domenico liverani

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domenico liverani
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DOMENICO LIVERANI
(1805-1877)
Brani per clarinetto e pianoforte
Domenico Liverani
Cujus animam (dallo “Stabat Mater” di G.Rossini)
Cavatina (da “Traviata” di G.Verdi)
Duettino (sulla canzone di Ronchetti Monteviti)
Serenata (da F. Schubert)
La Promessa (dalle “Soiree musicale” di G.Rossini)
La Gaité
Frammenti di un album giovanile nr.1
Frammenti di un album giovanile nr.2
Stefano Golinelli – Domenico Liverani
Mazurka “ Non v’ha rosa senza spine” op. 125
Stefano Golinelli
Morceau de Salon op. 124 nr.1
Morceau de Salon op. 124 nr.2
TOTAL TIME 00:57:30
Corrado Giuffredi clarinetto
Giuseppe Fausto Modugno pianoforte
DOMENICO LIVERANI
Brani per clarinetto e pianoforte
Corrado Giuffredi
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07:07
05:07
04:54
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clarinetto - Giuseppe
Fausto Modugno
pianoforte
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Tactus Letteralmente “tocco”. Termine latino con cui, in epoca rinascimentale, si indicava quella che oggi è detta battuta.
Literally “stroke” or “touch”. The Renaissance Latin term for what is now called a beat
Buchstäblich “Schlag”. Begriff, mit dem in der Renaissance, ausgehend vom
Lateinischen, das bezeichnet wurde, was heute Takt genannt wird.
Littéralement “coup”, “touchement”. Terme provenant du latin, par lequel on indiquait à
la Renaissance ce qu'aujourd'hui on appelle la mesure.
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Tactus s.a.s. di Serafino Rossi & C.
Via Tosarelli, 352 - 40055 Villanova di Castenaso - Bologna - Italy
tel. +39 051 78 19 70 - Fax +39 051 78 19 86
e-mail: [email protected] - http://www.tactus.it
In copertina: Domenico Liverani
1a Edizione 2006
24 bit digital recording
Ingegnere del suono: Giuseppe Monari
Assistente alla registrazione: Sergio Boni
Computer Design: Tactus s.a.s.
Stampa: KDG Italia s.r.l.
L’Editore è a disposizione degli aventi diritto.
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E’ largamente risaputo che il panorama della musica italiana dell’ottocento fu dominato in grandissima parte dall’opera e la musica strumentale fu costretta a subire questo strapotere, senza tuttavia soccombere. Il clarinetto, in misura più considerevole di altri strumenti a fiato, divenne un medium strumentale ideale per diffondere l’opera presso tutti gli strati sociali della popolazione. La grande tradizione popolare bandistica di cui si vanta l’Italia si sviluppò proprio nel corso del diciannovesimo secolo, e fu un ulteriore veicolo di divulgazione del repertorio operistico. In molti trattati clarinettistici del
700’ e dell’800’ il clarinetto viene descritto lo strumento che più di qualsiasi altro può imitare la voce
umana, avendo caratteristiche organologiche tali da ottenere una grande quantità di armonici e di conseguenza un colore timbrico accattivante e flessibile, esattamente come la voce umana. Il clarinetto
diventa così l’artefice principale della diffusione della fantasia d’opera, un genere che ebbe la sua massima fioritura nell’ottocento. La scuola clarinettistica italiana dell’ottocento annovera una buona quantità di virtuosi dello strumento, primo fra tutti fu Ernesto Cavallini (1807-1874), primo clarinetto del
Teatro alla Scala, definito dal clarinettista inglese Lazarus, il “Paganini del clarinetto”. Questo eccelso virtuoso eseguì concerti in tutta Europa e insegnò per 12 anni a S. Pietroburgo dove fu anche clarinettista della corte dello Zar, guadagnandosi una reputazione di livello internazionale.
