tavole teak grandi
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14 CRONACA GIOVEDÌ 17 NOVEMBRE 2011 ABUSIVISMO COMMERCIALE ALLARME DELLA SILB: MONDO SOMMERSO CHE DANNEGGIA LE IMPRESE tato all’attenzione delle autorità una cinquantina di casi in tutta la provincia di circoli e locali che non rispettano le destinazioni di uso, che non sono in regola con la sicurezza, che sforano negli orari o che svolgono indebitamente attività imprenditoriale. Questo mondo sommerso crea un grosso danno per le aziende». Un mondo sommerso che si pubblicizza soprattutto attraverso internet e i social network. «Il settore del divertimento non è in crisi – conclude Maurizio Pasca - ma dobbiamo puntare su proposte di qualità e in questa rientra anche il tema della sicurezza dei locali, a cui teniamo molto, nonostante la criminalizzazione delle discoteche in atto da anni». «Circoli trasformati in locali notturni» Giulia Viviani II Circoli privati che diventano ve- ri e propri locali notturni, ristoranti e agriturismo dove si balla fino a tarda notte: è l’abusivismo il problema maggiormente lamentato dal Silb, l’Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo di Confcommercio. Di questo, e di altre problematiche relative alla gestione di discoteche, night e locali notturni in genere, si è parlato martedì sera nell’incontro che Silb ha organizzato con i soci della provincia di Parma e a cui hanno partecipato anche il presidente nazionale dell’associazione, Maurizio Pasca e il segretario Rino Sportoletti. Sono una quarantina i locali notturni in città e provincia, a cui si devono sommare tutti quelli che locali non sono, ma svolgono intrattenimento ai margini della legalità: i tanti circoli privati per esempio, decisamente aumentati negli ultimi anni, a fronte invece di una diminuzione del numero di vere e proprie discoteche. «L’associazione – spiega il presidente Maurizio Pasca - si sta impegnando in maniera incisiva per contrastare l’abusivismo, segnalando i casi alle autorità, e seguendo l’iter di controlli. Ci sono sempre più attività imprenditoriali mascherate da attività con fini sociali. Gli aspetti del problema sono svariati, c’è la questione delle imposizioni fiscali, che per i locali sono ben diverse dagli altri pubblici esercizi. Ma quello su cui tutti dovrebbero riflettere è il tema della sicurezza: un locale è tale se subisce una serie di controlli e rispetta le regole, nell’interesse degli avventori». Casi di abusivismo sono già stati segnalati da Confcommercio alle autorità competenti: «I nostri soci possono segnalarci attività sospette in qualsiasi momento con una semplice mail – spiega il presidente provinciale di Silb, Ernesto Mendola - abbiamo già por- INCHIESTA DOPO LA SANZIONE ALLA CAFFETTERIA D'AZEGLIO Le regole Sedie di plastica? Così fan (quasi) tutti Ma senza la multa «Privilegiare legno, metallo e strutture leggere» Molti baristi del centro le hanno adottate anche se il regolamento comunale parla chiaro Laura Ugolotti II Sedie di plastica bandite dal centro storico? A quanto pare no. Basta fare una passeggiata tra le vie del centro per rendersi conto che sono molti - praticamente la maggioranza - i bar che utilizzano arredi in plastica per gli esterni. Eppure, il regolamento comunale in materia di occupazione del suolo pubblico in centro storico, parla chiaro: «colori e forme sono libere» ma «il materiale plastico non è consentito». Lo sanno bene i proprietari della Caffetteria D’Azeglio, Pietro Ghirardi e Nicola Virdis, che la scorsa settimana sono stati multati proprio per aver esposto delle sedie di plastica davanti al bar. Le regole sono regole. Ma è così per tutti? Piazza Garibaldi: Gran Caffè Orientale. Le sedie utilizzate all’interno e all’esterno del dehor sono in plastica; simili, almeno in apparenza, a quelle della Caffetteria D’Azeglio, ma di colore bianco. Pochi metri più in là: Caffè Garibaldi. Sedie di plastica, questa volta nere. Via Farini: Le Malve espone sedie in alluminio, il Gavanasa opta invece per le classiche