La tavola - Liceo Carlo Sigonio

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La tavola - Liceo Carlo Sigonio
La tavola
Laura Marino, 2^C, Liceo delle Scienze Umane, ‘C.Sigonio’
Ok, almeno il titolo l’ho messo! E adesso cosa scrivo? Cos’ha detto la prof? Che devo scrivere un
racconto che abbia una scena che si svolge a tavola. Oh, con tutti i compiti che dobbiamo sempre
fare, anche questa del concorso letterario ci tocca! Cosa scrivo sulla tavola? A me tavola poi fa
venire in mente la tavola da surf! No, non credo di poterla citare. Certo che non sarebbe male
parlare di onde, di mare di caldo, con sto tempo grigio che mi opprime fuori dalla finestra! E invece
mi tocca proprio la tavola della cena! Vediamo un attimo, dove ho messo gli appunti su come si
scrive un racconto? Ce li ho da qualche parte… Niente non li trovo, li avrà spostati mia madre, lei e
la sua mania di mettere a posto! Ma non può stare ferma? Il mio è un disordine organizzato! Trovo
tutto quello che mi serve sempre in qualsiasi momento, non sono disordinata, sono “diversamente
ordinata”! Comunque, anche senza appunti ce la posso fare, mi sembra che serva una scaletta, dei
personaggi, la collocazione temporale e di luogo. Potrei descrivere una delle solite nostre cene. Ma
come si fa? Non ho mica la famiglia dei cereali del mattino io! Come faccio a raccontare che ieri
sera mio fratello si è impegnato a fare una torretta con le ossa del pollo e mia madre non solo l’ha
fotografato, ma l’ha anche postato su Facebook e condiviso con le sue amiche? No, non posso,
manca solo che racconto queste “meraviglie” ad una commissione letteraria! Però il pollo era buono
ieri sera, mia madre ha detto venti volte che era merito della “magica padella comprata per S.
Geminiano”, ma mi è piaciuto, non glielo dirò mai, ma mi è piaciuto. Avrei voluto un po’ più di
patatine, anche perché se le mangia sempre tutte mio fratello, ma pazienza. Ecco, come al solito
penso al cibo invece che a fare i compiti! Laura concentrati! Pensa a un racconto sulla tavola! La
tavola periodica!!! Devo studiare anche scienze per domani! Mi stavo dimenticando! Non ce la farò
mai! E se provo con un racconto lacrimevole? Dove i protagonisti sono “quelli di una volta”,
quando non c’era niente da mangiare, faceva freddo, non c’era la luce, c’era la guerra, si mangiava
solo un po’ di polenta, si andava a letto presto che poi c’era da lavorare? Quasi quasi intervisto mia
nonna e faccio un racconto storico, anzi verista, alla Verga! Però è tardi, poi mia nonna è anche
sorda, prima che capisca quello che mi deve raccontare mi parlerà della neve, della legna, delle
capre, di suo padre che faceva l’alpino, dei suoi fratelli che sono emigrati in Canada, delle sue
sorelle che fanno i gelati in Germania, e in men che non si dica verrà sera! E non sono neanche
sicura che poi arrivi al dunque! No, non si può fare! Mi serve qualcosa di più interessante. Potrei
parlare della mania che mia madre ha non solo per la tavola ma anche per la cucina! Di tutte le
alzatine di ogni colore e grandezza, che ha comprato e intanato nei vari mobili; dei piatti da portata
adatti per qualsiasi pietanza e per qualsiasi occasione. Abbiamo quelli per il Natale, per Pasqua, per
i compleanni, per i sacramenti, per gli aperitivi informali e quelli importanti… Naturalmente non ci
facciamo mancare nessun tipo di pentola o di attrezzatura per la preparazione delle pietanze; adesso
sta puntando al supermegagalattico robot che fa qualsiasi cosa! No, non posso farlo! Fratello
artistico, nonna sorda, madre cuoca furiosa… no, sono solo al secondo anno, non posso bruciarmi la
reputazione così, io al Sigonio devo fare ancora altri tre anni!!! I segreti di famiglia devono
rimanere tali! E se faccio un racconto futurista? Come Marinetti, con i rumori della cucina scritti a
forma di forno! Un figurone! Ma se poi non lo capiscono? Se non colgono il mio atteggiamento di
citazione ma mi accusano di plagio? No non posso fare neanche questo! Allora ne scrivo uno
pascoliano, racconto della mia infanzia felice quando giocavo con mia nonna Marisa nella sua
cucina immersa nel sole mentre preparavamo la torta! Dovrei poi mettere l’elemento tragico, però
quello mi manca! Metto che mi è sparito il gatto e ne abbiamo preso un altro? No, con la tavola non
c’entra, poi qualcuno potrebbe pensare che ce lo siamo mangiato! Mio padre secondo me ne sarebbe
anche capace, mangia tutto quello che trova! E’ un aspirapolvere per alimenti! No, poi se in
commissione c’è qualche animalista mi denunciano… No, non posso usare nemmeno la
“fanciullina”. Fantascientifico! Invento di qualche alieno che viene sulla terra e si vuole mangiare
gli umani! Però mi sa che anche questo l’hanno già raccontato… Fantasy? Con maghi, cavalieri, re,
elfi, demoni, mostri… Anche questo non mi sembra originalissimo… Sto finendo i generi letterari!
AIUTO! Ma, cos’è questo profumino che sale dalle scale? Mia madre ha fatto i muffin! Ok, allora
pausa merenda! Del resto lo sanno tutti che a stomaco pieno si ragiona meglio! Tra l’altro bisogna
che ci arrivi prima del resto della famiglia, altrimenti mi toccano solo le briciole!