Rischio in adolescenza: una proposta di prevenzione

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Rischio in adolescenza: una proposta di prevenzione
Il RISCHIO IN
ADOLESCENZA
UNA PROPOSTA DI
PREVENZIONE
Cosa
spinge
p g un ragazzo
g
a
rischiare mettendosi alla
guida
id dopo
d
aver bevuto?
b
t ?
In letteratura pochi studi e risultati complessi
(correlazione tra carattere,
tendenza alla depressione,
depressione
ricerca di sensazioni forti)
Ricchezza di significati del bere tra i giovani
• dinamiche
e bisogni
g fase-specifici
p
dei giovani
• rapporto con il rischio.
rischio
In adolescenza
rischi correlati
tra loro
Teoria del comportamento problematico di
Jessor e Jessor (1980): condotte diverse
(
(uso
di alcol
l l o di droghe, precocità
à sessuale,
l
comportamenti
p
impulsivi
p
o atti devianti))
tendono a presentarsi in un cluster
condotte rischiose cumulabili e
intercambiabili
quanto è opportuna una specifica e
esclusiva prevenzione sull
sull’alcool?
alcool?
I comportamenti a rischio:
una categoria ‘chewing
chewing gum’
gum (Béroud,1987)
Quella di ‘comportamenti
comportamenti a rischio
rischio’ si
presenta come una nozione fluida e non
facilmente definibile.
definibile
1) ambiguità del concetto di ‘rischio’
rischio
2) polisemia
li
i d
deii ‘‘comportamenti’
t
ti’
3) mutevolezza della 'adolescenza’.
CRITERI DI CLASSIFICAZIONE:
Marie Choquet (1991
1991,, 1997)
1997) propone
2 classi di condotte
condotte::
- condotte legate
g
all'agire
all'agire
g
(violenza, uso
di sostanze, sessualità a rischio ...)
...);
- condotte incentrate sul corpo (consumo
di medicamenti, disturbi alimentari, ...)
...).
MODELLI INTERPRETATIVI
1) COGNITIVO - COMPORTAMENTALE
Indici Individuali
- Protettivi :Il riconoscimento del pericolo
(awarness, risk-perception). La capacità di
controllo
t ll d
delle
ll proprie
i azioni
i i ( selflf
empowerment e self-efficacy ). La capacità
di impegno e di dare senso
senso. La Resilienza.
Resilienza
- Di rischio : L'autodistruttività (selfdestructive behav.
behav ).
) La ricerca di stimoli
(sensation-seeking). La reazione alla noia e
alla tristezza (boredom susceptibility). Il
sequestro emotivo .
„
2) Modello psicoanalitico
Adolescenza
Ad l
¿ Acting
A ti ¿ Rischi
Ri hi
-
-
-
si sviluppano a pieno sia le capacità di agire
che
h di mentalizzare
t li
l’ agire si contrappone spesso al
mentalizzare
l’agire
g
è una forma privilegiata
p
g
di
espressione dell’angoscia e dei conflitti
ADOLESCENZA e PSICODINAMICA
PSICODINAMICA
DELL’ACTING
1) Modificazioni psicosomatiche spostano l’equilibrio
tra corpo e linguaggio
linguaggio::
integrativa della parola
crisi
della
funzione
2) Sentimenti di solitudine e fuga dalla regressione
regressione::
tra ‘lutto’
lutto dell’infanzia
dell infanzia e paura del futuro
3) La necessità di sperimentare
sperimentare:: ‘Azioni di prova
prova’
Gli agiti rischiosi e l’attacco al corpo
Psi
Psicoanalisi
n lisi e corpo
p adolescente
d l s nt
„
Il corpo adolescente a causa delle brusche
trasformazioni cognitive e somatiche
„ è distanziato come estraneo , non Sé
Sé,
Altro
„ è distanziato
di t
i t come ‘oggetto’
‘
tt ’ d
deii genitori
it i
„ è rifiutato come corpo finito , mortale
I ‘nuovi adolescenti’
ÉIn assenza di conflittualità transgenerazionale
rappresentabile (famiglia ‘affettiva’ / famiglia
‘etica’)
etica )
usano il corpo come luogo di scontri concreti
(d
daii pi
piercing
cin agli
li incid
incidenti,
nti d
dalla
ll diss
dissocialità
ci lità alla
ll
violenza)
ÉIn assenza di una autentica presenza genitoriale
(famiglia ‘assente’)
cercano sollecitazioni somatiche che attenuino il
senso di assenza e di vuoto ( abuso di sostanze, di
situazioni brivido, …)
Comportamenti rischiosi e di abuso come
attacchi al ‘nuovo corpo adolescente’
NEGAZIONE del CORPO , in quanto limitato
„ Iperstimolazioni
I
ti l i i per rendere
d
il corpo più
iù potente
t t
„ Rischiare per ‘dimostrare’ l’invulnerabilità
„ Alterazione della percezione dei confini somatici
(
alcol e droghe) per confluire nel corpo socialefusionale rappresentato
pp
dal gruppo
g pp dei pari
p
:
essere ‘la mia generazione’ come soluzione alla
solitudine e alla crisi di identità
MANIPOLAZIONI ‘forti’ del CORPO ( piercing,
diete tatuaggio
diete,
tatuaggio, palestre …)) per appropriarsi
del corpo-bambino-dei-genitori,o del ‘corpo
estraneo’ (sono ‘mio’!) .