Domenico Liverani (1805-1877), al quale è dedicato il Cd monografico, visse nella stessa epoca di
Cavallini e pur non raggiungendo la sua stessa fama fu anch’esso un clarinettista piuttosto rinomato,
viaggiò in Europa svolgendo una buona attività concertistica. Liverani nacque a Castel Bolognese dove
si formò clarinettisticamente presso la locale banda, acquisendo lezioni gratuite da Pietro Barbieri, clarinettista e persona facoltosa. Il padre di Liverani, intuendo le ottime doti del figlio, lo iscrisse al Liceo
Musicale di Bologna dove poté studiare clarinetto, pianoforte e composizione con i Maestri Pietro
Avoni, Benedetto Donelli, Stanislao Mattei e dove si diplomò con merito in tutte le discipline: il giovane Liverani prese lezioni perfino di canto e pianoforte. Un inglese, la cui figlia era allieva di
Liverani, lo volle promuovere come concertista all’estero: fu questa l’occasione per varcare i confini
nazionali e diventare concertista di chiara fama esibendosi nelle più importanti capitali europee fra le
quali Parigi e Londra. Liverani fu grande amico di Rossini, al quale dedicò il suo Concerto in do minore, purtroppo mai pubblicato, e una raccolta di studi melodici su temi di opere di Bellini, Donizetti,
Rossini e Verdi. Testimonianza della grande amicizia fra i due è il fitto rapporto epistolare. Alcuni cantanti famosi dell’epoca fra i quali la Malibran, la Pasta e il tenore Rubini godettero della sua amicizia
e lo stesso Cavallini ebbe rapporti con Liverani. Un merito che va riconosciuto a questo virtuoso del
clarinetto fu quello di aver introdotto in Italia il sistema Boehm a 17 chiavi, in un’epoca in cui erano
ancora in voga il sistema Mueller e Albert a 13-14 chiavi. Al contrario Cavallini si ostinò ad usare il
suo clarinetto in bosso a sei chiavi fino alla fine della carriera. Pamela Weston nel suo libro “More
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Clarinet Virtuosi of the Past” scrive che Liverani introdusse in Italia anche il sassofono, su suggerimento di Rossini. Come didatta Liverani si mise in luce in qualità di docente al Liceo Musicale di
Bologna che l’aveva visto studente, formando ottimi allievi fra i quali Giuseppe Leonesi (1833-1901)
e Aurelio Magnani (1856- 1921). Di Liverani si dice che avesse un suono dalla straordinaria potenza
e che fosse dotato di una lettura prodigiosa: riusciva addirittura a suonare a prima vista con la parte
capovolta! Egli ricevette anche diverse onorificenze, fra le quali la nomina di Accademico Filarmonico
di Bologna, membro onorario dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma e Professore Emerito del Liceo
Musicale di Bologna. Le sue composizioni furono anche indirizzate alla banda, ma in larghissima parte
al clarinetto. Corrado Giuffredi, profondo conoscitore del repertorio clarinettistico italiano dell’800 ha
radunato in questo Cd, registrando per la prima volta, sia brani originali di Liverani che trascrizioni
dello stesso di brani noti di Schubert, Rossini, Verdi. Sono presenti anche due composizioni di Stefano
Golinelli (1818-1891), che fu un importante pianista dell’epoca, amico e collega di Liverani presso il
Liceo Musicale di Bologna e accademico filarmonico della stessa città. La Mazurka op. 125 fu scritta
congiuntamente dai due strumentisti e fu dedicata a Rossini, come le altre due composizioni citate in
precedenza. La scrittura di Liverani è chiaramente idiomatica per il clarinetto e caratterizzata da grandi slanci virtuosistici tipici del salotto ottocentesco, usati come veicolo decorativo di famose melodie,
con una predilezione, non comune all’epoca, per il registro grave. Non poteva mancare la celeberrima
Cavatina dalla Traviata, dedicata da Liverani all’ “Egregio dilettante Signor Pietro Cavalieri”, come
appare sul frontespizio dell’edizione Ricordi. Il presente Cd è una testimonianza di come il clarinetto
veniva usato in Italia nell’800 da valenti strumentisti, all’occorrenza anche abili compositori, che
hanno saputo assumere, spesso in modo encomiabile, le veci dei cantanti.
