Circolo Benedetto Varchi N.U. 2016

Transcript

Circolo Benedetto Varchi N.U. 2016
®
COMUNE DI
MONTEVARCHI
CIRCOLO FILATELICO
NUMISMATICO
“Benedetto Varchi”
XLI Esposizione
Filatelica, Numismatica e di hobby vari
“Storie di noi...collezionando!”
CIRCOLO FILATELICO
NUMISMATICO
E HOBBY VARI
“BENEDETTO VARCHI”
®
CIRCOLO FILATELICO
NUMISMATICO
“Benedetto Varchi”
COMUNE DI
MONTEVARCHI
XLI Esposizione
Filatelica, Numismatica e di hobby vari
“STORIE DI NOI
3.9.2016
41a MOSTRA FILATELICA
52025 MONTEVARCHI (AR)
“Storie di noi...collezionando!”
A cura del:
CIRCOLO FILATELICO-NUMISMATICO E HOBBY VARI “BENEDETTO VARCHI”
e-mail : [email protected] – Tel e Fax 055 981382
XLI ESPOSIZIONE FILATELICA
con mostra sul tema: “Storie di noi…collezionando”
Montevarchi, 3/5 settembre 2016 Via Poggio Bracciolini, Ex Chiesa di Cennano
a cura del Circolo Filatelico e Numismatico e Hobby vari “BENEDETTO VARCHI”
Organizzazione generale
Consiglio del Circolo Filatelico- Numismatico e Hobby vari “B. Varchi”
Presidente
Sergio Barbagli
Consiglieri e Sindaci
Valentina Baldi – Luciano Bechini - Fulvio Biloghi
Simone Burzagli - CArlo Alberto Brusci - Mario Cammarano - Franco Casini
Licio Casini – Daniele Chiari - Piero Ferrati - Patrizio Iezzi – Daniele Mafucci
Francesco Martinelli - Vittorio Nocentini - Franco Storri - Dialma Verdelli - Luca Vignogna
Organizzazione e redazione Numero Unico
Valentina Baldi - Patrizio Iezzi
Organizzazione e allestimento mostra
Luciano Bechini - Piero Ferrati - Franco Storri - Licio Casini- Francesco Martinelli - Vittorio Nocentini
Collaborazioni
Silvia Chiassai - Sindaco di Montevarchi
Maura Isetto - Assessore alla Cultura
Luciano Bucci - Assessore ai Lavori Pubblici
Anna Braccini - Uficio Cultura
Severiano Paolini - Uficio Promozione del Territorio
Con il contributo di:
Amministrazione Comunale di Montevarchi
Poste Italiane SpA
Federazione fra le Società Filateliche Italiane
CSAI – Centro Servizi Ambiente Impianti SpA
BCC - Banca del Valdarno
DAL 1912
Si ringraziano in particolare:
Mons. Claudio Brandi
Elisabetta Simonti (disegnatrice) Ensany Jasmine (coloring disegno) Fulvio Bernacchioni
Associazione Nazionale Marinai Italiani
© Copyright 2016 by Circolo Fil. Num. e Hobby Vari “Benedetto Varchi” - Montevarchi
SOMMARIO
ELENCO ESPOSITORI
P. 4
PROGRAMMA
P. 6
SALUTO DEL SINDACO DI MONTEVARCHI
P. 7
Editoriale
“Storie di noi… collezionando”
di
Patrizio Iezzi
P. 9
Diario del circolo
“40 anni fa… ”
di
P. 11
“Il collezionismo, una passione antica”
di
P. 15
Sergio Barbagli
Fulvio Bernacchioni
“Collezione = raccolta ordinata di cose o pregevoli o curiose”
di
Franco Storri
P. 17
“Nuove frontiere del collezionismo”
di
Roberto Gottardi
P. 20
“Perché collezionare monete?”
di
Luciano Rustichini
P. 23
“Le igurine”
di
Francesco Martinelli
P. 25
Le telecomunicazioni “ il cammino verso lo sviluppo”
di
Piero Ferrati
P. 26
“Raccogliere o collezionare? (scatole di iammiferi)”
di
Giuse Benignetti
P. 28
“La igura del collezionista”
di
Valentina Baldi
P. 30
Le immagini presenti in questa pubblicazione sono di proprietà degli aventi diritto e sono state raccolte a puro
scopo divulgativo.
Tutti i marchi appartengono ai legittimi proprietari.
XLI ESPOSIZIONE FILATELICA
Via Poggio Bracciolini, ex Chiesa di Cennano
“Storie di noi…collezionando!”
Elenco Espositori di Filatelia, Numismatica e di Oggettistica varia:
Roberto Gottardi - Francesca Benvenuti
Luciano Bechini - Giovanni Corsi
Fulvio Biloghi - Fabrizio Rotesi
Franco Casini - Gianna Casini
Sergio Barbagli - Paolo Morbidelli - Renato Bittoni
Franco Storri - Francesco Martinelli
Piero Ferrati - Daniele Mafucci
Romeo Pancrazzi - Patrizio Iezzi
Giacomo Iezzi - Valentina Baldi
Ottavio Romei - Roberto Buffoni
Michele Palagi - Luca Vignogna
Ed inoltre...saranno presenti modelli di navi grazie all’Associazione Nazionale Marinai
Italiani (ANMI) con Giorgio Fantoni, Fernando Neri, Settimio Ubaldi e Sergio
Nocentini.
Capsule di champagne di Piero Ferrati
PROGRAMMA
“Storie di noi…collezionando!”
Sabato 3 Settembre 2016
Dalle ore 9,00 alle 13,00 all’interno dell’esposizione (Montevarchi - Via Poggio Bracciolini,
ex Chiesa di Cennano) sarà attivato un Uficio Postale distaccat con Annullo Speciale
della manifestazione.
