bollettino - Distretto Rotary 2060

Transcript

bollettino - Distretto Rotary 2060
Anno Rotariano 2007-2008
Nr. 4 - Novembre 2007
BOLLETTINO
del Rotary Club di Rovigo
Anno di fondazione 1949 (Distretto 2060 - Club n. 12304)
Giovanni Boniolo
Giovanni Girardello
Fausto Pivirotto
Consiglieri
Attilio Padoan
Tesoriere
Alberto Tosi
Segretario
Mirandino Rizzi
Prefetto
CONSIGLIO DIRETTIVO:
Alberto Sichirollo
Presidente
Fabio Galiazzo
Vice Presidente e
Presidente Incoming
Massimo Ubertone
Past President
Presidente: ALBERTO SICHIROLLO
Segretario: ALBERTO TOSI
SALUTO ALLE BANDIERE
Salutare le bandiere significa: riconoscere la nostra appartenenza all’Italia, all’Europa, al Rotary; esprimere la nostra riconoscenza al
valore umano e storico di coloro che ci hanno preceduto, uomini leaders e gente comune che con il loro impegno hanno reso possibile
l’Italia, l’Europa, il Rotary; credere nel futuro e manifestare la volontà di impegnarsi per lo sviluppo più civile ed umanamente ricco
dell’Italia, dell’Europa e del Rotary.
IL FORUM DISTRETTUALE A TORRI DI QUARTESOLO (VICENZA) - 24.11.2007
“LIBERTÀ E RESPONSABILITÀ: IL RUOLO DEL ROTARY”
(Resoconti di G. Andriotto)
Soci partecipanti: Alberto Sichirollo, Presidente; Arrigo Bergamasco, Assistente del Governatore; Alessandro Pelizza, Tovo Roberto e
signora, Giuseppe Andriotto.
Erano presenti 257 soci (il 6 % ) appartenenti a
63 club degli 81 esistenti nel nostro Distretto
2060 del Triveneto.
re i grandi valori dell’uomo i quali gli
consentono di elevarsi come una statua
su di un piedistallo, che è più importante della statua stessa. Ma se le motivazioni universalmente accettate diventano opinabili viene meno il sostegno
specie quando la società è permeata
dal relativisimo e dal qualunquismo. In
Il Presidente del Forum, Giampiero Mattarolo, dopo aver letto il significato del saluto alle bandiere ed ascoltati i
tre inni, e dopo il saluto del sindaco del
Comune di Torri di Quartesolo dà la parola al Sindaco di Vicenza Enrico Hùllweck che svolge un breve intervento di saluto.
Dice che il tema del Forum pone anche il tema
fra libertà e destino, quel
dio senza volto che conduce le nostre sorti e le
nostre decisioni. Tutto accade e accadrà ed è già il
film di quel che dovremo
fare per la forza degli
eventi esterni. Il rapporto
libertà e destino ha angosciato tutte le religioni.
Anche i Greci conoscevaIl Presidente dell'Assemblea G. Mattarolo
no il problema e si facevano aiutare dalle forze buone e da quelle opposte la
questo caso, diventa difficile seguire
nemesi e le erinni. E Dante stesso inter- una realtà in cui il relativismo si espande
preta questo rapporto legando la liber- attraverso le leggi. I latini dicevano, non
tà umana alla volontà di Dio attraverso mos, non juris, cioè se cambia il costula quale l’uomo esprime la sua azione.
La libertà è uno strumento per realizzacontinua a pag. 2
-1-
da pag. 1: il Forum Distrettuale
me debbono cambiare le leggi. La libertà porta alla presa di coscienza dell’io
soggettivo, ma se anche i bisogni dell’individuo nascono dal soggettivismo e
dal relativismo, allora ci si allontana dal
rispetto delle stesse leggi. Non è quel
che ci sentiamo di fare, che deve guidare le nostre azioni, ma ciò che si deve
fare secondo la legge che come lo stesso S. Paolo affermava ad essa si deve
obbedire anche se chi fa le leggi è orripilante.
Segue il Governatore Martines
che portando il saluto di tutto il Distretto
e dei suoi 81 club dichiara di aver voluto
il forum come un ponte attraverso il
quale il Rotary intraprende un dialogo
dai suoi naturali confini che sono i club
con i loro 5000 soci nel Triveneto poiché si è consapevoli che,senza falsa
modestia, i rotariani sono depositari di
un forte potere culturale e professionale
ed hanno la capacità ed il dovere di proporsi come ispiratori di progetti e difensori dei valori della nostra storia, della
nostra civiltà, delle nostre tradizioni,
delle nostre radici. Il Rotary sta prendendo coscienza dei suoi doveri etici
quale istituzione viva interessata alle
problematiche del territorio e della povertà del terzo mondo. Sulla stessa scia
del forum dell’anno precedente del Governatore Benedetti, anche questo vuol
essere di comunicazione perché parlando di responsabilità e libertà si vuol
far sapere a chi non ci conosce, chi siamo e che i principi del nostro vivere
come uomini liberi è fondato sulla buona educazione e sul rispetto delle regole. Questo contribuirà ancor di più a migliorare l’immagine pubblica del Rotary
che ultimamente nella scala formulata
dal R.I. è passato dal 27 mo al secondo
posto. Nel dare i dati sul numero dei rotariani e dei club nel mondo e ripetendo
per chi non lo conosce cos’è il Rotary,
Martines ricorda che questa rete di uomini e donne riunisce nel mondo persone che aspirano alla libertà ed alla pace
e che la strada giusta per giungervi è
quella di condividerne i principi con
“convinzione ed entusiamo” ma soprattutto attraverso la tolleranza,il rispetto
delle regole e la cultura.
Il Presidente dell’assemblea G.
Mattarolo svolge alcune riflessionii sul
tema del Forum che lo stesso Cacciari
ha definito un tema temerario. Osserva
che non siè responsabili se non si è liberi e che la libertà è una cosa ben strana capitata all’uomo perché se la deve
giocare dalla nascita alla morte, due
eventi che non dipendono dalle nostre
scelte, ed in questo gioco la nostra vita
è un legame che non ci tiene mai soli
ma ci fa stare con gli altri sia pure senza
esserne costretti o condizionati, perché
essa non sarebbe possibile senza gli altri. Nella modernità dei nostri ambiti, la
crescita culturale si traduce in una sempre maggior consapevolezza di sé e dei
propri diritti ed anche lo stesso sviluppo
conomico che è fattore di massimo
condizionamento ci spinge ad esigere
sempre più “libertà, libertà, libertà”.
Qualcuno potrebbe notare come
questi nostri ragionamenti non abbiano
tutto il contenuto di concretezza,di efficienza e di misurabilità che si conviene,
ma ci auguriamo che sia stata un’occasione per concepire la libertà non soltanto come un fatto riguardante il solo
individuo ma sia anche una modalità di
relazione e di convivenza.
ª Prof. Nadio De Lai, già Direttore
Generale del Censis, esperto di ricerca sociale, ha lavorato a Rai
Uno, alle FFSS ed è Presidente
dell’Istituto Trentino di cultura.
Il suo discorso, sulla problematica attuale del rapporto libertà e responsabilità si apre sulla affermazione
che il Rotary è un contenitore di classe
dirigente e che esso deve compiere un
salto di qualità . Per far questo deve darsi una interpretazione del proprio ruolo
che è in definitiva quello di saper precedere gli altri, correre più avanti magari
assumendo il rischio di proporre solu-
NOMINATO IL PRESIDENTE INTERNAZIONALE
PER L’ANNO 2009-2010
È lo scozzese JOHN KENNY, del R.C. di Grangemouth Center (Scozia). Giudice e
notaio, presbitero della Chiesa di Scozia, ha ricoperto numerosi incarichi pubblici in particolare presso la Camera di Commercio. È stato molto attivo nel campo
dello scoutismo.
Rotariano dal 1970, ha svolto funzioni di alto livello presso la Fondazione Rotary
ed è stato delegato più volte nel Consiglio di Legislazione. È grande donatore della Fondazione Rotary.
