Ortona (CHIETI - ITALIA)

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Ortona (CHIETI - ITALIA)
ROCK-SOIL TECHNOLOGY AND EQUIPMENTS
ORTONA (CHIETI -ITALIA)
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www.pacchiosi.com
ORTONA
(CHIETI -ITALIA)
PROGETTO:
Realizzazione delle opere propedeutiche alla costruzione della Nuova Galleria
“Castello” tra il km 370+930 ed il km 371+520 della linea Ancona – Bari, consistenti nella costruzione di un minitunnel e nel riempimento della Galleria Sangritana abbandonata.
PERIODO DI ESECUZIONE:
aprile 1998 – febbraio 2000
COMMITTENTE:
Ferrovie dello Stato – Italferr
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Fig. 1. Immagine tridimensionale e schematica dell’intervento comprendente la costruzione del pozzo di spinta.
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La zona interessata dai lavori è un promontorio su cui sorge la cittadina di Ortona, in
provincia di Chieti. All’interno di questo promontorio sono presenti 2 gallerie ferroviarie, una in uso ed una abbandonata (quest’ultima denominata “Sangritana”). Sempre
all’interno del promontorio è in progetto la costruzione di una nuova galleria ferroviaria
(galleria “Castello”).
In questo scenario si inseriscono le opere commissionate alla ditta Pacchiosi Drill S.p.a..
Tutte, pur essendo di varie tipologie, sono finalizzate a stabilizzare la zona, che presenta
una rilevante quantità d’acqua e conseguentemente tendenza al dissesto.
Per drenare l’acqua viene realizzato un minitunnel, mentre un “cavalletto” di micropali
svolge il compito di “cucire” il pendio in cui sarà posto uno degli imbocchi della galleria
“Castello”.
La presenza della galleria in esercizio (Fig. 1) pone alcuni vincoli, quali non interrompere il traffico ferroviario e, soprattutto, l’esclusione totale di movimenti nella massicciata.
zione della chiusura degli estremi è stata effettuata da due stazioni di pompaggio, una
direttamente sopra la galleria ed una obliqua rispetto l’asse della galleria a causa della
presenza del Castello Aragonese, il cui accesso non era consentito ai mezzi.
Descrizione dell’intervento.
• L’intervento è consistito nella realizzazione delle seguenti opere:
• Costruzione del pozzo di partenza per la stazione di spinta e realizzazione delle
opere di captazione e drenaggi in corrispondenza del pozzo di spinta stesso;
• Costruzione di un minitunnel, con diametro di 2m circa e lunghezza di circa 275m,
con funzione drenante, realizzato con la tecnica dello “spingitubo”;
• Consolidamento e riempimento della galleria “Sangritana” abbandonata;
• Costruzione del “cavalletto” di micropali a protezione della galleria FS di futura costruzione.
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Scopo del lavoro, difficoltà e soluzioni adottate.
Fig. 3. Disposizione del pozzo di scavo rispetto i binari della linea Ancona - Bari..
Costruzione del pozzo di spinta.
Fig. 2. Infilaggio dei pali di sostegno al tetto del minitunnel..
Per aderire a queste, e dal momento che il tracciato del minitunnel passa sotto i binari,
è stato realizzato un ombrello di pali di acciaio a sostegno della volta della nuova opera
(Fig. 2) ed il costante controllo dell’allineamento del suo asse a quanto prescritto nel
progetto.
La galleria “Sangritana”, infine, costituisce una discontinuità rilevante che si interseca con
il tracciato della galleria “Castello”. Per evitare possibili problemi durante la costruzione il
Committente ha richiesto la chiusura ed il riempimento della galleria in disuso. L’opera-
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La costruzione del pozzo di spinta (Fig. 3), che sarà sede della stazione di spinta a servizio del minitunnel, è preceduta dalla realizzazione di opere accessorie al fine di garantirne l’impermeabilità, quali:
• diaframma perimetrale costituito da colonne Jet Grouting secanti, armate con tubi
d’acciaio (Fig. 4);
• “tappo di fondo” realizzato con la tecnica del Jet Grouting;
Le opere in cemento armato consistono in:
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Fig. 4. Vista dell’armatura delle
colonne componenti il diaframma
perimetrale del pozzo e della trave
perimetrale..
Fig. 6. Immagine del tappo di fondo
e dei binari su cui si muoverà il treno di elementi costituenti il tunnel..
Fig. 7. Armatura del muro di ripartizione dei carichi di spinta..