Orario degli eventi:
L’esposizione rimarrà aperta da sabato 3 a lunedì 5 settembre 2016 dalle ore 9,00 alle
ore 23,00
INGRESSO LIBERO
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Saluto del sindaco di Montevarchi
Silvia Chiassai
“Basta osservare come un collezionista maneggia gli oggetti della sua
vetrina. Non appena ne prende in mano uno, il suo sguardo ispirato sembra
trapassare l’oggetto e perdersi nelle sue lontananze. Di qui il lato magico del
collezionista”.
Queste parole del ilosofo e scrittore tedesco Walter Benjamin ben
ricostruiscono in poche parole l’essenza stessa che anima l’attività del
collezionista, aldilà del tipo di collezione di oggetti o altro che egli desidera
fare.
Ed è con questa frase che mi piace presentare l’ultimo lavoro del Circolo
Filatelico e Numismatico che ha proprio nel collezionismo una dei fondamenti
della propria attività sociale.
Tra l’altro il Circolo Filatelico da anni organizza con grande successo la
manifestazione Varchi Comics che opera nel mondo del collezionismo dei
fumetti. E nel volume che avete tra le mani scorreranno tanti e diversi modi
di fare collezionismo nella nostra comunità e nel Valdarno e durante le feste
del Perdono avrete modo anche di visitare mostre e spazi dedicati ai nostri
collezionisti.
Ma io ritengo che fare collezionismo sia, oltre che una particolarità personale,
anche un modo per ricordare e raccontare la storia di una comunità, di un
territorio, di un paese.
Perché oltre ai libri e ai racconti, sono gli oggetti che riusciamo a conservare
e a custodire a spiegarci la storia e a creare legami attraverso la conoscenza
di ciò che c’era prima e ciò che è oggi.
Dunque vorrei ringraziare il Circolo Filatelico e Numismatico per questo nuovo
lavoro che ci permetterà di scoprire tanti e diversi modi di fare collezionismo,
di scoprire le storie delle persone che praticano questa attività e dell’amore
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con cui custodiscono i più svariati oggetti, e in fondo di scoprire come nel
tempo questa comunità sia cambiata, nelle sue cose positive e negative.
Gli oggetti possono parlare, e spesso lo fanno proprio grazie proprio al “lato
magico” di chi le colleziona, attraverso la passione che scaturisce dalle loro
parole quando ci mostrano un pezzo della loro collezione.
E così noi riusciamo a capire un po’ più di noi, un po’ di più da dove veniamo
e della storia che ci ha preceduto in quel sottile e stupendo ilo che lega il
nostro passato con il presente che viviamo essenziale per costruire il nostro
futuro.
Silvia Chiassai
Sindaco di Montevarchi
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Editoriale
“Storie di noi…collezionando”
di
Patrizio Iezzi
Tutti hanno una storia personale che li lega ai primi approcci con il
collezionismo. Anche chi scrive questo editoriale ricorda il “cremifrutto Althea”
con il “club del francobollino” e la bustina allegata al prodotto alimentare
con un francobollo…erano gli anni ’50 e mia madre acquistava questo
prodotto per me….bei tempi….oggi ho tre igli..tre “gronchi rosa” che ho loro
regalato….c’est la vie (dicono in Francia).
Ma torniamo all’editoriale e alla dificoltà che il Consiglio ha avuto nel
trovare un tema e un locale per la mostra di quest’anno. In più c’era l’elezione
del Sindaco in Montevarchi e un attimo di incertezza e di perplessità ci
ha coinvolto tutti: che ine farà l’attività del Circolo Filatelico con la nuova
Giunta? Riuscirà a mantenere costante la sua partecipazione agli eventi
più o meno culturali della cittadina? Le risposte saranno date nel corso del
tempo. Intanto è stato trovato un locale (la Chiesa di Cennano come per
l’esposizione dell’anno passato) grazie allo scambio dialettico tra Franco S.
e don Claudio. Per il tema abbiamo deciso di fare un viaggio nelle nostre
memorie attraverso le collezioni che ciascuno di noi ha fatto nel corso della
propria vita; così è nato il titolo. Valentina B. , Piero F. , Francesco M. ,
Vittorio N. ed il sottoscritto hanno costituito il Comitato per la Mostra (con
l’usuale e obbligatoria approvazione del Consiglio intero e del presidente
e con la partecipazione di soci volenterosi cui sempre dobbiamo i nostri
ringraziamenti ).
Collezione di Scarpe da ginnastica di Giacomo Iezzi
La prima cosa da fare era evitare le critiche del Numero Unico dell’anno
passato, critiche anche un po’ accese (chissà perché?...siamo tutti volontari
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e abbiamo lavorato con serietà ed impegno anche l’anno scorso), quindi
il numero è “farcito” di articoli riguardanti le più svariate ed anche usuali
collezioni tenendo sempre o quasi presente il dualismo “qualità e quantità”.
Collezionisti vari hanno dato la loro adesione ed hanno offerto i loro oggetti
(appartenenti a collezioni le più varie). Il collezionismo oggi ha assunto
signiicati diversi e siamo andati oltre al collezionare francobolli e monete.
Oggi si colleziona tutto perché abbiamo descritto, scoperto e compreso
che, oltre ad un eventuale vantaggio economico, tutto fa storia…tutto ci
porta a come eravamo e come erano le generazioni precedenti a noi.
Sarebbe bello a questo punto accennare ad desiderio (almeno dello
scrivente) di dare una valenza sociale a questo editoriale e, a questo ine, mi
vengono in mente tutte le brutture di questa nostra società e come evitarle.
