Economia Coin rilancia Ovs con la Borsa e l`apertura di 80 nuovi

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Economia Coin rilancia Ovs con la Borsa e l`apertura di 80 nuovi
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Corriere del Veneto Giovedì 29 Maggio 2014
PD
Economia
Team Stefano
Beraldo, Ad di
Gruppo Coin
(primo a
destra) con
Caterina
Salvador,
responsabile
del settore
femminile, e
Francesco
Sama, direttore
generale di
Ovs
Moda L’Ad apre il concept store a Milano e conferma i piani per il Gruppo
Coin rilancia Ovs con la Borsa
e l’apertura di 80 nuovi negozi
Quotazione da 1,5 miliardi a novembre. Beraldo: «Avremo
le risorse per crescere. Nel 2014 ricavi in aumento del 6%»
MILANO — Ovs mette fuori
la testa dalla crisi. E riparte con
80 nuovi negozi e la quotazione
in Borsa. Una crisi «micidiale»,
una «guerra» di 7 anni in Italia,
secondo le definizioni usate da
Stefano Beraldo, amministratore delegato di Gruppo Coin. Ma
che appare finalmente alle spalle: il 2014 è atteso in crescita e
nel primo semestre Ovs vede le
vendite in aumento del 6% e avvia l’apertura di 35 negozi, su
80 previsti in Italia nel 2014,
che si aggiungono agli attuali
546, con un investimento di 30
milioni. In un'accelerazione
che avrà il punto di svolta a novembre, con la quotazione in
Borsa di Ovs, «nocciolo duro»
di Gruppo Coin, poco meno di
un miliardo di ricavi nel 2013 e
136 milioni di euro di Ebitda, il
75% e il 95% di tutto il gruppo
veneto della moda.
Il quadro Beraldo lo ha fornito ieri a Milano, alla presentazione del flagship store di via
Dante: il nuovo negozio-tipo,
costato 3 milioni di euro d’investimento, più semplice e con
più luce, tra mensole e tavoli retroilluminati, per far vedere i capi in vendita, e consolidare la
svolta nel fast fashion, attaccando Zara ed H&M. Negozio che
sperimenterà la collaborazione
con Google, tra chioschi multimediali e camerini interattivi,
in cui provare i vestiti facendosi consigliare dagli amici nei social network. E che orienterà le
nuove aperture; anche in Veneto, dove Ovs ha appena aperto
alla «Nave de Vero» di Mestre
e, sabato, a Camposampiero,
nel Padovano, «con incassi - dice Beraldo - pazzeschi».
Il punto, d’altra parte, è di
svolta. In più sensi. «Come sta
andando? Sorprendentemente
bene dopo due anni drammatici in Italia, in cui abbiamo guadagnato quote di mercati aprendo ancora negozi», dice l’Ad.
Una crisi che Ovs ha sfruttato
per riposizionarsi, «rimettendo
in discussione il prodotto e - come dice il manager - lavorando
sul motore e riducendo i costi».
Beraldo nel frattempo si è portato da Coin il direttore generale
Francesco Sama, ha fatto arrivare da Dolce&Gabbana Caterina
Salvador come capo del prodotto femminile, cui si è aggiunto
ora Marco Mazzoran sulla linea
maschile. Per continuare la marcia di «brand democratico» e
perché sull’uomo e il bambino
c’è più spazio: «Con Ovs Kid abbiamo aperto 150 negozi in due
anni. La crescita è stata pazzesca, l’obiettivo di mille aperture è credibile». Ora la rivoluzione è completa. «Dieci anni fa
soffrivamo l’ingresso di H&M e
Zara, il nostro slogan era ’Spendo bene, vesto meglio’ - dice il
manager -. Abbiamo affrontato
la crisi in modo serio, lavorando sulla distribuzione e aumentando i fornitori italiani per cogliere i trend che prima lasciavamo per strada, anche a costo
di perdere un po' di margine». I
risultati si vedono, per Beraldo:
«Da dieci mesi siamo in forte
controtendenza, con cifre positive tutti i mesi. E, dopo anni, la
nostra crescita non è legata solo all'aumento dei negozi».
Punto di svolta, si diceva. Anche per l’Italia, che rivede i capitali esteri: «Il flusso è rilevante,
dopo le uscite degli anni scorsi.