Luigi Magistrelli
L’ACCADEMIA FILARMONICA DI BOLOGNA, per valorizzare quei compositori italiani che dal
1666 si fecero vanto di appartenere alla gloriosa istituzione e le cui opere sono custodite nel prezioso
archivio storico, con la TACTUS ha deciso di realizzare una collana di registrazioni inedite.
With the up to now unpublished recordings of the present CD, TACTUS and ACCADEMIA FILARMONICA DI BOLOGNA intend to enhance those Italian composers who, from 1666 on, have been
proud members of the famous institution and whose works are careful taken care of in it’s most valuable historical archive.
It is generally accepted that Italian music in the nineteenth century was largely dominated by opera and
that instrumental music was left struggling not altogether unsuccessfully against the huge success of
opera. The clarinet, more than any other wind instrument became a means to bring opera to every level
of society. The great tradition of popular wind bands of which Italy boasted during the nineteenth century was another vehicle for the popularisation of the operatic repertoire. Many treatises of the eighteenth and ninteenth century describe the clarinet as the instrument which more than any other can imitate the human voice, having the mechanical qualities which enable it to obtain a substantial number
of harmonic overtones and in consequence a flexible timbre and tone colours very similar to the human
voice. Therefore the clarinet became the principal means for the dissemination of the opera fantasia,
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Accademia Filarmonica di Bologna - Sala Mozart
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a genre that flourished mostly in the nineteenth century. In that century the Italian clarinet school numbered many virtuosi of this instrument; among the first is Ernesto Cavallini (1807-1874), principal clarinetist at La Scala, called by the English clarinettist Lazarus, the "Paganini of the clarinet". This excellent virtuoso performed all around Europe and taught for 12 years in St. Petersburg, where he secured
an appointment as solo clarinettist to the Tsar's court, achieving an international reputation.
Domenico Liverani (1805-1877), to whom this CD is dedicated, lived at the same time of Cavallini
and was a famous clarinettist and a concert performer all around Europe. Liverani was born in Castel
Bolognese and he studied in the local band, taking free lessons from Pietro Barbieri, clarinettist and
wealthy citizen. His father, perceiving the son's excellent talent, enrolled him at the Liceo Musicale of
Bologna where he studied clarinet, piano and composition with Pietro Avoni, Benedetto Donelli,
Stanislao Mattei; he gained diplomas with honours in all these subjects.
An Englishman, whose daughter was Liverani's pupil, promoted him as a concert performer abroad:
this was the chance to cross the border and become a famous performer, playing in the most important
European capitals, such as Paris and London. Liverani was very close to Rossini and dedicated to him
his unpublished Concerto in C minor, and a collection of studies on the operas of Bellini, Donizetti,
Rossini and Verdi. A regular correspondence between them gives evidence of this strong friendship.
He was close friend to some of the most famous singers of the time, such as Isabella Malibran, Giuditta
Pasta and the tenor Rubini; also Cavallini was well acquainted with Liverani. Thanks to Liverani the
Boehm system of 17 keys was introduced in Italy in a period in which the Müller and Albert systems
of 13-14 keys were still in vogue. On the contrary Cavallini persisted in using his boxwood clarinet of
six keys until the end of his career. In her book “More Clarinet Virtuosi” of the past Pamela Weston
says that Liverani introduced to Italy also the saxophone, on Rossini's suggestion. Liverani was clarinet professor at the Liceo Musicale of Bologna where he had studied, and trained some fine pupils,
such as Giuseppe Leonesi (1833-1901) and Aurelio Magnani (1856-1921).