IL PIANO STRATEGICO PER IL TRIENNIO 2007-2010
DEL ROTARY INTERNAZIONALE
u Eradicare la polio. Promuovere l’immagine pubblica del Rotary e la sua visi-
biltà interna ed esterna. Aumentare la capacità del Rotary di servire gli altri.
Sviluppare l’effettivo sia per quantità che per qualità. Nell’ambito professionale mettere in luce l’impegno nel Rotary.
Il Consiglio Centrale, che ha approvato il piano, ha ridefinito i principi guida del
Rotary: servizio, amicizia, diversità, integrità e leadership.
zioni troppo innovative. La classe dirigente è una classe di proposta che
deve saper creare progetti, evitando
però di essere troppo anticipata rispetto alla realtà del presente.
Una seconda considerazione è
quella che riguarda il ritorno al sociale
(ove per sociale non si intende solo
quello dei poveri ma tutto ciò che fa coesione nel nostro mondo). Circa dieci
anni fa gli economisti affermavano che
tutto dipendeva da fattori economici.
Oggi si scopre che hanno una loro
influenza anche fattori non economici
collegati al sociale e che influenzano
essi stessi l’economia. Vi è oggi questa
centralità del sociale che pone il soggetto al centro della collettività. Il secolo
che si è appena chiuso è stato il secolo
dell’io,della scoperta della soggettività,
come avvenne con Freud che nel 1912
con la psicanalisi pose il problema della
persona e della sua interiorità. Ed è il
secolo che mette in primo piano il tema
della libertà e dei diritti dell’individuo.
Ma l’esercizio dell’io che purtroppo arriva a produrre due guerre mondiali riesce anche ad essere di valore positivo
perché pur esaltando i valori della persona riesce a superare il fenomeno della frammentazione dei comportamenti
e da cui vengono a diversificarsi i vari
aspetti dell’io e della sua identità. Naturalmente tutto ciò muove anche un’ansia di distinzione, di voler essere diversi
senza peraltro riuscire ad evitare di cadere nella trappola della somiglianza a
dispetto della ricerca dell’essere diversi
(valga per tutti l’esempio dei supermercati).
Ma v’è un problema importante in
questa rincorsa alla soggettività che
può preoccupare: si vogliono superare
tanti limiti con la la propria libertà come
nel campo della coppia, della maternità
e persino della morte. È su temi come
questi che gioca un grosso ruolo la responsabilità. Vi sono limiti a questa presunta onnipotenza dell’io. Esso infatti
non può essere esclusivo di sé stesso:
esso sta anche nella relazione con gli
altri, nel rispecchiarsi negli altri. Esso
deve andare avanti e disporre di tutte le
energie necessarie. In questo ambito vi
è anche un altro problema: quello del
rapporto fra generazioni. Si può dire
che si sia completato il ciclo del giovanilismo perché vi è un’alta percentuale
di anziani nella nostra società (14 milioni di soggetti superano i 60 anni) il che
porta in primo piano la questione previdenziale e pensionistica la quale potrebbe ricevere un tipo di soluzione dagli immigranti. Questi sono ormai il 6%
della popolazione.
La terza considerazione riguarda
le comunità locali, nelle quali gli immigranti dovranno integrarsi. Il territorio ritorna ad essere un fattore positivo anche in un’epoca di globalizzazione con
cui ci è stato permesso di capire meglio
il radicamento nel territorio e la sua importanza.
La riscoperta del territorio comporta l’esigenza di restituire il territorio a
se stesso riportandovi l’energia che abcontinua a pag. 3
-2-
da pag. 2: il Forum Distrettuale
biamo ricevuto e salvaguardando l'ambiente. Riprendono consistenza nell'economia del territorio i distretti, un tempo dichiarati finiti.
Quindi come classe dirigente, rappresentata nel Rotary, dobbiamo essere
generosi, specie verso i nostri collaboratori, ed avere l'occhio lungo per saper
creare i nostri successori. Devesi inoltre
coltivare l'innovazione vivendo una
soggettività che applichi la libertà ma
esercitandola secondo i giusti canoni
della responsabilità.
ª GILBERTO MURARO, rotariano
del Club Padova, titolare della cattedra di Economia e Finanza
dell’Università di Padova di cui è
stato in passato prima Pro-Rettore
e poi Rettore. È componente della
commissione Governativa per la
redazione del Libro Verde della
Finanza Pubblica.
Pone lo status questionis nell’ambito della nostra riflessione su responsabilità e e libertà nelle istituzioni pubbliche affermando che la tematica investe soprattutto il settore pubblico per riferirsi particolarmente al problema dell’interesse personale e dell’interesse
collettivo. Il discorso riguarda particolarmente il settore pubblico perché
specie in Italia condiziona l’intera vita
del paese. E questo porta la nostra attenzione a coloro che vi lavorano cioè al
pubblico impiego. Con un breve excursus storico, ricorda la visione economica dello stato liberale che con Max Weber e l’etica protestante ha conferito dignità etica al profitto economico. Guadagna di più chi serve meglio: è un principio che è stato infuso nell’attività economica e che in fondo ritroviamo anche
nel pensiero del nostro Rotary come
spirito di servizio. Lo Stato liberale non
è più il Leviatano, dispotico, ma è una
espressione della popolazione e cioè
democratica, With the people, secondo
la democrazia inglese.
In questo tipo di stato vi sono dei
contenuti incardinati a questi principi
ed il pubblico impiego è lo strumento
che realizza le finalità del potere politico
ma secondo regole e procedure che
seppur creano il fenomeno burocrazia
finiscono per essere una garanzia per il
cittadino. Dopo la seconda guerra
mondiale con lo stato sociale e la
esplosione della spesa pubblica,la burocrazia ha cominciato ad imporsi creandosi poteri propri e in grado di farli
valere tendendo a dilatare il proprio apparato e quasi dotandosi di un potere
discrezionale. Ciò si verifica anche nel
settore privato ma è maggiormente
sensibile in quello pubblico ove esiste
una certa opacità che rende difficile
una stretta regolamentazione e i controlli.Il giudizio verso la burocrazia in
Italia è piuttosto negativo perché per ragioni storiche dal Fascismo alla guerra
perduta si è venuto ad attenuare il senso dello Stato. La stessa dilatazione degli organici del pubblico impiego ,concepita negli anni cinquanta come un
fattore di sviluppo sia economico sia di
capacitàdi lavoro, oltre che un errore ha
generato un forte fenomeno degenerativo dell’ apparato burocratico. C’è necessità di una rifondazione del Pubblico Impiego sulla base di nuovi criteri
sia di reclutamento e di avanzamento
nelle carriere. È in atto già un cambiamento, come ad esempio il nuovo
modo di presentare la finanziaria per
programmi e non per articoli o come
l’imposizione di maggior chiarezza e
trasparenza ai ministeri. Le diffficoltà di
utilizzare meglio il pubblico impiego ha
generato la sussidiarietà agli enti minori
dello Stato e agli enti del no profit.
Come rotariani forse abbiamo trascurato il settore pubblico e nei nostri club è
anche poco rappresentato per cui occorre rivolgere maggiore attenzione al
problema del reclutamento.
ª MONS. ANDREA BRUNO MAZZOCATO, già Vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo e attualmente
Vescovo ordinario della Diocesi di
Treviso.
Mons. Andrea Bruno Mazzocato
durante la sua relazione
La forte problematica offerta con il
rapporto Responsabilità e Libertà, visto come problema morale, induce a
porre a confronto due punti fondamentali della morale cristiana-cattolica. Primo, la prospettiva della morale evangelica per cui dalla libertà nasce la responsabilità, secondo le condizioni
che si hanno perché la libertà generi la
responsabilità.
