per poi coinvolgere il giocatore. Durante questi incontri si lavora sul concetto di malattia, si effettua un counselling motivazionale. In tale fase si privilegia l’ascolto e l’accoglimento, fornendo uno spazio di consultazione psicologica al paziente e ai familiari. 2. FASE DIAGNOSTICA Diagnosi e valutazione medica Diagnosi psicologica e valutazione psicodiagnostica Compilazione della cartella clinica e sanitaria Somministrazione test e questionari 3. FASE TRATTAMENTALE terapia farmacologica psicoterapia individuale, di coppia e familiare Si programma anche l’invio al gruppo di auto-aiuto dei GA e GAM-ANON, con cui si è creato nel corso del tempo un intenso lavoro di rete e di collaborazione 4.FASE DI CONSOLIDAMENTO A cadenza mensile 5.FASE DI FOLLOW UP Monitoraggio della condizione di astinenza a tre mesi, sei mesi e un anno. * [email protected]