It is known that he had a very full sound and he was highly gifted with a prodigious reading: he was
even able to sight-read a page placed upside down! He was awarded many honours: he was elected
member of Accademia Filarmonica and Professor Emeritus at the Liceo of Bologna. He composed
many pieces for clarinet but also for band. Corrado Giuffredi, who has a thorough knowledge of the
Italian clarinet repertoire of the nine-teenth century, collected in this CD for the first time, original pieces by Liverani, but also some transcriptions of music by Schubert, Rossini and Verdi. The CD includes also two compositions by Stefano Golinelli (1818-1891), an important pianist at that time,
Liverani's friend and colleague at the Liceo and member of the Bologna's Accademia Filarmonica.
They wrote together the Mazurka op. 125, dedicated to Rossini, as the two compositions above.
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Liverani's writing is idiomatic for the clarinet, with virtuosic leaps, typical of the nineteenth century
salon, and he used as a decorative medium for famous tunes, with a predilection, not very much used
at the time, for the low register. We couldn't omit the well-known Cavatina from La Traviata, dedicated to the "Egregio dilettante Signor Pietro Cavalieri", as written on the title page of Ricordi's edition.
This CD is testimony to how the clarinet became used as an alternative to the voice in the nineteenthcentury, played by skilful instrumentalists who were sometimes also talented composers.
Luigi Magistrelli
translation: Candace Smith
Il est bien connu que le panorama de la musique italienne du XIXe siècle fut en grande partie dominé
par l’opéra et la musique instrumentale fut contrainte de subir cette hégémonie sans toutefois succomber à celle-ci. La clarinette, dans une mesure plus importante par rapport aux autres instruments à vent,
devint l’instrument idéal pour la divulgation de l’opéra au sein de toutes les couches sociales de la
population. La grande tradition populaire, représentée par les fanfares, dont l’Italie peut se vanter se
développa en effet au cours du XIXe siècle et fut un ultérieur véhicule de divulgation du répertoire de
l’opéra. Dans de nombreux traités pour clarinette du XVIIIe et du XIXe siècle, la clarinette est décrite comme l’instrument qui, plus que n’importe quel autre, est en mesure d’imiter la voix humaine car
elle présente des caractéristiques, du point de vue de l’organologie, qui permettent d’obtenir une grande quantité d’harmoniques et par conséquent un timbre à la couleur enjôleuse et souple, exactement
comme la voix humaine. La clarinette devient ainsi l’artisan principal de la diffusion de la fantaisie
engendrée par l’opéra: un genre qui connut son plus grand succès au cours du XIXe siècle. L’école italienne de la clarinette du XIXe siècle compte parmi ses représentants un certain nombre de virtuoses
de cet instrument dont le plus important fut Ernesto Cavallini (1807-1874): première clarinette du
Teatro alla Scala et défini par le clarinettiste anglais Lazarus, le “Paganini de la clarinette”. Cet exceptionnel virtuose donna des concerts dans toute l’Europe et enseigna pendant 12 ans à Saint-Pétersbourg
où il fut également clarinettiste à la Cour du Tsar en s’y taillant une réputation au niveau international.
Domenico Liverani (1805-1877), à qui est consacré ce CD monographique, vécut à la même époque
que Cavallini et, tout en n’arrivant pas à la même célébrité, fut lui-aussi un clarinettiste plutôt renommé
qui voyagea en Europe en y poursuivant une bonne carrière de concertiste. Liverani naquit à Castel
Bolognese où il devint clarinettiste suite à une formation obtenue dans la fanfare locale, grâce aux
leçons qui lui furent données gratuitement par Pietro Barbieri: un clarinettiste qui vivait dans une certaine aisance. Le père de Liverani, après s’être rendu compte des excellentes prédispositions de son
fils, l’inscrivit au Liceo Musicale de Bologne où il eut la possibilité d’étudier la clarinette, le piano et
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GIUSEPPE FAUSTO MODUGNO - Nato a Bologna, ha studiato nella sua città diplomandosi in Pianoforte
e laureandosi in Lettere con il massimo dei voti e la lode. Ha completato la sua formazione studiando
Composizione e Direzione d’orchestra e a questa formazione artistica e culturale d’ampio respiro deve
la propria attenzione verso un’interpretazione dell’attività di solista e camerista aperta ad una visione
a tutto campo del fenomeno musicale. Ha vinto come solista numerosi Concorsi nazionali e internazionali e da allievo di Franco Scala si è perfezionato ad Imola con molti grandi pianisti, tra i quali J.
