identificazione di corynebacterium diphtheriae

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identificazione di corynebacterium diphtheriae
METODO NAZIONALE STANDARD
IDENTIFICAZIONE DI
CORYNEBACTERIUM
DIPHTHERIAE,
CORYNEBACTERIUM ULCERANS
E CORYNEBACTERIUM
PSEUDOTUBERCULOSIS
BSOP ID 2
Emesso da Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory
Centre for Infections
IDENTIFICAZIONE DI CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE, CORYNEBACTERIUM ULCERANS E
CORNYNEBACTERIUM PSEUDOTUBERCULOSIS
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STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD
I Metodi Nazionali Standard, che includono le procedure operative standard (POS) algoritmi e linee guida,
promuovono l’adozione di elevati livelli di qualità, contribuendo ad assicurare la possibilità di confronto delle
informazioni diagnostiche ottenute in laboratori diversi. Ciò consente la standardizzazione della sorveglianza
sostenuta dalla ricerca, sviluppo e verifica, promovendo nello stesso tempo la salute pubblica e la fiducia del
paziente nelle proprie strutture sanitarie. I metodi sono ben referenziati e rappresentano un buon standard
minimo per la microbiologia clinica e per la salute pubblica. Comunque, utilizzando i Metodi Nazionali
Standard, i laboratori dovranno tenere in considerazione le esigenze locali e potranno intraprendere ricerche
addizionali. I metodi forniscono inoltre un punto di riferimento per un loro ulteriore sviluppo.
I Metodi Nazionali Standard sono stati sviluppati, revisionati ed aggiornati con una procedura aperta di
consenso ove le opinioni di tutti i partecipanti sono state tenute in adeguata considerazione ed i documenti
elaborati riflettono il consenso della maggior parte degli stessi.
I rappresentanti di alcune organizzazioni professionali, incluse quelle il cui logo appare sulla prima pagina,
sono membri dei gruppi di lavoro che sviluppano i Metodi Nazionali Standard. L’inclusione del logo di una
organizzazione nella prima pagina implica sostegno agli obiettivi ed al processo di preparazione dei metodi
standard. I componenti di queste organizzazioni scientifiche hanno partecipato allo sviluppo dei Metodi
Nazionali Standard ma le loro opinioni personali non rispecchiano necessariamente quelle dell’organizzazione
di cui sono membri. L’elenco attuale delle organizzazioni professionali partecipanti può essere ottenuto tramite
e-mail all’indirizzo [email protected].
Le prestazioni dei metodi standard sono condizionate dalla qualità di reagenti, strumentazione, procedure
commerciali o prove messe a punto in loco. I laboratori dovrebbero assicurare che queste siano state validate
e dimostrate idonee allo scopo prefissato. Devono essere adottate procedure di controllo di qualità interno ed
esterno.
Nonostante siano state osservate le più scrupolose attenzioni nella preparazione di questa pubblicazione, la
Health Protection Agency o qualsiasi organizzazione di sostegno non può essere ritenuta responsabile
dell’accuratezza o dell’utilizzo o di qualsiasi conseguenza derivante dall’uso o da modifiche delle informazioni
contenute in questo documento. Queste procedure sono intese solamente come una risorsa generale per i
professionisti che esercitano in questo settore, operanti nel Regno Unito, pertanto si dovrà ricorrere ad altri
consulenti quando ritenuto necessario. Se si apportano modifiche a questa pubblicazione, si deve porre in
evidenza dove sono state apportate modifiche al documento originale. La Health Protection Agency (HPA)
dovrà essere informata in ogni circostanza.
La HPA è una organizzazione indipendente che ha lo scopo di proteggere la salute della popolazione. Ad essa
confluiscono esperienze professionali già appartenenti ad organizzazioni ufficiali. Maggiori informazioni riferibili
alla HPA possono essere ottenute al sito www.hpa.org.uk
La HPA è un’organizzazione che mira ad essere completamente in accordo con le direttive Caldicott. Ciò
significa prendere ogni possibile precauzione per prevenire la diffusione non autorizzata di informazioni sui
pazienti e di garantire che le informazioni relative agli stessi siano mantenute in condizioni di sicurezza1.
