Sembra un gioco... - Cooperativa-Tre

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Sembra un gioco... - Cooperativa-Tre
Provincia di Bergamo
Sembra un gioco...
TRE - FORMAZIONE E RICERCA
IN COLLABORAZIONE CON
CENTRO BAMBINO E FAMIGLIA
ASL DI BERGAMO
Repor t attività
FOCUS ON

531 bambini

31 classi

8 Istituti scolastici
Nell’anno scolastico 2008/2009 e 2009/2010 TRE –
Formazione e Ricerca in collaborazione con il Centro Bambino e Famiglia della ASL di Bergamo ha svolto, nella Provincia
di Bergamo, una attività formativa di prevenzione della condotta d'abuso sessuale sui minori detta "Sembra un gioco…".
Ottobre 2009
Preliminarmente all’attività
con i bambini gli psicologi di
TRE – Formazione e Ricerca e
del Centro Bambino e Famiglia
hanno incontrato i genitori e gli
insegnanti delle scuole coinvolte per la presentazione del
team di formazione e per illustrare la metodologia di
“Sembra un gioco…”
Il progetto è stato applicato su
n. 31 classi delle scuole primarie della Provincia di Bergamo.
Complessivamente hanno partecipato al progetto un totale di
n. 531 bambini, 54% maschi e
46% femmine
I bambini avevano un’età media
di 9,4 anni.
L'attività formativa si è svolta
tra il 24 Marzo 2009 ed il 15
Sommario:
Bambini
2
Il pedofilo
2
Vieni a giocare con me
3
Ricatti, segreti, giochi
da grandi
5
Un gioco per imparare
7
Curiosità in Provincia
di Bergamo
7
Scuole e classi coinvolte
Scuola
Almenno S. Salvatore
Stezzano
Villa di Serio
Tavernola
Verdellino
Brembate
Savoia Bg
Borgo di Terzo
2008/2009
2009/2010
Almenno IVC
Strozza IV - Roncola V
IVA - IVB - IVC
IVA - IVB - IVC
Predore V
IV A - IVB
VA - VB - VC
IIIA - IIIB
IV - V
Roncola IV - Almenno IIIB
Capizzone V - Strozza IV
VA - VB - VC - VD
IVA - IVC
Predore IV - V
SEMBRA UN GIOCO...
I bambini
Hanno partecipato alle attività
531 bambini delle scuole
della Provincia di Bergamo,
54% maschi e 46% femmine.
I bambini avevano un’età media
di 9,4 anni.
Nel grafico a destra è rappresentata la composizione familiare dei bambini
“”Non ho mai
sentito parlare di
pedofilia”
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
MP
M
M P NA
M P NO NA
ALTRO
Composizione familiare dei bambini
M = mamma, P = papà, Na = nonna, No = nonno
Hai mai sentito parlare di pedofilia?
Alla domanda “Hai mai sentito
parlare di pedofilia?” hanno
risposto 528 bambini
375 bambini hanno sostenuto
di non aver mai sentito
parlare di pedofilia – 71%
153 bambini hanno
sostenuto di aver
sentito parlare
di pedofilia –
29%
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
Secondo te, c hi è un pedofilo?
Alla domanda “Secondo te, chi
è un pedofilo?” hanno risposto
528 bambini
406 bambini hanno sostenuto
di “non sapere” chi è un pedofilo – 76,9%
122 bambini hanno fornito
una risposta scritta alla domanda – 23,1%
Le risposte dei 122 bambini
sono state inizialmente classificate in pertinenti o non pertinenti
95 risposte sono state classificate come non pertinenti –
77,9%
27 risposte come pertinenti –
22,1%
10%
0%
% si
% no
Hai mai sentito parlare di pedofilia?
Un pedofilo potrebbe essere...
Chi è un pedofilo?
I bambini
rispondono...
Tra le risposte non pertinenti
abbiamo incluso sia definizioni
bizzarre – es. “chi fa le strisce
pedonali” – che risposte distanti dal fenomeno pedofilia anche
se riferite a fenomeni di violenza – es. “chi picchia i bambini”,
“ruba i bambini e li uccide”
Del 77,9% delle risposte non
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pertinenti, le risposte più frequenti sono definizioni bizzarre – es. “chi ha i pidocchi” –
39,3%
Seguono risposte riferibili al
maltrattamento dei bambini
– “chi picchia i bambini” – 23%
In ultimo, quelle riferibili al
rapimento e omicidio dei
bambini – 15,6%
TRE - FORMAZIONE E RICERCA
Un pedofilo è...