Secondo la morale evangelica, vi
è perfetta armonia tra responsabilità e
libertà ed è un vero assioma quello di
affermare che la libertà consente la capacità della responsabilità
Illustra il pensiero citando la lettera di S. Paolo ai Galati che considera
emblematica per il suo assunto: Cristo
ci ha liberati perché restiamo liberi e
non ricadiamo sotto il giogo della
schiavitù. E ci ha chiamati alla libertà
non con la forza ma con la carità per
metterci al servizio gli uni dagli altri. In
altre parole, ama il prossimo tuo come
te stesso. Cristo è venuto per renderci
liberi e per farci restare liberi. E questa
azione di Cristo è un’azione di salvezza
e se non la si riceve per tale, uno non sa
capire come rendersi libero. Il cristianesimo non è una religione che costringe
la persona e che non le permette di
esprimersi penalizzando la sua libertà.
È una caricatura della religione quella
di certa opinione pubblica che interpreta le prescrizioni della chiesa come una
-3-
coercizione che soffocherebbe la libertà dell’individuo.
Il cristianesimo è una proposta di
salvezza ma come liberi,e di quella libertà che si esprime al massimo con la
carità, mettendosi al servizio degli altri,
facendo l’altro vero padrone di noi.
Per meglio comprendere questo
concetto ritiene emblematico l’atto della lavanda dei piedi in cui Cristo chiamato maestro e signore si è invece fatto
servo al livello più basso. La vera libertà
diventa pertanto responsabilità perché
essa significa amore per l’altro e questo
amore non è costrizione esterna, ma
carità, e responsabilità verso l’altro fino
al punto anche di perdere la vita.
Su come l’io si realizzi nel rapporto
fra libertà e responsabilità, vanno poste
le condizioni richiamate e cioè come far
crescere la libertà nella responsabilità,
come favorire la sua maturazione. Considerata la temperie culturale in Europa
fortemente permeata di soggettivismo
e relativismo,come avverte Papa Benedetto XVI. Occorre un’opera di formazione che si esplicita su tre livelli: quello
della legislazione della organizzazione
sociale, nei suoi compiti di regolare la
vita comune nel rispetto democratico;
quello pedagogico che dovrebbe sviluppare istituzioni e ambienti adeguati
alla educazione all’esercizio della libertà ed infine, per una vera libertà, specie
come è sentita dai giovani, questa va
plasmata con la conversione personale
intesa come assunzione di nuova responsabilità ed un nuovo modo di porsi
verso gli altri, che nel Rotary può avere
un suo esempio.
Le due video interviste.
ª Prof. Massimo Cacciari,
Sindaco di Venezia.
I due concetti di libertà e responsabilità sono difficili da afferrare e dare
loro una declinazione applicativa. Nel
mondo antico la libertà era intesa come
forma di appartenenza, alla città, alla famiglia, alla tradizione ma nel mondo
moderno questo significato è andato in
crisi.Oggi la libertà sembra essere vissuta come una specie di incondizionatezza e di chiaroveggenza, ma resta
inafferrabile, un flatus voci. Quanto alle
tensioni che agitano i veneti, si tratta di
problematiche vissute in tutta la società
occidentale. Circa la responsabilità,bisogna restare al senso etimologico di
capacità di rispondere. E questa implica l’esigenza di dover e saper rispondere non tanto sul piano ideologico ma un
saper rispondere senza offendere l’altro e vivendo il dramma di non poter
condividere la posizione dell’altro.
Sulla professionalità come valore
individuale che sappia a sua volta creare nuovi valori, ritiene che il Rotary, che
definisce come corpo intermedio nella
società come tante altre associazioni,
nell’assumere questo tema della libertà
e della responsabilità nel suo legame
deve porsi proprio il ruolo di decidere
(libertà), e rispondere (responsabilità)
alle domande poste dalla propria cocontinua a pag. 4
da pag. 3: il Forum Distrettuale
munità trattando anche temi come il federalismo la cui incidenza può contribuire a decostruire la realtà astratta dello stato democratico.
ª Il Cardinale Angelo Scola
Patriarca di Venezia.
A questi due aspetti su cui si è impegnata la trattazione del Rotary,Scola
risponde con l’osservazione che dopo il
1989 con la caduta del muro di Berlino
si è originata l’epoca della post-modernità la quale ha posto una nuova classifica di valori: la felicità e la libertà. In precedenza i valori a cui si ispirava la società erano la verità e la giustizia. Ma di
quale libertà si tratta? Ora, felicità e libertà, seppur rappresentino un anelito
positivo nello sviluppo della società
moderna, esse debbono procedere per
convinzione e non per convenzione altrimenti vi è il rischio che si tratti di una libertà incondizionata. L’idea dominante
sembra essere quella di una libertà incondizionata, che non accetta limiti. Se
si può fare, lo devo fare e niente e nessuno può fermarlo. Questa impostazione è definita come un imperativo tecnologico non etico, ma chiunque recepisca un bisogno o una condizione da un
ordine interiore o esteriore all’uomo
,anche se faccia parte del suo compimento dell’io, deve adottare una libertà
ragionevole. Come dicevano gli scola-
stici, la libertà nasce come libertà di
scelta sulla base delle inclinazioni naturali e orienta alle infinite aperture che si
prospettano all’uomo.
Quanto ai suggerimenti richiesti
sull’impegno del Rotary su valori come
quelli della libertà e della responsabilità
da approfondire, Scola premette che l’idea di responsabilità va pienamente
condivisa in quanto come uomini impegnati nella vita, siamo immagine di Dio
e quindi dobbiamo far si che la vita che
dobbiamo vivere sia sotanzialmente
una risposta a Dio, alla famiglia, alla società, alla nostra comunità.
Ci sono tuttavia due rilievi di fondo
da fare: in una società pluralistica quale
quella in cui siamo oggi, la diversità nel
modo di vedere le cose provoca un
continuo incontro e scontro in cui il principio fondamentale diventa il riconoscimento reciproco. Questa è la base di
una democrazia sostanziale. Ma nell’apporto alla costruzione della vita sociale non può mancare un elemento decisivo quale il matrimonio fra un uomo e
una donna, aperto alla vita. Inoltre, una
democrazia sostanziale non può essere ridotta ad uno scontro fra individui,
ha bisogno di corpi intermedi come la
famiglia, la religione. Il Rotary è uno di
questi corpi intermedi in cui i suoi stessi
ideali di fondo ,quali quelli posti dalla
vita professionale, permettono un buon
governo, aiutano a far vita buona e chi
fa vita buona fa bene comune.
u
Il Forum si è concluso con una tavola rotonda dei relatori che si sono
espressi secondo valutazioni riassuntive del proprio punto di vista. De Lai ha
riproposto la posizione del Rotary
come corpo intermedio, legato alla
classe intermedia con il compito di dar
voce alla società che vuole evolversi,ne interpreta i bisogni e se ne fa portatore. In definitiva, porsi come soggetto terzo che promuove un’azione forte
e responsabile nella società.
Gilberto Muraro ha segnalato l’esigenza di favorire l’adozione di nuove
regole e nuovi comportamenti nella vita
sociale e pubblica accentuando l’azione di sussidiarietà verso l’obiettivo di
far crescere la società. Come strumenti
ha sottolineato l’importanza del decentramento amministrativo e della devoluzione di alcune funzioni pubbliche. Per
il vescovo Mazzocato, il Rotary deve
portare la propria riflessione qualificata
su tematiche fondamentali misurandosi su contesti di qualità. E ciò, con la rigorosità critica che va incontro alle esigenze della realtà divenendo il Rotary
un ambito di formazione etica grazie
all’apporto dell’alta qualificazione delle
persone che lo compongono.
CARLO GOLDONI NEL TRECENTENARIO DELLA NASCITA
ricordato da GABRIS FERRARI
CONVIVIALE di martedì 6 novembre 2007 - Hotel Cristallo - Rovigo
Noce, M. Noce, Pelizza, Pivari, Pivirotto, Rizzi
con Ivana, Russo, Sichirollo, Silvestri, Tosi, M.
Ubertone con Italia, Zonzin con Roberta, Zuolo. Assiduità 47%.
Ospiti del club: il relatore con la moglie signora Mariucccia e la Prof.Laura Degan giornalista de Il Gazzettino di Rovigo.