Maggiori dettagli possono essere ottenuti dal sito web www.evaluations-standards.org.uk. Contributi allo
sviluppo dei documenti possono essere forniti contattando l’indirizzo [email protected].
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modifica o si cancella il testo senza avere installato nel computer il Reference Manager; la bibliografia non sarà
aggiornata automaticamente.
Riferimento suggerito per questo documento:
Health Protection Agency (2006). Identification of Corynebacterium diphtheriae, Corynebacteriumulcerns and
Corynebacterium pseudotuberculosis. National Standard Method BSOP ID 2 Emissione 2.
http://www.hpa-standardmethods.org.uk/pdf_sops.asp.
IDENTIFICAZIONE DI CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE, CORYNEBACTERIUM ULCERANS E
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INDICE
STATO DEI METODI NAZIONALI STANDARD .....................................................................................
2
INDICE ....................................................................................................................................................
3
PROCEDURA DI MODIFICA ..................................................................................................................
4
SCOPO DEL DOCUMENTO ....................................................................................................................
5
INTRODUZIONE ......................................................................................................................................
5
TASSONOMIA …………...…………………………………………………………………………………......………………………
CARATTERISTICHE ……………………………………………………………………..…………………………………………….
PRINCIPI DI IDENTIFICAZIONE ……………………………………………….…………..…………………..…….……………….
5
5
6
1
CONSIDERAZIONI SULLA SICUREZZA ...............................................................................................
7
2
MICRORGANISMI RICERCATI ..............................................................................................................
7
3
IDENTIFICAZIONE ................................................................................................................................
7
4
REFERTAZIONE .....................................................................................................................................
10
5
RIFERIMENTI ..........................................................................................................................................
10
7
RINGRAZIAMENTI E CONTATTI ...........................................................................................................
11
BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................................................
12
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Identificazione di Corynebacteriun diphtheriae, Corynebacteriun ulcerans e
Corynebacteriun pseudoterculosis
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questa revisione sono riportate in questa pagina. Le precedenti modifiche sono disponibili presso la
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Qualora vi sia una revisione di pagine o vengano emesse pagine nuove il proprietario di ciascun documento
controllato dovrebbe aggiornare la copia in laboratorio.
Modifica
Numero/
Data
5/
03/02/2006
Emissione no. Inserita
Scartata
Emissione
no.
1.1
2
Pagina
Sessione(i)
interessate
Modifica
7
Sezione 1
Bibliografia riferita al DH
Green Book
8
Sezione 3.3
Procedure delle prove
presentate in tabella
11
Sezione 6
Aggiunti ringraziamenti e
contatti
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DIPHTHERIAE, CORYNEBACTERIUM
ULCERANS E CORNYNEBACTERIUM
PSEUDOTUBERCULOSIS
SCOPO DEL DOCUMENTO
Questa POS descrive la procedura d’identificazione a livello di specie di Corynebacterium diphtheriae,
Corynebacterium ulcerans e Corynebacterium pseudotuberculosis isolati da faringe, cute e da altre sedi.
Questi microrganismi possono essere riscontrati in casi clinici sospetti di difterite classica o cutanea e
raramente da altri tipi di infezione clinica. E’ messa in particolare evidenza l’importanza della produzione
di tossina da parte delle specie patogene di Corynebacterium.
INTRODUZIONE
Questa POS descrive quattro prove per l’identificazione preliminare delle specie patogene di
Corynebacterium e raccomanda l’invio dei microrganismi al Laboratorio di Riferimento per la conferma
dell’identificazione e per la ricerca della tossina.