Stanno privilegiando le storie
importanti». E allora avanti con
la quotazione. Beraldo stavolta
ne parla direttamente: «Abbiamo dato mandato a Lazard di
valutare il percorso. Che appare
molto interessante e che stiamo percorrendo seriamente.
Quando? Entro l'anno, se la situazione economica resterà
questa». Oltre le cautele di
❜❜
Sul mercato
35
I negozi aperti nel
primi semestre
2014 in Italia da
Ovs. Per il 2014 il
marchio prevede
l’apertura di 80
negozi (20 grandi e
60 in franchising);
40 le nuove
aperture all’estero
30
prammatica, ora che i multipli
del settore moda stanno riprendendo a salire, si pensa a un ingresso nel listino di Milano a
novembre proprio per Ovs, che
si porterà dietro anche Upim,
con uno spin-off a settembre; il
valore della quotazione è previsto sugli 1,5 miliardi di euro, il
Andremo con una
offerta pubblica
di sottoscrizione:
rafforzeremo il capitale
❜❜
Il fronte Coin
Il business del department
store è più difficile
Ma oggi una cessione
non è all’ordine del giorno
Gli investimenti
previsti da Ovs
nel 2014 per
l’apertura dei
nuovi negozi: nel
primo semestre
la rete ha visto
i ricavi aumentare
del 6 per cento
870
In milioni di euro,
l’indebitamento
nel 2013 di
Gruppo Coin,
risultato
dell’acqusizione di
tre anni fa da
parte del fondo Bc
Partners
flottante intorno al 30%. Una
quotazione che servirà al fondo
Bc Partners a far fronte all’acquisizione d’oro di tre anni fa,
costata 1,4 miliardi di euro?
«No, al contrario - replica Beraldo - la quotazione ci darà risorse fresche che rafforzeranno il
patrimonio e ci consentiranno
di tornare a spingere sullo sviluppo. Sarà un aumento capitale». Ovvero, un’offerta pubblica di sottoscrizione, con l’emissione di nuove azioni che aggiungeranno capitale e diluiranno Bc Partners. Il nodo centrale
resta l’abbattimento dell’indebitamento, 870 milioni nel 2013,
a valle dell’acquisizione della
società; con il corollario di come dividere il debito tra Oviesse e Coin; Beraldo ha indicato,
per la parte in quotazione, un
rapporto tra debito netto ed Ebitda tra 2 e 2,5 volte.
Il percorso lascia fuori invece Coin. Con il dubbio, magari,
che la quotazione sposti ancor
più il centro di gravità su Ovs.
«Il business dei department store è più difficile - conclude il
manager -. Ovs si è riposizionata nella crisi, ne è uscita bene. È
una vicenda di successo. Il percorso di Coin sarà più lungo.
Poi deciderà l'azionista cosa fare. Ma oggi la cessione non è all'ordine del giorno».
Federico Nicoletti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Industria Il gruppo cartario veronese conferma l’ingresso nel listino fermato tre anni fa
Fedrigoni ritenta con Piazza Affari:
«Obiettivo di fatturato a 2,5 miliardi»
VERONA — Estate di tre anni fa, torrida e disgraziata: tutto
era pronto per il debutto a Piazza Affari, ma a settembre arrivò
la «tempesta perfetta» sullo
spread e l’Italia. Saggiamente,
ci si fermò all’ultimo istante.
Ma ora Fedrigoni ci riprova. Verona, e il Veneto, contano a breve di piantare un’altra bandierina nel campo - assai rado ma in
via di infoltimento - delle imprese quotate in Borsa. Con gli
stessi motivi del 2011: «Crescere, fare acquisizioni, conquistare mercati. Fino a triplicare il
nostro fatturato, che adesso è a
quota 800 milioni circa». Obiettivi alti, dichiarati con convinzione da Claudio Alfonsi, amministratore delegato del gruppo
cartario veronese.
Quando la quotazione?
«L’intento è completare l’operazione entro l’anno. Aumento
di capitale o vendita di azioni
della famiglia Fedrigoni? Entro
due-tre settimane contiamo di
spiegare tutto».
Risorse per far cosa?
