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G It Diabetol Metab 2013;33:150-152 Dalla Letteratura Il conteggio dei carboidrati Accuratezza del calcolo dei carboidrati e variabilità glicemica in adulti con diabete di tipo 1 Diabetes Res Clin Pract 2013;99:19-23 Brazeau AS, Mircescu H, Desjardins K, Leroux C, Strychar I, Ekoé JM, Rabasa-Lhoret R Montreal Institute for Clinical Research (IRCM), Montreal, QC, Canada [email protected] Studio sugli interventi randomizzati di educazione nutrizionale per migliorare il conteggio dei carboidrati negli adolescenti con diabete di tipo 1: è necessaria un’educazione maggiormente intensiva? J Acad Nutr Diet 2012;112: 1736-46 Spiegel G, Bortsov A, Bishop FK, Owen D, Klingensmith GJ, Mayer-Davis EJ, Maahs DM Davis Center for Childhood Diabetes, Department of Pediatrics, University of Colorado Anschutz Medical Campus, Aurora, USA Obiettivo. Il calcolo dei carboidrati (CHO) si è dimostrato un metodo valido utilizzato dai pazienti con diabete di tipo 1 per migliorare il controllo della glicemia. L’obiettivo di questo studio era quello di valutare, in condizioni di vita reale, l’accuratezza della stima dei CHO di un pasto e la sua influenza sulla variabilità glicemica. Metodi. In questo studio incrociato abbiamo osservato l’abilità di 50 adulti (48% donne) con diabete di tipo 1 (età: 42,7 ± 11,1 anni), durata del diabete 21,4 ± 12,7 anni, HbA1c 7,2 ± 1,2% (60 ± 10 mmol/mol), nello stimare accuratamente la quantità di CHO analizzando le registrazioni alimentari di 72 h e le escursioni glicemiche di 72 h utilizzando un monitoraggio glicemico continuo. Risultati. La differenza media dei CHO a pasto tra quelli stimati dai pazienti e quelli stimati da un dietista con l’utilizzo di un programma di analisi computerizzata era di 15,4 ± 7,8 g e 20,9 ± 9,7% sul contenuto totale di CHO a pasto (72,4 ± 34,7 g a pasto). Il 63% dei 448 pasti analizzati era sottostimato. Maggiori differenze nella stima dei CHO predicevano una maggiore variabilità glicemica, come misurato dal MAGE (mean amplitude of glycemic excursions) index e dalla deviazione standard della glicemia; inoltre diminuiva la durata temporale con valori glicemici tra 4 e 10 mmol/L (R² = 0,110, 0,114 e 0,110, rispettivamente; p < 0,05). Conclusioni. Un calcolo poco accurato dei CHO è frequentemente associato a una maggiore variabilità glicemica giornaliera in adulti con diabete di tipo 1. Premessa. I giovani con diabete di tipo 1 non calcolano accuratamente i carboidrati, tuttavia questa è una strategia importante per il controllo glicemico. Obiettivo. Determinare di quanto un intervento educativo nutrizionale possa migliorare l’accuratezza nel conteggio dei carboidrati e il controllo glicemico. Disegno dello studio. Abbiamo condotto uno studio di intervento nutrizionale randomizzato, controllato, da febbraio 2009 a febbraio 2010. Soggetti. È stata selezionata una popolazione di giovani con diabete di tipo 1 (età = 12-18 anni, n = 101), poco accurati nel conteggio dei carboidrati, utilizzando un test sull’accuratezza del conteggio dei carboidrati, sviluppato precedentemente, che considera gli alimenti e le bevande di consumo abituale presenti in sei pasti misti e due spuntini. Tutti i partecipanti (n = 66, età = 15 ± 3 anni, 41 maschi, durata del diabete = 6 ± 4 anni, emoglobina glicata [HbA1c] = 8,3 ± 1,1%) sono stati randomizzati (gruppo di controllo o gruppo di intervento) alla prima visita. Il gruppo di intervento ha frequentato un corso di 90 minuti con un dietista/educatore esperto in diabete certificato; i giovani diabetici hanno compilato un diario alimentare