Tra le risposte pertinenti abbiamo incluso sia quelle descrittive del fenomeno –
es. “è chi vuole toccare le parti
intime dei bambini” – che
quelle riferite al possibile
comportamento del pedofilo – es. “ti attira con dei giochi”, “ti dice di
non dire niente
a nessuno”.
finizione corretta di pedofilo.
Un pedofilo?
76,9% non risponde
9% definizioni “bizzarre”
5,3% “maltratta” i
bambini
5,1% fa “attività sessuali
con i bambini” o li “attira
con dei giochi”
Solo 27 bambini su 528
hanno saputo
dare una de-
Vieni a g iocare con me...
Il gioco è ripetuto due volte.
Nella prima prova osserviamo
e registriamo il comportamento (C1), il giudizio (G1) e la
verbalizzazione (V1) dei bambini senza interferire con le
loro scelte.
Nella prima prova il nostro
operatore, che nel gioco svolge il ruolo del “pedofilo”,
invita i bambini a giocare
con lui seguendolo in un
nascondiglio da lui prescelto
Nella seconda prova osserviamo e registriamo il comportamento (C2), il giudizio (G2) e
la verbalizzazione (V2) dei
bambini dopo il nostro input
formativo
La percentuale di bambini che
accettano l’invito è del
60%.
E’ g iusto g iocare con lui?
Abbiamo richiesto
ai bambini di
giudicare, attraverso le palette
emoticon a loro disposizione,
il comportamento di coloro
che hanno accettato l’invito
del “pedofilo”
Il 67,9% dei bambini ritiene la
scelta giusta, il 19,7% sbagliata ed il 12,3% è incerto
Vengo a giocare
con te...
zioni non pertinenti con lo
scopo della simulazione – es.
“parlavamo e il conduttore
del gioco ci ha sentito” -;
24,7% dei bambini ha
sostenuto che era sbagliato giocare con il
“signore” perché era uno
sconosciuto;
Perc hé è sbagliato?
Abbiamo richiesto ai bambini
di esprimere una motivazione
alla affermazione del conduttore del gioco “è sbagliato giocare con quel signore”.
69,7% dei bambini non ha
risposto o ha offerto motiva-
PRIMAPROVA
Così come
previsto dal
modello
"Sembra un
gioco…" i
bambini
sono stati inseriti nel gioco del
nascondino per riconoscere
una tipica situazione a rischio:
l'adescamento da parte di un
estraneo.
un gioco ma
poteva essere
pericoloso;
0,4% ha sostenuto che era sbagliato perché lo
afferma il conduttore del gioco
3% ha affermato che poteva
essere un pedofilo;
2,2% ha sostenuto che sembrava
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SEMBRA UN GIOCO...
Vieni a g iocare con me...
SECONDA
PROVA
Il nostro operatore, nel ruolo
del “pedofilo”, invitando i bambini a trascurare le indicazioni
del conduttore del gioco rinnova l’invito di seguirlo nuovamente nel nascondiglio da
lui individuato
La percentuale di bambini che
accettano l’invito è del 19%
È g iusto g iocare con lui?
Abbiamo richiesto ai bambini di
giudicare nuovamente,
attraverso le palette emoticon a
loro disposizione, il comporta-
mento di coloro che hanno
accettato l’invito del “pedofilo
Il 57% dei bambini ritiene la
scelta sbagliata, il 31% è incerto ed il 12% ritiene la scelta giusta
“Posso giocare con te
ma prima devo
avvertire”
La capacità dei bambini di
dire chi è un pedofilo non
sembra proteggerli dai
tentativi di adescamento
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Abbiamo voluto capire, cioè, se
i bambini che danno una definizione di pedofilo sono maggiormente protetti dal rischio di
essere adescati da uno sconosciuto.
