Antiche sculture lignee

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Antiche sculture lignee
ANTICHE SCULTURE LIGNEE
dalla collezione “Andreina e Luigi Ciceri”
donate ai Civici Musei di Udine nel 1985
1. Ignoto scultore di area tolmezzina, prima metà sec. XVI
Madonna con Bambino
legno intagliato e dipinto
La Madonna a mezzo busto tiene nella mano sinistra il libro delle Sacre Scritture,
con la destra sostiene il Bambino ritto, ma mutilo delle braccia e forse
originariamente in atto benedicente. E’ la Mater sapientae , Speranza per l’umanità,
per il volume che rimanda per tradizione al Libro della Sapienza. Delicato il virgineo
volto i cui dolci tratti riportano alla scuola tolmezzina, con i capelli sciolti sulle
spalle, tronco superiormente. La statua originariamente doveva essere inserita
nello schema compositivo di un’architettura più articolata, nel secondo ordine di un’ancona di
altare.
2. Jernej Vrtav (Bartolomeo Ortari, Caporetto), attr.a sec. XVII- XVIII
Santo Vescovo
legno intagliato, dipinto e dorato
Il restauro ha restituito la statua all’elegante cromìa con la bella doratura
del manto ornato internamente da raffinati motivi. La figura è mutila alle
braccia, senza ulteriori attributi ma l’aggraziata e slanciata postura, il
morbido panneggio, l’attenzione nel trattare il capo, le chiome e la barba
canute danno autorevolezza all’opera.
3. Ignoto scultore dell’Italia centro-settentrionale, sec. XV
San Giacomo ?
legno intagliato e dipinto
La postura è ritta, rigidamente frontale, forse il Santo si ergeva in una nicchia o
un’ancona. La mano destra portata innanzi poteva impugnare il bordone, la
sinistra è invece tranciata, ma ricorda il gesto di trattenere un lembo dell’ampio e
morbido panneggio. Le fattezze giovanili e il portamento pur mancando alcuni
attributi tipici, fra cui il pecten maximus o conchiglia del pellegrino, propendono
per l’attribuzione al Santo pellegrino, Giacomo il maggiore.
4. Ignoto scultore di area alpina, metà sec. XVII
Cristo seduto – Christus in Rast
legno scolpito, intagliato e dipinto
In un profondo senso di stanchezza, Cristo con la corona di spine e il solo
perizoma è seduto su un tronco e appoggia il capo al palmo del braccio destro
piegato a gomito. La composizione e l’atteggiamento si ispirano al tema della
malinconia, del dolore/fatica e del riposo, secondo un’iconografia diffusa
nell’area tedesca a partire dal periodo tardomedievale che ha suggerito diverse
interpretazioni dottrinali e culturali. E’ l’immagine del Cristo dolente che nella
sofferenza si fa partecipe della condizione umana nella sua quotidianità. La
collezione Ciceri offre un’altra statuetta ispirata al medesimo tema, esposta
nelle sale dedicate al Sacro.
5. Ignoto scultore di area alpina nordorientale, sec. metà del XIV secolo
Pietà, Vesperbild
legno scolpito intagliato e dipinto
Ieratica, l’anziana Madre trattiene sulle ginocchia il corpo adagiato del figlio
morto nelle fattezze di adulto, ma nelle dimensioni di un bambino (Kindhaft
Klein). E’ una variante del tema del Vesperbild (immagine vespertina per la
preghiera dei fedeli), che si diffonde a largo raggio a partire dal XIV secolo
dall’Europa danubiana all’Italia settentrionale e centrale nelle arti figurative,
pittura e scultura in particolare. La composizione è austera ma senza la tensione
drammatica consueta. L’impegnativo restauro ha recuperato la cromìa
dell’Icona dopo numerosi sovrapposizioni pittoriche lungo i secoli.
6. Ignoto scultore di area friulana, sec. XVII-XVIII
Christus Passus o Ecce Homo
legno scolpito, intagliato e dipinto
La mezza figura del Cristo dolente, scolpita a tutto tondo, si erge con il capo
leggermente reclinato a destra, i segni del costato (come un Cristo crocefisso) e le
braccia distese e incrociate sul perizoma, strette da una fune. Il pathos dell’icona e
i confronti rammentano che forse si ergeva su un’asta come insegna processionale
nei riti del Venerdi Santo. L’Imago pietatis dai nobili tratti, richiama la postura
della salma ricomposta, didascalicamente evocativa per la devozione dei fedeli.
7. Scultore di area alpina, metà sec. XVI
Sant’Anna, Maria e il Bambino(Anna Selbdritt)
legno scolpito, intagliato e dipinto
La Madonna trattiene eretto fra le mani il Bambino che sembra sfuggirle in un
gesto giocoso di protesa verso il collo di sant’Anna. Il soggetto si rifà
all’iconografia trinitaria o “metterza”, ove il gruppo è composto da una
sant’Anna matura, un’affettuosa e giovane Maria e il Bambino. La disposizione
con le figure affiancate e sedute separate dal piccolo Gesù, è frequente in
Carinzia, ove costituisce il corpus di Fluegelaltar (altare ligneo con sportelli).