Croazia 2016 - Le perle del Quarnaro
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Croazia 2016 - Le perle del Quarnaro
Croazia 2016 - Le perle del Quarnaro Il viaggio in pillole Faremo base sull’isola di Cherso e più precisamente a Valun. Adagiato sulla riva del mare, Valun è un villaggio incantevole circondato da scogliere e spiagge stupende. L’unico modo per raggiungerlo è quello di lasciare la macchina nel parcheggio a monte dell’abitato e scendere a piedi per una manciata di minuti: questo relativo isolamento ne ha conservato l’autenticità e lo ha preservato dal massiccio sfruttamento turistico. Non è certo un posto per la vita mondana, ma diversi ristoranti affacciati sul porto, un negozio di generi alimentari e altre piccole comodità ne fanno un luogo di soggiorno ideale. Da Valun ci sposteremo ogni giorno per scoprire angoli caratteristici dell’isola, privilegiando i percorsi di trekking e la visita di piccoli centri ricchi di storia. Ci rilasseremo su spiagge solitarie e godremo di panorami spettacolari dall’alto delle scogliere e delle montagne dell’isola. Cherso è anche l’ultimo habitat naturale dei grifoni in Croazia. Una delle nostre esplorazioni ci porterà proprio all’interno di uno di questi importanti siti ornitologici, una occasione unica per vedere questi splendidi animali liberi di veleggiare nel cielo. Cherso non è solo ricca di Natura. Qui si sono incrociate culture che hanno lasciato testimonianze importanti nei centri abitati e nelle campagne. Pastorizia e agricoltura si sono adattate ad un terreno difficile eppur generoso. Di tutto questo potremo chiacchierare comodamente seduti al tavolo di un ristorante, gustando le specialità locali mentre il mare si frange poco lontano. Una vacanza breve, un assaggio di ciò che questo arcipelago può offrire al turista preparato e consapevole. Sempre nello spirito di Terre Emerse. Arrivo a Valun ore 16.00 circa. Sistemazione in appartamenti. Aperitivo di Venerdì 22 benvenuto, breve visita del borgo e presentazione del programma per i giorni successivi. Cena in ristorante tipico. Lubenice e la sua famosa spiaggia. Visita del borgo storico e successiva Sabato 23 discesa verso la spiaggia. Pranzo al sacco, rientro a piedi per lo stesso percorso o con taxi-boat. Cena in ristorante tipico. Labirinti e grifoni: trasferimento a Beli. Escursione ad anello nella Tramuntana alla scoperta di antichi villaggi abbandonati e delle scogliere Domenica 24 dove nidifica il grifone. Visita al Centro Grifoni. Al rientro sosta a Cres con visita della cittadina e cena in ristorante tipico. Alla conquista dell’Osorščica: trasferimento a Osor e spettacolare escursione ad anello per raggiungere cima Televrin, 588 metri e la Grotta Lunedì 25 di San Gaudenzio. Pranzo in rifugio. Al rientro sosta e visita del villaggio di Osor. Cena in ristorante tipico o in autogestione a Valun Partenza da Valun ore 09.00. Eventuale sosta a Cres per gli ultimi acquisti e Martedì 26 rientro nelle proprie città. Due notizie su Cherso L’isola di Cherso (Cres in croato) in Croazia è l’isola dell’arcipelago più a nord. Con la sua superficie di 405 km2, assieme a Veglia (Krk), è la maggiore isola della Croazia, mentre per lunghezza (66 km) è seconda alle spalle di Lesina (Hvar). L’isola è collegata alla terraferma mediante due linee di traghetti: Valbiska-Merag (tra Veglia e Cherso) e Brestova-Porozina (tra l’Istria e Cherso). La sua costa frastagliata, lunga 248 km, nasconde tante calette e spiagge meravigliose lungo versanti meridionale ed occidentale, mentre a nord e ad est è impervia. Le maggiori alture dell’isola, le Gorice (648 m) ed il Sis (638 m), offrono una spettacolare vista sul Quarnero e sulle isole vicine. Sulle loro vette, o soltanto passeggiando per i tantissimi sentieri dell’isola, avrete la possibilità di respirare un’aria intrisa dei profumi delle oltre 1300 specie vegetali isolane, tante delle quali endemiche. Sull’isola potete anche visitare una riserva ornitologica: Cherso è, infatti, una delle ultime dimore naturali del