Una strada potrebbe essere rivolgendo i nostri desideri anche al tempo libero
che, attraverso il collezionismo e anche con poco impegno e poco denaro,
potrebbe aiutarci a vivere meglio e ad evitare le mostruosità che la nostra
limitata mente ci fa commettere. Quindi sarebbe auspicabile partecipare
a gruppi e/o circoli che promuovono attività culturali varie. Chiudo con la
speranza che qualcosa di questo messaggio rimanga nei pensieri dei lettori.
Qualche nostro politico famoso, al termine del proprio discorso, inneggia
all’Italia; io, che non sono né un politico, né tantomeno famoso voglio
ricordare a tutti che a Montevarchi c’è un Circolo Filatelico- Numismatico
e di Hobby vari che aspetta tutti coloro che sono interessati a sviluppare e
ad indirizzare il proprio tempo libero anche in altre direzioni non solo per se
stessi, ma anche per i igli e in generale per le generazioni future.
Collezione di sorpresine kinder di Franco Casini e Gianna Casini
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Diario
del
circolo
“40 anni fa….”
di
Sergio Barbagli
Questo 2016 segna il 40 ° anno dal momento in cui un gruppo di collezionisti,
soprattutto di ilatelia, iniziarono a pensare sul come mettersi insieme ed
organizzarsi in un circolo, dove tutti, non sono ilatelici ma anche appassionati
alla raccolta di monete e cartoline (e queste, all’epoca, erano le collezioni che
più andavano di moda), potessero avere un punto di riferimento.
Questo fu l’obiettivo e questo siamo riusciti a realizzare.
Inizialmente ci fu concessa in uso una stanza dalla Parrocchia di San Lorenzo,
precisamente dove si trovava e si trova tutt’ora il Museo Paleontologico. Dopo
qualche anno lo spazio non fu più disponibile ed allora, grazie all’intervento
dell’amministrazione comunale, ci fu concessa una sede all’interno del
palazzo del podestà; per anni è stata la nostra sede e di altre associazioni
come i Fotoamatori e WWF .
Nel 2004 l’Amministrazione comunale con l’intento di ristrutturale il palazzo ci
chiese, con l’aiuto che ci fu concesso, di liberare lo spazio della sede che
avevamo in uso.
Decidemmo di affrontare in modo deinitivo il problema e acquistammo quella
che oggi è la nostra sede del Circolo Filatelico Numismatico e Hobby vari
“Benedetto Varchi” in via Ammiraglio Burzagli n. 50/A.
Per quanto attiene alla nostra attività inizio con un giudizio sulla manifestazione
più recente e cioè la 40° mostra del settembre 2015: il titolo che le avevamo
dato “Montevarchi, quattro passi in centro” è stata una delle manifestazioni
di maggior successo, soprattutto per il molto apprezzamento del pubblico
che è venuto a visitare la mostra allestita nella Ex Chiesa di Cennano. Essa
annoverava l’ esposizione ilatelica, cartoline d’epoca del centro storico e
materiale fotograico vario oltre una interessante pubblicazione per la quale
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abbiamo fatto realizzare addirittura una ristampa visto che l’opera nei giorni
della mostra era esaurita. E, come dicevo all’inizio, siamo stati gratiicati
soprattutto dalla presenza di un folto pubblico di visitatori in quantità
eccezionale.
Ripercorrendo il diario della nostra attività 2015 non possiamo non far
menzione della tradizionale cena sociale detta “degli auguri” che si tiene da
alcuni anni in un ristorante della zona ed alla quale oltre ai soci partecipano
sempre molti amici e simpatizzanti.
Alla ine del 2015 siamo stati anche impegnati nel rinnovo del Consiglio
Direttivo che vede sempre qualche nuovo ingresso, come difatti si è veriicato
attraverso l’urna. E, per questo, faccio un augurio di buon lavoro ai nuovi
eletti e un grazie a coloro che nella precedente legislatura hanno dato il loro
contributo a svolgere positivamente l’attività del sodalizio.
Il 2016, come al solito, ci ha visti impegnati nel dare un contributo al
“Carnevale dei ragazzi” di Montevarchi , e questo come ormai facciamo da
20 anni si sviluppa attraverso un concorso di disegno nella scuola primaria e
secondaria, poi con una mostra dei lavori presentati e con la consegna dei
riconoscimenti stabiliti da una commissione giudicatrice.
Il tutto si svolge nei locali della “Bartolea” sede anche di un uficio postale
distaccato che per l’occasione utilizza un bollo speciale nel quale è riprodotto
il disegno vincitore dell’anno precedente, oltre ai tre disegni secondi classiicati
del 2015 e che noi, come circolo, ci occupiamo di far riprodurre su altrettante
cartoline che mettiamo a disposizione dei ragazzi e di quanti interessati al
materiale ilatelico. Aggiungo che in questa occasione la nostra associazione
distribuisce gratis pubblicazioni e francobolli allo scopo di far avvicinare i
ragazzi al collezionismo.
Successivamente la manifestazione che in questi anni ha avuto un crescendo
di interesse è senza alcun dubbio “Varchi Comics”, giunta quest’anno alla sua
7° edizione, attraverso omaggi ai personaggi più noti nel campo del fumetto.
L’iniziativa anno dopo anno ha assunto risonanza anche a livello nazionale,
dando così al circolo e soprattutto al gruppo di giovani appassionati del
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comics la soddisfazione ed il merito che va loro riconosciuto per l’impegno ed
il sacriicio messo nell’iniziativa.
