Tra persone geniali e idee di valore
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Tra persone geniali e idee di valore
SETTIMANALE | il Popolo Cattolico UN GIORNALE NEL GIORNALE | SABATO 21 GENNAIO 2017 | 11 A CURA DELLA REDAZIONE DEL LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO ‘GALILEO GALILEI’ DI CARAVAGGIO - COORDINAMENTO DI FILIPPO DE MARIANO I L R E F E R E N D U M Un esempio di partecipazione di Amedeo Galbusera Il referendum costituzionale del 4 dicembre è stato, senz'ombra di dubbio, uno degli argomenti più "scottanti" degli ultimi mesi. Nelle mani degli italiani veniva messa un'enorme responsabilità: un semplice segno su una scheda, che avrebbe però potuto cambiare il corso della politica italiana, nel bene e nel male. La modifica era cruciale: si trattava di abolire o "rivedere" alcuni articoli della nostra Costituzione. Una riforma che, forse confusa con la possibilità di rovesciare il governo in carica, forse incapace di soddisfare gli elettori, si è invece rivelata fallimentare, portando ad una sonora vittoria del No, e mantenendo, di fatto, lo status quo. Dato significativo è la percentuale di under 34 che hanno compiuto quest'ultima scelta: una percentuale che arriva addirittura al 70%, un inequivocabile grido lanciato dai più giovani contro il governo, che potrebbe non essere riuscito ad interpretare al meglio la loro volontà di rinnovamento, o che forse ha minacciato la stabilità politica italiana dell'avvenire, tentando di modificare un pilastro quale è la nostra costituzione. La scelta, ad ogni modo, sembra essere stata profondamente ponderata da parte di tutti. Il nostro liceo, dal canto suo, aveva offerto agli studenti la possibilità di partecipare a dibattiti sul tema, con lo scopo di aiutare a prendere una scelta in coscienza e sensibilizzare chi ancora era restio all'idea di usufruire del proprio diritto di voto appena acquisito. Dato confortante sembra invece essere l'affluenza quasi da record alle urne, segno, questo, che gli italiani hanno voluto partecipare tutti insieme al futuro politico del Paese. Anche se questo loro voto può aver causato la successiva crisi di governo e la formazione del governo Gentiloni, gli elettori restano convinti dell’elemento che, forse, è il più importante in una democrazia: aver votato in libertà, convinti della loro scelta. Essere studenti, si sa, non è sempre così facile come sembra. Ma che succede quando si sta dall’altra parte della cattedra, da dove di solito veniamo giudicati, valutati, ascoltati? Questo è quello che la mia classe ed io abbiamo potuto sperimentare durante lo stage lavorativo svolto dal 14 al 18 novembre 2016 presso le scuole elementari e medie “Il Conventino-La Sorgente” a Caravaggio. Due realtà vicinissime a noi nello spazio, ma in realtà molto diverse dalla idea di scuola che avevamo. Prima di cominciare abbiamo avuto un incontro introduttivo con la professoressa Genny Scaperrotta, dirigente scolastica dei due istituti, che ci ha introdotto al mondo dell’insegnamento e a quella che sarebbe stata la nostra settimana “lavorativa”. All’inizio dell’esperienza eravamo tutti emozionati: avremmo potuto sfruttare le nostre conoscenze per insegnare qualcosa di nuovo ai bambini o, nel caso delle medie, ai ragazzi che crescono e presto intraprenderanno il percorso delle superiori. Ogni giorno era una nuova avventura, vedere il vero OCTAVIAN HUSOSCHI RACCONTA LA SUA PARTECIPAZIONE A TEDXYOUTH 2016 «Tra persone geniali e idee di valore» Diffondere idee di valore: con questo obiettivo è nata oltre 30 anni fa in California TED, una organizzazione no profit, che nel corso del tempo ha organizzato eventi prima solo negli Stati Uniti, dopo anche in altre aree del pianeta con il marchio TEDx. TEDx è quindi un programma di eventi locali che raccolgono persone per condividere esperienze legate a «ideas worth spreading». L’edizione italiana del 2016 si è svolta il 12 novembre a Bologna. Gli studenti che si sono candidati a partecipare hanno realizzato un video della durata massima di due minuti in cui hanno presentato la loro idea. Octavian Husischi, studente della 5a M del Liceo Galilei, è uno dei ragazzi che è stato selezionato e ha