ing. Luca Springhetti - Istituto Tecnico Tecnologico Andrea Pozzo

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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Il modernismo catalano è il movimento artistico
che in Catalogna investì, tra la fine dell’ '800 e i
primi del '900, tutti i campi espressivi, dall’
architettura alla pittura, dalla scultura a tutte le
arti decorative (lavorazione del vetro, dei tessuti,
del ferro, del legno), che si manifesta con l’uso
di forme irregolari e sinuose con ornamenti
floreali.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Sorto contemporaneamente all’Art Nouveau in
Francia, al Liberty in Italia e allo Jugendstil in
Germania, come reazione all’ imperante
classicismo, in Catalogna assume un carattere
particolare legato non solo ad una estetica, ma
ad una corrente di pensiero politica, il
catalanismo, al recupero cioè della cultura e dell’
identità catalana.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
In architettura il movimento trovò la sua massima
espressione grazie anche agli investimenti della
fiorente borghesia dell’epoca.
Molte opere del modernismo in campo
architettonico, sono concentrate nel quartiere
dell’ Eixample (progettato da I. Cerdà) a Barcellona.
L’ architetto più famoso di questa corrente è
Antoni Gaudì.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Barcellona è la città più eclettica, stravagante,
dinamica della Spagna e a cavallo tra ‘800 e
‘900 vede il suo periodo più florido e
importante sia da un punto di vista economico
che culturale.
La Cataluña era l’unica regione della penisola
iberica a seguire di pari passo i cambi che
avvenivano in tutta Europa nel periodo della
“Rivoluzione industriale”.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Nel 1888 Barcellona è la sede dell’ Esposizione
Universale e per l’occasione cambia volto:
soprattutto per ciò che riguarda la rete viaria,
convertendosi in una città dinamica, moderna e
cosmopolita a livello di altre città europee.
Grazie alla lungimiranza dell’ingegnere Ildefonso
Cerdá, Barcelona fu dotata verso la fine del XIX
secolo delle grandi strade ortogonali e delle
ampie “avenidas”.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Su questo impianto urbanistico furono costruiti
molti edifici le cui facciate rimangono ancora oggi
il simbolo del desiderio di rottura con il passato,
e di una libertà di espressione. Il tutto
rappresentato dall’ esuberanza delle decorazioni
floreali in pietra, dalle volute del ferro battuto
delle balaustre, dalle vetrate multicolori che
incorniciano finestre e dai balconcini curvilinei
chiusi di rivisitata memoria gotica.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
Antoni Gaudì (1852 – 1926) si diplomò nel 1878
alla Scuola Superiore di Architettura di
Barcellona, ma già prima di diplomarsi riuscì a
lavorare con i migliori architetti del tempo. Nello
stesso anno a Parigi durante l’ Esposizione
Universale avvenne l’incontro fondamentale con
l’industriale catalano Eusebi Guell, che divenne il
suo principale mecenate commissionandogli alcune
delle sue più famose opere.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
La sua carriera di architetto è caratterizzata
dall’elaborazione di forme straordinarie e
imprevedibili, realizzate utilizzando i più
diversi materiali (mattone, pietra, cemento
armato, ceramica, vetro, ferro), da cui Gaudí
seppe trarre le massime possibilità espressive.
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IL MODERNISMO CATALANO:
ANTONI GAUDI’
“La creazione prosegue incessantemente attraverso
l’uomo. Ma l’uomo non crea: scopre. Coloro che
ricreano le leggi della Natura per basare su esse le
loro nuove opere sono collaboratori del Creatore.
Chi copia non collabora. Perciò, l’originalità consiste
nel ritorno alle origini” (A. GAUDÍ)
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A. GAUDI’ – Casa Calvet, 1899.
Casa Calvet è un edificio del 1899 che si
trova nell’ Eixample di Barcellona. L'edificio
venne progettato per un produttore tessile
per fungere sia da negozio, utilizzando il
piano terra e il seminterrato, che da
abitazione nei piani superiori.
La simmetria, l'equilibrio e l'ordine che
caratterizzano la Casa Calvet non sono usuali
nelle opere di Gaudí. E’ definita una delle
opere più “conservatrici” dell’architetto
catalano. Tuttavia, anche in quest'opera si
possono vedere elementi modernisti come
nei due frontoni curvilinei che chiudono la
facciata, nella tribuna sopra l'ingresso e
nella forma dei balconi.