Non è mancato nel mese di maggio la solita visita al convegno di Verona
e la visita pomeridiana alla località turistica di “Riva del Garda”, escursione
che ha visto la partecipazione di tutta quanta la comitiva che, oltre ad aver
completato tutti i posti disponibili sul pullman, ha anche riscontrato un ottimo
risultato di gradimento.
In mezzo a tutte queste iniziative illustrate prosegue il lavoro attorno all’iniziativa
per allestire la 41 ° mostra ilatelica che vede impegnato il Circolo su un
argomento generico sul collezionismo, per il quale abbiamo fatto appello
prima di tutto ai nostri soci, contemporaneamente cercando di coinvolgere
collezionisti anche al di fuori della nostra cerchia ma appassionati raccoglitori,
i quali siamo certi potranno dare un notevole contributo al successo
dell’iniziativa.
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Locandina Varchi comics 2016
Disegno Varchi Comics del Borg
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“Il collezionismo, una passione antica”
di
Fulvio Bernacchioni
Perché l’uomo sente il bisogno di collezionare oggetti con criterio cronologico
o tematico? Nel mondo contemporaneo si colleziona un po’ di tutto ma
l’enigma sulla passione per il collezionismo ha radici antiche. Il concetto di
collezione, salvaguardia della memoria e quindi degli oggetti del passato si
fa strada nel Rinascimento. Tuttavia il vezzo di raccogliere oggetti per motivi
estetici, affettivi o legati alla memoria storica di certi avvenimenti è ancora più
arcaico.
Già Cicerone sosteneva un concetto nel quale si possono riconoscere molti
amanti del collezionismo, ovvero che l’osservazione delle cose del passato
può portare ad una conoscenza straordinaria.
Si pensi che, pur dovendo fare i conti con uno dei dogmi della chiesa del XII
secolo che condannava il lusso e l’attaccamento ai beni materiali, già l’abate
cistercense Suger ci ha tramandato una descrizione degli oggetti conservati
nella chiesa di San Denis (Parigi) che va oltre al puro scopo liturgico per
conigurarsi come una vera e propria raccolta di manufatti tesi ad esaltare la
bellezza materiale in grado di portare l’uomo verso la dimensione spirituale.
Certo una tesi decisamente in contrasto con il rigore di S. Agostino, ma
conigurabile come un primo tentativo di dare un signiicato alla raccolta di
opere d’arte o comunque legate all’ingegno dell’uomo.
Con il passare del tempo la “ilosoia” del collezionismo amplia i propri orizzonti
ed inizia a farsi strada l’idea che collezionare oggetti, al di là del possesso di
eventuali manufatti di valore, sia il modo per raccogliere le testimonianze del
passato e del presente per trasmetterle alle generazioni future; trasmettere la
storia ma, in molti casi, anche il nome del collezionista che aveva raccolto,
conservato e salvato dall’oblio quei reperti.
Nell’enciclopedia Treccani, alla voce collezionismo si legge: “Composizione
di raccolte più o meno sistematiche di oggetti, specialmente quelli che
offrano un particolare interesse per la storia, la scienza, l’arte, o presentino
caratteristiche di originalità e ricercatezza.”
Ebbene l’impulso a collezionare oggetti è stato il vero e proprio motore per
la creazione di grandi raccolte d’arte che sono divenute il primo nucleo di
importanti musei: basti pensare alle collezioni della famiglia iorentina de’
Medici.
Pensando al collezionismo ed alla Firenze del periodo mediceo come non
ricordare che per le famiglie dominanti raccogliere opere d’arte o di letteratura
era un modo per celebrare la loro propria potenza, nonché levatura sociale e
culturale. E’ proprio grazie alla passione di questi personaggi storici se oggi
possiamo ammirare stupende testimonianze: quadri, manoscritti antichi,
monete, porcellane, gioielli e tanto altro ancora.
Tutte le opere de’ Medici le possiamo oggi trovare nei musei toscani grazie
ad Anna Maria Luisa, ultima esponente del ramo iorentino de’ Medici,
grande appassionata d’arte che il 31 ottobre 1737 stipulò con i Lorena, nuovi
regnanti del Granducato di Toscana, quello che è conosciuto come “Patto di
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famiglia”. Nella sostanza questo accordo stabiliva che “Gallerie, Quadri, Statue,
Biblioteche, Gioje ed altre cose preziose” della collezione di famiglia sarebbero
dovute rimanere all’interno del Granducato per “utilità del Pubblico e per attirare
la curiosità dei Forestieri”. Una grande fortuna per la regione e per coloro che
ancora possono usufruire di un immenso patrimonio culturale.
Ma non solo i potenti, anche gli artisti erano contagiati dal collezionismo: si dice
che Giorgio Vasari possedesse una grande collezione di disegni, in parte utilizzati
come fonte iconograica nel libro su le “Vite” degli artisti.
Nel corso del Seicento la moda del collezionismo contagia cardinali ed alti prelati
della curia papale. Nel secolo successivo assieme ai mercanti d’arte ioriscono
Medaglie di Guerra di Fulvio Bernacchioni
anche igure nuove che potremmo deinire “consulenti” che mettono in contatto
agiati collezionisti con gli stessi mercanti o con famiglie nobili o aristocratiche
interessate a disfarsi del patrimonio di famiglia.
Tra il XVIII ed il XIX secolo nasce quello che è deinito il collezionismo moderno e
con esso nascono le collezioni pubbliche, raccolte nei musei.
L’evoluzione del concetto di collezionismo porta a nuovi orientamenti ed al giorno
d’oggi le collezioni non si fanno solo per avere oggetti di valore economico o di
valenza storica. Dalle scatole di iammiferi ai sottobicchieri della birra, il collezionista
del terzo millennio persegue uno scopo ludico ed estetico. Si colleziona per il
piacere di farlo e di mostrarlo agli altri. In un mondo sempre più “virtuale” poter
ancora ammirare qualche collezione reale non è cosa da poco.