prima e dopo l’intervento educativo (3 giorni per ciascun periodo) che è stato utilizzato per valutare il progresso nel conteggio dei carboidrati. Principali misure di esito. L’accuratezza del conteggio dei carboidrati (misurata come descritto) e l’HbA1c sono state valutate al basale e a 3 mesi per determinare l’efficacia dell’intervento. Analisi statistica. Sono stati utilizzati test T, correlazioni di Spearman e modelli a misure ripetute. Risultati. Al basale il contenuto dei carboidrati è stato sovra- e sottostimato rispettivamente in 16 e 5 dei 29 item di alimenti. Quando gli alimenti sono stati presentati come pasti misti, i partecipanti hanno sovra- e sottostimato 10 dei 9 pasti e 4 spuntini. Dopo 3 mesi di follow-up l’HbA1c è diminuita in entrambi i gruppi di intervento e di controllo rispettivamente di –0,19% ± 0,12% (p = 0,12) e –0,08% ± 0,11% (p = 0,51); tuttavia, Dalla Letteratura - Il conteggio dei carboidrati 151 l’effetto complessivo dell’intervento non è stato statisticamente significativo sulla variazione dell’HbA1c o sull’accuratezza nel conteggio dei carboidrati. Conclusioni. Interventi maggiormente intensivi potrebbero essere necessari per migliorare negli adolescenti l’accuratezza del conteggio dei carboidrati e la gestione nutrizionale del diabete di tipo 1. Sono necessarie ulteriori ricerche per tramutare l’educazione nutrizionale in esito di miglioramento della salute. I bambini con diabete di tipo 1 e le persone che se ne prendono cura possono calcolare il contenuto di carboidrati nei pasti e negli spuntini? Diabet Med 2010;27:348-53 Smart CE, Ross K, Edge JA, King BR, McElduff P, Collins CE Department of Paediatric Endocrinology, John Hunter Children’s Hospital, Newcastle, NSW, Australia [email protected] Applicazione alla vita reale e validazione degli algoritmi flessibili di terapia insulinica intensiva in pazienti con diabete di tipo 1 Franc S, Dardari D, Boucherie B, Riveline JP, Biedzinski M, Petit C, Requeda E, Leurent P, Varroud-Vial M, Hochberg G, Charpentier G Diabetes Metab 2009;35:463-8 Department of Diabetes, Sud-Francilien Hospital, Bd Henri Dunant, Corbeil-Essonnes, France [email protected] Obiettivi. Il conteggio dei carboidrati (CHO) permette ai bambini con diabete di tipo 1 di aggiustare la dose di insulina prandiale secondo l’assunzione di carboidrati. Non si conosce molto circa l’abilità dei bambini di calcolare i CHO e se ci sia un metodo per determinare la quantità dei CHO che sia migliore di altri. Abbiamo indagato su quanto accuratamente i bambini e chi se ne prende cura calcolino i CHO e se il conteggio in grammi migliori l’accuratezza della misura rispetto alle porzioni di CHO o agli equivalenti. Metodi. Centodue bambini e adolescenti (età: 8,3-18,1 anni) in terapia insulinica intensiva e 110 caregiver hanno calcolato indipendentemente il contenuto di CHO di 17 pasti standardizzati (contenenti 8-90 g di CHO), utilizzando qualsiasi metodo di calcolo dei CHO che fosse stato loro insegnato (incrementi in grammi, porzioni di 10 g o equivalenti di 15 g). Risultati. Il 73% (n = 2530) di tutti i valutati è stato in grado di avvicinarsi (entro 10-15 g) al contenuto reale di CHO. Non c’è stata relazione fra l’errore percentuale medio e il metodo di conteggio dei carboidrati o l’emoglobina glicata (HbA1c; p < 0,05). L’errore medio in grammi e la dimensione del pasto erano correlati negativamente (r = –0,70, p < 0,0001). Tanti più bambini hanno fatto il conteggio dei CHO quanto più grande è stato l’errore percentuale medio (r = 0,173, p = 0,014). Gli alimenti base in quantità non standard sono stati stimati più