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la Repubblica
MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2011
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la Repubblica
LA STORIA
@
MARTEDÌ 18 OTTOBRE 2011
PER SAPERNE DI PIÙ
www.1000miglia.eu
www.museomillemiglia.it
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La Freccia Rossa
A Brockenhurst, Inghilterra del sud, la più grande
fiera all’aperto di vetture d’epoca. Pezzi da museo e
auto pronte per essere acquistate e messe su strada.
Duemila stand di “memorabilia” con prezzi
proibitivi. E a Staffordshire le moto per
far rivivere gli amori dei ragazzi degli anni ’70
Una Mille Miglia da record
per esportare il made in Italy
VINCENZO BORGOMEO
a più storica delle
Mille Miglia storiche»: così Alessandro Casali, presidente del Comitato organizzatore della corsa ha battezzato l’edizione del 2012. Motivo? «Batteremo — spiega Casali — il record di
presenze delle auto che hanno
partecipato alle competizione
originale, quella fino al 1957. Un
primato che è un po’ il simbolo di
come la Freccia Rossa oggi non sia
più un simbolo del passato, ma
anche del presente e del futuro:
con gli “omaggi” alla Mille Miglia
nel globo esportiamo la nostra eccellenza. Stiamo lavorando con
gli Emirati Arabi, con la Cina, con
la Russia: nel prossimo quinquennio — sempre che l’automobile club di Brescia non cancelli
tutto questo lavoro con un colpo
di spugna — la Mille Miglia sbarcherà nelle capitali del mondo».
Una cosa è certa: dopo 85 anni
questa rievocazione storica è più
in forma che mai e come al solito
gli organizzatori avranno un bel
«L
AC Cobra
FerrariDaytona
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA
on tutti si girano a
guardare, quando vedono passare per strada un vecchio amore.
Ma nel caso delle auto d’epoca si
voltano eccome: in questo dipartimento si può ben dire che il
primo amore non si scorda mai,
anche perché – a differenza delle love story tra esseri umani –
l’oggetto del desiderio a quattro
ruote rimane immutato nell’aspetto, è identico a com’era
quando ci posammo sopra gli
occhi per la prima volta, non è
per nulla invecchiato.
Ecco i pensieri che vengono in
mente agli appassionati del genere all’inizio dell’autunno:
perlomeno in Gran Bretagna,
dove questa stagione, tra fine
settembre e ottobre, è il periodo
d’oro per i collezionisti d’auto. A
Brockenhurst, nel sud dell’Inghilterra, si svolge l’International Autojumble: la più grande
fiera d’Europa all’aperto dedicata ai motori, con duemila
stand che offrono veicoli d’antiquariato, auto usate in ogni condizione, accessori, pezzi di ricambio e abbigliamento per la
guida. Negli stessi giorni la casa
d’aste Bonham’s tiene una serie
di aste, sempre a Brockenhurst e
nello Staffordshire, mettendo in
vendita alcune delle auto d’epoca più pregiate, dei veri pezzi da
museo – non a caso l’asta e la fiera si tengono nelle sale e sul terreno del Beaulieu Motor Museum, il locale museo dell’automobile.
Tra i modelli più in vista in
queste kermesse per appassionati c’è solo l’imbarazzo della
scelta. Si comincia con una Cadillac del 1904, descritta dal catalogo come “la macchina più
semplice da pilotare al mondo”,
che nonostante l’età avanzata –
più di un secolo – ha partecipato
nel 2007 alla London-Brighton
Veteran Car Run, una corsa per
veterane d’epoca: verniciata di
rosso, con rifiniture dorate e
perfino un cestino da pic-nic incorporato da portarsi dietro (un
tempo si viaggiava così), è stata
venduta a 80 mila sterline, circa
90 mila euro.
Fra le altre gemme messe in
vendita a Brockenhurst figura-
N
CadillacEldorado
da fare per gettare giù dalla torre
gli aspiranti partecipanti che sul
sito www.1000miglia. eu hanno
inviato le proprie adesioni. Sembra incredibile ma pare di essere
al casting di una trasmissione Tv
di successo: data certa per la chiusura delle iscrizioni (18 dicembre
prossimo), mille dati personalissimi da inviare e, soprattutto, il
coraggio di mettere a rischio in alcuni casi svariati milioni di euro (il
valore della macchina d’epoca da
mettere alla frusta per 1600 km in
mezzo al traffico).
