Fase di offerta Realizzazione del progetto
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Fase di offerta Realizzazione del progetto
Linee guida per un buon progetto Commissione “dell’informazione e dei Sistemi di Automazione Civili e Industriali” CONTENUTI Fase di offerta Realizzazione del progetto Fase di offerta A) Studio di fattibilità B) Progetto di massima della soluzione C) Definizione del preventivo di massima Fasi di realizzazione del progetto D) Analisi E) Progettazione F) Implementazione G) Integrazione H) Test e verifiche funzionali Introduzione In un mondo sempre più governato da sistemi elettronici e informatici complessi in grado di gestire in maniera automatica e in tempo reale strutture critiche in cui la sicurezza (safety) dell'utente e la natura dei dati rivestono un'importanza cruciale - si pensi ai sistemi di gestione delle linee aeree o ferroviarie e ai sistemi bancari - diventa sempre più pressante la necessità di ricorrere a metodologie di progettazione in grado di assicurare un elevato livello di sicurezza, precisione e correttezza. “La professione dell’Ingegnere deve essere esercitata nel rispetto delle leggi dello Stato e costituisce attività di pubblico interesse. L’Ingegnere è personalmente responsabile della propria opera e nei riguardi della committenza e nei riguardi della collettività”. “Le prestazioni professionali dell’ Ingegnere saranno svolte tenendo conto preminentemente della tutela della vita e della salvaguardia della salute fisica dell’uomo” “Nella propria attività l’ingegnere deve mirare alla massima valorizzazione delle risorse naturali e al minimo spreco delle fonti energetiche” “Il rapporto con il committente è di natura fiduciaria e deve essere improntato alla massima lealtà chiarezza e correttezza” estratto dallo Statuto dell’Ordine degli Ingegneri Questi quattro articoli dello Statuto dell’Ordine degli Ingegneri ben riassumono la missione ed il comportamento che ogni Ingegnere deve assumere nello svolgimento della propria attività professionale. La tutela e la salvaguardia della collettività, dell’ambiente e della committenza si possono raggiungere, infatti, solo attraverso una corretta progettazione che tenga conto di tutti i possibili e molteplici fattori che possono influenzare la realizzazione di un’opera di qualsiasi natura, non importa se edile, elettrica o informatica. Alla base di tutto c’è quindi il “progetto” ben noto e soggetto a leggi e vincoli nei settori civile e impianti, al contrario di quanto avviene per le “opere” dell’Informazione. In mancanza di una normativa stringente ed essendo disponibili solo raccomandazioni specializzate, la Commissione dell’Informazione della Provincia della Spezia, con approvazione del Consiglio, ha dunque reputato importante, all’inizio del suo mandato, attivarsi e definire linee guida per la gestione di progetti del settore dell'Informazione, in modo da poter indicare le regole di "buona condotta" che il Professionista dovrebbe seguire nel corso della propria attività di progettista. È un “aiuto metodologico” ai colleghi, che cerca nel contempo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni sull’importanza di incaricare in alcuni ruoli solo a figure dotate di competenze e capacità decisionali. Molte volte, infatti, la committenza presta attenzione esclusivamente all’aspetto funzionale di un prodotto, sia esso software e/o hardware, considerandolo adeguato se soddisfa i requisiti dell’utente, trascurando l’aspetto di “sicurezza”, scomponibile in security (perdita /furto di dati sensibili) e safety (danno alle persone) che peraltro spesso risultano difficilmente evidenti all’utente e considerato più come un costo che non come un beneficio. Fase di offerta A. Studio di fattibilità a1. Definizione contesto del progetto a2. Definizione della problematica a3. Valutazione dello stato dell’arte a4. Identificazione dei vincoli B. Progetto di massima della soluzione b1. Definizione requisiti della soluzione b2. Definizione specifiche generali del sistema b3. Definizione delle modalità di realizzazione b4. Identificazione dei rilasci contrattuali (deliverables) b5. Valutazione possibili alternative b6. Definizione impegni, tempi e costi C. Definizione del preventivo di massima Fase di offerta A. Studio di fattibilità L’obiettivo fondamentale dello studio di fattibilità è rendere disponibili le informazioni necessarie alla decisione sull’effettiva realizzazione di un progetto. Si tratta quindi di valutare e dimostrare la convenienza (o opportunità) del progetto e la sua fattibilità. I principali contenuti dello studio di fattibilità sono raggruppati nei seguenti passi, ognuno dei quali concluso dalla verifica con il committente, al fine di ridurre progressivamente tutti gli elementi di incertezza. Partendo dalla visione strategica del committente in termini di servizi, organizzazione e tecnologia, si tratta di identificare i principali passaggi che hanno portato all’individuazione del progetto. a1. Definizione contesto del progetto Individuare