Tra i bambini 74 bambini che
hanno fornito una risposta alla
domanda “Secondo te, chi è un
pedofilo? sia classificata come
“attività sessuale”, che come
“maltrattamento” che come
“rapimento/omicidio”, 30 hanno scelto di non accettare l’invito del “pedofilo” a giocare con
lui seguendolo nel nascondiglio
da lui prescelto – pari al 40% e 44 hanno accettato – pari al
30,2% dei bambini ha sostenuto che “era uno sconosciuto”;
18% dei bambini ha sostenuto
che “sembra un gioco
ma può essere pericoloso”;
Perc hé è sbagliato?
Abbiamo richiesto ai bambini di
esprimere nuovamente la
motivazione alla affermazione del conduttore del gioco “è
sbagliato giocare con …..”
rinforzando di volta in volta le
risposte pertinenti con lo scopo
Tra il dire e il fare
Per comprendere l’impatto
della definizione offerta dai
bambini alla domanda “Chi è un
pedofilo?” sul comportamento
osservato nel gioco abbiamo
correlato le 3 categorie di risposta - attività sessuale, maltrattamento e rapimento/
omicidio - con la scelta di non
giocare con lo sconosciuto.
della simulazione
60%.
Anche esaminando il comportamento dei bambini che hanno
fornito una definizione corretta
del pedofilo, sia in termini generali – es. “vuole toccare le
parti intime dei bambini” – che
in termini comportamentali –
es. “ti attira con un gioco e ti
porta in un posto segreto” – 14
hanno accettato l’invito a seguirlo nel nascondiglio e 13 non
hanno accettato.
Tuttavia, tra i bambini che hanno fornito una definizione del
pedofilo e non hanno accettato
l’invito a giocare con lui, la
possibilità di conoscerne una
definizione corretta, sia in termini generali che comportamentali, è comunque più incisiva rispetto alle categorie maltrattamento e rapimento/
omicidio.
17,6% dei bambini non ha
risposto o ha fornito risposte
non pertinenti con lo scopo
della simulazione;
14% ha sostenuto che è sbagliato giocare con “un adulto
non autorizzato dalla maestra”;
9,6% ha sostenuto di aver sbagliato a “non chiedere il
permesso alla maestra” di
poter giocare con lui;
8,2% dei bambini ha sostenuto
di “aver capito di aver sbagliato” dalla dinamica della prima fase di gioco;
2,4% dei bambini ha sostenuto
che “poteva essere un pedofilo”
Un’attenzione particolare meritano
i bambini che hanno definito il
pedofilo come colui che “maltratta i
bambini”.
Tra i 28 bambini che hanno fornito
del pedofilo una definizione in
questo senso solo 7 hanno scelto di
non accettare l’invito a seguirlo nel
nascondiglio mentre 21 hanno
accettato.
TRE - FORMAZIONE E RICERCA
Ricatti, seg reti, g ioc hi da g randi
Così come previsto dal modello "Sembra un gioco…" i
bambini sono stati inseriti nel
gioco per riconoscere una
tipica situazione a rischio: il
comportamento di
seduzione da
parte di una
figura familiare.
Il gioco è ripetuto due volte.
Nella prima prova osserviamo
e registriamo il giudizio (G1) e
la verbalizzazione (V1) dei
PRIMA PROVA
C’era qualcosa di strano?
bambini senza interferire con
le loro scelte.
Abbiamo chiesto ai bambini di
valutare, attraverso le palette
emoticon a loro disposizione,
se, nella scena osservata, “c’era
qualcosa di strano”.
Nella seconda prova osserviamo e registriamo il giudizio
(G2) e la verbalizzazione (V2)
dei bambini dopo il nostro
input formativo.
saputo valutare
la scena o era
incerto
63,26% dei bambini ha valutato che nella scena osservata
“c’era qualcosa di strano”
Abbiamo condotto i bambini
ad osservare l’interazione
tra un adulto ed una bambina
in cui erano presenti i tre elementi centrali nella condotta
seduttiva d’abuso – ricatto,
segreto, gioco da grandi
18,37% dei bambini ha valutato che nella scena osservata
“non c’era niente di strano”
18,37% dei bambini non ha
Cosa c’era di strano?
Alla richiesta di cercare individuare “cosa c’era di strano”
nella scena osservata abbiamo
registrato 499 verbalizzazioni.