Così, alla faccia della crisi, la
Mille Miglia tornerà più in forma
che mai sulle nostre strade dal 17
al 20 maggio prossimo, lungo lo
storico percorso Brescia-RomaBrescia. Tutto come allora con il
preciso impegno di far ripassare il
percorso su Ferrara e diverse altre
città del Nord.
D’altra parte quello del 2012 è
un appuntamento importante,
non solo perché cade l’ottanta-
Quelle
che
fanno girare
la
no una Pontiac a due posti rossa
fiammante del 1908, una De
Dion Bouton verde pisello del
1911, un camioncino pick-up
Ford Model-T del 1914 e una
Bentley del 1925. Le auto d’epoca più costose quest’anno sono
state una Rolls-Royce del 1911,
in passato di proprietà del marajà di Mysore (prezzo: 300 mila
sterline), una Ferrari del 1971
(600 mila sterline) e una maestosa Jaguar del 1964 (1 milione e
mezzo di sterline). E per chi voleva spendere un po’ meno c’erano una cabriolet del 1938 (275
mila sterline), un’auto da corsa
del 1979 (180 mila sterline) e perfino un coupè del 1998 con meno di 4 mila chilometri di strada
(65 mila sterline).
Quanto agli amanti delle due
ruote, all’asta di Bonham’s nello
testa
Staffordshire si possono trovare
un paio di gioielli come una Laverda del 1971 (40 mila sterline)
e una Kawasaki del 1973 (10 mila sterline): per gli ex-ragazzi degli anni ’70 che non le hanno, si
“Se non trovi qui
da noi la vettura
d’epoca dei tuoi
sogni vuol dire
che non esiste”
può scommettere, mai più dimenticate. Oltre a una motocicletta inglese del 1929 che rimase la più veloce per tutti gli anni
Venti, e che ottant’anni più tardi
può ancora far correre il contachilometri (questa costa un po’
di più, però: 280 mila sterline).
«C’è sempre stato un grande
interesse per il collezionismo
d’auto d’epoca e il settore è oggi
in crescita costante», dice Tim
Schofield, direttore del dipartimento auto e motori di
Bonham’s, «eppure non si tratta
quasi mai di pezzi da museo. La
stragrande maggioranza di questi veicoli sono perfettamente
funzionanti e vengono acquistati per essere guidati e per permettere ai nuovi proprietari di
goderseli su strada, non per venire chiusi in un garage o appunto essere esposti in un museo».
Bonham’s è la più grande casa d’aste al mondo per il settore
delle auto “vintage”, come vengono denominate ufficialmente, e per tutte le “memorabilia”
Presentata la
rievocazione
storica che si
correrà dal 17
al 20 maggio
PASSATO E FUTURO IN PASSERELLA
Alla Mille Miglia si possono ammirare Ferrari quasi
moderne, come la Daytona (in alto) o vetture storiche
come la Mercedes SL che corsero la Freccia Rossa.
Questo grazie al ‘Tributo Ferrari’ che prevede la sfilata
di GT di Maranello al seguito della rievocazione storica.
cinquesimo anniversario della
Mille Miglia, ma anche perché si
celebra il trentennale della rievocazione storica. Una festa nella
festa perché nel mondo delle auto d’epoca nessun’altra manifestazione va avanti con la stessa
forza, di immagine e di organizzazione, negli anni.
E’ vero, oggi la Mille Miglia non
è più una corsa. Teoricamente è
solo una parata. Ma l’impegno richiesto a macchine e piloti e comunque straordinario: le vetture
costruite prima del 1957 si rompono spesso, non frenano, non
tengono la strada e sono pericolosissime in caso d’incidente. Però
vanno forte, fortissimo perché in
ogni caso sono sempre macchine
da corsa, leggere e piene di cavalli. Certo, questi sono giudizi impietosi, applicati con metro di paragone “moderno”. Ma è proprio
nel traffico moderno — quindi
pieno di idioti — che i collezionisti si gettano con i loro capolavori. Chi glielo fa fare? La passione,
certo, ma anche la voglia di partecipare a un “evento”. Purtroppo
oggi il termine è inflazionato perché tutto è “evento”, dall’inaugurazione del negozio di scarpe alla
mostra fotografica, dalla presentazione di un salame al nuovo telefonino. Però, in questa orribile
marmellata di falsi eventi, la Mille Miglia rimane invece — forse
caso unico — un appuntamento
che dà di nuovo valore a quella parola. Difficile spiegare perché. E’
un mix di storia, passione, voglia
di apparire, certo. Ma anche voglia di mettersi in gioco, di rischiare, di vedere se si è capaci di
guidare per 1600 km una macchina scomodissima, senza condizionatore, senza Abs e senza nessuna concessione alla sicurezza,
al comfort. E per alcuni collezionisti, c’è anche la voglia di ben figurare in classifica perché la Mille Miglia pur non essendo più una
corsa in senso stretto, rimane una
gara di regolarità. Tutti elementi,
fateci caso, identici a quelli che
spingevano Nuvolari, Varzi, Taruffi e soci a correre ai loro tempi.
