Myxicola infundibulum
Transcript
Myxicola infundibulum
Biol. Mar. Mediterr. (2011), 18 (1): 93-96 L. Stabili1,2, F. Serio2, R. Schirosi2, M. Licciano2, A. Giangrande2 Istituto per l’Ambiente Marino Costiero - U.O.S. di Taranto - CNR, Via Roma, 3 - 70400 Taranto, Italia. 2 DiSTeBA, Università del Salento, Via Prov.le Lecce-Monteroni - 73100 Lecce, Italia. [email protected] 1 IL MUCO DEL POLICHETE MYXICOLA INFUNDIBULUM (SABELLIDAE): UN MICROCOSMO CON FUNZIONE DI NUTRIZIONE E PROTEZIONE THE MUCUS OF THE POLYCHAETE MYXICOLA INFUNDIBULUM (SABELLIDAE): A NUTRIENT AND PROTECTIVE MICROCOSM Abstract - In order to assess the role of the polychaete Myxicola infundibulum mucus as nutrient and protective microcosm, in the present study we evaluated the culturable bacteria and the associated fauna in this matrix as well as its antibacterial lysozyme-like activity. Key-words: mucus, bacteria, Myxicola infundibulum, Lumbrineris latreilli. Introduzione - Il muco svolge diversi ruoli nel regno animale. Gli invertebrati utilizzano questa matrice come rivestimento della superficie esterna per favorire la locomozione, limitare le perdite di acqua, proteggere uova ed embrioni, coadiuvare l’alimentazione (Laimek et al., 2008). Negli invertebrati il muco riveste inoltre un ruolo fondamentale nella difesa contro l’eventuale attacco di organismi patogeni, fungendo da barriera meccanica, o tramite il rilascio di sostanze tossiche o biologicamente attive che possono uccidere o inibire la crescita microbica (Smith, 2002). Tuttavia, il muco può essere utilizzato come fonte alimentare ed il suo valore nutritivo è spesso stato studiato in relazione alla sua composizione chimica. In quest’ultimo caso esso può consentire al suo interno lo sviluppo di una comunità batterica specifica, mentre altre specie di batteri vengono escluse dalla presenza di sostanze antibatteriche. Il muco, quindi, può essere alla base di una catena microbica nella quale i microrganismi sono poi utilizzati da altri organismi anch’essi presenti al suo interno. Ciò è quanto è riportato, ad esempio, in molti coralli duri e molli (Brown e Bythell, 2005). Nei policheti la produzione di muco costituisce una caratteristica chiave morfologica e funzionale che determina la capacità di molte specie di sopravvivere nel loro ambiente (Bonar, 1972). In particolare, nella famiglia Sabellidae il muco è coinvolto principalmente nel processo di filtrazione e nella costruzione del tubo, ma svolge un ruolo importante anche nelle reazioni di difesa contro il danno meccanico, e nella identificazione ed eliminazione degli agenti patogeni (Stabili et al., 2009). Nel presente lavoro è stata investigata la funzione del muco prodotto dal sabellide Myxicola infundibulum (Renier, 1804), una specie molto diffusa in Mediterraneo su fondi molli portuali, che produce un tubo completamente mucoso. É stata condotta un’indagine sulla fauna associata e sui batteri coltivabili presenti nel muco, nonché sull’attività antibatterica lisozima-simile dello stesso, per verificare l’ipotesi che tale matrice sia un microcosmo con funzione di nutrizione e, al contempo, di protezione. Materiali e metodi - Individui adulti del polichete M. infundibulum sono stati prelevati mediante immersioni subacquee nel lago di Faro (Messina), estratti dai tubi gelatinosi, trasferiti in acquario ed utilizzati in parte per osservazioni sul comportamento e in parte per la determinazione dell’attività antibatterica lisozimasimile. La matrice mucosa formata dai tubi è stata invece immediatamente raccolta, lavata con soluzione fisiologica sterile e utilizzata sia per la determinazione della concentrazione batterica, sia per le osservazioni al microscopio finalizzate alla 94 L. Stabili, F. Serio, R. Schirosi, M. Licciano, A. Giangrande caratterizzazione della fauna associata. Sono stati ricercati i seguenti parametri