grifone, una rara specie ornitologica minacciata d’estinzione. Il lago di Aurana (Vransko jezero), al centro dell’isola, è l’unica fonte di approvvigionamento idrico per le isole di Cherso e Lussino e per le altre isole dell’arcipelago, per i loro abitanti ed i turisti. Il lago è un fenomeno naturale davvero insolito: la sua superficie è al di sopra della superficie del mare circostante, mentre il suo fondo si trova sotto il fondo del mare, a 74 metri di profondità. L’isola di Cherso è separata dall’isola di Lussino da un canale largo undici metri, che si può attraversare ad grazie ad un ponte girevole accanto al villaggio di Osor. Sul clima di Cherso incidono in maniera rilevante sia la sua posizione geografica, sia l’aspetto orografico. L’isola di Cherso a nord è montuosa, con una costa scoscesa e poco frastagliata ed un mare relativamente molto profondo. Geograficamente parlando, l’isola ha il clima delle zone attraversate dal 45° parallelo. Il versante settentrionale dell’isola di Cherso penetra nel Golfo del Quarnero ed è più esposto alla bora (vento freddo che soffia da nordest), tanto che questo lembo d’isola d’inverno è spesso imbiancato di neve. La parte meridionale dell’isola è più pianeggiante, più riparata e gode degli effetti benefici del mare. Rientra senz’altro nelle aree climatiche tipicamente mediterranee, con un clima mite con tanto sole, estati calde e secche ed inverni ed autunni piovosi. Cherso in aprile ha un clima gradevole che invoglia alle passeggiate. La temperatura media dell’aria si aggira sui 15°, quella del mare sui 14° circa. Lussino e Cherso con la cima Televrin. cosa vedremo e cosa faremo Nei tre giorni che trascorreremo sull’isola, effettueremo tre escursioni a piedi. La prima escursione parte da Valun, e ci porterà a scoprire Lubenice. Questo antico paese affascina grazie alla sua posizione: sorge, infatti, su una rupe alta 378 m, da cui si protende un’incantevole vista sulla sua nota spiaggia di ghiaia e sulla costa istriana. Lo splendido stile architettonico delle sue case e delle sue tante chiese, la sua posizione unica, la parete rocciosa a picco sul mare su cui è sorta e le particolari caratteristiche costruttive delle sue case, fanno di Lubenice un luogo di grande fascino. Secondo la prestigiosa rivista Bild, la spiaggia di ghiaia ai suoi piedi è tra le quindici spiagge più belle del mondo. La seconda escursione ci porterà a scoprire l’antico borgo medioevale di Beli nella parte settentrionale dell’isola, dove sono rimasti solo quaranta abitanti: purtroppo l’esodo del secondo dopoguerra e l’abbandono della pastorizia hanno intaccato l’equilibrio degli ecosistemi del luogo. Per questo la tutela del grifone e delle altre diversità naturali presenti sull’isola è oggi indissolubilmente legata alla protezione della sua eredità storica e culturale. Ma l’incontaminata Tramuntana, patrimonio storico e naturalistico, esempio riconosciuto a livello internazionale della sostenibilità tra uomo e natura e le settanta coppie di grifoni che nidificano in questi territori sono la prova che un rinnovato equilibrio fra comunità umane e naturali è ancora possibile. Potremo visitare il centro scientifico-ecologico per la tutela ambientale “Caput insulae”. Il centro si occupa della salvaguardia del Grifone, una specie seriamente minacciata d’estinzione. Grazie all’impegno ed all’operato del centro, si è giunti all’istituzione ufficiale d’una riserva ornitologica che ha il compito di proteggere l’habitat naturale dei grifoni sull’isola di Cherso. Le riserve naturali protette dell’isola di Cherso sono due, entrambe sul versante orientale. Al termine della visita ci sposteremo a Cres, il capoluogo dell’isola. Sorta sull’omonima isola, per grandezza è la seconda città dell’arcipelago di Cherso e Lussino. Già abitata all’epoca dei Liburni, la Crepsa di allora era un importante centro che vantava un porto ben riparato, una natura incontaminata e la vicinanza con l’Istria. Fu Venezia, tuttavia, nel XIV secolo a lasciare i segni più profondi sul volto della