agopuntura e qigong: una parentela ma nessuna - Tui

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agopuntura e qigong: una parentela ma nessuna - Tui
AGOPUNTURA E QIGONG:
UNA PARENTELA MA NESSUNA DIPENDENZA
Traduzione di Yves KIEFFER e Agnese NEGRINI
E' possibile materializzare questi "punti tana" di "energia animale" poi sublimare questa energia? E' la
trasformazione "JING-SHEN" o "Spirito-Essenza" dell'Alchimia Interna.
Colloquio realizzato con Georges CHARLES da Pierre COUTURIER per tao-yin.com
"Coloro che sono qualificati a parlare a nome di una
dottrina tradizionale non devono discuterne con i
profani né far della polemica, devono esporre la
dottrina come è, per coloro i quali possono capirla, e
al tempo stesso, denunciare l'errore ovunque si
trovi, per farlo apparire come tale proiettando su di
essa la luce della vera conoscenza, il loro ruolo non
è quello di avviare una lotta e di comprometterne la
dottrina, ma di portare il giudizio che hanno il
diritto di portare ... "
- René Guénon - La crisi del mondo moderno.
Pierre Couturier: C'è un rapporto diretto tra agopuntura e DAOYIN QIGONG?
George Charles: C'è un rapporto di parentela, ma non un rapporto di dipendenza.
PC: Che cosa vuoi dire?
GC: Da due millenni, o forse più, i due sistemi coesistono in quella che è chiamata MTC (Medicina
Tradizionale Cinese), così come coesistono con la dietetica o dietoterapia, il FENG SHUI (Geobiologia
cinese), il massaggio e auto-massaggio e la balneoterapia. Tutte queste pratiche hanno una base comune,
come si dice ultimamente uno zoccolo, che è il pensiero classico cinese, ma questa influenza, anche la
pittura, la calligrafia, la cucina, la poesia, la musica, le arti del guerriero che continuiamo a chiamare
marziali, la letteratura, l'architettura, la politica e tutto ciò che si materializza in un' applicazione pratica.
PC: Perché ti sembra che si voglia una nozione di dipendenza?
GC: Credo che sia l’opera di monomaniaci che non vogliono vedere che una testa, obbedire a un solo capo
e, soprattutto, come diceva Confucio, trarne guadagno.
PC: E stabilire un "piccolo negozio", come avrebbe detto WANG YANG MING.
GC: Proprio così!
PC: C'è una differenza tra agopuntura e DAOYIN QIGONG?
GC: Sì, come c'è una differenza tra un ago e un movimento.
PC: Perché?
GC: Bisognerebbe, cito ancora Confucio, sapere cosa s’intende per agopuntura e DAOYIN QIGONG.
Rendere a queste parole un valore autentico.
PC: Vale a dire?
GC: L'agopuntura è al tempo stesso pratica di salute, quindi metodo preventivo, e terapia quindi arte di
cura. Il DAOYIN QIGONG è al tempo stesso pratica di salute e arte di risveglio.
PC: DAOYIN QIGONG e Agopuntura sono dunque pratiche di salute?
GC: In origine sì, perché è meglio prevenire che curare. Si tratta di ciò che si chiama letteralmente "Arte del
mantenimento vitale" (YANG SHENG FA). Ovvero di ciò che favorisce la vita attraverso la salute.
PC: Ma queste due pratiche comportano evidentemente un'importante componente terapeutica.
GC: Ovviamente perché l'agopuntura è usata per curare e per permettere la guarigione dalla malattia che
risulta generalmente da un disordine energetico che poco a poco si ripercuote a livello degli organi e della
loro funzione, ma anche a livello comportamentale. Ci sono anche QIGONG terapeutici, o medici, che
hanno lo stesso obiettivo, ma con altri mezzi come la postura, il movimento, la respirazione, la sensazione,
l'intenzione, dunque l'influenza sul movimento interno dell’energia del paziente.
PC: Su questo piano l'agopuntura e la terapia QIGONG utilizzano le stesse regole, gli stessi principi?
GC: Sì, certo, poiché questi metodi terapeutici utilizzano queste stesse regole e principi.
PC: Ma è diversamente per il QIGONG non terapeutico?
GC: Sì, perché questo o meglio questi, metodi sono numerosi, si basano su un altro sistema di
funzionamento.
PC: Che cosa vuoi dire?
GC: La terapia si differenzia dal mantenimento della salute e del benessere, cosi come dalle pratiche di
risveglio e di realizzazione. La terapia agisce necessariamente dall'esterno verso l'interno. Si tratta di un
terapista che, attraverso un ago, una moxa, una manipolazione, un massaggio, un trattamento medico o
farmaceutico (ricetta), influisce sul movimento dell'energia del paziente. La pratica di salute, benessere o
risveglio, come ad esempio il DAOYIN QIGONG o i QIGONG non terapeutici, dunque non medicali, agiscono
dall'interno all'esterno. Il paziente stesso, attraverso la postura, il movimento, la respirazione, l’automassaggio, la visualizzazione, che agiscono sulla sua energia, sulla sua mente e che permettono il
riequilibrio di questi ultimi, opera quindi dall'interno, un'azione sui suoi organi, le sue funzioni, il suo
comportamento.