Fig. 5. Vista delle colonne Jet Grouting secanti e della trave di coronamento..
• trave di coronamento perimetrale (Fig. 5);
Fig. 8. Stazione laser (indicata dalla
freccia).
• soletta di base dello spessore di 500mm (Fig. 6);
• muro di ripartizione dei carichi esercitati dalla stazione di spinta durante l’infissione
degli elementi (Fig. 7).
Lo scavo del pozzo è stato spinto fino alla profondità di circa –7m dal p.c..
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Costruzione del minitunnel drenante.
La realizzazione del minitunnel è avvenuta con la tecnica dello “spingitubo”, partendo
dal pozzo di spinta con l’utilizzo di una fresa scudata spinta in avanti tramite martinetti
idraulici (Fig. 10). PI PE JA C KI N G
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Fig. 11. Elementi del minitunnel..
Fig. 9. Sistemazione del pozzo dopo l’ultimazione..
Sempre nel pozzo è stata istallata la stazione laser (Fig. 8) necessaria per l’allineamento
dell’asse del tunnel.
Una volta che il minitunnel è entrato
in opera, il pozzo di spinta è utilizzato
come vasca di accumulo e decantazione per l’acqua drenata (Fig. 9)
Fig. 12. Spinta con stazione intermedia. La freccia indica l’elemento
precedente la stazione di spinta
intermedia (in giallo)..
Fig.10. Immagine dell’infissione
di un elemento del minitunnel.
Il minitunnel è costituito da sezioni di tubo lunghe circa 2 m e di diametro interno di
circa 1,80 m (Fig. 11).
Al termine di ogni avanzamento la stazione di spinta viene ritratta e si provvede al posizionamento di un nuovo elemento.
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Il problema di eccessive spinte sulle sezioni terminali della tubazione viene escluso mediante l’istallazione di stazioni idrauliche di spinta intermedie.
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empimento della galleria “Sangritana”.
L’intervento in questione consiste dapprima nella costruzione di due “tamponi” in corrispondenza dei punti terminali della sezione da riempire. Per fare ciò sono stati realizzati
fori (15 su 5 file parallele) attraverso i quali è stata pompato conglomerato cementizio.
Una volta portata a termine la realizzazione dei tamponi si è proceduto al riempimento
della galleria con una metodologia simile alla precedente utilizzando una miscela di
acqua-cemento-bentonite in rapporto tale da garantire l’omogeneità fino al momento
della presa/indurimento. La presa è stata opportunamente ritardata per permettere il
completo colmamento di tutti i vuoti.
Fig. 13. Immagine mostrante due
sezioni di tunnel su una delle quali
è applicato un cuscinetto di legno
(indicato dalla freccia)..
Costruzione del “cavalletto” (Fig. 15).
Per eliminare l’attrito tra un elemento e l’altro in fase di spinta vengono interposte tra
le sezioni dei “cuscinetti” in legno (Fig.13), e per favorirne lo scorrimento su di essi sono
state istallate valvole dalle quali viene pompata una miscela bentonica a scopo lubrificante. Una volta ultimato il posizionamento, le valvole vengono smontate ed al loro
posto vengono istallati filtri drenanti.
Il minitunnel è dotato di una stazione di sedimentazione e successivo pompaggio delle
acque drenate.
L’allineamento dell’asse reale della galleria con quello teorico, al fine di non interferire con la massicciata, è stato ottenuto mediante il costante impiego, durante le fasi di
Fig. 14. Immagine
dello scavo.
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scavo e spinta, di un’apparecchiatura laser (Fig. 8) che invia una traccia luminosa, corrispondente all’asse teorico, su un supporto solidale con la macchina di scavo. Si ottiene
così il continuo controllo della posizione reale rispetto alla teorica. A lavori ultimati si è
proceduto, come ulteriore verifica, ad un rilievo dell’effettivo andamento del minitunnel
in confronto con l’andamento teorico con uno scostamento, in eccesso o difetto, di max
0,002m.
Il pendio in cui deve essere posto l’imbocco N della galleria “Castello” presenta tendenza
al dissesto. Per permettere una lavorazione in sicurezza è stato realizzato un “cavalletto”
costituito da 25 micropali
disposti su due file, una
verticale composta da 13
micropali ed una inclinata di 20° costituita da 12
elementi. Le testate dei
micropali vengono inserite all’interno di una trave armata per un’altezza di 0,85m. La trave ha
un’altezza totale di 1m.
Fig. 15. Particolari della trave
armata in testa al cavaletto..
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