Antiquariato: Falsi e riproduzioni

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Antiquariato: Falsi e riproduzioni
Antiquariato: Falsi e riproduzioni
Scritto da AA.VV.
Il vero Falso
Quando per la costruzione di un mobile, in luogo del legno nuovo si usa legname vecchio, o
addirittura antico, magari ricavato da arredi in demolizione, travi lignei di antiche soffittature,
rivestimenti parietali, montanti di infissi, ecc.
Quando si utilizzano chiodi, serrature, chiavi, bronzi, ed altro materiale recuperato da
demolizioni. Quando si adoperano colla a caldo animale, vernici per la lucidatura a spirito e
gomma lacca, o cera vergine d api secondo l'epoca, quando da vecchi armadi in disuso, si
ricavano modificandoli splendide librerie, quando l'artigiano torna a lavorare con ferri manuali,
pialla, sega,ecc. In questi casi anche se manca l'intenzione di ingannare il potenziale cliente, è
evidente che non possiamo parlare di semplice imitazione, ma di vera contraffazione.
Dato che un mobile costruito con tutte le dovizie messe a disposizione dall'esperienza (come
intarsi, intagli, code di rondine fatte a mano, cornici, vetri non regolari che vedendoli in
controluce si evidenziano le imperfezione derivate dalla fusione del vetro, a causa delle diverse
calorie e della fusione esistente in epoche passate) viene a costare assai più di alcuni mobili in
"stile" è difficile che il fabbricante o uno dei successivi compratori, o rivenditori, notato l'abile
esecuzione e lo stile del mobile, resista alla tentazione di dichiararlo antico per lucrarvi di più.
Ecco perciò che dalla semplice imitazione legata allo stile e alla moda, che ha un proprio
mercato legittimo, si passa al falso d arte.
Da qui la definizione di falso, usata fra gli antiquari, "è falso l'arredo che non appartiene alla
datazione dell'epoca di cui rappresenta lo stile". Definizione talvolta eccessiva poiché
comprenderebbe anche i mobili di onesta imitazione, eseguiti con alta perizia artigiana, come i
mobili prodotti dopo la parentesi della Seconda Repubblica(1848-51). Mobile in Stile
Innanzi tutto occorre distinguere l'imitazione esplicita, dalla quale va escluso ogni intento
ingannevole, dalla contraffazione in cui l'intento ingannevole può essere parzialmente o
totalmente presente.
Non c è dubbio infatti che i cosiddetti mobili "in stile" sono semplicemente ispirati all'antico e
presentano tali caratteristiche di inautenticità che nessuno può confonderli con i modelli da cui
derivano.
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La natura del legno, le essenze pregiate degli intarsi, l' uso del compensato o del truciolato, per
le parti non visibili, la perfezione degli incastri, la presenza di chiodi d acciaio, e delle colle
sintetiche,il tipo di tinteggiatura e lucidatura fatta con macchinari ed a spruzzo, denunciano
chiaramente l'esecuzione industriale di questi mobili che vengono offerti sul mercato dai comuni
mobilieri a prezzi di gran lunga inferiori agli equivalenti antichi.
Inoltre, si deve menzionare un'altra categoria di mobili, proposti in alcune vendite per
televisione, importati dai paesi sottosviluppati e venduti come mobili antichi. In quest'ultimi le
impiallacciature e gli intarsi sono interamente stampate.
Appartengono a questa categoria di mobili che intendono riproporre lo stile Quattrocento
Fiorentino-Toscano in genere, come pure l'Umbro, il Laziale, il Veneziano, anche se non
mancano imitazioni di altri epoche e zone diverse.
Ma se lo stesso tipo di mobile viene fatto da un abile artigiano rispettando le proporzioni, i legni,
le impiallacciature o lastronature e l'eventuale modello per esempio allo scopo di completare un
tavolo estensibile senza prolunghe, ricostruire un fianco di un cassettone, rifare una gamba ad
una sedia, ricostruire con legni ricavati da armadi in demolizione una coppia di comodini, o un
cassettone, solo un esperto saprà riconoscere a colpo d occhio l'originale dall'imitazione.