70% non ha saputo individuare alcuna cosa strana o ha
individuato elementi non pertinenti allo scopo della simulazione – es. “abbiamo fatto
rumore durante il gioco” (categoria 0)
9,8% ha individuato il segreto quale elemento strano della
dinamica tra i due protagonisti
(categoria 2)
6,2% ha individuato il ricatto
esercitato dall’adulto sulla
bambina quale elemento strano della dinamica (categoria 1)
4,8% ha individuato il gioco
da grandi proposto dall’adulto alla bambina quale elemento
strano della dinamica
(categoria 3)
Gli elementi associati (1+2
– 2+3 – 1+3 nel grafico) sono
stati individuati complessiva-
mente da 26 bambini,
con maggiore rappresentatività degli elementi
associati 1+2 (14 bambini).
1% - corrispondente 5
bambini - ha affermato
che il protagonista della
scena osservata era un
pedofilo (categoria 5).
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
categoria 0
2
1
3
12
23
5
13
altro
Prima prova.
Categorie di risposta alla domanda “Cosa c’era di strano?”
Legenda: 0 = Non so/altro; 1 = Ricatto; 2 = Segreto; 3 =
Gioco da grandi; 5 = Pedofilo
Il restante 3% è costituito
da altre categorie di risposta, tutte al di sotto dell’1%, sia singole che associate
Nella prima fase di gioco, in assenza di input formativi, il 96%
dei bambini non raggiunge
l’obiettivo prefissato dal
gioco a) non riuscendo ad individuare alcuna cosa strana; b) individuando solo uno degli elementi
strani della dinamica; c) individuando solo due elementi strani
della dinamica
C’e qualcosa di
strano ma non so
cosa”
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SEMBRA UN GIOCO...
C’era qualcosa di strano?
SECONDA
PROVA
Abbiamo condotto i bambini ad
osservare nuovamente
l’interazione tra l’adulto e la
bambina in cui erano presenti i
tre elementi centrali nella condotta seduttiva d’abuso – ricatto, segreto, gioco da grandi.
Abbiamo chiesto loro di valutare nuovamente, attraverso le
palette emoticon a loro disposizione, se “c’era qualcosa di
strano”.
“Ricatti, segreti e
giochi da grandi
sono strani”
76,62% dei bambini ha valutato
che nella scena osservata “c’era
qualcosa di strano”;
6,68% dei bambini ha valutato
che nella scena osservata “non
c’era niente di strano”;
16,7% dei bambini non ha saputo valutare la scena o era
incerto
Cosa c’era di strano?
Alla richiesta di individuare
nuovamente “cosa c’era di
strano” nella scena osservata,
rinforzando le risposte pertinenti con lo scopo della simulazione, abbiamo registrato 514
verbalizzazioni.
NESSUN ELEMENTO
Opportuni input formativi
consentono ai bambini di
identificare e riferire i
comportamenti seduttivi
8,9% non ha saputo individuare
alcuna cosa strana o ha individuato elementi non pertinenti
allo scopo della simulazione –
es. “abbiamo fatto rumore durante il gioco” (categoria 0)
ELEMENTI SINGOLI
4,3% ha individuato il ricatto
quale elemento strano della
dinamica tra i due protagonisti
(categoria 1);
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3,9% ha individuato il segreto
esercitato dall’adulto sulla
bambina quale elemento strano
della dinamica (categoria 2);
2,9% ha individuato il gioco
da grandi proposto dall’adulto alla bambina quale elemento
strano della dinamica (categoria
3).
ELEMENTI ASSOCIATI MA
NON SUFFICIENTI
7,6% ha individuato ricatto +
segreto quali elementi strani
della dinamica (categoria 1
+2);
4,3% ha individuato segreto +
gioco da grandi
quali elementi
strani della dinamica (categoria
2 +3);
4,1% ha individuato ricatto +
gioco da grandi
quali elementi
strani della dinamica
(categoria 1 +3).
osservata descrivendone correttamente i comportamenti in
termini di elementi obiettivo
(categoria 5)
i bambini che hanno compreso
la valenza educativa del progetto identificando correttamente
il significato del nome “Sembra
un gioco” e manifestando di
aver compreso come le modalità di adescamento e seduzione
si possano mascherare da
“gioco” (categoria 6)
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
123
1236
1234 12346 1235 12356
categoria
136
4
altre
ass
Seconda prova.
Categorie di risposta alla domanda “Cosa c’era
di strano?”