2) IL RISCHIO E’ A PIU’ LIVELLI
COLLEGATO CON L’ADOLESCENZA
Neuropsicologico
„ Biologico
Biologico-evolutivo
„ Antropologico
„ Psicologico
g
„
„
„
„
„
„
NEUROPSICOLOGICO: sfasatura tra attivazione
emozionale dell’ amigdala e del sistema limbico e
integrazione con la corteccia pre-frontale .
BIOLOGICO
IOLOGICO-EVOLUTIVO il rischio adolescenziale
si iscrive nella logica
g
della selezione naturale
naturale..
Il vantaggio evolutivo della comparsa di uno stato
adolescenziale in età immediatamente
preriproduttiva
i
d tti sta
t nell fatto
f tt che
h l’adolescenza
l’ d l
consente la verifica delle capacità di adattamento e di
integrazione
g
di un individuo prima
p
che si riproduca
p
.
ANTROPOLOGICO il confronto con il rischio
ritualizza il passaggio di fase dall’infanzia alla
maturità.
t ità
PSICOLOGICO l’assunzione del rischio segna
ll’accesso
accesso alla autonomia e alla responsabilità
responsabilità (la
seconda individuazione di Blos , la soggettivazione di
Cahn …) .
1) Affrontare il rischio in adolescenza è una
necessità fase specifica ; non è un piacere o
un divertimento
di
divertimento:
i
: è UN COMPITO
2) L’adolescente ha bisogno di mettere alla
prova le
l proprie
i potenzialità
i li à :
„ Per calibrare la propria audacia ( limiti )
„ Per colmare l’ignoranza esecutiva con una
pratica adeguata ( sperimentazione e
apprendimento
di
t ).
)
3) Il rischio fa parte dell’adolescenza proprio
per poter
t essere ridotto
id tt :
significa apprendere dalla esperienza in una
f
fase
iin cuii sono ancora operanti
ti adeguate
d
t
protezioni ambientali.
ambientali.
Adolescenza , rischio e culture
tradizionali
t di i
li
„
La disorganizzazione adolescenziale allo
stato ‘naturale’
naturale ha breve durata ed è
necessaria perché’ il giovane si abiliti
all’uso
all
uso di programmi comportamentali diversi
da quelli infantili
Nella civiltà industriale
il passaggio dall’ infanzia alla maturita’
„
„
„
E' molto protratto e comporta una maggiore
esposizione ai rischi.
rischi
La finalità
L
fi lità del
d l comportamento
t
t rischioso
i hi
non
sempre è adattiva ( ovvero apprendere
dall esperienza)
dall’esperienza)
ma è spesso compulsiva o autodistruttiva
Quale prevenzione é possibile
per promuovere neii giovani
i
i la
l
capacit à di distinguere un
rischio adattivo (da
sostenere!) da un rischio
autodistruttivo (da
contenere!)?
)
“Le
Le campagne informative,
informative
qquelle p
proprio
p
non le sopporto
pp
anzi, pi ù mi dicono che non devo fare
certe cose
e p
più le faccio ....”
I ragazzi sanno bene che l’alcol pu ò esporli a dei
rischi (Carbone, Bovet et al., 2001)
il rischio peggiore – anche peggiore di avere un
incidente – quello di non farcela a rimanere nel
gruppo dei coetanei, il rischio di essere esclusi.
L’alcol
L
l l come
m strumento
t m nt di
socializzazione
rimanda alla socialit à, al gruppo
dei pari e alla necessit à,
à
prioritaria in questa fase della
vita, di sentirsi parte di un
gruppo.
gruppo
Il gruppo dei pari: fattore che
incide
d in modo
d significativo
f
sulla
ll
percezione del rischio
(Smith e Rosental (1995): ll’approvazione
approvazione
dei pari e il bisogno di consenso
diminuiscono la capacit à di individuare
un pericolo
l’uso – o no – dell’alcol, come il
comportamento pi ù o meno spericolato
alla guida, fenomeni largamente
determinati dalla cultura del gruppo
da cui ll’adolescente
adolescente é dipendente
Nella nostra esperienza la scelta del
gruppo classe come interlocutore
gruppo-classe
privilegiato dell’intervento
preventivo (Cocciante, 2006) trova
ragione nella specificità del
funzionamento mentale adolescente,
che
h vede
d nell gruppo un riferimento
f
essenziale ed esclusivo per potersi
separare dai genitori e crescere.