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A. GAUDI’
Casa Calvet, 1899.
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Dettaglio della tribuna sopra l’ingresso.
Ascensore chiuso da una cancellata in ferro battuto.
Busto dei patroni di Vilassar de Dalt – luogo di origine di Calvet.
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A. GAUDI’ – Palazzo Guell, 1885 - 1889.
È stato costruito per il ricco industriale Eusebi
Guell, vicino alle Ramblas su un’area stretta
(18x22 m). Alcune stanze sono quindi organizzate
su più livelli, come il salone principale: l’alto
soffitto riccamente decorato presenta dei fori nei
quali, di notte, venivano poste delle lanterne, così
da farlo sembrare un cielo stellato.
La semplicità della facciata, ricoperta da sole
piastre di marmo grigio fa apparire il palazzo
più grande di quanto non sia. In contrasto con
questo sono i due cancelli inferiati deco; i due
archi parabolici sembrano "cadere all’indietro".
Particolari le decorazioni delle colonne e delle
guglie. L’edificio, che è patrimonio mondiale
dell’umanità UNESCO.
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A. GAUDI’ – Palazzo Guell, 1885 - 1889. Archi parabolici e pinnacoli.
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A. GAUDI’ – Palazzo Guell, 1885 - 1889. Colonne interne e dettaglio soffitto.
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A. GAUDI’ – Casa Batllò, 1904 - 1907.
La Casa Batlló è un intervento di ristrutturazione
di Antoni Gaudì sul celebre Passeig de Gracia nel
mezzo dell’Eixample, quartiere modernista di
Barcellona. Nella parte bassa della facciata
emergono dei corpi aggettanti di aspetto
zoomorfo-fantastico (motivi ossei), ripresi dall‘Art
Nouveau e anche dal gotico (si pensi ai corpi
pensili delle cattedrali gotiche). Nella parte alta
della facciata Gaudì cercò un grande effetto di
luminescenza attraverso la collocazione di
maiolica frammentata di diverse dimensioni e
forme. Il tetto viene realizzato con forma
zoomorfo-fantastica (dorso di drago), utilizzando
le maioliche (questa volta intere) di origine
artigianale, che definiscono e rendono più
evidente il riferimento fantastico.
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A. GAUDI’ – Casa Batllò, 1904 - 1907.
Dettaglio della copertura in maiolica a forma di dorso di drago
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A. GAUDI’ – Casa Batllò, 1904 - 1907.
Particolare aggetti il primo piano con motivi ossei.
Balconi e parapetti a forma di cranio umano.
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A. GAUDI’ – Casa Batllò, 1904 - 1907.
Salone interno verso la terrazza a primo piano.
Cavedio interno rivestito in piastrelle di ceramica.
Dettaglio archi a catenaria piano sottotetto.
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A. GAUDI’ – La Pedrera, 1904 – 1907.
Casa Milà (detta La Pedrera - cava di Pietra)
appare come un blocco monolitico, la facciata
porosa è arrotondata e ondulata; i balconi sono
decorati da splendide balaustre in ferro battuto.
La copertura presenta archi parabolici di mattoni
disposti a coltello che sostengono il peso della
terrazza, ottenendo così la massima forza
portante con il minimo dello spessore. A livello
tecnico Gaudì utilizza il cemento armato come
elemento base, sul quale poi sovrapporre i
materiali di copertura, come azulejos (ceramica)
frammentati e la pietra viva. Il ferro battuto è
utilizzato anche nelle porte, e nel cancello di
ingresso. Altra importante innovazione tecnica è
l'utilizzo del vetro armato nella pavimentazione
trasparente di diversi balconi.
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A. GAUDI’ – Casa Milà - La Pedrera, 1905 - 1907.
Particolari della facciata e delle balaustre.
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A. GAUDI’ – Casa Milà - La Pedrera, 1905 - 1907.
Archi parabolici a sostegno della copertura.
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A. GAUDI’ – Casa Milà - La Pedrera, 1905 - 1907.
Copertura con percorso sorvegliato da comignoli a forma di guerriero.
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A. GAUDI’ – Parco Guell, 1900-1914.