«Rafforzarci a livello internazionale, puntando a crescere
con investimenti, partnership
o acquisizioni in Italia, nell’Est
Europa e anche negli Usa. Il nostro obiettivo è semplicemente
il mondo, che sta diventando
sempre più piccolo per chi fa industria».
E che vi ha consentito di migliorare i numeri in un settore
maturo come la produzione di
carta. Da un Paese in crisi come l’Italia.
«Il mercato estero vale per
noi il 65% dei ricavi. Vendiamo
direttamente al cliente finale,
senza intermediari. E questo aumenta i margini».
Il 2013 è stato positivo.
«Fatturato in crescita del 3%
a 811,9 milioni; redditività in
aumento del 7,6%, con l’Ebitda
a quota 94,9 milioni; utile netto
di 30,3 milioni, +10%; indebitamento a 144,4 milioni, 30 in meno sull’anno precedente. Un livello molto buono se confrontato all’Ebitda: il rapporto è di
1,52».
Il traguardo sarebbero i 2,5
miliardi di fatturato.
«Questo è l’orizzonte per i
prossimi anni».
Come avete tenuto fuori la
recessione dai bilanci?
«È una storia che viene da
lontano, dal 2001, anno della
prima crisi sui mercati finanzia-
Ipo al via
E anche Favini sceglie la strada
della quotazione nello Star
VICENZA — Via libera agli adempimenti
per la quotazione sul segmento Star del mercato di Borsa Italiana di Favini, gruppo cartario vicentino, che ha conquistato negli ultimi
anni una posizione di leadership nella creazione di stampi creativi e tecnici per la moda.
L'assemblea degli azionisti ieri ha affidato a
Banca Imi e Intermonte i ruoli di coordinatori dell'operazione, stabilendo che Intermonte
opererà anche da sponsor. Finer agirà in qualità di advisor finanziario e lo studio legale
d’Urso, Gatti e Bianchi sarà advisor legale.
L’operazione di quotazione delle azioni ordinarie di Favini, subordinata al rilascio delle
autorizzazioni, prevede un’offerta globale rivolta ad investitori qualificati in Italia ed investitori istituzionali all’estero con azioni ordinarie in parte provenienti da un previsto aumento di capitale ed in parte offerte in vendita dagli azionisti della Società. Soci di Favini
oggi sono OI-Paper Sa, con il 62%, Crédit Agricole Capital Investissement & Finance Sa (cir-
ca il 21%), Lacim Srl (circa il 13%) e la restante partecipazione del 4% è posseduta dal management.
Il Gruppo Favini è leader mondiale nell’ideazione e realizzazione di supporti release impiegati nei processi di produzione di ecopelle
e altri materiali sintetici per i settori della moda, del design e dell’abbigliamento tecnico-sportivo, determinando così l’effetto visivo e la sensazione tattile del prodotto finale.
Il Gruppo, inoltre, è tra le aziende di riferimento a livello mondiale nella realizzazione
di specialità grafiche innovative (a base di
materie prime principalmente naturali) per il
packaging, ed è attivo nel segmento cartotecnica. Il Gruppo Favini ha registrato, al 31 dicembre 2013 un giro d'affari per 161,9 milioni di euro, (+36% circa rispetto al 2012) e un
margine operativo lordo di 16,6 milioni
(+60% circa), comprendendo l'operatività del
ramo d'azienda Arjo Wiggins (Gruppo Sequana).
Sviluppo Il presidente Alessandro Fedrigoni (a sinistra) con l’Ad Alfonsi
ri. C’era chi si fermava e aspettava la fine della bufera, perdendo tempo e opportunità; noi decidemmo di investire, comprando le Cartiere Miliani Fabriano
dal Poligrafico dello Stato».
La storia della carta in Italia.
Attraverso cui fornite la Bce.
«Della Bce, dell’India, dell’Indonesia e di altri Paesi per la
stampa di banconote. Ma anche leader mondiali nelle carte
speciali per le etichette di vino
e champagne».
