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STAGIONE D’OPERA 2012-2013
ANDREA CHÉNIER
Marcelo Álvarez interpreta il poeta rivoluzionario
Teatro Regio, martedì 15 gennaio 2013 ore 20
Andrea Chénier, “dramma di ambiente storico” di Umberto Giordano, torna – dopo dieci anni – al
Teatro Regio dal 15 al 30 gennaio 2013 con un allestimento del Regio firmato dal regista Lamberto
Puggelli. Per l’occasione il maestro Renato Palumbo, acclamato da pubblico e critica per il sicuro segno
drammatico che imprime alle sue conduzioni operistiche, tornerà a dirigere l’Orchestra e il Coro del
Teatro Regio dopo aver concluso la scorsa Stagione con Un ballo in maschera.
L’allestimento, originariamente pensato per il Carlo Felice di Genova è stato totalmente rivisto e
ricostruito dai Laboratori di scenografia del Teatro Regio, tanto che entrerà a far parte degli spettacoli
“made in Regio” dedicati al grande repertorio del melodramma avendo un impianto semplice e allo
stesso tempo di grande effetto. Un allestimento visivamente accurato e fedele al testo, tradizionale e
intelligente, firmato da un maestro del teatro italiano: Lamberto Puggelli. In questa edizione la regia
originaria è curata da Salvo Piro, le scene sono di Paolo Bregni, i costumi di Luisa Spinatelli, abituale
collaboratrice di Puggelli, le luci di Bruno Ciulli.
Protagonisti sulla scena del Teatro Regio: Marcelo Álvarez, Alberto Mastromarino e María José
Siri.
Nel 1948 Umberto Giordano morì ricco e famoso, ma la sera della prima di Andrea Chénier, il 28
marzo 1896, nessuno avrebbe scommesso sul suo successo. Entrato nel 1890 nella schiera di musicisti
dell’editore Sonzogno, si era lasciato contagiare dalla febbre verista debuttando a Roma con Mala vita:
l’opera ottenne molti e vivi consensi ma la sua seconda prova, Regina Diaz, fu un fiasco. L’editore allora
decise di concedere al musicista un’ultima opportunità prima di revocargli la mensilità: se Andrea
Chénier fosse caduta, Giordano avrebbe cambiato mestiere. In ansia per il suo futuro, il musicista iniziò a
lavorare all’opera sul poeta francese André Chénier, di cui nel 1894 cadeva il centenario della morte. Il
suo librettista, l’ormai affermato Luigi Illica, gli preparò un testo molto ben documentato, come dichiarò
lo stesso poeta: «Quello dello Chénier è lavoro lungo per le ricerche storiche». Il libretto risultò
lunghissimo perché ricco di dettagli concernenti la moda e la cultura francese del periodo rivoluzionario:
il compositore dunque dovette provvedere al suo snellimento per rendere l’azione più agile. Giordano
colse gli spunti offerti dal testo per inserire effetti sonori tesi a creare uno sfondo storicamente
attendibile alla vicenda amorosa dei protagonisti: canti rivoluzionari come il Ça ira!, la Carmagnola e la
Marsigliese risuonano in sottofondo per collegare le diverse scene e per mettere in prospettiva l’azione
principale. Il segreto del successo è nella capacità di Giordano di tenere avvinto l’ascoltatore attraverso
una tensione continua: a questo scopo, il canto non procede linearmente ma a ondate melodiche di
grande intensità che creano un forte effetto drammatico. Anche l’orchestra ha un ruolo importantissimo
perché amplifica i gesti dei personaggi e l’azione scenica e provvede a creare un senso di continuità tra
gli episodi.
L’opera è articolata in quattro quadri: il primo è una sorta di prologo che presenta le situazioni, sia
di natura storica, sia sentimentali, che faranno scatenare la tragedia. Il primo quadro è ambientato nel
1789, durante la Rivoluzione francese, presso il castello dei conti di Coigny. Qui il valletto Gérard
sovrintende di malavoglia ai preparativi di una festa poiché la condizione di servo gli risulta ormai
insostenibile; la sua amarezza scompare alla vista della figlia della contessa, Maddalena, di cui è
innamorato. Presto arrivano gli ospiti: tra gli invitati c’è Andrea Chénier, poeta libero e rivoluzionario.