Parco pubblico che Gaudí progettò e ne diresse il
cantiere dal 1900 al 1914, su incarico di Eusebi
Güell. Il progetto complessivo dell’ insediamento
prevedeva alloggi, studi, una cappella ed un
parco, per un totale di 60 abitazioni, ma fu
acquistato solo uno dei lotti e furono completate
solo due abitazioni. In una delle due abitazioni
già edificate abitò per molti anni lo stesso Gaudí,
fino al suo trasloco definitivo nel cantiere della
Sagrada Familia. La città di Barcellona lo
acquistò nel 1922, trasformandolo in parco
pubblico. Gaudì creò un’opera che si integra
nella natura e che la riproduce: tra gli esempi la
passeggiata coperta con delle colonne che hanno
le forme dei tronchi degli alberi o delle stalattiti,
le fontane e le arcate artificiali di roccia.
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A. GAUDI’ – Parco Guell, 1900-1914.
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A. GAUDI’ – Colonia Guell, 1890.
La Colonia Güell era un colonia abitata dai
lavoratori della fabbrica tessile di proprietà di
Eusebi Güell, che aveva spostato nella immediata
periferia della città di Barcellona. I lavori di
costruzione della colonia cominciarono nel 1890
e il progetto, esteso su un’area di 160 ettari e
coordinato da A. Gaudì, prevedeva la
realizzazione di un ospedale, una locanda, una
scuola, un teatro, una cooperativa, alcuni negozi
e una cappella, oltre alle stesse fabbriche e alle
abitazioni dei lavoratori. Gaudì si dedicò
personalmente alla progettazione della cappella,
della quale però costruì soltanto la cripta, in
quanto il progetto venne abbandonato alla
morte del conte Güell.
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A. GAUDI’ – Cripta della chiesa della Colonia Guell.
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
Detta Tempio espiatorio della Sacra Famiglia
di Barcellona, è una enorme basilica cattolica
(non una cattedrale) iniziata nel 1882 e tuttora
in costruzione, considerata il capolavoro
dell'architetto Antoni Gaudì.
Nel 1866 nacque l'Associació Espiritual de
Devots de Sant Josep con l’intento di
promuovere la realizzazione di un tempio
dedicato alla Sacra Famiglia. Dopo disaccordi
tra l'associazione e l'architetto originale,
Francesc De Villar, Gaudí ottenne l'incarico nel
1883 e ideò un progetto completamente nuovo.
Lavorò al progetto per oltre 40 anni,
dedicando completamente a questa impresa gli
ultimi 15 anni della sua vita.
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
Racchiude un complesso sistema di simbolismi e un
illustrazione visuale dei misteri della Fede:
tre facciate che rappresentano la Nascita, la
Morte e la Resurrezione di Cristo;
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18 torri che simboleggiano i 12 apostoli, i 4
evangelisti, la Vergine Maria e Cristo (la più
alta, 170 m);
cappelle che rappresentano i sacramenti e le
virtù;
un’apoteosi di pinnacoli e di alte torri a
struttura elicoidale, ornate da astratti
rivestimenti in mosaico vetriato veneziano, con i
simboli episcopali e la croce;
Gaudí diresse personalmente i lavori della
cripta neogotica, della parte edificata
dell’abside e della magnifica facciata
orientale della Natività.
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
solo una delle quattro torri della facciata della
natività, quella di S. Barnaba, fu conclusa
prima della morte di Gaudí.
i lavori, interrotti nel 1936 a causa
dell’incendio della cripta e dello studio di
Gaudí, furono ripresi nel 1952 sui disegni e sui
bozzetti di studio esistenti.
PRINCIPIO DELL’ARCO CATENARIO SU CUI SI
BASAVANO LE CONSIDERAZIONI E GLI
ESPERIMENTI DI NATURA STATICA E
STRUTTURALE DI A. GAUDI’.
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
FACCIATA DELLA NATIVITA’
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
FACCIATA DELLA PASSIONE
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
FACCIATA DELLA PASSIONE
Quadrato magico (33)
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
LE TORRI
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A. GAUDI’ – La Sagrada Familia, 1882 - oggi.
INTERNO
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A. GAUDI’ – LA PROGETTAZIONE DEI MOBILI DI ARREDO.
Sedia per casa Calvet
Divano per casa Calvet
Sedia per casa Calvet
Tavolo con specchio
Tavolino d’angolo casa Calvet
Specchio per casa Calvet
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Sedie per casa Battlò
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A. GAUDI’ – LA PROGETTAZIONE DEI MOBILI DI ARREDO.
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