Legenda: 1 = Ricatto; 2 = Segreto; 3 = Gioco da
grandi; 4 = Riferire; 5 = Pedofilo; 6 = Sembra
un gioco
OBIETTIVI RAGGIUNTI
Complessivamente il 64% dei
bambini ha raggiunto l’obiettivo prefissato dal gioco
Nella categoria “obiettivo raggiunto” abbiamo inserito
i bambini che hanno individuato tutti e tre gli elementi obiettivo – ricatto + segreto + gioco da grandi (categoria 123)
i bambini che hanno verbalizzato la necessità di riferire ai genitori o agli insegnanti la dinamica osservata (categoria 4)
i bambini che hanno definito
pedofilo l’adulto della scena
TRE - FORMAZIONE E RICERCA
Un g ioco per imparare
Tra la prima e la seconda prova la percentuale di bambini
che raggiunge l’obiettivo minimo prefissato dal gioco cresce
in maniera sensibile.
ne” sia una diminuzione delle
risposte che contengono solo
uno dei tre elementi strani a
favore delle risposte che ne
contengono almeno due.
Analizzando la qualità delle
risposte dalla prima alla seconda prova emergono differenze
significative sia nei bambini
che non raggiungono l’obiettivo sia in quelli che lo raggiungono.
Nella seconda prova la qualità
delle risposte è molto elevata.
Accanto l’obiettivo minimo
1+2+3 – che vengono continuamente rinforzate dai formatori - emergono associazioni complesse tra elementi e
significati della simulazione.
Pur non raggiungendo l’obiettivo minimo si osserva sia una
significativa diminuzione delle
risposte “non so” o “non pertinenti lo scopo della simulazio-
I bambini costruiscono spontaneamente un filo conduttore all’interno del gioco “pescando” spontaneamente tra gli input ricevuti
nella giornata
Ricorderemo infatti la domanda “Chi è un pedofilo” contenuta nella scheda di ingresso
compilata dai bambini prima
dei giochi di simulazione,
l’importanza attribuita dai
formatori al “titolo” della giornata – Sembra un gioco e l’invito a trovare una soluzione
alle dinamiche di gioco.
“Sembra un gioco vuol dire
che giocando impariamo a
riconoscere i pedofili”
Cur iosità in Provincia di Bergamo
PAGINA 7
PREVENZIONE
DELLA PEDOFILIA
TRE - FORMAZIONE E RICERCA
CENTRO BAMBINO E FAMIGLIA
00178 Roma - Via Andrea Millevoi, 65
04100 Latina - Via dei Bruzi 6
24010 Bergamo - Via San Martino della Pigrizia 52
Tel.: 06-51964083
Cell.: 347-0148387
E-mail: [email protected]
Tel.: 035.262300
E-mail : [email protected]
Www.cooperativa-tre..it
Www.centrobambinoefamiglia.it
TRE - Formazione e Ricerca - è una cooperativa sociale
costituita nell’anno 2004
I servizi che il Centro offre cercano d'incontrare i sistemi
familiari che vivono situazioni di crisi, "d'inceppamento
evolutivo".
Il nostro impegno è finalizzato alla promozione e alla realizzazione di interventi per la PREVENZIONE, il MONITORAGGIO e la definizione delle linee di INTERVENTO su
fenomeni di particolare RILEVANZA E ALLARME SOCIALE
Il nostro atteggiamento si basa sulla disponibilità all'ascolto
delle storie che le famiglie sono disponibili a raccontare in
una dimensione di rispetto e di valorizzazione delle loro
esperienze vissute.
Il nostro approccio è MULTIDISCIPLINARE, basato sulla
integrazione di conoscenze e competenze di diversa estrazione.
Conoscere ed apprendere da loro le soluzioni capaci di fare
evolvere di nuovo i sistemi di relazione in una dinamica
vitale.
Promuove, sviluppa e realizza progetti ed interventi di
informazione, formazione, studi e ricerche qualitative e
quantitative, con particolare riferimento agli aspetti psicologici, pedagogici, criminologici e sociologici.
Abbiamo appreso che non esiste una verità che non sia costruita e che non ci si può prendere cura dei bambini senza
occuparci dei loro genitori.
Il presidente è la dott.ssa Roberta Sacchi
Non esistono genitori buoni o cattivi ma solo storie che
creano legami da cui dipendono le nostre identità.
Il Responsabile del CBF è il dr. G.Claudio Rozzoni