Itinerario: Padova classica

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Itinerario: Padova classica
http://www.discoverpadova.com/index.php?Itemid=101
casa di Galileo: http://www.lavecchiapadova.it/02-TESTI/MITI-MISTERI/PDF/LUOGHI%20DI
%20GALILEO%20A%20PADOVA.pdf
Culla delle Arti - "Per il grande desiderio che avevo di
vedere la bella Padova, culla delle arti, sono arrivato..." William
Shakespeare
Itinerario: Padova classica
L’itinerario “Padova Classica” intende far conoscere i principali monumenti ed opere d’arte di Padova.
Padova è detta la città del Santo senza nome, del prato senza erba e del caffè senza porte, alludendo al fatto che S.
Antonio viene chiamato semplicemente “il Santo”, che Prato della Valle è in realtà una piazza e che lo storico Caffè
Pedrocchi un tempo era aperto giorno e notte, servendo i clienti lungo la sua galleria senza porte.
Il percorso inizia da Prato della Valle e si sviluppa con le seguenti tappe:
Prato della Valle
Una delle piazze più grandi d’Europa, a forma
ellittica, con un’isola centrale (isola Memmia) circondata da una canaletta solcata da 4 ponti, lungo la quale
campeggiano nell’anello interno e in quello esterno 78 statue di marmo, collocate a partire dal XVIII sec., che
rappresentano dei personaggi famosi che avevano avuto dei legami con la città. In epoca romana, lo spazio fu sede di
un vasto teatro, lo Zairo, e di un circo per le corse dei cavalli.
Basilica di Santa Giustina
La Basilica benedettina di Santa Giustina, che domina il Prato della Valle, venne fondata intorno al V secolo su un luogo
cimiteriale in memoria di Giustina, una giovane patrizia cittadina che fu martirizzata nel 304 nella feroce persecuzione di
Massimiliano. Secondo la tradizione il padre della martire, Vitaliano, alto funzionario imperiale, forse convertito al
cristianesimo da San Prosdocimo, fece costruire il primo nucleo della chiesa che sarebbe diventata la sede della prima
cattedrale della città cristiana.
Alla Chiesa fu annesso successivamente un monastero benedettino e il complesso si arricchì progressivamente di beni e
reliquie.
Dopo la ricostruzione a seguito del terremoto del 1117, la chiesa fu demolita nel 1502 per dar posto all’attuale colosso,
realizzato tra il 1532 e il 1579 da diversi architetti, tra i quali Andrea Moroni e Andrea da Valle.
Orto Botanico
Costeggiando il lato sud del Prato arriviamo
all’imbocco di via Belludi, da cui si può ammirare la Basilica del Santo. Percorrendo subito a destra via Donatello si
giunge all’Orto Botanico di Padova che, attualmente, si stende su una superficie di quasi 22 mila metri quadrati. Fondato
nel 1545, è il più antico orto botanico universitario del mondo. Fu istituito dal Senato della Serenissima, per la
coltivazione delle piante medicinali, che allora costituivano la maggioranza dei “semplici”, ossia dei medicamenti che
provenivano direttamente dalla natura. Per questo motivo, i primi orti botanici si chiamavano “Giardini dei Semplici”.
Basilica del Santo
Percorrendo via Orto Botanico si arriva alla
Basilica di Sant’Antonio, conosciuta semplicemente come “il Santo”, è la più importante chiesa di Padova e uno dei
monumenti sacri più celebri e visitati del mondo intero. La Basilica, che fu iniziata nel 1232 per custodire la tomba del
frate francescano Antonio, morto a Padova nel 1231, sorge nel luogo ove già dal 1110 esisteva una chiesa dedicata a
Maria poi inglobata nella Basilica come Cappella della Madonna Mora. Nel 1229 era sorto accanto alla chiesetta il
convento dei frati fondato probabilmente dallo stesso Sant’Antonio. La vasta costruzione presenta nella sua complessa
struttura una caratteristica fusione di stili: elementi romanici nella facciata a campana, gotici nella pianta del
deambulatorio con le sette cappelle, bizantini nelle otto cupole rivestite in piombo e moreschi nei due campanili sottili e
slanciati. Internamente gli stili si moltiplicano così come molteplici sono gli artisti illustri che vi hanno lavorato, da Giotto a
Donatello al moderno Annigoni.