Hanno giustifcato l’assenza: Boniolo, Breviglieri, Buonamici, Catozzo, Girardello, Padoan, Sartori e Turrini . Senza comunicazione di
assenza molti soci attivi.
u
La statua di Carlo Goldoni in campo
Manin a Venezia
Soci presenti: G.Andriotto con Ivana, Bergamasco con Zita, Brugnolo, Camellin, Cazzuffi
con Marcello, G. De stefani, Gb De Stefani,
Galiazzo, Ghibellini con Sandra, Massarente,
E. Mazza, Mazzucato, Mercusa, Montini, F.
Gabris Ferrari – Rodigino di nascita, ove tuttora risiede e svolge attività di pittore; studi a Modena, a Bologna e Venezia. Intensa attività di pittore specie di grafica con cui si collega a gruppi teatrali e di danza come la
Compagnia di Danza diretta da Elsa
Piperno.
Si è occupato di ricerca scenografica e del costume teatrale, è stato
regista di spettacoli teatrali e lirici, ha
firmato importanti allestimenti scenografici in Italia e all’estero. Svolge anche attività didattica presso le Accademie d’Arte di Urbino e di Venezia.
Sta progettando la creazione di una
scuola di teatro a Rovigo.
-4-
CARLO GOLDONI E LA CITTÁ
DEL TEATRO
Con il titolo della sua conversazione,Goldoni e la città del teatro, Gabris Ferrari da
buon scenografo ha voluto creare uno
sfondo, una scenografia al grande commediagrafo proiettandolo su una immagine a caleidoscopio della città di Venezia. E di quella in cui è vissuto Goldoni ha
rappresentato immagini, figure, maschere, dipinti per far rivivere l’ambiente in cui
si è maturato. E dire che tra i primi dati
biografici ricordati viene richiamato quello della sua trasmigrazione da Venezia in
Francia, (dove aggiungiamo noi vi ha vissuto per trentanni e muore nel 1793 semicieco e privato della pensione dalla Rivoluzione francese ).
Il relatore ricorda innanzitutto che Carlo
Goldoni per poco tempo ha esercitato
l’avvocatura. Piuttosto indecifibrale la
sua personalità a detta dei suoi biografi
che espongono dubbi e incertezze su
come poteva essere. Goldoni vive gran
parte della sua vita a Parigi non tanto
perché sia stato cacciato da Venezia ma
perché la rivoluzione teatrale che stava
compiendo suscita fiere opposizioni nei
continua a pag. 5
da pag. 4: Carlo Goldoni nel trecentenario
tradizionalisti, in testa ai quali v’era Carlo
Gozzi (autore fra l’altro di quella Turandot
che in seguito sarà ripresa da Puccini). Il
disegno di Goldoni di voler cambiare la
commedia dell’arte, (Arte in quanto mestieranti erano gli attori) era un profondo
cambiamento perché al canovaccio che
riportava la sola trama su cui improvvisavano gli attori - maschere, egli sostituiva
un testo organico scritto, individuando
altri valori e altri carattteri. Il suo modello
è la commedia del cinquecento, quella di
Machiavelli, dell’Aretino. Ma anche quella del polesano Cieco Groto e del rodigino
Giancarli (il leggendario Gigio Arthemio
Giancarli, dice Garbato) autori di testi ora
irrapresentabili per la lunghezza dei monologhi e delle scene.
Altra innovazione fu la scoperta del
dialetto come lingua di comunicazione, piena di grande forza espressiva,
che egli adopera per quasi tutte le sue
opere e dal quale ottiene quella effervescenza letteraria che le rende dei
veri capolavori.
Gabris Ferrari ne dà qualche esempio
Gabris Ferrari ed il Presidente Sichirollo
con la lettura di due brani dalle commedie goldoniane: il monologo di Lucieta dai “Quattro Rusteghi” e il brano
dei risi dal “Sior Todaro”.
Mette in luce come Goldoni amasse la
donna di cui capiva la posizione umana
e la essenza della femminilità (per tutte
Mirandolina e Colombina).
Illustra poi quella che lui definisce la
città del Teatro, Venezia, (città luminosa e illuminata dallo splendore dell’arte) e nella quale individua quella
temperie artistica e culturale che caratterizza una grande epoca di trasformazioni. Al tempo di Goldoni ,Venezia
aveva settanta teatri attivi il che testimonia ancor di più quanto viva e intensa fosse la passione per il teatro in
quel momento. A far da commento
alla illustrazione della figura di Goldoni, vengono proiettate vedute del Canaletto, del Bellotto, dei Guardi per
fornire una precisa idea dell’ambiente
di quel tempo che è anche quello delle
grandi botteghe dei pittori del 700 fra
tutte, quella dei Bellini che attingeva
al Mantegna. La rassegna illustrativa
di quella Venezia viene completata
proiettando le più note maschere e i
costumi della scenografia teatrale.
G. Andriotto
LA ROTARY FOUNDATION, UNA ISTITUZIONE PER FAR DEL BENE AL MONDO
La Lettera del Governatore per Novembre 2007
Cari Amici,
Novembre è dedicato
alla Rotary Foundation,
ma prima di affrontare il
tema del mese desidero
che tutti insieme ricordiamo i nostri Famigliari e gli Amici che ci hanno indicato la via e che
non sono più al nostro
fianco.
La Rotary Foundation of Rotary International fu creata nel 1917 dall’allora Presidente Internazionale Arch. C. Klumph “per
fare del bene nel mondo”.
Lo scopo della Fondazione non è quello
di fare semplice beneficienza, ma di costruire
legami tra persone, tra comunità, tra territori,
soprattutto attraverso la solidarietà e la cooperazione.
Per definizione possiamo considerare la
solidarietà come un atteggiamento di benevolenza e comprensione, ma soprattutto di sforzo attivo e gratuito, atto a venire incontro alle
esigenze e ai disagi di qualcuno che ha bisogno di un aiuto.
La solidarietà assume spesso un carattere sociale che viene svolto dalle istituzioni
per sollevare persone costrette ai margini della
società a causa di problemi economici o di altro genere. Anche tante istituzioni private nascono in nome della solidarietà e spesso raggiungono obbiettivi più ambiziosi di quelli che
vengono realizzati dalle organizzazioni pubbliche.
La Rotary Foundation è una di queste
istituzioni private e oggi risulta la prima al
mondo per la quantità e la qualità dei suoi
progetti e per il numero dei suoi sostenitori.
Per questo motivo il 25 ottobre scorso,
quindi soltanto qualche giorno fa, in occasione
della Giornata delle Nazioni Unite, la United
Nations Association of New York ha conferito
al Rotary International e alla Fondazione Rotary il riconoscimento umanitario 2007 per attestare il forte impegno del Rotary ad assicurare a
livello internazionale condizioni igieniche adeguate e acqua potabile, nonché uno sviluppo sociale meglio sostenibile.
Nel mese di ottobre, nel nostro Distretto,
in tre località diverse, si sono svolti tre Seminari di informazione sulla Rotary Foundation, diretti e coordinati da Alvise Farina, che
ringrazio insieme a tutti coloro che hanno collaborato per il buon risultato ottenuto.
La partecipazione è stata più che lusinghiera.
Ciò rappresenta un buon segno e posso
inoltre dirvi che questo è un segnale che sto cogliendo anche durante le visite ai Club. Peraltro non perdo l’occasione per parlare della
Rotary Foundation e per invitare i Presidenti
a fare altrettanto.
Questo perché noto che non c’è grande
entusiasmo da parte di molti rotariani, soprattutto per scarsa conoscenza dei meccanismi attraverso i quali la Rotary Foundation
agisce. È inoltre diffuso il preconcetto che sia
un qualche cosa che non ci appartiene del tutto, quasi estranea al nostro modo di vivere il
Rotary.
Esaminiamo allora quali possono essere le cause. Forse abbiamo presentato troppo
spesso la RF come una istituzione alla quale
bisogna inviare dei contributi senza spiegare
bene perchè. Forse l’abbiamo molto spesso descritta con tante tabelle di dati e con tantissime cifre, che possono confondere le idee.