Demus e G. Agosti (con quest’ultimo presso l’Accademia Chigiana). Ha tenuto concerti in prestigiose
sedi concertistiche di tutto il mondo (la sua attività lo ha portato ad esibirsi in Russia, Germania,
Spagna, Giappone e negli Stati Uniti). Il suo repertorio spazia dalla musica settecentesca alla produzione novecentesca e contemporanea. Si dedica da anni non solo al grande repertorio ma alla riscoperta
di quello italiano, ed è stato più volte ospite di trasmissioni della RAI (accanto a Corrado Augias) nella
sua veste di pianista e di divulgatore. Dal 1999 è Consigliere artistico dell’Accademia Filarmonica di
Bologna, ed è titolare della Cattedra di Pianoforte principale presso l’Istituto Musicale Pareggiato di
Modena.
Come Consigliere dell’Accademia Filarmonica ha partecipato fin dall’inizio alla nascita dell’Orchestra
Mozart di cui e’ stato nominato Segretario artistico. Nel 2001 gli è stato conferito dal Lions Club di
Bologna il “Nettuno d’oro” come migliore artista bolognese dell’anno ,dal Rotary Club il “Paul Harris
Fellow” per i suoi meriti in campo concertistico e musicale e nel 2004 dalla “Australian Society of
Musicology and Composition” il Diploma “Honoris Causa” come esecutore. Ha inciso numerosi Cd
con musiche di Mozart, Brahms, Mendelssohn, Shostakowitch e Barber per le etichette Nuova Era ed
Ermitage. Per Tactus ha gia’ inciso musiche inedite del grande pianista e compositore ottocentesco
Stefano Golinelli.
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la composition avec les Maîtres Pietro Avoni, Benedetto Donelli, Stanislao Mattei et où il obtint un
diplôme avec le maximum de la reconnaissance dans toutes les disciplines; le jeune Liverani prit même
des leçons de chant et de piano. Un anglais, dont la fille était élève de Liverani, voulut s’occuper de sa
promotion à l’étranger comme concertiste: ce fut l’occasion pour lui de franchir les frontières nationales et de devenir un concertiste très célèbre en se produisant dans les plus importantes capitales
européennes parmi lesquelles on peut trouver Paris et Londres. Liverani entretint une grande amitié
avec Rossini à qui il dédia son Concerto en do mineur, qui ne fut jamais publié, et un recueil d’études
mélodiques sur des thèmes tirés d’opéras de Bellini, Donizetti, Rossini et Verdi. Leurs fréquents rapports épistolaires témoignent de cette grande amitié. Certains chanteurs célèbres de l’époque, parmi
lesquels on peut citer Marie Malibran, Giuditta Pasta et le ténor Rubini, jouirent de son amitié et
Cavallini lui-même fut en contact avec Liverani. Un mérite qui doit être reconnu à ce virtuose de la
clarinette fut celui d’avoir introduit en Italie le système Boehm à 17 clefs à une époque où était encore en vogue le système Mueller et Albert à 13-14 clefs. Cavallini s’obstina toutefois à utiliser sa clarinette en bois à 6 clefs jusqu’à la fin de sa carrière. Pamela Weston, dans son livre “More Clarinet
Virtuosi of the Past”, soutient que Liverani introduisit aussi le saxophone en Italie, suivant ainsi les
conseils de Rossini. En tant qu’enseignant, Liverani se distingua en qualité de professeur au Liceo
Musicale de Bologne, où il avait été étudiant, en formant d’excellents élèves parmi lesquels Giuseppe
Leonesi (1833-1901) et Aurelio Magnani (1856- 1921). On raconte que Liverani avait un son d’une
extraordinaire puissance et qu’il était doté d’une lecture prodigieuse; il réussissait même à jouer en première lecture avec la partition à l’envers! Il reçut également de nombreuses distinctions parmi lesquelles la nomination en tant qu’Accademico Filarmonico de Bologne, que membre honoraire de
l’Accademia di Santa Cecilia de Rome et que Professore Emerito du Liceo Musicale de Bologne. Ses