Monumento al Gattamelata
In Piazza del Santo, davanti alla Basilica, s’erge maestoso il monumento equestre di Erasmo da Narni, detto
“Gattamelata”, condottiero al servizio della Chiesa, poi di Venezia, nato nel 1370 e morto nel 1443. Un’opera bronzea del
Donatello, così come il Crocefisso e l’altare Maggiore all’interno della Basilica.
Tomba di Antenore e Ponte San Lorenzo
Risalendo via del Santo e girando a sinistra, di fronte a Palazzo Santo Stefano, attuale sede della Provincia di Padova, si
erge la tomba di Antenore, mitico fondatore della città di Padova. A pochi passi un sottopassaggio porta al ponte
romanico di San Lorenzo, la cui struttura, risalente al decennio 40- 30 a. C., è impostata su due pile e articolata in tre
arcate e conserva ancora l'iscrizione con i nomi dei magistrati che ne seguirono la realizzazione.
Un tempo il Naviglio Interno, detto anticamente Flumesello, passava sotto il Ponte di San Lorenzo.
Università (il Bo’)
Continuando il cammino verso il centro, dopo pochi passi, sulla nostra destra, troviamo l’entrata laterale del Palazzo del
Bo’ ovvero la sede storica dell’Università di Padova. Viene popolarmente chiamata il Bo' perché realizzata inglobando un
antico albergo che aveva appunto il bue come insegna (hospitium bovis) trovandosi accanto ad alcune macellerie.
I primi documenti accademici risalgono al 1222, per cui viene considerata una delle più antiche Università d’Europa.
I lavori principali dell’edificio nella sua veste attuale ebbero luogo tra il 1542 e il 1601, iniziati da Andrea Moroni e
continuati da Vincenzo Scamozzi.
Una sala interna del lato ovest ospita il famoso Teatro Anatomico, il primo in Europa, ideato nel 1594 dal celeberrimo
patologo Girolamo Fabrizi d'Acquapendente. Il teatro, unico nel suo genere, anche perché solamente qui si potevano
sezionare cadaveri a scopo scientifico, è composto da sei piani ellittici in legno, capaci di 300 posti a sedere, che si
alzano intorno al tavolo anatomico.
L’Università ospitò personaggi illustri, come Galileo, Copernico, Papa Sisto IV, Ippolito Nievo, Giovanni Battista
Morgagni.
Il Caffè Pedrocchi
Uscendo dall’Università in via VIII febbraio, si scorge, sulla destra, il noto Caffè Pedrocchi.
Nel 1816 Antonio Pedrocchi, figlio di un caffettiere bergamasco, commissiona al noto architetto veneziano Giuseppe
Jappelli l'ampliamento del piccolo caffè ereditato dal padre. Il nuovo stabilimento che doveva essere il Caffè "più bello
della terra" fu inaugurato nel 1831 e poi affiancato, nel 1836, dal Pedrocchino, elegante costruzione neogotica riservata
alla pasticceria.
Il Caffè fin dai primi anni divenne noto come "il caffè senza porte" sia perché fino al 1916 era aperto giorno e notte, che
per l'accoglienza dettata proprio dalla sua struttura: il porticato aperto e, allora, senza vetrate, era una sorta di
"passaggio" in centro città.
Palazzo della Ragione
Risalendo via Oberdan si entra in piazza della
Frutta, che si apre sul lato nord del Palazzo della Ragione. Lungo 82 metri e largo 27, il “Salone” si erge sopra un
loggiato trecentesco. E’ l'antica sede dei tribunali cittadini di Padova e, all'epoca, la più grande sala pensile del mondo.