microbiologici: batteri eterotrofi coltivabili a 22 °C (HB) mediante semina su Marine Agar, batteri totali a 37 °C (TB) mediante semina su Plate Count Agar, vibrioni coltivabili (V) mediante semina su thiosulphate-citrate-bile-sucrose-salt (TCBS). Per evidenziare l’attività antibatterica gli animali sono stati lavati con soluzione fisiologica sterile, successivamente collocati in piastre di Petri e lasciati in questa posizione per circa 15 minuti. In tali condizioni essi secernevano il muco che veniva immediatamente raccolto e conservato a –80 °C (Fig. 1a,b). Per i saggi dell’attività lisozima-simile il muco prodotto da vari individui è stato unificato. La presenza di un’attività lisozima-simile nel muco è stata evidenziata utilizzando un test di lisi della parete cellulare di Micrococcus luteus condotto su piastra. A tal proposito 700 µl di una sospensione di parete cellulare di M. luteus (Sigma) sono stati diluiti in agar in tampone fosfato (PB) 0,05 M, pH 5,2 e quindi stratificati in piastre di Petri. Dopo la solidificazione sono stati praticati dei pozzetti successivamente riempiti con 30 µl di muco. Le piastre sono state quindi incubate per una notte a 37 °C e l’attività enzimatica è stata valutata misurando i diametri di lisi intorno a ciascun pozzetto. I valori ottenuti erano relativi alla media aritmetica di almeno 5 repliche ± l’errore standard. Fig. 1 - Individui adulti di M. infundibulum estratti dai tubi (a). Raccolta del muco per i saggi di attività antibatterica (b). Adult specimens of M. infundibulum removed from the tubes (a). Mucus collection for antibacterial activity assays (b). Risultati - I vermi isolati e privi di tubo mucoso posti in acquario in breve tempo si organizzavano in un unico cluster, mostrando un comportamento gregario che si ripeteva ogni qual volta essi venivano privati del tubo. M. infundibulum produceva in brevissimo tempo quantità notevoli di muco vischioso che si addensava assumendo una consistenza gelatinosa per la successiva formazione del tubo attorno al corpo dell’animale. Infine i tubi si fondevano formando un’unica matrice gelatinosa. Il muco di M. infundibulum, come è stato evidenziato per mezzo del saggio su piastra, possedeva un’attività lisozima-simile. L’optimum di attività è stato ottenuto con un valore di Forza Ionica pari a 0,175 e pH pari a 5,0. In queste condizioni il diametro di lisi era pari a 8,4±0,3 mm corrispondente a 1,15 mg/ml di lisozima di bianco d’uovo di pollo (Fig. 2). Il muco prelevato dai tubi gelatinosi separati dai vermi dopo la raccolta in ambiente naturale è risultato colonizzato da numerosi individui del polichete Lumbrineridae Lumbrineris latreilli (Audoin & Milne Edwards, 1834). Questi vermi associati, pur essendo interamente inglobati nel muco tanto da renderne particolarmente difficile Il muco del polichete M. infundibulum: un microcosmo con funzione di nutrizione e protezione 95 Fig. 2 - Attività antibatterica lisozima-simile del muco di M. infundibulum evidenziata dalla lisi delle pareti di Micrococcus luteus su piastra Petri. Lysozyme-like activity of M. infundibulum mucus evidenced on Petri dish by the lysis of Micrococcus luteus cell walls. l’estrazione, erano comunque in grado di muoversi liberamente al suo interno. Il muco di M. infundibulum, inoltre, conteneva anche un’elevata densità batterica, come evidenziato dai dati relativi ai parametri microbiologici riportati in Tab. 1. Nel muco la densità dei batteri coltivabili a 22 °C era più elevata di quella dei batteri coltivabili a 37 °C. I vibrioni costituivano una frazione minore della flora batterica totale presente. Tab. 1 - Densità batteriche rilevate nel muco di M. infundibulum. Bacterial densities recorded in the mucus of M. infundibulum. Categorie batteriche HB TB V Muco 6,8 x 103 CFU/ml 8,4 x 102CFU/ml 1,7 x 102CFU/ml Conclusioni - I dati di densità