compositions furent aussi destinées aux fanfares mais pour la plus grande part à la clarinette. Corrado
Giuffredi, qui est un grand connaisseur du répertoire italien pour clarinette du XIXe siècle, a rassemblé dans ce CD, en première absolue, tant des pièces originales de Liverani que des transcriptions de
celui-ci de pièces connues de Schubert, Rossini et Verdi. On y trouve aussi deux compositions de
Stefano Golinelli (1818-1891) qui fut un important pianiste de l’époque, l’ami et le collègue de
Liverani au Liceo Musicale de Bologne et Accademico Filarmonico de cette même ville. La Mazurka
op. 125 fut écrite en collaboration entre ces deux instrumentistes et fut dédiée à Rossini comme les
deux autres compositions citées précédemment. L’écriture de Liverani pour clarinette est particulièrement idiomatique et est caractérisée par de grands élans de virtuosités, typiques des salons du XIXe
siècle et utilisés comme véhicule décoratif de mélodies fameuses avec une prédilection, peu commune à l’époque, pour le registre grave. On ne pouvait pas omettre de présenter la très célèbre Cavatina
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de la Traviata, dédiée par Liverani à l’“Egregio dilettante Signor Pietro Cavalieri” comme on peut le
lire sur le frontispice de l’édition Ricordi. Ce CD témoigne de la manière suivant laquelle était utilisée
la clarinette dans l’Italie du XIXe siècle par de talentueux instrumentistes et, en l’occurrence aussi, par
d’habiles compositeurs qui ont été capables d’assumer, souvent de manière digne d’éloges, le rôle des
chanteurs.
Luigi Magistrelli
Traduction: Michel van Goethem
Corrado Giuffredi - Ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio di Parma diplomandosi
con il massimo dei voti e la lode. Vincitore del Primo Premio al Concorso Internazionale "Saverio
Mercadante" di Altamura e premiato al "V. Bucchi” di Roma, dal 2003 è primo clarinetto solista dell’orchestra della Svizzera Italiana. E’ regolarmente invitato come Primo clarinetto dall'Orchestra
Filarmonica della Scala di Milano con la quale ha partecipato, sotto la direzione del M° Riccardo Muti,
alle tournée in Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Giappone, Svizzera, Germania, Danimarca,
Norvegia, Libano, Turchia, Argentina e Brasile.
Ha fatto parte dell'Orchestra del Bicentenario del Tricolore in occasione del concerto di Reggio Emilia
diretto dal M° Claudio Abbado ed è ospite regolare del Festival Internazionale di Musica da Camera
di Aschau im Chiemgau in Germania, dove suona con artisti prestigiosi come Alexander Lonquich,
Michel Dalberto e i Salzburg Chamber Soloists.
Di rilievo l’attività discografica: le fantasie per clarinetto e pianoforte da opere di Giuseppe Verdi, i
quartetti di Mercadante e Rossini con il “Rossini Quartet”, l’integrale della musica per fiati di
Beethoven e la trascrizione del Barbiere di Siviglia di Rossini con l’Ottetto Italiano, i due quintetti per
pianoforte e fiati di Mozart e Beethoven con Michel Dalberto.
Ha eseguito in prima esecuzione italiana il concerto per clarinetto e orchestra di K. Penderecki sotto la
direzione dello stesso compositore. Nel 1999 ha partecipato alla serata di gala del Clarinetfest in Belgio
dove si è esibito in duo con il “mitico” Eddie Daniels. Ha ottenuto vivo apprezzamento a Tokyo e alla
Oklahoma University dove ha tenuto un recital con Larry Combs ed una Master Class sulla musica
verdiana per clarinetto. Direttore e solista dei filarmonici di Busseto.
Docente di clarinetto all’Istituto Musicale Superiore di Modena.
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Corrado Giuffredi
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