Medaglia di Guerra e Orologio d’epoca di Fulvio Bernacchioni
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Collezione = Raccolta ordinata di cose
o pregevoli o curiose
di
Franco Storri
Il mondo deve andare avanti, è certo che non si ferma. Però è altrettanto
certo che non vi è futuro senza una chiara visione del passato. Forse perché
cerchiamo di analizzare le cose fatte per realizzarle in modo migliore, per
vederne la metamorfosi, forse perché vogliamo ritornare più giovani e rivivere
momenti della nostra infanzia. Certo è che l’abitudine a voler collezionare è
molto diffusa, vorrei dire che è una manìa abbastanza generalizzata. Basta
vedere come in tutti i paesi, anche i più piccoli, ricorrono sempre più spesso
manifestazioni nelle quali vediamo esposti oggetti più stravaganti, persone che
rovistano fra scartofie nelle bancarelle, alla ricerca di chi sa quale misterioso
oggetto del proprio desiderio od anche per semplice curiosità. E’ altrettanto
ovvio che se esistono mercatini rionali e negozi, è altrettanto logico che vi siano
continui acquirenti.
La passione di tenere in serbo e sistemare con cura francobolli, monete,
cartoline, bambole, modellini di treni, di macchine ed altro ritengo possa
essere una passione innata in tutto il genere umano, che avvince grandi e
piccoli. Provate a passare fra le bancarelle dei mercatini antiquari rionali e
constaterete con quale interesse le cose più impensate vengono esposte e
passate in rassegna dai visitatori, specie adulti, maneggiate con cura, a volte
costituire oggetto di discussione e di trattativa con il venditore, ino all’acquisto.
Ma la cosa non è mica inita lì, perché a casa, il nuovo acquisto che in genere
trova altri oggetti simili, viene avvicinato a questi, messo a confronto ed alla ine
sistemato nel punto che appare più logico. In poche parole l’acquirente, anche
senza volere, ha trovato un nuovo pezzo, per cui da inizio ad una collezione,
ne gioisce e….prima o poi azzarderà una nuova ricerca.
Sono socio del Circolo Benedetto Varchi dall’anno 1978 e per tanti anni ho
collaborato per l’allestimento delle Mostre Filateliche, constatando, col tempo,
che soli francobolli o sole monete non attraevano il pubblico più di tanto.
Occorreva organizzare una rassegna collaterale, collegata sì al tema ilatelico,
ma di oggetti vari, anche più strani, legati alla vita locale ed alla ns. Città e tali
da invitare un pubblico più vasto a farci visita, riuscendo spesso a dare vita ad
una partecipazione del tutto inattesa.
Non intendo rievocare precedenti iniziative, ricordo solo il successo delle
manifestazioni nel 1985 (Minerali e fossili), 1986 (L’auto), 1992 (Agricoltura),
1993 (1° Esposizione Cartoline d’epoca), 1995 (Rassegna del Collezionismo),
1996 (Pittori e Scultori nostrani tra 800 e 900), 1998 Il Valdarno ed il suo
vino), 1999 (Omaggio a Gastone Brilli Peri), 2000 (Il lavoro in vetrina), 2010
(Collezionare…che passione) e 2015 (Quattro passi in centro). In tutte queste
mostre sono stati esposti oggetti di vario genere nella sede della mostra,
ma anche nelle vetrine dei negozi del Centro Storico, con più che lusinghieri
apprezzamenti da parte dei dirigenti della ns. Federazione, dagli Amministratori
Comunali, ma soprattutto dalla strepitosa partecipazione di Pubblico adulto e
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di giovani.
Questo conferma, se ve ne fosse stato bisogno, che la passione del
collezionismo interessa non solo coloro che vi si dedicano da anni, che sono
più di quanto possiamo immaginare, ma anche una vastissima gamma di
visitatori, che magari amerebbero fare ricerche e collezionare, ma non lo fanno
per mancanza di tempo o di coraggio o, forse, per non spendere.
Collezionare è una passione che, prima o poi e con diversa intensità, avvince
tutti.
Foto Mostra del 2013 “Verso i mondiali di calcio 2014” di Franco Storri
Foto mostra del 2015 “ Montevarchi, quattro passi in centro “ di Franco Storri
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Carnevale dei ragazzi 2016
Foto mostra del 2015 “ Montevarchi, quattro passi in centro “ di Franco Storri
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“Nuove frontiere del collezionismo”
di
Roberto Gottardi
Si può collezionare qualsiasi cosa: basta recarsi in uno dei tanti mercatini
domenicali per vedere quanto ci viene proposto riguardo i più svariati argomenti.
Qui però vorrei fermarmi esclusivamente sul collezionismo ilatelico che, con
l’introduzione della “classe aperta”, permette di arricchire, senza esagerare,
le nostre collezioni con materiale non ilatelico che le renderà ancora più
complete.
Una collezione sulle ferrovie, ad esempio, potrà essere arricchita con alcuni
biglietti (meglio se d’ epoca) delle relative tratte, orari ferroviari e vecchie
cartoline delle stazioni.
A proposito di vecchie cartoline ricordo che, il prossimo anno, debutterà, in
occasione dell’ Internazionale “FINLANDIA 2017” la nuova classe “cartoline
illustrate” cui dovrebbe arridere un ottimo successo in quanto attrattiva anche
per un pubblico generico.
In Italia, anni fa, grazie al Circolo Filatelico di San Colombano, vi era stata una
Mostra analoga.