Per l’identificazione delle specie di Corynebacterium non produttrici di tossina fare riferimento alla BSOP
ID 3 – Identificazione delle specie Listeria, specie Corynebacterium non produttrici di tossina ed altri
bastoncini Gram positivi non sporulanti.
Tassonomia2, 3
Studi recenti hanno dimostrato che il gruppo C. diphtheriae include C. diphtheriae, C. pseudotuberculosis,
e C. ulcerans. C. diphtheriae comprende quattro biotipi: gravis, mitis, intermedius, e belfanti.
Caratteristiche
Le specie Corynebacterium sono costituite da bastoncini Gram positivi, spesso con estremità a forma di
clava, disposti singolarmente o in coppia. Alcune cellule si colorano in modo non uniforme assumendo
aspetto granulare. Come terreno selettivo e differenziale si utilizza agar con sangue e tellurito di potassio,
come quello di Hoyle, sul quale C. diphtheriae sviluppa colonie puntiformi grigio/nere in 16 -18 ore e di
tipo caratteristico dopo 48 ore. Gli isolati delle specie Corynebacterium potenziali produttori di tossina
crescono anche su agar sangue. La morfologia della colonia varia nelle diverse specie. Su agar sangue le
colonie di C. ulcerans e C. pseudotuberculosis possono sviluppare una debole β-emolisi. Sebbene C.
diphtheriae possa crescere su agar nutriente, la presenza di siero o sangue migliora il suo sviluppo. C.
diphtheriae, C. ulcerans e C. pseudotuberculosis sono anaerobi facoltativi, non formano spore, non sono
acido resistenti, sono immobili e catalasi positivi.
C. ulcerans e C. pseudotuberculosis sono ureasi positivi e questa prova può essere utile per una loro
possibile differenziazione dal C. diphtheriae.
Tutti i ceppi di queste specie possono ospitare il gene tox originato dal fago difterico e richiesto per la
produzione di tossina. I ceppi produttori di tossina possono causare difterite o malattia simile a quella
difterica. I possibili ceppi tossigeni delle specie Corynebacterium devono essere inviati il più presto
possibile al Laboratorio di Riferimento per la ricerca della produzione di tossina. Per la ricerca del gene
strutturale tox della tossina difterica, si può utilizzare una polymerase chain reaction (PCR) diretta verso
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la subunità A del gene stesso, sebbene la sua presenza non confermi la produzione di tossina. La PCR è
un metodo rapido e può essere portata a termine in tre quattro ore dal ricevimento del ceppo, ma la
produzione di tossina deve essere sempre verificata con una prova fenotipica4.
Principi di identificazione
Gli isolati da colture primarie sono identificati dall’aspetto delle colonie, colorazione Gram e da quattro
prove preliminari che consentono in meno di quattro ore una presunta identificazione ed il rilievo della
potenziale produzione di tossina delle specie Corynebacterium. Può essere eseguita un’ulteriore
identificazione con confezione commerciale associata alla prova di tossigenicità. Si consiglia l’invio delle
colture sospette alla Streptococcus and Diphteria Reference Unit (SDRU) per la conferma
dell’identificazione e per la prova di produzione della tossina. In questa POS l’uso della colorazione di
Albert non è raccomandato perché i granuli metacromatici non sono specifici per C. diphtheriae.
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1
CONSIDERZIONI SULLA SICUREZZA5-15
C. diphtheriae appartiene al Gruppo di Rischio 2, sebbene in alcuni casi la tipologia del lavoro possa
prescrivere un Contenimento completo di Livello 3.
Gli isolati sospetti di C. diphtheriae devono sempre essere manipolati in una cabina microbiologica di
sicurezza. Per la prova dell’ureasi il becco di clarino è considerato più sicuro del terreno.