quali ambiti deve trattare il progetto (ad esempio hardware o software), il settore di appartenenza, l’ambiente di esecuzione, se si tratta di uno studio/opera intellettuale o di una realizzazione/installazione. a2. Definizione della problematica Identificare le finalità del progetto e le attese/obbiettivi da raggiungere. Descrizione e rilevanza del problema. a3. Valutazione dello stato dell’arte Individuazione e rappresentazione dei processi coinvolti, dei flussi informativi e della struttura organizzativa e della committenza. Valutazione del livello di automazione attuale. La soluzione è qualcosa di innovativo, già presente in commercio, è una evoluzione. Ricerca di letteratura e riferimenti (tipi). a4. Identificazione dei vincoli Studiare il quadro normativo di riferimento. Elencare i vincoli temporali e altri vincoli, per ognuno definire: natura, tipologia, entità, misure complessità, grado di compatibilità ed immunità, flessibilità /tolleranza del vincolo, natura e tipologia delle interfacce. Fase di offerta B. Progetto di massima della soluzione Il progetto di massima della soluzione è un elemento che, per sua natura, è soggetto a continua evoluzione. E' uno stadio di definizione, descrizione e rappresentazione del sistema che si intende realizzare ad un livello non esaustivo, principalmente in termini di dettaglio e di completezza. Eventuali difficoltà derivanti dall’insufficienza degli elementi di valutazione indicano la necessità di definire meglio la soluzione proposta. La valutazione di “adeguatezza” del livello di descrizione raggiunto è anche da commisurare alla natura dello studio. b1. Definizione requisiti della soluzione E' l'insieme delle condizioni essenziali che la stessa deve rispettare. Il compito dello studio di fattibilità è individuare i requisiti circoscrivendo esattamente l’area da essi coperta, al fine di garantire che siano ben chiari gli elementi essenziali ed irrinunciabili del sistema da realizzare. b2. Definizione specifiche generali del sistema Elencare le specifiche applicative e quelle tecnologiche. b3. Definizione delle modalità di realizzazione Analizzare le alternative possibili. Valutare l'opportunità del riuso di componenti esistenti, avvio, esercizio e manutenzione. b4. Identificazione dei rilasci contrattuali (deliverables) Identificare gli oggetti materiali o immateriali prodotti come risultato delle attività progettuali: manufatti, documentazione, software funzionanti, ecc. b5. Valutazione possibili alternative Lo studio di fattibilità si basa sulla scelta di una tecnologia che può non essere l’unica disponibile sul mercato. Si potranno indicare possibili alternative ed elencare le principali motivazioni che hanno condotto alla scelta proposta. b6. Definizione impegni, tempi e costi I principali vincoli economici e temporali dovranno essere evidenziati al fine di delimitare il campo di azione, affidabilità del progetto, aleatorietà. Fase di offerta C. Definizione del preventivo di massima Il costo della soluzione dovrà essere indicato come preventivo di massima, in modo tale da porre il cliente nella migliore condizione per poter valutare la realizzabilità/convenienza/bontà e procedere con la fase di offerta. Realizzazione del progetto D. Analisi E. Progettazione F. Implementazione G. Integrazione H. Test e verifiche funzionali Realizzazione del progetto Fase D. Analisi • Analisi dettagliata Analizzare nel dettaglio le esigenze e gli obiettivi descritti nello studio di fattibilità prestando particolare attenzione al rispetto delle norme di sicurezza, alla necessità di marcatura CE se prevista e a tutte le normative vigenti. Analizzare, se il progetto interagisce con altri apparati, i possibili guasti che può indurre su questi e quelli che possono essere indotti dall’esterno. Valutare e quantificare i rischi di security e di safety al fine di eliminarli o ridurli in modo accettabile secondo la normativa (se vigente) o in accordo con le aspettative del committente. • Individuazione delle possibili soluzioni esecutive Definire la soluzione o le possibili soluzioni da adottare per la realizzazione del progetto. Definire nel dettaglio i componenti hardware o software di cui si necessita per la progettazione delineando nel dettaglio le diverse interconnessioni tra tutti i componenti che si vogliono utilizzare. Definire le modalità di elaborazione, archiviazione e trasmissione dei dati. • Analisi e valutazione delle soluzioni individuate Raccogliere evidenze riguardo le soluzioni tecnologiche e tecniche individuate, al fine di motivare le scelte prese. Gli elementi per misurare la qualità del progetto devono essere sia di natura tecnica e strutturale, sia legati alla comunicazione e ai costi. Se sono state individuate più soluzioni, analizzare e valutare nel dettaglio ciascuna di esse tenendo conto del giusto rapporto qualità, prezzo e prestazioni richieste dal committente. • Richiesta di approvazione della scelta al committente Condividere la soluzione con il committente in particolare per quanto