PC: Come riassumere questo?
GC: La terapia agisce dall'esterno verso l'interno, la pratica della salute dall'interno verso l'esterno.
PC: E implica qualcosa?
GC: Sì, la terapia è sempre dominatrice, perché c’è sempre un intervento esterno
(puntura, manipolazione, ingestione di medicinali), mentre la pratica della salute è generatrice in quanto,
normalmente, non c'è alcun intervento esterno. L'imperatore WANGDI ha riassunto questo in maniera
molto esplicita "Il terapeuta è in piedi ed è il mandato (forza) celeste. Il paziente è disteso e rappresenta la
ricettività terrestre. Il primo ordina, il secondo si conforma."
Ma ora, spesso, è solo una questione di ago e di punto. È una visione minimalista.
PC: Questo ha un'influenza o ripercussione, nella pratica del DAOYIN QIGONG, o nella pratica dei QIGONG
non terapeutici, pertanto, non medicali?
GC: Ovviamente, se si tratta di forme classiche e non di metodi di QIGONG ricreati a partire da principi
medici di agopuntura. Ma i primi sono generalmente più confidenziali e i secondi sembrano più accessibili,
o almeno ottengono più facilmente appoggio degli agopuntori, e per buoni motivi.
PC: Quindi c'è una differenza significativa tra queste due tendenze?
GC: Sì, i QIGONG non terapeutici, dunque non medicali, sono trasmessi al di fuori dell'ambito medico o
almeno al di fuori del terreno legato all’agopuntura, e spesso obbediscono a regole diverse da quelle
strettamente conosciute in medicina o in agopuntura.
Di qui la difficoltà di comprensione e a volte di trasmissione.
PC: Come queste differenze si manifestano?
GC: Non sarebbe che per la presenza di "punti di agopuntura" diversi.
Non si tratta di "punti di agopuntura" perché non sono necessariamente conosciuti o utilizzati dagli
agopuntori. Potremmo chiamarli i "punti di energia", benché il termine "punto" sia perfettamente
improprio. Il termine cinese XUE designa una cavità, come una grotta, una caverna, una tana, che, peraltro,
contiene "qualcosa", simboleggiata come una forza animale, quasi come un animale. La concezione Taoista
del DAOYIN QIGONG classico insiste sul fatto che vi sono cavità di energia (o tane dell'energia) da dove la
"forza animale" e quindi l'energia, esce; tane dove questa forza penetra, tane dove questa forza è
controllata (sorvegliata) e delle tane in cui questa forza può concentrarsi.
PC: Questa è una metafora animale o naturale?
GC: Sì, ed è questo che infastidisce alcuni, perché sono immagini semplici ed efficaci. L'energia è
considerata una forza animale, quasi un animale, che attraversa il suo territorio, ora si direbbe il suo
biotopo, dispone per questo di varie tane dove possa entrare, uscire, sorvegliare o mettersi in letargo,
dunque concentrarsi (letteralmente "con il suo centro”). Il passaggio da una tana a un'altra costituisce ciò
che noi chiamiamo, in natura, una colata quindi la traccia lasciata dal movimento, la forza, dell'animale. Più
il cammino è percorso e più è marcato. Questa è un'altra visione di "punti e meridiani” dove i punti sono
una sorta di “vuoto” e i meridiani sono una convenzione affatto arbitraria che si ritrova solo su alcune carte
geografiche ma non sul campo.
PC: Ovviamente è tutta un'altra immagine e si è al di là di una semplice teoria!
GC: O piuttosto al di qua della teoria perché nella visione cinese classica la pratica precede la teoria ed è
meglio agire, dunque fare, che sapere.
PC: Questo non farà piacere ai sapienti!
GC: Questo è il paradosso di WANG YANG MING "Agire è facile" e "Nel dubbio agisci!"
Dovrebbe essere che la teoria a incitare all'azione piuttosto che sostituirla.
PC: Fare e sapere sono intimamente legati?
GC: E 'ancora WANG YANG MING che spiega che non ci può essere studio (XUE) senza azione (WEI) e che lo
studio è azione. Pratica e teoria sono le fondamenta della comprensione.
Fare, sapere, saper fare, fare sapere, saper far fare ... sono inseparabili.
PC: Ci stiamo allontanando dal nostro soggetto!