Claudio Trabona
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Investimenti
Fondaco Sgr
migliora
l’utile netto
PADOVA — Il 2013 è
stato per Fondaco, la Sgr
nata nel 2002 per
iniziativa di Compagnia
di San Paolo, Fondazione
Cassa di Risparmio di
Padova e Rovigo e
Fondazione Cassa di
Risparmio in Bologna, un
anno di tutto rispetto sia
per masse in gestione,
cresciute del 34% (3.174
milioni di euro, contro i
2.387 milioni di euro del
2012) sia di utile netto
(941.975 euro, contro gli
816.621 euro del 2012),
che vede un incremento
del 15% rispetto ai dati di
bilancio del 2012.
In dieci anni, ha ricordato
l'amministratore
delegato, Davide Tinelli,
«sono stati distribuiti
dividendi per 3,8 milioni
di euro e accantonate
riserve per 1,2 milioni di
euro, raddoppiando il
valore economico
dell’investimento degli
azionisti. In un quadro
fissato nel suo Statuto di
principio di profitto
equo, che, limitando in
maniera precisa la
remunerazione dei soci
permette a Fondaco di
applicare commissioni
minime sui propri
prodotti».
Il Cda della Sgr è oggi
composto dal presidente,
Gian Luigi Garrino,
Tinelli, e dai consiglieri
Cristina Franchi, Angela
Gallo, Roberto Giordana,
Umberto Giraudo, Franco
Parasassi e Roberto Saro.
Avviso di deposito integrazioni
per procedura di valutazione di impatto ambientale
(ai sensi del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 e ss.mm.ii.)
Progetto dell’intervento denominato “Interventi di ampliamento e regimazione della cassa di espansione di Pra’ dei Gai per la laminazione delle
piene del fiume Livenza alla confluenza con il fiume Meduna” - (ID Piano
506).
Integrazioni inerenti la sola realizzazione del bacino di laminazione sul
fiume Monticano in comune di Fontanelle
SOGGETTO PROPONENTE: Regione del Veneto - Sezione Difesa del Suolo;
DESCRIZIONE SOMMARIA DEL PROGETTO: Le opere previste consistono
nella realizzazione di un bacino di laminazione delle piene del fiume Livenza
in località Prà dei Gai, nel territorio della regione Veneto, nonché nella realizzazione di un bacino di laminazione del fiume Monticano affluente del fiume
Livenza. Le integrazioni presentate sono relative al solo bacino di laminazione
del fiume Monticano in comune di Fontanelle.
LOCALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI: Provincia di Treviso - Comuni di
Portobuffolè, Mansuè e Fontanelle. I possibili principali impatti ambientali previsti dalla realizzazione dell’intervento riguarderanno: le fasi accantieramento
ed esecuzione dei lavori;
DATA E LUOGO DEL DEPOSITO: Lo studio di Impatto Ambientale ed il progetto delle opere sopra specificate sono stati depositati presso: Regione del
Veneto - Unità Complessa Valutazione di Impatto Ambientale - calle Priuli Cannaregio 99 - Venezia, Amministrazione Provinciale di Treviso - Ufficio V.I.A.;
Comuni di Portobuffolè, Mansuè e Fontanelle (TV). Il SIA ed il progetto in argomento sono reperibili presso la Regione del Veneto - Unità Complessa V.I.A.;
copia della documentazione depositata è consultabile sul WEB all’indirizzo:
http://www.regione.veneto.it/web/vas-via-vinca-nuvv/via;
PRESENTAZIONE AL PUBBLICO (art. 15 LR 10/1999): Lo Studio, il progetto
in argomento e le integrazioni saranno presentati al pubblico il giorno: giovedì
29 maggio 2014 alle ore 18.00 presso centro polivalente “Marcuzzo” in
Comune di Fontanelle (TV).
OSSERVAZIONI (art. 24 comma 4 del D.Lgs. 152/06): Chiunque abbia interesse può prendere visione del progetto e del relativo studio di impatto ambientale e presentare, entro 60 (sessanta) giorni dalla data del presente annuncio,
osservazioni e/o ulteriori elementi conoscitivi in merito alle integrazioni relative al solo bacino di laminazione del fiume Monticano in Comune di
Fontanelle, in forma scritta, all’indirizzo dell’Unità Complessa VIA (Calle Priuli
- Cannaregio 99, 30121 Venezia), o via posta elettronica certificata all’indirizzo: [email protected].
Il Direttore - dott. ing. Tiziano Pinato