Stuzzicato da Maddalena, Chénier recita una lode alla patria che commuove profondamente la ragazza.
Gérard, ispirato dal poeta, fa irrompere nella festa una folla di emarginati e poi getta la livrea.
Gli altri quadri si svolgono nel 1794, durante il Terrore, a Parigi, dove si aggirano le spie di
Robespierre. Una di queste insegue il controrivoluzionario Chénier per consegnarlo alla giustizia e
parallelamente cerca Maddalena per portarla da Gérard, diventato un esponente della rivoluzione.
Chénier dovrebbe fuggire, ma lo trattiene il desiderio di conoscere la donna misteriosa che gli scrive
lettere disperate. Una notte la donna si svela: è Maddalena, da tempo innamorata del poeta e
perseguitata perché nobile. Il loro incontro è interrotto dall’arrivo di Gérard, che costringe gli amanti alla
fuga. Successivamente Chénier è catturato e Gérard scrive una pesante accusa per condurre alla
ghigliottina il suo rivale in amore. Maddalena si presenta a Gérard e offre il suo corpo pur di salvare il
poeta; l’uomo, commosso, vorrebbe aiutarla ma ormai è troppo tardi: Chénier è condannato a morte e
ogni trattativa è vana. Nel finale, Maddalena e Chénier, grazie all’aiuto di Gérard, si rivedono e
affrontano insieme la morte.
Nel presente allestimento, vestirà i panni del poeta Chénier Marcelo Álvarez, l’acclamato tenore
argentino che è stato più volte applaudito in questo ruolo per l’intensità con cui lo interpreta.
L’antagonista, Gérard, sarà il baritono Alberto Mastromarino, cantante specializzato, oltre che nel
repertorio verdiano, anche in quello verista, contribuendo alla riscoperta di opere poco rappresentate. La
bella Maddalena è interpretata dal soprano uruguaiano María José Siri (in luogo di Micaela Carosi, che
ha dovuto rinunciare alla produzione per problemi di salute), già protagonista al Regio nella Tosca di un
anno fa. Completano il cast: Giovanna Lanza (Bersi), Chiara Fracasso (nel doppio ruolo della Contessa di
Coigny e di Madelon), Gabriele Sagona (Roucher), Federico Longhi (Mathieu) Gianluca Floris
(Incredibile), Matteo Peirone (Fléville), Scott Johnson (Fouquier Tinville), Luca Casalin (L’abate), Franco
Rizzo e Marco Tognozzi (Dumas), Gheorghe Valentin Nistor e Vladimir Jurlin (Il maestro di casa).
Maestro del Coro è Claudio Fenoglio.
Nel corso delle nove recite si alterneranno nei ruoli dei protagonisti: Gustavo Porta (Andrea
Chénier), Silvio Zanon (Gérard) e Chiara Taigi (Maddalena).
Andrea Chénier sarà presentata al pubblico da Giovanni Gavazzeni nell’Incontro con l’Opera che si
terrà al Piccolo Regio Puccini mercoledì 9 Gennaio alle ore 17.30.
Si segnala, inoltre, mercoledì 23 gennaio alle ore 15.30 nella Sala Caminetto del Teatro Regio la
conferenza dal titolo Andrea Chénier e la rivoluzione francese. Realizzato in collaborazione con l’Università
degli Studi di Torino (Dipartimento Studi Politici), la conferenza prevede gli interventi: Chénier poeta
neoclassico di Lionello Sozzi, Chénier tra storia e creazione artistica di Mario Tesini, Il teatro della Rivoluzione
di Chiara Bongiovanni, La giustizia della Rivoluzione di Pier Paolo Portinaro, inoltre letture dall’opera
poetica di André Chénier.
La diretta radiofonica su Rai-Radio3 avrà luogo mercoledì 23 gennaio alle ore 20.
Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242 - e-mail:
[email protected]. Info - Tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it.
Torino, 18 dicembre 2012
UFFICIO STAMPA
Teatro Regio, Direzione Comunicazione e Pubbliche Relazioni
Paola Giunti (Direttore), Sara Zago (Relazioni con la Stampa)
Telefono: +39 011 8815233 – 8815239
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