Da non molto tempo abbiamo cambiato
l’approccio, presentando soprattutto testimo- 5-
nianze di soci che vanno a trascorrere il loro
tempo in paesi lontani per portare il loro diretto contributo; di persone e di comunità che ricevono i benefici della nostra solidarietà; testimonianze portate dagli ambasciatori della
pace, dai borsisti, dalle donne che mettono a
profitto i microcrediti per avviare piccole attività commerciali o imprenditoriali. Testimonianze visive, che dimostrano come vengono
utilizzati i contributi dei rotariani: con la costruzione di pozzi per dare acqua potabile non
infetta per poter migliorare le condizioni igieniche, per contribuire alla prevenzione delle
malattie, per irrigare i campi e quindi per incrementare o addirittura attivare la coltivazione della terra.
Questa è la vera immagine della Rotary
Foundation. Credo che prima di richiedere
contributi ai nostri soci dobbiamo spiegare
loro, senza retorica ma con chiarezza, cosa è
la Rotary Foundation, cosa fa, come è amministrata.
Oggi si usa la cosiddetta pubblicità
comparativa. Ebbene iniziamo anche noi a
confrontarci con altre istituzioni. Sottolineiamo il fatto che la RF è tra le prime cinquanta
organizzazioni che operano senza la finalità
del profitto e che non sono possibili confronti
con altre istituzioni, conosciute magari con
acronimi molto noti, ma che in ultima analisi,
se andiamo a fare un po’ di conti, possono essere considerate fallimentari dal punto di vista dell’efficacia rispetto ai contributi che ricevono.
Se riusciremo a trasmettere la vera
identità della RF, sicuramente in molti potranno incominciare a ricredersi.
Se cercheremo di fare un po’ più di chiacontinua a pag. 6
da pag. 5: la lettera del Governatore
rezza tra la cooperazione nei progetti e la beneficienza fine a se stessa
quasi a volerci esonerare da scrupoli e da assolverci da imbarazzi per
essere paesi economicamente più privilegiati di altri, se incominceremo a far capire ai rotariani che i nostri Club, anche se in effetti fanno
già molto singolarmente, non potranno mai, da soli, attuare quelle
grandi opere come le vaccinazioni contro la poliomielite a due miliardi di bambini, contro la fame nel mondo, contro le malattie infettive,
per progetti umanitari di ogni genere, allora penso che avremo sicuramente un buon ritorno per una corretta sensibilizzazione nei confronti
della Rotary Foundation.
Ricordiamo infine, cari Amici, che qualsiasi importo donato
alla Fondazione Rotary viene speso esclusivamente per sostenere e gestire i suoi programmi umanitari, educativi e culturali e che l’opera
della Fondazione viene svolta tramite i progetti promossi dai Rotary
Club e dai Distretti di tutto il mondo.
In sostanza viene favorita la realizzazione della nostra progettualità.
Colgo l’occasione per dirvi che con la fine di ottobre ho già visitato oltre la metà dei Club e che ho sempre ricevuto una meravigliosa
accoglienza.
Segno che il Governatore viene visto e considerato come simbolo
dell’unione e come ambasciatore di amicizia condivisa tra tutti i Club
del nostro Distretto.
Di tutto questo vi ringrazio e vi saluto cordialmente
“NOI NON FACCIAMO LA CARITÁ
MA METTIAMO I PRINCIPI ETICI ALLA BASE
DELLE AZIONI”
LA FONDAZIONE ROTARY: relazione del PDG ALVISE
FARINA
Riunione conviviale Interclub con i R.C. di Badia Lendinara - Alto Polesine e Porto Viro - Delta Po
del 13 Novembre 2007 - Rovigo - Hotel Cristallo
u
Soci presenti: A.
Andriotto, G. Andriotto, Bergamasco, Buonamici, Cappellini, Casarotti, G.De Stefani,
Galiazzo, Girardello,
Hoffmann, Lo Curzio,
Mampreso, Massarente, L. Mazza con Paola,
Mercusa, F. Noce, Padoan, Pivari, Pivirotto,
Ricchieri, Rizzi, Russo,
Sartori,
Sichirollo,
Tosi, Tovo, Zonzin.
Assiduità 45% .
Hanno
giustificato
l’assenza: Breviglieri,
Camellin, Dalla Pietra,
E. Mazza, Muzzi, Pelizza, Sforza, M. Ubertone. Sono mancate giustificazioni di assenza
di molti soci attivi.
Ospiti del club: il relaIl PDG Alvise Farina
tore Dott. Alvise Farina
ed il Presidente Sichirolla
con la consorte signora Eleonora e la giornalista Lauretta Vignaga della Voce di Rovigo. Per il R.C. di Badia, Lendinara, Alto Polesine presenti il Presidente A. Garbo con 3 soci; per
quello di Porto Viro-Delta Poil Presidente R. Naldini con 7 soci e consorti.
u
(G.A.) Lo stile è l’uomo, è il detto del filosofo Buffon. E Alvise Farina è pieno di stile, nella presenza, negli argomenti, nel rapporto personale:dato univocamente acquisito. Impersona quelle qualità umane che
la pratica del Rotary sembra plasmare nelle forti personalità. Con un accattivante fair play e il tratto cortese del suo eloquio, ha riesposto in una
mezzora tutto ciò che sappiamo e non sappiamo della Fondazione Rotary a cui è dedicato il mese rotariano di Novembre.
La Fondazione interpreta concretamente gli ideali del Rotary
International dal quale si distingue per avere non compiti associativi ma
esecutivi di realizzazione dei programmi suoi e dei club. Ciò comporta il
dovere di ogni rotariano di sostenerne i mezzi con il contributo di ogni anno. E diversamente da altre organizzazioni, il contributo
versato torna dopo tre anni a chi ha versato secondo il sistema Share
cioè condivisione.
CONOSCERE SEMPRE MEGLIO LA FONDAZIONE ROTARY
di Arrigo Bergamasco
«Tra le nostre cattive abitudini c’è quella di ritenere che una volta conosciuta una cosa non
sia più necessario approfondirne gli aspetti,
benché possa anche mutare nel tempo, specie
se trattasi di organizzazioni, di associazioni,
di strutture sociali variegate e complesse.
Tra le cose che riteniamo scontato di conoscere non fa eccezione il Rotary, e in particolare il
suo braccio operativo: la Fondazione Rotary.
Al punto che quando in una riunione l’argomento riguarda la Fondazione spesso le presenze subiscono un calo.
Per garantire la diffusione di approfondimenti in merito vengono allora organizzati periodicamente degli incontri, destinati specificatamente ai dirigenti di club, ma aperti a tutti i soci, come quelli di ottobre scorso, propedeutici e stimolanti per il mese di novembre, dedicato proprio alla Fondazione Rotary.
La panoramica che ci è stata offerta sabato 27 ottobre, dove il PDG
Alvise Farina si è rallegrato per la numerosa partecipazione, veniva illustrata da diversi relatori, ciascuno coordinatore di uno specifico ramo
di attività e tutti assai chiari, concisi ed efficaci nell’esposizione.
È sembrato che alcune richieste per finanziare progetti avessero una
modulistica e una procedura un po’ complicata, ma si è anche compreso quali garanzie siano sottese da quelle norme: sicurezza del
buon fine dei finanziamenti, rischio minimo di abusi o di porgere il
fianco a critiche.
Abbiamo meglio compreso come vengono gestiti i fondi che ogni rotariano, tramite il proprio club, devolve alla Fondazione; e abbiamo
visto che solo una percentuale molto bassa – attorno al 15 % - viene
assorbita dall’organizzazione, mentre il resto viene erogato nei vari
progetti, tanto da meritare il riconoscimento della Società di rating
CHARITY NAVIGATOR, che viene attribuito alle prime mille fondazioni caritative nel mondo, su 200.000 esaminate. Oltre al rapporto fra spese di gestione e fondi erogati in progetti, vengono valutate
la trasparenza di bilancio e la solidità dell’investimento delle risorse
finanziarie: la Fondazione Rotary è arrivata al cinquantesimo posto.