batterica osservati nel muco di M. infundibulum sono raffrontabili con quelli osservati in altri invertebrati come alcuni cnidari che producono un muco ad elevato valore nutritivo (Goldberg, 2002). La presenza di batteri eterotrofi coltivabili a 22 °C e a 37 °C (che includono i potenziali patogeni) indica che il muco di M. infundibulum è un sito di aggregazione batterica. Esso ha una viscosità elevata ed un contenuto proteico più alto rispetto a quello del polichete Sabella spallanzanii (Gmelin, 1791) (Stabili et al., 2011) che ha una viscosità simile a quella dell’acqua di mare e contiene una percentuale d’acqua pari al 96%. Verosimilmente queste differenze spiegherebbero un diverso ruolo del muco in questi due policheti. Nel muco di S. spallanzanii è presente una maggiore attività antibatterica lisozima-simile, che risulta essere più debole in M. infundibulum. Ciò suggerisce che il muco di quest’ultima specie potrebbe costituire una sorgente trofica per alcuni batteri. Si potrebbe anche ipotizzare che esso possa svolgere un ruolo protettivo, innescando rapporti di tipo simbiotico, similmente a quanto osservato per il muco del corallo Heteroxenia fuscescens (Ducklow e Mitchell, 1979). 96 L. Stabili, F. Serio, R. Schirosi, M. Licciano, A. Giangrande L’ipotesi dell’esistenza di una catena microbica nella quale i microrganismi sono poi utilizzati da altri organismi presenti nello stesso muco è avvalorata dalla presenza del polichete detritivoro L. latreilli. Questa specie, finora riportata solamente a vita libera, potrebbe trovarsi in associazione con M. infundibulum poiché all’interno del muco trova condizioni ottimali per la sua nutrizione e protezione. I nostri risultati, quindi, indicano che il muco della specie investigata rappresenta un microcosmo con valore nutritivo e al contempo con funzione di difesa. Infine, le aggregazioni di individui di M. infunbibulum osservate in acquario non sono un artefatto dovuto alle condizioni sperimentali, essendo presenti anche in ambiente naturale (Cosentino A., osservazione personale). Resta da verificare quanto diffuso sia questo fenomeno di aggregazione in ambiente naturale, nonché la loro densità e le dimensioni che queste formazioni possono raggiungere. Ringraziamenti - Si ringrazia il Dr. Andrea Cosentino (Dipartimento di Biologia Animale e Ecologia Marina, Università di Messina) per aver fornito gli organismi oggetto di studio dal lago di Faro. Bibliografia BONAR D.B. (1972) - Feeding and tube construction in Chone mollis Bush (Polychaeta, Sabellidae). J. Exp. Mar. Biol. Ecol., 9: 1-18. BROWN B.E., BYTHELL J.C. (2005) - Perspectives on mucus secretion in reef corals. Mar. Ecol. Progr. Ser., 296: 291-309. DUCKLOW H.W., MITCHELL R. (1979) - Bacterial populations and adaptations in the mucus layers on living corals. Limnol. Oceanogr., 24: 715-725. GOLDBERG W.M. (2002) - Feeding behavior, epidermal structure and mucus cytochemistry of the scleractinian Mycetophyllia reesi, a coral without tentacles. Tissue Cell, 34 (4): 232-245. LAIMEK P., CLARK S., STEWART M., PFEFFER F., WANICHANON C., HANNA P., SOBHON P. (2008) - The presence of GABA in gastropod mucus and its role in inducing larval settlement. J. Exp. Mar. Biol. Ecol., 354: 182-191. SMITH A. (2002) - The Structure and Function of Adhesive Gels from Invertebrates. Integr. Comp. Biol., 42: 1164-1171. STABILI L., SCHIROSI R., DI BENEDETTO A., MERENDINO A., VILLANOVA L., GIANGRANDE A. (2011) - First insights into the biochemistry of Sabella spallanzanii (Annelida: Polychaeta) mucus: a potentially unexplored resource for applicative purposes. J. Mar. Biol. Assoc. U.K., 91 (1): 199-208. STABILI L., SCHIROSI R., LICCIANO M., GIANGRANDE A. (2009) - The mucus of Sabella spallanzanii (Annelida, Polychaeta): its involvement in chemical defence and fertilization success. J. Exp. Mar. Biol. Ecol., 374: 144-149.