seggiole di plastica, colore verde scuro. Svoltiamo l’angolo: Mood Caffè: sedie in alluminio, «solo perché ce lo impone il regolamento», commenta il barista. La reazione degli esercenti alla notizia della multa alla Caffetteria D’Azeglio è pressoché unanime: le regole vanno rispettate, ma evidentemente la legge non è uguale per tutti. Chi ha adottato la plastica ha fatto fatto una scelta di praticità, oltre che di costi. «Gli arredi sono più semplici da pulire e di solito più comodi rispetto a metallo e in legno - spiega Tiziano Vicariotto, dell'Orientale -. Per l’esterno poi materiali come il ferro o il tessuto sono ingestibili». «Credo che fondamentale sia lo stile, più che il materiale in sé. Ci sono sedie di plastica che sono oggetti di design, eleganti oltre che costosi». «Forse per la caffetteria di via D’Azeglio era un problema di colore», azzarda un collega, che aggiunge: «Evidentemente il senso estetico è più importante della praticità. Anche noi avremmo voluto personalizzare il locale con arredi colorati, ma non è stato possibile». «Legalmente la multa è giusta, ma a volte occorrerebbe un po' di buonsenso. In via D’Azeglio come in altre zone del centro si vede di peggio, e non solo arredi». «Noi abbiamo scelto sgabelli in ferro per l’esterno - commenta Stefano del bar Caracol -, ma solo per averli uguali a quelli dentro il locale. Vietare le sedie in plastica è una regola che, a mio parere, lascia un po' il tempo che trova». E a chi ha esposto sedie in plastica chiediamo: vi hanno mai multato? La risposta è una sola: «No, mai». La disciplina di attuazione Trionfo di plastica Da piazza Garibaldi a via Farini: molti i bar dove compaiono arredi in plastica. Il titolare del ristorante greco «Ma io ho dovuto comprare arredi nuovi» Anche il ristorante greco Ke- lari di borgo Giacomo Tommasini ha avuto qualche problema con il regolamento comunale sull'arredo urbano. Nessuna multa, ma per poter esporre sedie e tavolini ha dovuto eliminare i vecchi arredi - in legno - e acquistarne di nuovi, in metallo. «Erano sedie di legno, ed erano colorate. Le stesse che avevamo sempre utilizzato fin dall’apertura del ristorante, nel 2002», spiega il titolare Michele Gerbella. «Circa sei anni fa, quando è entrato in vigore in nuovo regolamento ci è stata negata l’autorizzazione per metterle all’esterno, perché pare che il materiale non fosse consono». L'area all’aperto del ristorante è da sempre allestita, nei mesi estivi, in piazzale della Rosa: uno spazio pubblico, anche se interno rispetto alla strada e visibile solo ai residenti, e quindi soggetto al regolamento comu- nale. «Quando mi hanno spiegato il motivo della mancata autorizzazione, ho dovuto azzerare gli arredi e comprarne di nuovi per poter aprire». «Leggendo la notizia della multa ho pensato subito a quanto è accaduto a me. Forse anche nel caso della Caffetteria D’Azeglio sarebbe stato sufficiente avvisare e il problema si sarebbe risolto senza ricorrere alla multa. Basterebbe un po' di dialogo in più con gli esercenti». L.U. dell’articolo 10 del «Regolamento di occupazione temporanea di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto annessi a locali di pubblico esercizio di somministrazione (dehors), approvata con delibera della Giunta comunale il 28/04/2005 e modificata in data 02/08/2006 chiarisce all’articolo n. 3.1.3 i criteri che riguardano vincoli e caratteristiche di forma e colore di tavoli e sedie. «Le tipologie ed i colori di tali elementi sono liberi - si legge -, è escluso l’utilizzo di arredi in materiale plastico. Nel centro storico sono da privilegiare arredi mobili in legno (tipo bambu o midollino), metallo adottando strutture leggere, forme e materiali tradizionali e con colori e toni in armonia con il contesto architettonico e l’arredo urbano pubblico. Al fine di accrescere l’attrattività e l’eleganza dei luoghi storici della città, i titolari delle attività dovranno privilegiare l’uso di tovaglie e copritovaglie in tessuto». L.U. - ASSEMBLEA REGIONALE IL PRESIDENTE