C. diphtheriae causa una malattia grave e talvolta letale. Sono state segnalate infezione acquisite in
Laboratorio16. Il microrganismo infetta in primo luogo le vie respiratorie. E’ disponibile la vaccinazione
anti difterica; La linea guida è proposta nel DH Green Book sul sito web
http://www.dh.gov.uk/PolicyAndGuidance/HealthAndSocialCareTopics/GreenBook/fs/en
Fare riferimento alle attuali line guida sulla manipolazione sicura dei microrganismi del Gruppo di
Rischio 2 specificati in questo Metodo Nazionale Standard.
Eseguire le procedure di laboratorio che generano aerosol infettivi in cabina di sicurezza
microbiologica, in isolamento o in ogni altra condizione di contenimento disponibile.
Le linee guida precedentemente esplicitate devono essere supplementate con la COSHH locale e con
la valutazione del rischio.
E’ essenziale il rispetto delle regolamentazioni di spedizione postale e di trasporto
2
MICRORGANISMI BERSAGLIO
Specie Corynebacterium potentialmente toxigene2
Corynebacterium diphtheriae var belfanti
Corynebacterium diphtheriae var gravis
Corynebacterium diphtheriae var intermedius
Corynebacterium diphtheriae var mitis
Corynebacterium pseudotuberculosis
Corynebacterium ulcerans
3
IDENTIFICAZIONE
3.1
MORFOLOGIA MICROSCOPICA
Colorazione Gram: Bastocini Gram-positivi, pleiomorfi, moderatamente ricurvi con estremità a clava
o affusolate.
Le cellule si presentano isolate od appaiate, spesso a forma di V (aspetto simile a “lettere cinesi”). Di
solito si colorano debolmente e in modo non uniforme assumendo un aspetto granulare.
3.2
TERRENO DI ISOLAMENTO PRIMARIO
Agar sangue – Tamponi cutanei incubati con 5 -10% CO2 a 35 - 37°C per 40 - 48 ore e tamponi
faringei incubati in anaerobiosi a 35 - 37°C per 16 - 24 ore.
Agar tellurito di Holey incubato in aerobiosi a 35 - 37°C per 16 - 48 ore.
Possono essere presenti streptococchi β-emolitici , specialmente nei tamponi faringei.
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3.3
PROCEDURE DI PROVA
Tutti i corinebatteri potenzialmente tossigeni sono catalasi positivi (consultare BSOP TP 8 – Prova della
catalasi) e pirazinamidasi* negativi.
Biotipi di
C. diphtheriae
Terreni di
Coltura
Biochimica
Prova 1
Agar tellurito di Hoyle
Agar sangue
Nitrati*
Urea*
C. diphtheriae
biotipo var
gravis17, 18
colonie opache,
grigio/nere, diametro
1,5-2,0 mm, superficie
rugosa, friabile, che si
rompe in piccole parti
quando toccata con un
ansa diritta di ferro
non emolitici
Positivi
Negativa
(consultare BSOP
TP 36 – Prova
dell’ureasi
C. diphtheriae
biotipo var
mitis17, 18
colonie grigio/nere,
diametro 1,5-2,0 mm,
bordo continuo e
superficie liscia lucente;
frequente variazione
nelle dimensioni
le colonie presentano
una piccola zona di
β-emolisi
Positivi
Negativa
(consultare BSOP
TP 36 – Prova
dell’ureasi
C. diphtheriae
biotipo var
intemedius17, 18
colonie piccole,
grigio/nere, superficie
lucente, isolate,
traslucide, 0.5 – 1.0 di
diametro
le colonie presentano
una piccola zona di
β-emolisi
Positivi
Negativa
(consultare BSOP
TP 36 – Prova
dell’ureasi
C. diphtheriae
biotipo var
belfanti 17, 18
colonie piccole,
grigio/nere, opache 1,52,0 mm, o, bordo
continuo e superficie
liscia lucente; frequente
variazione nelle
dimensioni
le colonie presentano
una piccola zona di
β-emolisi
Negativi
Negativa
(consultare BSOP
TP 36 – Prova
dell’ureasi
C. ulcerans17, 18
colonie grigio/nere,
molto asciutte, opache
le colonie presentano
una piccola zona di
β-emolisi
Negativi
Negativa
(consultare BSOP
TP 36 – Prova
dell’ureasi
C. pseudo tuberculosis17, 18
colonie grigio/nere,
molto asciutte, opache
le colonie presentano
una piccola
zona di β-emolisi
Negativi
Positiva (consultare
BSOP TP 36 –
Prova dell’ureasi
* Se i risultati di queste prove ottenuti in quattro ore sono compatibili per C. diphtheriae, C. ulcerans o C.