partecipato nella categoria “startup” presentando il progetto “N4TURE”, un lavoro che ha realizzato insieme ai suoi compagni di classe lo scorso anno nell’ambito del progetto “Green Jobs”, che ha portato alla progettazione e alla produzione di pastelli a cera riciclabili, e che è stato premiato come idea di impresa green più innovativa della Lombardia e come progetto più originale nella fase nazionale, denominata “BIZ Factory”. Ad ascoltarlo c’era anche l’allora ministra dell’istruzione, Stefania Giannini. Octavian, come hai conosciuto TEDx? «Sono stato contattato da loro, hanno scritto alla mia classe che la nostra esperienza era degna di nota e che avrebbero apprezzato se qualcuno di noi fosse andato a condividerla in stile TEDx. Ho inviato il mio video e sono stato selezionato tra i ventidue finalisti, quindi il 12 novembre mi sono presentato all’Opificio Golinelli di Bologna. Ho conosciuto persone fantastiche e geniali, tanto che alla fine la giuria ha deciso di premiare sedici vincitori invece degli undici previsti. Dopo aver saputo di essere tra gli invitati all’evento ho iniziato a preparare il mio talk in classico stile TED con l’aiuto di un tutor che ci ha preparato benissimo». Cosa ha rappresentato per te quella giornata? «Per me è stata un’esperienza fantastica che mi ha lasciato tantissime emozioni. Mi ha aperto la mente dan- Octavian Husoschi durante il suo intervento sul palco dell’opificio Golinelli domi la possibilità di stare intorno a persone geniali uscendo dalla mia “comfort zone” per confrontarmi con una situazione che non mi si è mai presentata prima di quel momento. Per quanto possa essere un po’ uno shock all’inizio, l’adrenalina del palco non ha prezzo. Metaforicamente è già sullo scaffale delle mie migliori esperienze». Cosa hai fatto lì concretamente? «Il primo approccio vero e proprio è alle “finali”, nelle quali ognuno dei 22 selezionati dovrà esporre il proprio talk al meglio delle proprie possibilità. Dopo aver creato il proprio talk si fa la valigia e si parte. Sono arrivato a Bologna poco prima di pranzo, ho incontrato gli altri speaker e il pomeriggio è stato dedicato alle prove. Dopo la notte di meritato riposo siamo partiti verso l’Opificio Golinelli molto carichi (e anche molto in ansia). La prima mattinata è stata caratterizzata dal mio primo strafalcione in TV e poi è iniziato tutto. Presentazione iniziale, ansia a mille e nel giro di un’oretta toccava a me. Non so per quale miracolo sono riuscito a non portarmi l’ansia e la tensione sul palco, sono riuscito a divertirmi tantissimo meravigliandomi io stesso di quanto sia riuscito a coin- volgere il pubblico. Senza rendermene conto avevo finito ed ero lì, sul palco, fermo, davanti a chissà quante persone che applaudivano. Faccio come Dante e dico che è stato indescrivibile, quindi anche se ci provassi, non penso che riuscirei a trasmettere ciò che ho provato». Cosa ti ha spinto a portare avanti il progetto della tua classe? Pensi che quello che stai facendo ora sia un’anticipazione del tuo lavoro futuro? «Ciò che ho fatto con la mia classe, per me, non è stato un semplice progetto, bensì un’esperienza che ho amato e che mi ha permesso di capire che molto probabilmente è questo che voglio fare nella vita. Più del semplice interesse è stata una sfida con me stesso, per cercare di capire fino a dove posso arrivare e cosa posso fare». Quale è la cosa che ti ha colpito di più a TEDx? «Il carisma e la genialità della maggior parte delle persone che hanno organizzato e partecipato all’evento. Non avrei mai pensato di trovare così tanto interesse per questo tipo di esperienza. Una piacevolissima sorpresa direi». Vanessa Belloni VISITA AL MUSEO DI ARESE DELL’ALFA ROMEO Velocità e design rimangono nel tempo La nota casa automobilistica Alfa Romeo ha un museo che, fondato nel 1976, è stato chiuso nel 2009 ma ha riaperto il 30 giugno 2015. Ad Arese, nell’area prima occupata dallo stabilimento, è possibile ripercorrere la storia di uno dei marchi più famosi dell’industria automobilistica italiana. “Timeline”, “Bellezza”, “Velocità” sono le tre zone in cui il museo è diviso. Nella sezione timeline, è possibile osservare la storia vera e propria dell’Alfa