DI FORUM SOLIDARIETA' quando dovete scegliere un pavimento in legno non potete permettervi di sbagliare... noi lo trattiamo dal 1967 offertissima!!! tavole teak grandi (fino esaurimento scorte) a condizioni irripetibili!!! Premio a Fabio Fabbro e al mondo del volontariato II Un importante riconoscimento a Fabio Fabbro, presidente di Forum Solidarietà, e con lui alle 406 associazioni di volontariato della nostra città, seconda della regione per numero di associazioni. E ancora, un premio alle quasi 3.000 associazioni di volontariato che operano sul territorio dell’ Emilia-Romagna, per «l'insostituibile attività svolta al servizio della società regionale e per i valori che esse esprimono». Nell’Anno europeo del volontariato (e in coincidenza con l’Anno internazionale del Volontariato proclamato dall’Onu), l’Ufficio di presidenza dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha voluto manifestare «la propria attenzione e vicinanza alle tante realtà che con spirito di servizio e dedizione umana e civile operano in questo settore», con un «Attestato di merito» che è stato consegnato a Bologna, nella sede dell’Assemblea, ai presidenti dei Centri provinciali di servizio per il volontariato, in qualità di rappresentanti di tutti le associazioni di volontariato operanti in ciascuna delle nove province emiliano-romagnole. «Il vostro è un lavoro prezioso e insostituibile», ha sottolineato il presidente dell’Assemblea, Mat- Forum solidarietà Fabio Fabbro teo Richetti, rivolgendosi ai rappresentanti del volontariato. Oltre al parmigiano Fabio Fabbro, hanno ricevuto l’attestato: Pier Luigi Stefani, presidente di Volabo (Bologna), Alberto Fiorini, presidente di Agire Sociale (Ferrara); Gilberto Bagnoli, presidente Ass.i.pro.v (Forlì-Cesena); Angelo Morselli, presidente di Volontariamo (Modena); Valeria Parietti, presidente di Svep (Piacenza); Tito Gobbi, presidente di Dar Voce (Reggio Emilia); Enzo Pastore segretario di Volontarimini (Rimini). L’attestato di merito dell’Ufficio di Presidenza sarà recapitato in questi giorni a tutte le associazioni di vo- lontariato dell’Emilia-Romagna. Le associazioni di volontariato emiliano-romagnole iscritte ai registri provinciali sono 2.919. La distribuzione nelle nove province registra la massima presenza a Bologna, dove sono presenti 606 associazioni. A seguire Parma con 406, Modena con 370, Forlì-Cesena con 318, Reggio Emilia con 273, Ravenna con 272, Ferrara con 249, Piacenza con 230, Rimini con 195. I principali ambiti in cui operano sono quelli dell’assistenza sociale (1.154, pari a circa il 40%) e quello della sanità (925, circa il 32%). Vengono poi quelle che si occupano di ambiente, in particolare della promozione e valorizzazione dei beni ambientali (250), quelle impegnate nella protezione civile (246) e, a seguire, le associazioni operanti nella tutela dei diritti (182), quelle presenti nell’ambito della cultura, che mirano alla promozione e valorizzazione dei beni culturali (84) e le realtà specializzate nel settore dell’istruzione e della ricerca (64). Un numero più ridotto si occupa di filantropia in generale o di promozione del volontariato e altre si occupano della promozione dello sport finalizzato a obiettivi di solidarietà e integrazione. InBreve OGGI ALLE 17 A Parma lirica il libro su Ubaldo Bertoli Il circolo culturale Parma lirica organizza per oggi alle 17 nella sede di via Gorizia 2 un incontro-dibattito su «Ubaldo Bertoli eroe romantico della ribalderia parmense». Saranno presenti i giornalisti Bruno Rossi e Davide Barilli, curatori del libro, e i promotori della pubblicazione Gianni Cugini e Giorgio Orlandini. Il libro è acquistabile in edicola, in abbinamento con la Gazzetta di Parma, al prezzo di euro 8,80. INCONTRO ALL'UNIVERSITA' L'uomo che cerca le parole Lunedì 21 novembre, alle 10.30, nell’aula Ferrari di Lettere e filosofia (Plesso D’Azeglio - via D’Azeglio, 85), si terrà la presentazione del film e del libro «L’uomo che cerca parole» (di Mario Ghiretti e Gigi Dall’Aglio).