pseudotuberculosis, informare immediatamente il medico microbiologo ed inviare il microrganismo isolato al
Laboratorio di Riferimento.
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Se queste prove preliminari non identificano C. diphtheriae, C. ulcerans o C. pseudotuberculosis, su
indicazione clinica, considerare altre ricerche.
Per l’identificazione utilizzare confezioni commerciali o prove biochimiche addizionali ed inviare gli
isolati al Laboratorio di Riferimento su indicazione clinica. Questo è solo una proposta di procedura
operativa.
3.4
PROVE ADDIZIONALI
E’ importante che nel più breve tempo possibile, utilizzando le prove delle quattro ore, sia ottenuta
un’identificazione preliminare delle colonie di C. diphtheriae o di altre specie di Corynebacterium
produttrici di tossina.
Tutti gli isolati che sono saggiati con le prove preliminari delle quattro ore devono essere trasferiti in
sottocolture in piastre di agar sangue per verificarne la purezza ed in un becco di clarino di terreno di
Loeffler o di agar sangue (per possibile invio alla SDRU) al momento dell’inizio della prova.
Le prove preliminari forniscono un’indicazione sulla possibile presenza od assenza di C. diphtheriae,
C. ulcerans o C. pseudotuberculosis. I risultati devono essere valutati insieme alle notizie cliniche.
Confezioni commerciali per l’identificazione
Prove biochimiche addizionali/altre prove17, 18.
3.5
CONSERVAZIONE ED INVIO
Inviare il più presto possibile al Laboratorio di Riferimento i presunti isolati di C. diphtheriae, C.
ulcerans o C. pseudotuberculosis su becco di clarino di terreno di Loeffler o di agar sangue.
La SDRU è operativa 24 ore al giorno, servizio diagnostico 7 giorni la settimana.
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4
REFERTAZIONE
4.1
PRESUNTA IDENTIFICAZIONE
La presunta identificazione è ottenuta se sono dimostrate: caratteristiche di crescita appropriate,
aspetto delle colonie, colorazione Gram della coltura, prova della catalasi e risultati delle prove delle
quattro ore.
4.2
DEVE ESSERE ESEGUITA LA CONFERMA DELL’IDENTIFICAZIONE
La conferma dell’identificazione deve essere successiva ai risultati della ricerca della tossina ed al
referto del Laboratorio di Riferimento
4.3
PER IL MEDICO MICROBIOLOGO
Informare il medico microbiologo del sospetto e della conferma delle specie di C. diphtheriae, C.
ulcerans o C. pseudotuberculosis.
Il medico microbiologo deve essere anche informato se nel modulo di richiesta sono contenute
importanti informazioni quali
• Caso sospetto o contatto con difterite
• Faringo-tonsillite con membrane
• Lesioni ulcerative della cute acquisite all’estero
• Qualsiasi delle precedenti, associate a manifestazioni di tipo neurologico o cardiaco
• Anamnesi di lavoro in fattoria o come veterinario
• Qualsiasi viaggio all’estero, in modo particolare nell’Europa Orientale e Centrale, Asia o Africa
Seguire i protocolli locali per la segnalazione al clinico.
