Davanti al monitor si rischia la salute? Disturbi da computer

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Davanti al monitor si rischia la salute? Disturbi da computer
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S
in alute
Davanti al monitor
si rischia la salute?
Mentre un numero sempre maggiore di persone trascorre tempi sempre più prolungati davanti al
monitor e alla tastiera, i medici si trovano a dover curare una crescente quantità di disturbi derivanti
dall’uso del computer. Si tratta soprattutto di patologie scheletriche, visive e da stress che possono essere
evitate se si adottano alcuni accorgimenti preventivi; d’altro canto, per quanto riguarda i luoghi di
lavoro, esistono precise disposizioni di legge per tutelare la salute degli addetti ai videoterminali.
DISTURBI DA COMPUTER
D
urante l’ultimo decennio
l’uso dei personal computer ha avuto in tutti
gli ambienti lavorativi e
domestici una diffusione enorme, giustificata dalle straordinarie facilitazioni che questo
strumento comporta nella maggior
parte delle attività: per imparare,
giocare, comunicare, e soprattutto
per lavorare, milioni di persone trascorrono ore e ore davanti a un monitor.
Probabilmente non si pensava,
all’inizio, che potessero derivarne
rischi per la salute, ma oggi come
oggi si conoscono bene sia i danni
connessi all’uso prolungato del
computer sia il modo in cui possono essere evitati.
I disturbi fisici più comuni per chi
lavora ai videoterminali sono quelli
a carico dell’apparato muscoloscheletrico.
Alcuni muscoli e articolazioni di
chi lavora lungamente al computer
sono costretti a mantenere posizioni fisse; viceversa, i muscoli e le articolazioni di mani e braccia devono continuamente muoversi. Ne
derivano tensioni che non consentono al sangue di affluire in modo
regolare alle strutture coinvolte: di
conseguenza, queste ultime non ricevono un’ossigenazione sufficiente e in esse si accumulano le scorie
metaboliche.
Il risultato è un danno dapprima
transitorio e poi stabile dei muscoli, dei tendini e dei nervi degli arti
superiori.
L’interessato avverte dolore alle articolazioni della mano e del braccio
durante i movimenti, e può anche
andare incontro a un disturbo specifico denominato “sindrome del
tunnel carpale”, che comporta perdita di forza, formicolio, torpore e
indolenzimento delle mani.
Questi disturbi si manifestano più
frequentemente nei soggetti in sovrappeso, negli ipertesi, nei diabetici, nei fumatori.
Anche la schiena e il collo risentono delle posture forzate e in un certo numero di casi si verifica un’artrosi cervicale che provoca cefalea,
dolori al collo, alle spalle e alle
braccia con senso di pesantezza e
fastidio.
Anche i muscoli oculari vengono
messi sotto sforzo dal lavoro al
computer.
Gli occhi devono infatti spostarsi
rapidamente da un punto all’altro
del monitor e variare continuamente la messa a fuoco dal monitor alla
tastiera, cioè da circa 35 a circa 80
cm. di distanza, il che rappresenta
un impegno notevole per l’accomodazione.
Compaiono quindi spesso affaticamento oculare, annebbiamento della visione o visione doppia, sec-
chezza oculare con sensazione di
bruciore o di sabbia negli occhi.
Chi è affetto da astigmatismo o da
difetti della visione binoculare va
più facilmente incontro a questi disturbi, anche se nelle altre attività
non accusa nessun problema visivo.
Tutto questo, però, non è inevitabile. Per prevenire i disturbi da computer sono state infatti elaborate
precise indicazioni ergonomiche:
non resta quindi che applicarle.
Innanzitutto bisogna adottare una
postura con un angolo di 100° o
più tra il busto e l’anca (inclinazione all’indietro) e di 90-100° al gomito, variare spesso la posizione
per qualche istante, fare brevi e frequenti pause, non protendere in
avanti la testa e il tronco e non tenere le spalle contratte quando si
usa la tastiera.
Gli avambracci devono essere tenuti ben appoggiati sul tavolo e non
sugli spigoli, con i polsi paralleli al
pavimento e non piegati verso l’alto
o verso l’esterno.
È anche da evitare l’abitudine di tenere a lungo il ricevitore del telefono tra la testa e la spalla mentre si
lavora al computer. Per calcolare la
giusta distanza degli occhi dal monitor è sufficiente moltiplicare il
numero dei pollici per 4: con un
monitor da 14 pollici, ad esempio,
la distanza sarà di 55 cm. circa.
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Inoltre, il centro dello schermo deve essere posto 20° più in basso
della linea dello sguardo.
L’illuminazione ha molta importanza: la luce ambientale deve essere 3-4 volte più bassa di quella dello schermo, che va posizionato perpendicolarmente alla sorgente luminosa; bisogna anche evitare il
più possibile i riflessi schermando
le finestre con tende. La grandezza
dei caratteri e il contrasto con lo
sfondo devono essere regolati in
modo da consentire il massimo
comfort visivo.
Un accorgimento utilissimo è quello di distogliere gli occhi dal monitor per un paio di secondi ogni 5-10
minuti, rivolgendo lo sguardo su
un oggetto lontano.
Merita infine di essere ricordato lo
studio condotto da ricercatori inglesi su un campione di 2000 persone che lavoravano a lungo al
computer: quelli che segnalavano
uno stato di insoddisfazione sul lavoro presentavano anche in una
percentuale maggiore degli altri i
disturbi fisici di cui abbiamo parlato.
Il che conferma quanto già si sapeva, e cioè che il benessere psicologico, anche in condizioni relativamente difficili, è la miglior garanzia
di mantenimento della salute.
Francesca Lauri
N O I
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QUESTO
Giuliano Cristofaro, calvizie androgenetica, 33 anni, Reggio Emilia,
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