Che bel vigneto abbandonato - Federazione Trentina della
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Che bel vigneto abbandonato - Federazione Trentina della
Che bel vigneto abbandonato Sotto il castello, doveva diventare una specie di «museo delle uve», ma nessuno se ne cura AVIO - Poteva diventare un piccolo ma prezioso museo ampelografico della Bassa Vallagarina, oggi invece è semplicemente un vigneto abbandonato a se stesso e aggredito dalla vegetazione spontanea. Mentre sotto le mura del castello, ieri, andava in scena la festa della vendemmia e dell'uva di Sabbionara, un turista arrivato nel borgo attratto dall'evento di fine estate, ha documentato (vedi foto) la sconcertante condizione in cui versa il vigneto che si inerpica lungo la collina che culmina alle porte del maniero. Al nostro viaggiatore del gusto che ha fornito al nostro giornale il materiale fotografico, deve essere sembrato piuttosto curioso che proprio nel luogo dove ogni anno si festeggia la tradizione della vendemmia, il vigneto Vi furono piantate le varietà autoctone e la Sodale doveva fame una «uvee» pregiata coreografico che costeggia Castellum Ava fosse in completo disarmo. E, a pensarci bene, la cosa è piuttosto curiosa. E ancor più curiosa la storia che ci sta dietro. Il vigneto del castello venne piantato alcuni anni fa nell'ambito di un progetto messo in campo dalla Sociale di Avio: fu creato un piccolo parco delle varietà storiche della zona, vitigni autoctoni e vitigni internazionali da sempre coltivati in quel della Vallagarina. L'idea era quella di farlo diventare un piccolo museo dell'uva, un luogo di testimonianza della tradizione. Ma dopo la piantumazione e le prime vendemmie - si ricorda una splendida bottiglia di bordolese chiamato "Schloss" (castello medievale, in tedesco) -, il progetto, viste le condizioni attuali in cui versa il vigneto, deve essere rimasto sulla sulla carta. In cantina il neo direttore, John Turato, ha di fatto confermato il disinteresse dell'azienda: «So che qualcuno dei soci ha dato una mano anche quest'anno per le prime operazioni in campagna, altro non so dire. Di sicuro si tratta di uve che se vendemmiate e portate in cantina finirebbero fra i misti delle uve da tavola. La nostra cantina non ha risorse per seguire la vinificazione di quantità così esigue di quelle varietà». Al progetto ampelografico originario, nemmeno un vago accenno. E nessun accenno al progetto, ieri, è stato possibile ottenere nemmeno a Castellum Ava. La sola cosa che resta sono le im- In Cantina confermano: «Non abbiamo risorse». E poco lontano i Dolomitk vanno alla grande magini di un vigneto pressoché abbandonato. Tutt'altro che abbandonato, invece, il vigneto storico di Enantio franco di piede, di Marna D'Avio. L'altro gioiellino della viticoltura aviense, da un paio d'anni nelle mani dei Dolomitici di Elisabetta Foradori. La vendemmia 2010, ha annunciato ieri Eugenio Rosi, finirà in bottiglia fra qualche mese. Un bell'esempio di recupero della tradizione e un bell'esempio di viticoltura aderente al territorio. Chissà che i Dolomitici non possano venire in soccorso anche al vigneto del Castello di Sabbionara. Sabbionara, oggi il Palio delle botti AVIO - Rullo di tamburi alle 14.30 a Sabbionara d'Avio: prenderà il via il nono Palio nazionale della botte tra le Città elei vino. È l'evento forse più suggestivo della tre giorni di festa che anima il borgo e che oggi proporrà visite guidate ai vigneti, scorci di vita contadina d'altri tempi e buona cucina, da assaggiare in una delle tante corti apparecchiate per l'occasione. "Delitiae musicae": musiche dal tardo-medioevo al classicismo accompagneranno dal festa dalle 18. La serata proporrà poi una divertente commedia dialettale trentina: "Scene da'n matrimoni", in scena dalle 20.30. A concludere "Incanto", Io spettacolo finale pirotecnico.