GC: Ma bisognava precisarlo. René Guénon, citato da Jacques Lavier in Tradizione e Medicina (1976),
"Coloro che sono qualificati per parlare a nome di una dottrina tradizionale non devono discuterne con i
profani ne farci della polemica, devono esporre la dottrina come è, per chi la può capire, e al tempo stesso,
denunciando l’errore ovunque si trovi, farla apparire come tale proiettando su di essa la luce della vera
conoscenza; il loro ruolo non è quello di avviare una lotta e compromettere la dottrina attraverso tale lotta,
ma di portare il giudizio che hanno il diritto di portare ... "
PC: E 'un po' duro!
GC: E' René Guénon che l'afferma e forse non ha totalmente torto. Attualmente siamo convinti che la
scrittura, come un contratto davanti a un notaio, è l'unico mezzo di trasmissione, allorché per secoli, se
non millenni, questa trasmissione è stata orale e gestuale. Quando non c'è niente di scritto, si deve quindi
creare qualcosa di scritto o cercar una teoria scritta che più si avvicini alla pratica. Quando non c'è teoria
scritta concernente il QIGONG non terapeutico, ci si riferisce quindi all'agopuntura aspettandosi di trovare
una soluzione. In effetti si crea un ulteriore problema, perché l'agopuntura non risponde a tutto. E' come
chiedere a un nutrizionista di scrivere un libro di cucina o condurre un ristorante!
PC: Non è possibile?
GC: Se fosse possibile si saprebbe e si farebbe! Possiamo alleggerire delle ricette ma un brasato senza vino,
senza carne, senza salsa, senza sale e un pizzico di zucchero non è un brasato è una sbobba come direbbe
Boccuse.
PC: E a proposito delle differenze tra i punti?
GC: Un solo esempio specifico e particolare. Nel "Dizionario pratico di
agopuntura e digitopressione" collezione "Star meglio" (Retz tascabile) di
Pierre Crépon, con una prefazione del Dr. John Borsarello, a pagina 23, il
punto BAI HUI (19 DM) si trova sul punto più alto del cranio. A pagina 50
questo stesso punto BAI HUI (19 DM) ha trovato posto ben lontano dalla
cima, sulla parte posteriore del cranio. Vi è una differenza di quasi 8 cm tra
la posizione di questi due punti, e questo nello stesso libro! Il "punto"
Baihui passeggia leggero fra le pagine! C'è semplicemente confusione tra il
punto taoista BAIHUI e il punto di agopuntura. E 'solo una questione di
postura cranica.
PC: Si tratta ovviamente di un errore!
GC: Probabilmente, ma è significativo perché nel primo caso è il
BAIHUI taoista, mentre nel secondo è il BAIHUI medicale! E' solo una
diversa disposizione della posizione del cranio rispetto all'asse
celeste! Ed è lo stesso per MING MEN, che si aggira sul dorso a
seconda delle pubblicazioni. E se sappiamo che MING MEN è anche
il nome specifico del rene destro si capisce che bisogna essere
piuttosto cauti applicando la teoria alla pratica!
PC: Per questi "covi di energia" o "punti" taoisti specifici come si effettua la trasmissione?
GC: E' sempre gestuale e orale siccome la localizzazione specifica di queste "tane", diciamo “punti”, si
effettua durante le lezioni e possiede delle applicazioni specifiche che non hanno nulla a che fare con
l'agopuntura o le tavole di tale o talaltra facoltà di medicina cinese o no.
PC: Come definirli?
GC: Si tratta dei "DAOYIN SAN HSUEH " o "DAOYIN SAN XUE" quindi "Tre tane DAOYIN" o i "Tre Punti Sacri
(o Segreti) del mantenimento della Via". Ma, ancora, come i "tre moschettieri", sono in numero di quattro.
Ingresso, uscita, controllo e concentrazione di questa forza animale o vitale o quello che è chiamato in
MTC, l'energia.
PC: Si possono descrivere le loro posizioni?
GC: Beh, per fortuna sì, altrimenti non esisterebbero. XUE si riferisce ad una cavità, una tana, sono dunque
situati in una cavità. Poiché sono "sacri" o "segreti", si possono nascondere, dissimularli alla vista dei
profani, ma anche metterli in evidenza, attraverso una postura o con una serie di movimenti specifici
facenti parte del DAOYIN del LING BAO MING. Sarebbe troppo lungo descrivere, per fortuna c'è l'immagine
o la foto. Eccoli!
PC: Perché non sono meglio conosciuti?
GC: Il nome indica la ragione: sono segreti dunque sacri e sono normalmente legati alla pratica del DAOYIN.
Quindi sconosciuti ai non praticanti del DAOYIN! E "punti" non terapeutici che non sono nei libri, non
interessano a molta gente.
La mano: si distinguono i "punti tana", o cavità ed è sufficiente materializzarli.
La tana o "punto di entrata” della "forza animale" o di penetrazione dell'energia (impressione dell'energia).