Non si conosce la data esatta della costruzione primitiva ma già nel 1166 esisteva la parte inferiore dell'edificio che
aveva funzioni pubbliche.
La prima realizzazione risale al 1219, ed aveva lo scopo di ospitare i tribunali e gli uffici finanziari, ruolo che ebbe non
solo in età comunale ma, sia pure con uso ridotto, anche durante la signoria Carrarese e tutta la dominazione veneziana,
fino al 1797. La forma attuale la si deve a frate Giovanni degli Eremitani che tra il 1306 e il 1309 fece alzare la grande
volta in legno a due calotte ed aggiungere il porticato e le logge coprendo le scale.
Il pianterreno del Salone ospita, come nell’antichità, le botteghe di generi alimentari, mentre ai lati sud e nord del Palazzo
nelle piazze delle Erbe e della Frutta si svolge il mercato.
Piazza dei Signori
Da Piazza della Frutta, percorrendo via San
Clemente si giunge in Piazza dei Signori, gioiello d’eleganza quattrocentesca e salotto cittadino, chiamata così perché
qui sorgeva il "Palazzo della Signoria", la Reggia dei Carraresi, Signori di Padova dal 1318 al 1405. Piazza dei Signori è
racchiusa lungo i due lati maggiori da case porticate, elegantemente arricchite da terrazze con antichi poggioli in ferro
battuto, e delimitata poi dalla Chiesa di S.Clemente e il Palazzo del Capitanio, con la Torre dell'Orologio (astronomico)
per il cui portico si sbocca in Corte Capitaniato e nella vicina omonima piazza, dove sorgeva il Castello dei Carraresi,
signori di Padova e dove ora c'è l'edificio del Liviano, sede della facoltà di Lettere e Filosofia, con sale dipinte da
Altichiero. Sul lato meridionale spicca l'elegante Loggia del Consiglio o Gran Guardia, l'edificio cinquecentesco dove si
riuniva il Maggior Consiglio cittadino. Proseguendo a sinistra lungo via Monte di Pietà, ove si erge l’omonimo palazzo
rinascimentale dell’architetto G.M. Falconetto, si arriva in piazza Duomo.
Duomo di Padova
In fondo alla piazza la sobria facciata del
Duomo, che sorge sul luogo di precedenti edifici sacri di cui il più antico, una cattedrale paleocristiana del 313, subito
dopo l’editto di Costantino e distrutta dagli Ungari nel IX secolo. La seconda è la ricostruzione della prima: terminata
intorno al 1024 e consacrata nel 1075, fu distrutta dal terremoto del 1117. Dedicato a santa Maria Assunta, il Duomo che
si vede oggi fu realizzato tra il XVI e il XVIII secolo, prima su disegno di Andrea da Valle e poi di Girolamo Frigimelica.
Battistero
Collegato al Duomo è il Battistero intitolato a
San Giovanni Battista, una costruzione in stile romanico-lombardo eretta nel secolo XII, ma ricostruita nella sua forma
attuale nel 1260. Rappresenta uno dei monumenti artistici più insigni della città. L’interno, a pianta quadrata, presenta un
alto tamburo di forma circolare, la cupola e una piccola abside con cupoletta ed è completamente affrescato con un
centinaio di scene con le storie della Genesi, dell'Apocalisse e di San Giovanni Battista, eseguite da Giusto de'
Menabuoi tra il 1375 e il 1378.
Con la visita di quello che viene considerato uno dei cicli pittorici più spettacolari e meglio conservati del trecento si
chiude l’itinerario classico della città di Padova, fatta salva una visita, su prenotazione, della celeberrima Cappella degli
Scrovegni, con gli affreschi di Giotto.
Padova, fiumi navigabili in città
C'era una volta una città all'interno della quale ci si spostava su gondole, sandoli, burci e mascarete che solcavano
dolcemente i canali interni trasportando persone e merci lungo le vie d'acqua in un continuo succedersi di ponti e
splendide dimore... scoprite gli itinerari navigabili a Padova.