città. La sua influenza è chiaramente visibile in tante chiese, palazzi, porte cittadine e torri: andare a spasso per le strette vie e le calli di questa cittadina dell’Adriatico settentrionale ha un fascino di antico. La terza escursione ci porterà sull’isola di Lussino per compiere una salita assolutamente impedibile con panorami ampi e sempre diversi. La meta di oggi infatti è l’Osorščica, una catena di rilievi che culmina nella cima Televrin a 588m. Lungo il percorso visiteremo la Grotta di San Gaudenzio, dove una leggenda narra che... Il sentiero dopo aver raggiunto il punto culminante scende lentamente lungo il versante nord-ovest della montagna fino a raggiungerne la base. Da qui rientreremo verso Cherso non prima di aver compiuto una doverosa sosta al villaggio di Osor. Città dalle origini antiche, quando il traffico marittimo lungo la costa s’intensificò, ebbe modo di svilupparsi in un importante centro marinaro grazie anche al suo porto ben riparato ed alle sue tante insenature. Osor fu anche sede episcopale, come testimoniano i tanti resti storici del suo glorioso passato. tramonto a Lubenice Il grifone Il grifone è un uccello rapace appartenente ai saprofagi, ossia a quel genere di animali che si nutrono di carogne. Sull’isola di Cherso il suo cibo preferito sono le carogne di pecora. Ha il becco ritorto, il che gli consente di strappare la carne. Le zampe, tuttavia, sono piatte e gli artigli non sono ricurvi, ragion per cui non può catturare le prede. Il grifone è uno dei maggiori volatili in natura: raggiunge un’altezza di 93-110 cm ed un peso di 7-12 kg, mentre la sua apertura d’ali va dai 235 ai 290 cm. I grifoni sono partner amorevoli: scelta la partner, le restano fedeli per tutta la vita. Vivono in colonie di 2, 3 o 5 coppie, arrivando anche a cento o più esemplari, e nidificano, si nutrono e riposano tutti insieme. Nel periodo dell’accoppiamento, i grifoni innamorati trascorrono gran parte del loro tempo in cielo, impegnati nei loro voli nuziali. Sull’isola di Cherso, il tempo dei voli nuziali inizia ad ottobre: li vedrete in cielo volare uno sull’altro o uno affianco all’altro, ala contro ala. Costruiscono i loro nidi sulle pareti rocciose a picco sul mare, servendosi di rametti, erba secca e lana. Quando le uova si schiudono ed i piccoli vengono alla luce, foderano le pareti interne del nido con le piume più soffici. La femmina depone di norma un solo uovo l’anno, per covare il quale s’alternano entrambi i genitori per due mesi. Dopo la cova, l’uovo si schiude ed il piccolo grifone resta nel nido quasi 4 mesi, durante i quali i due genitori si prendono amorevolmente cura di lui. Dopo 3 mesi iniziano le prime prove di volo, di norma limitate alla parete più vicina e ritorno. Terminato il “corso di volo” (che dura solitamente dai 2 ai 3 mesi), sotto l’occhio vigile dei genitori che gli hanno insegnato ad utilizzare le correnti d’aria ed a procacciarsi il cibo, i giovani grifoni sono pronti a conquistare gli spazi celesti. Nel suo primo anno di vita, di norma in agosto o in settembre, il giovane grifone parte per un’avventura che lo porterà a girovagare per il mondo per cinque anni. I grifoni che partono da Cherso migrano in Europa, in Asia ed in Africa. Uno è stato individuato addirittura a 4000 km di distanza, nel lontanissimo Ciad africano! Dopo cinque anni, diventati sessualmente maturi, ritornano a Cherso dove prolificano. Purtroppo, soltanto un piccolo numero di grifoni fa ritorno al proprio nido: il tasso di mortalità durante queste migrazioni è, infatti, molto alto. Soltanto 4 o 5 su 40-50 esemplari l’anno (tanti ne nascono ogni anno) fa ritorno a casa per metter su famiglia e continuare a vivere sull’isola di Cherso. Il centro “Caput insulae” nella sua sede di Beli dispone dei locali per il ricovero e la convalescenza dei grifoni intossicati, feriti o caduti in mare durante uno dei voli di prova. Qui ci si prende cura dei grifoni in difficoltà sino alla loro completa guarigione, quando vengono rimessi in libertà. informazioni utili