E 'possibile dissimularlo, nasconderlo, renderlo segreto (mutismo).
La tana o "punto di uscita” della "forza animale" o di espressione dell'energia.
E' ugualmente possibile occultarlo dunque di nasconderlo.
La tana o "punto di controllo” della "forza animale" o di mantenimento dell'energia.
Il "punto-tana" di controllo nascosto o celato.
La tana o "punto" di concentrazione della "forza animale" o tesaurizzazione dell'energia.
I “punti tana” sono collegati da "colate " o " Tracce dell'energia animale " e formano una figura simbolica.
Qui si vede la figura più antica che designa Yin / Yang ovverosia versante soleggiato / versante in ombra
che si ritrovano su ossa oracolari e bronzi della dinastia XIA (HSIA - 2207- 1766 AC.)
La figura del TAIJI, dunque dello Yin / Yang circolare con il punto bianco nella parte nera e il punto nero
nella parte bianca, risale alla dinastia SONG (anno mille). In alto a sinistra lo "Yang -Sole" (dispari), a destra
in basso lo “Yin - ombra”(pari).
Lo Yin rappresenta anche le gallerie scavate nella montagna (SHAN) per estrarne il cinabro (DAN o TAN).
Questo è anche mettere in relazione con i Trigrammi LI (Fuoco) e KAN (Acqua). KAN LI in cinese, si legge KA
MI in giapponese. La figura è anche Triangolo (essere umano) nel quadrato (mano e Terra), il cerchio
rappresenta il Cielo, quindi la circolazione armoniosa dell' energia.
PC: Ci sono pratiche specifiche associate a tali "punti tana"?
GC: Sì, innanzitutto è possibile massaggiarli in tonificazione, in dispersione, in regolarizzazione
(distribuzione) ed è possibile mobilizzare l'energia su questi punti attraverso posture di manipolazione o
posture specifiche.
Apertura del "punto tana" di entrata dell'energia - Estensione - Trigramma LI
Apertura del "punto tana" di uscita dell'energia - Flessione - Trigramma KAN
Apertura del "punto tana" di controllo energetico - Esagramma TAI (11).
Magnificenza, grandiosità, pace tra Terra e Cielo
PC: Alcuni dicono che vi è una via nascosta (HIMITSUDO) tra questi "punti tana", e alcune pratiche o
movimenti dell' AIKIDO?
GC: E 'più che probabile e anche più che certo, ma è, appunto, una via nascosta (HIMITSUDO). Esse
corrispondono alle forme fondamentali dell'AIKI tra "Cielo e Terra" (TIAN DI o TEN CHI) e a tre manovre, la
flessione (punto tana d'uscita ), estensione (punto tana d'entrata) e rotazione (punto tana di controllo).
PC: Corrisponde a forme simboliche?
GC: Sì, innanzitutto ai trigrammi LI e KAN che rappresentano l'Acqua e il Fuoco. Acqua e Fuoco in
giapponese si dice KA MI. I KAMI sono stati gli "spiriti-forze" della natura. Non si è mai trattato di "divinità"!
I giapponesi non sono completamente imbecilli e sanno bene che un albero, anche se bello, non è una
divinità. Dio è nell'albero ma un albero non è Dio!
SHINTO, SHEN DAO in cinese, è semplicemente la "Via degli Spiriti" e, in qualche misura, la "Voce dello
Spirito" che può concretizzarsi in suoni direttamente messi in relazione con queste forze della natura o
queste "forze animali". L’energia dal Cielo scende e si concentra: è lo SHEN QI. L'energia della Terra si alza
e si disperde: è il JING QI.
JING-SHEN (Essenza-Spirito) è la comprensione, la conoscenza intuitiva, ciò che WANG YANG MING chiama
anche LIANGZHI.
PC: Perché non se ne parla di più nell’AIKIDO?
GC: Non è colpa mia!
PC: E di chi è la colpa?
GC: La colpa è dell'ego.
PC: Che ego?
GC: L'ego dell'AIKIDO odierno che nega ogni rapporto tra il Maestro MORIHEI UESHIBA e la Cina classica.
PC: Esageri !
GC: Come diceva Paul Valéry: "Non vedo l'interesse che c'è nel rimanere ignoranti".
Alla domanda su cosa fosse, in realtà, il JUDO, JIGORO CANO rispose: "Il JUDO è una metafora scientifica".
Se aveste chiesto a MORIHEI UESHIBA , cosa fosse in realtà l'AIKIDO avrebbe benissimo potuto rispondere
"AIKIDO è una metafora spirituale".
PC: Comprenda chi può!
GC: E' esattamente questo, comprenda chi può! Ma non si potrà dire che non si sapeva.
PC: E' ancora un problema tra conoscenza e potere.
GC: Probabilmente anche con l'avere.