Talvolta anche gli esperti per riconoscere un imitazione devono soffermarsi su diversi particolari
che considerati tutti insieme rivelano inequivocabilmente l'esecuzione recente.
Mobile ritardatario
"I mobili eseguiti in provincia per una sorta di prolungamento stilistico quando nelle capitali e
negli ambienti eleganti la moda era già cambiata sono definiti mobili ritardatari, che non
possono essere definiti non autentici, anche se il loro valore commerciale è inferiore a quello
dei mobili di cui prolungano lo stile.
A Firenze, in Toscana, in Umbria, si continuavano a fabbricare in pieno Seicento mobili in tutto
simili a quelli del Rinascimento(1500). Gli artigiani dell'Alto Veneto hanno seguitato ad ispirarsi
allo stile Luigi XV, quando a Venezia era già passato di moda. Lo stile neoclassico,
apparentemente semplice, adatto alla modesta borghesia e alla società dell'Italia ottocentesca,
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è stato ripetuto quasi senza varianti fino al primo 900."
Per riconoscere un mobile ritardatario un altro criterio possibile è quello estetico, poiché un
mobile eseguito in provincia o in città che si accontenta di ripetere stili passati per una clientela
borghese, non presenta quei caratteri di estro, invenzione, eleganza che distinguono le
creazioni di artigiani alla moda. Generalmente un mobile ritardatario è pesante, goffo, meno
curato negli intagli e negli intarsi meno ricco di decorazioni, nelle eventuali dorature, nei bronzi.
Inoltre, trattandosi di esecuzioni stilistiche inferiori, è raro che l'artigiano abbia appreso
perfettamente un modello, perciò lo stilizza senza rispettare l'equilibrio delle parti, magari
esagerando. Falsi Parziali
Nel commercio antiquario, capita spesso di sentir affermare che il mobile è originale ma gli è
stata sostituita una parte. Questi casi vengono definiti "falsi parziali" ossia ci troviamo al limite
tra la falsificazione ed il restauro.
Quando le singole parti provengono da elementi diversi, ed assemblati in un unico mobile si
tratta di un mobile ricostruito che ha una sua quotazione, ma mai come quell'originale. "La produzione ed il commercio di mobili ricostruiti con parti antiche, o ricomposti con diversi
parti di mobili analoghi, ebbe inizio in Italia, ed il loro momento più felice si registrò in Umbria,
Toscana intorno alla seconda metà dell'Ottocento.
In questo periodo ci fu una grossa richiesta di mobili italiani da parte di molti stranieri che,
innamoratosi delle nostre stupende case arredate con gusto, vollero arredare le loro residenze
con i nostri arredi rinascimentali. I più esperti chiedevano pezzi autentici, questo provocò un
vero saccheggio dei nostri palazzi e conventi. Altri si accontentavano di mobili manomessi o
ricostruiti, con parti più o meno antiche, nelle botteghe artigiane.
Ma prima di dire "falsari" agli antiquari dell'epoca, bisogna ricordare la mania del neogotico e
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del Rinascimentale che aveva provocato una moda nell'arredamento d oltre Atlantico.
La richiesta incalzante provocò la ricostruzione totale o parziale degli arredi. Ma non solo gli
stranieri privilegiavano questi arredi ma anche gli italiani nell'arredamento di ville. In questo
periodo "troneggiavano" pezzi ricomposti o parzialmente ricostruiti, perfino nelle sale dei Musei.
Qualcosa di simile, anche se in misura inferiore, in direzione del mercato inglese, avvenne con
mobili Veneziani del Settecento.