-6-
continua a pag. 7
da pag. 6: riunione conviviale Interclub
Alvise Farina, coordinatore dell’incontro e responsabile a livello distrettuale della commissione Rotary Foundation, ha puntualizzato la
differenza fra beneficenza – ciò che ci viene frequentemente ed erroneamente attribuito – e condivisione. Questo secondo concetto viene
vissuto più che spiegato dai volontari del Rotary, cioè le
persone che mettono a disposizione tempo e professionalità
a servizio di altri meno fortunati (…non portare del pesce,
ma insegnare a pescare…si diceva in passato a maggiore
chiarezza).
E non meno importanti le relazioni sullo scambio giovani,
sugli ambasciatori per la pace, sui gruppi di studio… Tutti
temi finalizzati alla crescita “di tanti piccoli alberi” per la
costruzione di un bosco, cioè di un mondo dove la conoscenza reciproca e delle rispettive culture possa essere la
garanzia di un futuro senza conflitti.
Nella documentazione che ci è stata consegnata all’ingresso compariva una tabella di raffronto delle contribuzioni
che ciascuno degli ottantuno club del distretto ha erogato a
favore della Fondazione Rotary, e saltavano subito agli occhi quelli a zero euro. Dato sottolineato da Farina, che tuttavia precisava come i contributi eventualmente richiesti da
un club fossero assolutamente indipendenti dalla cifra sottoscritta verso la Fondazione. A livello nazionale viene poi
fatto un raffronto della media pro-capite fra i vari distretti
italiani e il governatore Carlo Martines, nella sua relazione
che concludeva la mattinata, poneva l’accento sul fatto che
il nostro distretto risulta ultimo nella classifica, con ciò invitando ciascuno a far si che ciò non accada ancora nel futuro, promuovendo non solo la mera raccolta di fondi ma collaborando per una conoscenza autentica e doverosa verso la
Fondazione.
Diversamente non potremo lamentarci se la nostra immagine verso
l’esterno continuerà ad essere “cuori d’oro e forchette d’argento”!»
RIUNIONE NON CONVIVIALE
DI CAMINETTO
DEL 20 NOVEMBRE 2007
Hotel Cristallo - Rovigo
Soci presenti: Andriotto G, Costanzo,
Galiazzo, Mazzucato, Noce M., Pelizza,
Pivirotto, Sichirollo,Tosi.
Giustificati: Zonzin, Brugnolo.
u
Come preannunciato dal calendario, la
riunione ha interessato temi rotariani di
carattere programmatico e organizzativo. Il Presidente Sichirollo ha ricordato
il prossimo appuntamento con il giornalista Malfatto che presenterà il pugile
Cristian Sanavia, attuale campione europeo della sua categoria. Ha particolarmente raccomandato la partecipazione all’assemblea del 4 Dicembre
prossimo in cui saranno approvati i bilanci consuntivo e preventivo ed in cui
si avrà l’elezione del Consiglio Direttivo
per il prossimo anno 2008/2009 e l’elezione del presidente incoming dell’annata successiva.
Un’ampio scambio di vedute con i presenti si è avuto in riguardo alla visita del
prossimo anno degli amici francesi con
i quali si è concordato di fare della Toscana il luogo di visita prescelto per una
escursione insieme dei due club. È stato sottolineato che con l’incontro del
prossimo anno, probabilmente alla fine
di aprile, sarà celebrato il cinquantesimo anniversario del gemellaggio fra il
nostro Rotary e quello di Melun.
Il PDG Alvise Farina è stato successivamente nostro ospite nel
corso dell’interclub di martedì 13 novembre, cui partecipavano Badia –
Alto Polesine e Porto Viro – Delta Po. Ciò che ha consentito ai numerosi
soci presenti di conoscere meglio la Fondazione, di avere alcuni efficaci
esempi su tre service recenti, e di ottenere risposte e chiarimenti sulle
modalità di contribuzione da e verso la Fondazione stessa
CON LA PARTECIPAZIONE DEL R.C. DI ROVIGO CHE HA
CONTRIBUITO CON 2000 EURO.
LA BOXE UNO SPORT DIMENTICATO CHE SI RIPRESENTA CON
CRISTIAN SANAVIA
Il giornalista Ivan Malfatto del «Gazzettino» e
il pugile Campione Europeo Cristian Sanavia
sul tema “BOXE E RISCATTO SOCIALE”
Riunione conviviale di
martedì 27 novembre
Hotel Cristallo - Rovigo
u
Soci presenti: G. Andriotto, Bergamasco, Breviglieri, Brugnolo,
Buonamici, Camellin, GB. De Stefani, Galiazzo, Ghibellini, Lo Curzio, E.Mazza, Mazzucato, Montini,
F. Noce, M. Noce, Pivari, Pivirotto,
Rizzi, Russo, Sichirollo, Silvestri,
Suriani, Tosi, Tovo, Zuolo.
Assiduità 44%.
Hanno giustificato l’assenza:
Boniolo, Casarotti, Costanzo, Catozzo, Dalla Pietra, G.De Stefani,
Pelizza, Sartori, Turrini, M. Ubertone, Zonzin.
Ospiti del club: i relatori Ivan Malfatto con la moglie signora Paola
Gasperotto, il pugile Cristian Sanavia, le giornaliste Laura Degan
del quotidiano “il Gazzettino” di
Rovigo e Lauretta Vignaga del
quotidiano La Voce di Rovigo.
Ospite del Presidente: il nipote
Dott. Ing. Emanuele Quota.
-7-
“BOXE E RISCATTO SOCIALE”
Conversazione a due voci con
Cristian Sanavia, pugile e
Ivan Malfatto, giornalista.
Oggi se ne legge poco sui giornali e se ne vede
ancora di meno in TV, ma c’è da chiedersi perché sia stata proprio la boxe lo sport che più di
tutti gli altri ha fornito al cinema materiale e
spunti per alcuni capolavori indimenticabili, da
“Toro Scatenato” con De Niro a “Lassù qualcuno mi ama” con Paul Newman, da “Rocco e i
suoi fratelli” dell’immenso Luchino Visconti al
recente “Million Dollar Baby” di Clint Eastwood, per non parlare dei tantissimi altri magari
di minor qualità come ad esempio la lunga serie dei Rocky Balboa. C’è da chiedersi quali
emozioni profonde sappia (o abbia saputo) suscitare questo sport, quali motivazioni richieda, quali riflessioni stimoli.
Alternandosi brillantemente fra di loro, Malfatto e Sanavia ci hanno raccontato della storia
del pugilato in Italia e della storia personale del
pugile Sanavia, dal mitico “mondiale dei pesi
massimi” Primo Carnera, all’ultimo “mondiale
continua a pag. 8
video e le masse: l’ultimo è stato il
grande Benvenuti.
Ma oggi la popolarità si cattura all’Isola dei Famosi, mentre Sanavia, che è
nel pieno della preparazione per il
prossimo incontro, deve andare a letto presto per cui la nostra conviviale
si chiude (finalmente!) prima delle 23.
da pag. 7: la box uno sport dimenticato...
dei super-medi”che è proprio Cristian
Sanavia ad aver detenuto, primo
Campione del Mondo “veneto” e ultimo dei 27 Campioni del Mondo “italiani” che prima di lui hanno onorato
questo sport.
Nato (1975) e vissuto a Pontelongo di
Piove di Sacco, in provincia di Padova, Sanavia racconta di essere l’ultimo di cinque fratelli, fin da piccolo
pronto a menar le mani per farsi valere
nei loro confronti tanto che il padre
(vista anche la sua non eccessiva propensione allo studio!) lo mandò a sfogare le energie in palestra, e lì trovò la
sua strada, approdò alla Nazionale,
partecipò ai Giochi del Mediterraneo,
e nel 1997 passò al professionismo.