4.4
INFORMARE IL CCDC
Fare riferimento al Memorandum of Understanding locale
4.5
INFORMARE IL CDSC19
Fare riferimento alle linee guida attuali ed alle indicazioni del COSURV
4.6
GRUPPO DI CONTROLLO DELLE INFEZIONI
Informare il gruppo di controllo delle infezioni degli isolati sospetti e confermati di C. diphtheriae
5
RIFERIMENTI
5.1
RICHIESTA DI ESAME
Tutti i sospetti di C. diphtheriae, C. ulcerans e C. pseudotuberculosis devono essere inviati al
Laboratorio di Riferimento per l’identificazione e la prova della tossina. La tipizzazione molecolare e la
sensibilità agli antibiotici sono disponibili dopo consultazione con il Laboratorio di Riferimento. Per
motivi di sorveglianza e monitoraggio i laboratori di microbiologia del Regno Unito sono sollecitati
all’invio alla SDRU di tutti gli isolati di C. diphtheriae e di altre potenziali specie di Corynebacterium
produttrici di tossina.
5.2
PROCEDURA DI TRASPORTO
Le colture devono essere inviate in becco di clarino su terreno di Loeffler o agar sangue/cioccolato
(non in piastra)
E’ essenziale il rispetto delle regolamentazioni di spedizione postale e di trasporto
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5.3
ALTRE RICHIESTE
Segnalare sempre al Laboratorio di Riferimento l’invio di colture urgenti.
Non ritardare l’invio al Laboratorio di Riferimento degli isolati sospetti di C. diphtheriae (rilevati dai
risultati delle prove delle 4 ore) per la ricerca della tossina difterica.
5.4
LABORATORIO DI RIFERIMENTO
Streptococcus and Diphtheria Reference Unit
WHO Collaborating Centre for Streptococcal and Diphtheria Infections
Respiratory and Systemic Infection Laboratory
Health Protection Agency
Centre for Infection
61 Colindale Avenue
London NW9 5HT
La SDRU è un centro di collaborazione riconosciuto dal WHO come riferimento e per la ricerca sulla
difterite.
Il Servizio è disponibile 24 ore al giorno, per 7 giorni la settimana.
.
Contattare il CFI centRalino principale: Tel. +44 (0) 20 8200 4400
Per maggiori informazioni consultare HPA CFI Respiratory and Systemic Infection Laboratory User
Manual of Procedures.
6
RINGRAZIAMENTI E CONTATTI
Questi Standard Method sono stati iniziati e sviluppati, riveduti e revisionati dallo Standard Methods
Working Group for Bacteriology (http://www.hpa.-standardmethods.org.uk/wg_bacteriology.asp). Si
ringraziano lo Streptococcus and Diphtheria Reference Unit (SDRU) per il loro importante apporto e le
numerose persone appartenenti a laboratori clinici di microbiologia ed alle organizzazioni
specialistiche che hanno fornito informazioni e commenti nel corso della preparazione di questo
documento, ed il Redattore Medico per la revisione finale.
I Metodi Nazionali Standard sono emessi dalla Standards Unit, Evaluations and Standards
Laboratory, Centre for Infections, Health Protection Agency London.
Per ulteriori informazioni contattare:
Standards Unit
Evaluations and Standards Laboratory
Centre for Infections
Health Protection Agency
Colindale, London
NW9 5EQ
e-mail [email protected]
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www.evaluations-standards.org.uk
Email: [email protected]
18. Efstratiou A, Maple PAC. The expanded programme on immunisation in the European region of
WHO. Diphtheria. Copenhagen: Laboratory Diagnosis of Diphtheria. ICP/EPI 038 (C) 1994.
19. PHLS, CDSC. Reporting to the PHLS Communicable Disease Surveillance Centre: a reference for
laboratories. May. 2001.
IDENTIFICAZIONE DI CORYNEBACTERIUM DIPHTHERIAE, CORYNEBACTERIUM ULCERANS E
CORNYNEBACTERIUM PSEUDOTUBERCULOSIS
Revisione no: 2 Data di revisione: 03.02.06 Emesso da: Standards Unit, Evaluations and Standards Laboratory Pagina no: 13 of 13
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