Ecco perché la Mille Miglia è unica: qui non si ritrovano solo le
stesse macchine di allora, ma anche lo stesso spirito, la stessa anima.
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Il concorso
legate alle quattro e alle due ruote. L’incasso totale dell’asta di
Brockenhurst ha stabilito un
nuovo record, con 2 milioni e
800 mila sterline (più di 3 milioni di euro) e la vendita del 93 per
cento delle auto offerte. All’International Autojumble dicono
con orgoglio che “se non trovi
l’auto d’epoca dei tuoi sogni qui
da noi, vuol dire che non esiste”
e non è insolito vedere un acquirente che, combinato l’affare, ci
monta sopra e se lo porta via guidandolo personalmente. Ma si
può anche venire a guardare
senza comprare niente, limitandosi a girare la testa e seguire
con lo sguardo un vecchio amore, quando lo si vede dietro la
transenna di uno stand o passare rombando per strada.
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E a Firenze il trionfo della Ferrari 250GT Zagato
STEFANO PASINI
FIRENZE
l collezionismo delle auto d’epoca sta vivendo un momento di
grande favore e questo si riflette
nella proliferazione di Concorsi
d’Eleganza che al loro apice diventano eventi di rilievo mondiale come
Villa d’Este, Goodwood o Pebble
Beach. C’è però chi rifugge il gigantismo imperante soprattutto negli
eventi anglosassoni per creare situazioni più raccolte puntando su livelli
qualitativi altissimi. Nasce con questo spirito a Firenze lo straordinario
concorso “Uniques-Special Ones”,
organizzato dalla MAC Group di Sandro Binelli (che presiede, per intenderci, alla Mille Miglia) ma che ha il
I
Ferrari 250GT Zagato
suo vero mecenate in Stefano Ricci,
fiorentino e della sua famiglia. La sua
filosofia? “Mai sacrificare la qualità
per la quantità”.
Il primo fattore di innegabile fascino è lo scenario: Uniques è infatti organizzato all’interno di un posto unico al mondo, il Giardino della Gherardesca, un parco incastonato nel
centro di Firenze i cui edifici quattrocenteschi vennero ristrutturati pochi
anni fa per diventare un hotel di massimo lusso. In questo parco sono state esposte alcune auto di grande fascino, selezionate secondo i criteri di
scelta annunciati dal nome del concorso, Automobili quindi uniche,
prototipi, esemplari rari di produzioni estremamente limitate o invece
nobilitate da un famoso proprietario,
da una speciale carrozzeria fuoriserie e così via. Alla base di Uniques c’è
dunque la valorizzazione di quello
che dovrebbe essere un carattere imprescindibile per ogni automobile
d’epoca, cioè la forza di una presenza e di una storia unica, irripetibile.
Quindi ecco alcuni veri e propri capolavori come la Rolls-Royce “estate” su base Silver Cloud del 1959, la
Bugatti 57S Corsica, l’Aston Martin
Le Mans del 1933, simbolo delle sportive classiche inglesi anni Trenta e poi
ancora per rarità di marchio, Stutz,
Pierce-Arrow Lea-Francis, Allard,
Jawa e Facel Vega.
Molte, come si conviene a un raduno di altissimo livello, le Ferrari speciali: la più bella di tutte, nella sua elegante essenzialità, era probabilmen-
te una 375 America Coupé (1953),
ben fiancheggiata dall’originale
250GT Zagato del 1956 che alla fine
ha vinto il Best of Show di Uniques
2011, e da una 212 Export Coupé Vignale che da sola bastava a spiegare
l’origine del mito di Maranello nel
mondo. Lo speaker del Concorso,
Marco Makaus, le ha raccontate una
a una al pubblico. E c’era ancora spazio per una straordinaria Bentley
Continental Cabriolet del 1957 (già
proprietà della baronessa Rotschild)
in un elegantissimo bicolore nero e
grigio con interno rosso, una fascinosa Mercedes 300 che Pininfarina realizzò nel 1956, mostrando alla Casa di
Stoccarda come cambiare il suo stile...
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