Il CIFO (Collezionisti Italiani Francobolli Ordinari) nel quadro della sua tradizionale
Mostra ilatelica virtuale (1° giugno – 31 agosto 2016), a carattere competitivo,
oltre le tradizionali “classi”, ha voluto ammettere la classe “cartoline illustrate”,
che ha raccolto ben 13 iscrizioni per un totale di circa 600 fogli.
Naturalmente il materiale va disposto secondo criteri tematici o storici con
opportune didascalie.
Per quanto concerne la mia collezione
“EXPO MILANO 2015-(ricordi di tutto
un po’)” è, ovviamente, “sui generis”:
ho voluto ricordare questa grande
EXPO, che ha calamitato l’attenzione
del mondo, dal 1° maggio al 31
ottobre, con tutto quanto mi è stato
possibile raccogliere durante
le
mie dodici visite: non è certo una
collezione da esporre in una Mostra
tradizionale, ma costituisce il ricordo,
per me, di tutto quanto ho potuto
vedere nei sei mesi di apertura al
Biglietto ferroviario dell’11 febbraio 1928
da MONZA a MILANO
20
pubblico.
La parte ilatelica è meno del 10%
sul totale dei fogli, ma il capitolo più
interessante è quello turistico-storicoambientale di quei piccoli Paesi,
dell’emisfero meridionale, la cui visita,
per la maggior parte di noi, costituisce
un sogno irrealizzabile.
Concludo ringraziando gli amici di Montevarchi che, dal lontano 1986, ovvero
da ben trenta anni, mi hanno ospite delle loro manifestazioni: evidentemente
la stima è reciproca!
La stazione di MILANO CENTRALE che, dal 1931 è stata sostituita dall’attuale
Biglietto ferroviario
a tariffa speciale
da ARCORE a
RHO FIERA
EXPO
MILANO 2015
Tessera di abbonamento, valida tutti
i giorni di apertura,
a tariffa ridotta per
anziani
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Cartolina generica per le isole del Pacifico con le diverse bandiere, e timbro ricordo,
di SAMOA e VANUATU
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“Perché collezionare monete ?”
di
Luciano Rustichini
…perché la moneta è Storia, Archeologia, Arte ed Economia oltre al piacere
della Ricerca e della Raccolta.
Dal punto di vista storico la moneta è documento uficiale dello Stato, rilesso
della politica, delle ideologie e dei mutamenti politici. Specialmente in età
antica con i ritrovamenti, conseguenza di scavi archeologici, le monete sono
state chiavi di lettura di avvenimenti non documentati da altre fonti.
Come documento artistico essa rilette il gusto e le tendenze artistiche
dell’epoca e del luogo dove è stata emessa….da semplice prodotto
artigianale a realizzazione di incisori di grande valore.
Dal punto di vista economico la moneta è nata per facilitare scambi
commerciali.
La moneta rappresenta anche un documento prezioso che, trasmesso nel
tempo, parla dei mutamenti della lega metallica, del peso stabilito, del valore
nominale, ecc.
Il piacere di collezionare monete è rappresentato anche dalla ricerca del
“pezzo mancante”, dal catalogarle e scoprirne il signiicato per il quale siano
state coniate.
Per mantenersi aggiornati e documentati sul collezionismo in generale e
sulle monete in particolare è opportuno (quasi obbligatorio) essere soci di
un circolo come quello al quale appartengo. Parlo del Circolo FilatelicoNumismatico che ha fatto pubblicare questo mio scritto. Frequentando
il Circolo si incontrano altri appassionati di collezionismo numismatico
e ci possiamo mantenere aggiornati attraverso la lettura di cataloghi e
pubblicazioni varie sul tema.
Quindi a tutti : BUONA COLLEZIONE !!!
Monete varie
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“Le igurine”
di
Francesco Martinelli
Ma che combinazione: era il 1966 e in dalla prima elementare all’inizio della
scuola, i primi di ottobre, c’erano ad aspettarci all’entrata della scuola delle
persone che regalavano album delle ditte più famose Panini , Folbo, Mira
e un paio di bustine allegate a me e a tutti i miei compagni remigini. Sono
nato nel 1961 la mia famiglia era composta da padre, madre e mia sorella.
Lavorava solo mio padre ed essere ragazzi durante questo periodo non era
facile e neppure bello. In quei tempi le bustine costavano 10 lire e quando
andava bene riuscivo a comprarne 5 a settimana a seconda dell’andamento
scolastico, avendo tanti amici durante il giorno ci riunivamo nel piazzale
di via Puccini a Montevarchi, dove abitavo e giocavamo a “muretto” con
le igurine. Con questo gioco riuscivo ad avere tantissime igurine, ma
purtroppo non completavo mai gli album. Tutto questo è terminato a ine
della terza media. In seguito le scuole superiori, la leva militare, il lavoro, il
matrimonio, la nascita del primo iglio mi hanno fatto nascondere questa
mia passione. Quando mio iglio Edoardo ha iniziato ad andare a scuola, la
sua curiosità nel vedere incollare le igurine dai suoi amici, mi fece ritornare
indietro nel tempo. Gli comprai subito un album intitolato ”Toy Story” della
panini, da allora ho iniziato a collezionare album di igurine e tutto quello che
la mia famiglia non potè regalarmi negli anni ‘60.
