Vantaggi e svantaggi del reddito di base

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Vantaggi e svantaggi del reddito di base
Vantaggi e svantaggi del reddito di base incondizionato
Presa di posizione del Segretariato nazionale della Rete SOS
Perché questa presa di posizione?
Il reddito di base incondizionato è un argomento di grande attualità in Svizzera.
L’omonima iniziativa tocca temi quali il diritto al lavoro, l’integrazione e il diritto a una
vita dignitosa. Lavoro e integrazione sono però temi di cruciale importanza anche per
noi del Soccorso operaio svizzero (SOS), ragion per cui ci sembra opportuno prendere ufficialmente posizione in merito. Tuttavia, nel rispetto delle diverse opinioni presenti all’interno della nostra organizzazione, ci asteniamo dal formulare precise indicazioni di voto.
Il reddito di base incondizionato solleva importanti questioni
I sostenitori del reddito di base incondizionato pongono domande pertinenti e forniscono argomentazioni rilevanti. Partono dal presupposto che troppe persone sono
costrette ad accettare occupazioni scarsamente sicure, poco dignitose e mal retribuite. Il dibattito sul reddito di base incondizionato fa inoltre emergere le lacune del
nostro sistema di sicurezza sociale.
Oggi, ad esempio, non esiste alcuna assicurazione per la perdita di guadagno in
caso di malattia sistemica; i disabili passano spesso attraverso le maglie della rete
dell’AI; non in tutti i Cantoni sono concesse prestazioni complementari per le famiglie
o è previsto un vero e proprio congedo parentale o di paternità. A ciò si aggiunga che
nel caso di alcune prestazioni limitate nel tempo (in particolare nel caso dell’assicurazione contro la disoccupazione) la situazione degli interessati rischia di deteriorarsi al
termine del periodo di pagamento.
I fautori del reddito di base incondizionato sostengono che il versamento di un importo senza alcuna contropartita a tutti i cittadini consentirebbe alle persone di non
essere più costrette ad accettare qualsiasi lavoro e il precariato sarebbe ben presto
un lontano ricordo, dato che nessuno sarebbe più disposto a lavorare in simili condizioni. I salari per i lavori ingrati e faticosi dovrebbero aumentare, in quanto altrimenti
non si troverebbe più la manodopera necessaria. Inoltre, il reddito di base per tutti
colmerebbe le lacune del sistema di sicurezza sociale. Resta naturalmente da dimostrare che tale strumento sia in grado di mantenere tutte queste promesse.
La Rete SOS intravede diverse criticità nel reddito di base incondizionato e formula le seguenti considerazioni:
 Importo insufficiente a garantire un’esistenza dignitosa
È opinabile che 2'500 franchi al mese bastino a vivere dignitosamente. Molti dei beneficiari del reddito di base incondizionato dovrebbero quindi cercarsi un’occupazione e sarebbero probabilmente costretti ad accettare il primo lavoro che capita pur
di aumentare le proprie entrate.
 Pressione sui salari
Se il minimo esistenziale fosse garantito da un reddito di base incondizionato, sarebbe estremamente probabile che i datori di lavoro cerchino di ridurre i salari in pari
misura, argomentando di non avere più alcuna responsabilità per il minimo esistenziale. Il livello generale dei salari potrebbe dunque abbassarsi e rendere ancora più
difficile il finanziamento del reddito di base.
 Difficoltà e rischio di squilibrio del finanziamento
L’introduzione di un reddito di base per tutti comporterebbe senza dubbio costi elevati. Non sarebbe necessariamente l’importo in sé a essere problematico, in quanto
la nostra società produce ricchezza sufficiente (è piuttosto la sua distribuzione a non
essere equa). A rivelarsi iniqua potrebbe invece essere la scelta riguardante il finanziamento, ad esempio se il reddito di base dovesse essere assicurato tramite imposte indirette (ad es. l’IVA). Inoltre sussiste il rischio che siano soprattutto le persone
che svolgono un’attività lucrativa a dover finanziare il reddito di base incondizionato e
ciò determinerebbe una sorta di risentimento nei confronti di chi non lavora. Con tutta
probabilità, una simile situazione rappresenterebbe poi un ulteriore “incentivo” a non
lavorare.