Nel 2001 è Campione Europeo categoria Super-medi, nel 2004 è Campione del Mondo nella stessa categoria
battendo il tedesco Beyer ai punti. Il
giorno più bello della sua vita, gli brillano ancora gli occhi mentre lo racconta, ma quattro mesi dopo fu subito
il più brutto perché finisce KO contro
lo stesso avversario, sta vincendo ai
punti ma si deconcentra e si prende un
pugno di troppo. Furono i quattro mesi
più significativi della sua vita, vinse il
titolo, gli nacque la figlioletta Luisa,
toccò il cielo, perse il titolo, si trovò a
terra. Ma diventò uomo, acquisì maturità e consapevolezza, fece le sue
scelte e si rimise a lavorare con tenacia e voglia di rivincita. Il 1° Giugno
2007 è di nuovo Campione Europeo
dei Super-medi, e Sabato 8 dicembre
prossimo metterà volontariamente in
palio la cintura contro il tedesco Haussler, una rivincita personale ed insieme una tappa fondamentale per puntare al titolo Mondiale.
Ivan Malfatto e Cristian Sanavia
Con un palmares fatto di 40 vittorie e
3 sconfitte (una mai accettata proprio
contro Haussler) la professione di boxeur gli ha dato di che vivere, ma se
sabato 8 manterrò il titolo europeo anche le prospettive economiche potrebbero decisamente migliorare, pur
rimanendo ben lontane dai livelli degli
sport più popolari (e non sempre più rischiosi).
La boxe è stata lo sport dell’Italia che
usciva dal dopoguerra e arrivava al
boom economico, sport molto amato
fino agli anni ’70, tutti ricordiamo i
nomi di campioni come Mitri, Loy, Bacilieri, Cavicchi, Duran, Benvenuti.
Oggi c’è una monocultura calcistica,
portata soprattutto dalla TV. Trasformazione sociale, disinteresse mediatico, classe dirigente inadeguata, sono
questi i fattori che – dice Ivan Malfatto - hanno portato al declino della noble art. Aggiunge anche che ci manca
un campione/personaggio, uno capace di vincere ma anche di catturare il
Ivan Malfatto, giornalista sportivo,
43 anni, milanese, vive a Rovigo, redattore
del Gazzettino e collaboratore della Gazzetta dello Sport, laureato in Storia con una
tesi su ”Sport e Fascismo”, autore di alcuni libri di carattere sportivo , fra cui : “Mio
padre Primo Carnera”, “Io Primo Carnera”, “I cani del ring. Biografia di Paolo Vidoz”, “Un rugby da record: il tempo di
Carlo Checchinato”, “Storia del rugby
mondiale”.
u
Dalla Gazzetta dello Sport di
Domenica 9 Dicembre:
EUROPEO SUPERMEDI.
PARI CONTRO HAUSSLER MANTIENE IL TITOLO.
SANAVIA PIU’ FORTE ANCHE DEGLI ARBITRI.
…anche se il pareggio con cui
Cristian Sanavia raggiunge la meta respingendo Haussler in un altro contesto avrebbe fatto gridare allo scandalo. E per fortuna che il veneto ha scelto un manager in Germania per garantirsi maggiori tutele: da italiano, lo
avrebbero scippato…
Peccato che la Gazzetta abbia dedicato alla notizia solo un articoletto di 60
righe, con titolo su due colonne, alla
pagina 30 (di 34)!
( Enrico Mazza)
Organizzato dal Distretto 2060 sotto il motto “Afferra il tuo futuro - Il Rotary ti aiuta”
CONVEGNO SULLA SCUOLA, ORIENTAMENTO POST DIPLOMA
(Seconda sessione del convegno per l’orientamento universitario e professionale - Riservata agli Studenti))
OGGI LE SELEZIONI PER
ENTRARE ALL’UNIVERSITÁ;
E DOMANI, QUALE LAVORO?
Sabato 10 Novembre, presso la Sala
Carraresi della Fiera di Padova, si è
svolto il 2° Convegno sull’Orientamento Universitario e Professionale
organizzato dal distretto Rotary 2060
Enzo Casarotti
dal titolo “Afferra il tuo futuro: Rotary
ti aiuta”.
La presenza studentesca era molto numerosa calcolata in oltre
200 studenti.
IL saluto di apertura del convegno viene portato dal Rotariano
Aw. Piero Centanini anche a nome del Governatore Carlo
Martines. Viene sottolineato l’intento del Rotary di far nascere
nei giovani che devono prepararsi al loro futuro un sentimento di speranza e di fiducia nei propri mezzi consci che i risultati
che devono essere perseguiti devono scaturire da un impegno
costante e da una attitudine a superare gli ostacoli che nel corso della carriera universitaria possono incontrare. La relazione
più interessante e più consona agli obiettivi che l’odierno convegno intende raggiungere, viene svolto dalla Dottoressa Gilda Rota, docente all’Università di Padova, che esordisce con
una chiara domanda: Dopo la laurea quali obiettivi mi pongo?
Continuo a studiare? Cerco lavoro? Dove lo cerco?.
Evidentemente le risposte a questi legittimi interrogativi devono essere individuate a seconda delle singole personalità, a
seconda delle esigenze di ogni singolo individuo, delle sue attitudini e delle sue aspettative. Un dato fondamentale è che il
lavoro intellettuale avrà sempre maggior valore nel futuro,
mano a mano che le nuove tecnologie si svilupperanno con
sempre maggior rapidità, constatato che l’aggiornamento tecnologico sarà sempre più incalzante e repentino. La riforma
dell’istruzione superiore ha modificato l’ordinamento degli
studi e in particolare per l’istruzione universitaria ha introdotto la laurea breve e la laurea specialistica; il cosiddetto 3 + 2.
Gli studenti devono essere consapevoli che per accedere all’u-
-8-
continua a pag. 9
da pag. 8: Convegno sull'orientamento
universitario
niversità c’è il test di ammissione per superare il quale ha molta importanza il
modo con cui hanno affrontato il corso
di studi precedenti. Anche per accedere
alla laurea specialistica ci sarà una selezione, per cui sarà indispensabile aver
affrontato e concluso l’iter scolastico con
la massima serietà e partecipazione.
Il successivo passo del dottorato si può
considerare come un ulteriore importante collegamento col mondo del lavoro più qualificato. Non si deve incorrere
nell’errore che la laurea universitaria,
anche se raggiunta con notevoli sacrifici,
debba automaticamente garantire una
occupazione sicura e di buon Iivello. Ci
si deve adeguare anche alla possibilità di
cambiare lavoro, di occuparsi anche in
altri settori, o di affrontare materie che
esulino dalla propria preparazione universitaria. Le esperienze lavorative pos-
sono essere molteplici e quasi sempre
costituiscono un arricchimento delle
proprie conoscenze. L’università deve
dare conoscenze tecniche - attitudini all’innovazione - assunzioni di responsabilità - capacità di trovare soluzioni ai
problemi. In altre parole deve dare soprattutto una “forma mentis” che aiuti il
laureato ad affrontare le molteplici
problematiche che troverà nello
svolgimento del proprio lavoro. E che
cosa chiede il mercato?
Chiede flessibilità, aggiornamento e formazione continua, adattabilità a lavorare in team, disponibilità alla comunicazione con i colleghi di lavoro, conoscenza delle lingue straniere ”senso del dovere, creatività, spirito di sacrificio e disponibilità ad accettare lavori anche non
in vicinanza di casa o addirittura all’estero. In altre parole ad essere
“MOTIVATI”. Nel mondo della globalizzazione, una particolare attenzione va
rivolta ai grandi paesi emergenti come
Cina e India. Attualmente ogni anno
l’India sforna 200.000 ingegneri informatici ad alto livello con preparazione
tecnica di assoluta eccellenza.
Il più grande produttore di software
americano ha assunto 30.000 informatici
nei propri centri di ricerca in India.
Approfittando dei fusi orari, i problemi
tecnici trasmessi ai propri centri di ricerca indiani, trovano soluzioni che, trasmesse per via telematica, vengono utilizzate al momento della ripresa del lavoro nei centri americani. Questi sono i
problemi che incontreranno i nostri ragazzi a mano a mano che la competizione internazionale diventerà sempre più
accentuata.