Album di figurine Panini Mexico ’70 di Francesco Martinelli
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Ho provato a domandare ai miei genitori se era rimasto qualche album
della mia infanzia, ma, purtroppo anche loro seguirono gli stessi gesti della
maggior parte della popolazione degli anni ’60 e cioè veniva gettato tutto via
nel decennio del boom economico, ma, fortunatamente si era salvato il
Album di figurine di Francesco Martinelli
primo album della Panini dei Mondiali “MEXICO ’70 “. Ad oggi ho collezionato
circa 2.000 album dal 1900 ad oggi di qualsiasi tematica sportiva e non,
e sono sempre in cerca di album e igurine. Devo ringraziare la mia famiglia
che mi ha permesso e mi permette tuttora la ricerca, viaggiando insieme
ai miei due instancabili amici Renato e Marcello , collezionare , catalogare
la mia passione
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Le Telecomunicazioni “ Il Cammino verso lo
Sviluppo”
di
Piero Ferrati
S’intende per “Telecomunicazioni” qualunque scambio di informazioni a
distanza. Rientrano quindi in questa voce il telegrafo, il telefono, la televisione,
internet ecc. La necessità di avvicinare le distanze tra gli uomini si è fatta
sentire in dai tempi antichi, ma solo verso la seconda metà del XVIII secolo si
è manifestata la possibilità di concretizzare
quest’idea, grazie alla scoperta prima
della corrente elettrica poi con il genio di
Guglielmo Marconi. Nato a Bologna nel
1874 da padre Italiano e da madre Irlandese,
compì i primi studi a Bologna e a Firenze,
nel 1893 si ritirò nella villa di campagna
del padre a Pontecchio, recandosi
saltuariamente a Bologna per frequentare il
laboratorio di A. Righi, professore di isica
in quella Università. Non avendo ottenuto
in Italia gli aiuti necessari al proseguimento
delle sue ricerche, Marconi si trasferì nel
1896 in Inghilterra brevettando a Londra il
suo sistema di trasmissione. Nel 1909 gli
fu conferito il premio Nobel per la isica. Il
lento ma costante cammino dei numerosi
studiosi, durante il corso dei secoli, nel
campo delle Telecomunicazioni . E proprio a Marconi, Meucci ed altri studiosi
abbiamo iniziato l’escalation delle invenzioni in questo campo.
Tutto quello che ho scritto ino
ad ora è per dare una valenza
storica al mio essere collezionista
di telefoni. Fin da ragazzo
sono stato un appassionato
della tecnica e della storia
delle telecomunicazioni. Mi
affascinava il pensiero che
persone tanto distanti tra
loro potessero comunicare
attraverso un “qualcosa” in cui
si poteva ascoltare e parlare.
Tanti sono gli apparecchi che ho
acquisito nel corso degli anni.
Alle giovani generazioni vorrei trasmettere la passione e la curiosità di conoscere
come siamo arrivati a quel cellulare che loro tengono come elemento essenziale
del loro vivere e come un prolungamento delle loro mani.
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Telefoni da collezione di Piero Ferrati
Evoluzione disco combinatore
Telefoni da collezione di Piero Ferrati
Apparecchio a gettone
Telefoni da collezione di Piero Ferrati
Anni ‘40
Telefoni da collezione di Piero Ferrati
Tavoli prova
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“Raccogliere o collezionare? (scatole di fiammiferi)”
di
Giuse Benignetti
Tratto da “Numero Unico del 4° convegno del collezionismo pisano-arsenali
medicei- Pisa (19-21 ottobre 2007)”
In un grosso contenitore di vetro raccoglievo da anni scatole di iammiferi,
anche esteri, e a dire la verità, non riuscivo a tener lontano la paura del pericolo
di un incendio.
Poi, un amico pittore che incontravo spesso ai convegni, mostre e mercatini
mi disse, quasi per inciso, che collezionava scatole di iammiferi e cominciò a
mandarmi inviti per le esposizioni di queste “scatoline”.
Le prime mostre erano a San Giovanni Valdarno in dal 1994, a Modena o a
Montevarchi e non ebbi modo di visitarle, ma quando ne è stata allestita una,
nel 2006, a Sesto Fiorentino ho deciso di muovermi.
Anche se in questo tipo di mostre il valdarnese Renato Bittoni (ripeto, pittore
professionista validissimo ed anche insegnante) deve sempre fare una scelta
tra i circa 80.000 pezzi della sua rara collezione, è una meraviglia guardare
le singole scatole od ammirare le varie composizioni delle sole immagini
(su ventagli, cartoni pubblicitari, specie di arazzi) così come sono pervenute
all’attuale proprietario.
Capii immediatamente che quel mio “raccogliere” non aveva alcun senso e
la lettura dei cataloghi, che restano a testimonianza delle varie esposizioni, mi
convinse che “collezionare” è scegliere, studiare, documentarsi ed usai i miei
iammiferi per accendere i fornelli.
Scatole di fiammiferi di Renato Bittoni
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I testi dello stesso Bittoni e dell’amico Prof. Piero Pacini, storico dell’arte,
sono esaurientissimi ed oltre alle numerose riproduzioni a colori, riportano la
storia del iammifero, che inizia in Italia nel 1840, delle ditte produttrici che
subito iorirono anche in Toscana (Empoli, dove la ditta Rosselli esiste ancora,
Pistoia, Lucca, S. Giovanni Valdarno, S. Croce sull’Arno, Firenze e Pisa) e
della conseguente imposta di fabbricazione con l’applicazione delle marche
da bollo.
Le stamperie litograiche vengono ovviamente esaminate per le tecniche, i
disegnatori e la divulgazione di opere letterarie, musicali, della storia d’Italia
ecc. Il rapporto tra l’industria del iammifero e la pubblicità offre così lo spunto
(non un altro spunto) per la grande materia delle “briciole” o, come dicono i
francesi “l’histoire en miettes”
Non a tutti può capitare la fortuna di avere un amico caro che ti regala una
(anche se piccola) collezione di scatole di iammiferi e poi di acquistarne
seimila tutte insieme, come è successo a Renato Bittoni, ma per arrivare a
ottantamila c’è voluta una grande pazienza ed una maggiore cultura.
