Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6, 36

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Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6, 36
Parola del mese
LUGLIO 2016
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6, 36)
Papa Francesco ha indetto un Giubileo Straordinario della Misericordia che è iniziato l’8 dicembre
del 2015 e terminerà nella solennità liturgica del Cristo Re, il 22 novembre 2016.
Nella sua Bolla “Il volto della Misericordia” (Misericordiae Vultus - MV) il Papa ci invita ad approfittare
di questo “tempo favorevole” per contemplare il mistero dell’amore misericordioso che “è fonte di
serenità e pace, è condizione della nostra salvezza; è l’atto supremo per il quale Dio viene al nostro
incontro; è la legge fondamentale che abita nel cuore di ogni persona; è il cammino che unisce Dio e
l’uomo... (cf. MV 2).
Approfittare di questo tempo favorevole significa non solo accogliere la misericordia che il Padre ci
offre ma soprattutto “essere misericordiosi come il Padre” e fare di questa Parola il nostro programma
di vita, questo “è il criterio che differenzia e discerne che siamo i suoi veri figli” (cf. MV 9).
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6, 36)
Papa cita la missione di Gesù che è la nostra Parola di Vita: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per
questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi,
e predicare un anno di grazia del Signore” (Lc 4,18-19).
Vogliamo diventare Misericordia, mostrare questo volto amoroso del Padre, uniti a tutta la Chiesa,
questo è il programma che Gesù ci propone, obiettivo accessibile a tutti perché egli ci ha inviato lo
Spirito che è Amore e che ci accompagna in questa missione fondamentale.
Il padre ci ama gratuitamente. Dove c’è la misericordia tutte le limitazioni diventano luogo di
accoglienza; tutta la miseria diventa luogo di misericordia; tutto il male diventa luogo di perdono e
tutto l’abisso della malvagità è assorbito, riempito da un abisso di Amore infinito, dove si rivela in
modo ammirabile l’amore di Dio. “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia”
(Rm 5,20).
Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre vostro. (Lc 6, 36)
In Luca 6,37ss, Gesù ci dà quattro indicazioni che definiscono l’uomo misericordioso, dentro la
famiglia, nella comunità, nella Chiesa e nella società. Il Figlio del Padre misericordioso non giudica,
non condanna, assolve e dona.
1) Non giudica: chi giudica prende il posto di Dio, che è il Giudice che non giudica, ma che ci
giustifica perché ci vede molto buoni fin dalla creazione: Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era
cosa molto buona (Gn 1,31). Egli ci vede con occhi così buoni che ci perdonò e offrì Suo Figlio nella
Croce per noi. Questo è il giudizio di Dio.
2) Non condanna: il giudizio di Dio condanna il peccato ma non il peccatore. Chi giudica non è figlio
di Dio, non è fratello di nessuno e muore, perché perde la sua identità di figlio, di fratello. Gesù non
è venuto per condannare ma per salvare.
3) Perdona: se perdoniamo assolviamo l’altro, lo sciogliamo dai lacci, lo rendiamo libero; se non
perdoniamo e preghiamo per i suoi errori saremo imprigionati con lui. Saremo sempre schiavi dei
nostri giudizi che ci condannano: nella misura con la quale giudichiamo saremo giudicati! (cf. Mt
7,2)
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4) Dona con abbondanza, generosamente: l’uomo misericordioso da, come Gesù chiede, ma Egli
non specifica quanto perché dobbiamo dare tutto, fino a noi stessi, la nostra vita, per diventare
misericordiosi come il Padre.
Anni fa, durante una visita alle prigioni minorili (oggi si chiama Fondazione Casa), incontrammo una
signora che quotidianamente portava il pasto ad uno dei ragazzi. Domandammo se era sua madre e
ci dissero: “No non è sua madre... lei è la madre del giovane che questo ragazzo ha ammazzato! Lei
sostiene che se questo giovane è giunto a togliere la vita di suo figlio è stato perché non ha sperimentato
l’amore di Dio, e nemmeno l’amore di una Madre... Lei desidera che il giovane conosca Gesù, che sia
salvo, trasformato. Ha persino detto che quando uscirà di prigione lei lo accoglierà come un figlio
nella sua casa!” All’udire queste parole restammo in un silenzio di completa commozione. Davvero
la misericordia è un amore che arriva alla pazzia della Croce!
Come quindi possiamo vivere la Parola di questo mese? “La misericordia di Dio non è un’idea astratta,
ma una realtà concreta” dice il Papa (MV 6). In primo luogo la Parola ci invita ad una conversione
mettendo in pratica questi quattro passi nel rapporto con i fratelli: non giudicare; non condannare;
perdonare e donare senza misura. Scegli almeno uno di questi come proposito e, mettendolo in pratica,
siamo certi che il Signore ti sorprenderà! Questo è il tempo favorevole. Lasciamoci sorprendere da
Dio! (MV 20 e 25).
Padre Enrico e Padre Antonello
Misericordiae Vultus 6
Ecco altre espressioni del Salmista: « [Il Signore] risana i cuori affranti e fascia le loro ferite. … Il
Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi » (147,3.6). Insomma, la misericordia
di Dio non è un’idea astratta, ma una realtà concreta con cui Egli rivela il suo amore come quello
di un padre e di una madre che si commuovono fino dal profondo delle viscere per il proprio figlio.
È veramente il caso di dire che è un amore “viscerale”. Proviene dall’intimo come un sentimento
profondo, naturale, fatto di tenerezza e di compassione, di indulgenza e di perdono.
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