Scopo della prevenzione primaria
Non
prefiggersi
p
gg
di trasformare comportamenti
p
rischiosi specifici
ma
andare al nucleo del problema
aiutare i ragazzi a riconoscersi soggetti delle
proprie azioni,
il rischio fondamentale che genera tutti gli
altri rischi
rischi:
vivere la propria vita (viaggiare, guidare,
r , fumar
fumare,, amar
amare ) n
nella
a p
pericolosa
r co osa
bere,
convinzione di non essere lui il responsabile
della sua vita stessa.
Dall’informazione alla prevenzione attiva:
gli adolescenti non devono essere semplici
destinatari,
destinatari ma diventare soggetti
s
etti attivi del
processo in un contesto relazionale adeguato
che sappia autenticamente proteggere i
giovani
l’adulto competente
p
pu
p ò svolgere
g
un ruolo
centrale nella prevenzione solo se sa
collocarsi in una p
posizione marginale
g
che
sostenga per ò il processo di integrazione tra
emozione e pensiero.
Il modello di prevenzione attiva prevede
due binari di intervento
intervento:
- 1 prevenzione
prevenz one pr
primaria
mar a, incontrando
ncontrando i
ragazzi nei gruppigruppi-classe attraverso i
focus group
- 2 p
prevenzione
z
secondaria,, incontrando i
ragazzi che accedono al pronto soccorso
((uno SportelloSportello
p
-Giovani
Giovani,, modello
m
di
ricercaricerca
-intervento, intende conoscere
quanti giovani
q
g
accedano al P.S. per
p trauma
m
stradale e quali caratteristiche
psicologiche
p
g
abbiano e si propone
p p
di offrire
ff
uno spazio di ascolto e riflessione per
ciascuno di essi)
In ambedue i casi g
gli interventi che prendono
p
il
via da incontri diretti,
diretti, personali che
valorizzano l’unicit à del soggetto e della sua
storia
i
-
-
finalizzati a promuovere nel caso dei focus
group,, la possibilit à di riflettere su come i
group
ragazzii stessi
t
i sii rappresentano
t
il rischio
i hi o
l’alcol e il rapporto con essi
essi;;
nel caso dei colloqui al pronto soccorso si
t tt di incontri
tratta
i
t i con i ragazzii finalizzati
fi li
ti ad
d
attribuire senso all’incidente e a promuovere
il riconoscimento dell
dell’eventuale
eventuale ruolo attivo
che il ragazzo ha giocato.
giocato.
Ambedue le metodologie di prevenzione
attiva sono finalizzate a rimettere i
ragazzi
g
in contatto con se stessi,
stessi,
l’unico
l unico modo per aiutare i giovani a
proteggersi é far sentire loro di
essere protagonisti della propria vita.
vita
l’abuso d’alcool viene associato dai ragazzi dei
focus all
all’amico
amico che tradisce
„
„
l’amico
l’
i
f
fortemente
id
idealizzato
li
e rappresenta
l’ancora in un mare di sfiducia se ti tradisce
lui ...- dicono i ragazzi - te devi solo che
anda’ a ubriacà .
Il tradimento dell’amico non si pu ò tollerare
perché riconsegna i ragazzi a s stessi,
stessi cio é
dentro un luogo minaccioso in cui non hanno
ancora imparato ad abitare e da cui
desiderano solo scappare. ( bevi, bevi, fino ad
arrivare ad essere un altro ).
)
L’obiettivo dei nostri incontri
i
invece
proprio
i il contrario,
t
i
non farli scappare da se
stessi,, ma
m promuovere
p m
la
curiosit à e l’interesse per
se stessi attraverso un
ascolto competente.
competente
“ Il problema non é l’alcol .... ma la fiducia,
... non ti p
puoi ffidare di nessuno,, né della
ragazza che ti fa le corna, né dell’amico che
g , ... non bevo perché
p
i miei hanno
ti ffrega,
divorziato e ce so stato male ma perché chi
pensavo amico non lo era veramente ... ma
p
poi penso chi ti veramente amico? ora che
sto a parla
parla’ con voi m
m’accorgo
accorgo che certe
volte io stesso non me so amico e allora bevo
bevo per essere un'altra
un altra persona, ... non
l’avrei detto ... ma me state a fa’ pensa’ ....”
uno dei ragazzi dei focusfocus-group
“Ma questo che ospedale è? No, perché li ho girati
tutti, faccio spesso incidenti, sono sempre stato
vivace……a 14 anni mi hanno definito un
borderline……mi facevo qualche canna, in realtà
fumo ancora……è un modo per liberarsi la testa,
non mi piace soffrire……sono uno senza
pelle……poi devo pensare a tante cose e non ci
riesco, non so ancora cosa voglio fare nella vita,
non ho soldi, non ho un lavoro e non so cosa
voglio……per me lo psicologo dovrebbe essere
molto più qualificato del medico perché il medico
per curare il paziente c’ha le cartelle cliniche, lo
psicologo c’ha le cartelle di vita……comunque mi
ha fatto pensare questo colloquio, mi sono sentito a
mio agio, mi sono sentito capito……”
un ragazzo del Pronto Soccorso