Scatole di fiammiferi varie di Renato Bittoni
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“La igura del collezionista”
di
Valentina Baldi
“Il collezionismo è la tendenza a raccogliere, classiicare e catalogare per un
bisogno di ordine e metodicità.” Il più delle volte, non rileva ciò che si raccoglie,
ma la sistematicità della raccolta.
Il collezionista riesce a conciliare la sfera sentimentale, che ha la funzione di
alimentare la ricerca, e la dimensione più analitica, che consente di collocare
ogni cosa al suo posto e di stabilire opportune relazioni d’ordine. Accanto
alla passione con la quale mette insieme materiale originale, il collezionista
riconosce intuitivamente quando determinati elementi simili siano ascrivibili
ad una certa categoria tipologica.
Si può dunque affermare che il collezionista è un amante dell’accumulazione
critica ed analitica di una determinata serie di oggetti.
Il collezionista ha un obiettivo (a cui non arriverà mai): rendere la propria
collezione più importante e ricca, possibilmente impreziosita costantemente
di nuovi pezzi.
Talvolta dietro la collezione c’è un preciso itinerario esistenziale che consente di
ricostruire le vicende personali della vita di un individuo, si riscontrano elementi
ricollegabili direttamente ai suoi interessi, ai suoi stati d’animo, ai suoi hobby.
Una delle virtù fondamentali che connota tutti i collezionisti è la pazienza.
Quando si inizia una collezione non si ha idea di come questa si svilupperà o
quali connotati assumerà.
Bambole anni 90 di Valentina Baldi
L’importante è non farsi trasportare troppo dall’ardore iniziale e voler avere tutto
e subito, buttandosi a capoitto sulla rarità o sul pezzo forte ricercatissimo e
introvabile, senza fare i conti con realistiche problematiche oggettive, e cioè
inesattezza di informazioni o mancanza di notizie utili per ottenere determinati
oggetti.
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Collezione di scacchiere di Valentina Baldi
Grazie all’attitudine all’ordine e all’organizzazione, il collezionista riesce a non
rimanere sommerso e disorientato dalla massa di nuovi elementi e di nuovi
dati che occorre reinserire continuamente nella raccolta per renderla completa
e aggiornata.
Si possono considerare due tipi di collezionista: il “nostalgico” e lo “studioso”.
II nostalgico è colui che si rivolge costantemente al passato, interessato
ad una indagine retrospettiva della sua vita e quindi risulta fortemente attratto
da tutto ciò che ha il potere di riportarlo alla sua adolescenza e che riesca
ad evocare le sue esperienze giovanili, uniche ed irripetibili. Per questo
tipo di collezionista l’approccio è tutto sentimentale e intuitivo e le sue scelte
e i suoi acquisti sono dettati essenzialmente da decisioni estemporanee, che
non seguono le quotazioni del mercato, ma sono dettate essenzialmente dal
cuore.
Personaggi 3d disney parade prima edizione anni 2000 di Valentina Baldi
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Lo studioso invece ha un approccio al collezionismo freddo e
razionale che tende ad assumere un aspetto professionale. I collezionisti
dotti sembrano nutrire un interesse particolare nei confronti dell’oggetto
materiale, dell’edizione particolare, della rarità. Al collezionista studioso non
interessa tanto l’opera in quanto evocatrice di ricordi e di piacevoli sensazioni,
quanto piuttosto il materiale inedito e introvabile, meglio ancora se ritirato dal
mercato.
Tutti i collezionisti sarebbero disposti a far pazzie per poter mettere le mani
sull’oggetto che considerano indispensabile per arricchire e rendere unica la
propria collezione.
Dopo tutto questo tecnicismo, tra l’altro ampiamente argomentato da psicologi
e ilosoi, vorrei solo fare due parole su quello che è per me il collezionista.
Lo deinirei come: “un adulto che ha conservato il bambino che è in ognuno
di noi” in quanto sono certa che si raccoglie, in modo più o meno completo e
esaustivo, quello che si ama, si apprezza e si vuole conoscere. Collezionare
da bambini signiica attivare una serie di processi mentali (tra cui indagine,
valutazione e scelta) che sviluppa la capacità di giudizio e decisione favorendo
un’intelligenza sociale. Concentrarsi sul collezionare qualcosa porta a
focalizzare gli oggetti, i pensieri e i sentimenti e penso che, concentrare la
mente su uno o più oggetti possa portare ad un senso di calma e benessere.
Collezionare inoltre aiuta ad acquistare consapevolezza sulle proprie capacità
e quindi potenzia l’autostima dell’individuo. Tutti i bambini dovrebbero fare
esperienze di collezionismo e i genitori, a maggior ragione, dovrebbero
incentivare una simile passione nei loro igli.
“Storie di noi… collezionando” Che dire? In quanto collezionista il mio percorso
inizia al Circolo Benedetto Varchi nel 1996 ( avevo appena 10 anni); grazie al
Presidente dell’associazione Sergio Barbagli ho iniziato a collezionare i francobolli
della Repubblica italiana e tutt’ora porto avanti questa collezione . Da qualche
anno sono collezionista anche di LEGO (c.a. 50 pezzi: serie Architecture,
The Simpson, ecc..). L’invito è ovviamente a visitare la mostra organizzata dal
Circolo Fil. Num. e Hobby vari Benedetto Varchi, mi permetto di deinirla una
delle associazioni culturali più rappresentative di Montevarchi, che per il 41 °
anno di ila offrirà alla popolazione una mostra appassionante, avvincente ed
originale.
Collezione “Lego The Simpson” anni 2014/2015 di Valentina Baldi
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