frequentemente in modo poco accurato, mentre gli alimenti etichettati singolarmente sono stati stimati più spesso in modo accurato. Conclusioni. Bambini con diabete di tipo 1 e i loro caregiver possono calcolare il contenuto di CHO dei pasti con ragionevole accuratezza. L’insegnamento del conteggio dei carboidrati in incrementi in grammi non ha migliorato l’accuratezza in confronto alle porzioni di CHO o equivalenti. Pasti abbondanti tendono a essere sottostimati e gli spuntini sovrastimati. Un’educazione ripetuta appropriata all’età sembra essere necessaria per mantenere l’accuratezza nel calcolo dei CHO. Obiettivi. La terapia insulinica intensiva flessibile (flexible intensive insulintherapy, FIT) è divenuta lo standard di riferimento nel diabete di tipo 1. Oltre al conteggio dei carboidrati (CHO) richiede l’uso di algoritmi per aggiustare le dosi insuliniche prandiali al numero di porzioni di CHO assunte. All’inizio della FIT si usano algoritmi standard per poi passare ad algoritmi personalizzati. L’obiettivo del presente studio è stato quello di validare algoritmi personalizzati prandiali per la FIT come proposto da Howorka et al. nel 1990. Metodi. Abbiamo condotto uno studio osservazionale di 4 mesi su 35 pazienti con diabete di tipo 1 trattati con FIT per almeno 6 mesi, che stavano già usando gli algoritmi prandiali di Howorka (dosi insuliniche correlate al pasto e corrette per aumenti di glicemia indotti da CHO). A questi pazienti si è chiesto di utilizzare un assistente digitale personale (personal digital assistant, PDA) telefonico con diario elettronico (al posto di un diario manuale) per sfruttare il sistema di raccolta dati computerizzata e quindi valutare la qualità del controllo metabolico postprandiale. Risultati. Qualunque sia il numero di porzioni di CHO, la glicemia media postprandiale resta entro il limite di 7,8 mmol/L e l’algoritmo compensatorio permette aggiustamenti precisi dell’iperglicemia preprandiale. Di fatto, alla fine dello studio, gli algoritmi per dosi insuliniche correlate al pasto e corrette non differiscono in modo significativo da quelli calcolati inizialmente, ma essi in genere differiscono da un paziente a un altro. Conclusioni. Nei pazienti con diabete di tipo 1 trattati con FIT l’uso di parametri individualizzati permette un aggiustamento rapido e accurato delle dosi insuliniche prandiali portando a un buon controllo dello stato postprandiale. 152 Dalla Letteratura - Il conteggio dei carboidrati Commento alla rassegna “Il conteggio dei carboidrati” U. Valentini UO Diabetologia, AO Spedai Civili di Brescia, Brescia La terapia insulinica intensiva permette alla persona con diabete di ottenere e mantenere nel tempo un buon controllo metabolico variando la posologia insulinica in funzione dell’attività fisica, del valore della glicemia e dell’apporto dei carboidrati. Il conteggio dei carboidrati diventa una modalità importante per avere un’alimentazione il più libera possibile, variando l’apporto dei carboidrati e la terapia insulinica, permettendo di ottenere valori glicemici a “target” in libertà. Possiamo affermare che il conteggio dei carboidrati è uno dei pilastri più importanti della terapia insulinica intensiva, in particolare nell’età evolutiva. La ricerca clinica ha dimostrato l’utilità e la fattibilità del conteggio dei carboidrati nella cura del diabete di tipo 1. Tuttavia nella pratica clinica non è semplice o facile dare le competenze necessarie alle persone con diabete di tipo 1, è indispensabile infatti un percorso educativo adeguato ed efficace, che prevede competenze specifiche da parte del team diabetologico.