In quattro anni chiuse 250 ditte edili
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In quattro anni chiuse 250 ditte edili
In quattro anni chiuse 250 ditte edili Stritolate nella mona della crisi Oltre 1200 rimasti senza lavoro I dati fomiti dall'assessore Olivi, in risposta a una interrogazione della Lega FLAVIA PEDRINI In quattro anni 250 ditte artigiane del settore edile hanno chiuso i battenti e 1.200 persone sono rimaste senza lavoro. Strette nella morsa della crisi, con pesanti problemi di liquidità, queste imprese hanno dovuto gettare la spugna, con inevitabili ricadute sull'occupazione e, dunque, sulle famiglie. I numeri di questa emorragia sono contenuti nella risposta fornita dall'assessore provinciale Alessandro Olivi ad una interrogazione presentata dai consiglieri provinciali della Lega Nord Claudio Civettini, Alessandro Savoi, Luca Paternoster e Franca Penasa che, fra l'altro, chiedevano «quali fossero le situazioni note di sofferenza delle grosse aziende edili locali e quali le strategie per cercare di recuperare tali stati, nell'ottica della salvaguardia dei posti di lavoro, delle imprese stesse e delle economie che da queste derivano per il territorio». II settore edile, come spiega l'assessore Olivi, è stato uno dei più colpiti dalla crisi. Un settore in cui soffrono sia soggetti di medie-grandi dimensioni che le aziende più piccole. E tra queste, ad avere il fiato corto, sono soprattutto quelle artigiane. «Dai dati - spiega - emerge che negli ultimi quattro anni oltre 250 ditte artigiane del settore edile del Trentino hanno chiuso l'attività e circa 1.200 lavoratori hanno perso il posto di lavoro». Segno che la congiuntura economica ha colpito in modo trasversale tutto il settore dell'edilizia. Nella fotografia offerta dalla risposta all'interrogazione vengono indicate anche le situazioni di sofferenza vissute da alcune aziende edili, che hanno dovuto accedere alla cassa integrazione guadagni straordinaria (si veda l'elenco a fianco). Si tratta di quindici imprese: per alcune la crisi aziendale potrebbe risolversi grazie ad una ristrutturazione, ma almeno un paio sono invece giunte al capolinea. Nella sua relazione, rispondendo ad una delle questioni poste dai consiglieri del Carroccio, l'assessore prende in esame anche il caso della Fiori- to Costruzioni srl di Villalagarina: l'impresa è stata messa in liquidazione e 34 dipendenti della società sono stati ammessi alla cassa integrazione straordinaria, che durerà un anno, con decorrenza dal 13 agosto 2012. Per quanto riguarda le «risposte» della Provincia alla crisi, l'assessore ricorda in primis le misure adottate fin dal 2008, «implementate nelle successive manovre finanziarie». Tra le azioni messe in campo dalla pubblica amministrazione, nella risposta, si ricorda poi il regolamento di esecuzione della legge provinciale sui lavori pubblici, adottato dalla giunta provinciale nel maggio scorso, che dovrebbe consentire di sbloccare presso molti Comuni gli appalti inferiori al milione di euro di spesa. Quattro le azioni contenute nelle nuove disposizioni regolamentari: accelerazione dei pagamenti, qualità delle progettazioni, parametri di localizzazione nella selezione delle imprese e ristrutturazione per il rilancio dell'impresa, attraverso la richiesta di cassa integrazione straordinaria. Per quanto riguarda quest'ultimo strumento che, ricorda Olivi, «non sempre va visto come l'anticamera del licenziamento», in quanto si propone di conservare i rapporti in vista di una rioccupazione», attingendo dalla risposta fornita in questo caso dal presidente della Provincia Alberto Pacher ad una interrogazione del consigliere Pdl Giorgio Leonardi, si evince che il fenomeno della crisi del comparto delle costruzioni in ambito provinciale, dal gennaio 2009 a giugno 2011, si è manifestato con il ricorso alla Cassa integrazione guadagni straordinaria per 18 aziende e 530 dipendenti. La cassa «straordinaria» L'assessore Olivi spiega che la cassa integrazione guadagni straordinaria ha l'obiettivo di effettuare un percorso di ristrutturazione per il rilancio dell'impresa e per questo, con la richiesta di adottare questa misura, l'impresa assume S'impegno di seguire un programma di sviluppo aziendale. Olivi, nella sua risposta, precisa anche che spesso le aziende non usano l'intero monte ore autorizzate. Didotto aziende coinvolte Nei periodo che va da gennaio 2009 a giugno 2011 le aziende interessate alla cassa straordinaria sono state 18 (530 dipendenti). In particolare, nel 2009 sono ricorse a questa misura 3 imprese (74 dipendenti), nel 2010 le aziende sono state 10 (334 dipendenti) e nei primi sei mesi del 2011 sono state 5 (per 122 unità). Nella seconda metà del 2011, per 4 delle 18 aziende interessate, la crisi aziendale ha portato a,la p™ e d u r a concorsuale.