WORKERS BUYOUT: RICREARE LAVORO DA UN`IMPRESA IN
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WORKERS BUYOUT: RICREARE LAVORO DA UN`IMPRESA IN
WORKERS BUYOUT: RICREARE LAVORO DA UN'IMPRESA IN CRISI QUANDO I DIPENDENTI DIVENTANO IMPRENDITORI Giovedì 12 febbraio 2015 a Cesena il convegno promosso da Confcooperative Ripartire da una crisi aziendale è possibile. Lo dimostrano le varie esperienze dei workers buyout, vale a dire dipendenti che hanno fatto il grande passo, creando una cooperativa e diventando titolari dell'attività per cui lavoravano. “Da dipendenti a proprietari – Gli strumenti cooperativi per la risoluzione delle crisi aziendali” è il convegno che Confcooperative Forlì-Cesena organizza giovedì 12 febbraio nella sala convegni dell'Orogel (via Dismano 2600, Cesena) alle ore 14.45. Ed è proprio nella cooperazione che questa procedura si può strutturare salvaguardando posti di lavoro, competenze professionali, e gettando le basi per un solido sviluppo dell'attività. Negli ultimi anni in provincia di Forlì-Cesena ci sono stati diversi casi di workers buyout, storie che Confcooperative Emilia-Romagna ha raccontato nel volume “Futuro presente – Storie di lavoro ricreato”. Tra queste esperienze c'è quella della cooperativa Lincoop di Bertinoro (segnaletica stradale e cantieristica), della Metal Mania di Forlì (manufatti in metallo e serramenti), della Nuova Edilspada di Cesena (edilizia). Ma i workers buyout si applicano anche a casi di rilancio aziendale, come è avvenuto per Laserpiù (cooperativa attiva nella produzione di attrezzature per lo sport e il wellness) oppure per superare un difficile ricambio generazionale, come nella Siem Impianti di Romagnano (impianti elettrici, energia rinnovabile). Ma come si diventa workers buyout? “Il passo, ovviamente, non è semplice – spiega Mirco Coriaci, direttore di Confcooperative Forlì-Cesena – prima di tutto servono forti motivazioni e la condivisione di un progetto comune da parte dei dipendenti che si apprestano a diventare cooperatori. Però non dimentichiamo che questa è una procedura di salvataggio e necessita quindi di un'operazione finanziaria”. I soci sono chiamati a investire risorse proprie – in genere il Tfr e l'indennità di mobilità anticipata dall'Inps – ma il mondo cooperativo non li lascia certo soli: ci sono appositi fondi che integrano queste somme, le banche (in particolare Unicredit e le Bcc) sono partner creditizi attenti a questi processi e poi c'è l'affiancamento di Confcooperative. “Le crisi aziendali possono essere risolte con questi strumenti, garantendo occupazione e uno sviluppo aziendale”, spiega ancora Coriaci. “Ai lavoratori che intraprendono questa strada è richiesto un cambio di mentalità, passare da dipendenti a proprietari di un'impresa non è così automatico come si possa pensare. Ma abbiamo notato come la passione per il proprio lavoro e la nuova responsabilità acquisita con la costituzione della cooperativa siano fonti di stimoli e motivazioni. Le difficoltà dell'economia persistono – conclude il direttore di Confcooperative ForlìCesena – e per questo abbiamo pensato di organizzare questo convegno: il lavoro si può ricreare e la cooperazione ha tutti gli strumenti che servono”. Il programma del convegno. Come anticipato, l'appuntamento con “Da dipendenti a proprietari – Gli strumenti cooperativi per la risoluzione delle crisi aziendali” è in programma giovedì 12 febbraio alle 14.45 nella sala convegni dell'Orogel (via Dismano 2600, Cesena). Dopo l'introduzione di Mirco Coriaci (direttore di Confcooperative Forlì-Cesena) e di Bruno Piraccini (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena) interverranno Alessandro Viola (responsabile istruttoria e sviluppo di Cooperazione Finanza Impresa, società cooperativa partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico che investe nei workers buyout) e Pierpaolo Baroni (funzionario di Confcooperative). Il convegno sarà moderato da Giovanni Bucchi (giornalista di ItaliaOggi) e sono stati invitati a intervenire rappresentanti delle istituzioni pubbliche, enti, organizzazioni sindacali e istituti di credito. Cesena, 10/02/2015