riguarda gli aspetti prestazionali, funzionali e relativi alle normative di sicurezza. Formulare il preventivo definitivo che non dovrebbe scostarsi da quello di massima se non a fronte di un evidente incremento di prestazioni e di funzioni. Realizzazione del progetto Fase E. Progettazione • Pianificazione delle attività: suddivisione del progetto in fasi e attività Pianificare nel dettaglio le diverse fasi di progettazione e realizzazione del progetto identificando i vincoli, assegnando ruoli e responsabilità, costi e tempi. Determinare i momenti di inizio e fine per ogni attività, tenendo adeguatamente conto delle sovrapposizioni temporali e delle risorse necessarie per il loro completamento e dei tempi di fornitura di eventuali componenti/materiali da utilizzare. • Progettazione vera e propria Progettare la struttura e l'organizzazione dei dati, le applicazioni e l'architettura dell'infrastruttura in termini di dispositivi, connettività e sicurezza. Realizzazione del progetto Fase F. Implementazione • Sviluppo/realizzazione del progetto Governare le fasi e le attività del progetto. Monitorare i progressi del progetto, operando eventuali aggiustamenti e variazioni rispetto alla pianificazione. Comunicare con il cliente e provvedere alle eventuali conseguenti variazioni contrattuali. Misurare gli avanzamenti e mantenere la qualità per l'intero ciclo esecutivo del progetto, in termini di costo, tempi e prestazioni. Realizzare le infrastrutture in grado di supportare i controlli e le funzioni di protezione. Gestire il rischio globale. • Eventuale realizzazione del prototipo Realizzare un prototipo avente le stesse caratteristiche funzionali dell’oggetto definitivo in modo da poter verificare le corrette funzionalità ed evidenziare eventuali limiti o modifiche da apportare. In questa fase può essere importante/interessante coinvolgere il committente per migliorare la qualità finale del progetto. Realizzazione del progetto Fase G. Integrazione • Individuazione delle modalità o criteri di integrazione Individuare prove, test e modalità che possano valutare il corretto funzionamento della soluzione in relazione al contesto, ai processi e alle procedure esistenti nell’ambiente in cui verrà utilizzato. Definire i criteri di compatibilità con eventuali altri apparati preesistenti o verso i quali la soluzione dovrà interfacciarsi. • Integrazione Realizzare l'installazione nell'ambiente specificato, configurare le connessioni, personalizzare le interfacce (Deployment). Provvedere alla distribuzione e al funzionamento dei sistemi e dei processi. Implementare i criteri per la gestione dell'accesso ai dati e alle applicazioni. Prevedere l’eventuale utilizzo di simulatori per “simulare” eventuali ingressi esterni ad esempio generatori di funzioni o segnali nel caso di progetti elettronici. Realizzazione del progetto Fase H. Test e verifiche funzionali • Definizione dei criteri di test Definire procedure significative per test funzionali che consentano di verificare il corretto funzionamento della soluzione progettata. Individuare procedure per verificare il corretto funzionamento al di fuori dell’ambiente di utilizzo e prevedere test di funzionamento sui limiti estremi di applicazione (ad es. range di temperatura di funzionamento,sovraccarichi,…). Definire test e verifiche relative alla sicurezza dell’apparato (per esempio prevedere prove che simulino guasti di schede o crash di sistema). • Definizione di una norma di collaudo Sulla base di quanto definito al punto precedente redigere una norma/procedura di collaudo (condivisa con il committente) che permetta di verificare il corretto funzionamento della soluzione (sia essa un “apparato” o un'applicazione) e il rispetto delle norme ambientali e di sicurezza vigenti. Produrre un verbale nel quale vengono descritte le operazioni di verifica effettuate. Nel caso di fornitura di beni il collaudo deve riguardare la totalità delle apparecchiature oggetto del contratto. In presenza di un elevato numero di apparecchiature dello stesso tipo, è possibile prevedere collaudi a campione. Sugli aspetti della qualità, raccogliere e valutare specifiche misure ed indicatori riferibili ad un dato attributo della fornitura. Per i prodotti software, un modello di riferimento può essere la norma ISO/IEC 9126-1 • Verifiche funzionali Le verifiche funzionali dovranno dimostrare che la soluzione individuata è in grado di: ◦ svolgere i compiti specificati (adeguatezza); ◦ interagire con uno o più sistemi specificati (interoperabilità); ◦ evitare effetti inattesi dovuti a modifiche degli elementi che lo compongono (stabilità); ◦ proteggere i dati e le informazioni (sicurezza); ◦ rispettare standard, convenzioni e norme di legge e normative similari relativamente alla funzionalità (conformità alla funzionalità); ◦ mantenere un livello specificato di prestazioni in caso di malfunzionamenti (tolleranza) o funzionamento degradato; ◦ ristabilire un livello di prestazioni specificato in caso di malfunzionamento (ripristinabilità).