Forse la percentuale di autenticità è stata superiore, ma certo che non tutti i mobili spediti in
Inghilterra nell'Ottocento, da una grande Ditta veneta, erano al di sopra di ogni sospetto.
Ne sanno qualcosa gli antiquari italiani che dopo la grande guerra comprarono nelle aste
Londinesi i mobili che avevano lasciato Venezia nell'Ottocento, oltre a quelli originali ce n erano
parecchi largamente rimaneggiati, ricostruiti cent anni prima.
La stessa cosa, è accaduta ad antiquari della Toscana negli anni 70 che andarono in America
ad acquistare i mobili fiorentini nelle aste."
Matrimonio
Esistono, inoltre, gli arredi sposati "matrimonio", termine usato in campo internazionale tra
antiquari per definire quei mobili composti da due parti ad esempio una credenza a doppio
corpo (parte bassa e parte alta). In alcuni casi quando una delle due parti è mancante il
restauratore sostituisce la parte mancante con un'altra dello stesso stile.
L eventuale controversia sull'autenticità di questa tipologia di mobile è risolvibile non
teoricamente ma nella vendita a minor prezzo. Il costo ridotto di un mobile, qualora non ne
venga precisato il motivo, dovrebbe indurre il cliente ad effettuare un accertamento più
approfondito.
Spettografia Molecolare
Purtroppo chi non è addentrato nel ramo si dovrà rivolgere ad un perito d arte molto qualificato,
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ed in alcuni casi quando l'arredo è un Opera d Arte, e di gran valore per essere oggettivamente
certi (oltre il parere dell'esperto che sa riconoscere il vecchio dall'antico, dal mobile ritardatario,
al falso) è necessario l'aiuto della scienza e in questo caso della spettrografia Molecolore I.R. Cos è questa spettrografia? E un metodo usato da molti esperti d arte, collezionisti a livello
internazionale per garantirsi con certezza matematica dei loro investimenti d arte.
Ogni molecola è composta da atomi che vibrano su una frequenza se colpiti da radiazioni.
Inserendo una piccolissima quantità del legno di un albero appena tagliato in uno spettrometro,
che registra le vibrazioni degli atomi dei singoli composti, appare una curva sullo schermo di un
computer, che assomma le vibrazioni molecolari chimiche.
Col passar degli anni un sottile strato esterno dell'arredo in legno si decompone rapidamente
mentre la massa interna del legno, da cui viene preso tramite carotaggio il campione da
misurare, degrada a causa di microbi e processi chimici graduali e lenti, poco influenzati
dall'ambiente. La decomposizione delle molecole durante i secoli passati trasforma la curva
originale che diventa così l'impronta tipica per un legno di una certa età. La datazione assoluta
si ottiene confrontando l'impronta in esame con impronte di molti campioni per legno di una
certa età. Il confronto dell'impronta in esame viene fatto con impronte di molti campioni di
accertata e sicura datazione. La precisione del metodo dipende dal tipo di legno, per i legni
comunemente più usati nell'antiquariato questa precisione è oggi di +/- 10 anni; la possibilità di
una datazione errata dovuta all'uso di legno vecchio per un opera recente è molto limitata.
Il legno sviluppa all'esterno una patina (che chiameremo tempo vita), subisce l'attacco di tarli e
vermi con caratteristiche tipiche e si corrode per l'usura.
In alcuni casi, sopratutto nel prolungamento ottocentesco del Luigi XVI, si può essere aiutati dai
materiali adoperati, dalle tracce lasciate da strumenti meccanici e dalle tecniche costruttive più
aggiornate.
Inoltre vale anche qui quello che si è detto sulla grana del legno, sulla patina, sugli elementi
accessori. E evidente però che trattandosi sempre di mobili antichi le differenze sono esigue e
soltanto pochissimi esperti sono in grado di apprezzare, per esempio, le diverse tonalità delle
parti grezze di un mobile del primo o secondo Impero, o di altri stili ed epoche. 5/5