Romeo: dai primi modelli del 1900 con la tipica accensione tramite manovella posta sulla griglia anteriore, fino a quelli dei primi anni duemila, tutti raccolti in ordine cronologico, dalla prima Alfa, chiamata A.L.F.A. 24-HP, fino alla Alfa 156 o alla 8C. In questa sezione sono presenti alcuni dei modelli più venduti e più famosi dell’Alfa Romeo, come la prima versione di macchine come la Giulia e la Giulietta, i veri evergreen della casa automobilistica, riprodotti recentemente in nuove versioni con un notevole successo (Alfa Romeo Giulia detta “Disco Volante”) e con caratteristiche tali da attirare diverse tipologie di clienti: da coloro che cercano un’utilitaria come la Giulietta a coloro che cercano il brivido che la nuova Giulia Veloce con la sua velocità e la sua sportività può suscitare. Nella seconda sezione del museo, denominata “Bellezza”, sono invece presenti alcuni dei modelli più rappresentativi per design e creatività nelle forme: in questo allestimento sono inserite automobili create non solo per essere vendute ma per stupire, infatti alcuni dei modelli in esposizione, come la Alfa Nuvola o l’A.L.F.A La Alfa Giulietta progettata nel 1955, un evergreen della casa automobilistica 40/60 HP aerodinamica, non sono mai stati presentati sul mercato. In questo spazio sono racchiusi modelli molto rari elaborati da designer molto famosi come Walter da Silva, il creatore delle linee sopraffine presenti nella Spider Duetto, una delle auto che ha fatto la storia del marchio milanese. Altri importanti designer hanno messo la loro creatività a disposizione di questo prestigioso marchio, ad esempio Enzo Ferrari, che inizialmente lavorava all’Alfa Romeo e solo dopo si distaccò con la sua scuderia fino a creare una vera e propria casa automobilistica. QUANDO GLI STUDENTI PASSANO DALL’ALTRA PARTE DELLA CATTEDRA Il mestiere di insegnare La sezione “Velocità” del museo presenta le auto più vincenti e, ahimè, anche alcuni dei fallimenti di questo marchio nell’ambito delle competizioni sportive: passando dalla macchina che ha vinto contro le superfavorite macchine tedesche finanziate dal regime nazista fino al ritiro negli anni ‘50 dalle gare di Formula 1 e quelle nei rally e nelle categorie Turismo, l’Alfa Romeo ha totalizzato più di mille vittorie. Per capire il grande successo di Alfa Romeo nelle gare motoristiche internazionali, però, è importante dire che l’Alfa Romeo non è stata solo una casa automobilistica, infatti agli albori del ‘900 e durante il secondo conflitto mondiale è stata un’azienda produttrice di armi e motori, soprattutto per aerei. Proprio la produzione di questi ultimi ha consentito poi all’Alfa di essere un passo avanti rispetto alle altre case automobilistiche nella messa a punto di motori sempre più performanti per le gare. Basti pensare che l’Alfa Romeo è stata la prima industria a introdurre il motore a scoppio a due tempi. Un luogo senz’altro affascinante del museo è la sala cinema in 4D. Qui ci si siede su una poltrona apparentemente comodissima, ma appena si spengono le luci e sul maxischermo l’auto inizia la sua corsa, si viene catapultati su quelle strade – sterrate o asfaltate – e si vivono tutti gli imprevisti che un pilota può incontrare. Un po’ come quelli che l’Alfa Romeo ha conosciuto durante la sua storia ma, nonostante questi, non si è fatta dimenticare. E il museo di Arese è lì a ricordarcelo. Simone Pansera lavoro di un insegnante e tutto ciò che c’è “dietro le quinte” di ogni lezione è incredibile, e ci ha permesso anche di capire che non solo il lavoro in classe dell’insegnante ma anche quello di preparazione delle lezioni non è facile come sembra. Vedere i volti soddisfatti dei ragazzi che imparavano cose nuove o che ci guardavano mentre parlavamo lingue straniere come se venissimo da un altro pianeta, sono emozioni che nessuno di noi pensava di provare. Un’esperienza costruttiva, quasi faticosa ma certamente soddisfacente, tant’è vero che alla fine della settimana eravamo quasi tristi nel lasciare quel nuovo piccolo mondo, che un giorno sarà la nostra realtà. Rebecca Maffioli Gli studenti della 4a F con la dirigente delle scuole “La Sorgente – Il Conventino”, Genny Scaperrotta