Questa città, interamente percorsa da un piacevole naviglio, non era Venezia bensì Padova che oggi riscopre nella
propria rete di canali navigabili le bellezze artistiche, storiche e naturalistiche del territorio.
La navigazione nel cuore della città prevede un percorso suggestivo: con imbarco alle Porte Contarine, ispirate al
modello di Leonardo da Vinci. Si costeggiano le antiche mura rinascimentali veneziane, passando dal monumentale
Bastione Castelnuovo con la sua porta d’acqua, fino al Portello. Quest’ultimo era l’antico porto fluviale di Padova, punto
di attracco per tutti i battelli che collegavano la città alla laguna di Venezia. Porta Portello risalta con il monumentale
portale in pietra d’Istria e la sua bella scalinata cinquecentesca (dipinta su tela anche dal Canaletto).
Durante il tragitto si oltrepassa la cittadella universitaria e si ammira l’ex Macello, edificato nell’Ottocento dallo Jappelli.
Poco distante si trovano i giardini dell’Arena Romana, che racchiudono la preziosa Cappella degli Scrovegni e poco
distante anche la Chiesa degli Eremitani. Possibilità di escursioni notturne.
Tutte le escursioni devono essere prenotate direttamente presso le compagnie di navigazione:
ArteMarTours s.r.l.
Via Buonarrotti, 109
Tel. +39 049 616120 Fax +39 049
Navigare con noi
Via Pontedera, 71
Tel. / Fax +39 049 8809219
8895334
Sito web: www.artemartours.it
E-Mail: [email protected]
Delta Tour Navigazione Turistica
Via Toscana, 2
Tel. +39 049 8700232 Fax +39 049
760833
Sito web: www.deltatour.it
E-Mail: [email protected]
I Battelli del Brenta
Via Porciglia, 34
Tel. +39 049 8760233 Fax +39 049
8763410
Sito web: www.battellidelbrenta.it
E-Mail: [email protected]
Sito web: www.navigareconnoi.it
Navigazione Turistica Padovana
Via Copernico,11
35126 Padova (PD)
Tel.: +39 329 0171290
Fax: +39 049 693075
Consorzio Battellieri di Padova e della Riviera del
Brenta c/o Ascom
Piazza Bardella, 3
Tel. +39 049 8209726
Sito web: www.padovanavigazione.it
Il Burchiello
Via Porciglia, 34
Tel. +39 049 8760233 Fax +39 049
8763410
Sito web: www.ilburchiello.it
E-Mail:[email protected]
Itinerario: Padova Città della scienza
Padova si può considerare la città della scienza per antonomasia, con un’Università tra le più antiche del mondo che dal
1200 ad oggi ha visto susseguirsi tra i suoi docenti nomi illustri del mondo scientifico (da qui il detto: “Veneziani gran
signori, Padovani gran dottori”).
Il percorso quindi sarà incentrato particolarmente su luoghi legati all’Università.
Torre dell'Osservatorio
L’itinerario inizia da una vera Mecca degli
studenti di astronomia e degli appassionati di vedute dall’alto, la torre dell’Osservatorio, detta La Specola. Fu istituita il
21 maggio 1761 dal Senato della Repubblica di Venezia e in qualità di osservatorio astronomico dell'Università di
Padova, da adibire anche a luogo di addestramento dei futuri astronomi, consentendo di sperimentare le teorie
astronomiche ed avviare così un approccio più moderno a tale scienza. Innalzata sulla Torlonga, un’antica torre del
sistema fortificato del castello cittadino, dopo anni di lavori di adeguamento, nel 1777 la Torre divenne Osservatorio
astronomico, ovvero "specula astronomica" secondo la dicitura latina. La nuova specola, una delle più belle nell'Europa
del Settecento, fu visitata da illustri personaggi, come il poeta e drammaturgo tedesco Johann Wolfgang Goethe, che nel
1786 descrisse nel suo diario di viaggio lo splendido panorama che poté ammirare dall'alto della torre dell'Osservatorio.
