con i piedi per terra - APFG Associazione Pugliese "Michele
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con i piedi per terra - APFG Associazione Pugliese "Michele
sport febbraio 2008 pagina 23 CON I PIEDI PER TERRA MARIANNA LA FORGIA aniel Cardone, Giorgio D Zattoni, Gianni Zattoni, Brian Londono. A molti questi nomi non diranno assolutamente niente. Ancora meno se ci aggiungiamo che sono campioni italiani di livello nazionale nelle discipline dello street, vert e bowl. Arabo per chi non si intende di kickflip, half pipe e tricks, chiavi misteriose di uno stile di vita giovanile oltre che di un modo per muoversi facilmente. Lo skatebording è una disciplina sportiva nata di recente nella patria della innovazione e dell'avanguardia per eccellenza: gli Stati Uniti da dove solo nel 1977 giunge come un uragano a condizionare gli stili di vita dei ragazzi italiani. In Puglia il colpo di fulmine tra skate e generazione anni Ottanta coinvolge tutti, scoppia la mania SKATE WORDS DECK o BOARD: strati di legno d’acero pressati che formano la tavola dello skate. TRUCKS: cuscinetti di precisione e attacchi snodati che permettono di sterzare e sono regolabili in base alla specialità ed al peso dell’altleta. HALF PIPE:letteralmente significa «mezzo tubo», ma indica una rampa a sezione semicircolare o paraboidale inclinata, sulla quale si scende in moto armonico fino a perdere quota. TRICKS: sono le acrobazie effettuabili con lo skateboard. Ce ne sono di molti tipi. OLLIE: trick base che consiste nel saltare facendo rimanere la tavola attaccata ai piedi, prima effettuando una pressione sul tail (la «coda»), la parte curva posteriore dello skateboard, sollevando quindi il nose (il «naso»), ovvero la parte curva anteriore, per poi abbassare questo con l'altro piede livellando così la tavola in aria, rendendola parallela al terreno, per infine concludere atterrando. HEEFLIP:consiste nel far roteare rapidamente la tavola di un giro mentre si effettua un ollie utilizzando il tallone che va a colpi re di fianco il nose. delle tavole e dei monopattini, le aziende si arricchiscono con questo nuovo fenomeno che a poco a poco prende piede: le strade diventano il paradiso di questi gruppetti, i marciapiedi, le discese e ogni muretto diventano accessori indispensabili per provare la nuova mania. Nasce lo stile più amato di questo sport, lo street-skating, regno incontrastato per il free-style. Cominciano a spuntare mezzi a «quattro ruote» tutti speciali, delle tavole di legno su cui i ragazzini si cimentano con equilibrio e destrezza a rimanere saldi sulla pianta dei piedi e poi a sperimentare le evoluzioni: marciapiedi, corrimano, rampe e strade non sono più quelle di una volta, prese d’assalto da fanciulli invasati, dall'abbigliamento pseudo trasandato, jeans taglia extra, scarpe da ginnastica, tshirt logate, cappellino con la visiera posizionata all'indietro, e collane lunghe con medaglioni, polsiere, orecchini e i primi piercing. Lo skatebording è ancora praticato solo che per strada vediamo più facilmente sfrecciare motorini piuttosto che i ragazzi sulle tavole. E' un movimento di nicchia, lontano dagli occhi della gente e dall'attenzione dei media. Eppure dal 1978 è diventato un'attività affiliata al Coni: in Italia e all'estero si svolgono campionati, coppe campioni, coppe del mondo, e alle olimpiadi del 2012 sarà presente come nuova disciplina, grazie anche all'impegno del presidente della Federazione italiana hockey e pattinaggio Sabatino Aracu. In Puglia sono molti gli skate park che raccolgono i patiti del genere, e tanti sono anche quelli nati su suolo privato come quello nelle vicinanze di Lecce sorto 10 anni fa su una ex pista di pattinaggio. I ragazzi che lo frequentano sono almeno 50 e Diego Melorio, barman 30enne, è uno dei primi sketisti ad aver voluto questo spazio, a cui si aggiungono quelli di ogni provincia pugliese con tanto di mappa per i luoghi più appropriati per darsi alla pazza gioia sulla tavola, basta andare su www.skatemap.it e vi si aprirà tutto un mondo nascosto. Ma vivo. Pochi appassionati in Puglia. Ma gli appuntamenti si moltiplicano: a Brindisi e una gara a Taranto Trial, due ruote senza ostacoli GIOVANNI COZZOLONGO rial, dall'inglese try T all (prova tutto). Unica disciplina motoristica in cui il mezzo percorre strade tendenzialmente orizzontali. In cui le barriere fisiche costituite da rocce, pareti, cubi di cemento, siano essi di natura fisica o meno, possono essere tranquillamente superate. Da un motociclista, o meglio da un equilibrista in moto, che sfrutta piccole rampe per salire grandi dislivelli. Equilibrio e forza fisica. L'allenamento del pilota inizia in palestra: deve sviluppare quadricipiti e polpacci, perché nel regolamento non è prevista la possibilità di poggiare i piedi per terra. Altrimenti si commettono penalità, la cui somma, assieme al tempo impiegato per affrontare il percorso, stabiliscono chi vince e chi perde. Due le tipologie di gare: outdoor, cioè percorsi negli ambienti naturali, di solito in montagna, ed in cui le moto devono oltrepassare corsi d'acqua, tronchi d'albero, muretti. E se piove o fa freddo, ci si sposta all'interno di un palazzetto, allestito per l'occasione. E i piloti oltrepassano pile di pneumatici da camion, costruzioni artificiali, manufatti in cemento. E poi, ci sono le moto. Per necessità di peso, via tutto il superfluo: frecce, sellino, impianto elettrico, cambio lungo, motore di generosa potenza. Tutto è ridotto all'indispensabile: le moto, al massimo, possono pesare 75 chili. Che non si pensi di acquistarne una per l'utilizzo nel traffico: sebbene sia forte la tentazione di zompettare sui cofani delle macchine in fila nell'ora di punta, sarebbe impossibile godersi lunghi rettilinei seduti sulla sella, perché si è già detto che quest'ultima non c'è. Né sarebbe possibile targarla. Quasi tutte non dispongono di un'omologazione, perché manchevoli di elementi essenziali, come gli indicatori di direzione e le luci, necessari per la circolazione su strade aperte al traffico. Motori piccoli, ma brutali nell'erogazione: la potenza si sviluppa nei primi metri, per permettere ai piloti di avere spinta a sufficienza per superare forti pendenze. In Puglia, ad onor del vero, pochi gli appassionati e le società. Il calendario delle gare ufficiali non prevede tappe, ma solo stage di esercizio e di approfondimento a Brindisi. Un campionato minore è dedicato al centro-sud, con una gara a Statte (Taranto). Poi c'è un appuntamento-spettacolo, un circo itinerante che ha toccato numerose volte la Puglia, dove i trialisti giocano a fare i trapezisti. Senza paura di rompersi le ossa.