 Incentivi insufficienti per l’attività professionale o la formazione
Un reddito incondizionato potrebbe far sì che parte dei beneficiari, in particolare
quelli più giovani, si disinteressino alla formazione o non vogliano addirittura più lavorare. Coloro che lasciano il mercato del lavoro per un certo periodo o non vi sono mai
entrati e/o non dispongono di alcuna formazione potrebbero, in determinati casi, incontrare notevoli difficoltà di (re)inserimento e rischierebbero così, malgrado la loro
motivazione, gli obiettivi personali e le capacità, di doversi accontentare del reddito di
base per tutta la vita.
 Misure di integrazione e inserimento professionale a rischio
Il reddito di base incondizionato potrebbe rappresentare una minaccia per le misure
di integrazione che costituiscono parte integrante dell’offerta del SOS. In effetti, potrebbe sorgere l’impressione che le misure non siano più necessarie, dato che alle
persone “respinte” dal mercato del lavoro resterebbe comunque il reddito di base.
Tuttavia, anche con un reddito di base per tutti, la maggior parte delle persone (per le
più svariate ragioni) vorrebbe partecipare al mercato del lavoro e molte di queste necessiterebbero, come oggi, di un sostegno, ovvero di misure di integrazione e inserimento professionale.
 Esclusione di determinati gruppi dal mercato del lavoro
Il SOS ritiene che tutti abbiano il diritto di entrare nel mondo del lavoro e di contribuire quindi, nei limiti delle proprie possibilità, capacità e desideri, alla creazione del
benessere comune. Se il minimo esistenziale fosse garantito da un reddito di base
incondizionato, con tutta probabilità parte dei datori di lavoro si convincerebbe di non
dover fare sforzi particolari per l’inserimento nel mercato del lavoro di determinate
categorie di persone come, ad esempio, i disabili, gli analfabeti o coloro che hanno
una capacità lavorativa limitata.
 Ripercussioni negative sulla parità di genere
Purtroppo è risaputo: a parità di condizioni di lavoro, oggi le donne guadagnano in
media meno degli uomini. Ipotizzando che con l’arrivo del reddito di base per tutti in
una famiglia basti un solo salario, sarà per forza di cose il posto peggio retribuito ad
essere abbandonato. Risultato: molte donne uscirebbero dal mercato del lavoro.
Restano molti aspetti da chiarire
All’iniziativa «Per un reddito di base incondizionato» va riconosciuto il merito di sollevare con chiarezza in Svizzera la questione del reddito per tutti e di spingere le cerchie interessate a prendere posizione. Il suo grande punto debole è però quello di
essere formulata in modo eccessivamente aperto e lasciare quindi al Parlamento la
risposta a domande fondamentali: A quanto dovrebbe ammontare il reddito di base?
Come andrebbe finanziato? Cosa accadrebbe alle attuali assicurazioni sociali? Dato
però che la maggioranza parlamentare si esprime spesso contro gli interessi dei lavoratori e soprattutto delle persone escluse dal mercato del lavoro, ci sarebbe piuttosto da temere l’introduzione di un reddito di base molto lontano dagli ideali del SOS
(importi insufficienti, finanziamento non equo, misure di inserimento inadeguate
ecc.).
Prospettive e alternative
Malgrado l’atteggiamento critico della Rete SOS nei confronti dell’iniziativa, ci sembra corretto e opportuno cercare di rispondere alle domande da essa legittimamente
sollevate. Il SOS auspicava dal Parlamento un controprogetto diretto all’iniziativa che
prevedesse l’istituzione di un’assicurazione generale del reddito.
Questa nuova assicurazione sociale avrebbe dovuto coprire tutte le perdite di guadagno a prescindere dai motivi (congedo di maternità o paternità, formazione, malattia,
disoccupazione, invalidità) e i beneficiari sarebbero stati tenuti ad accettare qualsiasi
lavoro dignitoso (secondo la definizione ILO) che fosse stato loro offerto. In tal modo
si sarebbero potute colmare almeno alcune delle lacune del nostro sistema di sicurezza sociale, in particolare la mancanza di un’assicurazione per la perdita di guadagno in caso di malattia sistemica.
Indipendentemente dall’esito della votazione, il Soccorso operaio svizzero (SOS)
continuerà ad adoperarsi in favore del diritto di tutti a un lavoro e a una vita dignitosi.