La Specola è oggi sede di un interessante museo, che ospita tra l’altro una grande Meridiana su cui veniva misurato il
vero mezzogiorno di Padova, strumenti di osservazione costruiti da artigiani inglesi nel Settecento, cannocchiali tedeschi
e austriaci, apparecchi utili allo studio della meteorologia.
Prato della Valle e le statue degli scienziati
Da Piazza dell’Accademia si percorre tutta via
Riello sbucando in via Cavalletto. Alla fine di via Cavalletto si arriva in Prato della Valle, soffermandosi sotto alcune
statue di scienziati famosi dell’antichità, come Galileo Galilei, Pietro D’Abano, G.B. Morgagni, Dondi dell’Orologio e altri.
Museo del Precinema
Quindi si passa alla visita del Museo del Precinema, Collezione Minici Zotti, presso Palazzo Angeli, all’angolo con via
Umberto I. Il museo custodisce un’originale collezione di lanterne magiche, strumenti e vetri da proiezione, strumenti
musicali, vedute ottiche, un teatro di ombre Giavanesi, vetri dipinti ‘a movimento’ per divertenti animazioni, ed offre
animazioni e riproduzioni visibili durante la visita, attraenti anche per i bambini.
Orto Botanico
Percorrendo tutta via Donatello si giunge
all’entrata dell’Orto Botanico. Fondato nel 1545 su richiesta della scuola medica dell’Università di Padova, è il più antico
orto botanico universitario del mondo che abbia mantenuto la sua sede originaria. Istituito per lo studio dei Semplici
(piante medicinali), l’Orto è stato testimone dell’evoluzione della Botanica da scienza applicata alla medicina alle varie
branche attuali. In esso si svolge ancora oggi un’intensa attività didattica e divulgativa, varie attività di ricerca e vi si
conservano, tra le altre, specie rare e minacciate. Nell'Orto vengono coltivate circa 6000 piante, incluse piante esotiche,
medicinali, velenose ed insettivore.
Opportuna sarebbe una visita all’annessa Biblioteca, ove sono custoditi erbari storici, testi scientifici, preziosi libri
illustrati, molti dei quali esemplari unici.
Ospedale di San Francesco Grande
Risalendo via dell’Orto Botanico, passando
davanti alla Basilica del Santo e percorrendo tutta via del Santo ci si trova in via San Francesco dove, presso il
quattrocentesco edificio dell’Ospedale di San Francesco Grande, annesso alla chiesa, si sta creando ilMuseo di Storia
della Medicina e della Salute di Padova, per ora solo visitabile virtualmente (www.musme.padova.it).
Antica Università di Padova
Svoltando a sinistra in via san Francesco, dopo aver scorto sulla sinistra la Prefettura, sulla destra sotto il porticato si
può entrare nell’antica Università di Padova, una delle più antiche del mondo (la seconda in Italia dopo Bologna), è un
autentico archetipo dell’università moderna e rappresenta il fulcro del percorso scientifico in città. Nel Palazzo del Bo’,
così chiamato in quanto l’edificio originario sorgeva nella zona delle botteghe dei macellai, conserva intatto il più antico
teatro anatomico del mondo ideato per l’Università dal famoso patologo Girolamo Fabrici d’Acquapendente nel 1594.
Qui visitiamo anche la trecentesca Aula di Medicina, la cattedra di Galileo Galilei, professore a Padova dal 1592 al 1618,
l’Aula Magna, antica Scola Granda dei Legisti e il doppio chiostro moroniano, magnificamente decorati dagli stemmi di
studenti e professori insigni.
Da osservare la carrellata numerosi busti, lapidi, iscrizioni, statue, dipinti che ritraggono i personaggi illustri che
segnarono la storia dello Studio Patavino, come Pietro d’Abano, Nicolò Copernico, William Harvey, Andrea Vesalio,
Gabriele Falloppio, Galileo Galilei, Fabrizio d’Acquapendente, Giovan Battista Morgagni, per citarne solo alcuni.