Pernottamento: dormiremo a Valun, presso la Guest House Donatela con sistemazione in appartamenti da due, tre o quattro posti ognuno. Dotata di una terrazza, di un barbecue e di una terrazza solarium, la Guest House Donatela offre confortevoli spazi e ampie possibilità anche di uso cucina. Internet WiFi disponibile gratuitamente in tutta la struttura, lo staff parla anche italiano. Gli animali domestici non sono ammessi. Viaggio: gli spostamenti avvengono con mezzi propri con il sistema del car sharing. All’atto della prenotazione specificare se si intende utilizzare la propria auto. A titolo informativo, per percorrere i 500 km (di cui almeno 350 in autostrada) che separano Parma da Valun viaggiando in quattro persone su auto ad alimentazione diesel e ritorno, occorre calcolare un costo procapite di circa 50 €, comprensivo di carburante e pedaggi autostradali. Ai proprietari delle auto messe a disposizione per gli spostamenti verranno riconosciuti 20 € quale indennità d’uso del veicolo. Pasti: i pranzi sono normalmente previsti al sacco o in rifugio nell’escursione al Televrin. Per le cene verranno selezionati ristoranti tipici oppure in autogestione presso gli alloggi che ci ospitano. Poiché il costo varia in funzione di ciò che si mangia e si beve, il pagamento dei pasti avverrà a titolo individuale. La Guida: Guida Ambientale Escursionistica socio Aigae – iscritto al Registro Italiano delle Guide Ambientali Escursionistiche con il numero ER271 – professione svolta ai sensi della legge 4/2013. Quota individuale: La quota individuale è di 300 € (250 € per gli iscritti al Gruppo Trekking di Terre Emerse). La quota comprende servizio di accompagnamento da parte della Guida, organizzazione generale ed assistenza logistica in loco, assicurazione RC ed infortuni, pernottamento in appartamento. La quota non comprende: spese di viaggio da e per l’Italia e i pasti. Cassa comune: Prima del passaggio della frontiera con la Slovenia, verrà richiesto il versamento di 50 € a persona quale cassa comune da utilizzare per il pagamento di traghetti, eventuali taxi-boat, ingressi a musei e centri visita, piccole spese comuni. Tutte le spese saranno rendicontate e l’eventuale eccedenza ridistribuita tra i partecipanti a fine viaggio. Iscrizioni: dopo la conferma telefonica/mail per verificare la disponibilità di posti, inviare 100 euro a titolo di caparra entro e non oltre il 15/03/2016. Pagamento: tramite c/c bancario Bper Banca IBAN: IT35T0538765770000001854114, intestato a Piancastelli Roberto, specificando nella causale del bonifico Nome Cognome – Cherso 2016. Il saldo di 200 euro (150 euro per gli iscritti al Gruppo Trekking Terre Emerse) deve essere versato entro il 10-04-2016 con medesima causale di cui sopra. Gruppo: minimo sei persone, massimo quindici. La partenza del viaggio sarà confermata al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. In caso di mancato raggiungimento del numero minimo la caparra sarà interamente restituita. Cosa portare: scarponi da trekking collaudati e possibilmente alti alla caviglia, abbigliamento comodo per camminare, zaino per escursioni giornaliere, bastoncini telescopici e borraccia. Per eventuali dubbi sull’equipaggiamento potete chiedere direttamente alla Guida. Avvertenze: è obbligatorio portare con sé un documento valido per l’espatrio (passaporto o carta d’identità). Prima del 25 giugno 2008 la carta d’identità valeva 5 anni e con il timbro di estensione veniva prorogata di altri 5 anni (10 anni dalla data del rilascio). Questo timbro di rinnovo non è riconosciuto dalla Croazia (e da altri paesi) quindi, formalmente, la carta non è valida per l’espatrio. Si risolve tutto facendo una nuova carta. Chi ha già la nuova carta d’identità con scadenza di 10 anni rilasciata dopo il 25 giugno 2008 (sempre valida per l’espatrio) non deve fare nulla così come chi intende portarsi il passaporto. Controllate che i vostri documenti d’identità siano in regola per la partenza. “Dal 2005 condividiamo con Voi le piccole cose che fanno grande la Natura”