È ovvio quindi convincere i ragazzi a
prepararsi con estrema serietà per affrontare problemi che diventeranno
sempre più impegnativi.
Enzo Casarotti
NOTIZIE DAL MONDO ROTARIANO
u Bill Gates: 100 milioni di dollari per Polio Plus
di incoraggiamento dal potere della notorietà nello sforzo di eradicazione. La cantante Beyoncé Knowles, in
procinto di esibirsi ad Addis Abeba, ha incontrato il
gruppo e ha aiutato a somministrare il vaccino antipolio
orale prima di andare in scena il 20 ottobre.
La battaglia per sconfiggere la poliomielite ha fatto significativi progressi in Etiopia, che quest’anno non ha riportato alcun caso di malattia. Il paese ha registrato 22 casi
nel 2005 e 17 nel 2006 dopo un epidemia nel Corno
d’Africa.
In aggiunta a raccogliere e contribuire con fondi, oltre
un milione di Rotariani hanno offerto il loro tempo e le
loro risorse personali per aiutare a vaccinare più di due
miliardi di bambini in 122 paesi durante le campagne di
immunizzazione nazionale
http://www.rotary.org/en/MediaAndNews/News/Pages/071030_news Beyonce.aspx
Il Rotary Internazionale da notizia di un partenariato
con la Fondazione Bill e Melinda Gates la quale immetterà nella campagna globale contro la eradicazione della polio la somma di 200 milioni di dollari.
La Fondazione Rotary ha ricevuto una prima sovvenzione di 100 milioni di dollari, somma che sarà raddoppiata dal Rotary in tre anni.
Grazie all’impegno dei rotariani, ha spiegato Bill Gates,
la polio sta per essere completamente sradicata ed anche noi siamo impegnati in questo grande sforzo.
u La cantante Beyoncé Knowles vaccina i bambini etiopi
contro la poliomielite.
Rotary International News, 30 ottobre: I rotariani impegnati in una campagna di immunizzazione contro la poliomielite in Etiopia hanno avuto il piacere di una spinta
NOTIZIE DI SEGRETERIA DAL SEGRETARIO ALBERTO TOSI
• PREMIO GALILEI:
la 46 ma edizione del
Premio Galileo Galilei ha avuto luogo il 6
ottobre scorso presso l’Università di Pisa. Il premio è stato
assegnato al musicologo tedesco Prof.
Friedrich Lippmann per il grande contributo dato alla conoscenza della musica
italiana nella cultura internazionale ed in
particolare per gli studi documentativi su
Vincenzo Bellini. A nome dei dieci Governatori dei dieci Distretti Rotary italiani ha portato il saluto Carlo Martines,
Governatore del nostro Distretto e che
ha letto la prolusione.
• ROTARY CLUB DI MELUN: il giorno
16 novembre u.s. è deceduto Pierre Rouyer, socio del nostro club contatto che
ha onorato con molte presenze lo scambio visite a Rovigo. È stato un alto funzio-
nario della Banque de France. Rotariano
da cinquantanni, amava i viaggi in crociera, viveva a Poitiers. Nell’orazione funebre pronunciata alle sue esequie da Alain
Philippe, di lui ha detto:.. eri rotariano di
spirito, di cuore e di azione,esempio per i
giovani amici ed anche per i più anziani. Eri
sempre presente e sempre pronto ad indossare la divisa del Rotary: quella del Servire.
• RYLA (Rotary Youth Leadership
Award )2008.
La Commissione Distrettuale competente è al lavoro per l’organizzazione del
Corso RYLA 2008. Il Corso avrà luogo
dal 31 marzo al 5 aprile 2008, presso
l’Hotel Fior di Castelfranco Veneto (TV).
La quota di partecipazione, a carico dei
relativi Club Rotary, è di € 450,00 per
partecipante.
Il tema dell’anno è “La Società interetnica: problemi ed opportunità”. Per i gio- 9-
vani studenti o professionisti che vi parteciperanno potrà essere una buona opportunità per acquisire conoscenze e stimoli su problemi di attualità, che saranno
loro utilissimi per la futura vita professionale. Il Rotary, come ogni anno, potrà far
valere il suo impegno primario nella promozione civile e culturale della società, in
particolar modo attraverso le nuove generazioni alle quali spetterà in futuro il
compito di orientare lo sviluppo del paese.
Il club si attiverà soprattutto attraverso
l’Incaricato RYLA, e in collaborazione,
col Rotaract, per individuare tempestivamente il giovane (o i giovani) idoneo da
inviare al Corso.
L’ideale, per il Distretto, sarebbe che
ogni Club fosse rappresentato almeno da
continua a pag. 10
da pag. 9: notizie di Segreteria
BUON COMPLEANNO a Guido Cazzola, Antonio Zuolo, Antonio Silvestri, Paolo Sartori, Giovanni Mercusa, Massimo Ubertone.
un partecipante. Con l’occasione si ricorda che il 2 aprile p.v. si
svolgerà un seminario al quale saranno invitati a partecipare tutti
i giovani che hanno preso parte al RYLA negli ultimi cinque anni.
Le domande di iscrizione da presentare sull'apposita scheda inviata ai club devono essere inviate al Distretto entro il 29 febbraio 2008.
AUGURI NATALIZI
Il Presidente e il Consiglio Direttivo e i collaboratori del Bollettino,
porgono a tutti i soci e alle loro famiglie i migliori auguri per il prossimo Natale.
CALENDARIO DELLE RIUNIONI ED AGENDA
DICEMBRE 2007 e GENNAIO 2008
DICEMBRE 2007
• Martedì 4 Dicembre
Hotel Cristallo - Rovigo - ore 20,15
Riunione conviviale per SOLI SOCI. Elezione del Consiglio Direttivo per l’anno rotariano 2008/2009 e del Presidente Incoming 2009/2010.
• Martedì 11 Dicembre
Hotel Cristallo Rovigo - ore 19.00 (Diciannove)
Riunione NON conviviale di caminetto. Comunicazioni e
commento sulla visita del Governatore.
• Martedì 18 Dicembre
Hotel Cristallo Rovigo ore - 20.15
Festa della famiglia e degli auguri. Prenotazione obbligatoria
• Martedì 25 Dicembre
Riunione cancellata per festività
GENNAIO 2008
• Martedì 1 gennaio
Riunione cancellata per festività
• Martedì 8 gennaio
Riunione non conviviale di caminetto - Rovigo Hotel Cristallo ore 19 (diciannove)
Esame delle proposte per il programma di visita a Rovigo
e viaggio in Toscana degli amici del R.C. di Melun e celebrazione del cinquantenario di gemellaggio fra i due club.
• Martedì 15 gennaio
Runione conviviale per soci, famigliari e ospiti a
Granze di Arquà Polesine presso la Trattoria “ Dagli
Amici ” ore 20.15 – CENA DEGLI OSSI DI MAIALE:
“quel che resta... del porcellum”
Relatore il Prof. Gianni Sparapan sulle tradizioni gastronomiche polesane e presentazione del suo libro «La
Grammatica della Parlata Veneta in Polesine».
Prenotazione obbligatoria entro il 10 gennaio presso
la Segreteria (Non potranno essere accolti i non prenotati, per mancanza di capienza del locale).
Trasferimento alla Trattoria con mezzi propri, con partenza coordinata alle 19,45 davanti all’Hotel Cristallo.
• Martedì 22 gennaio
Riunione non conviviale di caminetto
Rovigo Hotel Cristallo ore 19 (diciannove)
Assisuità e frequenza alle riunioni: un obbligo opzionabile? Varie e comunicazioni del Presidente.
• Martedì 29 gennaio
Runione conviviale per soci, famigliari e ospiti - Rovigo Hotel Cristallo ore 20,15
«LE VILLE VENETE, OVVERO PERSONAGGI IN
CERCA D’AUTORE». Conversazione dell’Architetto
CARLO CANATO, rotariano del Club di Conegliano.
ROTARY CLUB ROVIGO: segreteria - Rovigo via Angeli, 29 - Tel. e Fax 0425.25022
E-mail: [email protected] - www.rotary2060.it
- 10-