L’elegante statua di Elena Lucrezia Cornaro Piscopia è un omaggio alla prima donna laureata del mondo, divenuta
dottore in filosofia nel 1678 presso l’Università di Padova.
Musei Scientifici
Girando a destra in via VIII febbraio e
proseguendo sempre dritti, in Corso Garibaldi si possono visitare i Musei Scientifici, tra cui il ilMuseo di Mineralogia,
il Museo di Geologia e Paleontologia (in via Giotto 1). Tagliando per i Giardini dell’Arena, quindi risalendo via Morgagni a
destra e girando subito a sinistra in via Meneghetti, si arriva a via Loredan dove, al n 10 è situato ilMuseo di storia della
Fisica.
Planetario di Padova
Proseguendo per Via Loredan, all'incrocio con Via del Portello, girare a destra e continuare dritti fino a Vicolo San
Massimo. Girando a sinistra si accede a Via A. Cornaro dove al n.1 è situato il Planetario di Padova.
Un esperto vi accompagnerà con proiezioni a tutta cupola del cielo stellato, dei corpi celesti e dei fenomeni astronomici.
Info
Via Cornaro, 1/b - 35128 Padova
Tel. +39 049 773677
Email [email protected]; [email protected]
Website www.planetariopadova.it
www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=6406#.UX_Ye6JSjWZ
Itinerario: Padova Carrarese
Nel 1318 Giacomo da Carrara inizia l'ascesa politica della famiglia divenendo Difensore del Popolo e Capitano Generale
ed aprendo così la strada alla Signoria Carrarese che perdurerà, salvo qualche breve interruzione, fino al 1405. I Signori
da Carrara saranno proclamati Principi e nel secolo del loro dominio si impegneranno a dare alla città un aspetto
moderno, vivace ed elegante facendola diventare una delle capitali principali del Trecento europeo.
L'itinerario si snoda da nord a sud, toccando i principali luoghi legati all'epopea Carrarese. Nel Trecento, Padova aveva
superato ogni altra città italiana per la quantità di superfici affrescate, per la qualità delle formidabili équipe al lavoro
all'interno delle sue chiese, per la sensibilità culturale della sua Corte, frequentata tra gli altri da Francesco Petrarca.
Chiesa degli Eremitani e Cappella degli Scrovegni
Si parte dalla Chiesa degli Eremitani con i
Mausolei di Ubertino e Jacopo da Carrara. I due monumenti sepolcrali provengono dalla demolita chiesa di S. Agostino e
sono opera di Andriolo de’ Santi e collaboratori. Sotto il mausoleo di Jacopo si legge l’epigrafe latina dettata da
Francesco Petrarca in onore del suo caro amico e benefattore carrarese. Accanto alla chiesa sorge il complesso dell'ex
monastero degli Eremitani che oggi ospita i Musei Civici, dove si conservano importanti memorie Carraresi, come la
splendida serie degli Angeli dipinti da Guariento di Arpo, primo pittore di corte dei da Carrara, per la decorazione della
Cappella della Reggia Carrarese. Adiacente ai Musei è la Cappella degli Scrovegni, capolavoro di Giotto.
Palazzo Zuckermann
Di fronte alla Cappella, attraversando Corso del Popolo, nei musei di Palazzo Zuckermann è possibile osservare una
bella collezione di monete carraresi. La monetazione carrarese vera è propria è rappresentata da un nuovo denaro
piccolo coniato sotto Ubertino, mentre la moneta concepita per fare concorrenza a quelle veneziane e veronesi è il
grosso da due soldi, coniata in argento sotto Jacopo II. Francesco I da Carrara introdusse il Ducato d'oro, ed il Carrarese
d'argento. A Francesco I è da attribuire infine una piccola moneta conosciuta come bagattino.
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